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Mostra il contenuto con la massima reputazione da 25/03/2024 in tutte le aree

  1. Viltrox ne ha fatto un'altro dei suoi. Finalmente un grandangolare deciso come un 20mm, full frame ed autofocus, dedicato alle Nikon Z, sopratutto a quelle i cui proprietari si lamentano da tempo con Nikon del fatto che su una mirrorless compatta, come le serie 5,6,7 e Zf, ancora non siano stati creati anche obiettivi piccoli, leggeri, economici... Eccolo qua: un 20mm che costa solo 189 euro e pesa solo 173gr, ovviamente in policarbonato, ma con la baionetta posteriore in solido alluminio contatti elettrici inclusi, per garantire pienezza di compatibilità con ogni corpo macchina Z, anche quelli DX, che sognano una serie di obiettivi di questi pesi e prezzi. Per intenderci, è più leggero di 100g dell'ultimo 20mm compatto di Nikon, quel AFD f/2,8 del 1989 che abbiamo usato un pò tutti per tanto tempo ma che a questo Viltrox lascia mezzo cm di diametro (quello usava filtri da 62, questo da 52) oltre al peso superiore ed al prezzo che incredibilmente da usato di 35 anni è superiore a questo del Viltrox da nuovo !!!! Effetti del cambiamento climatico ? le dimensioni sono quelle però.... paraluce a petalo dal montaggio un pò fragilino, senza uno scatto netto al bloccaggio, ma efficiente dalle indicazioni sulla flangia dell'obiettivo ricaviamo che la dimensione immagine sia superiore alla diagonale del formato 24x36 (che sta attorno a 40mm, contro i 43,3 di questo Viltrox) il che fa già pensare che quest'obiettivo rispetti la focale nominale e magari sia "aggiustato" nei dettagli peggiori....lasciandoli fuori dalla copertura effettiva. La distanza minima di messa a fuoco è quella usuale per queste focali, di 19cm dal piano focale. Anche montandolo sulla Z9 con la quale ho scattato le foto che seguiranno, fa figura, pur essendo più o meno la metà di uno qualsiasi dei fissi f/1,8 Nikon se lo paragonassimo al 20/1,8 (il prossimo test).... entrerebbe nel suo paraluce e costerebbe meno dell' IVA del prezzo di quell'obiettivo Le curve MTF parlano bene del centro immagine e un pò meno dei bordi, come era immaginabile, ma ciò non ci toglie coraggio nè voglia di scattare foto (magari di muri dai mattoni rossi): del resto la presenza di lenti speciali, ci rende ancora più ammirati dello sforzo di questi cinesi. L'aggiornamento firmware si realizza collegando al computer l'obiettivo stesso, come fosse una memoria di massa, attraverso un cavetto USB-C non c'è molto altro da aggiungere e neppure da chiedere, penso.... Deformando la prospettiva inclinando allo spasimo la fotocamera verso l'alto, certamente distorce ai bordi: ma qui avevo il monitor a 90 gradi e l'inquadratura realizzata a filo sul bordo inferiore... rimettendo l'orizzonte in bolla, tutto cambia, anche se a tutta apertura, salvo l'incremento di vignettatura agli angoli (che però non ci abbandonerà del tutto neppure a f/11) Cromaticamente è costruito molto bene, con queste schema a 10 lenti in 8 gruppi tra cui ben 5 lenti speciali, che conferiscono dei colori lievemente differenti per saturazione e contrasto dalle nostre abitudini nikoniste, con una netta prevelenza del rosso sul blu anche e sopratutto in ombra (pdc estesissima già da f/8, come si conviene ad un 20mm) in ogni situazione pronto (non sempre prontissimo) con il suo motore AF STM, assicurata la lettura in EyeAf in tutte le sue modalità, offerte dalla mia Z9 facile anche nel passaggio di sensore AF sull'occhio del soggetto vicino, se lo si desideri... certamente indicato per street e reportage, dove non sia richiesto isolare un soggetto ripreso a media distanza: anche f/5,6 in questi casi è totalitario... Se lo si inclini verso l'alto o verso il basso....distorce: ma siete stati voi... se invece lo si tenga in bolla, regge... Oltre alla vignettatura si nota anche un bel pò di distorsione, sia a cuscinetto, sia a barilotto, effetto evidente della differenza di correzione hw che avvantaggia gli obiettivi Nikkor sui non originali... ma in fondo, anche questo ce lo aspettavamo da un obiettivo da 189 euro di prezzo: quello che non gli è richiesto certamente è di essere utilizzato come strumento per realizzare copie di originali, come con nessun 20mm in commercio, nessuno si sognerebbe di provare a fare. Quello che ce lo fa piacere è di certo la possibilità di realizzare immagini connaturate alla sua dimensione e destinazione, piacevoli e durevoli nel tempo. la strada è il suo palcoscenico. La nostra fantasia, il suo unico limite reale... Max Aquila photo © per Nikonland 2024
    25 punti
  2. Acquistato al Nikonstore.it, appena arrivato in laboratorio, apriamo insieme la scatola. che si presenta come tutte le altre scatole Nikon Z, nero integrale con sfumature gialle. ci accoglie il paraluce avvolto in bugnato di plastica doppia protezione in polistirolo espanso l'obiettivo è rivestito in cellophane la dotazione completa, i manualetti/garanzia. dettaglio del paraluce di forma abbastanza inusuale, quasi più orientato al video che conferma il passo filtri da 77mm, quasi esagerato per un obiettivo di questa classe ma almeno standard, per chi utilizza filtri ND o polarizzatori. eccolo qui, in primo piano, davanti all'obiettivo. dettaglio dell'iscrizione attorno alla parte frontale dell'obiettivo produzione, ovviamente, cinese, non ci saremmo aspettati diversamente vista la classe di appartenenza particolare dell'anello di zoomata e della ghiera programmabile. E' evidenziato dalla feritoia colorata in arancione il blocco (lock) che impedisce che l'obiettivo si allunghi se preso in mano mentre è a riposo (cosa che si verifica se è montato su un corpo macchina e viene sollevato verso l'alto, tenendolo per la parte superiore). pur essendo quasi integralmente in policarbonato si presenta bene, sia sul piano estetico che costruttivo. E' analogo - ad esempio - agli obiettivi Nikkor Z di derivazione Tamron che presumibilmente escono dalla stessa fabbrica cinese. naturalmente, rispetto alla posizione minima di 28mm, in posizione 400mm l'obiettivo si allunga. Sono due i cilindri concentrici che fuoriescono dal barilotto esterno. Ma questo è un caso assolutamente comune per gli zoom di questa fascia. Come vediamo in un confronto con altri Nikkor Z a sinistra il 24-200/4-6.3 di cui questo nuovo 28-400/4-8 risulta già a prima vista consanguineo, a destra il più pregiato Nikkor Z 100-400/4.5-5.6 che con il nuovo super-zoom è accomunato esclusivamente dalla focale massima di 400mm. Notare i paraluce completamente differenti tra loro. qui i tre zoom estesi alla focale massima. Impressiona la compattezza del 28-400 rispetto al più corto 24-200 in entrambe le posizioni. Qui lo abbiamo montato sulla Nikon Zf che potrebbe tranquillamente essere la sua destinazione a 28mm a 400mm e ancora a 28mm E qui, per finire, alcune immagini di repertorio, più dettagliate (focus stacking della Zf su treppiedi Manfrotto) *** Complessivamente le prime impressioni sono positive. A condizione che le aspettative siano allineate a quelle rivolte ad un superzoom - che sia questo o il pariclasse 24-200 - ovverosia un obiettivo di compromesso con una eccezionale escursione focale, una luminosità massima relativa (molto) contenuta e prestazioni ottiche indotte da queste considerazioni. Insomma non lo prenderemmo in considerazione come alternativa al più prestante Nikkor Z 24-120/4 che, giustamente, è di classe S, più qualificato per fotografia di elevato livello. Ma per tutte le situazioni in cui - in pieno sole o con il flash - si debba o si voglia fotografare qualsiasi cosa senza mai cambiare ottica. Immaginiamoci ad un rally, oppure ai bordi di una pista di motocross dove si deve passare dal primissimo piano alla panoramica, senza poter cambiare mai obiettivo anche per proteggere la fotocamera da polvere, terra sollevata dai veicoli, schizzi e fango. Avendo peraltro un obiettivo "a perdere" molto meno costoso di un 100-400 o di una coppia 70-200+400mm da usare necessariamente con due corpi macchina (e costi/ingombri/pesi inerenti). O per i reporter di vacanze, viaggi ed escursioni, che con un obiettivo relativamente compatto, magari semplicemente accoppiato con un fisso luminoso (tipo 20 o 35mm f/1.8) possano affrontare qualsiasi situazione, anche ad un safari o in cima al mondo (sia Artico o Antartide che voi vogliate). Non è chiaramente un obiettivo progettato per resistere a condizioni climatiche estreme, ma finora non abbiamo riscontrato problemi con nessun Nikkor anche con pioggia o umidità o vicino a specchi d'acqua, anche nel recente passato. Il proprietario di questo obiettivo, comunque, saprà regolarsi per il meglio. Di fatto l'obiettivo ha anelli di tenuta per polvere e umidità, come di consueto per Nikon il progetto nasce da uno schema piuttosto complesso con sfoggio di lenti speciali e sfruttando tutte le possibilità dell'ampio attacco Nikkor Z. Già dalle prime immagini, abbiamo la conferma di quanto questi nuovi Nikkor Z, anche in queste configurazioni estreme che sulle reflex avremmo guardato con sospetto, si discostino dai superzoom precedenti. Nitidezza, colori, assenza di difetti ottici evidenti, capacità di adattarsi allo stile fotografico di ognuno, sono di tutta soddisfazione. La piccola differenza tra gli MTF a 28 e a 400mm del resto parla da sola il resto lo fanno, certamente, le correzioni automatiche delle Nikon Z. Naturalmente sin da subito ci si dovrà confrontare con la scarsa luminosità del progetto, obbligatoria per contenere pesi e dimensioni. Qui abbiamo uno scatto in ombra, in una giornata di sole, che pur a soli 1/400'' di tempo di scatto, ha richiesto di salire a 6400 ISO nessun problema per la Nikon Zf che a queste sensibilità esibisce poco rumore. Ma il fotografo ne tenga conto, perché già a 125mm l'obiettivo apre a solo f/6.7 In particolare, ecco le luminosità alle focali principali : 28mm : f/4 35mm : f/4.2 50mm : f/5.6 70mm : f/6 105mm : f/6.3 200-400mm: f/8 perdendo quindi a 200mm 2/3 di stop rispetto al più luminoso 24-200mm. Ma tolto questo aspetto, importante ma già evidenziato dal progetto e cui ci si dovrà confrontare prima dell'oculato acquisto, vogliamo sottolineare ancora le qualità di elevata flessibilità di questo oggetto che sostituisce, da solo, un intero corredo. quasi macro per le distanze minime in gioco molto ridotte (qui a 360mm e circa un metro e mezzo di distanza) paesaggistiche alla focale minima (qui a 28mm, f/8 su Nikon Z8, profilo colore specifico della fotocamera) da "caccia fotografica" senza muoversi dal punto di ripresa, semplicemente cambiando visuale e portando lo zoom a 400mm (f/8, 1/1600'', ISO 500 in formato DX della Nikon Z8 per 20.2 megapixel, riconoscimento automatico dell'occhio degli uccelli) Insomma, abbiamo uno zoom 14.2x, che pesa solo 725grammi, è appena più grande del già compatto 24-200 (e quindi grande circa quanto il 24-120/4) essendo lungo a riposo solo 14cm. Ben stabilizzato (anche se a mirino si vede spesso ballare l'immagine : ma ci sta). Che mette a fuoco a distanze minime tra 20cm e 120cm (50cm a 50mm) che si permette un diaframma a 9 lamelle (e lo sfuocato in fondo non è male). Ha uno schema ottico complesso 21 elementi in 15 gruppi (inclusi 4 elementi ED e 3 elementi asferici) ed è costruito in linea con le aspettative. Nel video è eccellente, forse più che in foto (e anche in questo caso, la modalità DX della ripresa, permette di avere filmati -da 2K a 8K a seconda della fotocamera usata - con una escursione focale che certi cineasti si sognano) anche a mano libera, non perde il fuoco e segue i soggetti con agilità. L'autofocus non è da primato ma adeguato alle necessità. Meglio tenere tempi più veloci del necessario per soggetti molto rapidi. Da verificare la variazione focale al variare della messa a fuoco, sia in video che in foto, ma questo sarà oggetto di ulteriori approfondimenti di cui vi renderemo conto prossimamente. Per ora abbiamo messo qualche foto in galleria, pregando come sempre, i fortunati acquirenti di questo obiettivo, di non farci mancare i loro scatti e le loro impressioni su questa nuova proposta Nikon di cui noi ci sentiamo già ragionevolmente soddisfatti.
