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  1. L'altro ieri costava 115 euro, normalmente 145. Gli altri, sono sui 70-80 euro, salvo offerte speciali.
  2. Nella realtà i lettori per CFe/XQD ci sono. Di fascia un pò più alta di questi ed invariabilmente con attacco Thunderbolt 3. Io ne sto provando uno con successo, quello in mezzo tra questi tre :
  3. a prescindere dalle prestazioni del sistema e dai bisogni che eventualmente copra, in termini economici significa semplicemente : 2999/5799 = 48% di sconto. O hanno i magazzini pieni di invenduto, oppure vendono al costo. O tutte e due le cose. Per me è pura follia che porta a drogare e a prosciugare il mercato. Perchè il cliente una volta sfruttata questa opportunità, si aspetterà che tu la ripeta in futuro, prima di comprare ancora. Per non parlare di cosa succede al mercato dell'usato (infatti quella macchina ha subito un tracollo esagerato sul prezzo del nuovo, al di là del suo effettivo valore).
  4. Assolutamente. Infatti con i cani non ho preimpostato proprio niente. Ho puntualizzato la potenzialità di imporre alla macchina da dove cominciare l'analisi della scena in modo da massimizzare il successo degli scatti oppure da indirizzare l'azione dell'autofocus. La novità della D6 rispetto alla D5 è qui (perchè anche la D5 ha il riconoscimento del viso e nella maggior parte dei casi azzecca pure l'occhio).
  5. Dario io non ci credo che tu sia capace di regolare la macchina a 14 scatti al secondo. Gli automatismi sono indispensabili nella fotografia d'azione. In studio io ho fotografato bene anche con con il 2/135 Zeiss Apo-Sonnar mettendo a fuoco con tempi molto comodi e potendo comunque riscattare guardando il risultato in tempo reale su grande schermo.
  6. Infatti ma per certa "stampa" pare che Nikon sia destinata a fallire mentre gli altri a vendere Playstation !
  7. Presentato praticamente ... ieri e arrivato già sui nostri banchi di prova. E' il nuovo, atteso lettore per CFexpress di Lexar. Già, perchè con le nuove schede i vecchi lettori di XQD non vanno più bene e ci vogliono nuovi lettori compatibili con i nuovi protocolli. L'occasione è anche valida per salire di livello passando dalle porte USB 3.0 alle 3.1 che promettono di estrarre maggiore velocità dalle superiori performance dei nuovi supporti di massa che ci accompagneranno per gli anni a venire. Le CFexpress sono il nuovo standard ad alte prestazioni per le fotocamere ... ad alte prestazioni. La loro robustezza e l'utilizzo di standard di lettura/scrittura allineati con il PCI Express 3.0 dei computer le pone al di sopra delle ubique SD e anche se si intravedono all'orizzonte, da lontano, le SD Express, queste seppur veloci non saranno mai robuste quanto le CFexpress le vere eredi delle indistruttibili Comact Flash con cui abbiamo iniziato la nostra avventura in digitale oramai venti anni fa. In quanto alle precedenti XQD, sono superate in termini di prestazioni dalle nuove schede e sostanzialmente sono fuori produzione. Quelle che trovate in negozio, ovviamente sempre prestazionali, sono da considerare dei NOS (new old stock : ovvero ... fondo di magazzino in gergo dispregiativo). Di fatti Lexar ha deciso di abbracciare il nuovo standard scartando la produzione di XQD. Ma le nuove schede di memoria Lexar che abbiamo già avuto modo di provare non potevano essere utilizzate senza il nuovo lettore (salvo connettere la fotocamera al PC via cavo, pratica sempre sconsigliata per i tempi lenti e la necessità conseguente di tenere illuminata la fotocamera inutilmente a lungo). E quindi è certamente benvenuto il nuovo lettore. la confezione in cartoncino è la solita di altri componenti del marchio. La produzione è a Taiwan. l'interno racchiude un guscio plastico con il lettore e, sottostante, un cavetto USB-A > USB-C, in standard