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Mostra il contenuto con la massima reputazione da 29/02/2024 in tutte le aree

  1. La redazione di Nikonland ha ricevuto questa specifica domanda che riteniamo sarà nella mente di molti - in possesso di vecchie reflex oppure di Z6/Z7 - che ancora non hanno acquistato una Z8 o una Z9. la Nikon Z8 con il suo compagno d'elezione Nikkor Z 24-120/4 S è la professionale che prosegue i fasti di F100, D700 e D800-850 La Nikon Z8 è sul mercato da fine maggio 2023 ed è un successone, oramai con il firmware 2.0 nel pieno delle maturità ed in grado di fare il 90% di quanto può fare l'ammiraglia Z9, oggi relegata a compiti senza compromessi. Anche noi, dopo qualche perplessità iniziale, utilizziamo la Z8 con la stessa confidenza e sicurezza della Z9, tolta la minore durata della batteria e una maggiore scomodità con ottiche importanti in riprese verticali. Della Z6 III non ci sono invece notizie ufficiali. Ma la stessa Nikon non ne fa mistero, rispondendo (non più tardi di ieri alla fiera del matrimonio negli USA) che porteranno la piattaforma Expeed 7 e la tecnologia del firmware vista su Z9/Z8 e Zf anche sulle altre macchine della gamma. La stessa Zf che non è un segnaposto della Z6 III ma un prodotto a se stante come dice il nome stesso, conferma la tendenza. Noi non ne sappiamo niente ma siamo convinti che al momento la Z6 III sia già in produzione di massa in Thailandia e che verrà consegnata nel corso del II trimestre 2024, con il nuovo anno fiscale Nikon che comincia il 1° aprile. Più o meno nello stesso periodo del lancio della Z8 l'anno scorso. Delle altre fotocamere Nikon Z è facile che in produzione resti - ma a bassa tiratura - la sola Z8. Le altre sono vendute da magazzino (e il magazzino Nikon a fine 2023 era importante, cosa che giustifica le tante campagne di scontistica succedutesi da novembre ad oggi). Le sue caratteristiche sono ancora imprecisate. Ma noi ci aspettiamo, appunto, che la nuova macchina sia basata sull'Expeed 7, sul suo software oramai ampiamente collaudato, sulla batteria EN-EL15c ricaricabile via USB-C e su un corpo non troppo discosto da quello di Z6/Z7 ma abbastanza da giustificare un nuovo battery-grip (già depositato il nome MB-N14) in grado di raddoppiarne l'autonomia. Per il resto sarà ampiamente superiore alle prestazioni della oramai vetusta Z6 II, grazie ad un nuovo sensore più veloce, in grado di estrarre video 4K60p a formato pieno (la Z6 II e la Zf che condividono il vecchio sensore, obbligano al crop 1.5x cosa che non fa felice chi necessita di riprese grandangolari in video) ed avrà raffiche veloci, possibilmente con un buffer adeguato. Costerà presumibilmente 1500 euro meno della Z8, 2000 nella migliore delle ipotesi. Giusto per lasciare il posto tra le due ad una eventuale - e per ora mai menzionata - futura Z7 III. Noi crediamo che il mercato delle macchine ad alta risoluzione sia ampiamente in ritirata. Ma non è argomento di questo articolo. nostra elaborazione pittorica del marchietto della Z6 III fatta nel 2022. Ma è possibile che anche la Z6 III riprenda gli stilemi di Z9 e Z8 e sposti sulla plancia superiore il numerino Puntualizzato questo, andiamo alla domanda iniziale. Oggi, è il caso di comprare la Z8, oppure meglio attendere la Z6 III ? Se siamo fotografi abituati a corpi macchina tipo F100-D700-D8x0 e il "denaro" non è un ostacolo, allora la risposta è semplice : la Nikon Z8 è l'erede di quei corpi macchina. A prescindere che ci servano o meno le sue caratteristiche (prime tra tutte la lunghissima durata per l'assenza di otturatore meccanico, la raffica, il video 8K, ammesso che quest'ultimo interessi a qualcuno nel mondo occidentale). Ma se siamo fotografi a proprio agio con D600/D750/Z6 non vediamo perché fare il salto. Salvo che, appunto, la nostra frequenza di scatto non preveda 10.000 o più scatti alla settimana, la Z6 III ci servirà altrettanto bene della Z8. Con caratteristiche inferiori delle quali molto probabilmente non usufruiremo mai e con una presunta durata teorica così lunga da rendere la Z8 comunque obsoleta per l'uscita nel tempo di nuove tecnologie. E' la risposta che abbiamo dato a quel quesito da cui è partito lo spunto per questo articolo. La Z6 III deve ancora uscire, non sappiamo il prezzo ma lo abbiamo ipotizzato. Mentre la Z8 è già scontata e lo sarà di più nel prossimo futuro. Ragione per cui la differenza di prezzo è a tendere inferiore a quella che i due segmenti di mercato dovrebbero far pensare. Ma razionalmente comprare la migliore (la Z8 sarà certamente meglio della Z6 III, ma anche la Z9 è meglio della Z8 che però fa il 90% di quello che fa la Z9, così come la Z6 III probabilmente farà l'80% di quello che fa la Z8 e facilmente più del 100% di quello che serve al potenziale acquirente .... scusate il gioco di frasi sovrapposte !) potrebbe non essere la migliore scelta se le caratteristiche della Z6 III fanno al caso nostro. Potremmo aver bisogno per professione di due Z6 III e il risparmio verrebbe a nostro vantaggio. Oppure potremmo usare la differenza di denaro per un obiettivo in più. Immaginando che comunque la Z8 pretenda di meglio di quanto già abbiamo in termini di ottiche (la risoluzione della Z6 III sarà certamente inferiore a quella della Z8). Insomma e in sintesi, se percepiamo come un valore i vantaggi della Z8 sulla Z6 III, allora è concreta l'opportunità di acquistare una Z8, specie oggi che si trova a meno di quanto veniva chiesto un anno fa. Ma se questi vantaggi per noi nella pratica non sono un valore, la Z6 III resterà la scelta più razionale. Non solo adesso che la Z6 III ancora non c'è ma anche dopo, considerando che Nikon è sempre più ben disposta a coccolare l'ultima novità rispetto a quanto è già in catalogo. Ma naturalmente ogni fotografo fa caso a se e siamo sicuri che qui online c'è chi vorrà esprimersi al riguardo. Non c'è migliore occasione di farlo che qui nei commenti. Certo che è bello avere di questi dubbi, visto oramai il livello di qualità e capacità raggiunte dal sistema Nikon Z a neanche sei anni dal suo primo lancio.
    20 punti
  2. Nikon ha una tradizione ormai consolidata dalla metà degli anni 70 del secolo scorso sui lunghi tele dotati di lenti speciali e pertanto di qualità decisamente superiore ai primi lungofuoco ed ai loro successori, già operativi fin dalle prime fasi della serie F-mount, a disposizione di tutti i fotografi di sport, natura e paesaggio che ne hanno fatto uso e trasmesso a noi l'inconfondibile allure che i Nikkor continuano a manifestare. La moderna progettazione digitalizzata degli schemi ottici, in funzione di un supporto sensibile stabile ed invariabile, come è il sensore di una fotocamera moderna (rispetto alla casualità rappresentata dalle pellicole) ha certamente favorito la commercializzazione di schemi ottici un tempo inarrivabili per la necessità di impiego artigianale nella loro costruzione: lenti di grosse dimensioni in vetro ottico sbozzate a mano, consentivano piccoli lotti di produzione, operai specializzatissimi, quasi come i progettisti stessi, costi di produzione e di vendita abnormi. Non è un caso se molti di quei progetti del secolo scorso non sono mai caduti nelle mani di appassionati come noi della redazione di Nikonland, al contrario degli ultimi nati del catalogo Z-mount, favoriti in questo da una amichevole collaborazione col distributore italiano. Motivo per cui in questo articolo vedrete insieme tre teleobiettivi accomunati dalla focale eccezionale dei 600mm equivalenti ad un angolo di campo di soli 4,1° il Nikkor Z 600/4 TC VR S ...in prestito da Nital il Nikkor Z 600/6,3 VR S ... in prestito da Mauro Maratta e lo zoom Nikkor Z 180-600/5,6-6,3 VR ... quello mio Tre obiettivi nati per soddisfare tasche ben diverse, passando dai poco più di 2mila euro per lo zoom ai quasi 6mila del 600 leggero, per arrivare agli oltre 17mila del 600 più luminoso, salvo sconti e campagne promozionali che però non possono certo abbattere moltiplicatori di spesa da 3x fino ad 8,5x Chi usa oggi un superteleobiettivo come uno di questi tre? Certamente fotografi che vogliono avvicinare soggetti da cui sono lontani oppure ...stanno lontani: che è la differenza che passa tra un fotografo sportivo ed un fotonaturalista i quali non hanno in comune altro che la necessità di un angolo di campo così limitato. Possiamo aggiungere i collezionisti di ottiche, per i quali un supertele è sempre un oggetto del desiderio e poche altre categorie di fotografi, tra i quali i reporter che utilizzino la distanza per...discrezione. Ma cosa determina la differenza di approccio al proprio genere che consenta di stabilire se debba comprare il più luminoso, il più leggero oppure il più versatile? O meglio: che cosa giustifica un esborso 8,5 volte superiore allo zoom oppure 3 volte rispetto al 600/6,3 per arrivare alla determinazione all'acquisto di un 600/4? Un tempo (e fino a non molto tempo fa) i supertele luminosi come un 600/4 esistevano per due motivi principali, entrambi legati alla luce disponibile: necessità di usare tempi rapidi di otturazione incapacità degli esposimetri dei sistemi reflex di lavorare a bassi EV con luminosità inferiori a certi valori di diaframma massimo (di solito < f/5,6) e per un terzo motivo, compositivo: 3. ossia ottenere una pdc tanto esigua da porre il soggetto contro uno sfondo sufficientemente indistinto da non essere disturbato esteticamente dal bokeh decisamente poco morbido di certi diaframmi del tempo (e dall'eventuale casualità e confusione dello sfondo ottenibile) Riguardo il primo punto, oggi abbiamo a disposizione fotocamere digitali dotate di sensori che sono in grado di lavorare ad un rapporto di S/R a valori ISO un tempo impensabili: guardate per esempio questo scatto scappatomi per errore con delle regolazioni sbagliate, rimaste dalla precedente sessione di scatto Z9 e Z600/6,3 iso12.800 t/5000 f/7,1 crop 200% con una Nikon F5 a pellicola un risultato così era da pellicola da 200ISO con una Nikon D850 da 45mpx non era pensabile superare i 1600ISO Avessi avuto una coppia f/6.3 t/500 gli ISO sarebbero scesi a 1600 e il risultato sarebbe stato ancora più compatto e leggibile. Riguardo il secondo punto, le fotocamere mirrorless, eliminato il mirabox/periscopio delle reflex, non hanno più problemi di compatibilità luminosa tra diaframma di massima apertura e mirino ottico, perchè oggi il mirino elettronico è capace di amplificare la luce, permettendo una visione reale, il più possibile costante ed omogenea, anche con aperture massime, oggi spesso utilizzate su obiettivi molto differenti tra loro, come questi f/6,3 che ritroviamo sul 600 leggero e sui 600mm dello zoom. Addirittura marchi concorrenti hanno realizzato tele ancora meno luminosi di f/6,3 a TA, giusto per significare quanto questo aspetto sia indifferente alle fotocamere mirrorless, in abbinamento alla capacità di utilizzare quel rubinetto fantastico che oggi sono diventati gli ISO. Resta il terzo punto, quello dello stacco del soggetto dallo sfondo, importante in ogni genere di ritratto, che si tratti di posa, di sport, di moda, o naturalistico, verso soggetti difficili da avvicinare, tanto più se profondamente integrati nell'ambiente circostante, ancor di più se reperibili in orari dalla luce debole o pressocchè inesistente, dove un sensore digitale oggi riesce a leggere quello che l'occhio umano non arriverebbe quasi a decrittare. In realtà, noi di Nikonland, ci stiamo facendo convinti del fatto che i teleobiettivi moderni, questi Nikkor Z, siano frutto della stessa manina, che è la progettazione digitale degli schemi in funzione dei sensori su cui presumibilmente gli obiettivi in questione andranno a lavorare: cioè che non passi poi tutta questa differenza tra classi di teleobiettivi così diversificati nel prezzo: che quindi i teleobiettivi attuali vadano distinti in termini di trasportabilità e maneggiabilità, in funzione dell'uso cui dovranno essere adibiti. Oltre al prezzo infatti è anche il peso il discrimine fondamentale tra questi tre 600mm: si passa dal più leggero, il 600/6,3 di appena 1,47kg, al 600/4 da 3,26kg, transitando dai 2,14kg dello zoom, valori questi, che nessuna campagna sconti potrà mai diminuire. La differenza nell'utilizzo è sostanziale: il 600/6,3 è talmente ben bilanciato da poter essere utilizzato lungamente a mano libera, senza stancarsi, salvo portarsi prudenzialmente appresso un monopiede cinese in carbonio compatto e leggero, da poter avvitare al tele anche in assenza di staffa per il treppiede, risparmiando così un altro etto di peso: ridicolo vederlo montato su un treppiede ! lo zoom 180-600/5,6-6,3 che pesa solo 670 grammi di più del precedente, sconta anche nelle maggiori dimensioni la necessità di portare appresso un monopiede, per evitare di stancarsi durante sessioni di scatto che si protraggano a lungo: occasionalmente usato anche su treppiede, mi faceva però un pò sorridere inglobato nel mio sistematico con gimbal. il 600/4 si può utilizzare a mano libera come Rambo usava il suo M60: necessita di treppiede ben strutturato oppure di monopiede altrettanto robusto, preferibilmente a poche sezioni, specialmente se utilizzato come faccio io che su monopiede schiaccio sempre verso il basso il tele durante le mie sequenze di scatto. La staffa per il treppiede è mirabilmente costruita, salvo per il fatto che non è a standard Arca Swiss, quindi se non sostituita con apposito piede aftermarket, va appesantito anche dall'adattatore avvitato sotto. Z9 più 600/4 valgono complessivamente 4,6kg ! Resta il fatto che il corollario alla base del risultato degli scatti con un qualunque teleobiettivo è uno solo: Qualità dell'Aria e Trasmissione della Luce La formulazione ottica più raffinata, il coating delle lenti più rivoluzionario (ed il 600/4 in questione adotta soluzioni davvero innovative) nulla possono contro un muro di UV di una giornata estiva dal cielo terso, così come da un nebbione che avvolga una zona boschiva: tranne che per evidenziare proprio gli aspetti deteriori, rispetto alla potenziale brillantezza e tridimensionalità del soggetto inquadrato. Forse un teleobiettivo più luminoso può almeno evitare di finire ad iso superiori a 10mila, ma la soddisfazione dura quanto il tempo di tornare a casa per rivedere gli scatti...talvolta si viene sopraffatti dalla frustrazione e per un pò ci si rimette a fotografare fiori e frutti... Ma quando le occasioni siano ottimali, quando la scena sia nitida ed il soggetto alla portata di tutto lo spettro fotocromatico (toni caldi compresi), cosa distingue questi tre obiettivi, chi deciderà di acquistarne uno e per cosa? L'accostamento alla FIAT 600 Multipla, una delle incognite del design industriale del 900 ancora irrisolte, è puramente beffardo... in realtà a mio parere ognuno di questi tele mantiene individualità e destinazione ben definita e che deriva non tanto dalla qualità assoluta in termini di nitidezza/risoluzione/cromia/bokeh, quanto dalla centralità che il loro proprietario potrebbe loro destinare. Il fatto di definirli multipli deriva certamente dalla loro diversa eterogeneità: provo quindi ad azzardare identikit e borsa di tre differenti fotografi, coinvolti diversamente da questa focale. Nikkor Z 180-600/5,6-6,3 VR: Reporter di reportage sportivo e paesaggistico, compra questo zoom dopo aver realizzato che per usare un tele fisso, serva muoversi intorno al soggetto finchè non ci si trovi alla distanza ideale e che pertanto sia consigliabile appostarsi che è invece l'opposto di ciò che fa lui: che si muove spesso per cambiare inquadratura e tipo di soggetto, ma non sopporta l'idea di dover cambiare ottica se cambia il soggetto. Nello sport ha l'esigenza vitale di scendere al di sotto della focale massima dell'obiettivo, perchè in determinate situazioni non ha la possibilità di spostarsi per variare il rapporto di dimensione inquadratura/soggetto. Di questo zoom la ghiera che usa di più è chiaramente quella di zoomata che amplifica utilizzando corpi macchina come Z8 e Z9 che gli consentano di scattare indifferentemente in FX e in DX, trasformando la focale già estrema in una equivalente a pari luminosità...perchè ciò che conta per lui è raggiungere il soggetto, per quanto lontano sia ! In borsa avrà anche un 70-200/2,8 per le inquadrature strette e la pdc minima ottenibile, probabilmente già montato su secondo corpo macchina, mentre sul lato grandangolare non è detto che invece del terzo zoom non abbia un paio di fissi...quelli che piacciono a lui. Nikkor Z 600/6,3 VR S: Ritrattista: qualunque sia il soggetto prediletto, che si tratti di persone, animali di tutte le specie, automobili, atleti, scorci di paesaggio, eventi, questo obiettivo nelle sue mani risulta essere il cuore del corredo e si affianca in borsa, eventualmente, ad altri obiettivi specializzati nel genere di elezione, come possono essere i mediotele luminosi o i macro. Sopra ogni cosa questo fotografo ha cura per la versatilità e la essenzialità: vuole questo 600mm per poterlo usare facilmente a mano libera, come il suo peso e bilanciamento consentono di fare, lo può integrare con uno o entrambi i TC separati alternativamente alla scelta di usare in DX la sua fotocamera (solitamente una sola) top di gamma, ma generalmente predilige il massimo della qualità di immagine e lo persegue con i settaggi del corredo più appropriati: se non può ottenere la foto come la desidera, non la scatta neppure ! Nikkor Z 600/4 TC VR S: Fotografo specializzato. Non c'è un dettaglio del corredo che graviti intorno a questo teleobiettivo che non sia studiato con una cura certosina, mirante innanzitutto al contenimento dei pesi, a causa di quello tragicamente incomprimibile dell'ensamble fotocamera/tele. Sia che si parli del necessario supporto statico, prevalentemente un treppiede, del supporto mimetico da appostamento, come del supporto da spedizione (perchè ogni uscita fotografica con questo tele lo diventa), ogni elemento è frutto di ponderata scelta che viene vissuta come trionfo nel caso di successo fotografico oppure come causa diretta dell'insuccesso: in pratica compra di solito un supertele del genere, chi ritenga che alla base della riuscita della sua foto stia prevalentemente la qualità dell'attrezzatura. La specializzazione sul soggetto è tale, che nel caso non venga trovato durante la spedizione fotografica, ben raramente questo fotografo penserà di dedicarsi ad altro genere, per il quale in borsa normalmente è attrezzato con una serie di zoom che coprano le escursioni focali interessate: non sono però loro i protagonisti, quanto il teleobiettivo che è coronamento dello sforzo mirante alla cattura delle immagini auspicate. sto scherzando: ovviamente le fattispecie e le destinazioni d'uso possono essere delle più varie ed intersecarsi. A me per esempio non dispiace la compresenza di un tele fisso accanto a quella di uno zoom che lo ricomprenda nella sua escursione oppure che lo sfiori: ma ben difficilmente porterei entrambi in una condizione normale di ripresa, scegliendo in base all'esigenza preventivata. Resta il fatto che il più generalista dei tre, lo zoom 180-600 è un obiettivo adatto a molte situazioni più che il mirabolante 600/4 TC, dal quale, per tirarne fuori il differenziale che lo faccia spiccare nettamente al di sopra degli altri due, bisogna che stia nelle mani di qualcuno che sappia esattamente come per i suoi soggetti non possa che essere quello il tele designato e che gli astri siano connessi perchè le condizioni di luce siano pure quelle ideali. Certamente il moltiplicatore incorporato è un valore aggiunto sempre riconducibile alle esigenze di compattezza e contenimento di pesi o ingombri che questa classe di teleobiettivi porta sempre con sè: va rimarcato come nonostante tutto i tre chili e 260g del 600/4 siano un trionfo rispetto l'ultima serie F-mount che pesava (senza TC incorporato) mezzo chilo abbondante di più, per non parlare del primo AF-I del 92, che pesava ben 6 kg ! Mentre il 600/6,3 S di questo lotto ritengo sia davvero un jolly a tutti i livelli: maneggevolezza e bilanciamento ideale consentono insieme alle sue dimensioni contenute in poco meno di 28cm di lunghezza, di diventare insieme al suo contrappeso ideale, la Nikon Z9, un'arma letale in qualsiasi genere fotografico sportivo, con l'unica limitazione della distanza minima dal soggetto che su campi corti potrebbe farlo limitare a riprese da primo piano o da piano americano. La differenza di luminosità rispetto il diaframma pieno di f/5,6 è di appena 1/3 di stop e ci dà ancora fastidio psicologicamente, ma ogni mirrorless di taglio Z la digerisce senza alcun motivo di rigetto. La modularità con la quale si possa scattare pigiando un tasto, in dx, trovandosi tra le mani un 900mm equivalente di pari luminosità, o la possibilità di aggiungere (magari ulteriormente) un TC14x, ne fanno davvero un protagonista vincente. Le foto nella galleria relativa a questo articolo, scattate di volta in volta in contesti similari con i tre obiettivi spero vi siano di aiuto per comprendere il concetto veicolato: Oggi si compra ciò che serva davvero, indipendentemente dal prezzo, perchè non è più sostenibile il concetto secondo il quale si ottenga la qualità più elevata pagando il prezzo maggiore: senza dimenticare che un teleobiettivo sovradimensionato per un certo tipo di riprese, non farà altro che mortificare l'approccio a quel genere e a scoraggiare il fotografo a continuare: resterebbe solo lo sfoggio, ma confidiamo nel fatto che i lettori di Nikonland siano ben superiori a simili atteggiamenti... Max Aquila photo © per Nikonland 2024
