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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 04/04/2021 in tutte le aree

  1. Io non condivido. Una persona vicina che muore in questo modo, che sembra assurdo, è sempre una cosa difficile da sopportare. Ma ricordo che, quotidianamente, tra i non vaccinati, in Italia stanno morendo 400-500 persone al giorno nonostante il lockdown. A ieri siamo arrivati in totale a 111.000 morti. I vaccini, al momento, sono l'unica soluzione per evitare che il prossimo ottobre ci si ritrovi con una nuova curva come quella qui sopra. Sul fatto che siano o meno adeguatamente sperimentati non ho elementi, come nessuno di noi. Ma un conto è voler essere tutti allenatori della nazionale un altro è voler essere medici o virologi senza la minima preparazione. Sul libero arbitrio, la possibilità cioè di decidere su tutto ciascuno per se, potremmo dire un sacco di cose. Il principio è giusto, ma fortunatamente ci sono alcune illuminanti eccezioni.
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  2. Io non sono in disaccordo sul ragionamento sulla brexit, e neppure se parliamo di quanto hanno fatto 80 o più anni fa gli inglesi. Mio papà è stato bombardato dalla loro flotta e la pensa come il papà di Max. Ma non mi piace generalizzare tra popoli ed individui, perché allora il primo con gli occhi a mandorla che vedo per strada è il colpevole di tutto questo. Quello che non condivido è che si valuti il rischio di essere vaccinati peggiore del rischio di prendere/trasmettere il covid, con le conseguenze per noi stessi e per gli altri. Provocatoriamente, direi che è più o meno come dire che si può guidare ubriachi.... scelta nostra! BTW quello è un bel esempio di evasore fiscale, che grazie alla nostra italianità consideriamo una specie di “eroe nazionale”. Chissà.... magari se avesse pagato le tasse, lui e molti altri come lui, avremmo oggi una sanità migliore.... e meno vittime come tedeschi o francesi. Oppure un vaccino nostro invece che uno di Oxford di cui parlare!
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  3. è un bel modello,io ho fatto la versione D ma prima o poi farò pure la C.queste alcune immagini del mio in alluminio,non natural metal,questa livrea venne applicata dopo che si scoprirono problemi di corrosione.
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  4. Ho mandato affanculo diversi medici, alcuni amici, di quelli timorati del giuramento ad Ippocrate, soprattutto seguaci del culto del "noncenessunacorrelazionestabilita" anche davanti ai cadaveri di cavie umane costrette a non poter scegliere che medicina, tra le tante possibili, poter assumere. Se è vero che libertà è poter scegliere allora questo continente vive e n una dittatura. La settimana scorsa è morta così, a 46 anni, l'insegnante di Scienze di mio figlio che frequenta l'ultimo anno del liceo scientifico: lui si fidava di lei, che si fidava di chi le aveva detto che non ci fossero problemi e controindicazioni. Oggi stanno cercando ogni genere di patologia che la povera prof. non aveva. Aveva solo fiducia nelle Scienze. Pure mio figlio. Io, invece, le armi le so utilizzare: dal coltello al cannone da carro armato. Attenti...scienziati
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  5. Momento emozionante, perchè sono decenni che vorrei costruire un Super Sabre ma la passione che nutro per questo aereo è tale che ho sempre esitato. ma adesso ne ho qui una scatola che mi guarda da qualche mese e uno dei miei piccoli l'ha già battezzata in un momento che vedendomi intento a pastrugnare con i modelli si è sentito trascurato. Quindi mentre i due F/A 18 Super Hornet sono in fase di rifinitura, comincio a dedicarmi a questa bellezza. Il modello Trumpeter sembrerebbe sul piano delle plastiche una passeggiata di salute. Mentre per la finitura ... vedremo.
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  6. Bah, a me pare che non siamo capaci di discutere argomenti del genere. Io ho definito perfettamente una questione ben circoscritta. E si é finito per generalizzare, fare statistiche e difese d'ufficio di categoria. Non sono d'accordo e nemmeno mi piace il metodo : é tutto stramaledettamente conformista !
