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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 31/01/2021 in Articoli

  1. Si può? Certo: le fotocamere mirrorless moderne consentono IN VIDEO prestazioni oggi strabilianti, fino a 8k e con velocità di traslazione del fotogramma, impensabili per una reflex dei tempi (ormai) andati. E la Nikon Z6II se si differenzia dalla Z6 in qualcosa è certamente per le sue raddoppiate prestazioni video (doppio processore) che la pongono come la Z7 II al vertice dell'offerta attuale, fin quando non si faranno avanti altri parametri. Bene... e che c'azzecca il video con le foto? C'azzecca !!!...mi dice alle 10.50 di domenica (oggi) al telefono, il mio amico Mauro Maratta. "ho scoperto che le due serie II settate a video, MA IN SCATTO IN SEQUENZA, invece che come di default in scatto singolo, riescono a mantenere la Z6II per due secondi, la Z/II per tre secondi, quella cadenza video presettata da 1080/120 anche in foto." "Ma che mi dici !!!??!!! e chi ci ha mai pensato a settare il video con scatto in sequenza ???" gli rispondo... "Beh...io !... ma non trovo soggetti utili, visto che ancora siamo in lockdown fino a mezzanotte" Finita la telefonata, acchiappo la Z6II e monto il suo Z 70-200/2.8S con TC14 (il 500/4 è altrove) e mi affaccio alla finestra. E con il culo dei principianti... invece di un piccione, mi arriva sulla palma di fronte a posarsi con una lucertola nel becco...un Falco Pellegrino !!! (o un Gheppio...?) Mai visto !!! In piena città, a quest'ora 11.50 AM e davanti ai 120 fps della mia prova ! Vi risparmio l'intera sequenza di 240 scatti in due secondi, ma ve ne metto solo una selezione: DSC9130 ore 11.50.07 controlla... DSC9174 finisce il pasto DSC9215 prepara l'involo DSC9223 modifica il piano alare DSC9228 potenza ai motori DSC9230 carica DSC9233 spicca DSC9235 DSC9237 DSC 9239 DSC9242 DSC9243 DSC9247 DSC9249 DSC9252 DSC9261 DSC9275 DSC9289 In mezzo, altrettanti files perfettamente utili a studiare il movimento dei rapaci in volo... Vengono fuori fotogrammi da video, ossia da 1920x1080 dal peso di 1,25 MB circa, chiaramente utilizzabili entro questi limiti, almeno per ora. Ma è chiaramente il risultato del superamento di ogni barriera meccanica appartenente al mondo reflex. Per chi non riuscisse a vedere ancora differenze significative...! Max Aquila (& Falco) photo (C) per Nikonland 2021
    4 punti
  2. Nell'agosto dello scorso anno avevo pubblicato un test sulla fotografia ravvicinata con la Nikon Z6 il 300mm f4 Pf accoppiato a dei tubi di prolunga per Nikon F, confrontando i risultati con quelli ottenibili con il TC 14 E III. Perchè quindi ripetere un test molto simile? Per due motivi: Il primo è che ho usato un tubo Fotodiox per Nikon Z, montato tra il corpo macchina e l'adattatore FTZ, anzichè un tubo per nikon F montato subito dietro l'obiettivo. Vedremo la differenza. Il secondo è che stavolta il test è un po' più completo, in quanto ho confrontato fra loro i rapporti di riproduzione ottenibili con il tubo di prolunga , con il Tc 14 ed anche con una lente addizionale acromatica di qualità, la SIGMA 0.72, da 1.8 diottrie, quindi molto vicina alla Canon 500D come potenza e posso assicurare, come qualità. Un terzo motivo è che c'è stato interesse perchè riprendessi questo argomento, per cui ecco qua. E siccome so che vi piace, ho messo anche le foto dell'attrezzatura, per essere più chiaro . NOTA: Nelle foto non ho curato la postproduzione perchè il mio unico interesse è mostrare come variano i rapporti di ingrandimento e le distanze. Cominciamo con il 30mm f4 Pf da solo Il rapporto di riproduzione massimo è di 1:4.1 a 1,4m,e la Distanza di Lavoro (distanza fra soggetto e lente frontale, quello che conta veramente) è di circa 