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Silvio Renesto

Nikonlander Veterano
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Tutti i contenuti di Silvio Renesto

  1. Silvio Renesto

    Colori 2

    Peccato per il cavalletto, la foto però è bella.
  2. Bel reportage, tra l'altro non è lontano da me, ci devo fare un giro prima o poi.
  3. Articolo molto interessante, anch'io penso che potrebbe essere interessante su un sensore aps-c.
  4. Bellissimo reportage e foto stupende, te l'hanno gia scritto, e io mi associo. Grazie!
  5. Grazie, ho chiesto ed apprezzo molto i suggerimenti. Con i grandangoli ho fatto qualcosa, e ci riproverò, a sdraiarmi nel bosco non avrei problemi, in questi contesti invece si attira un po' l'attenzione, ma cercherò un modo .
  6. Grazie! Ricambio la gentilezza dedicandoti una delle sue immagini . il gatto si chiama ....Rudolf (ecco perchè te lo dedico ) e vive libero a Venezia. La fotografa si chiama invece Marianna Zampieri.
  7. Silvio Renesto

    Che sony è?

    Carissimi esperti Sony, quella nella foto che riporto (strappata da un video youtube) è una Sony alpha? Si tratta di una fotografa che sta realizzando un reportage "gattesco" simile al mio, così mi ha stuzzicato la curiosità. Ho visto le sue foto e sono belle. Grazie!
  8. No ho sbagliato io, distrazione, correggo subito, grazie.
  9. Dopo averlo provato più volte per gentile prestito della MTrading e friendly support di Mauro Maratta, me ne sono comprato uno. Questo vuol dire che il mio giudizio è tutt'altro che negativo. E' già stato ampiamente recensito da Mauro e ho già pubblicato diverse impressioni d'uso, quindi non scriverò un'altra recensione ma mi è venuto in mente che potrebbe essere utile condensare le mie impressioni in forma quasi telegrafica, per chi volesse valutare l'acquisto. Cose che mi hanno entusiasmato Costruzione solida. Ghiere con la giusta resistenza. Pulsante di blocco scorrimento zoom a 100mm per evitare lo zoom creeping (allungamento "spontaneo" dovuto a gravità) durante il trasporto. Qualità ottica elevata (per la classe di obiettivi a cui appartiene), ma soprattutto costanza di prestazioni lungo tutta l'escursione focale. Focus breathing (riduzione della focale effettiva alle brevi distanze) moderato (sotto questo aspetto il Nikon 80-400 AFS fa piangere in confronto). Af veloce (ripeto, per la categoria). Buonissima distanza minima di messa a fuoco alle lunghe focali. Tasto limitatore di messa a fuoco (full/6m-infinito) per velocizzare l'Af. Cose a cui ho dovuto fare attenzione. Il VR (OS) funziona ma mi sembra un po' meno "potente" rispetto agli obiettivi Nikon di focale simile che ho provato (300 PF, 200-500). Le ghiere ruotano a rovescio rispetto ai Nikkor, bisogna farci la mano. I tasti di commutazione: af, os, limitatore di messa a fuoco, sono molto sensibili (o io sono piuttosto grossolano? ) mi capita talvolta di spostarli senza accorgermi. In conclusione sono contentissimo di questo zoom, disinvolto ma prestazionale, inoltre, montarlo sulla D500 o altra fotocamera Dx, l'è la so mort (è la sua morte, così si dice soprattutto in Emilia, intendendo che è il meglio possibile, di solito per abbinamenti culinari): si trasforma in un 150-600 e ci fai di tutto e, tagliando i bordi, ottieni la massima qualità possibile . Il fatto che sia piuttosto scuro, apertura massima F5 non lo metto nell'elenco come difetto o che, perchè è dichiarato, quindi lo si sa prima. Lo stesso vale per l'assenza del collare per il treppiede. Spero di nuovo di non annoiarvi e di essere utile.
  10. Silvio Renesto