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  7. mi sembra più che chiaro dal contesto. Purtroppo siamo sempre più costretti a specificare le cose più banali perchè pare sia diventato tutto possibile: anche far passare benefattori per persone pericolose, tanto quanto l'esatto opposto. E in questo momento siamo in mano a gente che, nonostante i titoli di studio (quando esistano), stanno vagando nel buio. Il buio dipende dalla loro incapacità di vedere oltre. Poi ci sono anche quelli che governano senza neppure averne titolo. Alcuni addirittura venerati. Per fortuna questa sezione si chiama Politicamente Scorretto: perchè del contrario, davvero, mi sono proprio rottolepalle!
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  8. No Silvio... Ho scritto scienziati in corsivo o virgolettato, intendevo coloro che si spacciano per scienziati o che ne hanno i galloni ma hanno abbandonato il fine della ricerca per quello dell'appartenenza ad uno schieramento. Ne vediamo tanti in circolazione. Parlano alla sera, quando uno scienziato vero di solito o lavora perché non smette mai, oppure dorme, perché è stanco della giornata trascorsa. Oppure si allineano come negli anni brutti e alzano il braccio destro a riverire. Quelli... , non quelli costretti al silenzio per non divulgare le porcate commesse l'anno passato dall OMS, per le quali ci troviamo ancora in difficoltà
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  9. Concordo con Massimo, ma non è per questo che intervengo, mi sembra sia stato detto quel che occorreva dire. Ma... perchè gli scienziati dovrebbero stare attenti? Cos'è uno scienziato? Citando un collega, lo scienziato è uno che ha seguito un corso di studi che lo ha reso profondo conoscitore di una disciplina, sulla quale si è specializzato, fa ricerca con metodo scientifico verificabile e comunica i risultati delle sue ricerche che, se vengono considerati accettabili da una commissione di esperti suoi pari, vengono pubblicati su periodici di settore e usati per altri studi. Se accettiamo questa definizione, io rientro nella categoria. Metodo scientifico verificabile, significa testare in tutti i modi possibili una ipotesi con esperimenti o dati volti ad annullarla, se resiste a tutti i tentativi, allora si conclude che l'ipotesi può essere valida, senza per questo smettere mai di metterla alla prova perchè in scienza non ci sono mai verità assolute. E' l'unico modo conosciuto per progredire, se interessa progredire. Ci sono cattivi scienziati? Senza dubbio. Ci sono anche preti pedofili, ma non è che allora consideriamo pedofili tutti i preti. Non si fa un buon servizio attaccando gli scienziati come categoria. Eppure è un po' di anni che la gente ce l'ha con gli scienziati. Così ci ritroviamo a discutere di scie chimiche e altre amenità del genere. O a non capire una curva esponenziale. Senza scienziati staremmo meglio? Mah dipende, saremmo ancora a sfregare ramoscelli per fare un focherello. O senza antibiotici. O senza il vaccino contro la Poliomielite o le cure per l'AIDS. Magari crederemmo ancora che il mondo è stato creato in sei giorni. O scruteremmo le viscere degli animali per sapere il futuro. O che il Sole gira intorno alla Terra. Saremmo anche senza macchine fotografiche, automobili, aerei, carrarmati... .
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  10. il mio Uovo di Pasqua per Nikonland 2021 e quando si aprirà, ne usciranno le foto dell'articolo che sto scrivendo. Se un Passaggio sia, speriamo duri quanto ...un passaggio: è da più di un anno ormai che siamo immobilizzati. Chissà cosa ne scriverebbe un mio grande conterraneo, che della fotografia si servì nella sua opera o forse ...ne ha scritto già...
