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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 13/02/2021 in tutte le aree

  1. La campagna della Val d'Orcia, una delle più belle d'Italia e, forse, la più fotografata. Difficile quindi proporla con un taglio originale. Qui ho provato a ritrarla in monocromia e in controluce, quando i morbidi rilievi delle colline che la punteggiano risultano enfatizzati dal sole ma anche sfumati nella grande luminosità che colpisce l'obiettivo della fotocamera. Giudizi e commenti sono ovviamente ben accetti. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.
    3 punti
  2. Come si libera, risponde anche lui nonsoloreflex
    2 punti
  3. Prima uscita con il mio nuovo superzoom per la Z6, il Nikkor Z 24-200mm f4/6.3 Vr. Non avevo pretese di realizzare grandi foto dal punto di vista artistico, mi interessava vedere com'era la sua resa e come mi sarei trovato con questo tuttofare di cui si è parlato molto bene. Il mio non è un test "numerico", sono delle prime impressioni ed una valutazione soggettiva, rapportata all'uso che intendo farne. Per i test più approfonditi, foto dell'obiettivo ecc., vi rimando agli articoli di Mauro Maratta e di Max Aquila. L'obiettivo. Sorprendentemente leggero! Pesa meno del 24-70 f4 S. Naturale perchè baionetta (di alluminio) a parte, il resto è di plastica. Buona plastica però, solida, "casca" molto bene in mano, ben bilanciato, non ci sono giochi, la zoomata è molto fluida senza essere lasca, l'Af è silenzioso e anche piuttosto veloce con la Z6 aggiornata all'ultimo firmware. Si estende zoomando ma non in modo eccessivo. Certamente non è un obiettivo da maltrattare troppo, ma come ergonomia per un obiettivo da viaggio e reportage leggero, mi piace. Ghiera di messa a fuoco by wire è molto sottile. Da usare solo se non se ne può fare a meno. Nessun tasto, selettore od altro sul barilotto. Non ne ho sentito comunque il bisogno. Il mirino della Z6, perlomeno come da me impostato, mi è sembrato leggermente scuro a 200mm a F6.3, ma niente di preoccupante. La sua resa. Nota: Quanto scrivo è riferito ai 24 megapixel della Z6, non possiedo la Z7, quindi non posso esprimermi in merito all'uso con quel sensore. Quando lessi gli articoli di Max e Mauro su questo zoom, rimasi colpito dalle loro valutazioni molto positive. Non avevo motivo di dubitarne, perchè so che sono rigorosi nei loro test, ma mi pareva così strano entusiasmarsi per un 24-200... . Provandolo mi sono entusiasmato anch'io! Davvero molto buono per essere un superzoom, tanto da (scusate il giro di parole) ... non sembrare nemmeno un superzoom! Con "buono" intendo nitidezza più che soddisfacente, bei colori, assenza di aberrazioni e pochissima distorsione (entrambe corrette probabilmente via software, ma il risultato c'è comunque). In condizioni di abbondanza di luce, come nella mia prova in esterni, specialmente tra f8 e f11, conferma la sua validità come ottica da viaggio sia per foto di "paesaggio" che per scorci e particolari, dove mantiene una ottima nitidezza. Grandangolo tele Crop 100% della foto sopra. Questi sotto NON sono crop ma foto di dettagli a diverse focali. Attività fisica in singolo a distanza, come da regole: il mio compare si esibisce nella forma di bastone del Taijiquan, la Z6 e il 24-200 lo seguono: In un paio di foto il bastone è leggermente curvo perchè avendo scattato a raffica con l'otturatore elettronico si ha un po' di rolling shutter. In interni non troppo luminosi chiaramente occorre usare il flash o alzare gli ISO secondo necessità, ma con la Z6 non è un grosso problema. L' unico che non può protestare... Un quasi macro? sì e no, vediamo perchè. NON ho comprato il 24-200 per usarlo come macro sul campo. Però ho voluto divertirmi a esplorare le sue capacità nella fotografia ravvicinata. Test "floreale". Due luci, una di fianco a