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Silvio Renesto

Nikonlander Veterano
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  1. Un 600mm, di quelle dimensioni a quel prezzo, in effetti mi tenterebbe più di ogni altra cosa.
  2. Concordo con voi sulla prima, la seconda è più leggibile ma meno intensa. E' un cranio di Lince, vero, della collezione anatomica dei miei colleghi zoologi. Roby ti devo un caffè.
  3. Per il quale mi unisco all'apprezzamento e al ringraziamento già espresso nell'altro topic... oggi ho voluto giocare in un momento di tempo libero, intanto che mi è passato per le mani un ... cranio di .... indovinatelo voi Ho cercato di riprodurre uno degli schemi proposti da Mauro per ottenere sia un effetto più contrastato che uno più bilanciato. Sigma Sd quattro H con 105 macro OS, flash dietro a ore 10 rispetto al soggetto leggermente dall'alto, con diffusore e pannello di polistirolo esattamente opposto davanti. La variazione di illuminazione è data dal diverso posizionamento del pannello di polistirolo. Nessuna postproduzione. E' divertente giocare con la tridimensionalità che danno le ombre! Professionalmente di solito devo ottenere l'opposto (eliminazione delle ombre forti) ma qui giocavo e poi se per caso si facesse una mostra più orientata sull'estetica, ci starebbe Apprezzerei commenti/interventi/opinioni sulla resa ottenuta del soggetto, lasciando perdere il tessuto che so già che non è il massimo ma era l'unico che avevo (oltre a spazi troppo angusti per diluire il background) un po' alla volta mi attrezzerò a dovere Ancora grazie a Mauro e Rossano (e Mtrading).
  4. Scrivi che non sei mai riuscito a raggiungere lo scatto perfetto nel wildlife; può darsi, ma se io avessi fatto le tre foto al gipeto che hai fatto tu, sarei andato in giro con un sorriso da un orecchio all'altro per degli anni. Senza nulla togliere alle altre foto, tutte ottime, come ha scritto Max.
  5. Silvio Renesto

    Cris7

    Ed ecco si presenta a noi un altro fedelissimo di Nikonland: Cris7! Raccontaci qualcosa di te. Ciao! Sono un ragazzo (già! Mi piacerebbe!) del ’77. Vivo a Bormio, per chi non lo sapesse è un paese di montagna dell’alta Valtellina, piccolo ma con una certa notorietà e frequentazione turistica, che lo ha reso, se così si può dire, abbastanza emancipato. Nella mia vita ho avuto la fortuna di girare un po’ il mondo, non tantissimo, ma un poco sì; da questo punto di vista, l’esperienza che probabilmente mi ha segnato maggiormente è stata trascorre il quarto anno di liceo tutto all’estero, in Maine negli US. Quando e come ti è nata la passione per la fotografia? Per qualche irrazionale motivo, mi è sempre piaciuta la fotografia. Certamente posso dire che, fin da piccolissimo, uno dei miei giochi preferiti era quello di fare finta di essere un fotografo. Trovavo (e trovo) estremamente divertente guardare il mondo attraverso il mirino delle macchine fotografiche, di mia madre prima, mie quando ho potuto. Ho scattato tantissimo, senza nessun rullino nella macchina! Qual'è il tuo genere preferito oggi? Inizialmente, immagino come tutti, fotografavo ogni cosa, poi per alcuni anni mi sono concentrato sul genere wildlife. Sono riuscito anche ad acquistare (di seconda mano) uno stupendo Nikkor 300mm f2.8 che, assieme ad un moltiplicatore TC 1.4X, utilizzavo con la mia amatissima Nikon D300. Non sono mai stato un fotografo da capanno, praticavo la cosiddetta “caccia itinerante”, salivo e scendevo dalle mie montagne con tutta l’attrezzatura sulle spalle, o più spesso in mano, per perseguire lo scatto perfetto, che avevo in mente. Cosa che, come ogni buon fotografo che si rispetti, naturalmente, non sono mai riuscito a raggiungere. Oggi il genere che preferisco è la ritrattistica, ecco diciamo che