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  11. Max, ti rispondo solo perché avendo scritto la maggior parte dei post qui sopra mi sento tirato in causa personalmente. La questione che pongo io non è minimamente politica ma condivido la tua valutazione sul fatto che se siamo qui è perché siamo stati governati in maniera inadeguata. Ci ricordiamo, ad esempio, che al centro del dibattito la scorsa estate erano i banchi a rotelle? O se fosse possibile andare in discoteca? O che il capo di quel governo ritiene che sarà ancora votato e, molto probabilmente, ha ragione? Aggiungo che io, a 53 anni, sarei proprio in difficoltà se dovessi dire per quanta parte della mia vita adulta ci sia stato in Italia un governo degno di questo nome. Il mio punto non è come abbiamo fatto a trovarci in questa situazione, mi riferisco a quella descritta dai numeri che ho riportato, ma cosa possiamo fare per uscirne definitivamente. Su questo tutti sappiamo che l’unica opzione è arrivare ad ottobre con la maggioranza della popolazione immunizzata. Cosa che con i dati disponibili pare impossibile senza usare tutti i vaccini, anche quelli con gli effetti collaterali più severi. Vaccinarsi è un dovere civico e purtroppo penso che la libertà di scegliere il farmaco da usare - la libertà di cura - non sia realisticamente applicabile in casi come questo di scarsità di medicinali. Ma questo non significa che chi, per pregresse condizioni di salute, abbia DIRITTO ad un vaccino specifico non debba averlo in via prioritaria e preferenziale.
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  12. Io il vaccino, almeno la prima rata sarà per il 12, ho provato a vedere se è possibile sapere cosa, ma personalmente non vi sono riuscito a trovare il dato, il compagno di mia figlia ha già assunto la prima dose ma del Pfzer, e il mal di testa e la febbricola se l'è presa.. mia figlia stesso vaccino pure.. Non sò che dire... dopo il 12 vi dirò in diretta cosa succede al sottoscritto..
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  14. Sta diventando come sempre una questione di parte, pollitica, ovviamente (la seconda l non è un refuso) Il . in questione (punto) è la libertà di cura, ossia quella di scegliere come curarsi. Posto che il vaccinarsi sia un dovere, (già questa una grande concessione del singolo alla società, derivante dall amore per il prossimo e per la Patria), rifiuto il concetto che la SCELTA del marchio del farmaco non possa essere oggetto di libera determinazione personale, come avviene ogni volta che varchiamo la soglia di una farmacia. Sconvolgente la differenza di effetto tra un farmaco vaccinale e l'altro: mia sorella è stata due giorni a vomitare e due notti insonne. Senza ancora notizie di trombosi, in tempi non sospetti, e nonostante la sua patologia tiroidea ben nota alla autorità sanitaria vaccinante, che in questi giorni è stata identificata come potenziale criterio di esclusione dall'utilizzo di Vaxzevria Astrazeneca. Abbiamo vaccinato con i numeri che gli statistici (abbondanti tra i lettori di NL), hanno menzionato, la fascia più utile di popolazione: medici, infermieri, insegnanti, forze armate, forze dell'ordine, utilizzandoli come CAVIE, prima di essere certi di poter usare quel farmaco: SOLO PERCHÉ UNA CLASSE POLITICA INETTA FINO AL LIVELLO EUROPEO, aveva solo quello in quantità disponibile per i numeri richiesti. Costa poco e ce n'è tanto: proprio come scegliete di comprare macchine fotografiche ed obiettivi.... Vi meritate di essere trattati come volete. Io no: vorrei vivere governato da persone di cui potermi fidare: in alternativa...beh, scelgo io con cosa essere vaccinato. Due medaglie per me sono state esser riuscito a convincere i genitori della mia compagna a farsi certificare l esigenza di altro farmaco vaccinale a causa delle loro svariate patologie di natura anche grave: per fascia di età toccava loro Vaxzevria!!! Attenti...scienziati !
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  15. In Israele sono 9M, di cui vaccinati 5M. In UK 66M, di cui vaccinati 31M. In Italia 60M, di cui vaccinati 7.5M. Ed in Italia le vaccinazioni continuano ad andare a rilento perché non abbiamo vaccini nelle quantità adeguate. Altro che la supercazzola sul fatto che il problema sono i processi di prenotazione. Con l’anzianità media della nostra popolazione, le strutture sanitarie che ci ritroviamo ed il numero di morti per giorno che abbiamo io non credo che ci sia spazio per fare i sofisti.
