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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 22/02/2021 in tutte le aree

  1. Non saprei proprio dargli un titolo, ma per me il senso è chiarissimo. C'era la statua ed il gatto,così ho fatto diversi scatti. Sulle prime pensavo fossero meglio le foto in cui il gatto guardava me, ma quando si è girato verso la statua sono stato colpito dalla relazione che si è creata, la statua ed il gatto non erano più un semplice accostamento più o meno suggestivo, era presente un contrasto tra la sofferenza espressa dalla statua e lo sguardo, indifferente se non un po' malevolo, del gatto nero, quasi fosse un familiare (spirito maligno compare di streghe). Ho cercato di accentuare questa sensazione in postproduzione, in parte con l'ausilio di Silver Efex pro 2. La dissoluzione ai bordi rende a mio parere più evidente quel che volevo esprimere, accentrando l'attenzione sui due protagonisti, specialmente sul gatto. Questo è quello che è nella mia testa. Poi non so se è quello che arriva a chi guarda. Se vorrete dirmi la vostra...
    2 punti
  2. Tanto per divertirsi un po'. Ho avuto modo di andare più volte al Natural History Museum, a Londra, per lavoro/congressi negli anni passati. Naturalmente non mi sono lasciato sfuggire la loro collezione storica di modellini di Dinosauri. Sono riproduzioni fedeli di come si pensava fossero i Dinosauri al momento in cui veniva creato il modellino. Alcuni sono stati creati oltre cinquant'anni fa. Non tutti sono quindi accurati secondo le conoscenze di oggi, ma questo loro essere "vintage" per me ne aumenta il fascino. Vi propongo una "Marcia dei Giganti", cioè ho selezionato solo i modelli dei grandissimi erbivori, per dare coerenza all'immagine (il più alto misura 30cm). CLICCARE PER APRIRE, l'immagine in preview è un po' smorta. Sono in plastica piena, non sono colorati, ma sono colorabili, esattamente come gli aeromodelli. Io però preferisco tenermeli così come sono per due motivi: Primo: Hanno un'aria ancora più vintage e la cosa mi piace. Secondo: Non ho nemmeno metà della metà dell'abilità e della pazienza che servirebbero per fare un lavoro come si deve.
    2 punti
  3. Grazie a tutti, un mucchio di spunti su cui ragionare. Proprio quello che volevo. Rispondo in ordine sparso, a tutti, senza richiamare i post di nessuno per rendere più leggibile. Io sto cercando l’effetto del prevalentemente fuori fuoco, contrastato da più o meno piccole e definite zone a fuoco, più o meno nitide. Non so esattamente perché, ma probabilmente è sia legato al fatto che è la maggiore distanza dal mio modo di fotografare “solito” sia perché girando qua e là ho visto dei sogni di sfocato che mi hanno conquistato. E tra l’altro ho moltissimi di questi scatti anche a diaframmi più chiusi (spesso ho fatto f1.8, f2, f2.8, f4, f5.6, f8, f11, f16), ma quelli “chiusi” non vanno nella direzione che cercavo. E poi si. Un modo per fare delle cose molto Z, se si può accostare il meglio della tecnologia con roba da lenti piene di difetti. Molto Z perché, con le Z, è molto più facile giocare così. Quelle complessivamente più nitide sono il percorso. Il meglio che ho fatto, secondo il mio intento, sono le ultime tre e quelle con i pistilli in vista. Ma si, il problema è sia il decadimento in marmellata, in particolare delle ultime, sia la mancanza di luce con effetto artistico.... oltre all’impossibile e maldestra resa di più sorgenti luminose - più Soli - sullo stesso soggetto. Per la fedeltà cromatica o gli scivolamenti di bilanciamento del bianco, sono troppo agli inizi e non me ne sono curato (ma il problema c’è: se non fossero studi potrebbero essere inutilizzabili proprio per quella tara d’origine). Purtroppo per avere in esterni qualcosa di fiorito qui occorre avere ancora un po’ più di pazienza, ma non vedo l’ora!