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  3. Cara Nikon, non sono sicuro di aver capito ... Premessa a margine di questo commento al lancio del nuovo Tamron. Nikon, come Tamron, Sigma, Sony etc., è ovviamente libera di fare la sua politica commerciale, di alleanze e via discorrendo. Ci mancherebbe, è una società che sta sul mercato per fare profitto e deve seguire le proprie strategie. Ma la comunicazione con la sua base di clientela è una cosa che ci riguarda. E anche in passato ci siamo trovati di fronte a messaggi contrastanti. Mitsubishi - che direttamente o indirettamente ancora controlla Nikon - per il tramite di alcune sue fiduciarie possiede una quota di minoranza di Tamron (credo che Sony sia ancora il socio di maggioranza relativa con circa il 15% delle azioni. Ma Tamron non è una società quotata). E quindi Nikon ha dato in licenza a Tamron l'attacco Z mentre si rifornisce da Tamron di semilavorati per alcuni prodotti. Segnatamente - per quanto ne sappiamo - per i tre obiettivi il cui sviluppo iniziale è chiaramente Tamron, 28-75/2.8, 17-28/2.8 e 70-180/2.8. Quando è uscito la scorsa estate il Nikkor Z 70-170/2.8, Tamron ha sostanzialmente in contemporanea annunciato la versione G2 per Sony. Migliorata in tutto (motore, stabilizzatore, schema ottico, prestazioni). Nikon invece ha in licenza l'equivalente della versione G1. Lo stesso per gli altri due obiettivi. Del 28-75/2.8, Tamron aveva già lanciato nel 2021 la versione G2. Bene. Però, anche se è seccante sapere che Nikon ci vende un prodotto non aggiornato all'ultimo standard, sapere che esiste la versione per Sony non ci cambiava la vita. Adesso è diverso. Noi abbiamo comperato il Nikon Z 28-75/2.8 by Tamron e da questo momento possiamo avere il nuovo Tamron 28-75/2.8 nella versione migliorata in tutto (confermato da tutti i test di tutti i tester dell'universo) anche per Nikon Z. L'effetto è che c'è un obiettivo migliore, della stessa provenienza - non semplicemente di un concorrente - che si sovrappone al nostro. Con conseguente svalutazione immediata del nostro, di prodotto. Dobbiamo aspettarci che presto o tardi uscirà per Z anche la versione G2 degli altri due obiettivi, superando quelli che sono i limiti che abbiamo individuato nelle nostre versioni ? Sarebbe veramente seccante e non mi sentirei di giustificarlo. Specie considerando che la politica commerciale (prezzi) di Tamron sinora è stata più che aggressiva (i tre obiettivi di cui parliamo, in versione Sony, Tamron li vende ad un prezzo decisamente più conveniente di quello che viene chiesto a noi da Nikon). La tendenza è di usare motori lineari Prima Sony, poi Sigma e Tamron, stanno passando ai motori lineari al posto di quelli STM/passo passo. Non è scienza militare, sono motori che esistono da decenni e sono utilizzati persino nel modellismo o nelle stampanti 3D. Sono caratterizzati da coppia elevata, zero usura, velocità estrema ed estrema precisione. Nikon li usa anche lei da decenni. Ma nei suoi obiettivi, anche quelli top, sinora ha usato i più convenzionali motorini passo-passo. Dobbiamo attenderci una versione II dei nostri obiettivi aggiornata in questa componente ? Fosse così, il sovrapprezzo che abbiamo pagato per avere obiettivi di qualità top e di longevità top non sarebbe stato giustificato. La concorrenza è salutare ma adesso mi pare che la fuori ci siano i leoni ... Questo annuncio di Tamron, l'annuncio della roadmap di Viltrox con obiettivi estremamente ambiziosi che vanno in diretta competizione con i TOP CLASS di Nikon mi pare che sia più di uno squillo di tromba. In che parte del guado stia Sigma ancora non l'ho capito ma potrebbero essere solo in attesa di un accordo (Yamaki vuole continuare a portare i pantaloni in casa sua ma sembra che Canon e Nikon non siano d'accordo. Abbiamo il precedente di RED : mai dire mai). Potremmo arrivare anche in Nikon Z al caso che i porcellini d'India (ovvero i primi acquirenti di una nuova generazione di prodotti) siano sacrificabili per un margine del 25% in più. Ovvero quelli che lo prendono in quel posto … Se la tendenza fosse questa e si rivelasse confermata, anche io che sono Nikonista nel DNA potrei decidere di fermarmi a riflettere e aspettare. La mancanza di una prospettiva chiara e la parossistica e spasmodica ricerca del segreto a tutti i costi da parte di Nikon non aiuta certo a fare chiarezza o a capire cosa aspettarci nell'immediato futuro. E la qualità che stiamo riscontrando in alcuni Viltrox ci fa dire che non è solo in casa Nikon che c'è l'Adrian Newey dei progettisti ottici. Mi sa che alcuni si sono accasati ad Hong Kong portandosi dietro progetti e macchinari. Insomma, è pericoloso tirare troppo la corda ... Detto fuori dai denti. Ho avuto il Nikkor Z 24-70/2.8 per qualche anno e l'ho trovato eccellente, l'ho venduto perché il 24-120/4 S è più flessibile per me le volte che mi serve questo tipo di trans-standard. Ma se oggi avessi bisogno di un 2x-7x/2.8 comprerei questo Tamron. Che sembra meglio del 24-70/2.8 S di Nikon e costa come il 24-120/4 S di Nikon ed è indubbiamente meglio del TamNikon 28-75/2.8 !
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  4. allegato in formato PDF (lingua inglese) : Z9Z8_TG_Wildlife_(En)01.pdf
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  5. Allora, qualcuno chieda all' Area 51 di Nikon, quella che da poco il responsabile Mitsuteru Hino, intervistato da una rivista francese, ha definito così: ...perchè i cinesi imperversano e si fanno talmente tanto concorrenza tra di loro, che sfornano di giorno in giorno prodotti che i giapponesi di Nikon da troppo tempo hanno lasciato agli alieni, nella loro Area51 appunto. Neewer sta velocemente crescendo come marchio leader nella fabbricazione di quelle sorgenti di luce artificiale che negli ultimi anni hanno fatto la fortuna di un marchio in particolare: Godox di Shenzen. Il flash in unboxing oggi è riuscito perfino a creare un'assimilazione diretta alle mirrorless Nikon, come neppure Godox aveva immaginato, inserendo una "Z" nella sigla che lo contraddistingue Così adesso, come lo si monta su di una Nikon Z, non lascia adito a dubbi sul messaggio: Si tratta di un flash a testa rotonda che sembra (ma non è) il clone del Godox V1, il quale a sua volta al momento della presentazione, sembrava (ma non era) il clone di un Profoto costosissimo, frazionando in maniera eclatante la somma necessaria ad impadronirsene. Stessa cosa oggi il Neewer Z1, venduto ad una significativa differenza di prezzo rispetto al Godox V1, che è stato da poco evoluto nella versione Pro, ma anche il Neewer ha da poco presentato la sua versione Z2, ancora più evoluta del Godox V1pro, avendolo dotato anche di un display touch. Torniamo al nostro Z1-N, acquistato su Amazon ad un prezzo speciale, cui era davvero difficile rinunciare già sulla scatola troviamo esposte le caratteristiche salienti di questo flash a slitta, dedicato prevalentemente alla fotografia di ritratto, grazie a questa sua parabola tonda e dotata di un ring magnetico, per potervi applicare gli accessori modificatori presenti in due kit optional, (identici a quelli corrispondenti al V1 Godox) mentre un dome diffusore è già incluso nella confezione, che una volta aperta si presenta così e poi, sconfezionando il tutto dai sacchetti di politene, si mostra in questo modo un flash a slitta da 555 grammi (inclusa la batteria al litio da 2600mAh) capace di funzionare con ogni fotocamera Nikon (la slitta flash delle mirrorless è infatti identica a quella delle reflex) sia in TTL flash, sia in Manual (con riduzione fino ad 1/256 della potenza massima da 76W), sia in strobo. Ovviamente, per non perdere colpi rispetto i flash Godox, anche questo può funzionare in wireless radio sia da Master sia da Slave, asservito ad altri flash analoghi Neewer, oppure ai trigger della casa. Una delle differenze infatti è l'impossibilità di utilizzare trigger o flash Godox perchè la frequenza di trasmissione è proprietaria, pur essendo sempre sulla banda dei 2,4GHz. L'altre differenza da Godox è la batteria, che pur essendo di capacità e dimensioni simillime alla VB26 Godox, non è compatibile con essa, come potete vedere Mentre gli accessori modificatori Godox per teste tonde (calamitati) sono quasi tutti compatibili I tasti funzione posteriori sono anch'essi mutuati dalla logica di funzionamento che abbiamo per anni imparato ad utilizzare sui Godox e si compongono di un multiselettore centrale, dotato di un cursore circolare concentrico, con funzione di pulsante nelle quattro posizioni indicate dalle rispettive funzioni, ma anche da regolatore senza fine delle varie funzioni attivate dai singoli tasti. Anche i menù che appaiono sul display sono copia conforme di quelli che conosciamo già dai Godox, così come le varie schermate funzione: come anche il riconoscimento automatico della focale dell'obiettivo in uso, se non si voglia invece regolare manualmente l'angolo di campo dell'emissione di luce dalla parabola Mentre il colore cambia nel passaggio in wireless radio flash, da Master (con i consueti quattro gruppi flash e 32 canali di trasmissione/ricezione) ... a Slave Dispone anche di una Modeling Led light, regolabile in 10 livelli di potenza un flash compatto e polifunzionale, inserito in un sistema in progress, che ci ripromettiamo di esplorare (se ne avremo la possibilità e la pazienza) per nulla dissimile dall'ormai sperimentato sistema Godox. Le prime foto mi parlano di una luce molto ben contrastata, quindi addomesticabile con i tanti modificatori disponibili... anche un pò vignettante ai bordi, tanto quanto basta a poter essere corretta, oppure addirittura accentuata in qusta sua tendenza, per andare a incorniciare il soggetto col quale comporremo le nostre immagini. Dopo tanti anni trascorsi a testare sorgenti luminose artificiali di tutti i generi, mi ero incuriosito di questo nuovo emergente: ed integrerò questo articolo delle foto che scatterò con esso. Che non si dica che Nikonland non ne sappia parlare... Max Aquila photo © per Nikonland 2024
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  6. Caratteristiche principali dell'obiettivo Nikon NIKKOR Z 28-400mm f/4-8 VR: Copre un'ampia gamma di lunghezze focali: da 28 mm a 400 mm, il primo tra gli obiettivi NIKKOR Z. Realizza ca. Zoom 14,2x, il rapporto di zoom più alto della sua categoria. Una distanza minima di messa a fuoco di 0,2 m nella posizione grandangolare massima e un rapporto di riproduzione massimo di 0,35x consentono agli utenti di avvicinarsi ai soggetti per un'espressione dinamica. Una lunghezza totale di ca. 141,5 mm e un peso di ca. 725 g, l'obiettivo più leggero della sua categoria, rendono questo obiettivo compatto e leggero facile da trasportare e meno gravoso durante le riprese a mano libera. Le prestazioni VR stabili equivalenti a un aumento di 5,0 stop della velocità dell'otturatore riducono efficacemente la sfocatura in ambienti scarsamente illuminati e con le riprese a mano libera. Se abbinato a una fotocamera compatibile, Synchro VR può essere attivato per ottenere una stabilizzazione fino a 5,5 stop* 1 combinando il VR integrato nella fotocamera e il VR dell'obiettivo. L'adozione di un motore passo-passo (STM) consente l'azionamento AF ad alta velocità. Il design tiene conto della registrazione video con esposizione stabile e fornisce funzioni come la soppressione del focus-breathing che riduce efficacemente lo spostamento dell'angolo di campo durante la messa a fuoco. Il supporto per l'azionamento MF lineare consente una messa a fuoco fluida. Viene fornito con un paraluce compatto e quadrato che combina prestazioni e usabilità superiori, offrendo una riduzione dell'effetto fantasma e consentendo il funzionamento dello zoom anche se montato invertito. Progettato per resistere alla polvere e al gocciolamento, con sigillatura accurata su varie parti, comprese le parti mobili del barilotto dell'obiettivo, per impedire l'ingresso di polvere e gocce d'acqua nell'obiettivo.* 2 *1 Misurato in conformità agli standard CIPA con la funzione VR impostata su “NORMALE” se combinato con fotocamere che supportano Synchro VR. *2 La resistenza completa alla polvere e al gocciolamento non è garantita in tutte le situazioni o in tutte le condizioni. L'OBIETTIVO ALL-IN-ONE CHE VA DISTANTE: NIKON LANCIA IL SUPER ZOOM FULL-FRAME NIKKOR Z 28-400MM F/4-8 VR Versatilità e portabilità con copertura dal grandangolo al super teleobiettivo MELVILLE, NY – 27 marzo 2024 Nikon Inc. ha annunciato oggi il lancio del NIKKOR Z 28-400mm f/4-8 VR, un obiettivo super zoom ad alta potenza estremamente versatile per le mirrorless full-frame/formato FX della serie Nikon Z. macchine fotografiche. Quest'ultima aggiunta alla linea in espansione di obiettivi NIKKOR Z offre il rapporto di zoom più elevato della sua categoria1, rendendolo un must per i viaggi, lo sport, la fauna selvatica in giardino e altro ancora. "Tanti fotografi e creativi apprezzeranno la versatilità del NIKKOR Z 28-400mm, che offre nitidezza, portata e sfondi fantastici", ha affermato Naoki Onozato, Presidente e CEO di Nikon Inc. "Ovunque portino i tuoi viaggi, questo è sicuramente un obiettivo da prendere in considerazione per l'imballaggio." Il NIKKOR Z 28-400mm f/4-8 VR è un obiettivo zoom ad alto ingrandimento che copre un'ampia gamma di lunghezze focali, da 28 mm a 400 mm. Sia da vicino che da lontano, dai paesaggi alle vedute lontane, gli utenti apprezzeranno l'estrema versatilità e le potenti capacità dello zoom 14,2×. Sebbene sia un super teleobiettivo zoom con una portata fino a 400 mm, è anche il più leggero della sua categoria1, con un peso di soli 725 g circa, che lo rende facile da trasportare durante i viaggi. Questo nuovo obiettivo ha anche una distanza di messa a fuoco minima2 notevolmente ridotta di soli 7,8 pollici (0,2 m) nella posizione massima del grandangolo e 3,9 piedi (1,2 m) nella posizione massima del teleobiettivo. Il rapporto di riproduzione massimo di 0,35x consente agli utenti di catturare primi piani a breve distanza di cibo, fiori e animali. Quando si scatta da lontano, gli utenti possono riempire l'inquadratura con il soggetto e ottenere comunque un piacevole sfondo sfocato. Il NIKKOR Z 28-400mm f/4-8 VR utilizza un motore passo-passo (STM), che consente una messa a fuoco automatica rapida e silenziosa, consentendo una rapida messa a fuoco su soggetti in movimento. L'obiettivo è inoltre dotato di una funzione di riduzione delle vibrazioni (VR) con prestazioni equivalenti a 5,0 stop, che aiuta a ottenere foto nitide e video stabili con facilità, anche a mano libera.3 Disponibilità da metà aprile, prezzo intorno ai 1500 euro
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  7. Grazie per la piacevole compagnia e per aver posato come soggetti per le mie foto
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  9. 22.1 Lungo Po Chivasso (TO) 11 novembre 2023 - Nikon fc + Nikkor DX 18-140 1/160, f20, ISO 900 22.2 Cappella di San Lorenzo - Mombello 23 settembre 2023 - Nikon fc + Nikkor DX 18-140 1/50, f10, ISO 10 22.3 Tramonto da Torgnon (AO) 16 agosto 2023 - Nikon Z6 + Nikkor 28 mm f2.8 1/50, f9, ISO 100