    25 punti
  3. Arcipelago Raja Ampat quella segnata in rosso è l'isoletta dove mi trovavo. Isola di Wai Un viaggio indimenticabile e spero di ritornare, ho lasciato tanti scatti ancora da fare, tante albe e tramonti immerso in quel mare che nonostante tutto resiste alla mano dell'uomo. La base è una piccola isola Palau Wai , di appena due KM di perimetro, molto piccola ma accogliente con una spiaggia di sabbia bianchissima, appena quel che serve per vivere in una dimensione totalmente a contatto con la natura, da qui ogni mattina si parte per le escursioni sopra e sotto il mare. Un paradiso si proprio un paradiso terrestre incontaminato a cavallo dell'equatore siamo a Nord-ovest dell'isola della nuova Guinea e fa parte della provincia della Papua Occidentale. RAJA AMPAT (che significa 4 re), è un arcipelago costituito da più di 1600 isole quasi tutte disabitate, del tutto sconosciuto al turismo di massa. Isole ammantate dalla giungla, clima tropicale, sabbia bianchissima, mare cristallino, fondali intatti, barriera corallina tra le più belle del mondo, lagune nascoste, in una solo immersione sono state fotografate ben 374 specie diverse di pesci, una biodiversità incredibile. Banchi di barracuda, carangidi, pesci pipistrello e lutiani convivono con tartarughe liuto (nidificano da ottobre a dicembre), pesci fucilieri, razze, squali epaulette, pesci pappagallo e cernie assieme a tanti altri pesci attratti dai coralli. Dagli ambientalisti Raja Ampat è stata definita 'fabbrica di specie', la capitale mondiale della biodiversità. Ospita 1459 specie di pesci e oltre 550 coralli duri (più del 75% del totale del mondo). Da qui le correnti trasportano le larve dei coralli fino all’Oceano Indiano e al Pacifico, permettendo di ripopolare altre barriere. Un vero paradiso per la fotografia naturalistica e subacquea . Nikon 800E … Nikon 8-15, Nikon 105 micro, Nikon d 60 macro, custodia Isotta
    20 punti
  4. Cara Nikon, non sono sicuro di aver capito ... Premessa a margine di questo commento al lancio del nuovo Tamron. Nikon, come Tamron, Sigma, Sony etc., è ovviamente libera di fare la sua politica commerciale, di alleanze e via discorrendo. Ci mancherebbe, è una società che sta sul mercato per fare profitto e deve seguire le proprie strategie. Ma la comunicazione con la sua base di clientela è una cosa che ci riguarda. E anche in passato ci siamo trovati di fronte a messaggi contrastanti. Mitsubishi - che direttamente o indirettamente ancora controlla Nikon - per il tramite di alcune sue fiduciarie possiede una quota di minoranza di Tamron (credo che Sony sia ancora il socio di maggioranza relativa con circa il 15% delle azioni. Ma Tamron non è una società quotata). E quindi Nikon ha dato in licenza a Tamron l'attacco Z mentre si rifornisce da Tamron di semilavorati per alcuni prodotti. Segnatamente - per quanto ne sappiamo - per i tre obiettivi il cui sviluppo iniziale è chiaramente Tamron, 28-75/2.8, 17-28/2.8 e 70-180/2.8. Quando è uscito la scorsa estate il Nikkor Z 70-170/2.8, Tamron ha sostanzialmente in contemporanea annunciato la versione G2 per Sony. Migliorata in tutto (motore, stabilizzatore, schema ottico, prestazioni). Nikon invece ha in licenza l'equivalente della versione G1. Lo stesso per gli altri due obiettivi. Del 28-75/2.8, Tamron aveva già lanciato nel 2021 la versione G2. Bene. Però, anche se è seccante sapere che Nikon ci vende un prodotto non aggiornato all'ultimo standard, sapere che esiste la versione per Sony non ci cambiava la vita. Adesso è diverso. Noi abbiamo comperato il Nikon Z 28-75/2.8 by Tamron e da questo momento possiamo avere il nuovo Tamron 28-75/2.8 nella versione migliorata in tutto (confermato da tutti i test di tutti i tester dell'universo) anche per Nikon Z. L'effetto è che c'è un obiettivo migliore, della stessa provenienza - non semplicemente di un concorrente - che si sovrappone al nostro. Con conseguente svalutazione immediata del nostro, di prodotto. Dobbiamo aspettarci che presto o tardi uscirà per Z anche la versione G2 degli altri due obiettivi, superando quelli che sono i limiti che abbiamo individuato nelle nostre versioni ? Sarebbe veramente seccante e non mi sentirei di giustificarlo. Specie considerando che la politica commerciale (prezzi) di Tamron sinora è stata più che aggressiva (i tre obiettivi di cui parliamo, in versione Sony, Tamron li vende ad un prezzo decisamente più conveniente di quello che viene chiesto a noi da Nikon). La tendenza è di usare motori lineari Prima Sony, poi Sigma e Tamron, stanno passando ai motori lineari al posto di quelli STM/passo passo. Non è scienza militare, sono motori che esistono da decenni e sono utilizzati persino nel modellismo o nelle stampanti 3D. Sono caratterizzati da coppia elevata, zero usura, velocità estrema ed estrema precisione. Nikon li usa anche lei da decenni. Ma nei suoi obiettivi, anche quelli top, sinora ha usato i più convenzionali motorini passo-passo. Dobbiamo attenderci una versione II dei nostri obiettivi aggiornata in questa componente ? Fosse così, il sovrapprezzo che abbiamo pagato per avere obiettivi di qualità top e di longevità top non sarebbe stato giustificato. La concorrenza è salutare ma adesso mi pare che la fuori ci siano i leoni ... Questo annuncio di Tamron, l'annuncio della roadmap di Viltrox con obiettivi estremamente ambiziosi che vanno in diretta competizione con i TOP CLASS di Nikon mi pare che sia più di uno squillo di tromba. In che parte del guado stia Sigma ancora non l'ho capito ma potrebbero essere solo in attesa di un accordo (Yamaki vuole continuare a portare i pantaloni in casa sua ma sembra che Canon e Nikon non siano d'accordo. Abbiamo il precedente di RED : mai dire mai). Potremmo arrivare anche in Nikon Z al caso che i porcellini d'India (ovvero i primi acquirenti di una nuova generazione di prodotti) siano sacrificabili per un margine del 25% in più. Ovvero quelli che lo prendono in quel posto … Se la tendenza fosse questa e si rivelasse confermata, anche io che sono Nikonista nel DNA potrei decidere di fermarmi a riflettere e aspettare. La mancanza di una prospettiva chiara e la parossistica e spasmodica ricerca del segreto a tutti i costi da parte di Nikon non aiuta certo a fare chiarezza o a capire cosa aspettarci nell'immediato futuro. E la qualità che stiamo riscontrando in alcuni Viltrox ci fa dire che non è solo in casa Nikon che c'è l'Adrian Newey dei progettisti ottici. Mi sa che alcuni si sono accasati ad Hong Kong portandosi dietro progetti e macchinari. Insomma, è pericoloso tirare troppo la corda ... Detto fuori dai denti. Ho avuto il Nikkor Z 24-70/2.8 per qualche anno e l'ho trovato eccellente, l'ho venduto perché il 24-120/4 S è più flessibile per me le volte che mi serve questo tipo di trans-standard. Ma se oggi avessi bisogno di un 2x-7x/2.8 comprerei questo Tamron. Che sembra meglio del 24-70/2.8 S di Nikon e costa come il 24-120/4 S di Nikon ed è indubbiamente meglio del TamNikon 28-75/2.8 !
    19 punti
  5. Generalmente uso obiettivi Nikkor Z sulla Zf. Magari non proprio quelli più enormi, se possibile i suoi due Special Edition e qualcuno di quelli più compatti. Oppure il Viltrox 20/2.8. Ma la Zf si accoppia esteticamente meglio con obiettivi più eleganti se non proprio d'epoca. Il guaio è che quelli con attacco Z sono pochi e costosissimi. Impensabile per me acquistarli solo per l'estetica (penso, ad esempio, agli ultimi Voigtlander). Ecco che mi viene in aiuto un cinese che ho in casa, che pur con attacco Leica M ha in dotazione un adattatore che non è un pugno in un occhio come il Nikon FTZ o i tanti cinesi K&F. Il TTArtisan è discreto ed ha un bel profilo conico che si accoppia con l'obiettivo dello stesso marchio, il 50/0.95 concepito come alternativa economica (seppur con prestazioni molto lontane) al Noctilux di Leica. Intendiamoci bene : con il Noct Nikkor Z 58/0.95 non ha alcuna attinenza ... é tutto metallo e vetro, lega leggera, alluminio e ottone. Niente plastica. La sensazione tattile è sontuosa, la presa in mano solida, l'impressione ricorda più quella di essere in presenza di una Lagonda V12 anziché un obiettivo dei nostri tempi. Come vorremmo che fossero gli obiettivi pensati per la Nikon Zf. A parte una distanza minima di messa a fuoco un pò esagerata per un "normale" (70 cm !) e più vicina a quella di un 85mm, risulta anche divertente da utilizzare, quando ci si vuole divertire a fotografare per svago. ha il grande pregio di "vederci" letteralmente "al buio" e di poter scattare proprio con un filo di luce o in penombra. E con lo stabilizzatore della Zf (qui tarato per un 50/1.2) ci va a nozze per non dimenticare tutte le facilitazioni alla messa a fuoco manuale uniche della Nikon Zf. Infine, l'anello di messa a fuoco è molto solido e la corsa adeguata, permettono di riuscire a fare cose difficili anche con una profondità di campo così ridotta. Qui è usato esclusivamente ad f/0.95 come è prescritto nel contratto di vendita originale quindi posso mettere a fuoco sull'occhio vigile di quel pelandrone di George oppure di Isabella, quando passa a reclamare la pappa nella realtà i difetti ottici sono molti ma non tanto da rendere nulla la "magia" del campo di smaterializzazione indotto da quell'apertura ridottissima. E non ritenendo opportuno l'acquisto della meraviglie delle meraviglie Nikkor Z (non comprerei il 58/0.95 nemmeno fosse ad un quarto del prezzo di listino), mi basta così
    17 punti
  6. Caratteristiche principali dell'obiettivo Nikon NIKKOR Z 28-400mm f/4-8 VR: Copre un'ampia gamma di lunghezze focali: da 28 mm a 400 mm, il primo tra gli obiettivi NIKKOR Z. Realizza ca. Zoom 14,2x, il rapporto di zoom più alto della sua categoria. Una distanza minima di messa a fuoco di 0,2 m nella posizione grandangolare massima e un rapporto di riproduzione massimo di 0,35x consentono agli utenti di avvicinarsi ai soggetti per un'espressione dinamica. Una lunghezza totale di ca. 141,5 mm e un peso di ca. 725 g, l'obiettivo più leggero della sua categoria, rendono questo obiettivo compatto e leggero facile da trasportare e meno gravoso durante le riprese a mano libera. Le prestazioni VR stabili equivalenti a un aumento di 5,0 stop della velocità dell'otturatore riducono efficacemente la sfocatura in ambienti scarsamente illuminati e con le riprese a mano libera. Se abbinato a una fotocamera compatibile, Synchro VR può essere attivato per ottenere una stabilizzazione fino a 5,5 stop* 1 combinando il VR integrato nella fotocamera e il VR dell'obiettivo. L'adozione di un motore passo-passo (STM) consente l'azionamento AF ad alta velocità. Il design tiene conto della registrazione video con esposizione stabile e fornisce funzioni come la soppressione del focus-breathing che riduce efficacemente lo spostamento dell'angolo di campo durante la messa a fuoco. Il supporto per l'azionamento MF lineare consente una messa a fuoco fluida. Viene fornito con un paraluce compatto e quadrato che combina prestazioni e usabilità superiori, offrendo una riduzione dell'effetto fantasma e consentendo il funzionamento dello zoom anche se montato invertito. Progettato per resistere alla polvere e al gocciolamento, con sigillatura accurata su varie parti, comprese le parti mobili del barilotto dell'obiettivo, per impedire l'ingresso di polvere e gocce d'acqua nell'obiettivo.* 2 *1 Misurato in conformità agli standard CIPA con la funzione VR impostata su “NORMALE” se combinato con fotocamere che supportano Synchro VR. *2 La resistenza completa alla polvere e al gocciolamento non è garantita in tutte le situazioni o in tutte le condizioni. L'OBIETTIVO ALL-IN-ONE CHE VA DISTANTE: NIKON LANCIA IL SUPER ZOOM FULL-FRAME NIKKOR Z 28-400MM F/4-8 VR Versatilità e portabilità con copertura dal grandangolo al super teleobiettivo MELVILLE, NY – 27 marzo 2024 Nikon Inc. ha annunciato oggi il lancio del NIKKOR Z 28-400mm f/4-8 VR, un obiettivo super zoom ad alta potenza estremamente versatile per le mirrorless full-frame/formato FX della serie Nikon Z. macchine fotografiche. Quest'ultima aggiunta alla linea in espansione di obiettivi NIKKOR Z offre il rapporto di zoom più elevato della sua categoria1, rendendolo un must per i viaggi, lo sport, la fauna selvatica in giardino e altro ancora. "Tanti fotografi e creativi apprezzeranno la versatilità del NIKKOR Z 28-400mm, che offre nitidezza, portata e sfondi fantastici", ha affermato Naoki Onozato, Presidente e CEO di Nikon Inc. "Ovunque portino i tuoi viaggi, questo è sicuramente un obiettivo da prendere in considerazione per l'imballaggio." Il NIKKOR Z 28-400mm f/4-8 VR è un obiettivo zoom ad alto ingrandimento che copre un'ampia gamma di lunghezze focali, da 28 mm a 400 mm. Sia da vicino che da lontano, dai paesaggi alle vedute lontane, gli utenti apprezzeranno l'estrema versatilità e le potenti capacità dello zoom 14,2×. Sebbene sia un super teleobiettivo zoom con una portata fino a 400 mm, è anche il più leggero della sua categoria1, con un peso di soli 725 g circa, che lo rende facile da trasportare durante i viaggi. Questo nuovo obiettivo ha anche una distanza di messa a fuoco minima2 notevolmente ridotta di soli 7,8 pollici (0,2 m) nella posizione massima del grandangolo e 3,9 piedi (1,2 m) nella posizione massima del teleobiettivo. Il rapporto di riproduzione massimo di 0,35x consente agli utenti di catturare primi piani a breve distanza di cibo, fiori e animali. Quando si scatta da lontano, gli utenti possono riempire l'inquadratura con il soggetto e ottenere comunque un piacevole sfondo sfocato. Il NIKKOR Z 28-400mm f/4-8 VR utilizza un motore passo-passo (STM), che consente una messa a fuoco automatica rapida e silenziosa, consentendo una rapida messa a fuoco su soggetti in movimento. L'obiettivo è inoltre dotato di una funzione di riduzione delle vibrazioni (VR) con prestazioni equivalenti a 5,0 stop, che aiuta a ottenere foto nitide e video stabili con facilità, anche a mano libera.3 Disponibilità da metà aprile, prezzo intorno ai 1500 euro