    1 punto
  4. Devo dire che tra tubi di prolunga generici (non specifici per una lente) e lenti addizionali di buona fattura, continuo a preferire le seconde. E a considerare che in close up bisogna prima farsi chiarezza su cosa si voglia ottenere, se dettaglio oppure effetto, come in queste tue foto hai alternato. In alcune (quelle con le gocce di acqua spruzzate) mi pare che abbia ragionato da fotografo da distanza ravvicinata: che vuole rendere al meglio il dettaglio di una sola parte del soggetto, attraverso composizione ed inquadratura, complice l'avvicinamento e cromia del risultato, utilizzando delle luci semplici e nette. In altre...sei andato alla ricerca dell'effetto che per ora ti attraversa il pensiero, quello del bokeh particolare che...non si ottiene semplicemente decontrastando attraverso la variazione del rapporto dimensionale tra soggetto e supporto sensibile (con i tubi) ma principalmente ancora con la scelta di una composizione che lo possa valorizzare sulla differenza tra il pianio di maf e il resto dell'inquadratura. Non ritengo di per sè particolarmente interessante lo sfuocato del 50/1,8 per Z, ma certamente lo può diventare nel modo che hai individuato, scegliendo però un rapporto tra primo piano e sfondo che possa attirare l'attenzione: che possa far deflagrare la parte nitida rispetto quelle circostanti, indistinte...ma non ridotte in marmellata, come sembra piacere a chi fotografa fiori su sfondo, magari artificiale (io fotografo i fiori solamente in natura, per esempio e questo porta molte altre difficoltà operative) Questa è di ieri, con TTartisan 50/0,95 a f/1,1 lente addizionale leggera e colpetto di flash di compensazione In buona sostanza, quello che stai facendo è ottima palestra per preparare la tua mente ed il tuo occhio a riprendere in scioltezza soggetti ai quali magari finora non ti sei mai dedicato, magari perchè non ti eri mai soffermato a osservarli e a valutarli in funzione del tuo interesse a fotografarli. Usando a mio avviso prevalentemente la luce ambiente a pena di dover fare i conti, in illuminazione artificiale, con la miriade di slittamenti cromatici che un angolazione piuttosto che un'altra di un illuminatore possano ingenerare sullo stesso soggetto. Anche quelli a led. Buon lavoro
    1 punto
  5. Belle foto Massimo, come inizio non c'è male. In generale anche io penso che la PDC in tutte le foto l'avrei preferita un po' più profonda. Quando è così tanto ridotta penso che sia davvero fondamentale trovare un punto di ripresa che esalti il lato estetico dell'immagine, e che ne conservi un certo equilibrio compositivo. Per migliorare, più che le luci, e se vuoi continuare ad usare pdf ridottissime, secondo me dovresti concentrarti su questi due punti. La mia foto preferita è decisamente l'ultima, da una bella sensazione di "onirico" e dal lato estetico e compositivo trovo che sia la più efficace.
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  6. Per questo ( anche con i tubi) è utile usare il focus stacking. Io uso Helicon Remote ed indico a video dove voglio che ci sia il campo nitido. Dopo di che fanno tutto le macchine. In più osservo la scena a monitor (da 32'') con un bel cavo USB-C da 3 metri, anziché sul display della fotocamera
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  7. Non sono in grado di dare consigli sull'illuminazione e forse è proprio la cosa in cui sono meno riuscite le tue foto. Credo che comunque tu ti sia divertito e la prossima volta, visto che sei uno Bravo, farai meglio. La PDC molto ridotta (forse troppo) ha penalizzato alcune Foto.... Le foto che a me piacciono di più sono la 6 e la 7 le meno oniriche.
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  8. Sottolineo come le Z siano particolarmente ideali in questi campi e dovrebbe (o avrebbero già dovuto) soppiantare del tutto le reflex. La combinazione tra leggerezza, assenza di specchio, possibilità in tutto elettronico e stabilizzatore integrato permettono cose "ferme" che nemmeno ci saremmo immaginati. Detto questa ovvietà, aggiungo che la luce, se queste foto vogliono essere di natura "artistica" e non "documentativa", deve essere decisiva. In senso espressivo, non tecnico. In natura la luce arriva quasi sempre da una parte sola. In studio si cerca di dare l'illusione. Mai illuminare oggetti di fronte, mai da due lati in modo omogeneo.
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  9. La nitidezza, con PDC così limitate, è come se fosse l'accento: va sul punto che qualifica l'immagine. ... l'effetto della zona nitida è amplificato se circondata da forme che raccontano in modo un po' onirico il resto della storia. Direi che la tua lunga esperienza di fotografo e più in generale la capacità di cogliere ciò che è significativo, ti ha permesso di capire subito qual'è il punto centrale di questo tipo di fotografia (in altre parole, concordo pienamente con te!). Infatti le foto di fiori che mi piacciono di più sono quellealle orchidee selvatiche. Fotografate come si deve si hanno dei punti nitidi, i piccoli fiori, che sfumano nel verde delle foglie fuori fuoco. In più i fiori hanno forme particolari, molto grafiche per cui si ha un'immagine sempre piacevole, difficilmente noiosa (mi permetto di suggerirtele come soggetti, ti potresti divertire, le trovi anche dalle tue parti). Però tu chiedi soprattutto consigli e pareri su quel che c'è oltre. Per le luci in studio, qui c'è chi è specialista e penso possa darti molti buoni consigli. Delle foto che hai mostrato mi piace molto quella in cui si vede la sommità di stami e pistillo. C'è una "forma" che sbuca, attirando l'occhio, e scompare nel rosso dei petali. Le altre le vedo più come degli studi interessanti su luci, colori e sfuocato. Aspetto fiducioso altri commenti, altri punti di vista. Discutere di fotografia è sempre interessante per me, anche quando non è precisamente il mio genere
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  10. Bentornato Fab ! Bene, quasi 100 voti in una settimana. Non c'é male ma aspettiamo ancora un pó per tirare le somme
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