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  10. Ne abbiamo accennato ieri pensando fosse tutto sommato una notizia marginale per noi fotografi di Nikonland.it. RED è un nome importante in campo video cinematografico ma le ricadute verso il nostro mondo sono o saranno non particolarmente importanti. Non dopo che la causa legale intentata da RED nel 2022 è stata archiviata lo scorso aprile 2023. Invece ne riparliamo perché il web e in particolare Youtube - dove sembra che ogni videoamatore si senta abbastanza cineasta da avere una RED Komodo sul tavolo - è letteralmente impazzito, almeno quando si sono levate le luci dell'alba negli Stati Uniti. Ma andiamo con ordine. la delegazione giapponese sale sul ponte della USS Missouri per firmare i termini della resa incondizionata delle forze militari. Buona parte delle navi imperiali armate con apparecchi ottici Nikon è stata affondata anche grazie all'utilizzo del radar, invenzione americana Nikon è una società giapponese nata nel 1917 che fino al 1945 ha prodotto per lo più per la Marina Imperiale Giapponese cose progettate per ammazzare marinai e aviatori americani. Persa la guerra, durante l'occupazione americana del Giappone, Nikon si è reinventata società civile producendo binocoli e fotocamere 35mm con obiettivi dedicati che sin da subito ha venduto ai marinai, aviatori e soldati USA che tornavano a casa mostrando quei prodotti. Un famoso corrispondente di guerra americano, Dave Duncan ha fatto conoscere ai suoi colleghi la qualità degli obiettivi fotografici per Contax prodotti da Nikon, tanto che Nikon è diventato il marchio d'elezione dei reporter. Il successo commerciale negli USA è stato tale che Nikon ha aperto la sua prima - e ancora oggi più importante - filiale sulla costa EST, esportando nel continente americano, non le bombe e la bandiera del sol levante come sognava Tojo ma la tecnologia ottica di primordine che erano riusciti a sviluppare con le loro telemetro e poi con le reflex ma soprattutto con gli obiettivi Nikkor. Con lo sviluppo dell'industria dei microchip, Nikon è poi tornata alla sua primaria attività di produzione industriale sviluppando i migliori macchinari per la stampa microlitografica per la produzione di chip e display a cristalli liquidi. Solo a causa di un embargo politico deciso dal Congresso per impedire la possibilità che segreti industriali finissero in mani cinesi, Nikon è stata esclusa dal gioco della microlitografia ad oltre ultracorte, che oggi è di esclusiva pertinenza dell'alleato olandese Philips. Ma questo non toglie che Nikon sia in grado di progettare e produrre tutto ciò che crede e pensa di poter vendere. Cosa che dimostra ogni giorno, producendo fotocamere, obiettivi, sistemi di misura e controllo, macchine per la produzione 3D multimateriale in metallo, sistemi laser, sistemi medicali, robot. Finanche i sistemi di ripresa fotografica per Nasa, ESA e per la futura missione lunare Artemis III. Nikon oggi ha oltre 20.000 dipendenti che lavorano nel Sud-Est asiatico e filiali in Europa, Asia e Stati Uniti. Nikon USA continua ad essere la sua branch principale. Il bilancio è in piena salute. La cassa è piena di contanti. Tre anni fa ha emesso certificati obbligazionari speciali, coperti da Mitsubishi Bank il giorno stesso dell'emissione, per finanziare specificatamente una campagna di acquisizione di società tecnologiche strategiche. Con questa liquidità ha acquisito società in Europa e negli Stati Uniti, in campo oftalmico e robotico. prima la Z9 e adesso la Z8 hanno aperto a Nikon il mercato della produzione video di fascia bassa Con lo sviluppo del sistema Nikon Z e in particolare con il primo team di progettazione della Nikon Z9, Nikon ha stabilito di espandersi anche in campo video e poi cinema. Mentre nel video Nikon ha grande esperienza, avendo proposto sin dal primo sviluppo delle reflex digitali, fotocamere bivalenti (e dopo una breve esperienza di produzione di cinecamere negli anni d'oro della pellicola), il cinema è un ambiente più chiuso e ostile. Dove comunque il prodotto ottico Nikon è ben quotato. Basti pensare alla seconda giovinezza del mitico 300mm f/2, oramai operativo solo con attacco ARRI su videocamere da ripresa a superaltarisoluzione ad Hollywood. Si tratta di un campo ristretto, dove si conoscono tutti e se non sei californiano, non conti nulla. La stessa Canon che ha provato ad espandersi in quel campo e con la sua esperienza nella produzione di videocamere sia consumer che professionale, non ha avuto un grandissimo successo (linea specifica di videocamere serie C con attacco RF). Sony ha più vantaggio per il suo bagaglio broadcasting consolidato ma soprattutto perché possiede svariate società cinematografiche di Hollywood acquistate nei tempo d'oro (la Sony Pictures Entertainment non è altro che la Columbia, ovvero la major che aveva a contratto Cary Grant, Carol Lombard, James Stewart, Clark Gable, Frank Capra, etc. etc. etc. ...) e serve personaggi come Tom Cruise e le sue produzioni. Nikon avrebbe anche potuto avventurarsi in questo settore direttamente ma con il rischio concreto di perdere del tempo ed essere derisa. Per cui ha deciso di cercare sul mercato un candidato ideale per acquistarlo ed utilizzarlo per penetrare il mercato. Insomma, l'invasione giapponese degli USA, pacifica certo, ma non per questo meno ostile, favorita dalla atavica abitudine degli imprenditori americani a dedicarsi ad altro dopo aver lanciato un prodotto di successo. La prima valutazione nel 2021 si è concentrata su tre soggetti Blackmagic Design - quella di Da Vinci Resolve - Red Digital e la giapponese ed appannata mitica JVC, gruppo Kenwood. In Giappone le cose non si muovono se le rispettive mamme non si accordano, e si vede che Mitsubishi e Kenwood non si parlano tra loro. Gli australiani di Blackmagic sono in gran voga, grazie soprattutto al software per cui la selezione si è ristretta ai californiani di RED. Come capita in questi casi, di fronte ad una possibile acquisizione si muovono i legali. E il contatto tra Nikon e RED è avvenuto davanti al Tribunale di Los Angeles. RED è una creatura di Jim Jannard, fondata nel 1999 per diversificare l'attività. Jannard è diventato ricco fondando la Oakley, letteralmente nel suo garage nel 1975, mentre certi altri a Los Altos trafficavano con certe mele rosicchiate da microchip e vecchie tastiere riciclate dell'IBM. Il marchio Oakley è diventato famoso in campo soprattutto sportivo, appannando Rayban. E il buon Jim, dopo averne sfruttato la rete di vendita si trovò in collisione con Luxottica. Con cui dopo varie azioni legali trovò l'accordo per la cessione integrale. Alla modica cifra di 2.1 miliardi di dollari, del 2006. Red Digital Cinema Camera, società nata in un capannone della Oakley e che occupa circa 200 dipendenti, diventò così il suo giocattolo e svago. Ma l'età avanza - Jim ha 75 primavere - e la salute latita. Quindi l'intenzione di raccogliere gli ultimi soldi, intentando causa legale contro Apple, contro Sony e infine contro Nikon per infrazione di brevetti sul formato compresso del video. Con Canon si trovò l'accordo per lo scambio di licenze in cambio dell'attacco RF e delle batterie per le video camere RED. nikonizzazione pittorica di una Komodo-X di RED DIGITAL Tutto questo per puntualizzare bene la storia di entrambe le società. Red Digital Cinema Camera ha una fama consolidata in produzione cinematografiche di livello e televisive, specie nell'orbita Netflix. Produce videocamere di fascia media per quel settore (4-10.000$). Viene da un tentativo un pò scellerato di fare uno smartphone dedicato alla ripresa video che deve essere costato un sacco di soldi e non è mai entrato veramente in produzione. Lo scontro con Nikon i cui legali americani sono dei veri squali, chiusosi con l'archiviazione, dopo che Nikon ha dimostrato che la pretesa di RED è simile a quella di chi pretenderebbe di avere dei diritti sull'acqua potabile estratta con metodi industriali diversi dalla raccolta di acqua piovana, si è trasformato in un incontro formale per l'acquisizione integrale della società. Non essendo quotata non abbiamo idea di quale sia la cifra pattuita e nel comunicato stampa ovviamente non se ne parla. Ma radio-Hollywood parla di un corrispettivo non trascurabile per Jannard e il suo vice Land, oltre all'assicurazione - classica - che la società e i dipendenti non verranno toccati dopo l'acquisizione. RED KOMODO 6K ... con davanti un 15mm ZEISS Ed ecco quindi il comunicato stampa, alla fine delle trattative formalizzate nei giorni scorsi. Nikon acquisirà il produttore statunitense di fotocamere cinematografiche RED.com, LLC Accelerazione dell’espansione nel mercato delle telecamere cinematografiche digitali professionali 7 marzo 2024 TOKYO – Nikon Corporation (Nikon) annuncia con la presente la stipula di un accordo per l'acquisizione del 100% degli interessi associativi in circolazione di RED.com, LLC (RED) in base al quale RED diventerà una consociata interamente controllata da Nikon, in seguito ad un acquisto di quote di partecipazione Accordo con il Sig. James Jannard, il suo fondatore, e il Sig. Jarred Land, il suo attuale presidente, soggetto al soddisfacimento di alcune condizioni finali ai sensi dello stesso. Fin dalla sua fondazione nel 2005, RED è stata in prima linea nelle telecamere cinematografiche digitali, introducendo prodotti che definiscono il settore come l'originale RED ONE 4K fino all'innovativo V-RAPTOR [X] con la sua tecnologia di compressione RAW proprietaria. Il contributo di RED all'industria cinematografica non solo le è valso un Academy Award, ma l'ha anche resa la telecamera preferita da numerose produzioni hollywoodiane, celebrata da registi e direttori della fotografia di tutto il mondo per il suo impegno nell'innovazione e nella qualità dell'immagine ottimizzata per i più alti livelli di produzione cinematografica e produzione video. Questo accordo è stato raggiunto come risultato del desiderio reciproco di Nikon e RED di soddisfare le esigenze dei clienti e offrire esperienze utente eccezionali che superino le aspettative, unendo i punti di forza di entrambe le società. L'esperienza di Nikon nello sviluppo dei prodotti, l'eccezionale affidabilità e il know-how nell'elaborazione delle immagini, nonché nella tecnologia ottica e nell'interfaccia utente, insieme alla conoscenza di RED nelle telecamere cinematografiche, inclusa l'esclusiva tecnologia di compressione delle immagini e la scienza del colore, consentiranno lo sviluppo di prodotti distintivi in il mercato delle fotocamere cinematografiche digitali professionali. Nikon sfrutterà questa acquisizione per espandere il mercato in rapida crescita delle fotocamere cinematografiche digitali professionali, basandosi sulle basi commerciali e sulle reti di entrambe le società, promettendo un futuro entusiasmante di sviluppo di prodotti che continuerà ad ampliare i confini di ciò che è possibile nella produzione di film e video. *** Conseguenze reali ? Soffermiamoci sull'ultimo capo del comunicato stampa : "Nikon sfrutterà questa acquisizione per espandere il mercato in rapida crescita delle fotocamere cinematografiche digitali professionali, basandosi sulle basi commerciali e sulle reti di entrambe le società, promettendo un futuro entusiasmante di sviluppo di prodotti che continuerà ad ampliare i confini di ciò che è possibile nella produzione di film e video." E' la risposta alla volontà Nikon di entrare in un mercato chiuso e protetto, dominato da pochissimi. Lo fa avendo già un piede dentro ed avendo dietro la sua filiale più potente, ovvero Nikon USA. E' evidente che, pur mantenendo RED una società separata, questa sarà colonizzata da uomini di Nikon USA e che ogni occasione di business nel continente sarà sfruttata congiuntamente. Portando prodotti RED e Nikon insieme, costruendo una offerta piuttosto irresistibile anche se non al livello altissimo possibile solo per Sony con le sue videocamere Venice (quelle usate per Top Gun II e l'ultimo Mission Impossible). Per tutti i budget. La prova sta nel chiasso che ogni youtuber si sta sentendo in dovere di fare sul proprio canale praticamente da ieri sera. Tutti con toni abbastanza entusiastici, nel vero. Nikon acquisisce anche tutti i brevetti di RED, sia in campo di codec/compressione che di utilizzo e sviluppo della tecnologia dei sensori. Che sono si dei global shutter ma di taglio cinema (Super35 25x19mm) e pensati per formati ad alta risoluzione in movimento e non per le foto. Le videocamere RED hanno attacco Canon e batterie Canon. Qualche cosa che dovrà essere sanata al più presto da Nikon, pur mantenendo l'assistenza e la garanzia sul parco installato. Tenendo conto che la gran parte delle camere in circolazione sono di proprietà di società che le noleggiano ai cineasti meno robusti, a giornata o a week-end. Ma naturalmente di qui si potrà sviluppare sul mercato un business che Nikon negli anni ha trascurato, lasciandolo in mano ad altri attori. Nikon non è fatta solo da giovani ingegneri, è controllata da manager maturi i cui genitori hanno fatto la guerra e i cui nonni sono cresciuti nel culto della tecnologia tedesca. Pensare che ad Hollywood si fa il cinema con videocamere Sony ma con davanti obiettivi Zeiss o Leica deve essere come sventolare un drappo rosso davanti agli occhi per loro. una tentazione irresistibile quella di immaginare soluzioni di quel livello, sostenute dai mezzi economici e tecnici di Nikon, di videocamere RED Digital con davanti ottiche cine Nikon. Ottiche CINE Nikon che, con attacco Z, potremmo tendenzialmente utilizzare anche noi su Z8, Z9 e Z6 III. Vi immaginate un Noct 58/0.95 in formato CINE in mano ad un novello Kubrik ? E un rinnovato 300mm f/2 o 200mm f/2 CINE con attacco Z, sia in versione manual che auto focus ? Ecco gli scenari aperti. Più i tanti che possiamo solo, per il momento, immaginare ...
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  11. Avevo,tempo fa, espresso il desiderio sfregando una teiera,credendo fosse la lampada di Aladino, di visitare le isole Lofoten in Norvegia. I presupposti si sono avverati a febbraio c.a., visto che un precedente viaggio, sebbene preventivato, non ha avuto luogo per un incidente domestico. Anche questa volta il tour e' stato prettamente fotografico che ha visto la presenza totale di 10 fotografi coordinati da due valenti professionisti: Massimo COIZZI (Nikon Scool Italia) e il collaboratore Pierpaolo SALVATORE. Siamo partiti dall'aeroporto di Bologna e con tre distinti voli con scalo a Monaco di Baviera, Oslo siamo giunti a destinazione a EVENES ( NARVIK) dopo 12 ore di viaggio. Nota: ad OSLO Ii controlli della sicurezza erano molto fiscali( anche in uscita) controllando macchia fotografica e pure le ottiche. All'arrivo ci attendeva un paesaggio caratterizzato da neve alta 30 cm che ricopriva il vasto parco di vetture da affittare. La temperatura ( -2°C ) cozzava con la bella giornata soleggiata incontrata ad OSLO che lasciava sperare una bella permanenza con foto colorate ma, invece, ci aspettava un tempo quasi sempre nuvoloso, nevoso che rendera' il paesaggio, a parer mio, monocromo e caratterizzato da un grigio plumbeo; ma per fortuna, madre natura ci ha regalato comunque qualche intervallo di bel tempo e, quindi , delle belle foto. LOCALITA' OGGETTO DEL TOUR Arrivati, abbiamo ritirato le 3 vetture prese in affitto e ci siamo diretti verso SVOLVAER , prima meta per alloggiare, per poi trasferirci ,successivamente con tappa intermedia a LEKNES ,in posizione baricentrica per le nostre puntate paesaggistiche , fino a sud nei pressi di MOSKENES con un percorso di 290 km circa. 1. REINE Piccolo borgo di pescatori situato sui fiordi aventi attorniato in una spettacolare cornice paesaggistica di montagne a 9 km da MOSKENES( Sud delle Lofoten). E' noto per essere considerato " il piu' bel villaggio della Norvegia". Qui abbiamo effettuato i primi scatti corroborati dalle foto, di seguito esposte, che rispecchieranno,d'ora in poi, l'incedere del mio racconto. 2. HAMNOY Piccolo borgo di pescatori, spot per fotografie di tramonto ed eventualmente fotografare l'Aurora Boreale. Tipiche le casette rosse poste al fianco del fiordo e appoggiate su palafitte in legno. Il paesaggio e' da mozzafiato considerata la presenza massiccia sullo sfondo del VESTFJORDEN. 3. SAKRISOY Piccolo villaggio di pescatori posto nei pressi di HAMNOY, caratterizzato anch'esso da un agglomerato di casette poste sul ciglio roccioso del fiordo ed oggetto di belle foto specie per quanto riguarda la ripresa del tramonto. L'attivita' principale e' la pesca e a fianco delle abitazioni sono allocate strutture lignee finalizzate alla essiccazione naturale, vista il clima mite e secco del posto. Tali strutture erano vuote ma, in estate sono stracolme di merluzzi lasciati a seccare ( STOCCAFISSO). Nota: il BACCALA' e' lo stesso merluzzo conservato mediante salagione. Presso la struttura " ANITAS SEAFOOD" abbiamo potuto assaggiare degli ottimi hamburgher di merluzzo e fettine di salmone o, per chi lo desiderasse, dell'ottima zuppa di stoccafisso. Al suo interno un ampio lampadario, fatto di tanti stoccafissi , rende l'atmosfera particolarmente nordica e bella da vedersi. Si potevano acquistare tutti i prodotti derivati del merluzzo, comprese salse, baccala', stoccafissi e del gustoso e spettacolare salmone che, con rispettoa quello che si vende nelle nostre pescherie, e' di notevole fattura e qualita'. Caratteristica e' la casetta gialla, dei proprietari della location posta accanto alla struttura con alle spalle una maestosa montagna ( OLENISOYA KYSTFORT); qui la foto paesaggistica e' d'obbligo! Nella quiete che contraddistingue questo luogo, chi desidera, puo' affittare delle canoe e fare un giro nel fiordo( foto con bambini ed adulti). 4. NUSFJORD Iconico porto di pescatori, caratterizzato da un paesaggio dominato dalla luce calda del tramonto. Sulla cima di un piccolo promontorio, appena fuori dell'abitato, abbiamo fotografato lo spettacolare tramonto( foto). Nota: Per accedere al piccolo borgo, ora, si deve pagare un ticket di 15 euro. 5. UNSTAD Famosa spiaggia e luogo unico per immortalare temerari surfisti (foto) impegnati a sfidare le onde dell'Oceano in pieno inverno. Questa spiaggia offre innumerevoli texture di sabbia che, grazie a vari contrasti, crea linee e figure di molteplici forme. Nota: appena giunti, ci ha accolto una bufera di neve ma, nel mentre, scorgiamo due temerari con muta entrare tra le onde del mare. Il paesaggio era completamente grigio e i fiocchi cadevano abbondanti. Anche in altra spiaggia abbiamo notato due giovani" temerarie" che in slip e maglietta si tuffavano per fare un bagno. QUI SI USA COSI'!!! 6. HAUKLAND BEACH Luogo ideale per chi ama punti di ripresa inusuali e opportunita' di catturare le bellezze del paesaggio. Posto ideale per ammirare l'Aurora Boreale ( foto). 7. UTTAKLEIV Zona di straordinaria bellezza naturale con paesaggi mozzafiato ed una costa spettacolare. E' famosa per la sua spiaggia di sabbia bianca, che offre una vista panoramica, unica, sul mare aperto e le montagne circostanti. Famosa e'una formazione rocciosa naturale conosciuta col nome " OCCHI DI DRAGO", meta obbligatoria per i fotografi(foto). Anch'esso posto d'eccellenza per catturare l'Aurora Boreale. 8. HENNINSVAER Villaggio su un piccolo arcipelago di isolette; borgo molto bello, assimilabile ad una " Piccola VENEZIA", con il particolare di un campo di calcio posto sul promontorio dell'isola di HEIMOYA ed il faro con sotto i merluzzi appesi. Lungo la naturale insenatura, si possono ammirare le case ed il pittoresco porto con imbarcazioni colorate ; luogo incantevole che infonde tranquillita'.( foto). Nota: quel giorno nevicava abbondantemente e le riprese del campo non abbiamo potute farle oltre all'esiguo tempo a disposizione per il rientro alla sede alloggiativa di inizio tour(3 h di viaggio). 