    17 punti
  7. A Castelsardo un rito diverso, generato dalla pietà popolare e che affonda le sue radici negli anni della dominazione aragonese. La processione del Lunissanti è la prima della Settimana Santa, si svolge il lunedì successivo alla Domenica delle Palme e dura un giorno intero. La pietà popolare esalta il carattere della manifestazione attingendo dalle proprie tradizioni e dalla propria cultura della fede evitando i dettami della liturgia e persino la presenza di un prete che la guidi. La Confraternita della Santa Croce custodisce i Misteri della passione di Cristo, gli strumenti del suo dolore: il calice, il guanto, la catena, la colonna, i flagelli, la corona di spine, la croce, la scala, il martello e la tenaglia, la lancia e la spugna, il teschio, il busto dell’ecce homo e il Cristo crocefisso. È trascorsa da poco l’alba quando nella concattedrale di Sant’Antonio Abate a Castelsardo viene celebrata la messa alla presenza dei confratelli di Santa Croce che termina con la benedizione degli strumenti del dolore di Cristo. È questo il momento per gli apostuli (ognuno dei quali porta con sé uno dei Misteri accompagnati ognuno da un gruppo di cantori che intonano il Miserere, lo Stabat Mater, il Jesus) di incamminarsi alla volta di Tergu, un piccolo centro dell’Anglona, diretti alla chiesa di Nostra Signora di Tergu. Arrivo verso le 11,30. L'ingresso sul selciato che conduce a Nostra Signora di Tergu e l'attesa degli Apostuli prima dell'ingresso in chiesa Ancora una messa e una nuova benedizione dei Misteri e poi ripartenza verso Castelsardo, sempre a piedi. I Cantori davanti all'ingresso di Nostra Signora di Tergu A Castelsardo l’ultima funzione alle 19 e alle 20 l’ultimo tratto, sempre in assenza delle autorità ecclesiastiche. La processione attraverserà il paese, totalmente al buio, con la sola illuminazione delle fiaccole. Non vado oltre con la storia perché è veramente difficile documentarmi su questa particolare manifestazione ma quello che sono riuscito a sapere lo avete appena letto. Per quanto riguarda invece l’aspetto fotografico ho dovuto necessariamente tenermi “leggero” perché la spalla destra è ancora dolorante e so che il recupero sarà particolarmente lungo. Per cui ho preferito usare la Zfc con una sola lente. La mattina ho scelto il 16-50 per via della maggiore duttilità e nonostante la giornata piovosa in luce non mi ha creato problemi. La scelta del bianco/nero, visti i colori inesistenti, l’ho ritenuta appropriata. Definire coinvolgente e quasi ipnotico il rito serale è riduttivo, bisogna assistere per capirlo. Una folla composta da fedeli e turisti provenienti da tutta Europa solo per assistere a questo evento. Un silenzio surreale, tanto che ho dovuto silenziare la Zfc, persino quel rumore finto dello scatto era fuori luogo. Documentarla è una sfida. Non si tratta di fotografare al buio, si tratta di fotografare il buio. Difficile stare sotto i 10000 ISO. In quelle condizioni il meglio di cui disponevo era il 24mm 1,7 che ancora una volta si è dimostrato lente di razza, sorprendente. Molti doppioni e anche molte immagini scartate perché sbagliate o magari per micromosso o perché semplicemente non mi piacevano. Le poche che propongo differenziate per momento e per scelta (b/n al mattino e colore alla sera) spero che rendano al meglio l’idea di una manifestazione che non si snoda lungo un tracciato segnato o immaginario ma scorre attorno alle persone, le circonda e le sfiora in un silenzio denso, rotto solo dalle litanie dei cantori, illuminato dalle fiaccole affidate alle consorelle (tutte bambine) precedentemente vestite di bianco dalle mamme all’interno del battistero e che hanno il compito di far luce con le torce sui passi degli apostuli. Ultime immagini per i Cantori Pezzo consigliato: Jubilee Street (Nick Cave) Copyright Enrico Floris 2024 per Nikonland
    16 punti
  8. Questo articolo parte da fatti reali ma è inteso in senso scherzoso. Magari con toni "vecchia scuola" (ma qui siamo praticamente tutti boomer !) e politicamente scorretto, ma prendetela sul ridere. Immagino Nikon come un saggio shogun ultra centenario (la prima fondazione di Nikon risale ufficialmente al 1917 ma su realtà risalenti al diciassettesimo secolo) che guarda con tranquillità lo svolgimenti degli eventi, certo che tra cento anni sarà ancora qui a soppesare ogni singola scelta strategica. Intorno nascono nuove realtà, nuovi concorrenti, più giovani, più eccitati, più precipitosi. Tutti vogliosi di conquistare il proprio spazio. Anche con un pò di quelle necessarie cattive maniere e prepotenza che ci vogliono quando sei in fondo alla lista e vuoi emergere. Al capo della pianificazione dei prodotti fotografici Nikon Z un mese fa, alla fiera di Yokohama, il più importante evento del settore in Giappone, è stato chiesto : Temete la crescente concorrenza dei produttori ottici cinesi come Viltrox , Sirui o 7Artisans , che ora offrono obiettivi con messa a fuoco automatica compatibili con l'attacco Nikon Z ? "Poiché la nostra base di utenti si è ampliata, ognuno ha le proprie preferenze e gusti. Quindi ha davvero senso espandere la gamma di obiettivi disponibili. Noi vogliamo realmente che i nostri clienti si divertano a provare diversi obiettivi compatibili con attacco Z e si divertano a fotografare. Abbiamo una storia di 90 anni nella produzione di obiettivi. Per questo, riteniamo che gli obiettivi Nikkor Z rimangano la prima scelta, poiché si adattano perfettamente ai nostri corpi macchina Nikon Z. Questi obiettivi scattano foto eccellenti, noi vorremmo che i nikonisti sfruttassero questa combinazione" le lenti Nikon sono belle ma di una bellezza classica, un pò senza tempo e certamente molto impegnative in tutti i sensi E noi che nikonisti siamo, che facciamo, che facciamo ? Seguiamo il consiglio dello shogun per avere il meglio dalle nostre Nikon Z oppure ci facciamo ammaliare dalle altre proposte del mercato ? Perché c'è Tamron, forte di un accordo di licenza e di canali di fornitura consolidati da tempo che dopo aver fornito a Nikon dei sottoprodotti (cosa che ci ha un pò stupito), si è lanciata proponendo obiettivi che allargano la proposta dei Nikkor Z stessi. E con l'annuncio dell'altro giorno, il nuovo 28-75/2.8 G2 in diretta concorrenza con quello frutto di collaborazione con Nikon, ha fatto una vera e propria prova di forza (che, lo confesso, mi ha fatto saltare la mosca al naso !). Tamron parte da posizioni di forza, ha la licenza Nikon, l'attacco Nikon Z per lei non ha segreti. E' la super-eroina della nostra storia ! Tra le più intraprendenti proposte c'è poi quella di Viltrox, che a dispetto del suo nome che ricorda certi detergenti per i vetri o i pavimenti, invece si comporta un pò da raider vichingo. Non ci risulta che abbia la licenza ufficiale, ma cinese di Hong Kong si sente intoccabile (e come potrebbe essere diversamente, visto che Giappone e Cina hanno contese ben più importanti che il protocollo AF Nikon !) e quindi, nel momento in cui Nikon ha dichiarato di non voler più aggiornare la roadmap obiettivi, ne ha presentata una tutta sua che è di una ambizione senza limiti. La Signorina VIltrox, nonostante la sua giovane età, lancia obiettivi cine, obiettivi super-luminosi, tutti autofocus e molto, molto prestazionali. Ma, insieme, anche obiettivi più compatti e con un rapporto prezzo/prestazioni praticamente imbattibile per chiunque. L'avvenenza della bella VIltrox ricorda nel piglio quella della figlia di Thor che, anche mentre pulisce casa con il superbrillantante, cattura ogni attenzione Faremmo un torto a Sigma, che nel recente passato ci ha donato progetti ottici per reflex di livello senza paragoni, se la dimenticassimo. Ma il fatto è che è Sigma che ha fatto di tutto per farsi trascurare. A sei anni dal lancio del sistema Nikon Z abbiamo solo i tre orribili anatroccoli in formato DX che nessuno vuole. Non sono state presentate novità (mentre per altri marchi propone progetti unici, anche troppo !) e Yamaki San, nella sua beata sincerità, ammette che di Sigma per Z non ne hanno venduti per niente "forse perché APS-C" e si chiede come andrebbe "se ci fossero dei Sigma per Nikon Z a pieno formato". Come se dipendesse da qualcun altro proporli una buona volta. Sigma si sente abbandonata, ha gli occhi rossi per il pianto e prega perché il nikonista ritorni da lei. Però se ne resta in disparte a guardare Nikon che balla con le altre ... *** Come prima, meglio di prima ? Magari presto la situazione si ribalterà ma almeno da parte di Nikon, questo 2024 è cominciato in tono abbastanza compassato. Lui guarda con la saggezza della sua età e programma con tempi che vanno ben oltre i nostri che, alla sua età, faremo fatica ad arrivare. E, insomma, pur interessante, il nuovo 28-400 f/buio non è di quelli che possano far perdere il sonno intanto che arriva ! Per questo siamo lasciati liberi di giocare come ci pare. Tutto questo, in fondo è un bene e siamo sicuri che la sperimentazione "leggera di testa" possa portare esperienze anche in casa nostra. L'unica cosa che sarebbe stupida, l'ho detto e lo ripeto ancora qui, sarebbe comperare una fotocamera non compatibile con l'attacco Nikon Z, per poter utilizzare obiettivi che per il momento non possiamo montare sulle Nikon Z. Dimentichiamoci gli adattatori, ma è dimostrato che il Nikkor Z Mount è potenzialmente il più brillante dei sistemi. Sentire nostalgia per un amore mai provato con una sconosciuta incontrata per strada ? Sono esperienze da affrontare "eventualmente" in bed & breakfast. Senza andare oltre. Specie per gli uomini di mezza età ... Secondo me, ovvio. Voi con i vostri soldi, fateci ciò che meglio vi pare ! [PS : Con la presentazione del Tamron 28-75/2.8 G2, più avanzato del precedente Nikkor Z 28-75/2.8, credo che tutta l'operazione Tamron+Nikon si rivelerà a saldo negativo, perché avremo il paradosso che i Nikkor Z saranno gli obiettivi di seconda scelta mentre quelli "compatibili" saranno quelli migliori. Con una forte perdita di immagine per tutti i coinvolti e una perdita di fiducia del "consumatore" nei confronti sia di Nikon che di Tamron (nei confronti di questa .... non ce n'è nemmeno bisogno, almeno da parte mia : morirei piuttosto che comprare un Tamron !). Ma in fondo perché me la devo prendere ? Ognuno è padrone delle sue scelte ed è libero di affrontarne le conseguenze. Chi sono io per criticare l'operato di un saggio shogun ?]
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  9. Il 29 Marzo scorso ho beneficiato di una visita al Museo Horacio Pagani ed all’Atelier (la fabbrica), come lo chiama lui, dove si costruiscono auto da sogno, in un ambiente luminoso, bello, pulitissimo, proprio come una sartoria artigianale dove ti cuciono addosso un vestito, in questo caso, un’automobile. Auto uniche di nome e di fatto, costruite artigianalmente dalla più piccola vite in titanio, alla scocca di carbonio. Solo il motore, un 12 cilindri, turbo o aspirato viene prodotto su specifiche Pagani dalla AMG, il reparto sportivo della Mercedes Benz. La Pagani Automobili nasce 1998 e nel 1999 presenta al salone di Ginevra la Zonda C12. La vettura avrebbe dovuto avere tratti sensuali, combinando la sinuosità di una donna formosa con la linea aggressiva di un cacciabombardiere, l’espressione di velocità, tecnologia, esasperazione e ingegneria per eccellenza, prendendo come ispirazione stilistica le vetture di Le Mans di fine anni 80 inizio anni 90. La scelta del propulsore tenne conto del consiglio dell’amico Fangio che desiderava un Mercedes e Pagani, oltre a sposare l’idea del campione argentino, volle che fosse un V12. Motore che rappresenta la storia dell’automobilismo italiano. Naturalmente durante la visita all’Atelier è proibito fotografare, i cellulari vengono fatti riporre in armadietti sotto chiave, mentre è possibile fotografare nel museo. Le foto seguenti mostrano un po’ la storia recente del marchio e la sua evoluzione stilistica e tecnologica. Nel 1979 Pagani progettò una F.2. Il lavoro richiese un anno e si calcolò che vi fossero investite qualcosa come cinquemila ore di lavoro. La F2 Renault progettata da Pagani Nel 1998 nasce la Zonda. L’auto in mostra è il telaio n. 2 ed è detta “la Nonna”, un prototipo che ha fornito il terreno per lo sviluppo di tutte le auto prodotte fino ai giorni nostri. E’ stata il banco di prova per testare il motore V12 AMG M120, e tutte le soluzioni aerodinamiche e di materiali. Durante il suo sviluppo ha sempre mantenuto fede