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  1. Circolano da tempo miti e leggende al riguardo. questo è il sensore della Nikon D5, progettato e sviluppato dal know-how Nikon, poi prodotto per conto di Nikon da Toshiba (oggi Sony Semiconductor). L'industria mondiale dei sensori è una comunità molto piccola. Dove tutti si conoscono e non si fanno la guerra, al contrario, condividono scoperte, tecnologie, brevetti e licenze. E soprattutto si confrontano regolarmente in simposi internazionali. Sviluppare un sensore è una cosa complicata che richiede molto denaro e molto tempo e dove ogni fallimento si paga caro, come ben sa Sigma che dopo aver annunciato il suo primo Foveon full-frame commerciale l'ha dovuto prima posporre e poi annullare perché concettualmente errato e non utilizzabile nella pratica. Ma è ancora più impegnativo produrlo quel sensore, perché richiede disponibilità di capitali immense e un mercato a disposizione in grado di far fruttare a pieno quel capitale. Dividiamo il discorso in tre : progettazione dei sensori, produzione e produzione delle macchine per la produzione gli stepper Partendo dall'ultimo punto : la produzione delle macchine per la produzione dei sensori. I sensori vengono ricavati per stampa microlitografica di wafer di silicio opportunamente "drogati" secondo un processo simile a quello dei microchip elettronici e comune per certi versi alla stampa dei pannelli a cristalli liquidi dei nostri monitor e televisori, da quelli piccoli che costituiscono i mirino delle fotocamere fino ai megaschermi da oltre 100 pollici di diagonale. La microlitografia è un procedimento di precisione che prevede l'incisione nel wafer di una matrice progettata al computer. Questa matrice rappresenta la disposizione dei fotositi e dei loro contatti. I sensori moderni contengono al loro interno anche i convertitori AD, gli amplificatori e in alcuni casi anche la memoria tampone di lettura. Tutti dispositivi che vengono stampati da apparecchi che si chiamano stepper e che sono sostanzialmente degli incisori a raggi luminosi capaci di movimenti micrometrici molto precisi. Questi apparecchi, grandi dal formato di una lavatrice fino a quello di una lavanderia a gettoni, sono fondamentali per la produzione di massa ma anche per quella dei prototipi : non ci sono al momento procedimenti pratici industrialmente rilevanti che possano sostiturli. Sostanzialmente al mondo esistono quattro produttori di stepper : ASML, Ultratech, Canon e Nikon Asml è una costola di Philips e detiene circa i due terzi del mercato mondiale degli stepper specializzati per procedimenti ultraridotti per la produzione di microprocessori. I suoi clienti principali sono INTEL e AMD ed ha investite decine di miliardi di euro per sviluppare tecnologia in grado di portare alla produzione di macchine capaci di incidere piste a distanze di 14-10-7 nanometri. Ultratech è una società della Silicon Valley é una società molto piccola che lavora in settori legati alla ricerca e allo sviluppo di nuove tecnologie. Il restante mercato, quello legato alla produzione di microchip meno complicati dei grandi microprocessori, tipo le memorie, i convertitori e in generale tutti i chip di uso comune in tutti i dispositivi elettronici, insieme ai sensori di immagine, é diviso tra Canon e Nikon che fanno valere la loro tradizionale capacità di ingegneria ottica. Canon e Nikon vendono stepper a chiunque ne abbia bisogno e sospetto che la stragrande maggioranza dell'elettronica e degli schermi che abbiamo intorno nella nostra vita quotidiana, sono prodotti con stepper o Nikon o Canon. Nikon non ha avuto la lungimiranza né la forza di impegnarsi negli investimenti necessari per lo sviluppo della tecnologia UltraUV che è rimasta in mano ad ASML, probabilmente perchè un affare troppo grande per la sua dimensione storica ed ha preferito dedicarsi alla sua tradizionale produzione meno