USB 3/3.1 infatti l'unica connessione del lettore è USB-C. Di fronte l'ingresso per la scheda di memoria : + il tutto in un fattore di forma estremamente snello, appena più grande della scheda di memoria che dovrà leggere : sono solo 21 grammi e soltanto 56.2 x 47.28 x 12.85 mm. A confronto con il pur compatto vecchio lettore Lexar per XQD che uso senza alcun problema oramai da anni : a sinistra la scheda CFexpress Lexar da 256 GB, in mezzo il lettore Lexar per CFexpress e a destra il lettore Lexar per XQD con sopra una scheda Lexar XQD 2933x. La nuova generazione e la vecchia. L'impressione di compattezza fa ... effettivamente impressione. E' piccolo, compatto leggero. Tanto che nella confusione totale del mio studio rischierà di perdersi. Ma posso capire che sarà la felicità dei fotografi viaggiatori che lo useranno con il loro notebook. In tal senso, il mio unico appunto riguarda il cavo, troppo corto per le mie esigenze di desktop (ma in casa ne ho a iosa di cavi USB-C da 3 metri). Una lacuna a mio avviso importante, rispetto al lettore Lexar per XQD è la mancanza di un LED di conferma del funzionamento del sistema e del corretto inserimento della scheda. Altro, prima di misurarne le prestazioni sul mio pc non avrei da aggiungere. Le misure : il collegamento al pc avviene senza alcun intoppo, scelta una porta USB 3.1 libera, basta infilare il cavetto. La misura delle prestazioni in scrittura e lettura con CrystalDiskMark 7.0 ha riportato dati coerenti con quelli che già avevo visto con la scheda Lexar da 256 Gigabyte. Con l'occasione ho verificato anche la compatibilità con la mia scheda ProGrade Cobalt da 325 Gigabyte riscontrandone il perfetto funzionamento e con prestazioni in lettura e scrittura del tutto analoghe a quelle della scheda Lexar. Mi riservo ovviamente di utilizzarlo a fondo nei prossimi giorni per verificarne anche l'affidabilità ma la prima impressione è molto positiva. Prime impressioni : PRO piccolo, compatto, leggero, funzionale, specie per installazioni mobili e in viaggio relativamente economico rispetto ad altri apparecchi del genere (Sony e ProGrade Digital) compatibile anche con schede CFexpress di altri produttori oltre che Lexar (io ho provato una ProGrade senza problemi) non richiede driver o altro per funzionare CONTRO manca un led di conferma del funzionamento del sistema, in caso di inserimento parziale o di qualsiasi altro inconveniente di collegamento, non si avrà la conferma visiva per i miei usi il cavetto in dotazione è troppo corto. Ma di cavetti USB-C di tutte le lunghezze è pieno il mondo nell'utilizzo il lettore scalda moltissimo la scheda. Ma è una costante anche con altri lettori (le prestazioni si pagano ! Queste schede vanno a velocità riscontrabili solo negli hard-disk SSD di tipo NVMe con cui condividono la tecnologia PCI Express). come altri lettori di questo tipo non è compatibile con le schede XQD naturalmente per avere le massime prestazioni possibili, il vostro pc dovrà avere una porta USB 3.1, perchè con una USB 3.0 lo sfrutterete solo marginalmente
  8. Approfondimento sull'EYE AF a mirino ottico :
  9. Sarà ma secondo me ci mette del suo l'indole del fotografo. Io ho fatto questo scatto (qui pompato di saturazione) : esiste la street in riva al lago ?
  10. Magari, a parte, scrivi un articolo su cosa ti fa preferire C1 su LR.
  11. In jpg quella è una prestazione ordinaria. E per me la D6 è una jpg machine, salvo limitati casi.
  12. L'ho fatto, scritto nell'anteprima (100 con XQD, 125 con Lexar CFe, 158 con ProGrade CFe). Qui però volevo replicare ai cinesini che hanno messo il videino su Utubbino
  13. Si, infatti, pur a intermittenza anche superato il limite, la macchina continua a scattare, non a pieno ma lavora ancora e basta una manciata di secondi perchè il buffer sia di nuovo vuoto.
