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Dario Fava

Nikonlander Veterano
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  1. Le caratteristiche sono corrette, un caricatore usb da 3A dovrebbe essere sufficiente. Ma resta da verificare il modo in cui viene caricato, perché i caricatori per telefoni e tablet rispettano specifiche qualcomm che, man mano che la batteria si carica l’amperaggio viene ridotto da 3 fino allo spegnimento. Il caricatore su z7 è specifico, è non ci è dato di sapere con che modalità carica. Di solito è così che si fa per preservare la durata della batteria ma non vorrei ti comprassi un aggeggio che poi ti serve solo per il telefono, magari quella specifica è gestita dall’elettronica della macchina, il fatto che debba essere spenta per caricarsi mi desta sospetto.
  2. Alla fine ringrazio Nikonland per avermi "forzato", il termine giusto era stimolato, ma essendo un personaggio conservativo spesso devo essere spronato per provare cose totalmente innovative, nessuno mi ha obbligato l'ho fatto di mia iniziativa ma siete bravi a stimolare la mia curiosità, in quello sono davvero grato a tutti voi di Nikonland.
  3. Beh guarda da primo degli scettici, mi sono sentito in dovere di esprimere il mio punto di vista nel mio campo d'utilizzo. Nel campo video ho fatto solo prove, sugli aspetti critici dei cmos e l'ho trovata molto interessante perché pare sia l'unica a mantenere il Full frame in 4k con un Rolling shutter contenuto al punto da renderla utilizzabile. La Sony se non erro croppa, la canon ha un rolling shutter da paura che la rende inusabile a 4K non per fare confronti ma per dire che Nikon ...che non produce videocamere... mi ha stupito pure lì.
  4. Cosa succede se date in mano una Nikon Z ad uno che non ama le mirrorless, o meglio, i mirini elettronici? Ora ve lo spiego: Come molti di voi sapranno, chi mi conosce da tempo, io sono molto fotosensibile, i miei bastoncelli hanno un tempo di rigenerazione lento, ognuno è fatto a suo modo, ma a causa di questa caratteristica ho sempre detestato i mirini elettronici, in primis delle videocamere, dove non esiste alternativa, se non l'uso di un mini-monitor (cosa che peraltro faccio) ma già dai tempi della mia prima bridge, la Fuji s602z (siamo nell'archeologia digitale) mi accorsi che nei luoghi bui, quali teatri, una fonte luminosa dentro un solo occhio è sempre stata motivo di fastidio, al punto di provocare anche emicranie. Questo ve lo racconto per farvi inquadrare meglio la situazione, non sono certo l'unico ad avere questo problema, anche la mia assistente per esempio, e quando con le macchine ci si lavora, trovandosi spesso in situazioni di scarso confort, si tende ad utilizzare la strumentazione che quantomeno sia confortevole alle nostre caratteristiche ed esigenze. Perché insisto sul comfort? Già perché quando si impugna la Nikon Z la sensazione iniziale solo al tatto è quella di confort, nulla di nuovo per chi è abituato ai corpi nikon, ma resta una sorpresa che in un corpo leggero e compatto la mano cada esattamente come fosse un abito cucito su misura. Vero è che la mia mano pur non essendo piccola (22cm di spanna), ha dita sottili e lunghe, qualcuno si è lamentato di non saper dove mettere il mignolo, il mio sta esattamente dove vorrebbe stare, a proprio agio. La macchina è leggera ma solo in confronto ad una reflex, perché ha a mio avviso il giusto feeling tra manovrabilità e sensazione di solidità, insomma non è un giocattolo. È una nikon a tutti gli effetti. Di mirrorless ne ho provate altre, non tanto perché volessi integrare al sistema reflex ma più che altro per curiosità, ed anche a titolo di conoscenza, visto che ai miei corsi non voglio essere impreparato su nessun tipo di argomentazione, le conclusioni poi sono puramente soggettive ma per farsi delle idee le cose vanno provate. Devo ammettere che Nikon con il suo incipit Mirrorless Reinvented ha azzeccato il giusto termine, perché per quanto