l’importante è che siano coinvolte delle persone, poi se non è ritrattistica pura, va bene lo stesso; l’importante è che non sia street photography, un genere interessante, molto di moda, ma assolutamente distante dalle mie corde. E quando hai iniziato? Ho iniziato a fotografare con “cognizione di causa” verso i 19 anni con una Nikon APS a pellicola, ma è stato con l’avvento della tecnologia digitale, pochi anni dopo, che ho cominciato a fotografare davvero: pensando di più a quello che volevo, con continuità e, finalmente, proprio grazie al digitale con ancora maggior divertimento. Nikon perchè? Un caso o una scelta? Assolutamente Nikon! Direi sia per caso, che per scelta. Il perché potrebbe farvi ridere, ma è veramente così. Per saperlo bisogna ritornare alla mia attività ludica con la macchina fotografica, quando ero piccolo. Ebbene io sono sicuro di aver visto una scena di un film di spionaggio, ma non chiedetemi quale, in cui qualcuno fotografava con una bellissima reflex nera che riportava bene la scritta Nikon. Zac! E amore fu! Non sarei più stato in grado di scegliere altro. Come ti trovi? Cosa ti manca? Con Nikon mi sono sempre trovato alla grande, fin che non ho voluto tutt’altro, non ho davvero mai sentito la necessità di cercare altrove. Ho cominciato con la mitica Nikon Coolpix 4300, naturalmente nera, poi finalmente quando i prezzi delle reflex digitali sono diventati abbordabili, il sogno è diventato realtà con la D70, e poi D200, D300, per finire con la D3s. Oggi ho la fortuna di utilizzare, quando ne ho voglia e/o necessità, la Nikon D5, grazie ad un caro amico. Già, perché dal 2012 non sono più un nikon user. Si dice che i figli ti cambiano la vita, e due figli nel giro di un anno e mezzo, probabilmente mi hanno scombussolato un po’ sotto tanti aspetti :-) Così da allora utilizzo una Leica (per i primi tre anni a telemetro, ora mirrorless), e ho solamente obbiettivi a messa a fuoco manuale. Oltre alla fotografia hai altre passioni o interessi? Oltre alla fotografia, direi che la mia altra passione sia lo sport, soprattutto la bicicletta, ogni tanto la corsa, e d’inverno lo sci alpinismo, come dire… l’importante è fare fatica. Visto il posto dove abito, prendere la bici e salire i 21km del Passo Stelvio è una cosa del tutto normale. E più cresco, più capisco quanto sia stato fortunato sotto questo aspetto. Le prime tre foto seguenti non le ho scattate io, ma io sono il soggetto :-) Fotografi i soggetti o gli oggetti di queste altre passioni? No, può capitare, ma la risposta giusta è no. Qual'è la foto, o il portfolio, il progetto fotografico da te realizzato a cui sei più affezionato? Sicuramente non ho una mia fotografia preferita, ne ho molte a cui sono legato, ma sono talmente tante e così diverse tra loro, che la risposta più onesta alla domanda è… no. Non ho mai realizzato portfolio, cioè non ho mai sviluppato un progetto fotografico ben preciso, sviluppato coerentemente e approfondito come un vero portfolio dovrebbe essere. Ma non è forse vero che sia questa le vera e grande differenza che passa tra un fotografo amatoriale, quale che sono, e gli artisti fotografi a tempo pieno? E in futuro? Per il futuro avrei in mente, ormai da diverso tempo, proprio la realizzazione di un portfolio di ritrattistica. Ci vuole solo il coraggio, la volontà e la determinazione di cominciare, raggiunte queste cose il tempo lo si trova.
  6. Primo! Lo scheletro dell' ex stabilimento Falck Vulcano ieri all'imbrunire. Nikon D500, Sigma 100-1400 a 132mm, f7.1, 1/640s, 1250 ISO (Auto ISO).
  7. Un'accoppiata quantomai originale, risultato piacevolissimo.
  8. Grazie Valerio e Massimo, In effetti, mentre me ne stavo andando sono arrivati due birdwatchers con un bel Swarowski su treppiede e si sono piazzati dove ero prima io.