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  16. Si, se avessero dato la campagna di vaccinazione in mano privata non ne avremmo sprecato nemmeno uno. Ma, sinceramente, mi trovo a disagio nell’etichettare un vaccino che ha abbattuto le morti da Covid in UK come un liquido. I morti ieri in UK sono stati 36 in Italia 438. E loro con quello si sono vaccinati. 402 morti di differenza in un solo giorno.
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  17. Cherry picking (scegliere le ciliegie) è un modo di dire inglese che significa scegliere accuratamente i pezzi migliori, come si cercano le ciliegie senza bachi. In attesa di tornare a fotografare quel che mi interessa, ho pensato di riproporre qualcuna delle foto a cui sono più affezionato, anche se non tutte al top della qualità possibile, accompagnate da un piccolo commento e dove esista il link al mio precedente blog sullo stesso soggetto. LIBELLULE ESCLUSE, gli ho già dedicato il diario e niente ragni così anche gli aracnofobi possono dare un'occhiata. Gufo di palude ambientato, Nikon D800, 330mm f4 AFS + TC 14. Qui il blog: http://www.nikonland.eu/forum/index.php?/gallery/image/5842-gufo-nella-palude/ Le raganelle sono piccole e timide (ho delle foto a formato pieno eh, però.. questa è più interpretata). Nikon D700, 500mm (300mm + tc 17?). Mantide, sempre affascinante. Nikon D700 ed il glorioso micro-nikkor 200mm f4 AfD ED. Un Gruccione non può mancare. Nikon D500, 300mm f4 Pf e Tc 14. Il più rosso Scoiattolo Rosso che abbia mai visto. Una delle mie prime foto a scoiattoli, per quello ci sono particolarmente affezionato. Nikon D300, 80-400mm Af VR (a 180mm, siamo in Engadina). Poiane che litigano. Foto da capanno. Nikon D500, Sigma 100-400 a 135mm. Alba dorata. Nikon D700, 300mm f2.8 Af. Codibugnolo, folletto fantastico. Nikon D300, 300mm f4 AFS + TC17. Airone Bianco Maggiore. Nikon D500, 300mm f4 Pf. Cucù, Gheppio, fotografato dal tavolino del bar, mentre sorseggiavo un calice di Prosecco . Nikon D500, 300mm f4 Pf.
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  18. belle foto e le più belle sono quello con i cigni, poiane che litigano e scoiattolo rosso
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  19. anche a me un medico amico ha detto che la percentuale di decessi è bassa e rientra nella norma,però io non ho intenzione di far parte di questa norma........mi sa che sui che sui vaccini han avuto troppa fretta e la fretta è spesso cattiva consigliera......