al concetto Leonardesco secondo cui Arte e Scienza possono camminare, mano nella mano. La vettura è stata restaurata e posta a riposo nel museo dopo aver percorso la bellezza di 550.000 Km. Zonda Zonda Zonda Il V12 a 60° M120, che equipaggerà anche i modelli successivi La Zonda S del 2000. Un anno dopo l’esordio della C12, venne presentata la Zonda S, che sfoderava un poderoso motore V12 60° AMG M120 sette litri con 555 CV di potenza per un peso complessivo di Kg. 1280. La vettura, oltre al propulsore potenziato, presentava una vasta serie di migliorie tecniche e fu la prima auto stradale realizzata completamente in fibra di carbonio a vista. Zonda S Zonda S Zonda S Zonda S La Zonda F del 2005 dedicata a Juan Manuel Fangio. La F è una sorta di antologia filosofica delle idee di due persone sensibili che hanno elaborato concetti semplici e pratici. La vettura tecnicamente è un pezzo unico fatto di carbonio, leghe di alluminio, titanio, avional, cromo-molibdeno, pelli selezionate. Alcuni di questi materiali sono lavorati utilizzando la migliore tecnologia, per altri la migliore mano d’opera. Monta un propulsore V12 60° AMG M120 sette litri ancora più evoluto con 602 CV per un peso cpl. di Kg. 1230. Zonda F Zonda F Zonda F La Zonda Cinque Roadster del 2010. La vettura è la prima auto stradale ad essere costruita con una nuova generazione di struttura ultra rinforzata in fibre composite di carbonio mescolato al titanio, ancora più leggera, resistente ed aerodinamica. Il motore V12 60° AMG M120 sette litri eroga 678 CV, abbinato ad un cambio sequenziale a 6 rapporti per un peso cpl. di Kg. 1210. Zonda Cinque Roadster Zonda Cinque Roadster Zonda Cinque Roadster Zonda Cinque Roadster La Zonda R telaio n. 007 del 2009 - Nel 2006 Pagani iniziò a progettare una vettura estrema, basata sulla Zonda F e destinata all’uso in pista. Corsaiola di carattere, sfoggia comunque finiture degne di un grande “orologio” ricco di 3270 componenti nuovi tra cui il telaio in carbo-titanio, i bulloni in ergal e titanio, le barre anti sfondamento, l’impianto di estinzione, i sedili omologati FIA e conformi allo standard HANS e il cambio robotizzato in magnesio XTRAC a 6 marce, con velocità di cambiata di 20 ms. Il motore V12 60° AMG M120 sette litri eroga 750 CV, per un peso cpl. di Kg. 1070. Zonda R Zonda R Zonda R Zonda R Zonda R Nel 2011 nasce la Huayra dall’esperienza accumulata attraverso la realizzazione della famiglia Zonda si riflette negli otto anni di studi e perfezionamenti, alla continua ricerca delle migliori soluzioni tecniche, come il telaio in carbo/titanio. La nuova monoscocca centrale sulla Huayra è un design completamente nuovo realizzato appunto in carbo/titanio. Il serbatoio del carburante si trova integrato nella zona più protetta della monoscocca, alle spalle del pilota, rinforzata dalla cellula di sicurezza in differenti compositi balistici. I controtelai Cromo/Molibdeno anteriori e posteriori offrono un eccezionale rapporto rigidità-peso, per permettere alle sospensioni di lavorare al meglio. Per la prima volta su una vettura stradale viene applicato un sistema di aerodinamica attiva. La vettura è spinta da un nuovo motore AMG M158 V12 a 60° biturbo, capace di sprigionare una potenza di 730 CV, per un peso cpl di Kg. 1350. Huayra Huayra Huayra Il nuovo motore AMG M158 V12 a 60° biturbo I vari modelli studio per arrivare alla Huayra definitiva La Zonda HP Barchetta del 2017 è una creazione, haute couture dell’arte automobilistica, presentata al Concorso d'Eleganza di Pebble Beach del 2017 come regalo al fondatore dell'azienda, Horacio Pagani, per il suo 60° compleanno e per commemorare il 18° anniversario della Zonda. La vettura, presenta una tecnologia di ultima generazione ed è alimentata da un motore a 12 cilindri di 7,3 litri, è capace di generare 789 CV con una coppia di 850Nm, sviluppato da Mercedes AMG esclusivamente per Pagani, che promette un suono ancora più distintivo. I materiali utilizzati, derivati dalla continua evoluzione tecnologica di Pagani Automobili, permettono una sensibile riduzione del peso (cpl Kg. 1250) e prestazioni eccezionali. Zonda HP Barchetta Zonda HP Barchetta Zonda HP Barchetta Zonda HP Barchetta La Zonda HP Barchetta REVO del 2022 è un esemplare unico e rappresenta il connubio fra la Zonda HP Barchetta e la Zonda Revoluciòn. Monta un motore V12 60° aspirato AMG M120 che eroga 800 CV e 750Nm di coppia e con un sound emozionante, fornito dagli scarichi in titanio rivestiti in ceramica. Nonostante sia una vettura da pista, niente è lasciato al caso ed anche il più piccolo dettaglio è curato maniacalmente, come i componenti in alluminio anodizzato blu ricavato dal pieno. Zonda HP Barchetta REVO Zonda HP Barchetta REVO Zonda HP Barchetta REVO Zonda HP Barchetta REVO Zonda HP Barchetta REVO Nel 2022 nasce la Huayra Codalunga - Nel 2018, due collezionisti Pagani chiesero a Horacio ed al Pagani Special Projects di realizzare una vettura codalunga, un progetto speciale e su misura. L’idea era una Hypercar elegante, semplice e pulita nel design, un modello da esporre ai concorsi d’eleganza internazionali proprio come un’opera d’arte. Una prova sfidante per il team che concettualmente è partito dalla Huayra Coupé e ha cominciato a togliere e levigare la carrozzeria per renderla del tutto curvilinea, rimuovendo ogni appendice aerodinamica e dettaglio aggiuntivo. Sotto il cofano posteriore di oltre 3,5 mq, più lungo di 360 mm rispetto alla coupé, si cela un V12 AMG capace di sviluppare 840 Cv ed 1.100 Nm coppia dai 2000 ai 5600 rpm. Il cambio è sequenziale trasversale a sette rapporti, con differenziale a controllo elettronico ed albero di trasmissione sviluppato dal mondo racing. Il gruppo volano-frizione è costituito da frizione a triplo disco, più leggera e con minore inerzia. Equipaggiata con lo stato dell’arte dei sistemi materiali compositi avanzati, Codalunga raggiunge il peso piuma di 1.280 kg a secco. Huayra Codalunga Huayra Codalunga Huayra Codalunga Huayra Codalunga Huayra Codalunga Huayra Codalunga - Particolare dell'interno Huayra Codalunga Nel 2022 nasce “Utopia”. Horacio Pagani aveva le idee chiare su che cosa dovesse rappresentare, ma preferì chiedere ai suoi migliori clienti, a coloro che attendono con entusiasmo ogni sua creazione, di esprimere i propri desideri. Avevano già automobili dalle prestazioni straordinarie, che cosa mancava ancora? Due le parole che ritornano nelle loro risposte: semplicità e piacere di guida. Allora ecco che lo sviluppo del nuovo progetto C10 va in controtendenza rispetto ai trend del momento. Niente alimentazione ibrida, niente batterie pesanti, solo un esuberante motore V12 AMG biturbo di 6.0 litri che eroga 864 CV e una coppia di 1100Nm. Nessun sistema a doppia frizione, solo un puro cambio manuale o sequenziale XTRAC a sette rapporti. Tutto questo per offrire un’auto che mette al centro il guidatore, una hypercar che risponde al meglio a ogni sua azione creando una perfetta sintonia tra uomo e macchina, una ricerca che si trasforma in puro piacere di guida, un’esperienza “classica” definita in modo nuovo. La Utopia è stata costruita intorno a una nuova monoscocca realizzata in Carbo-Titanio HP62 G2 e Carbo-Triax HP62 con rollbar integrato a scomparsa. Alla monoscocca sono collegati i telaietti anteriori e posteriori in lega di acciaio al cromo/molibdeno e la rigidità torsionale è cresciuta del 10,5% rispetto alla Huayra. Pure le portiere si aprono verso l'alto e in avanti e non ad ala di gabbiano come la stradale precedente. Una soluzione che era stata anticipata dalla Huayra R. Un ulteriore spunto d'interesse della Utopia risiede nei due elementi superiori dell'ala posteriore: i profili, attivi e indipendenti l'uno dall'altro, lavorano di concerto con le sospensioni semi-attive per offrire le massime prestazioni nella guida dinamica. Il tutto racchiuso in un peso cpl. di 1.280Kg. Le foto seguenti sono state riprese dal portale “Quattroruote” in quanto la Pagani Utopia, vettura attualmente in produzione, non era presente nel museo e neppure nello Show room. Abbiamo potute vedere l’auto solo nell’Atelier in fase di costruzione, senza poterla fotografare. Utopia Utopia Utopia Alcuni particolari distintivi del marchio Anche il telaio di questo banco ottico è un progetto Pagani Le notizie sopra riportate sono state tratte dai pannelli appesi nel museo riguardanti la storia del marchio, dalle didascalie nei pressi delle auto che illustrano e dal sito ufficiale della Pagani. Le foto sono state eseguite con Nikon Z 8 e 24-120/4 tranne quelle relative alla Pagani Utopia riprese dal sito ufficiale di Quattroruote.
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  10. I cancelli della base di Istrana di venerdì 5 aprile sono stati aperti per la cerimonia dell’addio all’AMX, che lascia definitivamente l’Aeronautica Militare dopo 35 anni di servizio (1989), e dopo aver volato per la prima volta nel maggio del 1984. L’AMX è stato un progetto congiunto tra Italia e Brasile, che ha coinvolto, all'epoca, tre aziende: Aeritalia, Aermacchi ed Embraer, ed è stato impiegato dalle aeronautiche militari di Italia e Brasile. E’ stato prodotto in più di 200 esemplari in versione monoposto per l’impiego operativo - nei ruoli bombardamento e ricognizione - e biposto per l’addestramento. La sua storia è iniziata proprio nella base di Istrana, dove il primo esemplare fu assegnato nel 1989 al 103esimo Gruppo Volo. Il velivolo AMX ha operato in diversi teatri operativi all'estero ma ha dato un contributo importante anche in ambito nazionale, dov'è stato utilizzato in missioni di ricognizione fotografica in casi di emergenze e pubbliche calamità e a supporto di operazioni di contrasto ad attività illecite sul territorio. A lui sono stati attribuiti due nomignoli nel corso della sua vita: Ghibli per la Forza Armata e “Topone” per chi è stato a contatto con lui. Uno di questi è stato Alessandro Floriani che ha volato sull'AMX per quasi 7 anni (dal (dal 1998 al 2005) come pilota da combattimento e come istruttore di tattiche operative. Durante il viaggio in pullman verso Istrana e ritorno, ha rammentato alcuni aneddoti del periodo in cui lo pilotava e con commozione ha ricordato l'incidente del 2001 nel quale perse la vita il Colonnello Davide Franceschetti, suo amico e capopattuglia. A farci compagnia, oltre ad Alessandro, c'erano anche una trentina di dipendenti dell'ex Aermacchi, ora Leonardo, che ci hanno invece raccontato delle loro esperienze sui modelli iniziali dell'AMX e sui successivi adeguamenti ed aggiornamenti. Purtroppo il mio invito per la tribuna d'onore è andato smarrito e quindi sono rimasto a terra e oltremodo lontano dallo speaker che raccontava cosa stava accadendo. Non mi è ancora capitato di fotografare una manifestazione a favore di luce ed anche questa volta non è stato differente, inoltre la giornata era un misto di nuvole con un sole pallido che si palesava ad intermittenza. Non mi è dato sapere a questo punto se fosse a causa della meteorologia che la PAN ha volato con soli 4 aerei ma era la festa dell'AMX e quindi ho deciso di dedicare questo spazio a lui, per quanto mi è stato possibile, vista la mia posizione alquanto disagiata. Oltre a qualche passaggio dedicato in esclusiva ai 5 AMX, ce ne sono stati un paio in parata, con i quattro aerei della PAN e con i successori dell'AMX stesso, un Tornado, un Eurofighter e un F35 L’Aeronautica Militare ha voluto celebrare questa giornata con un aereo commemorativo per l’evento del phase-out come si usa chiamare in gergo tecnico questa fase e non poteva mancare la versione con una livrea speciale. Sulla deriva sono presenti un pilota che saluta al fregio avvolto dal tricolore, elementi che contraddistinguono l’#AeronauticaMilitare, e la frase “Volatus ad astra, memoria in aeternum”. Dietro la cabina di pilotaggio, sulla fusoliera, sono raffigurati una bussola e un mondo stilizzato a rappresentare il contributo nelle missioni dentro e fuori dai confini nazionali. Infine, sul muso troviamo l’araldica della Forza Armata. Per tutta la manifestazione non c'è stato il ritmo frenetico di un airshow e del resto non lo era! Infine un ultimo passaggio in parata per la pattuglia AMX e poi l'atterraggio. A volare per l'ultima volta sull'AMX anche il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Generale di Squadra Aerea Luca Goretti e il Comandante del 51° Stormo Emanuele Chiadroni (il quinto della fila) Alla cerimonia d'addio hanno preso parte oltre diecimila persone e, come affermato dal Generale Goretti, dopo 35 anni di onorato servizio, può ora "godersi la pensione".
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  11. Immagini di un viaggio in Norvegia a metà settembre 2023. Cosa dovrebbe colpire maggiormente l'estremo Nord se non la luce, anzi le luci. Per gli antichi abitanti del Nord, le luci di queste terre sono intrise di magia mistica. Immagino le sensazioni che poteva provocare l'aurora polare mille anni fa. Anche oggi, nonostante le spiegazioni scientifiche, continua ad affascinare. Qui, tra montagne aspre e maestose, laghi specchianti, fiordi profondi e tutte le tonalità di verde, i sensi si acuiscono, favorendo la contemplazione ed un approccio fotografico più meditativo.