  14. Gli americani e i cinesi che comprano/utlizzano software e documentazione tecnica sono quasi 2 miliardi. Gli itagliani che fanno lo stesso saranno al più 10.000 (e sono ottimista, visto che col lockdown abbiamo scoperto che la gente non ha nemmeno internet o il wi-fi in casa). Quindi ci stà che quei diecimila si debbano attrezzare con l'inglese, piuttosto che pretendere l'incontrario
  15. Contemporaneamente è uscito il nuovo piano industriale di medio termine. diviso per comparti e che evidenzia la continua contrazione del mercato dell'immagine mentre va benissimo quello industriale e ci sono previsioni positive per quello medicale. la ristrutturazione prevede la riduzione e il taglio di costi per gli anni fino al 2023 per circa 50 miliardi di Yen (500 milioni di euro circa). l'obiettivo di raggiungere almeno 20 miliardi di utile dalle vendite di fotocamere e obiettivi verrà raggiunto con lo sviluppo delle mirrorless, in particolare full-frame e di fascia media e alta, completando la line-up del sistema Z e lanciando prodotti strategici anche nelle reflex. il resto probabilmente sono piuttosto speranze difficili da realizzare. Ma l'automatizzazione della cattura di immagini per conto delle agenzie e delle associazioni sportive potrebbe promettere bene. Insomma, Nikon c'è, resta e conta di sopravviverci a dispetto dei saccenti vloggers con una cultura economica a livello di Monopoly (cit. Cattelan).
  16. Il 28 maggio, circa 15 giorni più tardi del solito, Nikon ha pubblicato i dati finali dell'esercizio 2019-2020 conclusosi il 31/3/2020. oltre alle previsioni già al ribasso (come anticipato già in novembre) si è inserito il primo impatto del Covid 19 che anche in aprile e in maggio si è fatto sentire con vendite quasi nulle. Nikon ha anche deciso di approfittare dell'occasione per fare svalutazioni di magazzino e di altri asset di bilancio. Il risultato finale è stato negativo per la divisione Imaging con riduzione delle vendite e chiusura in perdita (come atteso). Ma complessivamente Nikon ha chiuso comunque con un utile visto che il settore della microlitografia e quello degli strumenti di misura ha coperto le perdite generate dal comparto fotografico e da quello medicale. Le previsioni per il 2021 sono ancora negative e viene visto al ribasso ulteriormente il numero di fotocamere e di obiettivi che verranno prodotti e venduti. Ma l'obiettivo resta quello di difendere la quota di mercato (Nikon è al 20% del mercato fotografico mondiale) e di tenere la marginalità spingendo ulteriormente sui prodotti a maggiore valore aggiunto (high-end mirrorless and reflex) oltre a ridurre ulteriormente i costi con una nuova ristruttrazione. E' notizia successiva quella della riduzione del personale di Thailandia e Laos per 750 unità e la compressione di alcune strutture di vendita in giro per il mondo (nei mercati meno interessanti in termini di potenzialità commerciali). E' possibile che Nikon debba convivere con un dimezzamento del numero di fotocamere vendute (verso o anche sotto al milione di pezzi l'anno) e in proporzione di obiettivi. Ma, a dispetto di quanto qualche cretino statunitense sta dicendo in giro, non è in procinto di fallire, non fallirà, non verrà acquisita da nessuno, continuerà a fare fotocamere almeno per quanto io resterò in vita (speriamo almeno un'altra ventina di anni io, un centinaio di anni Nikon !). Nikon produce complessivamente ancora utili, anche se meno di una volta, ha liquidità abbondante in cassa e linee di credito disponibili presso le sue banche (ricordo che molti esponenti della direzione amministrativa di Nikon sono persone formate da Mitsubishi Bank che oltre ad essere la banca di Nikon è anche la banca della capogruppo Mitsubishi, società che nel 1917 ha fondato Nikon e che per passatempo produce portaerei, sottomarini e aerei da combattimento, oltre ad operare nell'industria pesante, quella che conta, nell'energia, nell'edilizia e nella produzione del vetro).
  17. Se vi comprate tre obiettivi professionali per una spesa di $5799 Olympus USA vi regala un corpo a vostra scelta (compresa la EM-1X che costa di listino $2999) Sinceramente è la prima volta che lo sento per materiale nuovo.