9. PERCORRIBILITA' Nonostante la presenza costante della neve( 20 cm fissiI), le strade sono sempre percorribili. Le auto non hanno difficolta' a percorrerle in quanto dotate di pneumatici chiodati. Tutte le isole dell'arcipelago delle Lofoten sono collegate tra loro da ottime infrastrutture ( PONTI) che ne permettono il collegamento tra loro e la terraferma. La percorribilita' e' sempre garantita da camion spargi sale o trattori che gestiscono interrottamente la zona di propria responsabilita'. La popolazione gestisce , parimenti, gli spazi comuni mediante utilizzo di trattorini o aspiratori di neve, specie nei corridoi adducenti le proprie abitazioni. Nota: Tutta la viabilita' e' caratterizzata dalla presenza di palette( h 2 mt) ,poste ai margini della carreggiata, ogni 25 mt , per indicarne i suoi limiti. La neve ai bordi non permette di valutare il relativo dislivello e quindi pericolo di uscire facilmente fuori strada. 10. POPOLAZIONE La popolazione qui, consta di 4,5 milioni di abitanti contro i 345 mila dell'Islanda. In genere sono presenti e, sparsi un po ovunque, piccoli agglomerati urbani lasciando a delle grandi citta'( LEKNES) l'organizzazione commerciale principale. Poca polizia ma, comunque presente e pronta ad usare i laser per garantire il rispetto delle norme di circolazione. Nota: curiosamente ho notato , di giorno, poche persone, e le abitazioni sembravano disabitate ma, con il buio serale si notava un'ampia presenza di case illuminate che attestavano la presenza , anche massiccia di abitanti. Il sole sorge alle 09,00 circa e tramonta alle 16 circa; i negozi quindi chiudono molto presto,; solo i supermercati ed i locali di ristorazione rimangono aperti! Mi ha particolarmente colpito la presenza nelle abitazioni, dotate di tante finestre quasi ovunque, di lumi di ogni genere che , posti al centro, illuminano la finestra quasi ad esorcizzare le tenebre che incombono fuori. Immagine molto suggestiva e bella da vedersi. Ho postato inoltre una foto in cui , come parco giochi, al posto delle altalene , i bimbi giocano utilizzando la silhouette di una imbarcazione. 11. CLIMA Siamo a 200 km dal Circolo Polare Artico ed il clima e' abbastanza mite grazie alla presenza della Corrente del Golfo. La temperatura ha oscillato in un range tra lo 0,-2,-4,-7,-10°C. La piu' bassa l'abbiamo riscontrata ad OSLO al rientro con -20°C. Tutto sommato ,col giusto abbigliamento tecnico, non si patisce il freddo. Va da se che, quasi ogni sera, il cielo era nuvoloso e frequenti fossero le leggere nevicate che si protraevano per tuta la notte. La variabilita' del clima, proprio per la presenza della Corrente del Golfo, portava a presenza di neve ma anche di ampie schiarite. Anche in questa sede, siamo riusciti a immortalare l'AURORA BOREALE (foto). Nota: purtroppo non abbiamo potuto godere di tante belle giornate. Le foto sono quasi sempre caratterizzate da composizioni ove imperano rilievi rocciosi (grigi) e neve,neve e poi neve! Il mare, presente quasi ovunque nelle insenature dei fiordi, e' quasi sempre ghiacciato , anche se, al vicinarsi dell'Oceano risulta di un bel blu e caratterizzato da un clima piu' mite e temperature leggermente superiori. 12. SITUAZIONE ALLOGGIATIVA Come base di partenza per le varie escursioni fotografiche si e' preferito stazionare presso SLOLVAER(primo e d ultimo giorno) situata nei pressi dell'aeroporto, mentre LEKNES come baricentro e , principale citta' abitata. Abbiamo soggiornato nelle ROBUER, tipiche casette di legno in palafitta e dai colori vivaci, in parte trasformate in alloggi per turisti. In genere sono allocate sui fianchi dei fiordi. Gli ambienti, completamente in legno, sono riscaldati elettricamente ed hanno le principali suppellettili per le esigenze dei singoli/gruppi di turisti ed anche famiglie che vi trascorrono vacanze. I nostri pinti di appoggio sono stati. - Nordic Sea Angling ( Leknes)( 802-1578-1255-1258-1275); - Tieldsundbrua Hotel(Evenskjer) ( 1649-1572). 13. FAUNA-ANIMALI Scarsa la presenza di animali allo stato brado o in recinto all'aperto. Abbiamo avuto l'occasione, sebbene a distanza di ammirare due alci difficilmente avvicinabili.( foto) 14. TECNICA FOTOGRAFICA: per quasi tutte le foto ho usato la tecnica del Bracketing di tre foto ( -2/o/+2). BUONA VISIONE
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  12. Disponibile qui Modifiche rispetto alla versione firmware "C" da 4.10 a 5.00 Nota: gli utenti del seguente software dovranno aggiornare alle versioni più recenti. • Camera Control Pro 2 versione 2.37.0 o successiva, NX Studio versione 1.6.1 o successiva e SnapBridge versione 2.11.0 o successiva. Nota: le modifiche elencate di seguito sotto "Fotografia di immagini fisse", "Registrazione di video", "Riproduzione", "Controlli", "Display" e "Rete" sono presentate in dettaglio nella Manuale di aggiornamento firmware supplementare. Nota: a causa dell'aggiunta di nuove opzioni di menu, alcune opzioni del menu Personalizzazioni sono state rinumerate. ■ Fotografia di immagini fisse • Sono state aggiunte e modificate le seguenti funzioni a [Acquisizione auto] in [MENU DI RIPRESA FOTO]. - Data e ora per avviare l'acquisizione auto possono ora essere configurate in anticipo - È stato aggiunto [DX (24x16)] alle opzioni dell'area immagine - È stato aggiunto [Aeroplani] alle opzioni del tipo di rilevamento del soggetto - Acquisizione auto è ora disponibile con le impostazioni di messa a fuoco manuale della fotocamera - L'aspetto e alcuni nomi di voci nel display delle impostazioni sono stati modificati - Il campo di rilevamento disponibile per [Avanzati: distanza] è stato ampliato • È stata aggiunta un'opzione [C15] acquis. fotogramma alta velocità + modo di scatto. • È stata aggiunto il modo di impostazione frequenza a [Riduzione sfarfall. alta frequenza] in [MENU DI RIPRESA FOTO] che consente la configurazione delle premisurazioni della frequenza. • È stato aggiunto [Ritratto con toni ricchi] a [Imposta Picture Control]. • È stato aggiunto [Regolazione impressione ritratto] a [MENU DI RIPRESA FOTO]. • È stato aggiunto [Effetto pelle soft] a [MENU DI RIPRESA FOTO]. • È stato aggiunto [Modo NR su ISO elevati] in [MENU DI RIPRESA FOTO] che consente di selezionare un modo di elaborazione della riduzione disturbo. • Nuove opzioni di qualità dell'immagine disponibili per acquis. fotogramma alta velocità + ripresa con [Imp. qualità dell'immagine] > [Qualità dell'immagine (HSFC)] in [MENU DI RIPRESA FOTO]. • Lo zoom di visualizzazione live view va ora fino al 400%. • La lampada LED continua di Profoto A10 può ora essere utilizzata come illuminatore ausiliario AF. Nota: l'aggiornamento firmware è necessario per Profoto A10. Vedere il sito web aziendale di Profoto per i dettagli. ■ Registrazione di video • Sono state aggiunte e modificate le seguenti funzioni a [Acquisizione auto] in [MENU DI REG. VIDEO]. - Data e ora per avviare l'acquisizione auto possono ora essere configurate in anticipo - È stato aggiunto [DX] alle opzioni dell'area immagine - È stato aggiunto [Aeroplani] alle opzioni del tipo di rilevamento del soggetto - Acquisizione auto è ora disponibile con le impostazioni di messa a fuoco manuale della fotocamera - L'aspetto e alcuni nomi di voci nel display delle impostazioni sono stati modificati - Il campo di rilevamento disponibile per [Avanzati: distanza] è stato ampliato • È stato aggiunto [Ritratto con toni ricchi] ai Picture Control. • È stato aggiunto [Regolazione impressione ritratto] a [MENU DI REG. VIDEO]. • È stato aggiunto [Effetto pelle soft] a [MENU DI REG. VIDEO]. • Sono state aggiunte e modificate le seguenti funzioni a [Zoom digitale alta risoluzione] in [MENU DI REG. VIDEO]. - Il colore del bracketing dell'area AF messa a fuoco mostrato sulla visualizzazione di ripresa quando Zoom digitale alta risoluzione è attivato è stato modificato. - Le operazioni dello Zoom digitale alta risoluzione possono ora essere eseguite utilizzando il selettore secondario. • Lo zoom di visualizzazione live view va ora fino al 400%. ■ Riproduzione • È stato aggiunto [Velocità di riproduzione video] nel menu "i" di riproduzione video. • È stato aggiunto [Personalizza opzioni ritocco] a [Ritocco] nel menu di riproduzione "i". • È stato aggiunto [Rotazione auto immagine] nel menu riproduzione. • È stato aggiunto [Opzioni riprod. automatica serie] a [Riproduzione serie] nel menu riproduzione. • Lo scorrimento delle immagini ora mantiene l'orientamento corrente anche se la fotocamera viene ruotata. • La velocità di riproduzione video attuale viene ora visualizzata nel display di riproduzione durante la visualizzazione di un video a pieno formato. • È stato aggiunto [4608x3072; 14,2 M] a [Ritocco] > [Ridimensiona] nel menu di riproduzione "i" quando sono visualizzate immagini RAW. ■ Controlli • Sono state fatte aggiunte ai controlli personalizzati e ai ruoli assegnabili tramite le seguenti voci nel [MENU PERSONALIZZAZIONI]. - f1 e g1[Personalizza menu <i>] - f2[Controlli personalizz. (ripresa)] e g2[Controlli personalizzati] - f3[Controlli personalizz. (riproduz.)] Scegliere [Pref. punto AF (priorità volto)] per f3 [Controlli personalizz. (riproduz.)] > [Ghiera principale] o [Ghiera secondaria] > [Posiz. zoom avanzam. fotogr.]. Le impostazioni per f3 [Controlli personalizz. (riproduz.)] > [Ghiera principale] o [Ghiera secondaria] > [Avanzamento fotogramma] possono ora essere applicate mentre si scorre tra le immagini durante lo zoom in riproduzione. La selezione del modo monitor può ora essere assegnata ai pulsanti Proteggi/Fn4 e Audio. • I modi di ripresa ora possono essere selezionati singolarmente in modo foto e standard video. Nota: i modi di ripresa in tutti i set di ripresa da "A" a "D" sono impostati su P subito dopo l'aggiornamento firmware. • È stato aggiunto [Larghezza limite punto AF] ad a11 [Visualizzazione punto AF] nel [MENU PERSONALIZZAZIONI]. • È stata aggiunta una voce [Apertura massima Lv durante Mf] al [MENU PERSONALIZZAZIONI] nella posizione di a14. • Sono state aggiunte le voci [Prem. a metà per annul. zoom (MF)] al [MENU PERSONALIZZAZIONI] nelle posizioni d19 e g17. • Il bilanciamento del bianco e la compensazione dell'esposizione possono ora essere regolati mentre le impostazioni della funzione di ripresa vengono richiamate con la pressione del pulsante (tenere premuto). • Sono state apportate modifiche alla modalità di esecuzione di un pieno formato con [Formatt. card di memoria] nel [MENU IMPOSTAZIONI]. ■ Display • È stata cambiata la posizione in cui l'avvertenza alta temperatura della scheda di memoria viene visualizzata in standard video. ■ Rete • Viene ora visualizzata un'avvertenza quando la connessione a un accessorio ATOMOS AirGlu BT è instabile o interrotta. • È stato aggiunto [Connessione Wi-Fi (STA mode)] che consente di connettere la fotocamera allo smart device tramite un access point LAN wireless. • I numeri di porta possono ora essere specificati utilizzando [Collega a server FTP] in [MENU OPZIONI DI RETE]. • È stato aggiunto [Carica in formato HEIF] a [Collega a server FTP] > [Opzioni] in [MENU OPZIONI DI RETE]. Nota: le immagini HEIF convertite non sono memorizzate sulla scheda di memoria. • Gli accessori ATOMOS AirGlu BT e le impugnature remote MC-N10 possono ora essere utilizzati insieme. • L'indirizzo IP ottenuto automaticamente verrà mantenuto dopo che l'indirizzamento IP automatico è stato disattivato. • Gli indirizzi gateway/server DNS ottenuti automaticamente vengono ora visualizzati nel display di modifica TCP/IP. • I nomi file dell'immagine e dell'audio ora corrispondono se il nome file dell'immagine viene rinominato durante il trasferimento. ■ Altre modifiche • Quando [Modo area AF] è impostato su [Tracking 3D] e il soggetto umano è grande rispetto al fotogramma e più occhi vengono rilevati vicino al punto AF di tracking, la fotocamera assegna la priorità per la messa a fuoco all'occhio più vicino al punto. • Il tempo in cui la visualizzazione di ripresa diventa scura dopo il rilascio dell'otturatore quando è selezionato [ON] per [Riduzione dello sfarfallio foto] nel [MENU DI RIPRESA FOTO] è diventato più breve. • L'istogramma RGB è ora più facile da visualizzare quando [Modo 1] o [Modo 2] è selezionato per d12 [Colori caldi display] nel [MENU PERSONALIZZAZIONI]. • [MENU IMPOSTAZIONI] > [Versione firmware] ora mostra il firmware "G" del modulo GNSS. • L'aggiornamento firmware del modulo GNSS è ora disponibile. Nota: il secondo aggiornamento non è necessario se il firmware "G" del modulo GNSS è già 0.17, dato che per tale versione, il miglioramento è già stato effettuato. Nota: fare riferimento a "Aggiornamento firmware del modulo GNSS" per le procedure di aggiornamento. • Il firmware per il modulo GNSS è stato aggiornato. - Prestazioni di acquisizione migliorate quando utilizzate in determinate aree dove è possibile acquisire il satellite Quasi-Zenith "QZSS". • Sono stati risolti i seguenti problemi: - I valori di regolazione fine impostati in [Opzioni di regolazione fine AF] nel menu impostazioni non venivano applicati quando il soggetto veniva rilevato con [AF area estesa (piccola)], [AF area estesa (grande)], [AF area estesa (C1)] o [AF area estesa (C2)] selezionato per [Modo area AF]. - La commutazione al display di riproduzione e il tentativo di azionare il selettore secondario non avevano il risultato previsto mentre la spia di accesso scheda di memoria era accesa dopo la ripresa in sequenza quando [Riproduzione serie] > [Selet. second. mostra 1° scatto] in [MENU RIPRODUZIONE] era attivato. - A volte non era possibile ottenere un'esposizione ottimale durante la ripresa in sequenza o la ripresa con cambio messa a fuoco. - Il rilascio dell'otturatore a volte era disabilitato quando "Posa B" era selezionato per il tempo di posa. - A volte, i soggetti non potevano essere rilevati nella posizione corretta durante la ripresa ripetuta di aeroplani.
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  14. La migliore come spesso mi capita c'è, secondo mio gusto, ma non è pubblicabile. Inoltre esco dalla mia comfort zone bw e pubblico tre colori 20.1 Freedom 20.2 Mona Lisa 2000 20.3 Don't Hurt Me
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  15. una splendida ottica Nippon Kogaku Tokyo (Nikon) per telemetro Nikon. [ci perdonino i nikonisti italiani per questo titolo inglese, purtroppo rende il concetto molto più di una lunga frase italiana che avrebbe meno effetto del tipo : "Fotocamere Nikon all'antica, quale potrebbe essere il loro sviluppo ?"] Fenomeno Fujifilm X100 che, giunta alla sesta edizione pare un successo planetario se stiamo a sentire le fonti di parte. Si dice che gli ordini abbiano superato di 35 volte quelli delle Sony di taglia paragonabile. Possibile, possibilissimo, nonostante un prezzo non proprio abbordabilissimo. Ma comunque, considerato l'obiettivo integrato, inferiore a quello della pur celebrata (e di successo) Nikon Zf. Ci interessa poco se non in termini di fenomeno. Esistono giustificazioni valide per entrambi i modelli (estendibili in parte anche alle Zfc). Voglia di stile in un mare di fotocamere anonime e tutte uguali. Impostazione vecchia scuola. Slow Photography. Etc .etc. Che sono le stesse ricette usate da Nikon nel suo primo tentativo con la reflex Df oltre 10 anni fa. Replicato con la Zfc nel 2021 e doppiato con la Nikon Zf nel 2023. Ma sono passati solo sei mesi dalle prime consegne della Zf e sembra un secolo. Perché, appunto, le novità tolgono il palcoscenico ai modelli precedenti. Se possiamo dire una malignità, Nikon ha un retaggio passato storico a cui rifarsi direttamente. Certi concorrenti invece inventano modelli che si rifanno ad un'epoca, quando magari loro a quel tempo producevano altro. Ma ci interessa poco. Sicuramente al quartier generale Nikon si stanno interrogando su come guidare il fenomeno in futuro e come alimentarlo già oggi. Su questo ultimo punto, lo abbiamo già detto ma ci permettiamo di sottolinearlo ancora in questa occasione, per vendere Zfc e Zf, dopo l'eccitazione iniziale, non c'è che un modo. Presentare nuovi obiettivi in stile, possibilmente con l'anello di comando del diaframma integrato. Perché i pochi, e finti, sinora offerti insieme a Zfc e Zf non bastano. E non si può pretendere che i proprietari di Zfc e Zf si facciano vedere in giro con zoom argentati oppure con obiettivi fissi pensati per corpi dall'ergonomia moderna come Z8 e Z9, ben più comodi da usare e più aggraziati una volta innestato davanti un obiettivo da 10-20 cm. Questo basterebbe a ridare spunto a due modelli che oramai sono relegati ad un ruolo di "catalogo". Ma poi ? Ma poi ... c'è tutto un mondo. Dopo la Zf Nikon deve riprendere anche le telemetro, abbandonate per le reflex a partire dal 1959 ma che adesso con la scomparsa del mirror-box, potrebbero facilmente essere reinventate. Con la stessa logica, estetica e concetto vintage ma contenuto aggiornato, della Nikon Zf. e quindi spazio ad S ed SP, purché, anche qui, davanti non ci si obblighi a dover montare 50 e 20mm da 12 cm di lunghezza, quando non zoom da sette etti o più. non ci interessa che il telemetro resti ottico - anzi, quello lo lasciamo a Leica con le sue M che sono rivolte ad altro pubblico - piuttosto che all'estetica si leghi veramente una operatività materialmente affine al tempo. Quindi obiettivi compatti e leggeri, ma con l'anello di controllo del diaframma. Nikon stessa ha nella sua galleria dei miti dell'epoca, vere e proprie gemme ottiche che potrebbero essere rinnovate facilmente, con la libertà del nuovo attacco Z. Possibilmente non alle cifre dei fissi di classe S da 2000 e più euro ... Noi siamo sicuri che una moderna SP avrebbe un largo consenso e non solo tra i nikonisti. Anche perché avrebbe un corredo di obiettivi intercambiabili da mettere davanti a quel corpo senza un inutile finto pentaprisma. Senza inventarsi improbabili zoom digitali sull'obiettivo fisso, come fa la concorrenza. Ma siamo partiti parlando di una fotocamera che fa della praticità dell'ottica integrata uno dei suoi punti di forza. E anche qui Nikon ha dei precedenti illustri non ancora del tutto dimenticati, come le compatte a pellicola serie Ti. come questa 35Ti del 1993, accompagnata dalla 28Ti del 1994. Non è questo il concetto - macchina di nicchia ad ottica fissa di ottime caratteristiche - che sta cavalcando la stessa Leica con le sue Q (e come dimenticare le Sigma Foveon ad ottica fissa proposte in varie versione con ottica differente ?). Nikon ha fatto un tentativo - fallito - nel recente passato digitale con la Coolpix A, macchina compatta che abbinava il sensore APS-C da 16 megapixel della D7000 ad un obiettivo fisso retraibile da 18,5mm. era lenta come una lumaca e tecnologicamente in retroguardia (niente mirino) ma affascinante e proposta in due diverse fragranze di finitura. Nikon ha la tecnologia oggi, ha il mercato, ha l'opportunità di proseguire nel fortunato esperimento iniziato - con successo - con Zfc e Zf e fare ben di meglio di Fujifilm e Leica. Che non devono restare esperimenti isolati ma rientrare in un disegno logico e sviluppato nel tempo. Perché Nikon non finisca come Germanico, orgoglioso condottiero dal destino segnato, che osserva un futuro che poteva essere e che però non sarà mai. Che ne pensano i nikonisti che leggono queste pagine ? Commento libero come al solito.
