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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 14/05/2021 in tutte le aree

  1. Set con modella/ballerina di danza. Tutto con Z6 + 50 S o 85 S. Prima parte con luci flash e fondale bianco ( Mi piacciono comunque ma sono quelle sulle quali ho più dubbi ). Seconda parte con luce naturale dalla porta finestra a lato. Selezione di bianco e nero.
    5 punti
  2. metto un paio di scatti fatti domenica a Michela, alla fine del 2020 ha iniziato per giocoa posare, ora incomincia a essere presente su diverse riviste (purtroppo il fotografo non sono io) Z6II e 50&85 Z
    3 punti
  3. No, e la tengo in borsa, prossima volta riprendo l'abitudine ad usarla.
    2 punti
  4. Stando alla tua domanda: "quale 70-200 mi consigliate" sottotitolo (da usare su baionetta F e Z) la risposta che ti possiamo dare su Nikonland è : Nikon ! Sia per luminosità f/2,8 sia per f/4 i rispettivi esemplari sono la miglior soluzione per ottenere i migliori risultati. Ma tu non sai ancora perché acquistare un 70-200, per cui la cosa migliore sarebbe quella di trovarne uno in prestito per scattare un po' di tempo con esso. E poi scegliere. Sul mercatino del sito invece trovi un eccellente 70-300 a poche centinaia fi euro, che probabilmente farebbe più al caso tuo di un 70-200: che è uno zoom per chi abbia le idee chiare sul suo utilizzo, altrimenti diventa un oggetto inutile... O troppo ingombrante/costoso, o troppo corto per determinati usi
    2 punti
  5. La tua domanda è per me difficilissima: prevede un rispecchiamento o un'ammirazione per l'opera di un personaggio definito, che non credo possa avere una risposta nel mio subconscio: perchè ho cominciato da bambino a fotografare e con mezzi del tutto inadeguati a poter pensare di essere in qualche maniera alla ricerca di uno scopo. Ma di certo ho cominciato a scattare foto perchè ero (eravamo) circondati da un crescente bisogno di supportare la realtà quotidiana con l'ausilio delle immagini: la pubblicità murale, Carosello, le copertine dei dischi (io sogno disegni psichedelici come quelli degli Hypgnosis e forme indistinte e macchie di colore come nelle foto di Axnaird) Potrei dire che poi, da grande ed acquisita una coscienza iconografica, coltivata...proprio per il fatto che fotografare era per me divenuta una consuetudine, mi sia cominciato ad orientare sui fotografi che più sentivo vicini al mio modo di esprimermi, soggetti spesso considerati più artisti che solamente fotografi tra i quali uno è stato certamente Emmanuel Radnitzky, in arte Man Ray un altro Andreas Feininger che ho riscoperto da grande dopo aver sfogliato da bambino libri meravigliosi di scienze e natura, spesso corredati dalle sue immagini E quando il reportage divenne la direzione sulla quale orientare la barra del timone del mio fotografare, una delle figure più influenti nel mio immaginifico fu di certo Werner Bishof che da un ambito all'altro continua a rappresentare nella mia mente un ideale di completezza, nonostante la sua opera si sia interrotta troppo presto Grazie Silvio di aver risvegliato in me questi pensieri...
    1 punto
  6. In notificato ritardo, ma anch’io volevo dire due cose: il livello é alto ed é sempre un piacere guardare con gli occhi degli altri. È un regalo, da me sempre gradito. Io ho apprezzato molto la 4 perché é un racconto, una di quelle immagini che ti domandi chi, dove, cosa é successo, quando… la 11 ha anch’essa in parte queste caratteristiche (più lato wilderness naturalmente) e una grafica splendida; adoro il cielo ‘nero’… la 19 é un incipit, uno sguardo pieno di ricordi e suggestioni, su cui si può iniziare a snodare una storia. Belle ! Grazie ! Ciao !
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  7. Il "timbrino" è un dispositivo alternativo alle spatoline, che però funziona solo su sensori non stabilizzati. E' sostanzialmente un oggetto adesivo che si preme sul sensore e, staccandosi, porta via la polvere ma non lo sporco unto - es. lubrificante - per il quale comunque servono le spatoline. Ma poichè la polvere è la cosa più frequente funziona benissimo. Tornando alle spatoline, questo il processo: 1. Fotografare una superficie uniforme, con diaframma f16, fuori fuoco e ad ISO base (es. una parete chiara, con fuoco manuale su infinito). Poichè deve essere tutto fuori fuoco non conta se la foto è mossa (fatto in casa a me vengono sempre tempi di diversi secondi). Questo consente di capire dov'è lo sporco (tenete conto che l'immagine sul sensore è ribaltata). 2. Togliere la lente dalla macchina, se è una reflex selezionate la modalità di pulizia (es assicuratevi di avere la batteria 100% carica). 3. Spompettare il sensore, rivolto verso il basso (così che quello che si stacca cada per gravità fuori dalla macchina). Usare una pompetta apposta - no perette da bambini che sono piene di talco e no bombolette. 4. Togliere la spatolina dalla confezione 5. Bagnare con 1 o 2 gocce - poco, non dovete allagare il sensore! 6. Inclinare la spatolina e passare 1 volta da destra a sinistra, allineato al bordo superiore, e 1 volta ta sinistra a destra, allineato al bordo basso. Se al punto 1 si verifica che lo sporco è localizzato si può agire più miratamente (io no lo faccio quasi mai). 7. Ripetere da punto 1. Attenzione: - E' opportuno essere in ambiente privo di polvere e possibilmente senza forte circolazione d'aria - la polvere vola. Quindi finestre chiuse, ventilatori spenti e possibilmente non appoggiatevi al banco di lavoro del falegname ma ad un tavolo pulito.