  18. Riepilogo sulla Canon EOS R5 a quanto se ne sa oggi : 44.7/45mp full-frame CMOS sensor 5-axis in-body stabilization 5 stops with IBIS alone 7-8 stops of correction when used with in-lens stabilization 12fps mechanical, 20fps electronic 4K @ 120fps 4K @ 60fps Built-in 5GHz WiFi 8K RAW internal video recording up to 29.97 fps 8K internal video recording up to 29.97 fps in 4:2:2 10-bit Canon Log (H.265)/4:2:2 10-bit HDR PQ (H.265). 4K internal video recording up to 119.88 fps in 4:2:2 10-bit Canon Log (H.265)/4:2:2 10-bit HDR PQ (H.265). 4K external recording is also available up to 59.94 fps. No crop 8K and 4K video capture using the full-width of the sensor.* Dual Pixel CMOS AF available in all 8K and 4K recording modes. Canon Log available in 8K and 4K internal recording modes. A Canon first, the EOS R5 will feature 5-axis In-Body Image Stabilization, which works in conjunction with Optical IS equipped with many of the RF and EF lenses. Dual-card slots: 1x CFexpress and 1x SD UHS-II. New battery, but the same shape and compatibility with the EOS 5D Mark IV Launching in July 2020 fonte Canonrumors. Il prezzo dovrebbe essere intorno ai $4000 +/- IVA
  19. Per still-life si intende la fotografia di oggetti inanimati di qualsiasi genere fotografati in interni, con luce naturale o artificiale, non all'aperto. Il termine italiano di natura morta, specifica, per lo still-life, quello dedicato a frutta, fiori, funghi recisi, verdura etc. (una volta anche cacciagione ... morta ma eviterei ...). Ovvero soggetti che in natura erano vivi ma che in casa, non lo sono più. La fotografia di un vaso con una pianta vera è still-life ? Nell'estrema accezione no. Ma secondo me, si può anche ammettere. Certamente un vaso di fiori secchi o finti si. La macro è still-life ? Si perchè in fondo ne è un sottoinsieme se riferita ad oggetti inanimati fotografati in interni. Ma in generale la consideriamo un campo più specifico, quindi è più corretto lasciare la macro nell'ambito della macro. Insomma, qualsiasi cosa abbiate in casa va bene. Purchè la foto sia da ... concorso al vostro meglio, naturalmente
  20. Con la doverosa premessa che il momento non ha consentito sinora di mettere alla prova la Nikon D6 nell'ambito per cui è stata pensata - la fotografia sportiva a piena raffica - continuo a pensare che uno dei due o tre motivi di acquisto della nuova ammiraglia sia il suo autofocus e in particolare la modalità di acquisizione automatica del fuoco sull'occhio dei soggetti inquadrati utilizzando il mirino reflex. E' la prima reflex Nikon ad avere questa funzione e se sfruttata a dovere, può fare la differenza. Certo, leggo di chi è interessato alla D6 per utilizzarla con obiettivi manual focus e per fare paesaggio o foto di famiglia. Penso che ognuno sia libero di andare a fare la spesa grossa con la spider se lo ritiene. Ma visto quanto costa questa macchina, sarebbe quanto meno poco saggio non sfruttarla per ciò che sa fare meglio. In mancanza di partite di rugby o di basket, di automobilismo o di altre azioni impegnative, ho dovuto arrangiarmi. Le impressioni che ne ho ricavato sono abbastanza complete e mi premeva condividerle con voi. Il nuovo Autofocus della Nikon D6 utilizza un modulo avanzato con 105 punti tutti direttamente indirizzabili. Sono tutti punti a croce con la stessa, elevata sensibilità. Purtroppo continuano a coprire la solita area centrale. E' un limite intrinseco della geometria del mirino reflex e difficilmente potrà essere superato. La visione a mirino ottico della D6. I punti rossi sovrimpressi sono tutti indirizzabili singolarmente dall'utente. Si possono usare più modalità diverse e si possono anche creare due tipi di raggruppamento dei punti secondo le esigenze specifiche del fotografo. In questo articolo voglio però soffermarmi sulla modalità automatica che utilizza tutti i punti per individuare il soggetto e seguirlo (tracking). Ho abilitato il riconoscimento dell'occhio ed ho anche impostato l'opzione A12 che consente di selezionare un punto di avvio del tracking. In sostanza