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  12. Rossa o Bruna ? Un Suv capiente per tutta la famiglia oppure una due posti cabrio per le gite della domenica ? Potendo, entrambe. Ma se uno ha il box piccolo dovrà fare una scelta. In fondo è un quesito che non si dovrebbe porre, Nikon Z8 e Nikon Zf sono due fotocamere profondamente differenti, pensate per scopi e per fotografi differenti. Se qualcuno è in bilico tra loro, dovrebbe prima farsi qualche altra domanda di carattere personale. Ma sappiamo che li fuori c'è chi non ha ancora fatto la propria scelta, magari ha in mano una Z6 o una D850 e non sa decidersi. Quale delle due scegliere ? Giochiamo alle differenze ! con la Z8 va acquistato necessariamente il Nikkor Z 24-120/4 S con cui è proposta, giustamente in kit. Il conto totale però ... è salato. La Nikon Z8 è sostanzialmente la versione compatta dell'ammiraglia Nikon Z9. Con essa condivide sensore, processore, mirino, architettura complessiva. Il suo sensore è da 45 megapixel con sensibilità base 64, dual base a 500 e gamma lineare fino a 25.600 ISO. E' un sensore sovrapposto, nonostante la sua risoluzione sia uguale, è diverso da quello - condiviso - tra Nikon Z7 e D850. E' più veloce, virtualmente esente da fenomeni di rolling-shutter, almeno nelle condizioni di ripresa comuni, consente una estrazione di dati più efficiente e di indirizzare al mirino un flusso di informazioni separato rispetto a quello che viene processato per la memorizzazione sulle schede di memoria. La sua elevata velocità di sincronizzazione, permette a questa fotocamera di fare a meno dell'otturatore meccanico. Praticamente utilizza esclusivamente la lettura elettronica dei dati, cosa che permette assenza di parti meccaniche soggette ad usura quasi completa (resta lo stabilizzatore del sensore che però è ad azionamento elettromagnetico). Il video è disponibile nei più frequenti formati professionali, fino a 8K, sempre a pieno formato. La raffica a pieno formato può andare fino a 20 scatti al secondo in formato RAW e a 30-120 scatti al secondo, in formato JPG. Dispone di funzionalità avanzate come il prescatto, l'acquisizione automatica e il pixel-shift. Ha un corpo professionale parzialmente in composito plastico e lega leggera, con impugnatura ben estesa ed ergonomica, comandi professionali, display posteriore semiarticolato dotato di un robusto snodo metallico. compatibile con tutti gli obiettivi Nikkor Z, la Zf è proposta con due obiettivi speciali che ricalcano l'estetica dei classici Nikkor AI/AIs : peccato manchi loro l'anello di comando del diaframma. Quell'anello argentato è solo estetico ! la Nikon Zf è una ristilizzazione moderna e tecnologicamente all'avanguardia, ispirata alle classiche reflex elettro/meccaniche degli anni '80 del secolo scorso (Nikon FE2/FM2/FM3a, ad esempio), con impostazione dei comandi a quadranti (tempi, sensibilità, compensazione dell'esposizione) sulla calotta superiore. Condivide il sensore delle Nikon Z6/Z6 II (e della reflex Nikon D780) che ha una base ISO a 100, dual base a 800 ISO e poi gamma lineare fino a 64.000 ISO. E' un sensore CMOS BSI con un tempo di lettura di circa 1/30'' per avere il frame completo. Questo lo espone a fenomeni di artefatti da rolling-shutter quando utilizzato in modalità silenziosa e nel video. L'otturatore é meccanico, il classico a doppia tendina (la prima tendina può essere di tipo elettronico per ridurre lo shock meccanico) con una vita ipotetica di circa 200.000 scatti abbondanti. Per usare il flash, si deve usare l'otturatore meccanico. Il formato video più avanzato è il 4K ma é ritagliato a 1.5 x (un campo inquadrato da un 50mm equivale a quello di un 75mm). La raffica arriva a 14 scatti al secondo in formato RAW pieno, oppure a 30 scatti al secondo in jpg in otturatore elettronico, eventualmente con memorizzazione pre-scatto. Ha stabilizzazione evoluta sul sensore di immagine. Il corpo è quasi interamente in lega con i quadranti in ottone torniti dal pieno. Il display posteriore è incernierato su un lato e completamente articolato, si può richiudere a libro oppure orientare in tutte le altre posizioni. Utilizza la stessa batteria della Nikon Z8 (comune a quasi tutte le Nikon, salvo le Z in formato DX e la Z9). batteria e schede di memoria (SD + microSD) nella Nikon Zf stanno insieme, accessibili dallo stesso sportellino sul fondello. La sezione del corpo, essenzialmente "a mattonella", non è comodissima da usare a lungo. Per agevolarne l'uso prolungato, la Zf è spesso usata con un grip opzionale SmallRig che migliora la presa in mano ed offre protezione supplementare al fondello, l'unica parte in plastica della macchina. *** Viste le caratteristiche di massima, adesso lasciamo parlare loro. Vediamo cosa hanno da dirsi "fuori dai denti" ! Io sono professionale. Utilizzo memorie di massa prestazionali, CFExpress di taglio fino a 4 terabyte con cui posso registrare ore di video e decine di migliaia di fotografie. Volendo posso montare sotto di me un battery-grip che oltre ad aggiungere i comandi di scatto in ripresa verticale, contiene due batterie che raddoppiano la mia autonomia. il vano memorie della Nikon Z8 è dedicato ed è sdoppiato : CFExpress + SD UHS-II Se mi monti il battery-grip opzionale, divento più alta anche della Z9, ho i comandi di scatto verticali e la prima batteria può essere sostituita mentre io sono in funzione e magari sto riprendendo video o facendo riprese automatiche. La mia seconda memoria è una tradizionale SD che può essere ad alte prestazioni. Mica uso la microSD che ha Lei. la Nikon Z8 (a destra, con il battery-grip opzionale) può affiancare e in molti casi anche sostituire l'ammiraglia Nikon Z9 (a sinistra) in compiti impegnativi come quelli professionali. Ma anche in mano all'amatore darà sempre il massimo affidamento, in qualunque situazione Il mio corpo è ergonomico ed l'evoluzione di quello progettato per adattarsi ai grossi obiettivi motorizzati, perfezionato con generazioni e generazioni di affinamenti. La mia impugnatura è disegnata sulla mano del fotografo che non si stanca, nemmeno usando per ore e ore, obiettivi pesanti come un 85/1.2 da un chile e rotti. Il mio display posteriore è indistruttibile, non è mica articolato con una semplice cerniera laterale che sembra si stacchi a solo guardarlo ! con o senza comandi verticali, la Nikon Z8 è pensata per essere usata con obiettivi impegnativi come il Nikkor 135/1.8 S che, sulla Zf non sono solo stonati stilisticamente ma alla lunga provano la tenuta fisica del fotografo che deve sforzare di più la muscolatura per reggere il suo kit Il mio mirino non si oscura mai, anche alla massima frequenza di scatto. Posso scattare praticamente in continuo, sempre con la massima affidabilità. Tu segui il soggetto e tieni premuto il pulsante. Al resto ci penso. Non ho la raffica plafonata per risparmiare l'otturatore, come quella la ! Infatti io l'otturatore meccanico non ce l'ho. Con me puoi scattare decine di milioni di foto, senza mai un rumore e senza fare un tagliando in assistenza. Per sentire il mio scatto lo devi proprio volere ! E allora ti accontento, secondo come mi hai impostata. Altrimenti nessuno saprà che stai scattando, magari in situazioni delicate, come durante una cerimonia o ad una conferenza stampa. Io sono la fotocamera perfetta per i cerimonialisti, per le videoriprese, posso lavorare perfettamente in simbiosi con mia sorella Z9 perché i miei file sono perfettamente identici ai suoi, e lo stesso vale per le impostazioni e le prestazioni più importanti. Sono seria, sono affidabile, sono longeva, sono sicura. Con me per dieci anni almeno, non dovrai più pensare ad un'altra. Io son più bella. Sono molto più bella. Io ti faccio sentire giovane se hai incominciato a fotografare quando le mie nonne andavano a pellicola. E se invece sei ancora giovane, ti faccio sentire diverso dagli altri che hanno fotocamere tutte uguali tra loro e noiose. Le mie regolazioni si vedono ad occhio. Se vuoi, puoi evitare perfino di usare menù e display posteriore (che si può elegantemente chiudere a portafogli che nemmeno si capisce che è un display). Oppure usarmi come ti pare, tipo con le ghiere davanti e dietro, perché sono flessibile. Io mi adatto, non sono rigida. Se usi obiettivi di una volta puoi impostare il diaframma con la loro ghiera. E io ti aiuto a mettere a fuoco ad occhio con le mie indicazioni a mirino. Addirittura ti stabilizzo l'immagine sul punto in cui stai mettendo a fuoco a manuzza, aiutandoti con il mio focus-peaking ! Vuoi giocare con il focus-shift ? Io sono stata la prima ad averlo, che ti credi, non sono mica una vecchia ciabatta. Ho una modalità per il bianco e nero che nessuna Nikon digitale ha mai avuto. Basta lo spostamento di una leva ed è come se mi avessi caricata con una pellicola monocromatica. Con diverse impostazioni di profondità dei neri, secondo il tuo umore del giorno, secondo la luce oppure il tuo estro artistico di quel momento. Solo che il rullino io non ce l'ho, quando vuoi, con un gesto puoi tornare a fotografare a colori come se niente fosse. sembrerà una sciocchezza ma questo switch consente di passare dal colore al bianco e nero senza passare dal menù : nella pratica è un vero spasso ! Io posso avere le pelli colorate in sei tinte differenti : non esisto solo all black come lei ! le sei tinte più la base tutto nero con cui si può ordinare - senza sovrapprezzo - la Nikon Zf. E' vero che io non posso utilizzare schede di memoria CFExpress, ma in fondo, a che fotografo sono necessarie ? Ho una seconda schedina di sicurezza ma già una bella SD Lexar di ultima generazione, magari di taglio generoso, ti basterà per farci tutto. Facendoti anche risparmiare qualche soldino. la Nikon Zf richiama le classiche reflex Nikon, in questo è perfettamente nella tradizione Nikon, non copia macchine mai esistite, come devono fare altri marchi che si danno al finto "vintage" perché è di moda. Ma dentro è moderna come la Nikon Z8. E poi non credere alle favole. Il mio processore è uguale al suo. Io metto a fuoco come lei. Se vuoi, mi puoi portare anche in autodromo o a caccia di volatili. Dipende da te decidere cosa fare con me : dai, usciamo ? panning a 30 fps in silenzioso con la Nikon Zf. Perché no ? L'autofocus della Zf è prestante quasi come quello di Z9 e Z8 In ogni caso io sono più compatta, dò meno nell'occhio - mi scambiano per la nonna a pellicola che non vale più nemmeno un centesimo - tu con me dai meno nell'occhio e non attiri né i guardiani né i malintenzionati. Il clack del mio otturatore è reale, gentile, deliziosamente "analogico". Il suo è soltanto un cicalino sintetizzato elettronicamente. Squallidamente finto. Io posso ispirarti anche in una giornata grigia in tutto relax, lei è performante ma alla lunga ti sfianca, pretende che anche tu sia sempre in forma e frizzante. Il mio video non sarà ipersofisticato come il suo ma è bello e sostanzioso, facile da "girare" e da post-produrre, in caso serva. E poi, costo quasi la metà di lei e con me non devi spendere un capitale per gli obiettivi ! I miei file pesano la metà e il mio sensore è più ... permissivo del suo che pretende invece sempre il miglior "vetro" per fare la differenza. Mi permetto anche di darle lezioni di alta sensibilità. Io scatto a 12.800 ISO senza paura. Chiedi a lei se può fare lo stesso. Bene, anche per evitare che le ragazze finiscano alle mani e, concludendo, ritorniamo al paragone iniziale. Se uno tiene famiglia, oggi un SUV offre le migliori caratteristiche di capienza, comodità, capacità di carico e anche prestazioni. Mentre le rare cabriolet a due posti ancora sul mercato, permettono di divertirsi se al massimo si viaggia in due e con poco bagaglio ma con qualche compromesso in più. Volendo/potendo, uno potrebbe permettersele entrambe, il SUV per tutte le volte in cui è importante arrivare a destinazione, la cabriolet per quando è più importante divertirsi a viaggiare, più che arrivare. Se uno si domanda se la Nikon Zf sia prestazionale (ma la Nikon Zf è prestazionale ! Da questo punto di vista è la migliore Nikon Z, dopo Z9 e Z8) probabilmente dovrebbe guardare ad altro. Mentre sappiamo che molti fotografi hanno comprato la Z8 perché è un'ottima fotocamera ma la sottoutilizzano perché in fondo, a loro, tutte quelle prestazioni, non servono o nemmeno interessano. Molti anche degli iscritti a questo sito, probabilmente hanno una Z8 ma si farebbero bastare, per quello che ci fanno loro, una Z5/Z6. E con una Zf si divertirebbero, probabilmente di più. Chi invece pensa ad una Z8 ma vorrebbe usarla con vecchi obiettivi da reflex via adattatore più o meno intelligente, spreca il suo denaro. Per quello una Z6 sarebbe sufficiente ma anche in questo caso, con una Zf si divertirebbe di più. La Nikon Zf in fondo è un lusso, un di più. Come lo è una cabriolet. E' anche più scomoda e richiede un certo adattamento se uno non ha mai usato o non usa da tanto tempo una Nikon classica con i quadranti e le ghiere. Ma ha qualità da vendere, è bella e scalda il cuore del vero nikonista. Permette anche di godersi la fotografia in relax, ben più di una supertecnologica ammiraglia con otturatore elettronico che sembra ti scappi via dalle mani. La Nikon Z8 invece vi porterebbe/porterà alla conquista dei ghiacci o nelle savane africane, senza provare soggezione da parte di ammiraglie, siano essere mirrorless che reflex. E' più simile, nella logica, alla Nikon F/F3 di quanto lo sia la Zf. Solo che la Zf somiglia alla F/F3, mentre la Z8 somiglia alla F100/D850, estreme evoluzioni della Nikon F Al di là dell'aspetto. Morale, la scelta migliore non esiste, dipende solamente da voi. Da che tipo di fotografo siete e da che aspettative avete. Come dite la in fondo ? E se uno volesse prestazioni superiori alla Zf in un corpo moderno ma più abbordabile di quello della Z8, una sintesi tra le due, cosa dovrebbe fare ? Solo avere ancora un pò di pazienza e aspettare qualche mese E voi, proprietari di Nikon Z8 e Nikon Zf, che ne pensate ? E voi, specialmente, proprietari sia di Nikon Z8 che di Nikon Zf che cosa avete da aggiungere ? Fatelo sapere a tutti gli altri, è l'occasione migliore.
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  13. Era da un po' di tempo che volevo capire cosa fosse meglio per la "mia" caccia vagante in valle e dunque li ho portati tutti e tre, il lungo (800mm f6,3) il corto (600mm f6,3) e il pacioccone (180-600mm f6,3) alla fine ho avuto conferma delle tre cose che avevo pensato in precedenza! 1) che conoscendomi avrei quasi sempre avuto in mano l'ottica sbagliata nel momento giusto! 2) che per la poca confidenza delle nostre specie l'obiettivo più lungo è il più adatto nella maggioranza dei casi 3) il 600mm f6,3 è un piacere da usare per la sua velocità di puntamento in ambienti particolari (barca) o angusti ma non ti da gli ingrandimenti dell'800mm 180-600 focale 380mm t1/2000 f6,3 ISO560 600mm f6,3 t1/2000 ISO 220 800mm f6,3 t1/2500 ISO 800 Purtroppo il difetto principale delle lenti di fresnel è lo sfocato duro ma sopratutto la dispersione della luce nei riflessi, ecco un esempio Tuttavia con la funzione sfocatura di Adobe Camera Raw si riesce ad attenuare molto l'effetto
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  14. I Misteri di Trapani sono da 400 anni la celebrazione del Venerdì e del Sabato Santo che ripercorre gli eventi della Passione e Morte di Gesù Cristo. Le origini spagnole del rito, simillime a quelle andaluse, portano alla rappresentazione delle fasi della Via Crucis attraverso una processione cui partecipano le Confraternite religiose della città, ognuna legata a un ceto mercantile o artigianale, con 20 raffigurazioni scultoree (i Misteri) delle fasi della Passione, comprese alcune neppure citate nei Vangeli, come la Separazione dalla Madre, messa in scena dal ceto degli Orefici, che a Trapani ha tradizioni antichissime di potenza economica. I gruppi scultorei vengono portati in processione, uscendo il Venerdì Santo alle 14 dalla Chiesa delle Anime del Purgatorio, situata tra il porto ed il centro storico, e vi rientreranno il Sabato Santo dopo un giorno intero di processione attraverso la città, con le Maestranze delle Corporazioni di un tempo (abolite dai Borboni perchè all'origine dei Moti di indipendenza del 1820-21), oggi rinominate ceti. La caratteristica andatura ondivaga della processione (annacata) è accompagnata dalle marce funebri suonate da altrettanti gruppi musicali, alcuni davvero enormi, che accompagnano ognuna delle venti "vare" sulle quali svettano le raffigurazioni delle fasi della Passione di Cristo. Misteri TP 2024.mp4 Il capo dei portatori dà il tempo delle manovre attraverso uno strumento legato al polso, la "ciaccula" molto simile alle nacchere andaluse, per sollevare, abbassare la vara ed anche nelle manovre di girata più ardue, attraverso i vicoli del centro storico trapanese, molto simili ad un dedalo arabo. La partecipazione alla processione è ambitissima e coinvolge tantissimi bambini, oltre ai portatori che fanno parte delle singole Maestranze, di provenienza delle più varie, dai commercianti più fiorenti agli operai dei cantieri del porto ed ai lavoratori "a giornata". Oltre all'enorme numero di musicisti partecipanti ai gruppi musicali che accompagnano le vare: la loro musica è protagonista della trance mistica che in una celebrazione così lunga, pervade tutti i partecipanti e fedeli. L'impegno è solenne e durissimo, a causa delle condizioni atmosferiche pasquali delle più varie (ieri ed oggi soffiava scirocco a trenta nodi e 27 gradi) e per la durata immensa della processione che finisce più di 24 ore dopo il suo esordio. I visitatori vengono da tutto il mondo ed i fotografi sono tantissimi. Negli anni si sono alternati nomi notissimi della fotografia di reportage italiana e straniera, tra i più noti, Josif Koudelka, Franco Zecchin e Letizia Battaglia, Ferdinando Scianna e molti altri. Questa volta sono intervenuto per fotografare con i due 20mm per Nikon Z in mio possesso, il mio Nikkor ed il Viltrox di Mauro, accompagnati dal Nikkor Z 70-200/2,8 per i dettagli sui soggetti. Non sono rimasto per tutta la notte, ma sono ritornato al mattino presto, prima che le vare rientrassero in chiesa. E sono andato a fotografare alcuni tra i gruppi più venerati, tra i quali quello dell' Addolorata, che chiude sempre la processione, con la sua funebre veste addosso alla statua che, come molte delle altre, risale al 1700. Durissimo monito all' Umanità intera. Buona Pasqua a tutti ...! Max Aquila photo (C) per Nikonland 2024
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  15. ...e quest'anno Nikonland diventa maggiorenne !