    11 punti
  16. Vedo che è comparso il tag "chiuso", procedo con la pubblicazione dei risultati? Ordunque, bando alle ciance, ecco la classifica finale. Ovviamente sentitevi liberi di verificare i conti. La classifica al top è molto corta, ma vince con un certo distacco Andrea Zampieron, che si aggiudica il titolo di Fotografo Nikonland dell'Anno 2023. I suoi paesaggi hanno conquistato la maggior parte dei votanti. Medaglia d'argento per Fabio Zambelli, che con una proposta varia e di qualità conquista il secondo posto. Terzo posto e bronzo per me, dietro a Fabio per soli 4 punti. Grazie a tutti per le vostre preferenze, non mi aspettavo questo risultato e ne sono davvero contento Lascio a voi altre analisi sui risultati, che io non ne sono capace Vorrei comunque fare grandi Complimenti a tutti per esservi messi in gioco, e per aver votato. Mi dispiace solo per chi non ha espresso il proprio voto, non ne capisco il motivo, ma pazienza. Nota per la votazione sulla singola foto: non ho contato i voti perché mi sono trovato a parecchie selezioni multiple, che secondo me non andrebbero considerate. Se mi dite come trattarle, faccio i conti volentieri. A occhio, comunque, mi pare che la maggior parte delle preferenze singole le abbia prese la 3.1 di Mauro. Bravi tutti, e all'anno prossimo
    10 punti
  17. Non so perché ma io mi ero sognato che dovesse essere f/6.3 sull'estremo superiore. Certamente la scelta deriva dalla necessità di mantenerlo compatto e leggero, seppure con un anello filtri da 77mm (52 sarebbe stato "teoricamente" sufficiente per un 400/8). Detto questo la gran parte delle mie foto in autodromo o nello sport in generale avvengono in pieno giorno e per il 90% in pieno sole d'estate. E quando faccio il panning per avere tempi coerenti il diaframma scivola facilmente ad f/32. Quindi questo oggetto mi incuriosisce lo stesso. E potrei anche decidere di alienare il 24-200 se si rivelerà sullo stesso piano prestazionale (cosa che, sinceramente, credo). Spero che chi si approccia a questo genere di hyper-zoom non cerchi la qualità di un obiettivo come il 24-120/4 o il 400/4.5. Le aspettative devono essere allineate e ragionevoli. A guardare i video dei tester che sono stati pubblicati più sopra, sembra un oggetto allineato a queste prerogative (è del tutto inutile pensare di farci "avifauna" in penombra, nel bosco, alla fine di novembre o ad inizio febbraio). il Lockheed AGM-183A dell'USAF, primo lancio da un B52 ad alta quota. Il lancio è avvenuto la scorsa settimana. Il primo stadio spinge il missile a MACH 5 mentre in fase di rientro si supera MACH 7. Non è certo un veicolo controcarri, ha prerogative per utilizzi specifici. Come questo Nikkor Z 28-400 Ecco, io lo assocerei ad una Z8 per fare anche eventi aeronautici, airshow, bordo pista, manifestazioni motoristiche in generale, dove si deve avere un solo obiettivo perché non si può sostituire e se c'è folla, qualcuno finisce che ti mette le mani nella borsa !
    10 punti
  18. Natural and mechanical birds. 30.1 Capovaccaio, Maggio 2023, Madzharovo Bulgaria, Nikon Z9 su Nikkor 500/5,6PF 30.2 Flying display, AFAD United Arab Emirates, Settembre 2023, Athens Flying Week 2023, Nikon Z9 su Nikkor Z 100-400mm @400mm 30.3 Flying display F35, USAF United States AF, pilota una donna: Kristin «BEO» Wolfe, Settembre 2023, Athens Flying Week 2023, Nikon Z9 su Nikkor Z 100-400mm @400mm
    10 punti
  19. Anticipiamo che Nikon ha una beta del sistema antiplagio in corso di sviluppo con l'Agence France-Presse (AFP) per imprimere i metadati C2PA alle fotografie scattate con la Nikon Z9. Il sistema consente all'editor che riceve le immagini di certificare che siano come scattate, senza ritocco e quindi "autentiche". E' molto probabile che questo sarà oggetto di un prossimo major upgrade del firmware (6.0 ?). Che probabilmente sarà del tutto superfluo per la stragrande maggioranza dei fotoamatori in possesso di una Nikon Z9. Ma non per questo non dovrà essere considerato una pietra miliare in ambito professionale. Insomma, fin dal 2021, la Z9 si mostra per quello che è e per come l'abbiamo descritta : un laboratorio di sviluppo operativo. Cordialmente.
    10 punti
  20. la qualità del 24-120/4 non è accettabile, bensì ai limiti dell'ottimo. Il riferimento di questo 28-400 a mio parere è il 24-200 col quale non ci sarà concorrenza per due motivi: quello per me imprescindibile per un superzoom che è partire lato wide almeno da 24mm come il più corto dei due la presenza delle focali ulteriori da 200 a 400mm che sarà il vero banco di prova di questo superzoom compatto e leggero.
    9 punti
  21. è solo la prima bozza del primo numero del 2024, di M, rivista trimestrale fatta da Me e per Me. Con le mie Modelle e gli shooting fatti nel trimestre. Penso di completarla entro il mese di aprile. E' uno dei progetti del 2024 che cercherò di continuare in futuro, possibilmente recuperando anche gli shooting degli anni scorsi per farne una cronaca delle mie esplorazioni fotografiche dell'universo M. Avrà un numero di pagine necessariamente potenza di 2. Una rivista binaria. Fatta di figure di donne che ho fotografato.
    9 punti
  22. Viltrox ha annunciato in Cina la lista aggiornata delle prossime uscite della linea obiettivi con attacco Nikon Z : Viltrox AF 35mm f/1.2 LAB Viltrox AF 50mm f/1.2 LAB Viltrox AF 85mm f/1.2 LAB Viltrox AF 135mm f/1.8 LAB Viltrox AF 35mm f/1.4 FF Pro Viltrox AF 50mm f/1.4 FF Pro Viltrox AF 85mm f/1.4 FF Pro Obiettivo AF f/1.2 APS-C da definire Viltrox 40mm f/2.5 FF Viltrox 56mm f/1.7 APS-C Viltrox 16mm f/1.8 la serie LAB viene descritta come particolarmente ambiziosa.
    9 punti
  23. E' disponibile il nuovo firmware 1.60 per la Nikon Zfc (qui) presentato in anteprima la scorsa settimana al CP+ di Yokohama. il file è già scompattato, non è necessario fare altro che caricarlo su una scheda di memoria per fare l'aggiornamento. L'aggiornamento è cumulativo, quindi non dovete preoccuparvi di fare aggiornamenti intermedi se vi siete dimenticati - come noi - di fare un intervento precedente. Modifiche rispetto alla versione firmware "C" da 1.50 a 1.60 • Sono ora disponibili altre opzioni colore di sfondo per la voce [Visualizzazione informazioni] nel [MENU IMPOSTAZIONI]. • È stata aggiunta una voce [Schermata avvio] nel [MENU IMPOSTAZIONI]. All'accensione della fotocamera viene visualizzata una schermata avvio. • È stato aggiunto [Indicatore cornice REG rossa] al [MENU PERSONALIZZAZIONI] nella posizione g7. • È stato risolto un problema per cui [Modo di scatto] non poteva essere regolato correttamente utilizzando il pulsante Fn in modo AUTO quando [Modo di scatto] era stato assegnato al pulsante Fn. Aggiornamento la procedura è la consueta. Al termine dopo aver spento la fotocamera, compariranno le novità. La più utile a nostro avviso è la cornice rossa che avvisa che si sta facendo una ripresa video (tasto REC) ma poi sono state aggiunte delle "carinerie" in linea con il prodotto sul piano estetico la schermata in fase di avvio presenta una brevissima animazione In sostanza, una dimostrazione della cura di Nikon verso questa particolare fotocamera, nulla di prezioso ma un segno distintivo e di attenzione.
    9 punti
  24. In quel tempo un giovane esodato desideroso di riprodursi, chiese ai saggi un consiglio. Il verdetto fu lapidario: “per una buona riproduzione il rapporto deve essere uno a uno! Devi usare un attrezzo da 50-56mm, massimo 105, ma soprattutto il suddetto strumento deve essere micro!” E così fu. Il resto son cose di questi giorni, volendo digitalizzare un tot di dia, e negativi BN / colori, forte degli articoli di Max del 2018 (https://www.nikonland.it/index.php?/articoli/nikon-z/accessori-e-altro-per-nikon-z/nikon-es-2-pellicola-su-sensore-r175/) e 2021 (https://www.nikonland.it/index.php?/articoli/nikon-z/accessori-e-altro-per-nikon-z/nikon-es-2-su-nikkor-mc-5028-riprodurre-pellicola-su-nikon-z-r633/) mi sono attrezzato per la bisogna: 50mm 2,8 micro e ES2, in realtà il suo clone cinese con retro illuminazione a led bianchi, molto comoda, costa poco più della metà… Per ora mi sono cimentato con le dia, anni 85-2005, soggetti: viaggi e concerti. L’iter e gli aspetti tecnici, ed anche un po’ storici, li ha bene spiegati Max, mi limito ad alcune considerazioni personali: -lo stato delle pellicole varia in base alla vetustà (ma non sempre), al laboratorio, alla sensibilità della pellicola ed eventuale “tiraggio” a 1600 iso, cosa molto frequente nei concerti. Non solo, le immagini più buie, e spesso sottoesposte sono le più vulnerabili, ed anche quelle riposte vicino allo sportellino delle scatole porta caricatore, le prime insomma, quelle che hanno ricevuto più luce. Il risultato spesso, è una forte dominate magenta-violacea, fino a rendere le dia bitonali nei casi più estremi. Io usavo ektachrome 64/400 e kodachrome 100/400. -Carramba che sorpresa! La polvere e la grana! Già ci sono anche loro, era un po’ che non si vedevano. Se per la prima si ovvia con la solita pompetta, per la seconda c’è poco da fare, salvo perdere definizione e dettaglio con “polvere e grana” in PP., o meglio, la correzione è fattibile molto, molto delicatamente sui soggetti a fuoco, ma abbastanza risolutiva per le parti già di loro sfocate. I cieli ad esempio si sistemano più facilmente, come il boket, i mossi, i nero chiusi ed i bianchi puri -Importante la centratura, per non dover ritagliare troppo in PP. (v, sopra) - I puntini residui della polvere ed i graffietti sull'emulsione si correggono abbastanza bene con i vari cerotti. -Indispensabile quindi un passaggio di PP. Ad esempio per la correzione delle dominati, poco efficace LR, mentre abbastanza risolutivo PS (probabilmente dipende anche dalle versioni, questo è quanto è accaduto a me). E se non ci soddisfano gli automatismi, si va "alla vecchia" con il bilanciamento colore prendendo i bianchi puri come riferimento. E poi tutto quello che normalmente fate in LR e/o PS, compreso il passaggio in BN laddove l'estro del momento ci suggerisce. Tutto questo pippone per disincentivare e sconsigliare la pratica? Assolutamente no! Credo valga la pena recuperare e valorizzare i nostri archivi, e non soltanto per rivivere delle emozioni personali, ma per condividerle! Forza allora, vi rendo partecipi di alcune “vecchiette spolverate”, se ne avete non lasciatele nel cassetto postate qui! Ed ecco la macchinina restaurata: ed una sua amica: sempre Cuba 2002 ed altre....
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  25. Segnatamente, il fotografo - nikonista oramai di lungo corso - che ci ha rivolto questo quesito ha questo profilo : possiede due Nikon Z6 II che usa con 24-120/4S, 40/2, 50/1.8 S, 70-200/2.8 S; una delle due ha il Nikon MB-N11, ha 4 batterie in tutto; usa XQD ed SD fotografa e riprende in video modelle a nostra domanda, ha risposto di fare non più di 800-1000 scatti la settimana, non tutte le settimane, esclusivamente per professione nella Z6 II apprezza l'architettura generale, la compattezza su gimbal, trova un limite grave nel video 4K60p croppato (i suoi committenti pretendono il 4K60p come minimo requisito) e l'autofocus deficitario nel riconoscimento di occhio e volto Ma lui scatta solo a scatto singolo, mai raffiche, per lo più a diaframma chiuso ed ISO base. La risoluzione in foto non è un problema. Lo scorso anno ha provato una mia Z8 ed aveva pensato di acquistarla ma poi ha rinunciato pensando fosse anche troppo potente per lui. Io ho risposto che la Z6 III è la risposta alla sua esigenza, possibilmente in due esemplari per non ritrovarsi con una anatra zoppa nel suo arsenale. Che la Z8 certamente è superiore ma lo è la dove le sue caratteristiche non gli servirebbero, non potendo sfruttare la sua presunta longevità di scatto, visto che non fa più di 35.000 scatti l'anno, già una Z6 è sufficiente in questo senso. Certo la Z8 sarebbe più bella, ma per lavoro non è sempre necessario avere la cosa più bella. E che un bell'obiettivo in mezzo potrebbe rendere di più. PS : approfitto per segnalare che questo è il 100° articolo in 10 mesi dell'Admin di Nikonland che dalla fine di aprile 2023 mi sta lasciando tanto tempo libero da dedicare al mio piacere quotidiano, avendomi assolto dallo scrivere articoli "noiosi" e "scontati" come questo ....
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  26. 16 a) a questa foto sono affezionato per due semplici motivi, il primo è che e stata la copertina del Magazine, il secondo perché è stato realizzato con lo Z 400 mm f.4.5 appena mi è arrivato. b) anche a questa sono particolarmente legato, perché ho fatto il mio secondo ws, in cui ho potuto non solo provare i missili di Mauro, ma che mi ha arricchito un pò di più.
    9 punti
  27. 28-400 ovviamente un teleobiettivo da considerare a centro immagine e non proprio ai bordi, ma con le stesse prerogative che affidiamo da qualche anno al 24-200/4-6,3 VR 24-200 Motivo per cui, per quanto mi riguarda, questo zoom sarebbe comodamente potuto essere anche solo un 50-400 per avere la stessa valenza di interesse, dato che sopra al 24-200, pur con ingombri e pesi nettamente superiori, uso il 180-600, che possiede prerogative differenti 180-600 Ovviamente per ogni considerazione qualitativa, ci rimettiamo alla prova ed alle foto di chi lo comprerà per primo su Nikonland...
    8 punti
  28. Grazie a Tutti, e' stata una piacevolissima giornata , felice di avervi incontrato, e felice di aver conosciuto altri Nikonlander, spiace x Valerio e Laura, ma ci rifaremo! E voi che non siete venuti, unitevi, nel futuro,non ve ne pentirete. A presto!
