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Nicola B

Nikonlander Veterano
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Commenti blog pubblicato da Nicola B

  1. Grazie, perché riscontro un interesse che non ho solo io. Ed è diverso per ciaucuno di noi pur nascendo dalle stesse immagini. Sono foto che ho fatto con il solo intento documentativo, con nessuna delle attenzioni che magari oggi cerco di avere quando scatto. La dignità e la veridicità  di quei volti è una cosa che in seguito ho fatto fatica a ritrovare: oggi l’apparire  è di gran lunga più importante dell’essere.

  2. @Valerio Brustia Anch’io,  quando le ho ritirate fuori per dar loro vita, mi sono emozionato. Sono foto anche banali se vuoi, ma di vita vissuta. Il loro valore è dato dal passare del tempo che la memoria, almeno la mia, trattiene a stento. Ogni scatto era un istante al quale era legato un qualcosa: ho cercato di farlo rivivere.

    @Roby C Il tempo scorreva meno freneticamente e lo si vede anche dalle facce della gente,  più serena pur nella difficoltà.

  3. Poalo, so cosa puoi provare perchè è successo anche a me. In quell’occasione fui io sbadato, ma ciò non toglie che quello che non è tuo va lasciato dov’è.  Da quel momento quando giro, non lascio mai più nulla in auto. L’unico tipo di difesa efficace. E’ come se  portassero via una parte di te, che, almeno nel mio caso, è andato  ben al di là degli oggetti rubati. 

  4. Ciao Massimo. 

    Diciamo che questa uscita è stata una sorta di esperimento: da un lato volevo rendermi conto dei limiti di un corpo macchina e obiettivi nella resa di  una situzazione di luce particolare. Dall’altro una prova di cosa sarei stato capace di tirar fuori  in un versante dove la luce, sempre lei, è diversa dal solito. Il rischio di ottenere delle ciofeche era abbastanza elevato, e credo  con la 11 di esserci andato vicino,  anche se mi è servita per sapere fino a dove posso arrivare con  l’attrezzatura che ho.

    Per rispondere più esattamente alle tue domande,  la nebbia come il deserto non ha punti di riferimento ai quali siamo abituati. Ciò in alcuni provoca un senso di ansia,  un po’ come quelli che nuotano (bene)  in piscina ma sono terrorizzati quando sono in mare, non necessariamente aperto. Quando il vuoto prende il sopravvento  sul  pieno, il nulla  invade un  qualcosa,  cambia anche la percezione di quello che vediamo e la mediazione della nostra mente  tramuta in sensazioni magari spiacevoli quello che è  un panorama "semplicente" diverso. La scena vuota consente però di concentrarsi solo su quel poco che vedi, accorgendoti che il poco assume un significato che altrimenti sfuggirebbe. In questo senso c'è una analogia tra i particolari fotografati all’inizio e la presunta insignificanza dei pali - particolari appunto - che acquistano dignità proprio perchè ci sono solo loro.

    Devo dire poi che sono stato introdotto e indotto verso questo sentiero da alcune scene di “Amarcord" (F.  Fellini) dalle riprese de "La giusta distanza”  (C. Mazzacurati) e dalla passione visibile negli occhi luccicanti di alcuni locali  incontrati in varie occasioni, quando parlavano della loro terra: un posto che che non avrebbero cambiato con nulla al mondo. Ho cercato di capirne il motivo, che non è solo "ognuno ama il posto dov’è cresciuto".

     

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  5. 12 minuti fa, Sakurambo dice:

    Ci andai con i miei per un giro durante una vacanza in Trentino.
    Cittadina molto bella, facile muoversi nel centro ed è vero che un paio di giorni pieni li merita tutti.

    Eh si… magari con la neve o, comunque, con una luce appena migliore!

  6. Ciao Silvio.

    Io aumenterei il contrasto -  non tanto come modifica della foto quanto  come inquadratura - e resterei sul campo stretto  un po’ come hai già fatto nelle foto 3 e 4. Il contrasto nella scena stretta aumenta la percezione drammatica, mentre la resa evanescente (riduci foschia e chiarezza su LR per intenderci) nelle riprese più aperte in  poca luce, evoca figure fantastiche,  appunto. E’ un sentiero di ricerca da provare il tuo,  e sarebbe interessante vedere come altri interpretano questa suggestione. 

  7. 10 ore fa, Guest Mario dice:

    Bellissime foto, complimenti.

    Un solo appunto: Dunrobin non è su Skye, è addirittura sulla costa est della Scozia. 

    Mario

    Si, è nelle Higlands (Sutherland) quindi Scozia. Se poi sia ad est della stessa dipende dal punto di vista: se si considera tutta la Scozia no, se invece ci si riferisce alla penisola che si protende verso nord, si. Ho provveduto alla precisazione, grazie.

  8. 6 ore fa, Valerio Brustia dice:

    Gli ultimi due sono Fulmari.

    Grazie Valerio per la precisazione. Ad Hoy ce n’erano moltissimi sempre a "beccarsi" l’un l’altro.

     

    5 ore fa, Francesco Contu dice:

    Bel reportage, ci ho lasciato il cuore alle Orcadi, pur essendoci stato meno di 2 giorni in tutto.
    Bisognerebbe fare i viaggiatori a tempo pieno e dedicare il tempo che serve a ogni luogo con diverse condizioni di luce.
     

    Con tutti gli appassionati che ci sono qui bisognerebbe organizzare  viaggi ad hoc: paesaggio, fauna, flora, persone, atmosfere!  

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