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  16. Si è riunita a Roma l'assemblea delle rivista che compongono la giuria del TIPA World Awards. " Fondata nel 1991, la Technical Image Press Association, TIPA, è composta da numerose pubblicazioni associate nel campo delle foto e delle immagini pubblicate su carta stampata e online. Queste pubblicazioni coprono l'intera gamma del settore, compresa la fotografia e l'imaging consumer, professionale, business-to-business e artistica. Le riviste dei membri e la loro presenza online hanno un'ampia portata e un pubblico di lettori in molte lingue e coprono i mercati di tutto il mondo in Europa, Asia, Australia e Nord e Sud America. I redattori e il loro staff costituiscono un gruppo globale di esperti competenti che si sono guadagnati una reputazione per la valutazione onesta e affidabile dei prodotti fotografici e di imaging. Le loro riviste e siti web hanno costruito un seguito fedele tra i loro lettori. Ogni pubblicazione membro è impegnata nella selezione e nel voto finale nel processo TIPA WORLD AWARDS per nominare i migliori prodotti fotografici e di imaging dell'anno. L'Associazione TIPA non può essere caratterizzata solo come un'organizzazione che conferisce i TIPA WORLD AWARDS ai migliori prodotti, ma anche come un'associazione attiva e impegnata che svolge un ruolo importante nel settore. Le visite agli stabilimenti e gli incontri con i leader delle grandi aziende hanno fatto sì che TIPA sia un interlocutore riconosciuto e ascoltato dall'industria. " La scelta delle redazioni (riviste tradizionali e online) è, come al solito, la più democratica possibile, per non scontentare nessuno. L'elenco è consultabile qui Se interessati, per la prima volta, è possibile partecipare alla votazione come "giuria popolare", scegliendo i prodotti preferiti. ----> QUI <---- In generale noi trascuriamo queste premiazioni e queste classifiche, perché noi siamo ... nikonisti e perché ci sembrano sempre un pò troppo trasversali. Peraltro crediamo che nessuno, onestamente, possa esprimere giudizi tipo "l'auto dell'anno" con un test che per forza di cose non può che essere superficiale. Noi che pure abbiamo oggetti Nikon da mesi o da anni, ancora non abbiamo espresso un giudizio conclusivo. Eppure siamo esperti nikonisti, non giornalisti generalisti che utilizzano strumenti molto diversi (e non principalmente per fotografare). Ma l'occasione è particolare perché ci da la possibilità di individuare tendenze che qualche anno fa non avremmo preso in considerazione. Fotocamere : tra le fotocamere ci sono le due Nikon presentate nel 2023, ovvero le vincenti Nikon Zf e Z8. Avevamo pochi dubbi. Degli altri marchi fotografici abbiamo poco da evidenziare (del resto, se Canon non ha presentato nessuna vera novità importante, come avrebbe potuto vincere ? Facilmente verrà premiata quest'altranno). Ma nella lista ci sono tre marchi che spiccano. Innanzitutto la "nostra" RED V-RAPTOR 8K VV a testimonianza dell'aspetto strategico di Nikon nell'acquisizione appena perfezionata del noto marchio californiano che ha una presenza importante sul mercato video professionale. Ma poi ci sono anche la "rediviva" cinese Polaroid che toglie la palma nelle fotocamere istantenee alla solita Fujifilm. E non c'è l'ennesimo Apple iPhone o il solito Samsung, c'è uno Xiaomi, come smartphone fotografico. Andando agli obiettivi : è scontato per Nikon che ci siano il Nikkor Z 135/1.8 S (ci mancherebbe !) e il Nikkor Z 180-600/5.6-6.3 anche se noi al posto del Sigma 500/5.6 avremmo certamente premiato l'eccezionale Nikkor Z 600/6.3 S PF. Ma quello che vogliamo indicare come una conferma ad una presenza che diventa sempre più prepotente da parte dei marchi cinesi, è l'ottimo Viltrox ProLine AF 27/1.2 (disponibile anche per Nikon Z) e il recente, estremo Laowa 10mm f/2.8 FF (disponibile anche esso, in versione AF, per Nikon Z). Noi non li abbiamo mai provati e ci dobbiamo fidare del giudizio della giuria. Ma comunque ne sottolineiamo la scelta. Ma anche per gli "accessori" : ovvia la "solita" stampante Epson, vista la poca vivacità del settore negli ultimi tempi. Harman è una società inglese (nulla a che vedere con il colosso dell'audio di proprietà Samsung), Ma per le luci abbiamo Godox, con il V1Pro e il pannello "pieghevole" a LED P600Bi. Quanto teniamo in considerazione Godox, chi legge le nostre pagine lo sa e sa anche perchè ... di prodotti Godox nel 2023 ne ha presentati a decine. Questa scelta è simbolica ma la cosa fragorosa è che ci siano due luci Godox tra 12 "accessori" che vanno dalle pellicole ai libri fotografici ! E la memoria fotografica, la nuova pellicola per noi digitali, rappresentata qui dalla CFExpress Diamond Lexar che aderisce alle specifiche CF 4.0 Che ha la particolarità che è stata presentata al CES e al CP+ ma nessuno ancora l'ha vista effettivamente sul mercato Lexar ha ancora sede a San Jose in California ma è un marchio della cinese Longsys. Ed è un nome emergente del mercato delle memorie di massa ancora di più della precedente Lexar tutta Made in USA. Tanto che produce anche ottimi SSD di tipo NVMe e altri supporti di memoria ad altre prestazioni. Ecco, al di là delle scelte e delle premiazioni di una manifestazione che, a nostro modesto parere, ha fatto il suo tempo già da qualche lustro, pensiamo di aver offerto ai nostri di lettori, qualche spunto di riflessione di attualità e sulle tendenze del prossimo futuro.
    10 punti
  17. Ciao bella gente chi si incazza è perchè ci tiene, e di incazzati ne vedo un bel po' qui. Il che è un bene, fidatevi. Forse in tanti si son dimenticati come la mia carriera di redattore di Nikonland sia durata meno che un cartone del latte (non il lunga conservazione, l'altro quello fresco). La ragione, l'ho capito mio malgrado (fa male, ma sbagliare serve) l'ha descritta chiaramente Mauro nel suo intervento precedente, quello dove risponde a Massimo. C'è poco da fare. Non che io avessi qualche remora a recensire anche i tappi posteriori Z, purtroppo a me manca il tempo, il tempo per fotografare, per andare dal barbiere, dall'oculista, dal dottore e per andare a fare la denuncia in questura (ci han fatto visita domiciliare martedi' 26 marzo scorsi, ma fortunatamente erano dei Sony fanboy). Di fatto il risultato è lo stesso: produttività redazionale = 0.00001. Sto aspettando fiducioso che la vita mi consenta di riprendere uno standard dignitoso, credetemi sto sgomitando. Domani parto per 3gg di lavoro, appunto. Allora, W Nikonland comunque e sempre. Vorrei vedere i ragazzi veneti - lombardi - piemontesi ... marchigiani ecc... pubblicare i loro pensieri sulle loro attrezzature, vorrei vederli con la nikon in mano e , emulando Morten desaparecido di Danimarca, scapicollarsi qui e là per indagare quel che li circonda. Non smetto mai di leggere Nikonland, al semaforo, in attesa della pizza d'asporto, in un posto dove andiamo tutti circa una volta al giorno, ma non riesco più a collegarmi di sera al rientro e tanto meno sul lavoro. Ora scappo che mi cercano su Teams (ho un collega dal cliente e ha bisogno). Un saluto e occhio che vi guardo ciao
    10 punti
  18. Nella mia zona, le copiose piogge di quest’inverno e il clima mite stanno favorendo delle straordinarie fioriture, come non se ne vedevano da parecchi anni. Oltre alle orchidee, immancabile soggetto di fine inverno è il dente di cane, Erythronium dens-canis, elegante fiore di bosco. Li trovo sul Baldo in un castagneto abbandonato a 800 metri sul livello del mare. Quest’anno ce n’erano migliaia ed erano sommersi dalle primule, assieme a tantissime epatiche e violette. Sono tutti scatti singoli, perché un’aria dispettosa non mi ha permesso di fare focus stacking. Alcune foto le ho fatte in MF perché l’AF con l’aria non riusciva ad agganciare il pistillo centrale. Ho passato un pomeriggio felice, come un bambino a Gardaland. Spero vi piacciano. Nikon Z7 e 2.8/105 MC S, F. 3,3, 1/800 sec., ISO 64 Nikon Z7 e 2.8/105 MC S, F. 3,5, 1/640 sec., ISO 64 Nikon Z7 e 2.8/105 MC S, F. 5,6, 1/160 sec., ISO 64 Nikon Z7 e 2.8/105 MC S, F. 4,5, 1/160 sec., ISO 64 Nikon Z7 e 2.8/105 MC S, F. 9, 1/125 sec., ISO 250 Nikon Z7 e 2.8/105 MC S, F. 3, 1/640 sec., ISO 64 Nikon Z7 e 2.8/105 MC S, F. 3,2, 1/125 sec., ISO 64 Nikon Z7 e 2.8/105 MC S, F. 3,2, 1/320 sec., ISO 64 Nikon Z7 e 2.8/105 MC S, F. 3,2, 1/2000 sec., ISO 64 Spuntato dentro un tronco. Nikon Z7 e 2.8/105 MC S, F. 3, 1/200 sec., ISO 64 Nikon Z7 e 2.8/105 MC S, F. 3,5, 1/500 sec., ISO 64 Nikon Z7 e 2.8/105 MC S, F. 3,2, 1/250 sec., ISO 64 Nikon Z7 e 2.8/105 MC S, F. 3,2, 1/200 sec., ISO 64 Nikon Z7 e 2.8/105 MC S, F. 3,2, 1/500 sec., ISO 64 DA EST Nikon Z7 e 2.8/105 MC S, F. 3,5, 1/640 sec., ISO 64 DA OVEST Nikon Z7 e 2.8/105 MC S, F. 3,2, 1/500 sec., ISO 64
    10 punti
  19. Vedo che è comparso il tag "chiuso", procedo con la pubblicazione dei risultati? Ordunque, bando alle ciance, ecco la classifica finale. Ovviamente sentitevi liberi di verificare i conti. La classifica al top è molto corta, ma vince con un certo distacco Andrea Zampieron, che si aggiudica il titolo di Fotografo Nikonland dell'Anno 2023. I suoi paesaggi hanno conquistato la maggior parte dei votanti. Medaglia d'argento per Fabio Zambelli, che con una proposta varia e di qualità conquista il secondo posto. Terzo posto e bronzo per me, dietro a Fabio per soli 4 punti. Grazie a tutti per le vostre preferenze, non mi aspettavo questo risultato e ne sono davvero contento Lascio a voi altre analisi sui risultati, che io non ne sono capace Vorrei comunque fare grandi Complimenti a tutti per esservi messi in gioco, e per aver votato. Mi dispiace solo per chi non ha espresso il proprio voto, non ne capisco il motivo, ma pazienza. Nota per la votazione sulla singola foto: non ho contato i voti perché mi sono trovato a parecchie selezioni multiple, che secondo me non andrebbero considerate. Se mi dite come trattarle, faccio i conti volentieri. A occhio, comunque, mi pare che la maggior parte delle preferenze singole le abbia prese la 3.1 di Mauro. Bravi tutti, e all'anno prossimo
    10 punti
  20. Non so perché ma io mi ero sognato che dovesse essere f/6.3 sull'estremo superiore. Certamente la scelta deriva dalla necessità di mantenerlo compatto e leggero, seppure con un anello filtri da 77mm (52 sarebbe stato "teoricamente" sufficiente per un 400/8). Detto questo la gran parte delle mie foto in autodromo o nello sport in generale avvengono in pieno giorno e per il 90% in pieno sole d'estate. E quando faccio il panning per avere tempi coerenti il diaframma scivola facilmente ad f/32. Quindi questo oggetto mi incuriosisce lo stesso. E potrei anche decidere di alienare il 24-200 se si rivelerà sullo stesso piano prestazionale (cosa che, sinceramente, credo). Spero che chi si approccia a questo genere di hyper-zoom non cerchi la qualità di un obiettivo come il 24-120/4 o il 400/4.5. Le aspettative devono essere allineate e ragionevoli. A guardare i video dei tester che sono stati pubblicati più sopra, sembra un oggetto allineato a queste prerogative (è del tutto inutile pensare di farci "avifauna" in penombra, nel bosco, alla fine di novembre o ad inizio febbraio). il Lockheed AGM-183A dell'USAF, primo lancio da un B52 ad alta quota. Il lancio è avvenuto la scorsa settimana. Il primo stadio spinge il missile a MACH 5 mentre in fase di rientro si supera MACH 7. Non è certo un veicolo controcarri, ha prerogative per utilizzi specifici. Come questo Nikkor Z 28-400 Ecco, io lo assocerei ad una Z8 per fare anche eventi aeronautici, airshow, bordo pista, manifestazioni motoristiche in generale, dove si deve avere un solo obiettivo perché non si può sostituire e se c'è folla, qualcuno finisce che ti mette le mani nella borsa !