    8 punti
  29. 23.1 "Mardi Gras" febbraio 2023 23.2 "Senja" Settembre 2023 23.3 "Helianthus" aprile 2023
    8 punti
  30. Nikon sta lavorando direttamente con NASA per sviluppare una versione della Z9 adattata alle esigenze specifiche degli astronauti per l'uso nella missione Artemis III destinata al viaggio sulla Luna nella sua regione artica, prevista per il 2026. questa versione sarà protetta per essere utilizzata a temperature estreme (+/- 100 °C) e con guanti speciali, quindi dovrà avere comandi e bottoni adattati ad un uso semplificato e sensibilità adeguata all'illuminazione disponibile. Ma non sarà la solita Z9 a lasciare il pianeta. Come ci si potrebbe aspettare, la Z9 sarà pesantemente modificata per gestire sia i rigori dei viaggi spaziali che la vita sulla luna. Nikon e NASA stanno riprogettando i circuiti per evitare che le radiazioni cosmiche danneggino la fotocamera, e verrà aggiunta una nuova impugnatura con pulsanti speciali per i controlli comuni in modo che gli astronauti possano azionarla indossando i guanti. Il firmware personalizzato modificherà la riduzione del rumore, le funzionalità HDR, i menu, la numerazione dei file e altro ancora. Anche diversi obiettivi Nikkor Z verranno modificati per adattarsi alla superficie della luna. Il risultato finale è un dispositivo che la NASA chiama HULC (Handheld Universal Lunar Camera). Come comunica la NASA , si tratta di un enorme passo avanti rispetto a quando gli astronauti dell'Apollo utilizzavano fotocamere a pellicola di grande formato senza mirino fissate alle loro tute spaziali all'altezza del torace. La Z9 si dirigerà verso lo spazio a bordo dell'enorme razzo Space Launch System, che trasporterà la navicella spaziale Orion che effettuerà il viaggio sulla luna e ritorno. La capsula si unirà all'astronave progettata da SpaceX, che effettuerà l'allunaggio. Sei giorni e mezzo dopo, la "nave stellare" tornerà nello spazio per incontrare la Orion per il viaggio di ritorno sulla Terra, dove ammarerà nell'Oceano Pacifico. La MIRRORLESS VA SULLA LUNA: NIKON SIGLA UN ACCORDO SPACE ACT CON LA NASA PER IL SUPPORTO ALLA MISSIONE ARTEMIS CON LA FOTOCAMERA NIKON Z 9 Nikon e NASA collaborano allo sviluppo di fotocamere portatili MELVILLE, NY (29 febbraio 2024) – Nikon Inc. ha stipulato un accordo Space Act con la National Aeronautics and Space Administration (NASA) per supportare la campagna Artemis dell'agenzia con lo sviluppo della Handheld Universal Lunar Camera (HULC). La Nikon Z 9, l'ammiraglia mirrorless full frame di Nikon, implementata nel sistema HULC, sarà la fotocamera portatile per l'imminente missione Artemis III che verrà utilizzata dall'equipaggio che ritorna sulla superficie della Luna. La campagna Artemis è un’impresa ambiziosa e importante per l’umanità. Artemis ci riporterà sulla Luna per stabilire una base per la ricerca scientifica e l'esplorazione lunare a lungo termine, che alla fine fungerà da passaggio per il viaggio su Marte. Fin dalle prime incursioni dell'umanità nello spazio, le fotocamere portatili sono state utilizzate per documentare il viaggio, rimandando immagini iconiche e per la ricerca. Questo accordo Space Act è una collaborazione tra la NASA e Nikon Inc. per garantire che l'attuale fotocamera full-frame all'avanguardia possa sopravvivere agli ambienti lunari sviluppando al contempo una piattaforma efficiente e ottimale per l'acquisizione di immagini e video per la missione. “L’opportunità di collaborare con la NASA in questa impresa è semplicemente esaltante e allo stesso tempo umiliante, poiché ci rendiamo conto che i benefici di questa missione hanno il potenziale di influenzare tutta l’umanità in futuro”, ha affermato Naoki Onozato, Presidente e CEO di Nikon Inc. “Come uno dei tanti fornitori e produttori che collaborano con la NASA nell’ambito dello Space Act, il nostro obiettivo è equipaggiare al meglio l’equipaggio mentre riporta coraggiosamente l’umanità sulla superficie della Luna, e possibilmente oltre”. La missione Artemis III prevede il lancio del razzo SLS (Space Launch System) della NASA con la navicella spaziale Orion dell'agenzia nel settembre 2026. La storica spedizione dell'equipaggio sarà il primo sbarco umano sulla superficie lunare dal 1972, e questa missione segnerà anche il primo volta che una donna camminerà sulla Luna. Durante questa missione di 30 giorni, l'equipaggio entrerà nell'orbita lunare, dopodiché due astronauti atterreranno sulla superficie lunare nel modulo lunare (Starship Human Landing System di SpaceX). Dopo aver trascorso circa sette giorni sulla superficie lunare conducendo ricerche e numerose passeggiate lunari, torneranno sulla navicella spaziale Orion per unirsi agli altri due membri dell'equipaggio e tornare sulla Terra. Per aiutare a catturare le immagini, la missione ha bisogno di una piattaforma fotografica comune per ridurre la massa complessiva e gli sforzi di sviluppo, semplificando al tempo stesso la formazione e aumentando l’efficienza. Informazioni sulle fotocamere modificate La superficie lunare e l’ambiente lunare sono un vuoto duro e spietato, che pone molteplici sfide tecnologiche e ingegneristiche. La superficie è soggetta a forti sbalzi termici, con un costante bombardamento di radiazioni cosmiche che possono danneggiare i componenti elettrici. Gli ingegneri di Nikon stanno lavorando a stretto contatto con la NASA per sviluppare soluzioni in grado di massimizzare l'affidabilità quando si opera in questo tipo di ambiente estremo, inclusa la riprogettazione di vari circuiti e sequenze di controllo all'interno della fotocamera per resistere a grandi quantità di radiazioni. Verrà inoltre fornito supporto per i test del vuoto termico, eseguendo vari test e simulazioni per garantire che la fotocamera mantenga lo stato operativo quando si trova a 238.000 miglia di distanza dalla Terra. Inoltre, la telecamera dovrà essere utilizzata dagli astronauti durante le attività extraveicolari (EVA), ovvero i casi in cui l'equipaggio sarà nello spazio o durante le passeggiate lunari. Affinché gli astronauti possano utilizzare comodamente e facilmente la Z 9 indossando i guanti spessi di una tuta spaziale, la NASA sta sviluppando un'impugnatura personalizzata, che include controlli comuni come il rilascio dell'otturatore, la riproduzione, il cambio di acquisizione di foto/video e altro ancora. Questa impugnatura si collegherà alla fotocamera tramite il terminale a 10 pin, che sarà utilizzabile con firmware personalizzato specializzato creato per le fotocamere. Per proteggere la fotocamera, l'obiettivo e l'alloggiamento durante l'EVA, la NASA creerà una speciale "coperta termica", simile a quelle attualmente utilizzate durante le passeggiate spaziali esterne dagli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale. Per la missione verrà utilizzata anche una selezione di obiettivi NIKKOR Z e quelli che verranno utilizzati attivamente sulla Luna verranno modificati per resistere al rigido ambiente lunare. Come le telecamere utilizzate dall'equipaggio della Stazione Spaziale, anche il firmware verrà modificato appositamente per questa missione. Queste modifiche includono la considerazione dei diversi circuiti, l’espansione della riduzione del rumore a velocità dell’otturatore inferiori per tenere conto degli effetti del costante bombardamento di radiazioni cosmiche che l’equipaggio e l’attrezzatura incontrano. Sono state apportate ulteriori modifiche alla sequenza di denominazione dei file, nonché alle impostazioni e ai controlli predefiniti ottimizzati per le missioni esterne. Sono state apportate modifiche anche al controllo della comunicazione interna alla fotocamera per semplificare il flusso di lavoro dell'astronauta. Ulteriori modifiche includono l'ottimizzazione dello scudo dell'otturatore, funzionalità HDR migliorata e impostazioni predefinite modificate per le voci di menu. Raccontare la storia insieme Le fotocamere Nikon sono state ampiamente utilizzate dalla NASA e dalle agenzie spaziali, più recentemente con l'arrivo della fotocamera Z 9 non modificata all'equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale. Sin dalla missione Apollo 15, avvenuta più di 50 anni fa, le fotocamere e gli obiettivi Nikon sono stati utilizzati dalla NASA per l'esplorazione spaziale. A partire dal 1999, le fotocamere Nikon (Nikon F5) e gli obiettivi NIKKOR sono stati utilizzati a bordo della ISS per aiutare nella ricerca scientifica, nella manutenzione e per aiutare gli astronauti a catturare immagini iconiche della Terra, dei cieli e oltre. Per ulteriori informazioni sull'accordo NASA Space Act e un elenco degli attuali accordi Space Act, visitare il sito Web qui . La NASA firma un accordo con Nikon per sviluppare la fotocamera Lunar Artemis 29 FEBBRAIO 2024 Quando la NASA invierà per la prima volta gli astronauti nella regione del Polo Sud della Luna con la sua campagna Artemis, cattureranno foto con una fotocamera portatile per aiutare a far avanzare la ricerca e la scoperta scientifica a beneficio di tutti. La NASA e Nikon Inc. hanno recentemente firmato un accordo Space Act che delinea come lavoreranno insieme per sviluppare una fotocamera portatile in grado di operare nel duro ambiente lunare per l'uso a partire da Artemis III . Fotografare la regione lunare del Polo Sud richiede una fotocamera moderna con capacità specializzate per gestire le condizioni di illuminazione e le temperature estreme uniche della zona. L’accordo consente alla NASA di avere una fotocamera spaziale pronta per l’uso sulla superficie lunare senza la necessità di svilupparne una da zero. Prima dell’accordo, la NASA ha eseguito i test iniziali su una fotocamera Nikon Z 9 standard per determinare le specifiche necessarie per operare sulla superficie lunare. Con l'accordo in vigore, i team del Marshall Space Flight Center della NASA a Huntsville, in Alabama, insieme a Nikon, hanno iniziato a lavorare per implementare le modifiche necessarie e sviluppare la HULC (Handheld Universal Lunar Camera), la fotocamera di prossima generazione dell'agenzia che gli astronauti utilizzeranno. sulla Luna. Il design risultante consiste in una fotocamera Nikon Z 9 modificata e obiettivi Nikkor, una coperta termica della NASA, che proteggerà la fotocamera dalla polvere e dalle temperature estreme, e un'impugnatura personalizzata con pulsanti modificati sviluppata dagli ingegneri della NASA per una più facile manipolazione da parte dei membri dell'equipaggio adatti che indossano guanti spessi. durante una passeggiata sulla luna. Inoltre, la fotocamera incorporerà la più recente tecnologia di imaging e avrà componenti elettrici modificati per ridurre al minimo i problemi causati dalle radiazioni, garantendo che la fotocamera funzioni come previsto sulla Luna. La fotocamera sarà la prima fotocamera portatile mirrorless utilizzata sulla Luna, progettata per catturare immagini in ambienti scarsamente illuminati. Prima delle missioni Artemis, la fotocamera verrà utilizzata presso la Stazione Spaziale Internazionale per dimostrare le sue capacità. Per oltre 50 anni, la NASA ha utilizzato una varietà di fotocamere nello spazio, comprese le fotocamere che i membri dell'equipaggio attualmente utilizzano presso la Stazione Spaziale Internazionale per scattare foto di esperimenti scientifici, operazioni quotidiane e durante le passeggiate spaziali mentre orbitano a circa 250 miglia sopra la Terra. Durante il programma Apollo, i membri dell'equipaggio hanno scattato oltre 18.000 foto utilizzando fotocamere portatili modificate di grande formato. Tuttavia, quelle telecamere non avevano mirini, quindi gli astronauti erano addestrati a puntare la telecamera all'altezza del torace, dove era attaccata alla parte anteriore della tuta spaziale. Inoltre, i membri dell'equipaggio dell'Apollo dovevano utilizzare fotocamere separate per foto e video. La nuova fotocamera lunare avrà un mirino e funzionalità video per catturare sia immagini fisse che video su un unico dispositivo. Per garantire le prestazioni della fotocamera sulla superficie lunare, la NASA ha avviato test termici, del vuoto e delle radiazioni sulla fotocamera lunare per vedere come si comporta in un ambiente simile allo spazio. I membri dell'equipaggio della NASA hanno utilizzato la fotocamera per catturare immagini di attività geologiche durante le passeggiate sulla luna simulate in Arizona, e un equipaggio internazionale di astronauti della NASA, dell'ESA (Agenzia spaziale europea) e della JAXA (Japanese Aerospace Exploration Agency) l'ha utilizzata durante l'addestramento geologico a Lanzarote, Spagna. I membri dell'equipaggio della NASA utilizzeranno la telecamera durante il Joint Extravehicular Activity and Human Surface Mobility Test Team Field Test #5, una prossima missione analogica in Arizona in cui le squadre condurranno passeggiate sulla luna simulate nel deserto per esercitarsi nelle operazioni lunari. Attraverso la campagna Artemis della NASA, l’agenzia farà sbarcare la prima donna, la prima persona di colore, e il suo primo astronauta partner internazionale sulla superficie della Luna, aprendo la strada a una presenza lunare a lungo termine e fungendo da trampolino di lancio per inviare il primi astronauti su Marte.
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  31. Il punto di vista educato di un nikonista d'annata, esperto sia di fotografia professionale che di video professionale (da abbastanza tempo da ricordare le Nikon a pellicola) che descrive - da californiano di Los Angeles - le infinite possibilità offerte da questa acquisizione : di Christopher Malcolm "Stamattina mi sono svegliato con una notizia piuttosto eccitante. Nikon, il leggendario produttore di fotocamere, ha accettato di acquistare RED, la società dietro alcune delle fotocamere cinematografiche più popolari oggi sul mercato. Ora, devo dire che ne ho sentito parlare per la prima volta tramite un post di un canale Instagram satirico incentrato sull'industria cinematografica. Quindi, all'inizio, non ero sicuro al 100% di non innamorarmi di un post di notizie false. Poi ho cercato su Google le notizie. E sì, in effetti, è vero. Nikon ha acquistato RED, riunendo entrambi i marchi sotto lo stesso ombrello. Personalmente ritengo che questa sia un'ottima notizia. Avendo lavorato sia come fotografo professionista che come regista per tre decenni, ho sempre avuto una specie di armadio diviso. Nikon è il marchio di fotocamere che ho utilizzato per costruire e sostenere la mia carriera di fotografo professionista. Ma, quando si tratta di realizzare film, mi trovo spesso a dover noleggiare marchi diversi perché, fino ad ora, Nikon non ha mai avuto una grande presa nel mondo del cinema. Ho scritto più volte di quanto amo la mia Nikon Z9 . Gran parte di questo amore è dovuto al fatto che è la prima fotocamera Nikon che ho sentito mi ha davvero offerto gli strumenti necessari di cui ho bisogno come regista/DP per operare a un livello paragonabile ad altri sistemi. Adesso utilizzo il mio Z9 per creare più film, oltre a contenuti commerciali. I film che ho girato con la Z9 hanno letteralmente condiviso lo stesso schermo cinematografico con progetti girati con le fotocamere Alexa e Panavision senza perdere un colpo. L'unico vero cavillo che ho avuto con il mio Z9 è che vorrei poter ottenere le stesse identiche caratteristiche nella forma scatolare di un corpo cinematografico. Detto questo, senza dubbio ci sono state inevitabilmente delle resistenze da parte di alcuni membri del mio equipaggio. Per essere chiari, la Z9 è una delle migliori fotocamere mirrorless sul mercato per la cattura di video professionali. Ma, dal momento che il mondo del cinema è incredibilmente attento al marchio, e Nikon non ha ancora la reputazione nel settore cinematografico come hanno aziende come Arri, RED o Sony, molti veterani del settore semplicemente non sono abituati a pensare a Le fotocamere Nikon in questo modo. Alla fine apprezzano i risultati. Ma può volerci un po’ di convinzione. RED, d'altro canto, si è costruito una reputazione stellare nell'industria cinematografica. Con le fotocamere dall'originale RED ONE al V-Raptor e Komodo, l'azienda è nota per prodotti affidabili che hanno servito produzioni grandi e piccole per oltre 20 anni. Ho avuto il piacere di girare più progetti sui sistemi RED. E, anche se attualmente non possiedo una fotocamera RED, i sistemi sono stati nel mio carrello in più di un'occasione. Per molti versi, la prospettiva che queste due società si fondano in una sola sembra lo scenario meno probabile. Soprattutto a causa della nota causa sui brevetti che RED e Nikon hanno intrapreso lo scorso anno per l'implementazione da parte di Nikon delle funzionalità video RAW. Quando la causa si risolse in modo discreto, la convinzione era che le due società avessero appena deciso di coesistere. Ma, forse, parte della conversazione dietro le quinte riguardava come uscire dalla disputa con una vittoria per tutti. Acquistando RED, Nikon ha un posto immediato all'interno dell'affermata industria cinematografica. Ciò elimina la necessità per Nikon di sviluppare una propria linea di fotocamere cinematografiche, cosa che avevo sperato in passato. Oppure, se sviluppa ancora una cinepresa cinematografica con marchio Nikon, può farlo incorporando parte della tecnologia RED per combinare il meglio di entrambi i mondi. Da un giorno all'altro, l'azienda diventa una potenza sia nel mercato dell'immagine fissa che in quella in movimento. Con tutte le possibilità a disposizione, ho ancora un paio di domande che senza dubbio verranno risolte nel tempo. Ad esempio, come posizionerà Nikon i marchi all’interno dell’ecosistema? Per come la vedo io, entrambe le società apportano valori unici alla combinazione. Nikon ha una storia leggendaria tra i fotografi. Ha una collezione leggendaria di obiettivi, molti dei quali sono stati utilizzati sui set cinematografici per decenni. Ha una straordinaria tecnologia di messa a fuoco automatica e una forte presenza sia nel mercato consumer che in quello prosumer. RED porta una reputazione tra i registi professionisti. Il suo REDCODE Raw è un codec comunemente utilizzato nel settore. Sono entusiasta del nuovo video Nikon NRaw. Ma è ancora relativamente nuovo sul mercato. E una comunità cinematografica ben radicata è abituata alle sue comodità. I coloristi che sono stati abituati a lavorare con REDCODE Raw nel corso degli anni hanno semplicemente più familiarità con esso rispetto a NRaw. In termini di dimensioni fisiche, RED ha l'esperienza nella produzione di prodotti progettati per i registi. Le fotocamere mirrorless di Nikon sono sorprendenti per il mercato ibrido. Ma non hanno ancora telecamere dedicate alla produzione cinematografica. RED offre cose semplici come fattori di forma e strumenti più adatti ai registi, come i pali e i semafori per l'esposizione, che possono far avanzare le offerte di Nikon. Ma, senza dubbio, ciò che RED apporta maggiormente a questa acquisizione è il riconoscimento del nome. Una delle cose che mi fa assolutamente infuriare nel mondo del cinema è che l'attrezzatura conta davvero. Non l'attrezzatura in sé, sia chiaro. Se sai cosa stai facendo, puoi realizzare un ottimo film con quasi tutte le fotocamere moderne. Ma il distintivo con il nome ha molta più influenza nel mondo del cinema che nel mercato delle immagini fisse. Ho proposto ai clienti progetti che potevano essere realizzati a metà prezzo utilizzando la mia Nikon e ottenendo comunque gli stessi risultati. Tuttavia, la maggior parte dei clienti sceglie ancora di spendere più denaro anziché meno solo perché si sente più a suo agio con le fotocamere di marca consolidata del settore. Non mi lamento di quelle telecamere. Sono eccellenti. Ma le fotocamere Nikon sono anche eccellenti produttrici di video, eppure spesso non vengono nemmeno ammesse alla conversazione. Lo stesso non si può dire per RED che è il benvenuto in qualsiasi discussione tra clienti e agenzie indipendentemente dalla portata del progetto. Ciò dà ai filmmaker la libertà, in termini pratici, di incorporare più prodotti Nikon sui set cinematografici professionali. Nel corso del tempo, questo raggiunge l'obiettivo di Nikon di farsi sempre più strada in un mercato video che si è dimostrato riluttante a dare la sua possibilità al nuovo ragazzo sul blocco. Quindi Nikon dovrà stare attenta a come lancia il primo lotto di fotocamere RED dopo l’acquisizione. Potrebbero scegliere di lasciare tutto così com'è, riconoscendo poco all'esterno che Komodo II (o qualunque cosa verrà dopo) è un prodotto Nikon. Oppure potrebbero andare all’estremità opposta dello spettro e iniziare a marchiare tutto con un logo giallo invece che rosso. Non ho idea di quali siano i loro piani. Se fossi in me, potrei lasciare i prodotti di fascia alta come V-Raptor , Komodo , Komondo-X, ecc., come prodotti con marchio RED. Quindi stabilirei saldamente le fotocamere mirrorless Nikon come leader video nel mercato consumer e prosumer. Pensa alla Sony a7S III rispetto alla Sony Venice . Nikon sarebbe il leader tra i creatori di contenuti, mentre RED sarebbe il marchio per i registi professionisti. Tutte le entrate finirebbero nelle tasche di Nikon. Ma questa strategia consentirebbe all'azienda di continuare a basarsi sul marchio consolidato RED, costruendo al contempo la propria reputazione per la linea di prodotti cinematografici Nikon. L'acquisizione offre anche una grande opportunità per unire le tecnologie delle aziende. Potremmo vedere REDCODE RAW disponibile in una Nikon Z9?, per esempio. Un aggiornamento del firmware può fornire al RED Komodo le funzionalità di messa a fuoco automatica dello Z9 ? Le fotocamere RED potrebbero ora essere in grado di catturare immagini fisse utilizzando il formato RAW Nikon ? Presumo che le fotocamere RED in futuro saranno sviluppate con l'attacco Z anziché con l'attacco RF Canon? Pensa a cosa ciò potrebbe stimolare in termini di sviluppo del prodotto sul lato degli obiettivi cinematografici da parte dei produttori che ora devono offrire l’attacco Z come opzione. Tutte queste piccole cose servirebbero solo a radicare ulteriormente Nikon nel mondo del cinema senza cannibalizzare le sue attuali linee di prodotti. E, cosa ancora migliore, questa unione offre a Nikon una linea completa di prodotti per fotocamere, più o meno allo stesso modo in cui Canon e Sony offrono fotocamere per tutti, dal mercato inquadra e scatta ai direttori della fotografia vincitori di Academy Award. Le possibilità sono infinite. E, come nikonista e regista di lunga data, sono piuttosto entusiasta di questa notizia. Potrei finalmente essere in grado di riunire tutte le mie esigenze fotografiche sotto lo stesso tetto. Lo considero un grande passo avanti nel rendere Nikon uno dei principali attori nel mondo del cinema (anche se l'etichetta stessa dice ancora RED)."