    Il calore del autunno

    Un classico, ben realizzato..
  11. Anch'io ero stato tentato tempo fa ... aspetto le tue impressioni.
  12. Il titolo è quello di una raccolta di poesie di Trilussa, oltre a suscitare curiosità, si presta al discorso . Come ho già scritto, sto tentando di realizzare un portfolio sui gatti di strada, ispirato da autori celeberrimi quali Edward Weston, o almeno famosi come Masayuki Oki ma soprattutto da Sabrina Boem . Questa avventura mi sta dando molto, anche sul lato umano. I gatti per strada che si vedevano qualche decennnio fa sono diventati rari se non rarissimi. Oggi sono concentrati nelle "colonie feline", dei gruppi di gatti senza proprietario che spontaneamente si sono radunati a condividere un territorio che sembra loro tranquillo. Le colonie feline vengono censite dai Comuni e ci sono leggi che le tutelano (se, quando e come si può e si vuole). Sono incaricati dei volontari(e) definiti gattare(i) che se ne occupano quotidianamente (se ce la fanno). Ci sono anche numerose associazioni di "Amici dei Mici" che cercano di sostenere le gattare, procurare alimenti, curare i gatti per evitare il diffondersi di epidemie e sterilizzarli per limitare la diffusione del randagismo. Insomma, c'è tutto un mondo dietro. Non intendo fare della sociologia o psicologia spicciola sui perché, nè discutere se ci sia (spesso c'è) un po' di fanatismo dietro ad alcune di queste realtà, nè sul fatto indubbio che ci sono altre creature della nostra stessa specie altrettanto o più bisognose di aiuto. Ciascuno si relaziona con il prossimo, umano o animale, come può. Il randagismo felino, come per quello dei cani, è comunque opera dell'uomo e quindi non mi sembra sbagliato se qualcuno se ne occupa, cercando contemporaneamente di contenere il fenomeno. Anche perchè, entrando in contatto con le Gattare, ho sentito storie di abbandoni, violenze e torture raccapriccianti, o anche comportamenti ossessivi (decine e decine di gatti tenuti chiusi in una soffitta per "amore") da far rabbrividire. Più o meno come certi uomini fanno ai loro simili, purtroppo. La cosa mi attrae da più punti di vista, perchè un po' gattaro (o meglio catofilo) lo sono sempre stato, per il lato umano come ho già scritto, ma anche perchè è diverso dalla fotografia agli animali che faccio di solito, si avvicina di più allo street o al reportage, con mio grande divertimento. Con i gatti c'è interazione, mi vedono, sanno che li sto osservando e reagiscono, secondo il loro carattere, che cambia molto da individuo a individuo, che vanno dallo struscio alla fuga con in mezzo tutto quel che ci può stare compresa l'indifferenza. C'è coinvolgimento emotivo. Una delle maggiori difficoltà è individuare le colonie feline "giuste".Perlomeno in ambiente metropolitano e di periferia urbana. L'ubicazione delle colonie spesso non viene divulgata perchè ovviamente c'è poco da fidarsi,oppure se ne riesce ad individuare qualcuna ma spesso sono poco interessanti quando non desolanti, o dei luoghi dove non è salutare andare in giro con attrezzature costose; perchè i gatti, come accadde ai pellirosse ad opera dei visi pallidi, vengono confinati in "riserve" dove nessuno vuole stare. Altre colonie sono in giardini condominiali, altre volte le trovi ormai "vuote" perchè i gatti sono stati allontanati per via di lavori edilizi, avvelenati da umani infastiditi dalla loro presenza, o semplicemente perchè chi se ne occupava (di solito persone di una certa età) non può più farlo e i gatti lasciati a se stessi senza cibo, sconfinano e si disperdono. Cimiteri ed ospedali spesso ne ospitano, ma per i cimiteri occorre delicatezza, quando non un'autorizzazione per fotografare, e negli ospedali, beh... A Milano per ora la migliore che ho trovato come spunti interessanti è quella del Castello Sforzesco, dove una gattara famosa e a volte coadiuvata da altre persone (per lo più anziani), si occupano dei felini. Cè un po' di disturbo, dovuto a turisti forse troppo espansivi, ma non si può avere tutto. Le gattare e i gattari invecchiano e il ricambio è molto scarso, questo non promette nulla di buono per i gatti di strada. LE FOTO CHE MI RITRAGGONO SONO DI GIANNI RAGNO.
  13. Io semplicemente rispondevo a Mauro perchè non pensasse che ritenevo inutile il sondaggio, mentre volevo solo dire che il clima della discussione mi sembrava allegro e disteso.
  14. Sono d'accordo con te, il sondaggio è molto utile, ad esempio mi fa rendere conto che la compagnia è... piccola, almeno per ora. condivido anche il resto che dipende immagino dalla scelta del locale. Su quello si potrebbero sentire proposte.
  15. In realtà battute a parte mi sembrano quasi tutti abbastanza d'accordo, no? Comunque: ho votato per il 3, mi sembra meglio perchè poi le cose si complicano per tutti. Io ho problemi con la mozzarella ed assimilati (ahimé) quindi ho votato per pranzo o pranzo non impegnativo, fa lo stesso, ma posso adeguarmi anche on una pizza senza latticini. Quel che conta è la compagnia.
  16. Bellissima serie. Soggetto simpaticissimo.
  17. Ma... immagino che sia un menù a scelta fra le varie portate, vero? Perche se no ...
  18. Yes, mappa e tantissimi cartelli indicatori lungo il percorso. Questa è quella di Neuschonau. Lohberg è poco più di uno zoo
  19. Ognuno va per conto suo, Non c'è bisogno della guida. Ci sono le "visite guidate" ma per scolaresche e pensionati, a pagamento.
  20. Grazie, come "foto"la Cornacchia è migliore anche secondo me ; si è concessa in una posa statica, ma soprattutto in un punto meglio illuminato e con uno sfondo più decente.
  21. Sì, sì intendevo come postproduzione.
  22. Ciao Andrea, sono foto interessanti, però un po' diverse dal tuo stile solito, le vedo piuttosto "dure".
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