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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 13/10/2021 in tutte le aree

  1. William Shatner, in arte James T. Kirk, volerà per la prima volta nello spazio oggi. e il lancio sarà trasmesso in diretta livestream. Ricordo che il nostro Bill ha compiuto 90 anni il 22 marzo scorso. E finalmente corona il suo sogno ...
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  2. Ma qualcuno proporrebbe video più interessanti di quello, dove nella realtà non si vede niente :
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  3. Ecco, non dovrei proprio perchè ritengo che questa fotocamera sia assolutamente fuori dal range di utilizzo che ne posso fare ma vedendo questo filmato mi è venuta voglia di comprarla. Non sto bene.
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  4. Sulla Zfc nessuna. E' un accessorio creato per le mattonelle di rango (da Leica e Fuji) che verrebbero inutilmente appesantite, anche nell'estetica, da un'impugnatura tradizionale. Ma costruirlo costa poco e qualcuno che se lo compra c'è. L'unica cosa positiva è che se nascono anche accessori superflui per la Zfc significa che stavolta Nikon ha centrato il bersaglio.
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  5. Preannunciato già il 29 giugno come "obiettivo in sviluppo", diventa adesso ufficiale il nuovo zoom DX ~8x ad ampia escursione, equivalente all'incirca ad un 28-200mm in formato pieno. abbastanza compatto (90 mm a riposo x 73mm di diametro) pesa solo 315 grammi. Ha passo filtri di 62mm, schema da 17 lenti in 13 gruppi con elementi ED e asferici. Diaframma a 7 lamelle e messa a fuoco minima di 20 cm. Il motore è passo passo come di norma per i Nikkor Z. Pensato - immaginiamo - come lente kit per chi voglia un solo zoom al posto della coppia 16-50 + 50-250, forse con la Z50, probabilmente anche con la prossima Nikon Z30. Anche perchè incorpora lo stabilizzatore, non previsto sul sensore di quelle macchine. Disponibilità da novembre ad un prezzo che potrebbe posizionarsi intorno a €550 + IVA 22% MTF a 18 mm MTF a 140 mm Dando retta ai grafici sintetici MTF sembrerebbe un obiettivo di buone qualità, assimilabile al Nikkor Z 24-200mm FX. Sostanzialmente buono per fare tutto, come da foto di presentazione.
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  6. Uno degli affluenti di sinistra della Dora Baltea è il Lys, un torrente che nasce dal Monte Rosa e che percorre tutta la sua valle fino a confluire nel fiume. Risalendo il percorso del torrente, partendo da Pont St. Martin, si attraversano diversi paesi di montagna, tra i quali troviamo il piccolo comune di Gressoney St. Jean. Il paese, che si trova a 1.385 metri s.l.m., è un’elegante località turistica sia estiva che invernale. Il contesto in cui si inserisce è molto bello e offre la vista del ghiacciaio Liskamm e del massiccio del Monte Rosa. Sono poco chiare le origini del nome a cui sono stati dati, nel tempo, significati diversi. Ad esempio Chreschen-eye ovvero "piana dei crescioni", Grossen-eys "grande ghiacciaio" e infine Chreschen-ey: "uovo depositato fra i crescioni". Sebbene non vi siano documenti storici che lo attestino, il significato più probabile è il primo. Come ho accennato, Gressoney è una località turistica ideale sia nella stagione estiva che in quella invernale. In inverno è possibile praticare sport come lo sci nordico e lo sci alpino, mentre d’estate si possono fare delle passeggiate lungo sentieri di varia difficoltà oppure giocare a golf sul campo a 12 buche lungo il percorso del torrente. La storia di questo comune è legata alle popolazioni Walser che nel XII/XIII secolo arrivarono, spinte dal vescovo di Sion, a colonizzare questa valle e l’attigua Val d’Ayas ed è probabilmente quella l’epoca a cui risale la fondazione del paese. La colonizzazione da parte dei Walser ha lasciato tracce su diversi aspetti della vita quotidiana: nella cultura, nella lingua e nell’architettura. Molti dei tipici villaggi Walser sono ancora abitati e ben conservati, costituiti da case a due piani in pietra e legno e dagli “Stadel”, ovvero edifici adibiti a magazzino. La valle del Lys veniva chiamata “Chrèmertal”, ovvero valle dei mercanti, in quanto le popolazioni Walser erano abituate a spostarsi agevolmente da una parte all’altra delle Alpi. Anche il semplice passeggiare per le vie del centro abitato è molto