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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 16/03/2023 in tutte le aree

  1. Tra i vari piedini presenti tra i quali rrs, kirk, haoke (quello del presente articolo) ecc, alla fine ho preferito prendere quello della Wimbelay. i motivi principali sono due - profilo basso rispetto all’originale e alle altre versioni, con relativa minor esposizione a vibrazioni; - vite attaccata direttamente all’obiettivo, senza tutto quell’arrocchio di vite laterale e sgancio a molla, che, a parer mio, a lungo andare qualche problema potrebbe averlo/darlo. Per chi interessa l’ho preso su un noto sito tedesco a 76 euro più ss. di seguito un paio di foto.
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  2. Selezione qui: https://www.bwpawards.org/2023-winners Da vedere. Da una parte la poesia assoluta (la silhouette del cervo e il lago, le lepri bianche), dall'altra la sempre più presente influenza dell'uomo (di quel che lascia dietro di sè). E tutto il resto.
    4 punti
  3. Quel che mi manca è l’imbarco su una portaerei e scattare foto,l’attrezzatura c’è l’ho mancano tempo e occasioni
    2 punti
  4. Nikonland Magazine Numero 6 Bene, abbiamo completato i primi 5 numeri della nostra rivista. E dopo ? E dopo la rivista prende il cammino che si era detto sin dall'inizio. non avrà più una cadenza fissa (né mensile, né trimestrale, né annuale) ma sarà APERTA ovvero, sarà aperta ai contributi spontanei degli iscritti attivi su Nikonland sarà chiusa solo quando arriveranno alla mail redazionale un numero di articoli e di fotografie sufficiente a completare il nuovo numero a quel punto si procederà alla pubblicazione del numero 6 e poi all'apertura del numero 7 per procedere allo stesso modo (accumulo articoli in cassaforte, pubblicazione al raggiungimento di 104 pagine etc.). per raggiungere questo traguardo però abbiamo bisogno dell'apporto di tutti. Grazie per la preziosa e concreta collaborazione. Buon lavoro e alla via così. Aperto l'album per le Vostre proposte per il numero 6 di Nikonland Magazine. Si possono già inserire le foto. Possono essere inserite proposte di qualunque genere, verranno poi valutate in fase di impaginazione del numero e segnalate quelle prescelte. Vanno bene foto di paesaggio, viaggio, luoghi, wildlife, animali domestici, umani, avifauna, sport, manifestazioni, street, urban, architettura, fiori, etc. etc. Escluse solo : le foto brutte le foto crude la macro di invertebrati, aracnidi, insetti vari e mostri simili tutto il resto - purché bello - verrà valutato con gratitudine. Per cortesia, non rimuovete i dati Exif delle foto. Grazie !
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  5. e io che pensavo di essere l'unico ad avere scovato questo gioiellino che all'epoca era un miniCD uscito dopo Little Earthquakes... bella scelta, grande Mauro!
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  6. Se cerchi un riparatore a Milano, sicuramente Pravo sono i più qualificati per Nikon (sono nati come filiale milanese dell’allora importatore Nikon, Cofas che i giovani come me ricordano). Sappi però che la garanzia non conta, per quella devi spedire tutto a Nital a Moncalieri.
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  7. Lo prenderò in considerazione, grazie.
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  8. Ora si vede perfettamente qual'e' il problema e forse si capisce pure il motivo per cui l'obbiettivo "quasi nuovo" e' stato venduto.... a meno che il problema non l'abbia causato (o aggravato...) tu, o il tuo amico, con qualche manovra strana. In ogni caso, come ti abbiamo gia' suggerito, porta a far vedere anche l'FTZ perche' potrebbe aver subito qualcosa.
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  9. Eh, ECM ha già una partnership commerciale con UMG per la distribuzione. Per Hyperion non mi faccio illusioni. Simon Perry si sarà riempito le tasche, rimarrà qualche anno e poi sarà sostituito da qualche brillante manager inventore di project e ore blu.
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  10. Articolo del 2015 su di uno zoom anche allora entry level... Che accanto agli indubbi pregi, consistenti prevalentemente nella usabilità..., presenta difetti materiali come i flare documentati da questa foto Francamente inaccettabili nel 2023. Direi che la sostituzione del 18-55 meriti progetti ottici più attuali... Spendendo di più, ovviamente...
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  11. Fai un salto da Pravo per farti fare una valutazione "a vista". Porta anche l'FTZ.
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  12. ora si capisce meglio: NON RIMONTARE PIU' QUESTO OBIETTIVO SU NESSUNA FOTOCAMERA, prima di averlo mandato in assistenza ad LTR di Moncalieri se Nital, (oppure a CSA o Dear Camera di Roma, Teclas di Firenze, se non acquistato attraverso Nital). Scordati la garanzia: hai rotto il simulatore di diaframma e te lo devono sostituire.