  9. No, se si vede una bruciatura mi sa che ho esagerato ...
  10. Grazie! Le foto sono un po' penalizzate dalla luce così così, purtroppo.
  11. C'è chi va a fotografare animali in posti remoti e in ambienti al limite ma ben pochi osano sfidare la terra misteriosa che prende il nome di... Insubria! Vabbè sto scherzando. Si fa quel che si può. Mi avevano detto che in un paesello di questa ignota terra che si stende tra la Svizzera e Milano, passando per Varese, ai piedi del lago omonimo ci sarebbe una colonia felina in un contesto molto interessante (se vi ricordate sto sempre cercando di raccogliere materiale per una mostra sui gatti di strada). Quindi sono andato a dare un'occhiata. Il posto era esattamente come me lo avevano descritto... esclusi i gatti Però a due passi dal pontile ferveva una certa attività animale così, sorvolando sul grigiore di foschia e nuvolaglia, mi sono fermato per qualche scatto. Un airone Cenerino fra le canne ha sempre il suo perchè Uno svasso confidente, per un po' ha nuotato vicino, "chiamando" a gran voce, ma nessuno gli rispondeva, così ha cercato di consolarsi con del pesce. Passa un nibbio bruno, anche vicino, ma che sfondo è mai? Interessante questo controluce una cornacchia fa mobbing nei confronti del nibbio. La cosa più interessante però erano i cigni, in stato di evidente eccitazione. Rullaggi che si trasformavano in cariche furiose. Erano talmente presi da finire quasi addosso al pontile. Con il 100-400 Sigma non sempre sono riuscito a gestire la situazione. Poi viene l'ora di rientrare, arrivo al parcheggio e... In fondo almeno un gatto c'era... a scaldarsi sul cofano della mia auto Anche un po' scocciato del fatto che volessi farlo scendere dall'automobile
  12. Non ho idea della l logistica , ma i lavori potrebbero anche disturbare le coppie che finirebbero per andare a corteggiarsi più al largo?
  13. Esatto... vista spesso, ma mai fotografata ben.e
  14. A lago di Varese li ho sentiti "chiamarsi", ma non ho visto corteggiamenti.
  15. Prendendo il battello da Grazie di Curtatone, si naviga un brevissimo tratto del Mincio per arrivare al Lago Superiore di Mantova. Ci sono stato qualche anno fa, nonostante fosse una "gita familiare", due o tre soggetti li avevo portati a casa: Un Airone cenerino ed una Sgarza ciuffetto Il più bello dei nostri Aironi, l'Airone rosso Non è un crop, si è lasciato avvicinare, o meglio, non si è allontanato. Sgarza ciuffetto Svassi Gabbiani, non sono una rarità, ma erano messi bene, quindi, perchè no? A proposito delle foto, quel periodo avevo una D700, ricomprata dopo anni e rivenduta di lì a poco . Ora sono abbastanza immune da queste ...ricadute.
  16. No, perché mai, Mauro me lo ha fatto provare... Sigma 500 a f5, 1/1250s ISO Auto su D500
  17. Intanto ne metto qualcuna non scientifica ma didattica. Nell'ambito del corso di "Laboratorio di Paleontologia", che tengo in collaborazione con lo staff di un grosso Museo, oggi abbiamo fatto una lezione su come fotografare i fossili, sia con reflex digitale che con la Sigma. Ho mostrato agli studenti (e poi fatto loro provare) come si fotografa con la Sigma Sd Quattro H, con il 105mm macro OS , scattando in tethering dal PC con il programma Sigma. Sia in luce visibile con illuminatori/flash remoto, che in luce UV (360-400nm). Ecco alcune delle loro foto: Gambero di 100 milioni di anni fa ripreso a f8, 1/125s, 100 ISO, flash remoto e pannello riflettente. Crop 100% In luce UV diffusa (360nm) f6.3, 1s, 100 ISO. Si evidenzia la zonazione del sedimento, le porosità della corazza, e i fili più bianchi sono organi interni invisibili in luce ... visibile Crop 100% Altro Gambero sempre in luce UV, stavolta concentrata, a f6.3 1/2s a 100 ISO. Tutte le foto scattate in RAF e convertite in jpeg con Sigma Photo Pro.
  18. Foto evocative, ottimo reportage. Ne avevi proposto uno in bianco e nero tempo fa, molto interessante vedere le differenze nelle sensazioni suscitate dalle due diverse scelte.
  19. Le Tàccole sono piccoli corvidi poco appariscenti, dagli occhi color ghiaccio. Come tutti i corvidi sono estremamente intelligenti, tanto da essere state oggetto degli studi di Konrad Lorenz, il padre dell'etologia. Le Tàccole hanno una voce inconfondibile un ta-ciak molto sonoro, che indubbiamente avrete sentito in molte città dove sorgono castelli, chiese, anche ruderi, in cui sono solite nidificare nei fori dei muri. Per cui sono assuefatte alla presenza umana quasi quanto i piccioni (sono però molto meno invadenti). Stavo aspettando degli scoiattoli quando proprio l'inconfondibile suono mi ha fatto alzare la testa ed eccola lì, accanto ad un tronco cavo in cui molto probabilmente ha allestito il nido. E' fotografata con il 300 f4 PFE + TC14 su Dx e ritagliata di un 30% , perchè lontana (quindi indisturbata ). Orribile (contro)luce forte con zone sovra- e sottoesposte, ma mi piaceva il fatto che avesse scelto un tronco anzichè il solito buco nel muro. Ci tornerò in un'ora in cui la luce è più favorevole. Qui sotto si intravede il partner (di "coda") nel buio del cavo del tronco :