bello. Le piazze principali sono 2: la piazza inferiore (“ondre platz”) e la piazza superiore (“obre platz”). La Piazza Inferiore è intitolata ad Umberto I di Savoia; è di forma allungata e circondata da edifici risalenti al 600, al sovrano è dedicato il monumento collocato nella parte più larga della piazza. Qui si affaccia la più antica locanda del paese, costruita in legno nel 1717 e che reca sulla facciata lo stemma della famiglia Liscoz La piazza superiore si caratterizza, invece, per la presenza di edifici più recenti, risalenti all’Otto-Novecento, tra i quali degna di nota è la chiesa di San Giovanni Battista. Quest’ultima, a differenza delle altre case adiacenti, risale a un periodo precedente, ovvero al 1733, anno in cui venne ristrutturata. L’origine però è sicuramente precedente in quanto il portico antistante risale al 1626. Gli affreschi della via crucis al suo interno, invece, sono del Settecento, realizzati da Johann Joseph Franz Curta, un pittore gressonaro. Sulla facciata della chiesa è presente un busto in bronzo della regina Margherita che fu sempre molto legata a questo luogo. Al suo interno possiamo trovare quattro altari lignei e un museo il cui pezzo più pregiato è un crocifisso risalente al XIII secolo. Tra gli edifici degni di nota ricordiamo Villa Margherita, fatta costruire dal barone Luigi Beck Peccoz per ospitarvi la regina e che ora è la sede del comune, che l’ha acquistata nel 1968. Adiacente al centro abitato troviamo il Lago Gover, un piccolo specchio d’acqua di origine artificiale. Da qui si riesce ad ammirare la catena del Monte Rosa da una buona posizione. È anche possibile praticarvi la pesca sportiva, in estate, mentre in inverno diventa una pista di pattinaggio naturale con la possibilità di affittare l’attrezzatura per praticarlo. L’edificio che sorge quasi in riva al lago ospita, oltre al magazzino per le attrezzature invernali, anche un piccolo ristorante dove viene servita dell’ottima polenta concia e altre specialità locali. Oltre a ciò, è presente un ampio spazio attrezzato a parco giochi per i bambini dove vengono svolte attività di animazione. Dal lago parte il ‘sentiero della regina’ che porta al Castello Savoia a cui dedicherò un articolo a parte. In realtà il sentiero prosegue fino a Tschemenoal. Da qui, per un sentiero di ben altra difficoltà, è possibile arrivare ad Alpenzu, un’altura da cui si gode di uno splendido panorama. E da qui partono i sentieri che portano alla scoperta dei villaggi Walser. Da menzionare anche le tradizionali feste, come quella patronale di San Giovanni Battista (a fine giugno) durante la quale donne ma anche ragazze e bambine sfilano dopo la messa indossando l’abito tipico walser mentre i ragazzi e gli uomini sfilano con una portantina ove è posta una testa che rappresenta quella del santo. È possibile assistere alla processione con l’abito tradizionale anche il giorno di Ferragosto, quando ad essere portata in giro è la statua della Madonna. In contemporanea alle celebrazioni del santo patrono, si svolge la ‘bierfest’. Festa che nasce all’inizio degli anni 80 per ‘celebrare’ la Kühbacher Bier, prodotto del birrificio del Barone Beck Peccoz, un gressonaro che ora vive in Germania nella città di Kühbach. Ricordiamo anche l’Estate Musicale di Gressoney con i suoi concerti di musica classica organizzati dall’associazione ‘amici della musica’ e la Festa della Toma, dove protagonista è la toma di Gressoney, formaggio da tavola molto apprezzato e tuttora prodotto con metodi tradizionali. Per chi si trovasse da quelle parti mi sento di consigliare i piatti tipici come la polenta concia (polenta gialla al forno con fontina e burro fuso), la carbonada (manzo sotto sale tagliato a fettine sottili e cotto nel vino) e per concludere il caffè alla valdostana da bere in compagnia nella tipica ‘coppa dell’amicizia’. Specialità del luogo sono anche i liquori come il Genepy, il Benefort o l’amaro che porta lo stesso nome del torrente, il Lys. Ricordiamo inoltre le grappe aromatizzate (ce ne sono di vari gusti: liquirizia, rosa, erbe, limone e molte altre). È infine possibile trovare imbottigliato il liquore già pronto da aggiungere al caffè per farlo alla valdostana. Sono tornato in questo luoghi a 15 anni di distanza dall'ultima volta e alcune foto di quest'articolo risalgono al mio precedente viaggio. Tutte le foto sono realizzate con Nikon Z6, Z50 e D50 solo alcune con iPhone 12 mini. Arriverà prossimamente un breve video realizzato da me. Qui trovate Gli altri articoli del mio blog. Concludo con due brevi filmati montati da me. Al prossimo articolo! ciao! 2