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  13. 26mm e Marumi DHG: floritudine... un obiettivo tanto semplice, quanto efficace... Per tutti coloro che amano questi due valori...
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  14. Veramente, da quello che hai postato, "sembrerebbe" di vedere un paio di cose: 1) nell'FTZ, ci sono alcune abrasioni su una leva di rinvio e sul perno crentrale che tiene ingaggiata la leva. Tra l'altro, ad occhio, il perno stesso sembrerebbe un po' troppo corto (come se fosse consumato o tranciato) per garantire che la leva non esca fuori se sollecitata trasversalmente. Sempre nell' FTZ, dalla foto che hai postato inoltre non si riesce a vedere se il profilo della leva che muove il simulatore e' uniforme o e' consumato (o dentellato...) in quanto il particolare e' fuori fuoco. 2) nel filmato sembra di vedere troppo gioco laterale nella leva di rinvio dell'obbiettivo. Dico "sembra", perche' nel filmato il soggetto si muove su e giu' e va continuamente fuori campo, quindi, scusami se te lo dico, non e' che il filmato serva a granche'... Cio' nonostante, come ho detto, sembra che la leva si sposti un po' troppo, lateralmente: certe volte e' perfettamente accostata al bordo circolare anteriore, altre volte si trova piu' scostata, altre ancora e' leggermente obliqua.... Al momento non ho un 85mm sotto mano, ma giusto per non saper ne' leggere ne' scrivere, ho preso un AF-S 17-55 F2,8 "strausato" che ho nel cassetto della scrivania, e la leva di quest'ultimo non ha nessun gioco laterale, si muove solo avanti ed indietro senza alcun altro movimento. Come capirai, non e' facile dare indicazioni precise senza avere gli oggetti tra le mani, ma visto che solo ieri dicevi che l'obbiettivo non veniva neppure riconosciuto piu' dalla macchina (che indicava FF), mentre adesso "miracolosamente" tutto funziona, una occhiata da un buon riparatore, la farei dare, dopo avergli spiegato bene il problema. IMHO, ovviamente
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  15. Vi informo che questo numero del Magazine diventa fuori serie, senza numerazione e senza data di pubblicazione prefissata. Verrà editato se e quando ci saranno i contenuti per farlo e se sarà molto bello.
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  16. La prima , ma anche la terza non è male.Grazie per la condivisione PS: Trovo un eccesso di contrasto nello sviluppo delle foto.
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  17. Si avvicina la primavera e (speriamo dopo un po' di piogge consistenti), inizierà la stagione migliore per la macro sul campo. Qualcuno potrebbe chiedersi se sia meglio usare una fotocamera a formato pieno (Fx per nikon) o a formato ridotto APS-C (Dx per Nikon) per fare macro sul campo? Ogni tanto appare questa discussione in rete. Ecco la mia valutazione. Sappiamo tutti che, in generale, il formato pieno offre indubbi vantaggi rispetto al formato dx, maggiore gamma dinamica, meno rumore a parità di ISO, sfuocato più piacevole, e così via. Però, nella macro in natura il formato dx può avere qualche asso nella manica, forse non sempre, ma in determinate situazioni direi proprio di sì. Vediamo prima quali sono questi vantaggi e poi saremo in grado di valutare quanto possono servire e quando si applicano. I vantaggi legati sono sostanzialmente legati al fattore di crop dovuto al sensore più piccolo, il che aumenta la focale di un obiettivo di una volta e mezza (lo sappiamo, la focale non aumenta davvero, la realtà è che è un ritaglio, ma all'atto pratico e in questo contesto, permettetemi di scrivere così, per brevità), quindi ad esempio il mio 105mm MC "diventa" un 150mm equivalente, il mio 300mm f4 "diventa" un 450mm equivalente. Un primo vantaggio è che ho un rapporto di riproduzione (apparentemente) maggiore, se il 105MC alla minima distanza di messa a fuoco su formato pieno arriva ad 1:1, su formato Dx la copertura di immagine è pari ad 1,5:1. Il 300mm f4 alla minima distanza di messa a fuoco arriva a circa ad 1:4, sul formato Dx ho una copertura pari a circa 1:3. Stesso soggetto, largo 8cm, ripreso alla stessa distanza (1,4m) con il 300mm f4 pf e la Z6, sopra, e con la Zfc, sotto. Questo fa sì che anche un obiettivo non proprio macro, diventi... un po' più macro, con indubbi vantaggi per il macrofotografo naturalista. Un secondo lato positivo, secondo me anche più interessante del primo, per la macrofotografia naturalistica, è che invece a parità di copertura dell'immagine con il formato Dx si è ad una distanza maggiore, con tutti i vantaggi che ne conseguono, meno probabilità di far fuggire il soggetto, meno impicci in presenza di rami ed altri oggetti