  20. Sono d'accordo con te, Roby Anche su questo...
  21. Ci ha spesso fatto sognare con le sue immagini di natura lontana, ma non disdegna esplorare altri temi fotografici, è lui: Massimo Vignoli. Raccontaci qualcosa di te, Sono nato a Genova nel 1968 e li ho abitato quasi 30 anni, trasferendomi prima a Pavia e poi vicino Milano, dove tuttora vivo. La mia vita professionale è molto lontana dalla fotografia: ho sempre lavorato in ambito informatico, dedicandomi prevalentemente allo sviluppo software ed ora sono IT manager. Chiaramente questo è parte di me, al punto che mia moglie a volte mi definisce “numerale”. Per me la fotografia, quindi, è una passione, e contemporaneamente un modo per rilassarmi ed esprimermi in un modo del tutto altro rispetto al resto della mia vita. Quando e come ti è nata la passione per la fotografia? Sostanzialmente durante il mio primo viaggio in Scandinavia, nel 2000. Fu un incredibile esperienza on-the-road alla kerouac, partenza da Milano in auto e tutto d’un fiato fino alle Lofoten… 5 giorni di viaggio, per la sola andata! Purtroppo, la mia macchina fotografica d’allora, una reflex Olimpus, un modello stranissimo con messa a fuoco manuale eseguita da un motorino elettrico che non so come un commesso mi convinse a comprare, si ruppe durante la traversata in traghetto da Bodo alle Lofoten, per effetto della tempesta in mare più epica ed incredibile che mai mi sia capitato di sperimentare in prima persona. Ma con me c’era, oltre alla mia allora fidanzata e ora moglie Anna, anche il mio amico Guido, nikonista convinto e già allora ottimo fotografo. Vederlo all’opera insieme al fatto che io non potevo nemmeno fare uno scatto, mi diede la scintilla per tempestarlo di domande ed iniziare a capire che oltre allo scatto ricordo c’era un altro modo molto intrigante di intendere la fotografia. Un vero e proprio universo da scoprire, basato non solo la tecnica base, l’artigianato di tempi e diaframmi, ma soprattutto sulla composizione, l’uso delle caratteristiche della pellicola e soprattutto della luce. Qual'è il tuo genere preferito oggi? Wildlife photography! Fotografare gli animali nel loro ambiente naturale, cercando di riprenderli durante l’azione. Un solo gradino sotto c’è la fotografia di paesaggio. Il tutto, possibilmente, quando e dove la natura fa vedere la sua forza che, negli ultimi anni, sono sempre più situazioni da “grande nord”, alla Jack London per intenderci. Ed ovviamente cercando di “esserci dentro”, di vivere l’esperienza e non solo seguirla dentro il mirino. Di fatto, fotografare è la cosa per me più importante ma mi capita sempre più spesso di fermarmi a guardare e pensare, ad occhi chiusi, a quello che sento. Così sono nate alcune delle mie immagini, se non le più belle quelle alle quali sono più affezionato. E poi è arrivata Nikonland, facendomi scoprire un altro mondo nella fotografia di ritratto. Tutto da esplorare e molto fuori dalla mia confort zone, ma estremamente intrigante. Questa cosa meriterebbe una discussione dedicata, considerato quanto era lontana da me, prima, l’eventualità di fotografare modelle in studio! E quando hai iniziato? Fotografo da molti anni, con la macchina fotografica che arriva tra le mie mani come mezzo per documentare le mie escursioni in montagna. Avevo meno di vent’anni e vedevo paesaggi incredibili sulle montagne di casa, l’Appenino Ligure e le Alpi Marittime. In realtà quella non era affatto la fotografia come la intendo oggi. Poi c’è stato un lungo periodo dove ero totalmente immerso nell’alpinismo e nella arrampicata, la mia vita girava così completamente intorno a quella passione da farmi rinunciare a portare con me la macchina fotografica. Che avventure, adrenalina a fiumi! L’adrenalina è come una droga, dà assuefazione, ma ad un certo punto mi sono reso conto, anche perdendo alcuni amici meno fortunati di me, che quel cammino avrebbe finito per portare ad una sola destinazione e così decisi di fermarmi, complice anche la presenza di Anna a fianco a me. E da 13 anni c’è anche Margherita! Così, devo dire che ho iniziato a fotografare nel 2000, dopo quel viaggio in Norvegia. Nikon perchè? Un caso o una scelta? Guido era, e credo ancora sia – la vita ci ha allontanati, un nikonista appassionato. Le nostre conversazioni norvegesi, durante