esasperata ma sicura (Intel sta vedendo i sorci verdi per passare dal processo produttivo da 12nm a quello da 7nm ... e Intel ha budget simili al PIL di intere nazioni industrializzate) Uno stepper è un dispositivo importante, di costo rilevante. Nikon produce negli anni migliori 50-100 stepper, fatturando un ricavato che sfiora il 50% delle sue vendite totali (709 miliardi di Yen nel 2019). Un vecchio stepper classe 1997 ricondizionato, se vi interessa, viene intorno al milione e mezzo di dollari, installato in casa ... al pezzo. Figuriamoci cosa costa un modello nuovo come questo : Uno stepper Nikon NSR-S635E la targhetta sul retro di un Nikon NSR 4425i installato in uno stabilimento Samsung che produce dal 2010 disply per smartphone Capirete l'importanza di questa industria - quella degli stepper - e il loro valore strategico per la restante industria elettronica. Nikon fa parte di questo ristretto club. Nemmeno Sony si produce stepper per se ma li compra ... da Nikon. la produzione dei sensori i sensori di immagine sono prodotti dentro stabilimenti di elettronica del tutto analoghi a quelli che producono microchip. Ci sono camere a polvere dove sono installati gli stepper di produzione che stampano per conto dei clienti i sensori. Che poi vengono puliti, sgrossati, selezionati, tagliati, rifiniti e confezionati per essere spediti al committente. La gran parte delle fabbriche di produzione è in Asia con piccole società ancora attive in California e in Israele. Ogni fabbrica costa investimenti che partono da 1 miliardo di dollari, devono produrre a pieno regime per essere redditizie. La gran parte della produzione è attualmente indirizzata verso la produzione di display di vario taglio. I produttori sono per lo più specializzati, chi lavora per il settore automotive, chi per i display, chi per i sensori veri e propri. E nei sensori ci sono i marchi che lavorano più per il piccolo formato (Samsung) e chi si occupa anche di quelli in grande formato (prevalentemente Sony Semiconductor che ha quasi il 50% del mercato mondiale). Devo precisare per un ultima volta che Sony Semiconductor ha in comune con Sony-fotocamere solo l'azionista unico ma hanno partita iva e amministratore delegato differenti Peraltro Sony-fotocamere non è più una divisione a se stante ma fa parte dello Home Entertainment, insieme all'audio, l'home video e i telefonini di Sony. Insomma, settori non professionali. I settori strategici per Sony, quelli professionali, sono differenti da quelli per l'intrattenimento. I clienti dei produttori di sensori e microchip sono tutte le società mondiali di produzione dell'elettronica. Tra cui Sony-fotocamere-telefonini (che compra da Sony Semiconductor), Apple e Samsung (che comprano da Sony e da Samsung) e Nikon. Canon produce sostanzialmente per se perchè ha la dimensione per possedere una factory di produzione. Nikon invece compra dai suoi clienti. Ovvero vende a Sony Semiconductor (o a Tower Semiconductor) stepper mentre compra microchip e sensori di immagine (e display LCD etc. etc.) prodotti per suo conto. questa è una ripartizione grossolana delle quote di mercato al 2019 dei principali produttori di sensori (OmniVision é una società cinese con sede a Santa Clara in California che produce per Apple, Microsoft, Qualcomm etc.). Le fabbriche di microchip sono impianti che sforano più sulla fantascienza che la realtà che conosciamo. Sono custodite con religiosa sicurezza ed è raro vedere immagini del loro interno o degli impianti in esse contenuti che possiamo solo immaginare nel loro bianco candore e pulizia integrale a prova di singolo granello di polvere la progettazione dei sensori Come abbiamo visto non ci sono guerre tra i produttori di microchip e di sensori ma solo concorrenza industriale e commerciale. Spesso ci sono schermaglie legali (come la doppia causa di Nikon contro ASML e quella di ASML contro Nikon e