che potrebbero ostacolare la ripresa o il posizionamento del treppiede. Il terzo aspetto positivo, conseguenza del secondo è che restando più lontani, a parità di copertura dell'immagine si ha una profondità di campo maggiore, poco o tanto, dipende da obiettivo e situazione, ma c'è e si sa quanto la profondità di campo sia ridotta in macro. Anche in questa immagine ridotta si vede come la foto con la fotocamera Dx abbia più profondità di campo, benchè la copertura dell'immagine e il diaframma usato (f8) siano gli stessi. Una Licenide ripresa con la Zfc a 200mm e tubo. Le licenidi sono minuscole (guardate i semini della spiga) ed è veramente difficile avere tutte le ali a fuoco, la maggiore profondità di campo, grazie alla maggiore distanza consentita dal formato APS-C , in questo caso può essere significativa. Per contro, con poca luce, si potrebbe avere un po' più di rumore rispetto al formato pieno, mentre la gestione dello sfondo per la mia esperienza cambia relativamente poco. Quindi meglio il formato ridotto? No, non in assoluto almeno, come per tutte le cose dipende dal contesto. Per fotografare soggetti statici e indifferenti come i fiori, insomma in tutte quelle situazioni in cui la ridotta distanza di tra fotocamera e soggetto non è un ostacolo e si può, ad esempio, fare del focus stacking, eliminando ogni problema di profondità di campo, addirittura piazzando dei paraventi temporanei per evitare che la brezza impedisca lo scatto in sequenza, allora si può, anzi conviene, sfruttare tranquillamente la maggior qualità del formato pieno. Se invece il soggetto è reattivo, per cui la maggior distanza ne evita la fuga, e/oppure scatti in sequenza non si possono fare perchè c'è brezza, o il soggetto è mobile, allora il formato dx a parità di altre condizioni (lunghezza focale dell' obiettivo ad esempio) può essere vantaggioso o, almeno facilitare un po' le cose permettendo quel guadagno di distanza e di profondità di campo che possono migliorare in certa misura il risultato finale. Cavalletta che mi tiene d'occhio, pronta a saltar via. Il corpo Dx (D500) con il Sigma 150 macro mi ha consetito una distanza per lei ancora accettabile. I ragni granchio si nascondono sotto al fiore appena percepiscono un'ombra, od anche solo un movimento che ritengono troppo vicino, quindi un pericolo. Di nuovo l'accoppiata Zfc e 200mm aiuta a stare un po' più distanti. Mosca assassina (Asilide), terribile predatore, questa è di una specie molto piccola, sono bestie estremamente reattive e veloci. Con la D500 ed il 150 Sigma era come lavorare con un 225 micro e farle il ritratto circa ad 1:1 a distanza di sicurezza (per lei, per noi è innocua). Con adeguata profondità di campo così da avere gli occhi e il rostro ben a fuoco Qui c'era vento e soggetto in volo. No stacking, baby. Zfc per stare più comodi sia io che il Bombo. Se le condizioni di luce non sono proprio drammatiche, la minore latitudine di posa sarà irrilevante o quasi e date le brevi distanze anche lo sfuocato potrebbe risultare gradevole quanto quello di una fotocamera a pieno formato. Sfuocato fin troppo cremoso, no? Eppure è la Zfc con il 105micro (G) più TC14. Zfc e 105 micro (G) + Tc14. Nitidezza ottima, sfuocato piacevole. Ok, Ok, lo so, qualcuno potrebbe dire "Ma io ho una fotocamera Fx con millemila pixel, quindi posso croppare e non mi serve un corpo Dx", Certo, ma se si scatta con una fotocamera Fx in modalità Dx il concetto espresso sopra non cambia. E' come se in quel momento si stesse usando un corpo Dx, no? In conclusione,vi ho mostrato quelli che secondo me sono i possibili vantaggi, non assoluti, ma presenti, del formato Dx per la macrofotografia sul campo soprattutto per i soggetti vivi ed attivi . Poi non predete tutto questo troppo alla lettera, se si è capaci (in senso più fisico-spirituale che altro, sudore, pazienza ecc.) e si ha voglia di fare un po' di più di fatica, si può fare quasi di tutto con quasi tutto. Z6 e 24-200 a 200mm (più lente addizionale). Nikon Z6 e 105 MC Ma, attenzione ci sono casi in cui il "metodo Salvetti" (300mm, TC14 e corpo Dx) rimane a mio parere ancora il migliore: Ad esempio qui dove il soggetto imperdibile (la mitica -per me - Oxygastra curtisii) è nella parte in acqua del canneto; acqua neanche tanto bassa (e il fondo...cedevole). Per cui D500 (non ero ancora passato al sistema Z) 300mm f4 e Tc14. E questo è proprio tutto. Commenti e osservazioni sempre graditi. Silvio Renesto per Nikonland.
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  18. now listening : Smells like teen spirit, cover dei Nirvana cantata al pianoforte da Tori amos
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