Blog Comments posted by Mauro Maratta
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questo ritratto di Roosevelt è stato fatto in Kodachrome nel 1944.
Anche con gli occhi di oggi a me pare di una qualità superlativa (probabilmente ottica cinematografica su camera di elevato formato ma non ho idea dei dettagli, solo di quello che vedo).Il mio occhio è drogato del cinema girato a colori con queste pellicole. Non ci posso fare niente.
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1 ora fa, cismax ha scritto: insomma, m'avete massacrato pure la kodachrome...☹️
Ecco, la 25 usavo io più che la 64, ma forse sulla mia yashica tutti questi shift di colori di cui parlate erano a loro volta violentati dai vetracci che c'erano davanti...ed usciva un altro impasto ancora😆
prova questo sulla tua Nikon camera, e vedrai che ti sentirai in New Mexico in rotta per la California !

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1 ora fa, Valerio Brustia ha scritto: Cribbio e’ verooo!! Gran pezzo.
Sono comunque convinto che i k in usa li sviluppavano meglio. Questa idea non me la tolgo
ne sono convinto anche io. Infatti tutto quel mito viene fuori da tutte quelle foto del mid-west con i pickup, la Pepsi, le ragazze con l'ombelico di fuori e gli short. 🤩
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Eccolo qui, opportunamente rivisitato.
Considerate che io nemmeno sapevo scrivere il nome giusto di questa pellicola fino a stamattina ... (ci mettevo una k di troppo ! 🤣)
vale per tutte le Nikon Expeed 7, tranne la Z9.
Per sviluppare i file si deve usare Nikon NX Studio ed eventualmente esportare da la su Photoshop/LR i TIFF a 16 bit perfettamente conformi al profilo usato in macchina.
Perché Adobe intercetta le variazioni di colore ma non quelle tonali. -
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2 minuti fa, Valerio Brustia ha scritto: Ma è il caso?
Beh, si, perché una volta fatta una emulazione convincente, chi vuole potrà utilizzarlo per giocare.
C'è chi si diverte a lamentarsi che non riesce ad andare a fotografare l'upupa fasolara avvistata 18 anni nelle anse della bassa, chi si accontenta di far finta di mettere una pellicola con la grana sulla sua Zf e fa quattro scatti per strada (se non piove).
E c'è anche chi non può uscire di casa senza i guanti e passa il tempo a fare simulazioni di cose che aveva appena sentito nominare (come il sottoscritto). -
Di sicuro fosse vivo oggi, ci risparmierebbe tutti i tomi dei pipponi del sistema zonale.
Userebbe comunque la sua grande-formato con un sistema di cattura multiscatto su un formato piccolo acromatico e otterrebbe foto nitidissime da svariati gigapixel una volta sceso, dopo mezz'ora, dal tetto della sua giardinetta con i fianchetti di legno.
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Parlando con Max e con la premessa che per me queste pellicole sono solo nomi (c'ero ma oltre la Kodak Gold e la HP5 non ho mai usato né sono mai stato interessato ad altro), abbiamo visto che in rete c'è molto mito ma poca sostanza.
E che in pochi oramai sanno di cosa parlano quando si riferiscono a pellicole classiche ed esotiche come queste.
c'è chi parla di blu intensi e di contrasti particolarmente forti, nella realtà la Kodachrome 64 era "pastello", tendente al giallo-caffé e con contrasto normale.
Con i blu shiftati al ciano per effetto della componente gialla che scaldava l'intero spettro cromatico.
Difficile da esporre bene.
Complicata da sviluppare. Forse per questo un mito di cui troppi parlano a sproposito (vedere i vari preset commerciali presenti sul mercato).
Una sorta di dimensione onirica che illudeva di essere in località esotiche, da 1000 e una notte

anche se stai a Como



per cui lo stiamo rivedendo del tutto (chi avesse caricato il precedente di ieri, è pregato di cancellarlo :) )
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30 minuti fa, Pedrito ha scritto: Difficile ritrarre la natura in montagna in b&n ed ottenere delle immagini interessanti, ma tu ci sei riuscito.
Non ho mai usato i filtri in pp: come si fa? Utilizzi LR?
in macchina caro, in macchina. Verde/Rosso/Giallo. Niente smanettamenti.
Vedi già a mirino l'effetto che fa così scegli il filtro più adatto mentre stai scattando.
Tutto questo articolo di Francesco si basa sulla creazione per larga parte in macchina degli scatti, da perfezionare solo leggermente poi al computer. -
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17 ore fa, Castorino ha scritto: Certo che migliorare questo 70-200 anche di poco, non sarà cosa facile 🤩
considera che oramai il 70-200/2.8 va per i sei anni e più e che Nikon è andata molto avanti con la qualità dei suoi tele, specialmente 400/2.8 e 600/4 ma poi 85/1.2 e 135/1.8.
Persino il 600/6.3 per me ha peculiarità che il 70-200/2.8 S non ha.Secondo me lavorando sullo schema ottico possono ulteriormente migliorare la nitidezza sul soggetto raffinando al contempo lo sfuocato che adesso è perdente verso tutti i tele più recenti.
E poi l'adozione di due motori lineari consentirà di avere una messa a punto del fuoco veramente fulminea e realmente in tempo reale, oltre a riduzioni di dimensioni e peso, come fatto anche da Sony con la seconda edizione. Un 70-200/2.8 da 1250 grammi, altro che un mammozzone 200/2 da usare sul campo.
Penso che possiamo aspettarci una riedizione del meglio con l'utilizzo di tecnologia di questo tipo, anche per ravvivare i prezzi del listino "scontato".
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Megadap ed i figli suoi
in Omnia Vincit Amor et nos cedamus amori
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20 minuti fa, sergioniko ha scritto: Non è certo mia intenzione farne una polemica ma mi par di capire che per gli acquirenti di questo adattatore non ci sia stata una gran tirata di capelli indirizzata a Nital, ora non so quanti ne siano stati venduti passati dalla trafila Nital ma qualcuno ci sarà stato.
Due sicuro, pagati, non regalati.

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Noi abbiamo provato il Viltrox, ci sono gli articoli online su questo sito. Funziona anche sulla Zr.
https://www.nikonland.it/index.php?/articoli/nikon-z/megadap-techart-e-altri-adattatori-per-nikon-z/
Megadap, mai più !
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2 ore fa, Valerio Brustia ha scritto: Nello scatto al parapendio osservo una caduta luce ai bordi più intensa sulla destra. Stabilizzatore, suppongo. Sarei curioso di sapere se nell’autocorrezione obiettivo di LR hanno tenuto conto della condizione che non è mica banale.
già ... con valutazione in tempo reale magari !
Le correzioni sono statiche, fisse, preimpostate.
Il JPG non può essere mio nemico
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Io ho appena visto tre scene da L'uomo tranquillo di John Ford (1952) e mi sono reso conto alla 100° visione che quella che pensavo la luce d'Irlanda, era il Kodachrome.