Zeiss) che generalmente sfociano in scambio di licenze e brevetti. Licenze e brevetti non coprono segreti industriali perchè quelli sono divulgati nella comunità scientifica ma coprono il loro sfruttamento commerciale. Ricordo le sentenze a favore di Rambus che senza produrre nemmeno un microchip deteneva i diritti di produzione degli slot di memoria DRAM di tutto il mondo e pretendeva che tutti le pagassero le royalties, arrivando al massimo livello di giudizio alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Tanto che uno è cliente dell'altro. Persino Canon che è molto gelosa del suo marchio e del suo prodotto, quando ha avuto bisogno di sensori da 1'', li ha comprati già fatti da Sony. Ma anche nella progettazione nessuno lavora a compartimenti stagni. Le tecnologie di progettazione sono comuni o simili, i software di modellazione (necessari per risparmiare sui costi di sviluppo fisico che richiedono la stampa effettiva di sensori con costi di impianto non ammortizzabili se il sensore poi non va in produzione) è di pubblico dominio, la formazione avviene nelle stesse università. Anche perchè gli ingegneri sono abituati a lavorare in team, anche di tipo inter-societario sia per la parte hardware che per quella software e in questi casi c'è la condivisione totale delle informazioni il team di ingegneri dei sensori di Nikon in una sessione comune di confronto sviluppo dei firmware Nikon e comunque il solco di progettazione per i sensori mainstream che vengono impiegati nelle nostre fotocamere non si può discostare molto da quello della progettazione permessa dagli stepper a disposizione che è in linea principale rivolta a produrre display LCD. Un sensore è composto dallo strado fotosensibile, da quello delle microlenti sovrastante, dalla matrice RGB ancora sopra e sotto, dalla circuiteria di amplificazione del segnale, dai convertitori Analogico-Digitale ed eventualmente dalla presenza o meno di un buffer direttamente inciso nel sensore. Le caratteristiche del sensore sono di base e poi possono essere personalizzate. Ci sono moltissime società al mondo in grado di progettare sensori, poche che sono specializzate nella progettazione di sensori di grande formato. Questi sensori (diciamo dal formato APS-C in su) sono caratterizzati da prestazioni elevate ma anche da scarto crescente (il costo dei sensori in formato 44x33 o 53x40mm non è dovuto alla superficie impiegata ma alla bassa resa di ogni singola stampata, sia per il basso numero dei sensori prodotti che, soprattutto, per la quantità di sensori con qualche tipo di difetto per stampata che vanno scartati o impiegati per usi non commerciali) e da difficoltà (e costo) di messa a punto crescenti. Ci vuole il budget necessario per svilupparli e poi impiegarli. Al momento solo Sony Semiconductor (che non è Sony-fotocamere) ha il budget per sviluppare sensori conto terzi, ovvero sensori che non utilizzerà in proprio (anche perchè Sony Semiconductor produce esclusivamente conto terzi) ma che verranno ordinati da clienti. In particolare tutti i sensori medioformato al mondo sono sviluppati e prodotti in piccola serie da Sony Semiconductor. Canon e Nikon hanno capacità di progettazione propria di sensori di formati fino al 35 mm. Potrebbero anche andare oltre ma con costi difficilmente ammortizzabili in apparecchi di prezzo "commerciabile". Anche se un esemplare unico è sempre possibile a costi milionari, ovviamente. Canon poi si produce da se. Nikon se li fa produrre da uno che possiede la capacità produttiva con la qualità attesa da Nikon. Paradossalmente Nikon potrebbe anche rivolgersi a Canon per farsi produrre dei sensori Nikon (attenzione, non sto dicendo che Nikon comprerebbe sensori Canon ma che Canon produrrebbe sensori Nikon PER Nikon, una cosa diversa). Canon ultimamente si è detta disponibile a vendere i propri sensori ad altri. In quanto agli altri produttori di fotocamere a