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Alberto Salvetti

Nikonlander
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  1. Siccome ho smosso una critica ad una foto postata ieri da Andrea, suggerisco il modo per migliorarla. Le foto che seguono non sono niente di che. Le ho fatte qualche tempo fa per dimostrare a degli amici, che andavano in brodo di giuggiole ogni volta vedevano una goccia in una foto, che per farle non accorre poi molto. La brina in qualsiasi foto naturalistica ne condiziona favorevolmente la valutazione in chi la osserva. Personalmente non la cerco e se posso la evito, ovviamente se c’è non sto li ad asciugare i soggetti. La foto va fatta in macro. Va posizionato l’oggetto da riflettere a debita distanza oltre il soggetto. E’ più difficile spiegarlo che farlo. Tutte con D300S + Nikon micro 200/4.
  2. L'avevo provato quando è stato presentato e mi aveva fatto una buona impressione. Mi interessava come obiettivo da usare a mano libera per la caccia fotografica vagante. Mi ha frenato il prezzo e il fatto che fosse un poco corto per le mie esigenze, faccio quasi esclusivamente piccola avifauna. Ora ho il 200-500 che trovo ottimo, ma sicuramente non utilizzabile nelle condizioni atmosferiche che lo usi tu. L'articolo mi è piaciuto e lo considero molto utile a chi intenda comprarsi l'obiettivo. Le tue foto sono sempre di un livello straordinario fatte in ambienti magnifici e per me inaccessibili. Complimenti.
  3. Eh.. va beh... ma se ti ci metti anche tu a fotografare avifauna, allora.... A parte gli scherzi, la D850 è fenomenale, il 500 Sigma potrebbe esserlo altrettanto. Queste foto sono molto belle.
  4. Ti ringrazio per i complimenti. L'ultima foto l'ho fatta con 810 e 300/4 FPE. Il 15 mm l'avevo usato per la prima per distanziarmi dal gruppone dei fotografi.
  5. Vi ringrazio per l'apprezzamento. Fotografare i svassi è divertente appunto perché pur sapendo cosa combineranno ( i rituali sono sempre gli stessi), nell'attesa ci si rilassa. Ho fatto questa foto col 15 mm per distanziarli il più possibile da me. Io mi posiziono in un posto più sfigato ma nonostante questo porto a casa diverse centinaia di scatti ogni mattina. E non essendo distratto dalla truppa sono riuscito a fare uno scatto come questo in una mattina buia e nebbiosa. .
  6. Lo svasso maggiore (Podiceps cristatus) è il più grande e anche il più comune degli svassi europei. Negli sparuti canneti del basso Garda veronese, dove bazzico io, non è molto visibile negli altri periodi dell’anno, ma nel periodo della nidificazione si fa molto numeroso e diventa l’oggetto di notevole attenzione di fotografi più o meno naturalisti. Nonostante abbia innumerevoli foto di questo uccello, tutti gli anni ritorno a seguirne i rituali, le lotte e l’allevamento dei piccoli di questo strano e schiamazzante uccello. Prevedendo che per difficoltà motorie quest’anno frequenterò di meno questo luogo, vi propongo una piccola selezione del 2017. Già da febbraio si formano le coppie e cominciano le scenografiche lotte fra i maschi. I maschi accoppiati difendono il territorio pattugliando l’acqua antistante il nido emettendo sgradevoli richiami molto forti. I single sviluppano una continua azione di disturbo che molte volte si conclude momentaneamente con la lotta. Lotte che sono teatralmente molto spettacolari, all’apparenza violente ma non sono mai cruente. Da febbraio a giugno, gran parte del tempo è impiegato nel corteggiamento con i soliti rituali molto affascinanti. Nella mia zona, grazie ad una gestione demenziale del canneto, le nascite sono abbastanza rare. Ma una volta nati i pulcini, ingozzati incessantemente dai genitori, crescono velocemente e vanno a incrementare il gruppo.
  7. La schiribilla, come il voltolino o il più comune porciglione vivono tra la vegetazione delle zone umide. E’ la più piccola dei tre, ed è considerata molto rara , in pericolo in modo critico nella Lista Rossa. Nelle mia zona nei primi mesi dell’anno si incontrano frequentemente i porciglioni, ma la schiribilla non l’avevo mai vista. A metà marzo dello scorso anno, mentre stavo facendo la posta ai pendolini mi sono accorto di questa insolita presenza: infatti una coppia ha stazionato per una decina di giorni sempre nella stesso punto del canneto. Ha un comportamento molto schivo, cerca il cibo al margine del canneto, e vi rientra precipitosamente al minimo allarme. All’inizio credevo che ce ne fosse solo un esemplare. Lo aspettavo stando seduto, ma mi vedeva ancor prima che io lo scorgessi e si nascondeva istantaneamente fra le canne. Stanco di aspettarlo, mentre facevo quattro passi, l’ho visto venirmi incontro sul bordo del canneto. D’istinto mi sono buttato per terra, rimanendo fermo. Per niente spaventato dalla mia presenza inerte, ha continuato a pascolare fino ad arrivare a 30 cm dai miei scarponi. Usando la stessa tecnica, nei giorni seguenti sono riuscito a fare un discreto numero di foto. Tutte le foto sono fatte con D500 e 200-500 a mano libera, senza cavalletto. Le dimensioni sono all’incirca quelle di un merlo. Le prime cinque foto sono della femmina, che si differenzia dal maschio per la parte inferiore color crema grigiastra e la faccia leggermente bluastra. Le altre sono del maschio, che è un po’ più grosso e inferiormente è di un grigio-blu marcato. Spero di rivederli anche quest’anno.