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  20. Abbiamo visto nelle puntate precedenti già pubblicate in questo stesso blog l'evoluzione dei "deludenti" carri armati tedeschi. Anche nella versione più avanzata, il Panzer IV si rivelò sin da subito inadeguato alle necessità della guerra corazzata, concepito secondo criteri del passato. Quei carri erano leggeri, con sistemi di sospensioni spesso deficitari, poco potenti e quindi lenti sia su strada che fuori, consumavano però molto ma soprattutto erano poco protetti, inadatti alla guerra nell'inverno russo, ed armati spesso in modo insufficiente a perforare le corazze avversarie se non a distanze per cui il rischio di essere colpiti era tale da rendere il costo in termini di perdite inaccettabile. Già alla prova dei fatti contro i carri francesi e inglesi i Panzer tedeschi prevalsero più che altro per l'efficienza del dispositivo composto dall'impiego integrato di artiglieria-fanteria-carri-aerei da attacco al suolo. Ma l'incontro con i carri russi, pur minati da problemi meccanici e da una logistica ridicola fu devastante. Il Feldmaresciallo Von Kleist definì senza mezzi termini il T34 russo il carro migliore del mondo. Se poi consideriamo che veniva costruito in grandissima serie (in rapporto di 10 a 1 vs i principali carri tedeschi) possiamo solo vagamente immaginare di come andarono le cose già dal secondo anno dell'infausta campagna di Russia. Solo il miglior addestramento e tattiche estremamente ardite consentirono ai tedeschi di protrarre la guerra - spesso in condizioni di precarietà assoluta e con perdite inaccettabili - fino alla resa di Berlino. I tedeschi chiaramente reagirono progettando carri espressamente pensati per scontrarsi con quelli tedeschi. Che intanto progredivano in massa, protezione e armamento, arrivando a disporre persino di pezzi da 152mm. il T34/76, modello del 1940 questo carro aveva un motore da 500 CV (il Panzer IV ne aveva 265), aveva un serbatoio da 500 litri e montava fusti aggiuntivi per estendere il suo raggio d'azione, andava a quasi 50 km/h (il Panzer IV andava a circa 35 Km/h ed aveva 160 km di autonomia) ma soprattutto aveva corazze fino a 50mm (il Panzer IV solo nel 1944 arriverà, sul frontale, a 80mm). il T34/85, modello del 1943 ma il modello con cui si scontreranno poi i carri medi e pesanti di nuova generazione tedesca sarà ulteriormente perfezionato con un cannone da 85mm e corazza da 80mm. Questo modello continuerà la sua carriera anche in Corea e in VIetnam e nelle guerre del Medio Oriente contro Israele, armando di fatto tutte le forze filo-sovietiche del mondo per tutta la guerra fredda fino all'arrivo dei T54 e dei T62 e anche oltre. su questo carro saranno costruiti - ad imitazione di quanto fatto dai tedeschi - anche cacciacarri/cannoni d'assalto con cannoni fino a 122mm e corazzature sempre da 80mm incliniate cannone d'assalto SU 122 carro armato pesante sovietico Iosip Stalin IS-2 ma prima della fine della guerra i carri pesanti russi verranno aggiornati con l'uscita di un mezzo sostanzialmente invincibile se non per i cannoni controcarro più pesanti e da distanze ridotte. Lo IS-2 aveva una piastra d'acciaio inclinata sul frontale spessa 122mm, come il cannone che brandiva, un calibro cui i carri occidentali sono arrivati solo 50 anni dopo. Tanto che secondo Guderian, dal 1944 ispettore generale dell'arma corazzata tedesca, uno Stalin era inaffrontabile se non con un intero plotone di carri tedeschi e dovevano essere poste in atto tattiche particolari : pena perdite insostenibili. Il problema di fondo, al di là dell'impreparazione dell'industria bellica tedesca che si era rimessa in moto effettivamente solo nel 1936, era anche l'indisponibilità di cannoni anticarro adeguati a perforare corazze molto spesse. Tanto che il miglior cannone anticarro della guerra si rivelò un pezzo contraereo - il famoso 88mm - che era un cannone pensato per postazioni fisse, e quindi grosso, pesante, difficile da spostare. Nella sua versione da campo, il PaK 43 era lungo 9 metri e pesava da solo 4 tonnellate. Aveva una portata