me risulta che : Sony-fotocamere si progetta da se i suoi sensori che fa produrre a Sony Semiconductor (ovviamente) oppure compra a condizioni di mercato sensori già pronti progettati da Sony Semiconductor (con cui non condivide gli ingegneri ma c'è scambio di informazioni e i brevetti e le licenze sono ovviamente comuni) Panasonic adesso è cliente di Sony per i sensori a bassa risoluzione, progetta quelli ad alta risoluzione e li fa produrre a Sony o a Tower (come fa Nikon) Leica ha sempre acquistato sul mercato i suoi sensori, in passato in Europa, oggi credo che sia legata a Panasonic in tutto Fujifilm utilizza sensori Sony personalizzati nelle microlenti, nella matrice RGB (sia Bayer che non Bayer) e nella matrice della rilevazione di fase dell'autofocus) e nell'amplificazione Olympus compra da Sony Sigma compra da Sony per la Sigma fp, fa progettare a Foveon i suoi sensori a tre strati che poi vengono prodotti in una piccola fabbrica californiana (Foveon sta in California ed è di proprietà 100% Sigma) Nikon e Sony possiedono licenze e brevetti incrociati. Ricordo che le prime Sony usavano autofocus solo a differenza di contrasto. La rilevazione di fase è arrivata quando Sony ha fatto scambio di licenze con Aptina e Nikon che hanno dato in dote quanto sviluppato per le Nikon 1. Stesso discorso per quanto riguarda l'amplificazione dual-gain, tipica dei sensori Sony e Nikon, ultimamente applicata anche da Canon che deriva direttamente dalle licenze di Aptina acquisite quando Aptina è uscita dal mercato nel 2014 (la tecnologia di base veniva peraltro da STM Micro a testimonianza che in questo campo non ci sono steccati, tutto è in vendita e tutto si può comperare). La migliorata capacità dinamica degli ultimi sensori Canon testimonia che tema diversi di progettisti possono arrivare allo stesso risultato impiegando la tecnologia opportuna. l'interno di una Nikon D5 : ogni singola board è progettata in casa da Nikon simulazioni sulle capacità di trasmissione della luce di un sistema di microlenti per sensore da parte dello sviluppo Nikon Quindi eliminato il mito che Nikon non ha capacità progettuali andiamo a vedere che capacità effettive ha. Il primo sensore Nikon di grande produzione era un CCD da oltre 10 megapixel, quello della Nikon D1. Progettato interamente in casa, dopo gli esperimenti con Fujifilm per la serie E, era poi prodotto "in casa" da Renesas, factory del gruppo Mitsubishi. Mitsubishi ha deciso che il settore non era produttivo e lo ha venduto (la factory perchè Renesas è ancora in piena attività ed è tra i leader dei microchip per l'automotive) a Sony. Quel sensore veniva usato in binning in vari formati anche in D1h e D1x. Probabilmente è il primo esempio di binning in una fotocamera moderna. Stessa capacità di innovazione il famoso sensore jfet lbcast da 4 megapixel della Nikon D2h, prodotto materialmente da Kodak ma progettato totalmente da Nikon nel 2003 con una tecnologia inedita. E via via fino alla Nikon D850 e il suo sensore che è stato aggiornato poi per la Nikon Z7-Z7 II e che possibilmente equipaggerà in una versione rinnovata anche la Z8/Z9. Prodotto da Toshiba finché Toshiba non ha venduto i microchip a Sony. Nel mezzo Nikon ha trovato conveniente acquistare da Sony molti sensori, tra cui quello da 6 megapixel che ha motorizzato le prime DX consumer - D100-D70 - e quello più recente delle D7100-7200 da 24 megapixel che è comune al Sony coevo. Mentre il sensore DX di D500-Z50-D7500 è di Nikon, ancora prodotto da Toshiba o da Tower a seconda dei lotti. Come accennavo lo sviluppo di un sensore è un processo complesso e soprattutto lungo. Il software di modellazione al computer accelera i passaggi ma poi questi vanno verificati producendo una piccola serie del sensore che va testato effettivamente su muletti e prototipi. Generalmente un sensore viene finalizzato un anno prima della produzione di una nuova