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  32. La NASA firma un accordo con Nikon per sviluppare la fotocamera Lunar Artemis 29 FEBBRAIO 2024 Quando la NASA invierà per la prima volta gli astronauti nella regione del Polo Sud della Luna con la sua campagna Artemis, cattureranno foto con una fotocamera portatile per aiutare a far avanzare la ricerca e la scoperta scientifica a beneficio di tutti. La NASA e Nikon Inc. hanno recentemente firmato un accordo Space Act che delinea come lavoreranno insieme per sviluppare una fotocamera portatile in grado di operare nel duro ambiente lunare per l'uso a partire da Artemis III . Fotografare la regione lunare del Polo Sud richiede una fotocamera moderna con capacità specializzate per gestire le condizioni di illuminazione e le temperature estreme uniche della zona. L’accordo consente alla NASA di avere una fotocamera spaziale pronta per l’uso sulla superficie lunare senza la necessità di svilupparne una da zero. Prima dell’accordo, la NASA ha eseguito i test iniziali su una fotocamera Nikon Z 9 standard per determinare le specifiche necessarie per operare sulla superficie lunare. Con l'accordo in vigore, i team del Marshall Space Flight Center della NASA a Huntsville, in Alabama, insieme a Nikon, hanno iniziato a lavorare per implementare le modifiche necessarie e sviluppare la HULC (Handheld Universal Lunar Camera), la fotocamera di prossima generazione dell'agenzia che gli astronauti utilizzeranno. sulla Luna. Il design risultante consiste in una fotocamera Nikon Z 9 modificata e obiettivi Nikkor, una coperta termica della NASA, che proteggerà la fotocamera dalla polvere e dalle temperature estreme, e un'impugnatura personalizzata con pulsanti modificati sviluppata dagli ingegneri della NASA per una più facile manipolazione da parte dei membri dell'equipaggio adatti che indossano guanti spessi. durante una passeggiata sulla luna. Inoltre, la fotocamera incorporerà la più recente tecnologia di imaging e avrà componenti elettrici modificati per ridurre al minimo i problemi causati dalle radiazioni, garantendo che la fotocamera funzioni come previsto sulla Luna. La fotocamera sarà la prima fotocamera portatile mirrorless utilizzata sulla Luna, progettata per catturare immagini in ambienti scarsamente illuminati. Prima delle missioni Artemis, la fotocamera verrà utilizzata presso la Stazione Spaziale Internazionale per dimostrare le sue capacità. Per oltre 50 anni, la NASA ha utilizzato una varietà di fotocamere nello spazio, comprese le fotocamere che i membri dell'equipaggio attualmente utilizzano presso la Stazione Spaziale Internazionale per scattare foto di esperimenti scientifici, operazioni quotidiane e durante le passeggiate spaziali mentre orbitano a circa 250 miglia sopra la Terra. Durante il programma Apollo, i membri dell'equipaggio hanno scattato oltre 18.000 foto utilizzando fotocamere portatili modificate di grande formato. Tuttavia, quelle telecamere non avevano mirini, quindi gli astronauti erano addestrati a puntare la telecamera all'altezza del torace, dove era attaccata alla parte anteriore della tuta spaziale. Inoltre, i membri dell'equipaggio dell'Apollo dovevano utilizzare fotocamere separate per foto e video. La nuova fotocamera lunare avrà un mirino e funzionalità video per catturare sia immagini fisse che video su un unico dispositivo. Per garantire le prestazioni della fotocamera sulla superficie lunare, la NASA ha avviato test termici, del vuoto e delle radiazioni sulla fotocamera lunare per vedere come si comporta in un ambiente simile allo spazio. I membri dell'equipaggio della NASA hanno utilizzato la fotocamera per catturare immagini di attività geologiche durante le passeggiate sulla luna simulate in Arizona, e un equipaggio internazionale di astronauti della NASA, dell'ESA (Agenzia spaziale europea) e della JAXA (Japanese Aerospace Exploration Agency) l'ha utilizzata durante l'addestramento geologico a Lanzarote, Spagna. I membri dell'equipaggio della NASA utilizzeranno la telecamera durante il Joint Extravehicular Activity and Human Surface Mobility Test Team Field Test #5, una prossima missione analogica in Arizona in cui le squadre condurranno passeggiate sulla luna simulate nel deserto per esercitarsi nelle operazioni lunari. Attraverso la campagna Artemis della NASA, l’agenzia farà sbarcare la prima donna, la prima persona di colore, e il suo primo astronauta partner internazionale sulla superficie della Luna, aprendo la strada a una presenza lunare a lungo termine e fungendo da trampolino di lancio per inviare il primi astronauti su Marte.
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  33. Nikon sta lavorando direttamente con NASA per sviluppare una versione della Z9 adattata alle esigenze specifiche degli astronauti per l'uso nella missione Artemis III destinata al viaggio sulla Luna nella sua regione artica, prevista per il 2026. questa versione sarà protetta per essere utilizzata a temperature estreme (+/- 100 °C) e con guanti speciali, quindi dovrà avere comandi e bottoni adattati ad un uso semplificato e sensibilità adeguata all'illuminazione disponibile. Ma non sarà la solita Z9 a lasciare il pianeta. Come ci si potrebbe aspettare, la Z9 sarà pesantemente modificata per gestire sia i rigori dei viaggi spaziali che la vita sulla luna. Nikon e NASA stanno riprogettando i circuiti per evitare che le radiazioni cosmiche danneggino la fotocamera, e verrà aggiunta una nuova impugnatura con pulsanti speciali per i controlli comuni in modo che gli astronauti possano azionarla indossando i guanti. Il firmware personalizzato modificherà la riduzione del rumore, le funzionalità HDR, i menu, la numerazione dei file e altro ancora. Anche diversi obiettivi Nikkor Z verranno modificati per adattarsi alla superficie della luna. Il risultato finale è un dispositivo che la NASA chiama HULC (Handheld Universal Lunar Camera). Come comunica la NASA , si tratta di un enorme passo avanti rispetto a quando gli astronauti dell'Apollo utilizzavano fotocamere a pellicola di grande formato senza mirino fissate alle loro tute spaziali all'altezza del torace. La Z9 si dirigerà verso lo spazio a bordo dell'enorme razzo Space Launch System, che trasporterà la navicella spaziale Orion che effettuerà il viaggio sulla luna e ritorno. La capsula si unirà all'astronave progettata da SpaceX, che effettuerà l'allunaggio. Sei giorni e mezzo dopo, la "nave stellare" tornerà nello spazio per incontrare la Orion per il viaggio di ritorno sulla Terra, dove ammarerà nell'Oceano Pacifico. La MIRRORLESS VA SULLA LUNA: NIKON SIGLA UN ACCORDO SPACE ACT CON LA NASA PER IL SUPPORTO ALLA MISSIONE ARTEMIS CON LA FOTOCAMERA NIKON Z 9 Nikon e NASA collaborano allo sviluppo di fotocamere portatili MELVILLE, NY (29 febbraio 2024) – Nikon Inc. ha stipulato un accordo Space Act con la National Aeronautics and Space Administration (NASA) per supportare la campagna Artemis dell'agenzia con lo sviluppo della Handheld Universal Lunar Camera (HULC). La Nikon Z 9, l'ammiraglia mirrorless full frame di Nikon, implementata nel sistema HULC, sarà la fotocamera portatile per l'imminente missione Artemis III che verrà utilizzata dall'equipaggio che ritorna sulla superficie della Luna. La campagna Artemis è un’impresa ambiziosa e importante per l’umanità. Artemis ci riporterà sulla Luna per stabilire una base per la ricerca scientifica e l'esplorazione lunare a lungo termine, che alla fine fungerà da passaggio per il viaggio su Marte. Fin dalle prime incursioni dell'umanità nello spazio, le fotocamere portatili sono state utilizzate per documentare il viaggio, rimandando immagini iconiche e per la ricerca. Questo accordo Space Act è una collaborazione tra la NASA e Nikon Inc. per garantire che l'attuale fotocamera full-frame all'avanguardia possa sopravvivere agli ambienti lunari sviluppando al contempo una piattaforma efficiente e ottimale per l'acquisizione di immagini e video per la missione. “L’opportunità di collaborare con la NASA in questa impresa è semplicemente esaltante e allo stesso tempo umiliante, poiché ci rendiamo conto che i benefici di questa missione hanno il potenziale di influenzare tutta l’umanità in futuro”, ha affermato Naoki Onozato, Presidente e CEO di Nikon Inc. “Come uno dei tanti fornitori e produttori che collaborano con la NASA nell’ambito dello Space Act, il nostro obiettivo è equipaggiare al meglio l’equipaggio mentre riporta coraggiosamente l’umanità sulla superficie della Luna, e possibilmente oltre”. La missione Artemis III prevede il lancio del razzo SLS (Space Launch System) della NASA con la navicella spaziale Orion dell'agenzia nel settembre 2026. La storica spedizione dell'equipaggio sarà il primo sbarco umano sulla superficie lunare dal 1972, e questa missione segnerà anche il primo volta che una donna camminerà sulla Luna. Durante questa missione di 30 giorni, l'equipaggio entrerà nell'orbita lunare, dopodiché due astronauti atterreranno sulla superficie lunare nel modulo lunare (Starship Human Landing System di SpaceX). Dopo aver trascorso circa sette giorni sulla superficie lunare conducendo ricerche e numerose passeggiate lunari, torneranno sulla navicella spaziale Orion per unirsi agli altri due membri dell'equipaggio e tornare sulla Terra. Per aiutare a catturare le immagini, la missione ha bisogno di una piattaforma fotografica comune per ridurre la massa complessiva e gli sforzi di sviluppo, semplificando al tempo stesso la formazione e aumentando l’efficienza. Informazioni sulle fotocamere modificate La superficie lunare e l’ambiente lunare sono un vuoto duro e spietato, che pone molteplici sfide tecnologiche e ingegneristiche. La superficie è soggetta a forti sbalzi termici, con un costante bombardamento di radiazioni cosmiche che possono danneggiare i componenti elettrici. Gli ingegneri di Nikon stanno lavorando a stretto contatto con la NASA per sviluppare soluzioni in grado di massimizzare l'affidabilità quando si opera in questo tipo di ambiente estremo, inclusa la riprogettazione di vari circuiti e sequenze di controllo all'interno della fotocamera per resistere a grandi quantità di radiazioni. Verrà inoltre fornito supporto per i test del vuoto termico, eseguendo vari test e simulazioni per garantire che la fotocamera mantenga lo stato operativo quando si trova a 238.000 miglia di distanza dalla Terra. Inoltre, la telecamera dovrà essere utilizzata dagli astronauti durante le attività extraveicolari (EVA), ovvero i casi in cui l'equipaggio sarà nello spazio o durante le passeggiate lunari. Affinché gli astronauti possano utilizzare comodamente e facilmente la Z 9 indossando i guanti spessi di una tuta spaziale, la NASA sta sviluppando un'impugnatura personalizzata, che include controlli comuni come il rilascio dell'otturatore, la riproduzione, il cambio di acquisizione di foto/video e altro ancora. Questa impugnatura si collegherà alla fotocamera tramite il terminale a 10 pin, che sarà utilizzabile con firmware personalizzato specializzato creato per le fotocamere. Per proteggere la fotocamera, l'obiettivo e l'alloggiamento durante l'EVA, la NASA creerà una speciale "coperta termica", simile a quelle attualmente utilizzate durante le passeggiate spaziali esterne dagli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale. Per la missione verrà utilizzata anche una selezione di obiettivi NIKKOR Z e quelli che verranno utilizzati attivamente sulla Luna verranno modificati per resistere al rigido ambiente lunare. Come le telecamere utilizzate dall'equipaggio della Stazione Spaziale, anche il firmware verrà modificato appositamente per questa missione. Queste modifiche includono la considerazione dei diversi circuiti, l’espansione della riduzione del rumore a velocità dell’otturatore inferiori per tenere conto degli effetti del costante bombardamento di radiazioni cosmiche che l’equipaggio e l’attrezzatura incontrano. Sono state apportate ulteriori modifiche alla sequenza di denominazione dei file, nonché alle impostazioni e ai controlli predefiniti ottimizzati per le missioni esterne. Sono state apportate modifiche anche al controllo della comunicazione interna alla fotocamera per semplificare il flusso di lavoro dell'astronauta. Ulteriori modifiche includono l'ottimizzazione dello scudo dell'otturatore, funzionalità HDR migliorata e impostazioni predefinite modificate per le voci di menu. Raccontare la storia insieme Le fotocamere Nikon sono state ampiamente utilizzate dalla NASA e dalle agenzie spaziali, più recentemente con l'arrivo della fotocamera Z 9 non modificata all'equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale. Sin dalla missione Apollo 15, avvenuta più di 50 anni fa, le fotocamere e gli obiettivi Nikon sono stati utilizzati dalla NASA per l'esplorazione spaziale. A partire dal 1999, le fotocamere Nikon (Nikon F5) e gli obiettivi NIKKOR sono stati utilizzati a bordo della ISS per aiutare nella ricerca scientifica, nella manutenzione e per aiutare gli astronauti a catturare immagini iconiche della Terra, dei cieli e oltre. Per ulteriori informazioni sull'accordo NASA Space Act e un elenco degli attuali accordi Space Act, visitare il sito Web qui .
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  34. 4.1 Giardino Botanico di Caleri (Rosolina) 27-04-2023 DJI Mavic 3 24mm Eq. braketing di 3 scatti f2,8 t1/320 ISO 100 4.2 Fuochi del 14-07-2023 Tutti gli anni al Villaggio Francese si celebra la Presa della Bastiglia, i fuochi li fanno in riva al mare, il drone era l'unico modo per riprendere anche il paesaggio. DJI Mavic 3 24mm Eq. t 4" f3,5 ISO 200 4.3 Lacrime di San Lorenzo il 13 Agosto era previsto il picco delle Perseidi, sei scatti buoni su 400 fatti! Nikon Z9 14-24 f2,8 16mm t20" f2,8 ISO 1600
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  35. A Castelsardo un rito diverso, generato dalla pietà popolare e che affonda le sue radici negli anni della dominazione aragonese. La processione del Lunissanti è la prima della Settimana Santa, si svolge il lunedì successivo alla Domenica delle Palme e dura un giorno intero. La pietà popolare esalta il carattere della manifestazione attingendo dalle proprie tradizioni e dalla propria cultura della fede evitando i dettami della liturgia e persino la presenza di un prete che la guidi. La Confraternita della Santa Croce custodisce i Misteri della passione di Cristo, gli strumenti del suo dolore: il calice, il guanto, la catena, la colonna, i flagelli, la corona di spine, la croce, la scala, il martello e la tenaglia, la lancia e la spugna, il teschio, il busto dell’ecce homo e il Cristo crocefisso. È trascorsa da poco l’alba quando nella concattedrale di Sant’Antonio Abate a Castelsardo viene celebrata la messa alla presenza dei confratelli di Santa Croce che termina con la benedizione degli strumenti del dolore di Cristo. È questo il momento per gli apostuli (ognuno dei quali porta con sé uno dei Misteri accompagnati ognuno da un gruppo di cantori che intonano il Miserere, lo Stabat Mater, il Jesus) di incamminarsi alla volta di Tergu, un piccolo centro dell’Anglona, diretti alla chiesa di Nostra Signora di Tergu. Arrivo verso le 11,30. L'ingresso sul selciato che conduce a Nostra Signora di Tergu e l'attesa degli Apostuli prima dell'ingresso in chiesa Ancora una messa e una nuova benedizione dei Misteri e poi ripartenza verso Castelsardo, sempre a piedi. I Cantori davanti all'ingresso di Nostra Signora di Tergu A Castelsardo l’ultima funzione alle 19 e alle 20 l’ultimo tratto, sempre in assenza delle autorità ecclesiastiche. La processione attraverserà il paese, totalmente al buio, con la sola illuminazione delle fiaccole. Non vado oltre con la storia perché è veramente difficile documentarmi su questa particolare manifestazione ma quello che sono riuscito a sapere lo avete appena letto. Per quanto riguarda invece l’aspetto fotografico ho dovuto necessariamente tenermi “leggero” perché la spalla destra è ancora dolorante e so che il recupero sarà particolarmente lungo. Per cui ho preferito usare la Zfc con una sola lente. La mattina ho scelto il 16-50 per via della maggiore duttilità e nonostante la giornata piovosa in luce non mi ha creato problemi. La scelta del bianco/nero, visti i colori inesistenti, l’ho ritenuta appropriata. Definire coinvolgente e quasi ipnotico il rito serale è riduttivo, bisogna assistere per capirlo. Una folla composta da fedeli e turisti provenienti da tutta Europa solo per assistere a questo evento. Un silenzio surreale, tanto che ho dovuto silenziare la Zfc, persino quel rumore finto dello scatto era fuori luogo. Documentarla è una sfida. Non si tratta di fotografare al buio, si tratta di fotografare il buio. Difficile stare sotto i 10000 ISO. In quelle condizioni il meglio di cui disponevo era il 24mm 1,7 che ancora una volta si è dimostrato lente di razza, sorprendente. Molti doppioni e anche molte immagini scartate perché sbagliate o magari per micromosso o perché semplicemente non mi piacevano. Le poche che propongo differenziate per momento e per scelta (b/n al mattino e colore alla sera) spero che rendano al meglio l’idea di una manifestazione che non si snoda lungo un tracciato segnato o immaginario ma scorre attorno alle persone, le circonda e le sfiora in un silenzio denso, rotto solo dalle litanie dei cantori, illuminato dalle fiaccole affidate alle consorelle (tutte bambine) precedentemente vestite di bianco dalle mamme all’interno del battistero e che hanno il compito di far luce con le torce sui passi degli apostuli. Ultime immagini per i Cantori Pezzo consigliato: Jubilee Street (Nick Cave) Copyright Enrico Floris 2024 per Nikonland
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  36. SmallRig 60B : una luce può cambiare modo di fotografare ? La risposta breve sembra essere si. Ma al quesito risponderà M&M. Qui, intanto, una breve anteprima. Cos'è ? E' una luce COB (ovvero un LED a circuito integrato singolo) da 60 Watt con batteria integrata, ricarica via presa USB-C. Regolabile di intensità e di temperatura colore via dimmer. Dotata anche di effetti speciali per il video (tipo televisore rotto, macchina della polizia, lampo, etc.). Come è fatto ? Arriva in una bella confezione. con dentro una splendida valigetta atta a contenere tutti gli accessori. Questo è un valore perché altre luci, anche molto più costose, non ne sono dotate. E così si finisce per perdersi qualche cosa. la dotazione prevede l'illuminatore, un riflettore standard argentato, un accessorio per tenere in mano la luce (per i video "volanti") uno per avvitare l'illuminatore su uno stativo standard e un accessorio utilissimo per montare un power bank dietro alla luce stessa in modo da aumentare l'autonomia complessiva. l'illuminatore, elegante, ben rifinito, in solido metallo. Anche i comandi e i dimmer sono ben dimensionati, affidabili, solidi. La costruzione è negli standard consueti di SmallRig. Abbiamo conosciuto questo marchio per le sue costruzioni in alluminio (cage & affini per fotocamere e video). Adesso si sta allargando anche al campo illuminazione, batterie, con lo stesso standard di qualità. Ben superiore alle solite "cineserie" da quattro soldi. il pacchetto completo. Notare i due cavi, uno corto e uno lungo, per la ricarica via porta Power Delivery di un alimentatore da almeno 60 watt o un power bank da 20 volt e 3 ampere. dettaglio dell'impugnatura manuale e del raccordo snodato per lo stativo il riflettore è responsabile della resa luminosa molto elevata l'accessorio che montato posteriormente all'illuminatore fa da morsetto al power bank accessorio (non incluso nella confezione, ma va bene uno standard di quelli per ricaricare iPhone o MacBook) qui montato sul retro, uno da 100 watt, con un cavetto usb-c adatto, direttamente alla presa di alimentazione. i comandi, il MODE per gli effetti, l'INT per la potenza, il CCT per la temperatura colore il COB è puntiforme, più piccolo di quello dei LED ad alimentazione fissa. Questione di dissipazione di calore. Questa luce ha una ventolina integrata che si innesta in fase di ricarica ma raramente durante l'uso la parte inferiore dove c'è la piastra per il collegamento dello snodo dello stativo i comandi posteriori. Il tasto ECO consente di risparmiare la batteria a discapito della potenza erogata. La presa USB-C per l'alimentazione/ricarica, il tasto di accensione con il riflettore montato l'accessorio per montare il power-bank con lo snodo ripresa dei componenti altro dettaglio del posteriore con il power bank agganciato il display che indica la fase di ricarica le dimensioni sono persino inferiori a quelle di un iPhone di vecchia generazione l'eleganza del prodotto : non vi farà mai sfigurare, specie se siete milanisti. Potenza e autonomia All'atto pratico la luce è potente. Misurata con un luxmetro, ad un metro emette con il riflettore standard la stessa potenza di un Godox LA200D. Questo perché la diffusione è puntiforme e il riflettore è pensato per accrescere l'intensità in asse. Ovviamente questo è a discapito della dimensione del cono, che "vignetterà" se utilizzato a distanza ravvicinata. Ovviamente un LA200D riprende il sopravvento se usato a distanza con il suo riflettore o con un softbox grande (figuriamoci con un ombrello). Questa annotazione per capire bene per quali usi sia pensata questa luce. Foto e video in ambienti piccoli, a distanza ravvicinata, specie a potenze ridotte, dove non si rimpiange di usare la luce diretta senza softbox. Soprattutto in luce mista ambiente/artificiale. L'autonomia è buona, 45 minuti a tutta potenza con la batteria integrata. Più del doppio con un powerbank dotato. Ore di impiego a potenze marginali. Disponendo di più power-bank si può lavorare per ore e ore distanti da prese di corrente. L'RC 60B sul dispaly indica l'autonomia residua quando non è alimentato, la carica residua in % quando è in ricarica. Ovviamente il dispositivo confonde un power bank con un alimentatore, indicando che è connesso alla rete anche quando invece c'è il power bank. Ma non è un problema. In tre mesi di utilizzo e 80.000 scatti, nessun problema. Tanto che ne è stato comprato un secondo esemplare. Ma per l'esperienza d'uso lasciamo la parola a chi lo sfrutta ad ogni seduta.