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  8. Tutte molto belle e anche originali come idea. Preferisco quelle con il fondale bianco. Molto belle le pose della serie B&W
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  9. E' una discussione che mi tocca da vicino, così come te che scrivi. Ma siamo over 50 e decisamente più vicini ai Sixties, audiofonicamente parlando. Penso che siamo stati dei fortunati: abbiamo sfiorato l'era dei giradischi a tromba... quelli dell'etichetta de La Voce del Padrone che erano invece un modo consueto per condividere musica dei nostrri genitori. Siamo passati dai 33 e 78 giri in vinile, pesanti e poi leggeri, monofonici, poi stereofonici, con giradischi a telai rigidi, flottanti, meccanici, poi automatici, persino radiali autoreverse, ai primi lettori CD Philips, fino ai DVD in tutte le salse, per poi arrivare definitivamente al concetto di musica liquida, intesa come il contrario che solida, ossia materialmente incisa su un supporto elettromeccanico. In effetti a questa passata di inizio secolo, negli ultimi vent'anni, le evoluzioni si sono susseguite ad una velocità decupla rispetto quella del secolo precedente. E c'è una partizione generazionale: per la quale noi Sixties, continuiamo a cercare la prestazione sonora ideale all'interno dell'ambiente d'ascolto; mentre la generazione successiva è del tutto scevra da questa ricerca di qualità e inquina i propri ascolti di frequenze ipercompresse, che forse sono la cifra della musica che ascoltano: non degna di risposte in frequenza ampie come quelle che devono trasferire ad un trasduttore le tonalità estreme di un'arcata di violino, accanto alla profondità di un timpano possente. O di una chitarra heavymetal distorta ai limiti della percezione umana, insieme alle percussioni da jungla urbana. Probabilmente è questo il senso: ascoltiamo suoni differenti da chi oggi dovrebbe continuare la nostra ricerca ed invece si accontenta di supporti decisamente al di sotto di ogni aspettativa di qualità. Siamo fortunati, infatti....
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  10. un bel diorama che mostra quale schifezza fosse il Me163, aereo spinto da un razzo, con le ali in legno, prono ad incendiarsi per autocombustione, che doveva essere riportato a terra come un aliante (non aveva nemmeno i carrelli) e che nella sua carriera ha prodotto più perdite tra i piloti che tra i bombardieri avversari.
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  11. Appunto sono tutte puttanate. Si usa proprio il live-view per avere la messa a fuoco (a contrasto) più affidabile che ci sia. La conferma sta nel pudding ... pardon, nel fatto che con la Z6 funziona senza incertezze. Quindi vendilo ad un altra persona che non straparli.
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  12. Complimenti ancora ai vincitori e ad Andrea soprattutto che, come ne ero certo io così Mauro che ne aveva anche ... spoilerato l'esito ben prima che quasi tutti si pronunciassero, era palese che avrebbe raccolto a mani basse il favore della maggioranza. E complimenti anche a tutti coloro che hanno partecipato al contest ed alla votazione, non tanto per gli scatti davvero di buon livello quanto per le analisi delle varie foto proposte. Ritengo sia questo il maggior successo del contest, cioè appunto la generale capacità di riuscire a leggere un'immagine e a valutarla con criterio prima ancora che col proprio soggettivo gusto personale. Infatti la mia proposta - giustamente - non ha raccolto alcuna menzione, essendo in effetti piuttosto debole sotto tanti aspetti. D'altra parte, non avendo avuto modo di tornare a fare nuove foto per il contest, ho proposto ciò che avevo in qualche modo scartato da questa serie scattata al Trasimeno, reputandola la meno peggio di altre. (Per cui, figuriamoci le altre...! ) Pertanto, se non lo farà Mauro, presto indirrò io un nuovo contest: non tanto per vincerlo, quanto per partecipare ad un altro momento di divertimento e condivisione, e per evitare di raccogliere ancora il cucchiaio di legno!
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  13. Con vostra licenza, aggiungerei due aerei che ho dimenticato nella prima stesura stamattina, ai "cigni" di questa lista. Aerei operativi e visionari, il massimo sviluppo dell'aeronautica tedesca durante la guerra. 4) Heinkel HE 219 Uhu Caccia pesante bimotore, progettato per distruggere - non abbattere - i Lancaster inglesi che bombardavano esclusivamente di notte le città tedesche. Primo aereo con carrello triciclo, eccezionalmente armato, ben equipaggiato con un radar efficiente, aveva persino la prima versione operativa dei sedili eiettabili e l'abitacolo pressurizzato per operare costantemente alle quote a cui arrivavano i bombardieri strategici. c'è un bel modello Revell in scala 1/32 che prima o poi sarà mio. Ma è un aereo che mi piace solo in configurazione di volo, con il carrello più che un cigno sembra un paperotto ! 5) Arado Ar 234 Blitz/Hecht Primo bombardiere tattico a reazione. Elegante, raffinato, bello. Arrivato troppo tardi per avere un qualche effetto, se ne ricorda solo il tentativo di distruzione del famoso ponte di Remagen appena preso dagli americani. raffinato, armonioso, veloce più di un caccia, pagava le sue prestazioni con una capacità di carico bellico molto ridotta, nessun armamento difensivo e un equipaggio composto dal solo pilota, esposto in una grande cabina vetrata a prua, che ne limitava le capacità di sgancio alla sola picchiata o al volo livellato a vista. Ma era tanto avanzato rispetto ad ogni altro aereo esistente all'epoca quanto lo poteva essere uno Shuttle.
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