fotocamera. Progettazione e sviluppo costano ore-uomo di lavoro e costano materialmente l'impianto di una matrice che va poi stampata in piccola serie. Chi ha prodotto un libro in proprio sa che il costo di impianto è la parte più elevata della stampa e questa poi va ripartita per il numero di copie. Un conto è stampare un libro in copia unica, un conto è farne 10.000.000 di copie. Se poi è necessario apportare modifiche alla matrice per qualche tipo di problema riscontrato dal vero e non dal modello, il processo va ripetuto (come se si trovassero degli errori di stampa dopo aver stampato il primo esemplare del libro : va modificata la matrice e reimpostata la stampa, che magari prevede una numerazione di pagine diverse etc. etc.). Quindi non è possibile sviluppare un sensore per una sola macchina e un sensore per una macchina a "bassa tiratura" costerà molto di più di un sensore che andrà in più modelli di macchine o in macchine prodotte in un numero di esemplari superiore. Nikon ha know-how, personale e capacità di sviluppo proprie ed è anche in grado di produrre in casa prototipi e testarli, misurarli, metterli a punto. Capacità che condivide con poche altre case (appunto : Canon, Sony, Panasonic e pochi altri a questo livello). Dove sta la differenza tra modelli concorrenti di produttori diversi ? Sta nell'equilibrio tra costi di sviluppo e di impianto, numero di esemplari da produrre, budget, margine di ritorno atteso. Nikon è il produttore "completo" più piccolo tra i tre grandi ed ha meno risorse da bruciare per modelli differenti. Ha la necessità di ottimizzare gli investimenti su più esemplari (leggi : riciclo di sensori tra più generazioni di macchine) e non può rischiare di anticipare i tempi. Nikon non ha alcuna difficoltà a progettare e produrre un sensore stacked come quello di Sony A9-A9 II e A1. Ma se non l'ha ancora fatto nemmeno Canon ci saranno difficoltà di natura commerciale e industriale, non necessariamente di know-how. Perchè Nikon potrebbe anche chiedere a Sony Semiconductor di produrglielo. Ma quella chiederebbe un contratto fisso con un numero di pezzi da produrre in N giorni. Che andrebbero pagati e poi dovrebbero essere utilizzati e, possibilmente, venduti. Per farlo dovrebbe avere un mercato ricettivo e pronto al prodotto. Che facilmente non costerebbe cifre che questo mercato sarebbe capace di accettare. Stessa questione per il cosiddetto global-shutter, già disponibile industrialmente ma che io ricordo sia stato detto che il costo unitario "all'ingrosso" per un sensore da 40 megapixel GS è pari a 6.000 dollari più le tasse. Immaginiamoci quindi quanto costerebbe una fotocamera il cui sensore da solo costa $6.000. Infine, la tecnologia avanza ma avanzano anche le potenzialità che questa può esplorare. Il formato 8K necessità di densità elevate di risoluzione ma in Giappone il formato 8K è già mainstream e si guarda avanti al 12K (80-96 megapixel a seconda che il formato sia 16:9 o 4:3), Seguire il mercato con lo sviluppo dei sensori è già impegnativo. Anticiparlo può essere geniale ma anche folle. Quello che vorrei fosse chiaro è che sono miti e leggende che Sony, Nikon, Canon, Samsung, ASML, Nec, si facciano la guerra e siano gelose dei loro segreti. Nascono tutti dalla stessa sorgente e vengono condivisi a livello scientifico in simposi mondiali. E' un circolo ristretto di una manciata di operatori con queste capacità progettuali e industriali. Di cui Nikon fa parte a pieno e meritato diritto da decine di anni. Senza se e senza ma. Nikon è una società in grado di progettare dispositivi industriali di costo unitario dell'ordine dei milioni di dollari (al plurale). Che volete che sia una semplice fotocamera ? Solo una questione di ripartizione dei costi di progettazione, produzione e promozione, oltre che di opportuno time-to-market per far in modo che abbia un prezzo compatibile con il nostro portafogli.