pratica di addirittura 20 km sparando granate da 9 kg con velocità iniziale di quasi un km al secondo. Ma questo cannone semplicemente non ci stava su carri da 20 tonnellate in tutto. E comunque anche questo cannone si rivelò insufficiente contro lo IS-2. Ma andiamo per gradi. *** Il Panther Panzerkampfwagen V Ausf. D, Panther Il Panther è il miglior carro tedesco di tutta la guerra. E' l'antesignano del MBT secondo la dottrina occidentale, sostanzialmente è il nonno del Leopard I e il bisnonno di Leopard 2 ed M1 Abrams. Carro complicato e delicato, come tutte le cose tedesche, costoso (ne verranno prodotti 6.000 esemplari contro 88.000 T-34 russi) ma complessivamente efficiente. Concepito per essere rapido, sfuggente, non invincibile ma in grado di combattere su ogni fronte e contro ogni avversario. Impostato sul cannone controcarro da 7.5cm L70 KwK 42, un cannone espressamente progettato per l'impiego corazzato e non un pezzo adattato allo scopo. Con un raggio effettivo di poco più di 1.000 metri. La piastra anteriore inclinata come quella del T-34 (e con la stessa inclinazione di quella del Leopard 1) era di 80mm mentre la torretta era protetta da 110 mm di acciaio. Trasportava 80 colpi (contro i 18-24 del Panzer IV) aveva un motore da 650 CV che lo spingeva fino a 55 km/h per 200 km. Peso 45 tonnellate. Impiegato a partire dal 1943 e fino alla fine della guerra si dimostrerà adeguato a tutti gli scontri, salvo che contro i temibili carri pesanti russi, contro cui nemmeno i più pesanti Tiger potevano nulla. Infatti anche il Panther aveva dei limiti contro i carri sovietici, mentre sul fronte occidentale il suo successo era limitato solo dagli cacciabombardieri americani e inglesi. Per ovviare a questo e non potendo - al solito - montare i pesanti cannoni controcarri di calibro superiori, fu impostato un efficace cacciacarri JagdPanther che condivideva tutta la struttura del carro ma montava in casamatta il pezzo da 88mm del Tiger. Solo allo stadio di progetto si pensò di rendere più efficiente un carro superiore, di peso della classe delle 55 tonnellate di cui esistono solo i disegni e nessun prototipo. Non siamo ancora nell'ambito delle Wunderwaffe (le meraviglie cui Goebbels ricorreva per tenere alto il morale delle truppe che spesso erano pura aria fritta) perchè un mezzo simile somiglia ancora di più ai Leopard moderni l'ipotetico Panther II l'ipotetico E50 questi carri avrebbero avuto visori per il tiro notturno e armi telecomandate (come gli attuali MBT) ma restarono sui tavoli da disegno per il finire della guerra. Bergepanther come per gli attuali MBT tedeschi, esisteva un carro recupero che sfruttava lo stesso scafo del Panther ma senza torretta. Il Tiger I Ma naturalmente l'immaginario collettivo é più colpito ancora oggi dai due Tiger, specie per i racconti dei poveri carristi americani che se li videro davanti sia in Tunisia che soprattutto in Normandia. Non sono rari i casi di Tiger isolati che dopo aver distrutto 15 o 20 veicoli alleati se ne tornavano indisturbati nei lo quartieri come una qualsiasi delle belve cui si richiama il loro nome. Panzerkampfwagen VI - Tiger I Ausf. E, Jursk 1943 nella realtà il Tiger I è un carro che ha avuto una genesi travagliata (lo sviluppo è iniziato insieme al Panzer IV ed infatti i primi prototipi gli somigliano molto) e un battesimo del fuoco piuttosto deludente. I tedeschi non avevano dimestichezza con carri così grossi e pesanti e dovettero prima mettere a punto dottrine di impiego adeguate - anche all'esiguo numero disponibile - prima di servirsene in modo proficuo. Il peso di questo bestione era comunque superiore a tutto quello che si vedeva ad occidente, 55 tonnellate, così come il cannone da 88mm L56, i 90 colpi a disposizione e che arrivava fino a 120mm di protezione frontale. il numero però non era tale da permetterne l'uso in massa per cui veniva schierato a livello di reggimento o in KampfGruppe improvvisati. In totale ne furono consegnati 1350 pezzi. Rispetto al Panther, interamente più moderno sebbene meno possente, e ai carri russi, aveva ancora una