con questa opzione possiamo imporre alla macchina di dare la priorità al soggetto che si presenta nel campo inquadrato a partire dal punto selezionato. immagine presa dal manuale di impostazioni delle modalità AF per lo sport della Nikon D6 pubblicato da Nikon insieme al manuale utente. Se l'opzione è disabilitata, la macchina cercherà un soggetto ad alto contrasto e inquadrerà quello. Se invece è abilitata la macchina lo cercherà a partire dal quel punto (quello rosso, nella figura in mezzo) e da li se individuerà un soggetto, lo inseguirà automaticamente per tutta l'area di copertura dei punti AF. Io ho utilizzato la D6 esclusivamente in questa modalità (o quasi) ricavandone impressioni molto positive. Esemplifico in queste due immagini come ho seguito Anna mentre giocava virtualmente a tennis e a ping pong con me che le stavo davanti con D6 e Nikon 70-200/2.8E FL. puntino la dove c'è viso e leggera pressione del tasto di scatto. La macchina automaticamente rileva il viso e centra l'occhio. Scatto a raffica. Lei si sposta, la macchina la segue : l'animazione a mirino è diversa da quella che conosciamo con le mirrorless, mantiene grafica e colori dei mirini delle reflex. Ma la visione è chiarissima e l'animazione dà la confidenza sufficiente a pensare che il fuoco sia ok. Anche perchè se perdiamo il soggetto, e non ci sono altri soggetti adeguati sullo stesso piano, il fuoco va ovviamente sullo sfondo. E di questo ce ne accorgiamo al volo. In quei casi non c'è che da ricomporre, illuminando di nuovo con i punti AF il volto del soggetto, avendo cura che sia nell'area su cui c'è il punto che abbiamo selezionato (salvo che non ci sembri il caso di spostarlo, è ovvio, l'autofocus partirà poi sempre dalla nuova posizione). E così la sequenza può ripartire. La D6 non ha alcun problema a scaricare migliaia di scatti in queste condizioni. Io non ho ancora piena esperienza della macchina ma in 20 minuti di "gioco", circa 2000 scatti, il 90% dei quali perfettamente a fuoco, un 5% quasi. Un 5% per sfondo. Giusto per darvene conferma, ho montato dei time-lapse con alcune sequenze di scatto. Attenzione, non sono video, non sono time-lapse on-camera, sono immagini ad alta risoluzione da 20.8 megapixel della Nikon D6 ridotte per convenienza in 2K e poi montate in file video per poterle visualizzare in sequenza. Sarebbero tutte foto selezionabili per l'eventuale servizio fotografico che dovevamo consegnare. D6H_8490.mp4 D6H_9608.mp4 D6H_9145.mp4 D6H_8506.mp4 Son diversi, da diverse distanze, cercando l'omogeneità di resa più che la foto artistica perchè, durante una partita di tennis la prima cosa è portare a casa l'immagine, poi cercare l'effetto. Ovviamente lo scopo era mostrarvi la tenuta dell'AF sul viso, non rappresentare l'azione. Quindi vedrete per lo più dei close-up sul viso della giocatrice. Il risultato a me sembra più che incoraggiante. Non contento ho ripreso gli scatti fatti con i miei cani per l'anteprima della D6. Ho verificato che la percentuale di successo è simile a quella che vede un soggetto umano. Quindi anche se Nikon non lo conferma, possiamo dare per assunto che anche con i cani (e immagino con i gatti) questa tecnologia abbia successo. come conferma questo scatto singolo ripreso con riconoscimento dell'occhio del soggetto (senza che la D6 debba sapere che si tratta di un cane, l'ozione che abbiamo in Z6 e Z7 qui non c'è). Ed ecco le sequenze di raffiche ai miei piccoli amici pelosi : 1.mp4 Lascio a voi ogni considerazione. Confronto con la Nikon Z6 Immagino che a molti interesserà questo eventuale confronto, piuttosto che con la Nikon D5. Anche la Nikon D5 riconosce l'occhio dei soggetti ma manca di modalità raffinate che invece ha la D6. La Z6 ha il vantaggio di poter inquadrare a tutto frame : e quindi maggiore libertà di composizione. Una volta agganciato volto e occhio del soggetto, fa un pò tutto da sola. Anche perchè non abbiamo alcuna possibilità di indirizzarla nell'azione. O così o così, salvo che non siate equilibristi capaci di switchare al volo tra un occhio e un