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  2. Confesso che ho sempre detestato l'M4 in tutte le sue salse. Ma questo particolare esemplare ce l'avevo da bambino, in grossa scala, motorizzato e con il cannone che si illuminava quando sparava. Aveva questo cannone lunghissimo, quasi sproporzionato che lo faceva sembrare un carro serio. Quindi non posso che amare l'M51 ancora oggi. Si tratta di una versione potenziata in Francia per conto di Israele nei primi anni '60, prima nella versione M50 con il cannone da 75mm e poi in questa, con il cannone da 105mm ricavato dal carro leggero francese AMX 13. Motore nuovo a gasolio al posto di quello meno potente e troppo vorace a benzina originale. Insomma dopo 25 anni dall'entrata in servizio lo Sherman poteva affrontare anche carri molto più moderni e di ultima generazione con il suo cannone, purchè se ne tenesse a distanza debita. Ed in effetti a 2.000 metri di distanza non ce n'era per nessuno, T-55 e T-62 compresi ma da vicino, rispuntavano tutti i limiti di un carro che già nel 1942-1943 impallidiva davanti ai carri tedeschi e doveva essere protetto alla buona con roba aggiunta ai lati, sopra e dietro. Stessa solfa in Korea dove doveva affrontare i carri russi medi e pesanti. Ma Israele aveva fame di materiale bellico e non poteva badare troppo ai dettagli e quindi centinaia di Sherman vennero integrati nell'esercito di difesa per servire per alcuni decenni, prima in versione originale e poi in versione M50 ed M51. Nel 1973 erano però assolutamente superati e insieme a tutti gli altri carri americani pagarono un tributo enorme nei primi giorni della Guerra dello Yom Kippur. I superstiti vennero trasformati in parte in semoventi d'artiglieria o radiati, ceduti al Libano o al Cile che li tenne in servizio addirittura fino al 1999 per sostituirli con i Leopard 1 di provenienza Bundeswehr. Il modello è un progetto nuovo di Tamiya a differenza di tutti gli altri che ho fatto in queste settimane e si vede. E' meglio in tutto, i cingoli sono incollabili, le ruote sono ben dimensionate, mancano i fori della motorizzazione "giocattolo" dei modelli precedenti. Insomma una gioia da costruire che ho voluto ambientare nel primo giorno della Guerra dei Sei Giorni. Si tratta di un carro della brigata di Ariel Sharon in Sinai. Costruito come da scatola con l'aggiunta di carichi di dotazioni e individuali sul cofano e sul contrappeso della torretta. Ho poi autocostruito in plastica due cassette aggiuntive per il lato sinistro perchè il modello ne prevedeva solo una per lato. il carro non doveva essere troppo usurato perchè allo scoppio della guerra questi veicoli erano stati appena presentati. Ma sporco si. Il colore di base è il Vallejo IDF Sinay Grey, un grigio chiarissimo che ho poi lavato con giallo sabbio e sporcato con lavaggio grigio scuro. Ho aggiunto poi qualche sbuffo di ruggine e di sabbia solida. I cingoli sono in gun metal arrugginiti anche qui con aggiunta di sabbia solida. Tutta la parte inferiore è stata scurita e sporcata a coerenza con il teatro di impiego. Il risultato non mi pare troppo male. Per altri dettagli vi dirotto all'articolo relativo alla costruzione che è iniziata solo 8 giorni fa : *** le foto sono state realizzate con il solito set, il solito setup, le solite luci, il soluto focus stacking con Helicon e spero vi piacciano
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  3. Oggi Nikon ha pubblicato i risultati finanziari del terzo trimestre. Ecco un riepilogo per il settore dell'imaging: Record di vendite trimestrali per le fotocamere mirrorless. Il deficit si è ridotto nonostante il calo delle entrate. Il settore è stato redditizio in termini reali, escludendo fattori quali le spese rilevanti per la ristrutturazione Ottime vendite di nuovi prodotti in fotocamere e obiettivi mirrorless. I corpi e gli obiettivi mirrorless hanno raggiunto livelli record per volumi di vendita trimestrali e ricavi grazie al contributo dei nuovi prodotti Z 6II e Z 7II. Testualmente : “ Vendite trimestrali record per le fotocamere mirrorless . Il deficit si è ridotto nonostante il calo dei ricavi, grazie al miglior mix di prodotti e alla riduzione dei costi aziendali. Il segmento è stato redditizio in termini reali, escludendo fattori come le spese rilevanti per la ristrutturazione. “Vendite vivaci di nuovi prodotti in fotocamere e obiettivi mirrorless. Il passaggio a modelli di fascia medio-alta per professionisti / hobbisti sta procedendo senza intoppi e il prezzo di vendita unitario è aumentato. I corpi e gli obiettivi mirrorless hanno raggiunto livelli record per volumi di vendita trimestrali e ricavi grazie al contributo dei nuovi prodotti Z 6II e Z 7II. Redditizio in termini reali, esclusi i costi una tantum come le spese relative alla ristrutturazione, grazie alla riduzione dei costi aziendali avanzata oltre all'aumento dei ricavi.
