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Silvio Renesto

Nikonlander Veterano
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  1. Grazie a te per l'apprezzamento. Mi fa sempre piacere quando qualcuno trova utile quello che scrivo.
  2. Sono io stesso un fotografo prevalentemente km 0, pienamente convinto che si possano fare foto belle ed interessanti ovunque, compreso vicino a casa. Per me è una cosa assodata, ma forse non lo è per tutti, quindi fai/fate molto bene a rimarcarlo, invitando tutti i nikonlander a condividere le loro foto.
  3. E' vero, raramente si può usare il grandangolo perchè, piccioni a parte, il resto non è ancora così indifferente come questa cornacchia, ma quando succede il risultato è appagante, per questo che ho proposto la foto. Non è il progetto che ho in mente, quello della convivenza tra opportunisti (in senso scientifico loro e noi) , ma è comunque un progetto molto interessante che potrei aver voglia di approfondire .
  4. Silvio Renesto

    Cornacchia al Bar

    Intanto che "lavoravo" ad un progetto fotografico che si sta sviluppando nella mia mente mai quieta, ho assistito a una scenetta e ne ho voluto fare un micro-reportage senza pretese, uno "street animale" come esempio gradevole (si spera) e documentativo di quanto certi animali si siano ampiamente "urbanizzati" integrandosi benissimo, qualche volta anche troppo. Insomma, in questo luogo che qualcuno conoscerà bene, ho incontrato una Cornacchia priva di qualsiasi timore, che come molti umani si è fatta una sosta al bar. La scelta del grandangolo utile per esprimere il concetto di interazione/integrazione, un ritrattone non avrebbe avuto significato alcuno, naturalmente. Anche questa per me, ma non sono solo, è fotografia naturalistica. La sezione ambienti urbani è diventata una componente costante nei concorsi di wildlife photography , perchè la componente umana e quella degli altri animali sono ormai così compenetrate che non ha senso ignorare le interazioni che avvengono, anzi è importante capirle al meglio. Commenti, critiche, osservazioni, sulle foto ma anche sul tema in generale, sempre bene accette, i miei blog non sono solo degli show off, ma degli inviti al dialogo (civile ) . Per gli interessati: comodissimo, come sempre il 24-200mm Z specialmente accoppiato alla Z8. Foto di Gianni Ragno.
  5. Il Rosso Ammonitico (dal nome sembra, ma non è, un vino...) è una roccia sedimentaria usata a scopo soprattutto ornamentale, meno per costruzione, risalente al Giurassico. Affiora e viene cavata nelle Alpi meridionali (Veneto soprattutto) ma anche in Appennnino, in Umbria e arriva fino in Sicilia. E' formata dai sedimenti di un antico fondo marino su cui si erano depositate per molte migliaia di anni le conchiglie delle Ammoniti (e di pochi altri animali). Per un fenomeno ancora poco chiaro, il sedimento è stato condensato così che i resti delle Ammoniti, originariamente sparsi nello spessore del sedimento, si sono concentrati in modo eccezionale e la roccia risulta costituita da milioni di queste conchiglie appressate in relativamente poco sedimento.
  6. Se qualcuno fosse curioso, e sempre restando sull'humour: Ammoniti non perchè questi molluschi parenti del Nautilus abbian fatto qualcosa di riprovevole, ma perchè chi gli ha dato il nome ha creduto di vederci rassomiglianze con le corna di Amon Ra, dio egizio a volte rappresentato con volto umano ed in testa il disco del sole ma altre con testa di caprone dalle corna ritorte, a cui lo studioso si è ispirato: ù Questa è ovviamente una ricostruzione digitale, le (o gli) Ammoniti sono estinte/i da 65 milioni di anni
  7. Corso e Galleria Vittorio Emanuele a Milano vista da un Paleontologo: Ammoniti ovunque!
  8. Scusate l'OT , ma... lo sguardo della tua gatta è fantastico!
  9. Ospito volentieri un paio di foto dell'amico Gianni. Un alieno (una mantide gigante asiatica come quella fotografata da me) si aggira presso la Biblioteca degli Alberi vicino a piazza Gae Aulenti. Nikon Z50 e 16-50. Telefono casa....
  10. Ottimo reportage, si legge volentieri ed è corredato di foto interessanti, mi piace la passeggiata dei quattro ibis e sono molto suggestive quelle delle sagome in volo. Grazie per la condivisione.
  11. Mi sembra che il 135 sia quello con cui le foto sono riuscite meglio, segue a ruota l'85, mentre, ad esempio, nella seconda foto dall'alto, quella con il 50, mi sembra che la faccia sia prospetticamente "troppo ingrandita".
  12. Effetti della PP. Ho pensato che volendo dare l'idea di un gatto "fatato" ci potesse stare bene.
  13. Un po' per contrastare la recente tendenza a mostrare solo il lato "cute", "coccoloso" del gatto, che non è nemmeno metà del suo fascino, e poi pensando al prossimo Samahin-Halloween, ecco un piccolissimo portfolio di ispirazione (ma guarda) felina, dark gothic come piace a me. Nel folklore irlandese e scozzese c'è una creatura dalla forma di gatto gigantesco, delle dimensioni di un cane pastore, tutto nero tranne per una macchia bianca sul petto. Gira di notte per le Highlands e incontrarlo di solito non è bene. E' il Cat Sith o Cait Sith (gatto fatato). Su di lui esistono due leggende. Per una è un ladro d'anime, che porta via l'anima del defunto nel tempo tra la morte e la sepoltura; per questo anticamente si tenevano delle veglie funebri apposite, se il Cat Sith si fosse presentato lo avrebbero distratto (coi gatti è facile) con musica, danze ed altro. Secondo un'altra