architettura d'anteguerra con le piastre delle corazze verticali e non inclinate. Esistono alcune derivazioni da questo carro ma possono essere considerati esemplari minori. Panzerjager Ferdinand Il Ferdinand era un cacciacarri allestito per utilizzare gli scafi della versione Porsche del Tiger, versione che non passò gli esami di valutazione. Era un veicolo goffo e pesante che pagò un tributo pesante di perdite ad opera della fanteria russa contro cui era inerme. SturmTiger armato con un mortaio a razzo da 380mm era pensato per azioni di appoggio nel combattimento urbano (in pratica buttava già un edificio con ogni colpo). Costruito in pochi esemplari e, a quanto mi consta, impiegato proficuamente solo contro gli insorti del sollevamento di Varsavia verso la fine del 1944. Il Tiger II o Konigstiger Panzerkampfwagen VI Konigstiger Ausf B. Carro superpesante, complesso, delicato, lento, costosissimo, disponibile in quantità tali (480 pezzi in tutto) da non poterlo impiegare che in azioni sporadiche nei famosi Panzer-Abteilung, formazioni estemporanee a volte composte da 4-5 carri al più, impiegate per azioni di rottura o di difesa estrema contro lo straripante apparire dei carri pesanti russi. A dispetto delle sue 70 tonnellate e del pezzo da 88mm L71 superpotente, i più si perdevano per eventi non direttamente connessi con l'azione, gli equipaggi inesperti e le condizioni di impiego proibitive sul finire della guerra, sempre sotto la costante minaccia dell'aviazione nemica che aveva il dominio completo di tutti i fronti. Il loro apporto, più che altro difensivo, al di là della sensazione "cinematografica" può essere considerato superfluo. Jagdpanzer VI Jagdtiger Ancora più ininfluente per le sorti della guerra la versione superpesante, armata con il cannone rigato da 12,8 cm destinato a perforare anche le corazze degli IS-2 (indenni al tiro degli 88mm da distanze superiori ai 500metri), voluto da Hitler che amava le "armi finali" irrealistiche. Goffo, incapace di muoversi in terreno aperto, buono per i videogiochi. Insieme a questi carri c'è una pletora di progetti sempre più folli sponsorizzati da Hitler al posto di fare carri veri. Tutti frenati dalla solita indisponibilità di grossi calibri adatti all'impiego su scafo che non fossero derivati da cannoni navali o antiaerei. Come il 10,5 cm e il citato 12.8 che pesavano senza affusto, circa 10 tonnellate (da soli !). il PaK 44, cannone da 12,8 cm L44 che equipaggiava nella versione imbarcabile anche lo Jagdtiger ed avrebbe dovuto armare il Mouse e il Lowe. Pesava da solo 10 tonnellate, sparava granate da 38 chilogrammi in grado di perforare 148mm di corazza a 2000metri. Ne vennero costruiti 51 esemplari. Metterlo in batteria era un incubo che esponeva gli artiglieri ad essere preda di qualsiasi reazione avversaria, anche perchè un affare così grosso non si poteva proprio nascondere. Si concludono qui le puntate relative alle Panzerwaffe della Seconda Guerra Mondiale che io giudico mediamente inferiori al meglio che potevano schierare gli avversari ma spesso avvolte in un mito che le fa considerare ancora oggi superiori a quanto erano nella realtà. Sinceramente io salvo il solo Panther, che non a caso è il mio carro preferito di tutti i tempi. Insieme ai due suoi discendenti, i Leopard, di cui parlerò in una prossima puntata per non annoiarvi troppo adesso
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  21. Sin dai primi anni '70 del secolo scorso,presso la base aerea di RAF Greenham Common.questa manifestazione ha il privilegio di essere considerata la maggior manifestazione aerea in Europa e tra le prime al mondo.Originariamente si svolgeva con cadenza biennale negli anni dispari,alla metà degli anni '80 ebbe un seguito negli anni pari ,sempre a cadenza biennale denominata ATI,presso la base aerea di RAF Boscombe Down.Alla fine anni '90 le due manifestazioni vennero riunite sotto la denominazione International Air Tattoo e da allora si svolgono presso la base di RAF Fairford. Nel tempo attorno alla manifestazione si è costruito un vero business e la manifestazione