altro mentre seguite il ping-pong. Io non ne sono capace e quindi vedrete in questa sequenza che alle volte sarebbe stato preferibile avere il fuoco sull'altro occhio. Ma sostanzialmente per lo più la macchina ci prende : screenz6.mp4 Come dicevo abbiamo massima libertà operativa perchè l'AF automatico va a tutto frame : però non abbiamo alcuna modalità di impostazione dell'inizio del tracciamento (o, se ce l'abbiamo, questa disattiva l'EYE AF). E se la luce è scarsa, la Nikon D6 pesca comunque soggetto e occhio, la Z6 va in bambola e dobbiamo cambiare modalità AF su un punto singolo. Conclusioni preliminari La Nikon D6 dà confidenza massima. Non solo nell'AF automatico ma anche nell'esposizione che con la D6 è corretta all'origine, con la Z6 qualche volta l'esposimetro si appanna. Anche i 14 fps sono reali sempre e in ogni circostanza, che piova o che ci sia il sole. Con la Z6 non è la stessa cosa. Imparando a regolare al meglio (le opzioni aggiuntive hanno richiesto un manualetto che allego - di 35 pagine aggiuntive sul manuale utente già bello ricco) sicuramente ogni fotografo di sport (o di wild-life) potrà ottenere risultati superiori o più semplicemente rispetto ai livelli già molto elevati della D5 (non era questo l'argomento dell'articolo ma la sensibilità dei punti AF della D6 è diversa e superiore rispetto a quelli della D5, anche nell'uso con ottiche non super-luminose o con i teleconverter su ottiche luminose). Ma resta confinato al centro e vi assicuro che spesso mi sono ritrovato ad avere il viso della giocatrice dove non avrei voluto mentre mi sforzavo di tenerlo "Illuminato" dai punti AF. Con la Z6 invece è come fare un video. La fotocamera può anche stare quasi ferma mentre l'AF gioca a ping-pong con gli occhi del soggetto. Ma dove la D6 è a prova di errore (o quasi) la Z6 spesso va per prati a cogliere margherite. Certo, dobbiamo fare la tara al fatto che la Z6 non è una fotocamera della classe della D6. Non è solo una questione di costo, proprio di impostazione. E che la D6 è l'ultima arrivata in casa Nikon mentre già la Z6 si avvicina ai due anni e facilmente in casa sono andati avanti. Morale, spero che sulle Z, Nikon porti un sistema di autofocus più vicino a quello della D6 per modalità di utilizzo e di fine-tuning. Cose che si potrebbero fare via software già su Z6 e Z7 (e perchè no, anche su Z50) ma che giocoforza sfrutteranno un hardware più potente sulle future Z professionali. Perchè se la D6 entusiasma per le sue capacità di assicurare il risultato, continua a vincolare con la sua impostazione reflex. A parte i punti AF al centro, avete presente il frastuono che fa la raffica della D6 a 14 fps rispetto a quella, delicata, della Z6 che può anche permettersi di replicare pure in otturatore elettronico. Insomma, Nikon dimostra di essere ai confini dello sviluppo tecnologico su tutte le piattaforme. Noi pretendiamo che ci sia ancora più "contaminazione" tra i sistemi. Anche perchè passare da un autofocus reflex ad uno mirrorless nella stessa sessione, per i comandi e per le modalità di funzionamento, non è certo user-friendly ! Manuale delle impostazioni per l'AF dedicate allo sport da Nikon : D6_TG_AF_(En)01.pdf
  21. Z7 e 24-70/4 ad f/13, luce naturale, Helicon Focus + Helicon Remote
  22. Io credo che al momento il rischio di attacchi virali più elevato a Milano possa provenire proprio dai piccioni e dai loro colleghi a 4 zampe (parlo di topi, ratti & c.). Detto questo, Silvio, scenetta divertente, specie per quella mano guantata che sembra voler accarezzare il micio. Ma io proprio non ce la faccio a fotografare le persone con la mascherina. Altro che normalità : siamo alla psicosi.
  23. Ho rifatto il primo video perchè non mi piaceva, adesso segna 180. Ma più volte con la CFe si è fermato a 200. Insomma ... variabilità piena. E sono sicuro che sul campo avrei valori ancora più variabili.
  24. Va bene Dino, se il riconoscimento degli occhi a raffica della tennista, non ti fa palpitare, giochiamo al tuo gioco :
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