i lunghi periodi di pioggia così comuni a quelle latitudini in estate, furono tutte supportate dalle bellissime sensazioni tattili che la sua F3 con un bel set di obiettivi AIs produceva. Ma poi, ragionando se fosse meglio dotarsi di un corredo manual focus o autofocus e poiché già allora sognavo di fotografare paesaggi ed animali, finii per decidere di comprare una F80, con le prime 3 ottiche 20, 28-105 e 80-200 ed un pesantissimo treppiede Manfrotto. Da quel momento non mi sono più fermato, la F80 l’ho permutata dopo qualche tempo con una F100, mio grandissimo amore, che ho poi permutato con la mia prima digitale, una D200, poi D300, D700, altro grandissimo amore, D800, D4, D810, D5. Come ti trovi? Cosa ti manca? Io mi trovo bene. Nel passato ho più volte pensato molto seriamente di permutare tutto per passare a Canon, in particolare ai tempi della D200, quando il nostro autofocus era veramente una pena e pure la resa dei nostri sensori CCD lontana dai CMS di Canon. La D5 per me è veramente molto buona, unico piccolo difetto la scarsa gamma dinamica a bassi iso. La D810 la uso per i paesaggi e come secondo corpo per gli animalscapes. In quest’ambito, per me, continua a sfornare file, soprattutto a 64 ISO, che sono niente meno che spettacolari. Poiché dalle mie prove la fotografia d’azione sui lunghi tele non è nelle corde della D850, così come non è in quelle della D810, non ho motivo di cambiarla. Le lenti? Nel tempo ho molto razionalizzato, ne uso poche “ma buone”. La mia personale triade è costituita da 16-35/4, 70-200/2.8 FL e 500/4G. Un passo dietro viene l’80-400, un’ottica molto versatile. Cosa mi manca? Un 16-35 a livello degli attuali sensori. Lo so, il 14-24 va benissimo, ma montarci i filtri è una pena. Il mio prossimo acquisto? Se Nikon non mi fa il 16-35 nuovo probabilmente sarà un 24 sigma. Sono anche molto tentato di rinnovare il 500, ma la differenza di prezzo è troppo elevata e preferisco spendere quei soldi viaggiando. Oltre alla fotografia hai altre passioni o interessi? Mi piace molto andare in montagna, anche se non arrampico da decenni continuo ad averla nel sangue, e viaggiare alla scoperta di nuovi scenari e nuovi orizzonti. E poi mi piace ancora molto correre, anche se non posso più fare agonismo. Fotografi i soggetti o gli oggetti di queste altre passioni? Si, certo! Anche se la fotografia in montagna, quando cerchi certi soggetti o certe luci, è una cosa molto faticosa. Ma la corsa mi aiuta molto e finora mi ha consentito di gestire questi sforzi.Nei viaggi, alla fine, è più semplice e nel tempo ho imparato ad organizzarmi. Qual'è la foto, o il portfolio, il progetto fotografico da te realizzato a cui sei più affezionato? Sono moltissimi, e di alcuni ho parlato qui su Nikonland anni fa. Ma se devo scegliere uno solo già completato direi quello sui Musk ox, del febbraio 2016. Un vero viaggio in me stesso oltre che sulle montagne norvegesi in inverno. E in futuro? Vorrei fotografare di più e meglio, anche se il tempo che riesco a dedicare è sempre meno, almeno di quello che vorrei. Sto portando avanti due progetti di lungo respiro, entrambi molto interessanti, nel mio genere. Non li svelo perché spero di farli vedere presto su queste pagine. E poi vorrei proseguire il discorso sulla fotografia di ritratto, dove sto cercando innanzitutto di capire cosa mi piace di più, come si fa a farlo…. ed inventare qualcosa di mio.
  22. Anche le anatre pensano che sia finalmente primavera, e così iniziano a formarsi le coppiette. I maschi si vestono della festa per fare bella figura: Se il maschio è sgargiante, la signorina è un po' dimessa, ragazza d'altri tempi, preferisce stare in secondo piano, ma comunque è elegante. Ma la relazione non è sempre tranquilla!! Ogni tanto salta fuori un playboy che cerca di attentare all'onestà della fidanzata. Ma il maschio geloso lo scaccia con foga. Ritaglio a 16:9 perchè le rocce distraevano e, lo so, manca la punta dell'ala, ma spero perdonerete.
  23. Dream è il termine giusto. Immagini da sogno.
  24. Questi Pyrrhocoris (detti anche cimici carabiniere, non so perchè) hanno deciso di sì e sono usciti in massa. Riuniti per fare cosa? Guardiamo bene... per perpetuare la specie senza perdere tempo .
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