destra di chi guarda, più potente ed una più debole frontale. Il 24-200 ha una messa a fuoco minima che varia con la focale (dati Nikon Canada): 50 cm a 24mm 54 cm a 35mm 55 cm a 50mm 58 cm a 70mm 65 cm at 105mm 68 cm at 135mm 70 cm at 200mm 70 cm alla focale 200mm è un valore inferiore (di 1cm) a quello del 200mm micro-nikkor f4 Ai. Questo farebbe pensare ad un vero macro, in quanto il 200mm micro-nikkor Ai a quella distanza raggiunge un rapporto di riproduzione di 1:2 (0.5x). Non è così e coerentemente nelle specifiche di questo zoom mi pare non ci sia scritto macro da nessuna parte. A 70 cm di distanza di messa a fuoco ed alla focale di 200mm il 24-200 raggiunge un rapporto di riproduzione leggermente inferiore ad 1:3 (0,28) comunque sufficiente per fotografia ravvicinata, soprattutto still life. Non ha l'incisione di un macro moderno (sarebbe strano se l'avesse e sarebbe altrettanto irrealistico aspettarselo), tuttavia la resa è più che dignitosa. Il rapporto di riproduzione è piuttosto basso perchè, come praticamente tutti gli obiettivi recenti ed in particolar modo i superzoom, il 24-200 accorcia sensibilmente la sua focale alle brevi distanze. In pratica alla distanza di messa a fuoco di 70 cm a 200mm di focale nominale, la focale effettiva è circa 122mm. Un trucco per trasformarlo in un (quasi) vero macro senza perdere nemmeno troppa qualità c'è comunque: basta aggiungerci una lente addizionale a due elementi. Nella foto sotto ho montato un doppietto Olympus paragonabile alla Marumi 330 DHG. Messa a fuoco ad infinito e focale 200mm. Con la messa a fuoco ad infinito si ha una distanza di lavoro di 33 cm ed una qualità molto elevata. Senza lente addizionale: Con lente addizionale da 3 diottrie: crop 100% Se non ci si vuole avvicinare troppo c'è anche un altro trucco: montare un tubo di prolunga SENZA MODIFICARE LA DISTANZA DI MESSA A FUOCO. Come ho già spiegato in altri articoli, montando il tubo, l'obiettivo metterà a fuoco come se il soggetto fosse più lontano, quindi la focale effettiva risulterà meno ridotta. Mica male come risultato (lo stesso discorso vale anche per la lente addizionale, all'ingrandimento dovuto alla lente si somma il fatto che con l'obiettivo ad infinito la focale effettiva è vicina a quella nominale, da tenere presente però che la lente addizionale accorcia le focali, il tubo no). Si potrebbe anche ingrandire di più avvicinandosi, ma già così è un bel risultato. Ripeto quanto scritto sopra: non ho preso il 24-200 per usarlo come macro, ma se durante una gita "leggera" con solo la Z6 e questo zoom mi trovassi davanti un soggetto interessante da fotografare da vicino, non esiterei a montarci sopra una lente (magari da 2 diottrie anzichè 3, così da avere 50cm di distanza di lavoro) che sta ovunque e non ingombra. Conclusione: Soddisfatto dell'acquisto? Sì, almeno da questo prime prove, direi più che soddisfatto. Fa quel che deve e lo fa bene. E' chiaro che bisogna essere realistici, non ci si deve aspettare che faccia quel che fa un 70-200 f2.8 da 2700 euro, però sicuramente non delude, anzi non esito ad unirmi al positivo giudizio di chi ne ha scritto in precedenza. Silvio Renesto
    1 punto
  4. Chick Corea & Bobby McFerrin nella copertina del disco dedicato all'improvvisazione su Mozart, pubblicato nel 1996. *** Tracce di album Concerto per pianoforte n. 23 in la maggiore, K. 488 - Allegro Adagio Allegro Assai Concerto per pianoforte n. 20 in re minore, K 466 - Allegro Romanza Rondo (Allegro Assai) Piano Sonata No.2 in F Major, K. 280 - Adagio Io sono molto politicamente scorretto e non voglio in nessun modo rimangiarmi il titolo. Mi piace moltissimo il jazz ma quello classico. Non sono un grande appassionato del free, del fusion e in generale di quello celebrale e un pò nevrotico. E' più forte di me, credo che il cinema western fosse bellissimo finchè era