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Commenti blog pubblicato da Nicola B
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Ottime la prima e la seconda di questa serie. (Propongo una uscita in luglio: 11, 18, 25; scegli tu il posto che comunque caschiamo bene)
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Si può fare. Meglio se c’è là possibilità di pernotto in rifugio ma non subordinerei a questo : faccio volentieri una levataccia, nel caso.
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Paolo, complimenti (anche per l’ultima). E’ un tema che mi attira molto. Organizziamo una visita o preferisci la solitudine?
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[Autobiografico] Alla ricerca di un perchè
A club blog for Il Club di Max e Mauro
La differenza tra chi scatta e un fotografo è che quest’ultimo ha qualcosa da dirti, spesso indipendentemente da chi tu sia. Sono persone straodinarie, appartengono alla categoria degli artisti, che certo sanno usare lo “scalpello", ma dove e come dare il colpo lo sanno solo loro.
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Una bella sequenza con una resa a cui ci hai abituati (troppo bene…). D500 invece che D5 per questioni di crop?
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Grazie, perché riscontro un interesse che non ho solo io. Ed è diverso per ciaucuno di noi pur nascendo dalle stesse immagini. Sono foto che ho fatto con il solo intento documentativo, con nessuna delle attenzioni che magari oggi cerco di avere quando scatto. La dignità e la veridicità di quei volti è una cosa che in seguito ho fatto fatica a ritrovare: oggi l’apparire è di gran lunga più importante dell’essere.
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@Valerio Brustia Anch’io, quando le ho ritirate fuori per dar loro vita, mi sono emozionato. Sono foto anche banali se vuoi, ma di vita vissuta. Il loro valore è dato dal passare del tempo che la memoria, almeno la mia, trattiene a stento. Ogni scatto era un istante al quale era legato un qualcosa: ho cercato di farlo rivivere.
@Roby C Il tempo scorreva meno freneticamente e lo si vede anche dalle facce della gente, più serena pur nella difficoltà.
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Poalo, so cosa puoi provare perchè è successo anche a me. In quell’occasione fui io sbadato, ma ciò non toglie che quello che non è tuo va lasciato dov’è. Da quel momento quando giro, non lascio mai più nulla in auto. L’unico tipo di difesa efficace. E’ come se portassero via una parte di te, che, almeno nel mio caso, è andato ben al di là degli oggetti rubati.
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Grazie per i vostri commenti. Ne ho aggiunte altre.
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Grazie Andrea e Marco per i vostri commenti: sono soddisfatto se vi è arrivato qualcosa.
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Grazie Cris e a quanti hanno espresso la loro preferenza!
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Ciao Massimo.
Diciamo che questa uscita è stata una sorta di esperimento: da un lato volevo rendermi conto dei limiti di un corpo macchina e obiettivi nella resa di una situzazione di luce particolare. Dall’altro una prova di cosa sarei stato capace di tirar fuori in un versante dove la luce, sempre lei, è diversa dal solito. Il rischio di ottenere delle ciofeche era abbastanza elevato, e credo con la 11 di esserci andato vicino, anche se mi è servita per sapere fino a dove posso arrivare con l’attrezzatura che ho.
Per rispondere più esattamente alle tue domande, la nebbia come il deserto non ha punti di riferimento ai quali siamo abituati. Ciò in alcuni provoca un senso di ansia, un po’ come quelli che nuotano (bene) in piscina ma sono terrorizzati quando sono in mare, non necessariamente aperto. Quando il vuoto prende il sopravvento sul pieno, il nulla invade un qualcosa, cambia anche la percezione di quello che vediamo e la mediazione della nostra mente tramuta in sensazioni magari spiacevoli quello che è un panorama "semplicente" diverso. La scena vuota consente però di concentrarsi solo su quel poco che vedi, accorgendoti che il poco assume un significato che altrimenti sfuggirebbe. In questo senso c'è una analogia tra i particolari fotografati all’inizio e la presunta insignificanza dei pali - particolari appunto - che acquistano dignità proprio perchè ci sono solo loro.
Devo dire poi che sono stato introdotto e indotto verso questo sentiero da alcune scene di “Amarcord" (F. Fellini) dalle riprese de "La giusta distanza” (C. Mazzacurati) e dalla passione visibile negli occhi luccicanti di alcuni locali incontrati in varie occasioni, quando parlavano della loro terra: un posto che che non avrebbero cambiato con nulla al mondo. Ho cercato di capirne il motivo, che non è solo "ognuno ama il posto dov’è cresciuto".
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Bravo Valerio. Vedi che riesci a stupire perfino te stesso?
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Tks!
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Si, e magari con un po’ di tempo in più!
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12 minuti fa, Sakurambo dice:
Ci andai con i miei per un giro durante una vacanza in Trentino.
Cittadina molto bella, facile muoversi nel centro ed è vero che un paio di giorni pieni li merita tutti.Eh si… magari con la neve o, comunque, con una luce appena migliore!
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Ciao Silvio.
Io aumenterei il contrasto - non tanto come modifica della foto quanto come inquadratura - e resterei sul campo stretto un po’ come hai già fatto nelle foto 3 e 4. Il contrasto nella scena stretta aumenta la percezione drammatica, mentre la resa evanescente (riduci foschia e chiarezza su LR per intenderci) nelle riprese più aperte in poca luce, evoca figure fantastiche, appunto. E’ un sentiero di ricerca da provare il tuo, e sarebbe interessante vedere come altri interpretano questa suggestione.
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Sono colori diversi da quelli a cui siamo abituati alle nostre latitudini. A me piacerebbe stare lì un mese per vedere come cambiano. Sei tornato con la nostalgia eh?….
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10 ore fa, Guest Mario dice:
Bellissime foto, complimenti.
Un solo appunto: Dunrobin non è su Skye, è addirittura sulla costa est della Scozia.
Mario
Si, è nelle Higlands (Sutherland) quindi Scozia. Se poi sia ad est della stessa dipende dal punto di vista: se si considera tutta la Scozia no, se invece ci si riferisce alla penisola che si protende verso nord, si. Ho provveduto alla precisazione, grazie.
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Il 4/9/2019 at 22:28, maxbunny dice:
Anche tu la Scozia!! Tra le isole io ho fatto solo Skye. Bella serie.
Garzie del passaggio. Nella prossima “puntata” sarà interessante ossservare due punti di vista e modalità fotografiche diverse degli stessi luoghi!
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6 ore fa, Valerio Brustia dice:
Gli ultimi due sono Fulmari.
Grazie Valerio per la precisazione. Ad Hoy ce n’erano moltissimi sempre a "beccarsi" l’un l’altro.
5 ore fa, Francesco Contu dice:Bel reportage, ci ho lasciato il cuore alle Orcadi, pur essendoci stato meno di 2 giorni in tutto.
Bisognerebbe fare i viaggiatori a tempo pieno e dedicare il tempo che serve a ogni luogo con diverse condizioni di luce.
Con tutti gli appassionati che ci sono qui bisognerebbe organizzare viaggi ad hoc: paesaggio, fauna, flora, persone, atmosfere!
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Tks per i passaggi.
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Arrivano, arrivano
Le cannaiole comuni
in Il blog di Alberto Salvetti
Un blog di Alberto Salvetti in General
Inviato
Beh…. un giorno mi insegnerai…(la seconda (o la terza?) è fenomenale, le altre solo ottime….)