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  7. Regolamento sintetico. ogni iscritto può partecipare con una sola foto, di qualsiasi tema, scattata con qualsiasi apparecchio, purchè ripresa nel periodo di date compreso dal contest la foto potrà essere pubblicata in qualsiasi momento di validità del contest, meglio prima che alla fine, mai dopo la scadenza la foto dovrà essere corredata da : - titolo - dati di scatto (fotocamera, obiettivo, etc.) - data di scatto dovrà avere almeno 1800 punti di lato lungo ed essere numerata in progressione secondo l'ordine di inserimento (da 1 in avanti) messo bene in chiaro e grande prima della foto alla scadenza se le foto presentate saranno almeno 7, si procederà alla votazione e qualcuno (che non sarò io) potrà aprire il contest successivo per la settimana che va dal sabato al venerdì dopo la votazione sarà collettiva e potranno esprimere un giudizio tutti gli iscritti, anche non partecipanti. Il giudizio dovrà essere motivato e comprendere una classifica in ordine di preferenza da 1 a 3 Non saranno presi in considerazione giudizi troppo sintetici con riferimenti tipo "bravo", "bene", "7+", né di chiara simpatia per l'autore o per il soggetto, piuttosto che la foto. In ogni contest è la foto che deve avere una sua valenza, non altre considerazioni ininfluenti. A fine votazione, qualcuno a quel punto si prenderà l'impegno di tirare le somme e dichiarare il vincitore (non sarò io). Il ciclo continuerà ad libitum (a piacere) con la foto della settimana successiva e così via, finché non ci sarà il caso di un Contest con meno di 7 foto. A quel punto il meccanismo verrà interrotto e destinato all'oblio inglorioso che si merita. ______________________________________ Per Nikonland, M&M
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  8. é il nuovo video, primo di 4 in arrivo nelle prossime settimane che anticipano il lancio della nuova Nikon Z9 atteso a questo punto entro la fine di ottobre. Per il momento ci viene mostrata l'articolazione pivotale del display posteriore durante uno shooting : ma credo che siamo nell'imminenza di altri rumors. Non mancheremo di seguirli nei commenti a questo articolo. Per ora sappiamo per certo che : la nuova ammiraglia Z sta arrivando Nikon promette che sarà una esperienza superiore a qualsiasi altra Nikon nella sua storia che è progettata per andare oltre le prestazione della D6 che ha un nuovo sensore stacked ad alta risoluzione progettato appositamente da Nikon per la Z9 che ha un nuovo processore di immagini adeguato a quelle prestazioni che avrà video 8K, che presumiamo autorizzi a pensare che sarà in grado di scattare 24-30 fotogrammi al secondo da oltre 40 megapixel che ha una nuova batteria EN-EL18d, compatibile con le precedenti da 3.380 mAh che dispone di un ricevitore GNSS integrato che facilmente sarà annunciata insieme ad un nuovo adattatore FTZ2 ottimizzato per l'impiego di ottiche Nikkor F di tipo E con cui è stata provata alle Olimpiadi e non solo durante questa estate *** Aggiornamento del 13 ottobre 2021 h: 14:00 *** Aggiornamento del 20/10/2021
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  9. "Dio creò il gatto perchè l'uomo potesse accarezzare la tigre" (J. Mery), non è vero, ma ha lo stesso un suo perchè
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  10. Beh, se hai rapporti di questo tipo con un gattino alto un metro, qualche volta può capitare anche di bisticciare ...
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  11. Che dura! Se la ride tutta tranquilla!
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  12. Questo era in stile Chaplin. Nel week-end lo strapazziamo con un paio di femmine e poi ne parliamo di nuovo. Foto e video ripresi da Bella/Zfc che smaniava per avere il suo Quaranta
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  13. Seeee ... guarda che è capitato a Shannon con un ghepardo mentre giravano :
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  14. Assolutamente sì ora della fine dell'arrivo sugli scaffali ecco come staremo messi: come Jack Nicholson alla fine del film La Promessa, completamente impazzito che continua a ripetersi che sì... lo sa che sta arrivando!