ingenuo e fatto tutto ad Hollywood. Poi sono arrivati gli sceneggiatori di New York e hanno portato la psicologia, l'esistenzialismo, le crisi di identità. E il western è finito ... Ovviamente non voglio generalizzare né mi permetto di esprimermi per intero. Ma insomma, per quanto mi riguarda Duke Ellington, Ella Fitzgerald, Nina Simone e Louis Armstrong tutta la vita. Magari conditi da un pò di sano dixieland ! Ma ci sono musicisti di una levatura tale da poter star seduti ovunque e suonare con chiunque. Voglio perciò ricordare Chick Corea non per uno dei suoi tanti dischi di musica originale o di standard in trio ma per una collaborazione tutta personale con un altro genio come Bobby McFerrin, capaci insieme di fare qualche cosa di diverso su musica che per me è il pane quotidiano. The Mozart Sessions è un disco di musica di Mozart con una overdose di improvvisazione a condimento. Ci sono ovviamente edizioni dei due concerti - tra i più belli scritti da Mozart - che distaccano Corea di anni luce ma ... Corea non era un pianista classico, sebbene abbia scritto anche musica classica. Il suo Mozart è un pò scolastico. Ma è personale. E nei momenti in cui c'è la voce celestiale di McFerrin si stacca dalla routine, pregevole ma di seconda scelta, degli altri movimenti. Un disco non memorabile nel complesso ma per metà molto originale ed estremamente personale. Molto al di là dell'obiettivo di fondo di avvicinare due mondi, forse più quello degli appassionati della musica pop alla classica. Perchè nella realtà gli amanti della grande musica, la grande musica la conoscono tutta. Ecco. Tutto qua. Ciao Chick, ci vediamo dall'altra parte appena toccherà anche a me, tienimi un posto per uno dei tuoi recital, magari insieme a Friedrich Gulda che Mozart lo masticava molto bene, meno bene il jazz
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  5. Voglio precisare, prima che questo sondaggio diventi appannaggio di chi desideri in chiave minimalista, che io al momento, (che dura da mesi) pur avendo a disposizione un completo parco fotocamere Z (50/6/6ii/7ii) nella previsione di mantenerne solo due (la 50 ed una 6) ho scritto che desidero una Z8 perché è ciò che determinerebbe soddisfazione piena nel trasferimento verso Z già operativo e definitivo da due anni pieni. La 6 e la 7 e le rispettive varianti, sono corpi ridicoli rispetto le esigenze operative già semplicemente con lo splendido e compatto 70-200/2,8. Figuratevi dietro al mio 500/4 G o ai futuri 200-600 e 100-400 per quanto meno luminosi, ma certamente più corposi del 70-200/2,8. Anche il necessario MB in abbinamento, non riesce a conferire la necessaria rigidità per lavorare in sicurezza e comfort con tali obiettivi. Come anche su ogni altro sistema ML fin qui provato (non quindi Canon R, che non conosco). La riprova l'ho avuta scattando nelle passate settimane con i vecchi tele 300 e 400mm F-mount, resi AF con l'adattatore Megadap, su treppiede e monopiede: la sensazione torsionale del corpo era pericolosamente sgradevole. Voglio pertanto che Nikon produca un corpo veramente "de fero" , senza compromessi, per operare in ogni condizione ed abbinamento. Sempre Nikon...
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  6. Non vorrei essere pessimista, vista la pandemia tutt’altro che risolta, fotografando principalmente in viaggio non vorrei arrivare alla Z n x, sostituendo Z n-1 con 1000 scatti, pur di dimostrare di essere vivo!
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  7. Sì! Concordo con tutti quelli che mi hanno preceduto, la foto è davvero buona. Brava quindi a tua figlia, a questo punto direi che si merita un cellulare migliore, perchè la qualità della foto è effettivamente un po' bassina, anche per un cellulare del giorno d'oggi, e lei sembra dimostrare talento :-)
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