la tecnologia mirrorless sia in piena evoluzione, mi sento di dire che questa Zeta sia diversa dalle altre, già mettendo l'occhio nel mirino, si percepisce in molte situazioni, la sensazione di avere un mirino ottico, quel Oled interno da 3.6 milioni di punti è impressionante, reso ancor più confortevole dal sistema di lenti del mirino. Ovviamente ci sono differenze con gli ottici a pentaprisma, ma se di mirrorless vogliamo parlare, perché su certi aspetti sono più agili delle reflex, allora quel mirino è il migliore che abbia mai visto fino ad ora. Altro aspetto che mi ha sempre fatto storcere il naso nelle mirrorless è la latenza allo scatto, il mirino elettronico ha un refresh, che sia pur rapido è comunque un tempo "morto" che rallenta l'insieme vista-scatto, anche qui la Z si comporta molto bene, siamo molto vicini ad una reflex prosumer, direi che è quasi trascurabile in svariate situazioni di scatto, in altre continuo a preferire le reflex, ma diciamo che in mancanza di un confronto diretto, non è percepibile. L'autofocus ibrido, ovvero a rilevamento e contrasto simultaneamente, lo rende in certe occasioni un po' incerto, non nella precisione impeccabile ma nell'aggancio, proprio a causa della precisione del contrasto, tuttavia è fruibilissimo ed anche per uno come me che usa molto spesso l'afc è stata una piacevole sorpresa. Veniamo all'aspetto pratico e parliamo di mirino. Per quanto sia eccezionale, ci sono alcune situazioni in cui con forti controluce, le luci alte del mirino saturano o clippano chiamatelo come volete, è una delle rare occasioni in cui ci si accorge che c'è un monitor, di primo acchito la tendenza che ho notato è quella di essere "conservativi" se ci si affida al preview del risultato si tende a preservare le alte luci sottoesponendo, perché questa saturazione delle alte luci ti fa percepire come una foto sbagliata, in realtà poi facendoci l'abitudine, e si fa presto, è solo una caratteristica del oled e si capisce come sarà il risultato, peraltro oltre all'esposimetro tradizionale, abbiamo anche la possibilità di apporre l'istogramma in tempo reale, senza alcuna possibilità di errore. Queste sono alcune delle situazioni dove nelle alte luci si percepisce l'effetto: Nella seconda poi si evidenziano le aberrazioni cromatiche che ho cercato all'impossibile, ma dell'ottica parlerò dopo. Un altro aspetto al quale bisogna fare abitudine è nell'utilizzo in studio, c'è da disattivare la funzione di preview a mirino/monitor per potere inquadrare, l'immagine rispetto ad un mirino ottico è più chiara, non si ha alcuna percezione di come, in base alle luci pilota, verrà lo scatto, come ho già scritto si tratta di un nuovo approccio al quale si può fare abitudine ed integrarlo esattamente con gli scatti a reflex. Tuttavia c'è il pregio di vedere bene dove si sta puntando, c'è da dirlo. In questa occasione però, se le luci pilota sono un po' flebili, le mie sono da 150W, l'autofocus (che è un -1EV) mostra maggiore difficoltà, è anche vero che un F4 di apertura massima ci mette del suo. Vero anche che in studio con quelle luci pilota mi sono trovato talvolta in difficoltà anche con la 850 ed ancor più con le precedenti reflex, capitava che neanche mi prendessero il fuoco. Altra caratteristica del EVF è il refresh, non ho trovato dati sulla frequenza, immagino sia un 120hz ..poco importa ma se siete abituati saltare di palo in frasca con l'occhio nel mirino, preparatevi a vedere l'immagine spezzarsi, perché si supera il tempo di refresh, ovviamente mentre ci si muove (panning a parte ma il panning è più lento) non si scatta, quindi poco male. Passiamo all'ottica: Il 24/70 del kit è un f4, limitante per chi ama sfuocare sempre anche a figure intere, ma è l'ottica zoom più straordinaria che abbia mai visto, non so quanto le loCA vengano corrette a software, ma è chiaro che le caratteristiche dei gruppi ottici sono di altissima qualità, sfruttano il bocchettone largo (il più largo tra le ML) per (suppongo) fare arrivare i raggi maggiormente perpendicolari al sensore e caspita, la resa ai bordi è degli dei migliori fissi F-Mount. Una cosa invece che mi sarei aspettato, ma forse era più una speranzate utopica che va contro le leggi della fisica, era di avere una minore deformazione ottica ai lati sui grandangoli dal 24 in giù, e tutto sommato in condizioni normali c'è un miglioramento, ad esempio se faccio un gruppo a 24mm, le persone ai lati non sono così cicciotte, ma in condizioni estreme come vi mostrerò sotto, non c'è differenza tra un 24 F-Mount ed il 24 S Questo è il 24 art su 850: E questo il 24/70 a 24 Come si può notare i quadri al muro, come i pannelli in vetrina sono panoramici quando il rapporto è di 2:3 e quindi sotto quell'aspetto credo che non si possa fare nulla.. Mi riserbo di provare il 14-30 con il mio vaso da fiori (Tamron 15-30) quando riuscirò a provarne uno. Ma credo di essere un po' troppo esigente su questo aspetto, è già tanto che la nitidezza ai bordi sia paragonabile a un fisso d'eccellenza. D'altro canto è già incredibile che da uno zoom si possa ottenere un nitidezza così a tutta apertura, con un controllo delle aberrazioni impressionante. Vengo ora alle conclusioni: Cosa mi piace di questo sistema? L'integrazione con ACR che pensavo fosse uno svantaggio ma si è rivelato un bel pregio La possibilità di inquadrare da molto basso, usando il display come se fosse il mirino, la reflex in quel campo è lenta nella messa a fuoco e nello scatto, oltre ad avere ingombri da non permettere di scendere più di tanto La portabilità e la maneggevolezza, uniti alla sensazione di solidità senza perdere il solito feeling Nikon Tutte le funzioni mirrorless che semplificano l'uso La scelta di integrare un menù rapido touch ad icone e personalizzabile, per sopperire la parziale mancanza di pulsanti fisici Lo straordinario stabilizzatore su sensore mi consente di usare il 105 ed il 135 con tempi di sicurezza più ragionevoli. Cosa non mi piace? La patella (perché non si può chiamare custodia) dell'ottica... ho cominciato a ridere appena l'ho vista... Perché la consiglierei anche ad un professionista? Perché consente di espandere le possibilità creative laddove solo una mirrorless può arrivare, pur amando sempre la reflex ed il suo mirino ottico non si può rimanere indifferenti a questo sistema. Brava Nikon! E grazie a Nikonland per avermi forzato a provare uno strumento per cui non nutrivo alcun interesse.
  5. Pensavo che la 850 già ce l'avesse, ma rileggendo meglio non è specificato. Nel caso concordo.
  6. Per il video, esistono videocamere dedicate alle riprese odontoiatriche, dai modelli di serie modificati apposta, fino a quelli che possono montare al centro della lampada che illumina la bocca, a mio avviso anche una mirrorless per quanto sia una soluzione migliore di una reflex resta uno strumento macchinoso adatto più per altri scopi che quello odontoiatrico. Questo nel video. Per la foto la 850 con un 105 micro a distanze ravvicinate e con flash anulare va benissimo.
  7. C'è anche da considerare il limite di tempo, nel video delle reflex di 30' oltre al consumo in termini di energia e surriscaldamento. Mi capita raramente di fare video con la reflex ma l'ultima volta mi sono trovato a dover fare con la D5 un filmato di 10' continuativi... era diventata bollente, per un semplice 1080p, non voglio pensare al 4k
  8. Sebbene non esista un solo corpo, io ho già visto diversi negozianti smembrare i kit e vendere i singoli componenti, le ottiche in "scatola bianca" sono da kit. È una pratica che si è sempre fatta. Certo al momento resta conveniente almeno un kit FTZ ma se uno vuole avere un secondo corpo non credo ci siano problemi ad acquistarlo singolarmente
  9. La prima ottica PRO per Z. Nonostante il diametro 82 è perfettamente integrata con il sistema compatto. Diversa cosa sarebbe mettere il 24-70 AFS su FTZ (tralasciando le prestazioni già superate dal fratello più compatto)