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  15. Scotty, beam us up! PS Il famoso "Beam me up, Scotty" apparentemente non fu mai pronunciato nella serie TV, solo in un film.
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  16. un 400mm f/2 non l'ho mai visto: sono curiosissimo
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  17. Se a qualcuno interessa, la location del primo teaser è il Plaza del Kanagawa Institute of Technology
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  18. Fanno meglio i teaser involontariamente i testimonial che Nikon in studio! 😂 Molto interessante sia i tempi in 8k, che l'obiettivo (non mi sembra retrattile, se fosse il 100-400, a differenza del vecchio 80-400), sia lo sfocato...
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  20. Questo il video da cui sono estratti i fotogrammi
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  21. Ma il piacere dell'attesa del teaser, non è già il piacere stesso? NO!!!
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  22. Io, ora, mi sento solo di consigliarti di riflettere se prendere un 27” e togliere dalla scrivania gli altri due
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  23. Lexar annuncia le nuove schede di memoria Lexar Professional 1800x SDXC™ UHS-II Serie GOLD, perfette per fotografi e videomaker professionisti che desiderano accelerare notevolmente il loro flusso di lavoro in post-produzione. Grazie alla velocità fino a 270 MB/s in lettura, queste nuove schede garantiscono a reflex e mirrorless le più alte prestazioni in termini di velocità, affidabilità e durata nel tempo. Basate sulla tecnologia UHS-II, sono ideali per fotografare anche in modalità scatto continuo e permettono di acquisire facilmente straordinari video Full HD e 4K. Sono inoltre resistenti all’acqua, alle alte e basse temperature, agli urti, alle vibrazioni e ai raggi X e, per assicurare la massima versatilità d’uso, sono retro-compatibili con i dispositivi UHS-I.
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  24. Qui, sulla traccia data da Mauro, si è sviluppata una bella chiacchierata sui costi e sulle motivazioni che stanno dietro alla scelta di stampare da se. Così come le altre, assolutamente condivisibili, di chi fa la scelta opposta. Personalmente, io faccio entrambe le cose: stampo da me quando posso ed uso terzi quando non posso, cosa che avviene se l'obiettivo è un libro o la dimensione eccede l'A2. Del dispositivo di stampa abbiamo già parlato, ci sono sostanzialmente due possibilità: Canon o Epson; dei costi pure: la singola stampa costa meno "fatta in casa" che comprata, ed il costo decresce con la crescita della dimensione delle taniche (e quindi normalmente del formato massimo producibile), ma se ai costi vivi sommi il costo della stampante e produci poche stampe il risultato si ribalta. Ma cosa serve per stampare? La mia esperienza è questa: 0) La capacità di regolare il file con uno strumento adatto. E' in comune con tutti gli usi, ed è sorprendente che ci si interroghi sull'opportunità di farlo o che si continui a mostrare sul forum immagini "così come uscite dalla macchina". Non è un caso che questo sia il punto 0 della mia lista. 0) un monitor calibrato/profilato correttamente (mi perdoneranno i puristi, metto insieme le due definizioni per semplicità anche se so che hanno significato ben diverso). A dire che il colore E la luminosità devono essere opportunamente tarate. Personalmente uso un iMac da almeno 3 generazioni, calibrando entrambi gli aspetti con ColorMunki. Ma questa attività, un po' meno la regolazione della luminosità, per me è 100% in comune con chi stampa in service e/o condivide le foto sul web. Per questo siamo sempre al punto 0. 1) La profilazione della stampante. Se è vero che si possono scaricare i profili sul sito del produttore della carta, farlo equivale concettualmente a non aver regolato il monitor: il risultato non è garantito! Per farla occorre trovare un service, che farà stampare un file di patch colorate seguendo un metodo specifico. Dalla scansione di questa stampa uscirà il profilo da caricare sul PC. Un ottimo motivo per concentrarsi su una o poche carte. 1.1) La standardizzazione della carta. Ogni tipo ha una resa diversa, che occorre "imparare". Io sostanzialmente stampo al 100% su INNOVA Smooth Cotton High White. Ed in ogni caso consiglio a chi inizia di abbattere il numero delle variabili dedicandosi ad una sola carta. 