tradizione il Cat Sith sarebbe una strega. Le streghe potevano trasformarsi in gatto e riprendere forma umana per otto volte, la nona volta erano condannate a restare gatti. E Halloween cosa c'entra? Il malevolo Cat Sith a Samahin/Halloween cambiava carattere e diventava una creatura anche benevola; in cambio di un piattino di latte fuori dalla porta avrebbe lasciato qualche piccolo dono, ma attenzione, se non gli si lasciava nulla avrebbe potuto prendersela a male e lanciare una maledizione sugli abitanti della casa. Quando, un po' di tempo fa, ho incontrato questo Gatto mi è subito venuto in mente il Cat Sith, così gli ho scattato un paio di foto prima che si dileguasse, elaborandole successivamente in modo da rendere un'atmosfera gotico-notturna. Rovistando poi nel mio archivio felino, mi sono accorto che avevo già una sua foto pubblicata (a colori) ed ho pensato di elaborare e riproporla. Le foto sopra sono quindi inedite mentre questa sotto è una rivisitazione. Alla radice del mito del Cat Sith forse c'è un gatto vero, molto grosso e molto raro, il Gatto di Kellas. Vivrebbe in Scozia ma se ne conoscono solo tre o quattro esemplari, trovati morti oppure uccisi da chi li ha avvistati. Sono identici al Cat sith tranne che per le dimensioni, che sono grandi sì, ma non come il gatto delle leggende, il più grosso era lungo un metro e sei centimetri coda compresa. Secondo alcuni esperti sarebbero ibridi fra gatti domestici ed il Gatto Selvatico scozzese. Il "Gatto di Kellas" imbalsamato al Museo Zoologico dell'Università di Aberdeen, Scozia Oh, se qualcuno di voi amasse la letteratura gotica, "il Gatto Nero" dell'omonimo racconto di Edgar Allan Poe ha molto del Cat Sith.
  14. Probabilmente, anzi sicuramente siamo un po' OT, ma giusto per chiudere il discorso, la tua critica sopra sarebbe stata gradita (e lo è adesso), mi avrebbe costretto a riconsiderare quel che avevo fatto o almeno a pensarci sopra. Se l'ho pubblicata è sì perchè la ritenevo guardabile, ma non escludo mai che mi possa essere sfuggito qualcosa, specialmente nei generi a me poco congeniali come il paesaggio.
  15. Per buona parte hai senza dubbio ragione, sono propenso a credere che ce ne siano di quelli che affollano le discussioni su minuzie riguardanti strumenti vari ai quali delle foto altrui interessi assai poco, non ne mettano di loro o lo facciano raramente obtorto collo o al contrario con noncuranza. D'altro canto anche per me, che trovo essenziali le foto, le gallerie mi sfuggono più che le foto nei vari club (modelle, fotogafia generale, wildlife) dove tendenzialmente preferisco anch'io pubblicare. Ma magari è un problema mio e non va preso come una critica al sistema.
  16. Non è che lo faccia sempre, mi pare, ma in ogni caso potrebbe essere una base per una discussione, oppure potrei anche avere fatto o scritto cose non condivisibili o potrebbe essermi sfuggito qualcosa Vedi ad esempio commenti diu Dario Fava al mio paesaggio lecchese in bianco e nero. Proseguo con una considerazione generale, proprio perchè è meno facile che mettere cuoricini o scrivere "bellissimo", interagire dovrebbe essere un elemento di distinzione rispetto a molti altri siti, un valore aggiunto, anche se impegnativo.
  17. I commenti sono fertilizzanti per la condivisione altrimenti è come scrive Mauro, non si ha partecipazione. Io pubblico, condivido e contribuisco ai commenti, o perlomeno "reagisco" (sarebbero i cuoricini ecc), quindi non posso che apprezzare l'intervento. E' vero che qui c'è tanta gente che è brava e ne sa molto, ma a parte lodevoli eccezioni, è gente che pubblica poco (e commenta poco) . Però vedo anche foto che ...non vorrei proprio vedere. Ultimamente provo un certo ritegno a criticare queste foto perchè solitamente sono "quasi" il solo a farlo (---) e spesso quando lo faccio, col massimo tatto, ho avuto reazioni aggressive/difensive come se avessi offeso la persona, anzichè discussioni sensate (la cosa non mi fa paura, ma mi fa pensare che ho perso tempo inutilmente) oppure il fatto stesso di vedere foto completamente diciamo casuali, mi fa pensare che manchino le basi per capire. Però è utile per chi legge da fuori e quindi val la pena di insistere. Naturalmente il discorso è a doppio senso, se quel che propngo io ricevesse osservazioni critiche giustificate, sarebbe stimolante e proverei gratitudine verso chi mi aiuta a correggermi. Insomma ho dilatato l'osservazione di Mauro: Se un po' di "quelli che sanno" ma che non intervengono, almeno si unissero ai pochi(ssimi) che commentano costruttivamente, sarebbe meglio e si capirebbe che qui si può discutere e crescere.
  18. Ho scelto il bianco e nero perchè volevo fare qualcosa che sembrasse una vecchia cartolina. Però è vero quello che scrivi, si perde vivacità .
  19. Poco prima di trovarci per il raduno, una "cartolina" di paesaggio con battello: E il vecchio delle mini stufe (o qualcosa del genere).
  20. Sono stato anch'io molto contento di rivedere vecchie conoscenze e di farne di nuove. Applauso a Gabriele per la gestione e la scelta del ristorante.
  21. Le tue foto in Namibia pur eccellenti come sempre hanno uno stile più "nordico", per così dire, più poetico . Queste sono sempre nel tuo stile, ma sono più intense, che forse uno si aspetta maggiormente, per cui più che differenza di qualità può essere che queste incontrano di più le aspettative o i preconcetti di chi guarda, me compreso
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