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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 24/01/2021 in Risposte

  1. Continua il rodaggio, Z7 II 14 30 Z iso 4000 f 11 1/8 sec a mano libera a 22 mm, passaggio su DFINE per eliminare un pò di rumore. Macchina e obiettivo di livello notevole, il panoramix (cit.) non ha più alibi..ahimè!!
    4 punti
  2. E spruzza dappertutto. Castelletto Merli (AL). Da capanno. Una calda estate di qualche anno fa.
    2 punti
  3. Con le Z e le lenti native non serve più disattivare lo stabilizzatore da treppiede (e neppure con un panel selezionato di lenti F!). Io ho più o meno lo stesso problema di vista e per lo scatto silenzioso e ritardato ho risolto mettendo entrambe le opzioni sotto il menù i: Le icone sono più grandi e si vedono meglio!
    1 punto
  4. Buono il bilanciamento tra luce naturale ed artificiale, che in queste immagini per me ha un ruolo importante. Considerato che sei "in rodaggio", mi permetto un consiglio: a 22mm hai una profondità di campo enorme, anche a f4. In una immagine del genere, sostanzialmente senza primo piano, probabilmente avresti potuto fare 1/8 f4 ISO 1000, con un considerevole beneficio nella qualità del file (e "la morte sua" sarebbe stata un treppiedino e ISO 64 )
    1 punto
  5. ...solo che ormai è inverno. Due immagini, sostanzialmente degli studi su sfocato e stabilizzatore del 70-300AFP, approfittando della nevicata di ieri mattina. Z6II su 70-300AFP@300mm 1/100 f5.6 ISO 280 a mano libera - otturatore elettronico Z6II su 70-300AFP@250mm 1/60 f8 ISO 400 a mano libera - otturatore elettronico Lo sfocato è un po' duretto ma giocando con la focale e la composizione si riesce a gestire abbastanza bene. La stabilizzazione per me è senza pari, cosa che sta relegando il treppiede alle ore estreme del giorno e/o ai tempi lunghi.
    1 punto
  6. Ripreso dalla barca al largo di Genova Piu' emozionante vederli che fotografarli, ovvero li fotografo perche' mi emozionano.
    1 punto
  7. No, non sono andato in Myanmar o in qualche altra foresta tropicale dell'Estermo Oriente (anche se temperatura e umidità erano più o meno quelle), purtroppo.Le foto le ho scattate in un parco faunistico (uno un po' speciale, ma lo spiego dopo).Normalmente non faccio foto allo zoo perchè ...non mi interessa. Non le considero fotografie naturalistiche, giusta o sbagliata che sia, è la mia opinione.Questa volta ho fatto un'eccezione per un soggetto... d'eccezione. Durante le mie lezioni sull'evoluzione dei Felidi, parlo del Leopardo Nebuloso perchè ha dei tratti unici che ricordano le tigri dai denti a sciabola, C'è chi ha pubblicato bei lavori scientifici in merito.A lezione uso immagini da internet che vanno bene, ma.. . siccome non avevo mai visto dal vero un Leopardo Nebuloso, mi era rimasta una certa curiosità. Così, quando ho saputo che un centro Italiano fa parte di un progetto internazionale per fare riprodurre in cattività questi animali (gravemente minacciati di estinzione), e ne ha tre, nati in altri zoo, sono andato subito a vederli. E, naturalmente fare qualche foto ricordo . Niente di troppo bello perchè ho dovuto districarmi fra decine di visitatori, di ogni età e livello di chiassosità, vetrate e quant'altro, ma qualcosa ho portato a casa ed eccolo qua. Il Leopardo Nebuloso è una specie diversa dal Leopardo . Non è nemmeno il Leopardo delle Nevi, E' una bestia a sè, Anche il nome scientifico è differente: Neofelis nebulosa. Non è tanto grande, un grosso maschio è lungo poco più di un metro, al massimo un metro e venti, più la coda, che è altrettanto lunga. Un maschio adulto pesa sui 25 kg, la femmina è molto più piccola. Ha un manto con grandi macchie che ricordano le nuvole, da cui il nome. Perchè mi interessa? Perchè come ho scritto, ha qualche carattere che ricorda le tigri dai denti a sciabola, soprattutto le più antiche (di tigri dai denti a sciabola non ce n'era una sola, ma c'era una varietà altettanto grande come grossi felini attuali e no, non sono antenate dei felini attuali ma evolute in parallelo). Il Leopardo Nebuloso ha i canini in proporzione più grandi di tutti i felini viventi, pur pesando dieci volte meno di una tigre, ha i canini lunghi uguale.Per poter snudare questi canini l'apertura delle sue fauci arriva quasi a 90° contro i 65° nei felini attuali, e vicino ai 110-120° nelle tigri dai denti a sciabola. Da un lavoro di Per Christiansen, Il leopardo Nebuloso è a sinistra, i disegni non sono in proporzione. Per Christiansen è un mio collega Danese che si occupa di queste cose, Se guardiamo il muso del Leopardo Nebuloso possiamo farci una vaga idea di come poteva essere quello di una tigre dai denti a sciabola, meno tondo, più allungato e spiovente, forse anche più che nel Leopardo Nebuloso .Sempre come le Tigri dai denti a Sciabola le spalle e le zampe anteriori in proporzione sono robustissime. Più che negli altri felini attuali. Il muso è spiovente e le zampe anteriori sono muscolose Per Christiansen sostiene che se si sapesse di più sul modo di vivere e cacciare del Leopardo Nebuloso, potrebbe essere di aiuto nel valutare le teorie che si sono fatte sul modo di cacciare delle tigri dai denti a sciabola. Purtroppo si sa pochissimo perchè è un animale timido e braccato. Le foto sono state tute scattate al Parco faunistico La Torbiera ad Agrate Conturbia (NO).Come ho scritto all'inizio la considero un parco faunistico un po' differente dai soliti perchè fa parte di un circuito di zoo e parchi faunistici a livello internazionale in cui si tenta di far riprodurre specie ad alto rischio di estinzione non sempre per reintrodurle in natura (a volte sì, in alcuni centri specializzati si tenta con i cuccioli, ma per gli adulti, soprattutto predatori, vissuti in cattività fino all'età adulta difficilmente riuscirebbero a sopravvivere nel loro ambiente originario) ma per preservarle dall'estinzione totale. Per evitare incroci con consanguinei che porterebbero a tare ereditarie, alcuni degli esemplari che nascono in uno zoo/parco vengono mandati in zoo/parchi di altri paesi per accoppiarsi con gli esemplari che là risiedono, in modo da cercare di garantire una varietà genetica che mantenga sana la discendenza. Come ho detto solo in pochissimi centri specializzati (di solito vicini all'area di diffusione naturale della specie) si può poi tentare la reintroduzione.Alla Torbiera l'anno scorso sono nati due cuccioli di Leopardo dell'Amur o della Manciuria, una varietà del Leopardo "normale" adattata ai climi freddi. In natura si ritiene che ne siano rimasti meno di settanta. Sono bellissimi (vedi la prima foto della serie)Da tempo si tentava di far riprodurre il leopardo nebuloso, ma tra la coppia non c'era feeling; ora è arrivata una terza femmina, si vedrà se "funziona". Le foto sono state scattate attraverso vetrate e c'erano dominanti fortissime, ho fatto qualcosa in pp per rimediare, ma so che sono così così. Mi interessava però condividere l'argomento, perchè a me appassiona. Se vi ho annoiato, me ne scuso fin d'ora. Ho fotografato una Tigre dai Denti a Sciabola una volta, ma solo le ossa .
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