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  4. Eccolo in azione sul campo (Nikkor 24/2 AiS attraverso anello NikonF-LeicaM e Megadap MTZ11, su Z7II) DSC_0637.MP4
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  5. Dopo la fine della II Guerra Mondiale, l'Unione Sovietica si impadronì, come risarcimento per i danni bellici, tra le altre fabbriche tedesche della sua Zona di Occupazione, della notissima e produttiva Carl Zeiss Jena, insieme al know-how ed ai tecnici ivi occupati. Uno dei progetti ottici di ultima generazione Zeiss era proprio il 6 lenti in 4 gruppi (Tessar) Biotar 58mm f/2 del 1939, costruito come standard di riferimento per il primo sistema reflex ad ottiche intercambiabili Ma il vetro di Schott tedesco, che non proveniva dalla zona occupata dai sovietici, non poteva essere più utilizzato per la fabbricazione di questa pregevole ottica Zeiss, ed allora, ricalcolando la formula ottica per il vetro sovietico disponibile, D.S. Volosov, padre di questa riconversione ottica postbellica, riuscì a riprodurre le fortune dello schema precedente, col nome di Helios 44 portandone la fabbricazione alla KMZ (Krasnogorsky Mekhanichesky Zavod) di Mosca a partire dal 1958 con la Start Camera, variandone negli anni a venire la fattura in svariate versioni, più o meno apprezzate. La seconda versione, del 1960 fu dedicata alle neonate reflex Zenit-3, mentre la versione 44-2 del 1967, ormai del tutto trasformata esteticamente, fu convertita in attacco a vite M42 ed utilizzata sulla Zenit-E (questo esemplare, addirittura ancora inalterato su fotocamera commemorativa delle Olimpiadi di Mosca 1980...) Con lo stessa sigla 44-2 questo obiettivo Helios 58/2 fu continuato ad essere costruito fino alla caduta dell' USSR , divenendo uno degli obiettivi di massa più conosciuto, sebbene questa produzione fosse esclusivamente legata a logiche ben differenti da quelle commerciali. Una delle caratteristiche più apprezzate di questa serie di obiettivi è sicuramente la qualità dello sfuocato, cosiddetto a spirale, a tutta apertura, oltre alla notevole incisività rispetto ai normali dell'epoca, concentrata sulla parte centrale dell'inquadratura, anche alle medie aperture . In questa immagine i due competitor, insieme ad una delle ultime derivazioni di questo fortunato schema ottico, un Helios-81 però divenuto 50mm f/2 che fu l'ottica standard della reflex Kiev19, del 1992, che i vecchi appassionati Nikon ricordano di certo... Si...ma a che pro su Nikonland e tra le ottiche Nikon a messa a fuoco manuale? Perchè grazie alla grande opportunità concessa dalle mirrorless Z, grazie all'assenza di specchio ed all'aumentato tiraggio, con dei semplici adattatori di utilizzare praticamente qualsiasi ottica sui propri sensori, sto cominciando a studiare le opportunità compositive che questo schema ottico promette, anche su sensori iper esigenti, come quello della Z7 ii sulla quale userò queste ottiche di altri tempi. Aspetto solamente l'arrivo dell'anello Exakta-NikZ, mentre posseggo già quello a vite M42 ed il più moderno Helios-81H addirittura era costruito in baionetta F come la fotocamera alla quale era stato dedicato (motivo per cui era ben conosciuto dai nikonisti del secolo scorso)... Work in progress... Max Aquila photo (C) per Nikonland 2020
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  6. Grazie Mauro per averci fornito notizie positive, in barba ai tanti gufi che sparlano sul web, ad iniziare da Mirrorless rumore, ecc.