stessa ha una componente aeronautica con la mostra statica dei velivoli e il display degli stessi,oltre ad una parte ricreativa con decine di bancarelle e stand gastronomici sullo stile delle sagre di campagna inglesi.Se è pur vero che nel corso degli anni la varietà e quantità di velivoli è andata calando,va pur detto che la manifestazione merita una visita almeno una volta da parte di qualunque appassionato di aviazione.Riguardo le riprese,io scatto impostando la macchina sull'automatismo a priorità dei tempi e regolando manualmente gli ISO in funzione delle condimeteo del momento,giacchè anche a distanza di pochi minuti si può passare dal cielo azzurro ai nuvoloni più cupi.Circa l'attrezzatura,io uso la d3s +400f2.8AFI,un complesso che pesa 7,5Kg e che comunque devo maneggiare a mano libera per seguire le evoluzioni dei velivoli.Il tutto è supportato da una impugnatura Bushahwk che sia pur modificata dal sottoscritto,è l'unica che mi permette di lavorare in libertà.ora via alle immagini con una selezione di alcuni tra i velivoli più interessanti dell'edizione 2016. Sequenza per l'F-16 demo dell'aviazione belga,quindi alcune viste del controverso F-35 qui nella versione VSTOL ovvero la B,ora l'F-22 Raptor l'eccellenza in campo USAF,quindi un EFA inglese,un coloratissimo F-16 belga e un gruppo di Mirage 2000N dell'aviazione francese,quindi ultimo ma non ultimo alcune immagini del Rafale francese.
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  22. Parlo, ovviamente, dell'autunno/inverno in Valle d'Aosta. Che quest'anno, al 16 novembre, fa registrare in Valsavara oltre un metro di neve fresca. Tanta così non si vedeva da anni e mi ha colto impreparato. Così non sono riuscito a salire in quota e mi sono "accontentato" di un giretto in valle. Per domani il bollettino valanghe lascia proprio poche speranze - è previsto rischio 4. Cioè "stattene a casa". Per cui ho un po' di tempo per regolare e caricare qui le foto fatte lo scorso sabato. Il paesaggio era superlativo! Impreziosito da un bellissimo Gipeto. Peccato che quando mi è passato sulla testa, al primo passaggio sulle termiche, cercando di salire, avevo su il 16-35: Le foto ravvicinate le farò un'altra volta, ma conservo il ricordo. E so che c'è chi mi capisce. Tutte con D5, 80-400AFS o 16-35AFS.
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  23. Titolo quasi eretico, ma per me la D5 sa fare tutto. O almeno non protesta troppo quando mancando gli animali la si usa per fare paesaggi. Questa serie viene da una splendida escursione in Valsavaranche, la traversata tra Rifugio Chabod e Rifugio Vittorio Emanuele, che ho fatto lo scorso 12/10/2019. Un po' lunga, in zone selvagge e meravigliose, ed in quella stagione proprio poco frequentate. Ho incontrato pochi animali, un solo umano oltre me. Una persona anziana, francese. Poche parole tra noi che non condividevamo nessuna lingua. Ma il nostro sorriso era più eloquente di qualsiasi parola. Prospettive tele con l'80-400AFS, grandangolari con 16-35AFS.
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  24. due giorni bellissimi trascorsi assieme al re del bosco
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  25. Premesso ancora che non sono contro i vaccini ma che non sono convinto della bontà di quello di Astrazeneca (che non voglio farmi iniettare), checché ne dicano le statistiche, spero vivamente che - benché quanto state dicendo sia in questo momento condivisibile - qualcuno non abbia trovato un virus capace di farci purgare in un colpo 3.000 anni di sforzi (con miliardi di morti) alla ricerca di un certo grado di democrazia reale e di libertà personale. Perché nelle emergenze nazionali si sono fatte digerire alle collettività le peggiori nefandezze, compresi i totalitarismi, palesi e camuffati ( e l'attuale governo italiano non somiglia molto ad un organismo liberamente eletto, con l'aggravante che gli viene approvato tutto a prescindere o quasi). A me una teocrazia finanziario-sanitaria tutta parata di bianco, non piace : meglio l'Imperatore.
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