2) Conoscere il processo ed alcuni assunti base. Ma uno può affrontare la cosa anche come un insieme di dogmi senza averne capito il significato. Stampando da Lightroom o Capture One il tutto è molto semplice: si seleziona il profilo di output, si seleziona il tipo di carta e la dimensione, si sceglie Percettivo come intento di rendering, se possibile (COne, LR non lo fa) si spunta la casella di compensazione del nero, se possibile si seleziona il target di nitidezza di stampa in base alla modalità di visione (COne, LR non lo fa; ma il default di COne mi sembra funzionare egregiamente). Sapere quali sono i DPI target, in modo da evitare che il driver faccia ridimensionamenti: 360 per tutte le stampanti Epson; credo 300 ma non sono sicuro per Canon. 3) OPZIONALE: Capire come fare il SoftProof, che è il modo per vedere a video una simulazione dell'adattamento di stampa di colori e contrasto, e quali risultati da questo derivino. Dico opzionale perché, nella pratica, lo uso ma solo per immagini da contrasti e colori "speciali", il resto va dritto in stampa. Ed in taluni casi, lo confesso senza remore, se sono nel caso in cui l'immagine è complicata, dopo il softproof faccio un bel provino in stampa. Il SoftProof se usi un service automatico non lo puoi fare, quindi ti prendi lo stesso identico risultato che hai in casa se non lo fai... 4) OPZIONALE: fare l'ingrandimento, se estremo, con software specifici e non con gli automatismi di LR (COne non lo conosco abbastanza e non ne ho ancora apprezzato la resa, ma per immagini A2 da file 21mpix ingrandisco con altro sw). Questo sarebbe consigliabile anche se vai in service automatico.... ma non lo puoi fare perché dovresti caricare su internet un file enorme. E voi? quali altri passaggi? quali altre esperienze?
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  25. Eccoci ad un nuovo appuntamento con un Nikonlander doc: Paolo Mudu. Quando e come ti è nata la passione per la fotografia? Fotograficamente sono nato in camera oscura. Fu il mio professore di applicazioni tecniche alle medie, grande appassionato di fotografia, che accese la luce (di sicurezza) della passione. Iniziai quindi col bianco e nero, scattando poi con una Comet Bencini di mio padre. I primi scatti al Isola d’Elba poi di notte mentre nevica sono i momenti che ricordo alle prese di tempi e diaframmi. E poi? I primi soldi guadagnati coi lavori estivi andarono subito in reflex ed ottiche scadenti, ma a me sembravano un traguardo. La mia prima Nikon dormì la prima notte sul mio comodino. Pareva di avere lo strumento giusto, quello che mi avrebbe permesso di fare vera fotografia. Quanto mi sbagliavo! Me ne resi conto quando iniziai a frequentare uno studio di foto industriale, disposto anche a dipingere gli enormi fondali. Si scattava in gran parte con camere a corpi mobili 8”x10”. Il mondo si era rovesciato. La maggior parte del tempo la si impiegava in noiosissime preparazioni dei set spostando enormi bank a luce continua. Mi insegnarono pure ad aprire le scatole di profumo senza che si rovinassero. La prima volta sono uscito dallo studio con le orecchie basse, le mie dia 24x36 finirono nel cassonetto. Tutto da riconsiderare! Un bagno di umiltà salvifico. Da lì ricominciai cambiando il modo di guardare le cose. Dieci e passa anni dopo, la soddisfazione di presentare un portfolio finalmente maturo, non però al maestro del tempo ma al suo ex apprendista. Nikon perché? Un caso o una scelta? Perché Nikon? Era il mito, la meta ambita dai più ed io non ero diverso. Diciamo che iniziai a fotografare meglio quando iniziai a considerare la Nikon come un valido strumento per esprimermi e non un simbolo. Nel digitale ho iniziato ad avere soddisfazioni con la D700 e poi con la D3X, che utilizzo tuttora, prevalentemente nei ritratti. Come ti trovi? Cosa ti manca? Mi manca quello che non ho: la D850. Non uso solo Nikon oggi. Sigma per i paesaggi e Fuji X100T per lo Street. Fotografi i soggetti delle tue altre passioni? Le mie passioni sono legate alla fotografia. Nello zaino da montagna o in viaggio c’è sempre stato posto per una o più fotocamere. Qual'è la foto, o il portfolio, il progetto fotografico da te realizzato a cui sei più affezionato? Le fotografie a cui sono più affezionato sono quelle che ho voluto e a cui ho dedicato più tempo per realizzarle. Oggi è facile modificarle in post produzione. Un tempo una lastra 4”x5” era l’unica possibilità è non utilizzavo neppure il dorso Polaroid. Tornato da un viaggio, solo dopo qualche giorno potevo scoprire se avevo buttato tempo e soldi. Le soddisfazioni erano più intense! E in futuro? Il futuro si chiama “immagine”, il concetto di fotografia cambierà radicalmente. Penso che continuerò a divertirmi, spero sempre con Nikon!