  8. @Spinoza Quando li ha scritti, li avevo letti e riletti: per avere un'infarinatura delle questioni puramente tecniche e soprattutto per gli innumerevoli suggerimenti pratici che scaturiscono dalla tua esperienza professionale. Probabilmente non averli più incrociati sulla nuova piattaforma, non scatta l'impulso per rileggerli al bisogno. Credo che sarebbe utilissimo per molti di noi che ci fosse qui su Nikonland 2.0, un raggruppamento dei titoli degli articoli che hai scritto sulla vecchia piattaforma con il relativo link.
  9. Io stampo solo a colori. Vorrei provare una matte luminosa, quelle che ho provato finora non mi hanno soddisfatto. Cosa mi consiglieresti per soggetti naturalistici?
  10. Hai ragione. Per vari motivi è qualche mese che non stampo, ma ti assicuro che a luglio volevo stampare su delle carte che mi avevano regalato e che non avevo i profili e ho dovuto desistere perché per le Epson non c'era verso di scaricare i profili che mi servivano. Mi veniva negato con la motivazione: scaduto il periodo di prova. Due minuti fa ho scaricato un profilo che mi mancava senza problemi. Sono contento della novità e mi scuso per le informazioni errate. Baryta FA sta per Fine Art Baryta 325 gsm.
  11. Solo ammirazione e invidia. Complimenti per la realistica interpretazione delle situazioni, sembra di essere lì nel capanno.
  12. Infatti. Commercialmente è un contro senso. Io ho tentato di recuperare il profilo di altre carte, ma non avendo pagato mi è stato negato. Così continuo ad usare la Baryta FA, che secondo me, se ben illuminata è una delle più belle carte per i soggetti naturalistici.
  13. Il programma Mirage, che serve a scompattare i profili, è gratuito per 14 giorni, e solamente per una categoria di carte, ad esempio la glossy. Dopo le due settimane se vuoi gli altri profili devi pagare a secondo della tipologia della stampante. Se non ricordo male per una A2 è sui 250 euro.
  14. Per stampare correttamente le carte Hahnemuehle si devono usare i profili scaricabili dal sito della stessa casa. Sono gratuiti per 14 giorni. I profili sono zippati e si DEVONO scompattare esclusivamente con il loro programma Mirage. Se li scompatti con normalmente sono inutilizzabili. Devo dire che, una volta superata questa fase che mi ha fatto smoccolare, poi le stampe su questa carta danno molto soddisfazione.
  15. Non mi sono spiegato bene. Per la full-frame sono d'accordo con te, ma non ne sento la necessità. Per il piccolo formato vorrei una macchina che sostituisse degnamente la V3 per poter utilizzare gli obiettivi in mio possesso per avere anche un qualcosa di veramente leggero. Rifarmi un nuovo corredo di piccolo formato di un altro sistema diverso dal Nikon1, lo escludo a priori.
  16. Ho votato. Onestamente devo dire che, per il tipo di fotografia che faccio io, non sento una grande mancanza di una ML. Spero solo che sia compatibile con tutti i miei obiettivi e ne mantenga tutte le funzionalità attuali. Non voglio neanche considerare di dover cambiare l'attuale corredo di obiettivi. Spero anche, che prima o poi Nikon faccia una V3 aggiornata tecnologicamente e con un mirino e delle batterie serie per dare la possibilità a chi, come me, ha un corredo di ottiche Nikon1 di poterle usare. Fruendo di una effettiva leggerezza al costo di qualche limitazione.
  17. Io col digiscoping sono riuscito solo a produrre vagonate di parolacce per le occasioni mancate. Sia con la V3 che con la reflex, e con la reflex è assai complicato. Ma c'è chi col digiscoping riesce a fare dei discreti risultati e in qualche raro caso anche molto bene. Dipende dai soggetti che fotografi e a che distanza. Ho conosciuto in una fiera Riccardo Camusso che, fra le altre cose, fa il promotore di Swarovski, che mi ha mostrato molte sue foto fatte prevalentemente a mammiferi di montagna. Lui usa la V3 con il 18,5 F.1.8. Mi aveva mostrato due foto scattate lo stesso momento ad un camoscio a circa 130 metri, una fatta con la V3 e lo Swaroski e l'altra con D4 e 600/4, e quella fatta con la V3 era effettivamente migliore. Quelle fatte agli uccelli invece non erano, a mio parere, eccelse. Credo che puoi metterti in contatto con Camusso, che è una persona squisitamente gentile, facendo una ricerca dei suoi contatti su internet. Sicuramente saprà darti delle dritte perchè fotografa così da anni.
  18. Prima le facevo stampare ma non ne ero affatto soddisfatto. Per curiosità ho frequentato un corso di Antonio Manta sulla preparazione dei files alla stampa e da lì mi è venuta la voglia di stamparmi le foto. Dopo un discretamente lungo ma piacevole tirocinio nel quale ho imparato ad usare la macchina e le tantissime prove per scegliere la carta più confacente ai miei gusti, ho cominciato a fare delle stampe presentabili. Anche adesso, anche se so esattamente cosa e come uscirà la foto dalla stampante, l'emozione che provo nel vederla realizzata è impagabile. Il problema degli uggelli otturati si pone se non si stampa per mesi. Se alla stampante si fa un minimo di manutenzione come si dovrebbe fare a qualsiasi attrezzo, il problema non dovrebbe esserci. Io che fotografo solo natura credo che per non svilire le mie immagini il formato minimo sia A3+, altrimenti è meglio guardarle a monitor. Sempre, solo ed esclusivamente a COLORI.
  19. Il tecnico sei tu. Hai ragione tu. Sta di fatto che io ho speso circa 15 euro al mq, il mio amico più di trenta.
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