    10 punti
  21. pre-annuncio ufficiale da parte di Viltrox su Weibo. Annuncio/Commercializzazione previsto per il 29 aprile 2024 alle ore 20:00 (di Hong Kong). Quello che vuoi sapere sul Viltrox AF 16mm F1.8 Z❓ 
 👉Informazioni relative al prodotto 🔺Messa a fuoco automatica ultra grandangolare full frame 🔺Sistema operativo completo e innovativo 🔺F1.8 ampia apertura luminosa 🔺Campo visivo super ampio di 105,6° 🔺Φpasso filtri 77 mm 🔺Paesaggio/cielo stellato/architettura/ritratto grandangolare 👉Informazioni sulla vendita del prodotto 🔺Prezzo di vendita consigliato: 3499 yuan 🔺Ora di pubblicazione: 20:00 del 29 aprile 2024 🔺Prima piattaforma di lancio: flagship store ufficiale prezzo ipotizzabile : Euro 599 euro (come la versione Sony già in vendita da qualche mese) Foto ufficiali su Nikon Zf Verde Muschio
    9 punti
  22. TAMRON annuncia il lancio dell'obiettivo zoom standard ad apertura rapida per il "sistema Nikon Z-Mount" Risoluzione eccezionale e prestazioni complessive superbe in un 28-75 mm F2.8 G2 leggero e compatto che ispira la creatività 28-75mm F/2.8 Di III VXD G2 (Modello A063) per attacco Nikon Z 27 marzo 2024, 23:00 ET / 20:00 PT, Commack, NY – Tamron annuncia il lancio del 28-75mm F/2.8 Di III VXD G2 (modello A063), un obiettivo zoom standard ad apertura rapida, per Nikon Z-Mount full- fotocamere mirrorless con cornice 1 . L'obiettivo sarà disponibile dal 18 aprile 2024 a $ 999 USD / $ 1399 CAD. Il 28-75mm F2.8 G2 è compatto e facile da usare ma ha prestazioni ottiche eccellenti ed è compatibile con le più recenti fotocamere digitali con risoluzione pixel sempre più elevata. L'unità AF utilizza un meccanismo di messa a fuoco a motore lineare VXD (Voice-coil eXtreme-torque Drive) veloce, estremamente preciso e silenzioso. L'obiettivo eccelle anche nelle riprese ravvicinate, raggiungendo una MOD (distanza minima dell'oggetto) di 7,1" (0,18 m) nell'estremità grandangolare e un rapporto di ingrandimento massimo di 1:2,7. Inoltre, il design dell'obiettivo tiene conto dell'operabilità includendo, tra le altre caratteristiche, un rivestimento con eccellente resistenza ai graffi sul barilotto dell'obiettivo e un anello di messa a fuoco in gomma per una presa comoda e sicura. TAMRON è stato il pioniere della categoria degli obiettivi zoom standard compatti ad apertura rapida per i modelli mirrorless. Ora il 28-75mm F2.8 G2 sarà disponibile per l'attacco Nikon Z come obiettivo quotidiano ideale per gli utenti di fotocamere mirrorless full-frame Nikon. Punti salienti del prodotto 1. La migliore qualità dell'immagine nella classe degli obiettivi zoom standard Il nuovo zoom sfrutta le più recenti competenze di progettazione e comprende una costruzione ottica con 17 elementi in 15 gruppi. Due elementi di lenti LD (Low Dispersion) e GM (Glass Moulded Aspherical) disposti in modo ottimale controllano al massimo le aberrazioni ottiche. L'obiettivo offre prestazioni ad alta risoluzione da un bordo all'altro e da un angolo all'altro sull'intera gamma di zoom, anche a tutta apertura. Inoltre, il bokeh morbido, bello e rotondo che può essere ottenuto con un obiettivo ad alta apertura aggiunge una dimensione distintiva, soprattutto ai ritratti. Le dimensioni compatte complessive e le prestazioni elevate possono essere utilizzate vantaggiosamente con fotocamere mirrorless di prima classe e ad altissima risoluzione. 2. Motore lineare VXD veloce e silenzioso per una messa a fuoco automatica ad alta velocità e alta precisione Il sistema di azionamento AF utilizza il meccanismo di messa a fuoco del motore lineare VXD di TAMRON. L'AF ad alta velocità e precisione è estremamente reattivo e fornisce prestazioni di messa a fuoco affidabili e precise da MOD a infinito, nonostante la veloce apertura F2.8. L'obiettivo offre un eccellente tracciamento della messa a fuoco degli oggetti in movimento, così sei sempre pronto per azioni rapide. Inoltre, il motore di messa a fuoco è silenzioso, quindi è ideale per riprendere sia immagini fisse che video in situazioni che richiedono basso rumore. 3. Leggero e compatto Il 28-75mm F2.8 G2 è un obiettivo zoom standard ad apertura rapida con un design straordinariamente compatto e leggero, lungo solo 4,7 pollici (119,8 mm). Il diametro massimo è di 75,8 mm e pesa solo 19,4 once. (550 g). La dimensione del filtro è 67 mm. Con una dimensione facile da trasportare e un peso leggero adatto per le riprese a mano libera per periodi prolungati, il 28-75 mm F2.8 G2 diventerà sicuramente il tuo zoom preferito per i viaggi, le riprese di strada, il trasporto quotidiano e le opportunità fotografiche spontanee. 4. MOD di 7,1" (0,18 m) all'estremità larga e un rapporto di ingrandimento massimo di 1:2,7 per primi piani creativi Il 28-75mm F2.8 G2 presenta un MOD di 7,1" (0,18 m) all'estremità larga. La distanza di lavoro si riduce a circa 4,4 cm (1,7 pollici) se utilizzato a MOD. Poiché il rapporto di ingrandimento massimo è 1:2,7, puoi avvicinarti al soggetto per la fotografia macro ampia, ottenendo un potente impatto visivo con il soggetto posizionato grande nell'inquadratura mantenendo un'ampia visione dello sfondo. 5. TAMRON Lens Utility™ espande le possibilità della fotografia e della ripresa video Il 28-75mm F2.8 G2 è compatibile con il software dedicato TAMRON Lens Utility sviluppato internamente da TAMRON che consente agli utenti di aggiornare facilmente l'obiettivo al firmware più recente senza passare attraverso la fotocamera 2 e include funzioni per supportare le operazioni di messa a fuoco e altro azioni durante la ripresa di immagini fisse o video. Utilizzando un'ampia gamma di funzioni 3 , gli utenti possono espandere l'ampiezza dell'espressione nelle immagini fisse e nei video. Ad esempio, AB Focus consente agli utenti di limitare la messa a fuoco a due punti AF preselezionati, spostando la messa a fuoco da un soggetto all'altro con un semplice clic del pulsante di impostazione della messa a fuoco. Gli utenti possono anche scegliere tra Lineare e Non lineare, che influisce sul modo in cui la messa a fuoco si sposta durante la messa a fuoco manuale. 6. Design generale dell'obiettivo migliorato per un funzionamento intuitivo Ogni singola parte dell'obiettivo è stata attentamente esaminata, fin nei minimi dettagli, con il risultato di un design migliorato che ottimizza sia l'operabilità che l'ergonomia. La superficie esterna dell'obiettivo è nera lucida. La migliore resistenza all'abrasione rende il barilotto dell'obiettivo più difficile da graffiare e resiste alle impronte digitali. Inoltre, le prestazioni di presa sono state migliorate. La superficie dolcemente curva ed elegante dell'anello del marchio crea un aspetto dignitoso con un design che significa bellezza funzionale e alta qualità. 7. La struttura resistente all'umidità e il rivestimento al fluoro forniscono una protezione extra 1. L'obiettivo per attacco E Sony lanciato in precedenza il 28 ottobre 2021. 2. Per collegare il PC e l'obiettivo, utilizzare il cavo di collegamento TAMRON (da USB tipo A a tipo C/modello CC-150 o da USB tipo C a tipo C/modello CC-350) venduto separatamente. Per connettere lo smartphone e l'obiettivo, utilizzare il cavo di collegamento TAMRON (da USB tipo C a tipo C/modello CC-350) venduto separatamente. Gli aggiornamenti del firmware dell'obiettivo non sono supportati con la versione mobile. L'esecuzione degli aggiornamenti del firmware richiede TAMRON Lens Utility per PC e un computer. 3. La funzione dell'anello (messa a fuoco/apertura) non è supportata per l'innesto Z Nikon. Obiettivo Tamron 28-75mm f/2.8 Di III VXD G2 per Nikon Z-Mount, caratteristiche principali e informazioni aggiuntive: Full-frame | da f/2,8 a f/22 Design ottico aggiornato Meccanismo di messa a fuoco del motore lineare VXD Distanza minima di messa a fuoco: 7,1″ Porta connettore utility obiettivo Tamron Informazioni aggiuntive: Il versatile zoom standard è progettato per le fotocamere mirrorless Nikon con attacco Z full-frame, ma può essere utilizzato anche con i modelli APS-C, dove fornirà una gamma di lunghezze focali equivalenti di 42-112,5 mm. L'apertura massima luminosa e costante di f/2,8 offre un'illuminazione uniforme su tutta la gamma dello zoom e offre anche un maggiore controllo sulla profondità di campo per lavorare con tecniche di messa a fuoco selettiva. Il design ottico migliorato aumenta la risoluzione e migliora le prestazioni di imaging. Il meccanismo di messa a fuoco del motore lineare VXD (Voice-coil eXtreme-torque Drive) fornisce prestazioni di messa a fuoco automatica veloci, silenziose e precise su tutta la gamma di zoom. Distanza minima di messa a fuoco di soli 7,1″ e ingrandimento massimo 1:2,7 per lavorare con soggetti ravvicinati. Design ergonomico aggiornato per una migliore operabilità. La porta del connettore funziona insieme al software Tamron Lens Utility per personalizzare le funzioni dell'obiettivo e aggiornare il firmware tramite l'obiettivo anziché tramite la fotocamera. Disponibilità dal 18 aprile 2024 ad un prezzo ipotizzabile di circa 1200 euro con IVA (la versione per Sony costa correntemente e 750).
    9 punti
  23. Attesa appena dopo il lancio dell'esperimento Zfc. Finché non la si prende in mano e non la si vede di persona non sembra. Ma le fotografie non le rendono giustizia. Non è solo bellissima, è anche solida, robusta, concreta. Fatta bene in tutti i suoi dettagli, nei suoi materiali, nelle sue scelte. anche nel suo display posteriore a portafogli che permette di farvi notare il meno possibile, specie se avete i capelli pepe-e-sale, con la gente che crede abbiate una pellicola da 24 pose. Ma dentro ha l'ultima tecnologia Nikon permessa dal processore più potente. Per certe cose fa meglio di Z9 e Z8. Ha introdotto nel mondo Nikon Z cose che prima nessun'altra Nikon aveva (come, ad esempio, il pixel-shift o la stabilizzazione concentrata sul punto di messa a fuoco). Per il resto, è solamente una Z6 II, che rinuncia alla scheda di memora CFexpress per uno strano mix di SD + microSD, inserite nel vano batteria come nelle compattone. Ma "noblesse oblige", sono compromessi per la forma estetica. Però usatela ed avrete la conferma che autofocus e raffica sono più vicine a quelle della Z8 di quanto i proprietari vorrebbero ammettere. Delle Z8, non della Zf che invece non si tira indietro nemmeno facendo (ottimi) video. E della modalità in bianco e nero ne vogliamo parlare ? E' comoda, fidatevi e vi viene voglia di utilizzarla. L'unico vero punto dolente sono gli obiettivi. I migliori Nikkor Z sono troppo grossi per lei. E nessuno ha l'anello del diaframma, l'unico che ne consentirebbe un vero uso vintage. Per quello bisogna dirottare su Viltrox o su Voigtlander. Il che è un peccato. Ma noi l'abbiamo usata anche con dei Leica M provando divertimento allo stato puro. Perché questo è la Nikon Zf : gioia pura del fotografare. Al di là dei suoi 24 megapixel, dello stabilizzatore eccezionale, della resistenza al rumore eccellente, dei colori Nikon e di tutto quando fa spettacolo. Provatela : se non siete degli ingegneri gestionali o dei commercialisti, ve ne innamorerete, abbandonerete moglie e figli e vorrete vivere eternamente da bohemienne con lei. Articoli redazionali di Nikonland a cui vi rimandiamo per approfondimenti : Nikon Zf : io sono leggenda ! Nikon Zf e schede di memoria Nikon Zf : ripresa con decentramento pixel Zefi & Fourty disponibili...! Nikon AR-11 - pulsante morbido per la filettatura della Nikon Zf (e della Nikon Df) SmallRig per Nikon Zf Chi la dura, la vince. Dall'esperimento Nikon Df al risultato: la nuova Nikon Zf Nikon Zf...mi hai sbloccato un ricordo ! Nikon Zf e tre tele dei ...suoi tempi ! Nikon Zf : noblesse oblige
    9 punti
  24. Vigilia di Pasqua piena di vento e wind a Portonovo con raffiche da 30 nodi e oltre.
    9 punti
  25. Risultati delle votazioni, s.e.&.o. : in totale abbiamo avuto 37 foto partecipanti, 16 votanti. La foto prima classificata è la 21 ma la più votata è la 6 che si piazza al secondo posto. Terza classificata la 14.
    9 punti
  26. SmallRig 60B : una luce può cambiare modo di fotografare ? La risposta breve sembra essere si. Ma al quesito risponderà M&M. Qui, intanto, una breve anteprima. Cos'è ? E' una luce COB (ovvero un LED a circuito integrato singolo) da 60 Watt con batteria integrata, ricarica via presa USB-C. Regolabile di intensità e di temperatura colore via dimmer. Dotata anche di effetti speciali per il video (tipo televisore rotto, macchina della polizia, lampo, etc.). Come è fatto ? Arriva in una bella confezione. con dentro una splendida valigetta atta a contenere tutti gli accessori. Questo è un valore perché altre luci, anche molto più costose, non ne sono dotate. E così si finisce per perdersi qualche cosa. la dotazione prevede l'illuminatore, un riflettore standard argentato, un accessorio per tenere in mano la luce (per i video "volanti") uno per avvitare l'illuminatore su uno stativo standard e un accessorio utilissimo per montare un power bank dietro alla luce stessa in modo da aumentare l'autonomia complessiva. l'illuminatore, elegante, ben rifinito, in solido metallo. Anche i comandi e i dimmer sono ben dimensionati, affidabili, solidi. La costruzione è negli standard consueti di SmallRig. Abbiamo conosciuto questo marchio per le sue costruzioni in alluminio (cage & affini per fotocamere e video). Adesso si sta allargando anche al campo illuminazione, batterie, con lo stesso standard di qualità. Ben superiore alle solite "cineserie" da quattro soldi. il pacchetto completo. Notare i due cavi, uno corto e uno lungo, per la ricarica via porta Power Delivery di un alimentatore da almeno 60 watt o un power bank da 20 volt e 3 ampere. dettaglio dell'impugnatura manuale e del raccordo snodato per lo stativo il riflettore è responsabile della resa luminosa molto elevata l'accessorio che montato posteriormente all'illuminatore fa da morsetto al power bank accessorio (non incluso nella confezione, ma va bene uno standard di quelli per ricaricare iPhone o MacBook) qui montato sul retro, uno da 100 watt, con un cavetto usb-c adatto, direttamente alla presa di alimentazione. i comandi, il MODE per gli effetti, l'INT per la potenza, il CCT per la temperatura colore il COB è puntiforme, più piccolo di quello dei LED ad alimentazione fissa. Questione di dissipazione di calore. Questa luce ha una ventolina integrata che si innesta in fase di ricarica ma raramente durante l'uso la parte inferiore dove c'è la piastra per il collegamento dello snodo dello stativo i comandi posteriori. Il tasto ECO consente di risparmiare la batteria a discapito della potenza erogata. La presa USB-C per l'alimentazione/ricarica, il tasto di accensione con il riflettore montato l'accessorio per montare il power-bank con lo snodo ripresa dei componenti altro dettaglio del posteriore con il power bank agganciato il display che indica la fase di ricarica le dimensioni sono persino inferiori a quelle di un iPhone di vecchia generazione l'eleganza del prodotto : non vi farà mai sfigurare, specie se siete milanisti. Potenza e autonomia All'atto pratico la luce è potente. Misurata con un luxmetro, ad un metro emette con il riflettore standard la stessa potenza di un Godox LA200D. Questo perché la diffusione è puntiforme e il riflettore è pensato per accrescere l'intensità in asse. Ovviamente questo è a discapito della dimensione del cono, che "vignetterà" se utilizzato a distanza ravvicinata. Ovviamente un LA200D riprende il sopravvento se usato a distanza con il suo riflettore o con un softbox grande (figuriamoci con un ombrello). Questa annotazione per capire bene per quali usi sia pensata questa luce. Foto e video in ambienti piccoli, a distanza ravvicinata, specie a potenze ridotte, dove non si rimpiange di usare la luce diretta senza softbox. Soprattutto in luce mista ambiente/artificiale. L'autonomia è buona, 45 minuti a tutta potenza con la batteria integrata. Più del doppio con un powerbank dotato. Ore di impiego a potenze marginali. Disponendo di più power-bank si può lavorare per ore e ore distanti da prese di corrente. L'RC 60B sul dispaly indica l'autonomia residua quando non è alimentato, la carica residua in % quando è in ricarica. Ovviamente il dispositivo confonde un power bank con un alimentatore, indicando che è connesso alla rete anche quando invece c'è il power bank. Ma non è un problema. In tre mesi di utilizzo e 80.000 scatti, nessun problema. Tanto che ne è stato comprato un secondo esemplare. Ma per l'esperienza d'uso lasciamo la parola a chi lo sfrutta ad ogni seduta.