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  26. Finalmente ho la stampante (una Epson 3880, comprata usata da un amico) e ho fatto la mia prima stampa su una carta di recupero con il profilo canned (Ilford Galerie Smooth Pearl), giusto per confermare, dopo la pulizia e l'allineamento testine di rito, che non avessi problemi di inchiostro secco o quant'altro. Risultato: poco contrasto, in particolare neri abbastanza slavati. Allora, col softproof di lightroom, ho regolato l'immagine con un occhio all'istogramma e, chiaramente, spingendo i neri ho ottenuto più o meno la stampa che volevo (in realtà sto iniziando nuovamente a stampare, qualche anno fa avevo stampato parecchio e quindi credo di conoscere abbastanza la teoria). Ma mi sono imbattuto in un comportamento strano che non capisco. Questa la schermata, del softproof di lightroom. Un ritaglio al 100% dell'istogramma, col profilo colore della carta ilford. Come vedete non ci sono i neri. E questo con il profilo colore custom di della FIBA 14 di Innova, del mio amico Fabrizio, che mi rende un istogramma molto vicino a quello della mia immagine nel modulo develop. E che è molto più spinto sui neri ed in generale più allineato all'esposizione della mia immagine e coerente con il suo istogramma. Ultima informazione: non è legato all'intento di rendering: col relativo il profilo custom (costruito per il percettivo) va fuori gamma sia nei neri sia nelle alte luci mentre il canned resta spostato a destra, anzi perde pure di più sui neri. Questa cosa mi ha sorpreso tantissimo e non capisco a cosa possa essere dovuta se non ad un profilo della Ilford abbastanza sballato. Mi piacerebbe, però, approfondire, se qualcuno ne ha idea. Quello che penso io è che il tutto è dovuto ad un profilo canned particolarmente sballato. Grazie M
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  27. Grazie Aldo, io nello "sviluppo normale" tendo ad evitare di esagerare nel contrasto complessivo. "Appoggio" i neri senza clippare se non pochi pixel, idem i bianchi. Questo è l'istogramma del file. Per il mio gusto la tua è un po troppo spinta, in particolare nella chiusura delle ombre. Ma credo che sia del tutto questione di gusti. In ogni caso, per me, il punto non è come è regolato il file di partenza ma come risulta la stampa alla fine del processo. A dire che se parto da un file con i neri "giusti" il processo quelli deve rendere, così come li deve rendere piuttosto chiusi, come i tuoi, se da quelli parto. Ed è ovvio che la percezione dell'immagine sia diversa se confronto un monitor con un foglio di carta. Michele, molte grazie per quello che stai facendo e quello che farai (lo confesso, in questi aiuti ci contavo ). Ti faccio una domanda su L*. Ho capito che dipende dalle caratteristiche fisiche di carta+inchiostri, e che quindi quello è, e che il modo corretto di utilizzare tutta la gamma disponibile è quello di avere un giusto profilo, mentre per variare la gamma quello che serve è utilizzare la carta "giusta" o diversi inchiostri (... e quindi stampante). Quello che non capisco è questa frase "quindi se il nero del tuo file è L*=0 e quello della carta è L*=18, l'istogramma non te lo mostra come 18, ma come L*=0 perchè viene appunto rimappato". Perché proprio quello mi aspettavo e quindi di riavere in soft-proof un istogramma "appoggiato a sinistra" come quello di partenza. Cosa che "a occhio" è successa quando ho spinto i neri e cosa che il profilo custom ha fatto. Cosa mi perdo? é un comportamento contro intuitivo dovuto al profilo sballato? Premesso tutto questo, prossima prova con il profilo corretto. Michele, altra domanda: non fai la soft-proof nemmeno per scegliere l'intento di rendering perché hai calibrato in riferimento al Percettivo (così è fatto il profilo del mio amico)? Ancora grazie a tutti: questi contributi sono di incredibile valore!
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