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  7. Rispolveriamo obiettivi gloriosi, come il vecchio Nikkor 400mm f/3,5 cui aggiungiamo l'anello Nik-F/Leica-M ed il Megadap MTZ-11, (fw 2.0) per trasformarlo in un veloce autofocus che poco ha da invidiare ai primi tele Nikon AF (quelli senza motore interno) cima delle palme davanti casa zanzare a 1/5000" a mare, liscio... (Ustica, a 35miglia sullo sfondo) oppure ...gassato... col TC-300 (2X) che lo fa diventare un 800mm AF mega,mega, Megadap... !
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  8. Li ho usati nei primi anni 2000, poi so che si sono evoluti in termini di focali e diaframmi (gobos) disponibili. Sono sistemi che entrano nella compatibilità di alcuni fotografi che poi riescono a tirare fuori cose inaudite. Ma di altri...no...
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  9. ho uno dei primi, un 35mm f2 tutto snodato, utilizzato qualche volta ma poi riposto. Sui nuovi non ho esperienza purtroppo.
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  10. intanto qualcosa si muove: secondo aggiornamento di firmware alla versione 2.0 Come ogni salto di gruppo (il precedente, di novembre, era 1.3.1) le modifiche annunziate sono sostanziali: Verissimo: applicato l'aggiornamento all'adattatore siamo transitati su nuovo pianeta: adesso quasi nessun hunting dell'AF e una notevolmente incrementata velocità di maf. Si può tranquillamente fotografare in AF-C e perfino sfruttando le opportunità di eyeAF di Z6II e 7II Facilissimo e fulminea la procedura di aggiornamento Questo MTZ-11 diventa un must in questo modo !
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  11. I militari hanno arrestato Aung San Suu Kyi e i vertici della Lega Nazionale per la Democrazia, quindi preso il potere annunciando che lo terranno per un anno. io ho visitato nel 2013 Myanmar . un paese meraviglioso, gente buonissima, cordiale con grande dignità nella loro semplicità contadina. Le foto della casa di Aung San Suu Kyi e la sede del partito con la foto di suo padre ucciso dai militari nel 1947. e una bancarella dove si vendevano le sue immagini . volevo condividere la mia tristezza ....
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  12. Dopo tanti tentativi, finalmente un po' di luce al posto giusto! Ci sto diventando matto, in questo periodo di "nulla" fotografico, perfezionando la tecnica per avvicinarli. Sono in piedi dietro ad un albero, avvicinandomi stile "un, due, tre stella!" - ovviamente in mimetica completa, con anche guanti e maschera. La pioggia della notte ha inzuppato tutto, per cui oggi è stato più facile non fare rumore. Il giovanotto in velluto, qui, non mi ha ancora visto. A sensazione, oppure in questi giorni sono fortunato, l'AF della Z6II è più preciso e si fa ingannare meno dagli sfondi. In casi come questi, si pagano ancora un po' i riquadri di messa a fuoco troppo grandi, che interagiscono con i rami. Z6II su 500/4E FL VR 1/400 f4 ISO2000 - a mano libera.
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  13. è l'ultima foto fatta da un capanno, un anno fa. pretendo di riavere il 2020 che mi è stato sottratto
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