    9 punti
  27. Quindi questo fatto fa girare i cogl*oni solo a me ? Io sono furibondo, a dir poco. E delle prestazioni mi interessa zero, di un obiettivo che mi interessa zero. Questo si chiama prendere per il cu*o i clienti ! Pensa se tra tre mesi Tamarron se ne esce pure con il 70-180/2.8 G2 stabilizzato e pinzillaccheroso come saranno contenti e strafelici quelli che hanno comperato "non per fare investimento" quello non stabilizzato e con il motorino Lima marchiato Nikkor ! Ecchecca**o !
    9 punti
  28. la qualità del 24-120/4 non è accettabile, bensì ai limiti dell'ottimo. Il riferimento di questo 28-400 a mio parere è il 24-200 col quale non ci sarà concorrenza per due motivi: quello per me imprescindibile per un superzoom che è partire lato wide almeno da 24mm come il più corto dei due la presenza delle focali ulteriori da 200 a 400mm che sarà il vero banco di prova di questo superzoom compatto e leggero.
    9 punti
  29. No, non parlo del gruppo rock americano guidato da quel visionario sconvolto di David Byrne, parlo di quegli Youtuber che si mettono li, davanti alla videocamera, con il loro bel microfonone d'effetto e poi ... ... parlano, parlano, parlano, parlano per mezz'ora ininterrottamente raccontandovi le loro verità incontrovertibili senza mostrare nulla di quanto stanno parlando. E' una moda, un vezzo, uno stile ... ma io lo detesto ! Apprezzerei un pò di sintesi. E, se l'argomento è interessante, uno scritto, articolato ma leggibile in qualche minuto, senza la necessità di sorbirsi un lungo video monotono, sperando che alla fine ti resti in testa qualcosa. E voi ? Metto un caso scelto a caso. 34 minuti di monologo ma ne avrei potuti trovare altri 100.000, in tutte le lingue, dal tedesco al pashtun. [non ho niente contro il discografico del video che conosco ed ho incontrato più volte di persona].
    8 punti
  30. A riprova del pensiero esposto in questo editoriale, oramai vecchiotto (agosto 2019), e a dispetto del fatto che solo grazie al Nikon Z Mount abbiamo potuto avere (anche noi nikonisti) cosine come l'85/1.2 e il 50/1.2 (per tacere del 58/0.95), è sempre grazie al nuovo attacco e all'integrazione obiettivo Z, corpo macchina Z, che oggetti come il nuovo super-zumone : si confermano tutt'altro che disprezzabili, nonostante stiano in basso nella scala Richter dei migliori Nikkor Z. Cambieremo molti corpi Z ancora ma difficilmente ci priveremo degli obiettivi che abbiamo potuto amare.
    8 punti
  31. Viltrox 16/1.8 AF per Nikon Z a fine aprile? Qui su Nikon Zfc ( ma l'obiettivo é full frame).
    8 punti
  32. Se vi piace il nord... ISLANDA. Ghiaccio, fuoco, acqua e colori. (ma anche BN) Vi propongo una presentazione di immagini raccolte in questo magico paese. Sulla scia dei consigli di Riccardo (e del figlio!). Buona visione, ed ascolto. p.s. non vuole essere una promozione turistica, non mi pagano. non è una guida turistica, lonely planet le fa meglio. semplicemente è quello che mi ha colpito durante un viaggio, che, come tutti gli altri, è stato organizzato e gestito in autonomia. islanda 2010 short.mp4
    8 punti
  33. Il 17 marzo scorso assieme ad un amico (purtroppo non Nikonista), siamo andati a fotografare la corsa del “Treno del Sale”. Treno storico con partenza da Pisa ed arrivo presso la stazione di Saline di Volterra, dove era prevista una visita guidata e riservata ai soli viaggiatori del treno (oltre 490 persone) alle cave di salgemma. Le prime foto sono state fatte presso la stazione di Riparbella, dove era presente un’area di ristoro e una modesta esposizione di mezzi d’epoca. Altre immagini sono state effettuate in un tratto rettilineo prima dell’arrivo alla Stazione di Saline di Volterra. Il convoglio era trainato con una meravigliosa locomotiva 640-003 del 1907 invertita, al tempo destinata alla trazione dei treni viaggiatori veloci. Dopodiché, non potendo entrare nelle cave di salgemma, ci siamo diretti verso il suggestivo Comune di Peccioli (provincia di Pisa) dove si trovano quattro maestose sculture, alte da 5 a 9 metri, realizzate in polistirene, poliuretano espanso e rivestite di fibre di cemento resistente agli agenti esterni. Sono i Giganti di Peccioli, enormi strutture umanoidi realizzate dal gruppo “Naturaliter” nel 2011 e che simboleggiano la rinascita dai rifiuti. Due dei quattro giganti sono stati inseriti all’interno del Triangolo Verde in località Legoli (impianto di smaltimento rifiuti), trasformando un luogo associato alla distruzione in un’icona di rinascita. Le gigantesche sculture, raffiguranti figure umane note come “Presenze”, non solo decorano l’impianto, ma simboleggiano anche la trasformazione del luogo. . Il Triangolo Verde è un’area che va ben oltre la semplice definizione di discarica, tanto che viene definita un impianto di interramento controllato. Gestita con attenzione dall’azienda Belvedere SPA. Questa struttura si distingue per il suo approccio innovativo all’ambiente e alla sostenibilità. Infatti è una delle discariche più grandi della Toscana ed un avveniristico impianto di smaltimento e trattamento dei rifiuti che produce utili e non emana cattivi odori. Il “sistema” Peccioli, smaltendo, trattando e riciclando rifiuti è riuscito addirittura a ricavarne cultura. Questo luogo però non è soltanto un sito di smaltimento, è molto di più. Oggi, questa area si è trasformata in un vero e proprio centro polifunzionale, dove la creazione di energia pulita costituisce solo una parte del suo impatto positivo. Qui si tengono congressi, sfilate di moda, concerti all’interno di un anfiteatro incantevole e tanto altro ancora. . Un’altra statua è situata presso l’anfiteatro Fonte Mazzola, pensato come un teatro greco antico che ospita duemila persone, immerso nel verde delle colline circostanti. L’ultima statua è posta sul tetto di un edificio che ospita l’”Incubatore di Imprese”, lungo la strada provinciale “La Fila”, struttura che accoglie le aziende che puntano all'innovazione tecnologica, nonché uffici e servizi legati all'attività di laboratori di ricerca. La gestione è affidata in convenzione alla società di gestione dei rifiuti anzidetta Belvedere S.p.A.. Peccioli, comunque, non è solo conosciuto per i Giganti, ma anche per la bellezza del borgo, le opere che lo caratterizzano e la buona cucina. Ma questa è storia per un altro articolo. Tutte le immagini sono state scattate con una Nikon Z 8 con il 24-120/4 ed il 70-200/2,8 solo per quelle con il treno ripreso nel rettilineo prima della stazione di saline di Volterra.
    8 punti
  34. 28-400 ovviamente un teleobiettivo da considerare a centro immagine e non proprio ai bordi, ma con le stesse prerogative che affidiamo da qualche anno al 24-200/4-6,3 VR 24-200 Motivo per cui, per quanto mi riguarda, questo zoom sarebbe comodamente potuto essere anche solo un 50-400 per avere la stessa valenza di interesse, dato che sopra al 24-200, pur con ingombri e pesi nettamente superiori, uso il 180-600, che possiede prerogative differenti 180-600 Ovviamente per ogni considerazione qualitativa, ci rimettiamo alla prova ed alle foto di chi lo comprerà per primo su Nikonland...
    8 punti
  35. Godox ha già una serie di flash retro che si rifanno nell'aspetto e nelle peculiarità a flash in stile anni '40-'60. Alcuni sono disponibili anche in versioni colorate come le Nikon Zfc/Zf. Ma questo annuncio merita più attenzione, secondo noi, perché all'aspetto unisce caratteristiche assolutamente all'avanguardia. Un pò come la nostra Nikon Zf che in un corpo vintage incorpora l'ultimo grido della tecnologia. Questo nuovo Master, non scimmiotta i flash (tipo Metz) a torcia con impugnatura verticale di un tempo perché ha un funzionamento completo in tutte le modalità. Ha una buona potenza ed ha una bella batteria al litio incorporata che assicura una autonomia di quasi 500 scatti a piena potenza. Inoltre è impostabile grazie ad un pratico schermino touch ed è pensato per lavorare in perfetta simbiosi con il nuovo controller/trigger touch X3 Mini. Caratteristiche principali: Flash wireless 2.4G ispirato a Graflex Numero guida: 82' ISO 100 9 livelli di uscita: da 1/1 a 1/256 Da 2,0 a 10,0 con incrementi di 0,1 passi Funziona con batteria ricaricabile Modalità manuale, automatica, HSS, multipla, ottica TTL con telecomando wireless opzionale 460 flash a piena potenza con una sola carica Staffa inclusa per il montaggio della fotocamera Cavi di attivazione e ricarica inclusi sono poi disponibili in opzione, accessori aggiuntivi che ne possono rendere l'uso pratico "serio" e non casuale. Prezzo annunciato di $ 249 (circa € 300 con IVA)
    7 punti
  36. file già scompattato, non si deve fare altro che inserirlo in una scheda di memoria formattata, avendo cura che la Nikon Z8 abbia la batteria carica. Dal MENU' IMPOSTAZIONI ---> Versione Firmware ---> Aggiorna Firmware confermare con OK parte l'aggiornamento : non si deve spegnere la fotocamera finché non compare l'avviso a monitor il tempo previsto per completare il processo è di circa 6 minuti Spenta e riaccesa la fotocamera, verificare che l'aggiornamento sia andato a buon fine essendo una semplice correzione di bug ed errori, non ci saranno modifiche apparenti rispetto alla versione 2.0
    7 punti
  37. 17 Bene, benissimo, benino!!! Mattinata di sole farlocco circa 14 gradi e onde...
    7 punti
  38. 7 punti
  39. Timido tentativo di uscire dalla confort zone e scattare qualche "ritratto"...
    7 punti
  40. In queste occasioni tutti oramai scattano con lo smartphone e tra due anni (se va bene!) foto e smartphone finiranno in discarica e non nella scatola di latta dove si tenevano i ricordi di famiglia! Forse noi siamo una specie in via d'estinzione e a me va bene così, conservo tutte le foto dei miei nipoti dal giorno della nascita(se non tutte le più significative)
    7 punti
  41. Il 5 Aprile sono andato ad Istrana a rendere omaggio a questo Aereo che per 35 anni ha svolto il ruolo di intercettore nei nostri cieli e in numerose missioni all'estero. Io non sono un esperto e non posso raccontarvi altro su questo aereo, in questo ci vuole Francesco, il nostro Super esperto Il Cielo o l'aria erano pessimi, da Padano Veneta, pertanto le foto sono così e così, ma ciò nonostante ritengo doveroso aggiungere qualche foto. La manifestazione si è svolta con dei F35, (impressionante il rumore che sprigiona), poi sono arrivate 4 Freccie Tricolori , poi c'erano gli Eurofighter Typhon ed naturalmente gli AMX Ho utilizzato due obiettivi il wakizashi, (piccola katana), mi piace chiamarlo cosi, vale a dire il 70-200 f.2,8 e il 400 f.4.5, naturalmente Z Setting: Area Large, riconoscimento Aero, con il nuovo Firmaware la Z9 è ulteriormente migliorata, a mio avviso. Nessuna velleità se non quella di portarvi ad Istrana per qualche minuto A presto !
    7 punti
  42. 1.1 Frecce tricolori 8-03-2022 Little roket 2-11-2014 1.2 Impronte sull'acqua 21-04-2023 1.3
    7 punti
  43. Dario, io continuo a parlare di operazione commercialmente disdicevole (molto). Ci hanno “venduto” roba giá superata per nuova. Se Nikon avesse pensato ai suoi clienti, avrebbe comprato i nuovi modelli, non i vecchi. Punto.
    7 punti
  44. 7 punti
  45. 12 Dente di cane, Nikon Z7 2.8/105 MC S f. 3,5, 1/640 sec., ISO 64, mano libera, 26.03.2024
    7 punti
  46. a confronto con gli altri zoom "midrange" di Nikon completamente esteso, in mano, montato su Nikon Z8 parata completa
    7 punti
  47. Sulla recensione di Fork, ho scritto che il prezzo non è stato coerente Ma la compagnia vale molto di più
    7 punti
  48. Modifiche marginali, come peraltro anticipato dal numero di release. Nikon Z7 II Nikon Z6 II *** Modificati i valori predefiniti per le seguenti impostazioni visualizzate durante la connessione in modalità wireless: Chiavi di crittografia La password visualizzata dopo il ripristino delle impostazioni predefinite della fotocamera Risolti i seguenti problemi: In alcuni casi, toccando il monitor non si spostava il punto AF nella posizione selezionata. In alcuni casi, la fotocamera impiegava del tempo tra uno scatto e l'altro se Camera Control Pro 2 veniva utilizzato per scattare foto.
    7 punti
  49. Il volantino in italiano :
    6 punti
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