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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 09/04/2021 in tutte le aree

  1. Pure le mie, blu a strisce gialle! Cosa mi avete fatto ricordare!
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  2. Tutte le immagini qui presentate sono state selezionate ai soli fini divulgativi senza alcun intento di ledere copyright. Ogni diritto resta riservato ai singoli proprietari. Scopo di questo articolo è solamente rendere un tributo alla figura e al lavoro del Grande Ercole Colombo. Credo sia l'unico fotografo che ha lo stessa Ferrari sul pentaprisma della sua reflex. E forse anche l'unico che quando viene fotografato, anzichè avere una espressione seria e un pò sofferta, è felice di essere li e di fare questa professione. E' Ercole Colombo, sinonimo di fotografia dell'automobilismo all'italiana, fatta si di mezzi meccanici ma al cui centro c'è sempre l'uomo Ferrarista fin da prima ancora di cominciare a fotografare, nato a due passi dall'Autodromo di Monza dove fin da bambino andava a vedere i suoi eroi. Potendo poi trasformare questa sua passione in un lavoro avvicente che lo ha portato in centinaia e centinaia (a sfiorare oramai i mille) gran premi di Formula 1 seguiti direttamente. Grandissimo tifoso della Ferrari, appunto e di grandi campioni, umaani e appassionati come lui. la sua firma si riconosce ben prima di leggere il copyright per il taglio molto dinamico che dà ad auto che già hanno dalla loro una poderosa spinta. Ma ancora prima per l'accento sul pilota, su quella mano che ruota il volante, quello sguardo rubato dallo specchietto o sotto alla visiera alzata del casco. Per quella espressione fuorionda che solo una grande sensibilità, unita alla familiarità da anni di frequentazioni, di cene, di cerimonie, di traguardi raggiunti insieme, può consentire. Ercole Colombo ha cominciato la sua carriera con reflex a pellicola di altri marchi ma poi in era digitale è diventato un convinto e soddisfatto fotografo Nikonista, diciamo dall'arrivo della D3 e dei suoi supertele. Un binomio (Nikon e Ferrari), insieme alla passione per le auto sportive e per i piloti che le conducono che mi accomuna con lui, senza il timore di sembrare altro che quello che siamo. Un fotografo può restare un cronista per immagini perfettamente neutrale eppure avere un cuore che palpita se l'auto che sta davanti è rossa ed ha il cavallino rampate sulla fiancata. Così ci sta benissimo quel cavallino sul pentaprisma di D3, D4, D5, fide compagne di centinaia e centinaia di fotocronache di corse sotto tutti i cieli del mondo, che piova o ci sia il sole.
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  3. Io ricordo la puzza che sprigionavano, chiunque le portasse. Levarsele alla sera era operazione NBC Un'icona...a modo loro
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  4. Mecap, le mie primissime scarpe per fare sport , grazie alle quali negli anni 70 potei finalmente fare a meno delle più note e pubblicizzate Superga, ma le cui suole dure e basse mi provocavano fastidiose tendiniti! Ok, non erano bellissime (le mie erano blu con le strisce gialle) ma quanto erano comode, e poi ci correvo come il vento... Non ricordavo che sponsorizzavano il grande Gilles.
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  5. Dopo la risposta "freddina" del mercato alla nuova Sigma fp L, Yamaki ha l'idea del decennio : il Sigma dp-phone !
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