1,2m, il risultato è una cosa così: Il varano di Komodo di solito è lungo tre metri ma questo è tascabile. Abbiate pazienza, è un test, fa freddo è non c'è granchè in giro. Adesso montiamo il TC 14 EIII La distanza di messa fuoco non cambia, mentre la distanza di lavoro si riduce di circa 2cm per via dello spessore del TC, circa 118 cm. Variazione da poco. Il risultato è questo: Notevole e senza apprezzabili perdite di qualità. Ora invece montiamo il tubo di prolunga Fotodiox da 35mm Fotografando SENZA SPOSTARCI, ossia sfruttando solo il recupero di focale effettiva (sul focus breathing ho già scritto diverse volte ) si ha questo rapporto di riproduzione: La distanza di lavoro è 117cm (il tubo è circa 1cm più lungo del TC 14), un bel risultato anche questo, anche se leggermente inferiore all'accoppiata 300mm + TC14. Ma con il tubo di prolunga è possibile avvicinarsi di più (a quello servono!) e quindi ingrandire di più: La distanza di lavoro minima è 98 cm circa, con un ingrandimento molto interessante e buona qualità di immagine. E se montassimo una lente addizionale? Se la lente addizionale è buona (doppietto acromatico) i risultati non sono male. Il problema è che il range di messa a fuoco è molto limitato. Con obiettivo focheggiato ad infinito: Buona qualità, distanza di lavoro circa 56cm. Con l'obiettivo focheggiato alla minima distanza: Ulteriore ingrandimento, distanza di lavoro 38cm, immagine un po' più morbida, ma ancora buona. Se volessimo esagerare... ed ecco cosa si ottiene al massimo ingrandimento: Immagine un po' morbida, distanza di lavoro 33 cm. Questo accrocchio di tubo più lente è tanto per giocare, se volete questo rapporto di riproduzione, siate seri e procuratevi un vero macro. Conclusioni. Dal punto di vista dei vantaggi e degli svantaggi le conclusioni non sono troppo diverse rispetto all'articolo precedente, con una differenza, inoltre in questo articolo cercherò di essere più esaustivo: Il 300mm usato da solo sulla Z 6 (o su qualsiasi fotocamera FX) a mio parere a volte potrebbe risultare un po' "corto" per la fotografia ravvicinata, conviene avere al possibilità se serve di accoppiarlo ad un accessorio (oppure ad una fotocamera Dx ). Con il Tc14 EIII si ha il vantaggio di non perdere la possibilità di mettere a fuoco ad infinito, che non è poca cosa. Sorpresa! Il tubo di prolunga Fotodiox, mantiene non solo l'autofocus, ma anche la stabilizzazione, cosa che i tubi per nikon F nel test precedente non facevano. Questo cambia in positivo il mio giudizio sui tubi di prolunga rispetto all'articolo precedente, il Fotodiox è abbastanza corto da rendere l'insieme compatto e gestibile anche a mano libera (naturalmente dipende sempre dalle situazioni). Va tenuto conto che con i tubi di prolunga si perde luminosità, tanto di più quanto sono lunghi, ma il tubo da 35mm sul 300mm "mangia" poca luce e non da' problemi su una fotocamera come la Z 6. La Lente addizionale, a mio parere è un po' ostica (poco versatile) su focali fisse così lunghe per via dell'elevato ingrandimento a distanze di non molto lunghe. Come ho già scritto più volte la vedo meglio su uno zoom XX-200 o XX-300 dove diventa possibile avere un range di rapporti di riproduzione molto ampio grazie alla possibilità di cambiare focale. Quindi per me o converter o tubo, secondo preferenza o necessità, la lente la userei su qualcos'altro. Per le libellule in volo ... la soluzione con l'af più veloce ! Ultima nota. Nelle foto più ravvicinate, con tubo e con la lente ho usato il ... cosino a led che ha descritto Dario Fava: Alle distanze brevi funziona davvero bene e non mi ha creato problemi di ombra col 300 Pf (merito anche delle ridotte dimensioni dello stesso).
    1 punto
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