    7 punti
  37. Quindi questo fatto fa girare i cogl*oni solo a me ? Io sono furibondo, a dir poco. E delle prestazioni mi interessa zero, di un obiettivo che mi interessa zero. Questo si chiama prendere per il cu*o i clienti ! Pensa se tra tre mesi Tamarron se ne esce pure con il 70-180/2.8 G2 stabilizzato e pinzillaccheroso come saranno contenti e strafelici quelli che hanno comperato "non per fare investimento" quello non stabilizzato e con il motorino Lima marchiato Nikkor ! Ecchecca**o !
    7 punti
  38. a confronto con gli altri zoom "midrange" di Nikon completamente esteso, in mano, montato su Nikon Z8 parata completa
    7 punti
  39. Modifiche marginali, come peraltro anticipato dal numero di release. Nikon Z7 II Nikon Z6 II *** Modificati i valori predefiniti per le seguenti impostazioni visualizzate durante la connessione in modalità wireless: Chiavi di crittografia La password visualizzata dopo il ripristino delle impostazioni predefinite della fotocamera Risolti i seguenti problemi: In alcuni casi, toccando il monitor non si spostava il punto AF nella posizione selezionata. In alcuni casi, la fotocamera impiegava del tempo tra uno scatto e l'altro se Camera Control Pro 2 veniva utilizzato per scattare foto.
    7 punti
  40. Grazie a tutti per la giornata, sempre un piacere vedersi!
    7 punti
  41. Ho cominciato a fotografare a 16 anni, oggi ne ho 76, ho continuato perché è uno dei pochi modi per sentirmi "creativo" per poter trasmettere ad altri quello che sento e quello che vedo, ho la fortuna di abitare in un posto bellissimo dove il nuovo si fonde con l'antico ed ho la fortuna di poter liberamente frequentare ogni luogo di questo territorio! Prima c'erano le mostre di fotografia, collettive o personali, magari in occasione della fiera di paese, o di quello vicino per permettere di condividere i propri lavori, oggi ci sono i social ed è più facile mostrare gli scatti ma purtroppo è aumentata molto la quantità mentre è diminuita proporzionalmente la qualità, sia come sia la fotografia è stata la molla che mi ha permesso di conoscere gente nuova, di arricchire il mio bagaglio cultrale. Ecco gli ultimi lavori risalgono a 3 giorni fa, con un solo obiettivo è possibile passare dal panorama al soggetto singolo.
    7 punti
  42. giornata completamente diversa dalla mia prima uscita di Gennaio , pochissima neve e visibilità da discreta a pessima , e allora ho cercato di valorizzare altri elementi in base alla luce trovata ed ai posti frequentati , ho visto 2 lupi ad un centinaio di metri con relativa preda in bocca , ma aimè non ho fatto in tempo a scattare , vi lascio solo le impronte , poi una breve sosta in uno dei vari forti e cimiteri dell'altopiano , sempre misteriosi e carichi di storia e sofferenza , e poi a zonzo per contrade e luoghi poco conosciuti e fuori dai flussi turistici e infine si torna in pianura ,spero che il tutto sia di vostro gradimento , D810 e sigma 24-105 f/4 e nikon 70-200 f/4 Andrea
    7 punti
  43. Una, due, tre, quattro... le serie si ripetono ordinatamente, le onde frangono nello stesso punto. I surfers lo sanno e le contano prima di lanciarsi. Io sono lì sotto: sopra di me, planano i gabbiani... Max Aquila photo (C) per Nikonland 2024
    7 punti
  44. A metà anni '50,l'ufficio progettazione della North American Aviation,si mise al lavoro,su propria iniziativa,con un progetto di bombardiere imbarcato volto a sostituire nelle file della US NAVY i bombardieri Savage e Skywarrior. I progettisti inizialmente lavorarono su una configurazione adatta al volo a bassa quota ed elevato numero di Mach,ma dopo aver presentato il progetto alla US NAVY ed aver ricevuto una dimostrazione di interesse e alcune critiche da parte del BU NAVY,i progettisti modificarono il profilo alare e la parte posteriore in cui si passò da una configurazione a due derive ad una singola,alta. e ripiegabile onde poter permettere lo stivaggio nell'hangar delle portaerei.Il progetto quindi proseguì il suo iter e nella fase definitiva venne riproposto al Bu NAVY il quale ordinò due prototipi designati YA3J-1. Lo sviluppo fu lungo e laborioso,nella fattispecie per la messa a punto,mai completata del tutto,del sistema avionico del velivolo che era molto avanzato per i suoi tempi.Includeva infatti per la navigazione e bombardamento,di uno dei primi computer allo stato solido denominato AN/ASB-12 ed uno dei primi head Up display per il pilota collegato anche ad una telecamera posta sulla parte anteriore del velivolo,il radar inoltre supportava il complesso sistema digitale di gestione del velivolo denominato VERDAN (Versatile Digital Analyzer) e il REINS ( Radar Equipped Inertial Navigation System),il tutto era derivato a sua volta dal sistema messo a punto per il missile da crociera North American SM64 Navaho. Oltre ai problemi tecnoci di messa a punto,c'era inoltre un cambiamento nelle priorità dell'US NAVY che con l'entrata in servizio dei primi sottomarini lanciamissili nucleari,abbandonò l'idea del bombardiere pesante imbarcato in favore dei nuovi aerei d'attacco A-6 Intruder. Tuttavia la necessità di una piattaforma da ricognizione venne individuata in una variante del velivolo della North American,si che con opportune modifiche ,si giunse alla versione A3J3-P esclusivamente dedicata al ruolo di ricognizione fotografica.La dotazione avionica di navigazione rimaneva sostanzialmente la stessa,veniva aggiunto un serbaotio supplementare interno ,caratterizzato da una protuberanza a canoa sul dorso della fusoliera.Nella parte inferiore della fusoliera venne applicata una lunga canoa contenente le macchine fotografiche,un radar a scansione laterale (SLAR) e apparati ELINT per la ricerca ed acquisizione di emissioni elettromagnetiche.In questa nuova versione,denominata dopo il 1962 RA-5C, vennero consegnati alla US NAVY sulla NAS Sanford nel 1963 per l'addestramento degli equipaggi ; anche i primi40 esemplari di A-5,la versione da bombardamento,vennero portati allo standard RA-5C e in seguito ulteriori 36 furono acquisiti per rimpiazzare le perdite nel conflitto vietnamita.Il velivolo rimase in servizio sino al 1979 quando l'ultimo esemplare fu inviato in stoccaggio alla Davis-Monthan AFB. Molto avanzato sia nella forma aerodinamica,sia per l'elettronica,pagò un prezzo in termini di affidabilità in quanto il personale di manutenzione era ancora poco formato riguardo i nuovi sistemi avionici allo stato solido e questa inadeguatezza si fece sentire nella disponibilità giornaliera di macchine in servizio.Dal punto di vista aerodinamico la linea rimane una delle più belle,se non la più bella per un velivolo imbarcato e non,inoltre le sue prese d'aria a geometria variabile permettevano di ridurre la velocità dell'aria in ingresso,al di sotto della velocità del suono e quindi ridurre il pericolo di stallo del compressore del reattore, che altri non era se non era il nuovissimo General Electric J-79 poi usato anche nell'F-104 Starfighter e nell'F-4 Phantom.Di seguito alcune immagini del velivolo scattate principalmente a NAS Jacksonville e a NAS Sanford.Le due foto del prototipo A3J-1 sono di un mio cugino all'epoca neo ufficiale tecnico della US NAVY. Modellisticamente parlando,ha sempre avuto un certo seguito dalle case modellistiche e per anni comunque il solo decente era il kit Airfix che poi negli anni 2000 venne affiancato da un modello nella stessa scala 1/72 e poi 1/48 dalla cinese Trumpeter. qui vediamo uno degli prototipi della versione da bombardamento YA3J-1(A-5A) , l'esemplare in foto era usato principalmente per test di rilascio degli armamenti ,onde facilitare il lavoro dei cineoperatori larghe parti del velivolo e le bombe erano dipinte in day-glo red.Come si può notare,è visibile l'assenza della canoa inferiore e la mancanza della gobba superiore tipici della versione da ricognizione.Poichè ad alto numero di Mach non era possibile aprire i portelli per rilasciare il carico,si studiò un dispositivo che posto nella parte inferiore/posteriore della fusoliera ,tra i due motori,veniva rilasciato e poi faceva fuoriuscire la bomba,inutile dire che il sistema funzionava sulla carta e diede molti problemi,addirittura tendeva a sganciarsi durante il lancio dalla catapulta della portaerei........... Qui un altro esemplare di preserie dell'YA3J-1(A-5A) ad un airshow a NAS Sanford nel 1960,in sottofondo si nota pure un C-130A "naso romano" ,così chiamato,in quanto privo del caratteristico radome sul muso.A sinistra del Vigilante si nota un F-8 Crusader,il nuovo caccia imbarcato dell'epoca. Qui siamo a NAS Jacksonville durante un airshow nell'estate del 1962,vediamo un'esemplare appartenente all'RVAH-6 "Fleurs" di base a NAS Sanford.Ben visibile la canoa inferiore per l''equipaggiamento da ricognizione e la gobba superiore che ospitava il serbatoio del carburante. Qui in hangar durante i lavori di manutenzione al radar,vediamo un esemplare dell'RVAH-9 "Hoot Howls" Qui siamo presso la zona tecnica di NAS Jacksonville e vediamo un esemplare dell'RVAH-3 "Sea Dragons",l'aereo presenta il timone di coda parzialmente ripiegato sulla sinistra così come veniva stivato nell'hangar interno della portaerei.Il reparto era basato a NAS Key West. Qui siamo sempre a NAS Jacksonville,però nel depot,l'area in cui venivano posti i velivoli radiati e da cui si potevano ottenere ricambi per i velivoli ancora in linea,vediamo infatti che su quest'esemplare l'operazione di cannibalizzazione è stata ampia. Qui vediamo un esemplare fresco di revisione e verniciatura,al decollo per il classico volo di collaudo dopo la revisione generale.In seguito riceverà la verniciatura con le insegne del reparto a cui verrà assegnato. Altro esemplare uscito dalla revisione ed in attesa del volo di collaudo.In seguito assegnato all'RVAH-7 "Peacemakers of the Fleet". qui l'esemplare Bu156612 al rientro dal volo di collaudo,in seguito verrà assegnato all'RVAH-3 "Sea Dragons". lavori in dirittura d'arrivo per questo esemplare che poi finirà in carico all'RVAH-12 "Speartips",nel 1978 verrà radiato a seguito di un incidente a Rota in Spagna. Qui l'esemplare Bu156627 in carico all'RVAH-9 di base sulla NAS Albany.L'aereo faceva parte del gruppo di volo della portaerei USS Forrestal Siamo sempre a NAS Albany con l'esemplare Bu156614,appartenente all'RVAH-11 "Checkertails" del gruppo di volo della portaerei USS Constellation.Qui il personale di terra è impegnato con la ramazza per ripulire il velivolo con acqua dolce dopo una missione sul mare.In seguito per velocizzare il lavaggio dei velivoli ,vennero installate delle strutture attraverso le quali passava il velivolo mentre dei getti d'acqua eliminavano l'eventuale presenza di salsedine,sistema tutt'ora in uso. Qui un esemplare appartenente all'RVAH-12 a NAS Atlanta,notare la presenza sul muso di una decorazione celebrativa del Bicentenario USA.Questo velivolo faceva parte del gruppo di volo della USS Constellation in epoca precedente al velivolo della foto vista poc'anzi. Qui abbiamo l'esemplare Bu156635 dell'RVAH-14 "Eagle Eyes",facente parte del gruppo di volo della portaerei USS Independence,con questa livrea veniva proposto il vecchio kit della Airfix del Vigilante in scala 1/72. in rampa a NAS Jacksonville,questo esemplare appartenente all'RVAH-1 "Smokin Tigers". La luce del tramonto su questo esemplare appartenente all'RVAH-3 "Sea Dragons" qui in sosta sulla Dobbins AFB.Notare la presa d'aria adornata da un motivo a celebrazione del Bicentenario USA. Siamo sempre in rampa a NAS Jacksonville col classico temporale estivo sullo sfondo,con questo esemplare dell'RVAH-5 "Savage Sons",in questo caso in attesa della clearance per entrare in pista,entrambi i canopy son alzati per rinfrescare l'equipaggio,a volte potevano attendere il proprio turno anche per mezz'ora........ Qui siamo sempre a NAS Jacksonville con questo esemplare Bu156635 appartenente all'RVAH-7 "Peacemakers of the Fleet".L'aereo faceva parte del gruppo di volo della porterei USS Ranger,venne radiato a Rota,in Spagna a seguito di un incidente in atterraggio.
    7 punti
  45. Chi lo avrebbe mai detto nell'estate del 2018 che in cinque anni si sarebbe arrivato a tutto ciò ? I più ottimisti si sarebbero accontentati delle ridotte dimensioni dell' FTZ ii per continuare ad utilizzare il patrimonio di teleobiettivi costituito in 90 anni da Nikon su baionetta F Invece Nikonland fin dai primi mesi dalla nascita dello Z-mount si è sintonizzata senza paraocchi e nemmeno preclusioni mentali sul nuovo che arrivava di mese in mese. La prima tappa è stata liberarsi a malincuore per l'affetto di tutto ciò che gli anni precedenti aveva portato immagini al nostro cuore: non sempre e tutto di marca Nikon, per sostituirlo con le new entries, dalla bocca larga del nuovo tiraggio Z. La seconda tappa è stata quella che ci ha portato progressivamente a mettere in vetrina anche il reccordo FTZ come un taglio di cordone ombelicale. La successiva tappa è in atto ed è la presa di coscienza che il passaggio a Z-mount ha consentito prima che a noi, ai progettisti, di liberare tutta la potenza di calcolo che prima era impedita da una limitazione fisica, con la conseguente messa in commercio di una selva di obiettivi di tutte le fasce di prezzo, accomunati da un tratto somatico: che sembrano essere sempre al di sopra di ogni sospetto/critica/difetto Anche le realizzazioni più economiche: figuriamoci i superzoom e supertele ! Adesso pensare attraverso un obiettivo è molto più facile di cinque/dieci/trenta anni fa. Cosa aspettate a realizzare questo privilegio...?
    7 punti
  46. 15.1 Milano, Arena 13.5.2023 Nikon Z7ii ob. 100-400 a 400, iso 1250, 1/2000, f.10 15.2 Olgiate Olona, 9.7.2023 Nikon Z7ii ob. 100-400 a 310, iso 1000, 1/8000, f.11 15.3 Lodi, 28.5.2023 Nikon Z7ii ob. 100-400 a 400, iso 1600, 1 / 6400, f.10
    6 punti
  47. Un anno un po' avaro dal punto di vista delle occasioni, non molto prolifico. Ciononostante in quelle poche uscite sono riuscito a divertirmi (e non è roba di poco conto) In ordine sparso e con un po' di ritmo: 13.1 Ottana, Carnevale 13.2 Loelle, Lappi brutale. E qua davvero manca solo il rombo 13.3 Mini Capo, equilibrio instabile.
    6 punti
  48. Bellissima iniziativa , dobbiamo sceglier tra i nostri scatti migliori e questo ci fa crescere , ecco un altro importante consiglio dato da Mauro in un recente articolo , come pure la Luce che qui in questo scatto mi ha colpito 1.1 Di Buon mattino - D810 - 80-200 AFD f2,8 - primi di Giugno 2023 1.2 La Panchina - D810 .SIGMA 24-105 f/4 - Maggio 2023 1.3 La fortuna , D810 Sigma 24-105 f/4 22 Giugno 2023 , questa coppia è partita dalla Lombardia per fare cena e foto in una della località più belle delle Dolomiti , l'incognita ovviamente è il tempo , invece loro ed io abbiamo trovato uno dei più belli tramonti che si potesse desiderare
    6 punti
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