  10. Idem, prezzi competitivi, velocità e precisione.
  11. A me basterebbe anche, per quel che faccio, ma quel nikkor ha un autofocus che si impunta 2 volte su 5... è irritante. Mi diceva Mauro che ha fatto cambiare il motore e lo fa lo stesso... e allora... 🤷🏻‍♂️ Concordo con Mauro, il 24/70 S su z7 è superiore a tutti, peccato arrivi a 0,3 che non è poco ma non è 1:1
  12. Max, non è arroganza, ma parlare due lingue differenti. Se hai seguito il primo master of photography, ti accorgerai che il vincitore, ha vinto proprio per la sua capacità di instaurare dialoghi anche nel reportage, lui è un fotografo di guerra tra l’altro. Ci sono decine di foto famose di reportage una di quelle è tra i tuoi esempi, dove il fotografo non era semplicemente al posto giusto ma si è creato la situazione grazie alla sua capacità di dialogare. Ed anche quando tu sei chiamato dagli sposi a fare un servizio solo di reportage, credimi hai già instaurato un dialogo. È un concetto lungo e complesso perché va oltre la fotografia ed entra nella psicologia. Non vorrai stare a disquisire di psicologia del ritratto in un topic dedicato a quali attrezzature consiglieresti? 😜
  13. In ogni caso sempre di dialogo si, tratta. Quando racconti la storia di un matrimonio, lo fai passivamente oppure cerchi di leggere e capire le sensazioni che provano gli sposi e di raccontarle secondo il tuo punto di vista, entrando in empatia con loro? Quello è dialogare, i ritratti più belli, anche di reportage hanno sempre un rapporto di scambio tra soggetti e fotografo.
  14. Se la fotografia è un linguaggio, il ritratto deve essere un dialogo, perché se è un monologo diventa noioso.
  15. Se l'amico è dotato di capacità di interazione con i soggetti umani, io gli consiglierei ciò che aggiunge valore al suo operato. Non importa se lo fa di mestiere o se fa mostre al MoMa di New York, il ritratto è un genere molto "sensibile" e non facile per trasmettere emozioni, in primis alla persona ritratta. Per me l'eccellenza in quel genere oggi sta nella D850+105E serviranno anche altre focali, il 40 art (in sostituzione del 35 che comunque va bene ma consente di risparmiarsi un 50) e per il primo piano stretto il 135 Art. Volendo si può aggiungere l'eccellenza del 28E Non ho volutamente consigliato la Z7 perché per quanto sia possibile ottenere risultati di rilievo, è un pelino più complicata per quel utilizzo, per via del mirino la cui latenza sommata a quella dello scatto (per quanto ottima) richiede più manico, la Z7 è migliore se si scatta guardando direttamente il soggetto senza inquadrare, tecnica usata per chi davanti alla macchina non si trova a proprio agio, in quel caso la latenza del EVF non esiste, e resta quella di scatto, che è molto simile ad un reflex normale (che non sia un'ammiraglia da 22 millesimi di scatto insomma). Per chi vuole invece avvicinarsi al ritratto da poco, una D750 con uno zoom con buono sfuocato, direi che può dare ottime soddisfazioni senza spendere una fortuna. Aggiungo.... Salvo rarissime occasioni, sconsiglierei il ritratto con lunghi oltre il 200mm, personalmente non oltrepasso il 135, dipende dalla forma del viso ma di solito i troppo lunghi fanno i "faccioni" così come i troppo corti in primo piano fanno i "nasoni" 😄😄
  16. Oh bella... qui son curioso di leggervi... Per conto mio non esiste un'ottica macro autofocus, all'altezza dei 50 megapixel ma non adesso, da un po' di anni ormai, come se la microfotografia (vicino all'1:1) sia ormai fuori moda.
  17. Il problema di base è che per quanto ognuno di noi possa avere provato o misurato vari strumenti, ha comunque il proprio punto di vista con le proprie priorità, è corretto non consigliare ma enunciare i pregi e difetti delle varie opportunità, perché restano fatti oggettivi, ai quali poi ognuno può dare più meno importanza. compattezza e qualità solitamente si sposano male, se pensava di avere la tenuta ad alti ISO da un m4/3 forse dovrebbe farsi un corso di fotografia base, dove spiegano le differenze tra le macchine.
  18. Già... quei 35mm mancanti al 24-70 si sentono, è vero che a 70 è molto corretto ed arriva a 0,3 di ingrandimento, ma a volte stare troppo dentro la scena si rischia di rovinarla (la scena) come in questo caso, in cui avrei voluto avvicinarmi di più ma stava dando segni di fastidio e mi sono trattenuto.
  19. Per non essere condizionato, rispondo senza leggere gli altri. Ad un amico consiglierei ciò che farei io, premesso che ho un feeling con nikon, e nonostante abbia provato altri marchi, questo resta immutato, nikon non mi delude mai, a sensazioni tattili ed anche nei risultati. Per il viaggio consiglierei Z più 24-70 f4 S (ed un 35 1.8 anche se nu po' costosetto, necessario per evitare la limitazione artistica che ha un f4 fisso) Perché è leggero estremamente nitido e con un po' di manico permette di fare un po' tutto senza compromessi qualitativi. Non è estremamente compatto è vero, ma è la ML con la migliore ergonomia che abbia mai provato. Pesa circa un kg in meno di una 850+24-105Art e si sente sulla spalla, passeggiando. O meglio io abituato a cose pesanti non la sento proprio. Non ci sono differenze qualitative (con la Z7) ma solo dal punto di vista operativo, differenze talvolta a favore di una altre a favore dell'altra e viceversa. Quindi per il viaggio senza compromessi non potrei consigliare altro. La compatibilità con le ottiche F Mount, è un plus per chi le possiede, nel senso, funzionano bene, se Nikkor anche meglio, ma lo ritengo uno spreco, ci sono ottiche che secondo me sulle Zeta sono troppo ingombranti e vanificano la portabilità, punto di forza di questo sistema. Per cui anche se di S line c'è ancora poco, con quel che c'è adesso, budget permettendo ovviamente, si può fare agilmente reportage.
  20. Io assegnerei un peso diverso ai meriti, perché la macchina e l'ottica sono strumenti che possono fare la differenza ma non tanto quanto il fotografo. Se ad esempio la foto perfetta ha un 100% di ranking mentre un foto sufficiente un 60% Il fotografo è determinante per il 60% ovvero da solo è in grado di raggiungere la sufficienza in base alle sue capacità anche di sfruttare strumenti non superlativi al massimo del loro potenziale, l'ottica è determinante per un 25% mentre la macchina per il restante 15% se la macchina può fare la differenza, come il caso della D5 Allora in quel caso la macchina può dare quel valore aggiunto che può fare arrivare anche ad un ranking di 120% ma solo se il fotografo ha di per sé le capacità di sfruttarla. L'ottica è importantissima La macchina importante ma senza il fotografo da sole non fanno niente.. a meno che non siano queste:
  21. Dopo quel 105 che nikon ha sfornato nel 2016 quindi non troppi anni fa, e viste le caratteristiche, non so se avrà intenzione di replicarsi a breve, mai provato a montarlo su una z? È sproporzionato, goffo. Inoltre, mai provato a fare sport con una z? Notato che l’immagine a mirino se ci si sposta rapidamente si spezza, lagga, è tutta un’altra cosa che usare un mirino ottico, ci vorrà un’evoluzione notevole se si vuole fare sport usando evf. Concordo che ci vogliano ottiche ora, al più presto possibile, di qualità ma che montate su una z non siano imbarazzanti, perché al momento resta una macchina da “borsetta” e lo ritengo uno dei suoi pregi, che consentono di arrivare, a chi vuole essere creativo, dove la reflex è ingombrante e goffa. Ma anche di avere la qualità nikon sempre al seguito.
  22. Il motivo per cui mi ero dotato di quel sistema adesivo di pulizia che sulla D800 ha funzionato a meraviglia, ma non mi sentirei in alcun modo di adottarlo, in caso di necessità anche su una Z, la pressione ma soprattutto trazione del tampone adesivo è troppo aggressiva per un sensore che ha capacità di muoversi.
  23. Infatti quando si accende la macchina con ibis attivo si sente un rumore di sblocco come nelle ottiche stabilizzate...
  24. Nella versione in inglese però non si parla di pompetta, le forti correnti diciamo che non le appartengono, piuttosto sono tipiche delle bombolette o i compressori. Io direi che almeno quella si può usare con tranquillità.
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