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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 23/01/2021 in Blog Entries

  1. Premessa doverosa di carattere autobiografico. Politicamente corretto per me è un termine vuoto, come lo doveva essere per John Wayne. Io sono cresciuto guardando i film di John Wayne come molti miei coetanei ma io non lo rinnegherò mai. Penso a John Wayne che pilota gli F-86 in Alaska per fronteggiare la minaccia dei sovietici dalla Siberia. Che poi era lo stesso che guidava la commissione McCarthy per il cinema. Il carro russo per me è il nemico. Ho una certa simpatia per quelli di ultima generazione, post crollo sovietico. Ma certo non per quelli della Grande Guerra Patriottica o che hanno armato koreani e vietnamiti contro "i nostri". Figuriamoci per il T34, simbolo dell'Armata Rossa di Staline vero terrore della Wehrmacht. Costruito in quasi 90.000 esemplari, ha armato praticamente tutti gli eserciti avversari e non escluderei che ce ne siano ancora operativi da qualche parte. Specialmente in Medio Oriente dove serviva sia con l'Egitto che con la Siria, insieme a Josip Stalin e a SU100 (la versione cacciacarri disegnata dai russi sul disegno del tedesco JagdPanther ma con un bel pezzo da 100 o da 122mm sopra). Ecco il mio imbarazzo qui con IL carro russo, per di più prodotto da una casa modellistica russa, la Zvedza di cui ho comprato in questi mesi ben 4 modelli (T34, per l'appunto, T90MS, T72B e giusto per contrappunto, un bel Panzer IV Ausf. E). Infatti per superare lo scoglio psicologico ... ho intenzione di non farlo operativo ma perduto. Più o meno così : T-34 egiziano perduto nel Sinai, ispezionato da un soldato israeliano T-34 coreano offre riparo a due fanti americani non ribaltato o danneggiato ma comunque tutto arrugginito Tornando alla realtà dei fatti, il T-34 era cos' più avanzato dei carri tedeschi che nel 1941 al primo incontro Guderian rimase attonito, sebbene tutti quelli che incontravo venissero ribaltati dagli Stuka nella trionfale avanzata tedesca contro l'impreparata Unione Sovietica. Ma il modello era di una brutale efficacia che venne provata per tutta la guerra, soprattutto con la versione del 1943 che portava in dote un pezzo equivalente a quello del Tiger I. Ben protetto, semplice, con le corazze spioventi ad angolo in grado di deviare i colpi diretti. Molto più economico di quelli tedeschi da produrre in grandissima serie. Soffriva di problemi di natura meccanica dovuti alla scarsa qualità di materiali e processi produttivi. Ma in battaglia ce n'erano cos'ì tanti che le perdite non erano un problema. Nell'immediato dopoguerra venne prodotto anche in Cecoslovacchia, nazione che si incaricava di rifornire in parte gli eserciti amici. Così centinaia di T-34 finirono oltre che in Korea, in Medio Oriente. I T-34 dovevano appoggiare la fanteria, lasciando agli JS-3M il compito di spingere contro i carri israeliani (1948 e 1956). Erano mezzi comunque temibili che solo la scarsa preparazione del personale arabo e l'efficacia del dispositivo aereo e terrestre israeliano poterono sconfiggere. Così moltissimi relitti di carri ex-sovietici finirono per puntellare il deserto e le alture ai confini di Israele. Alcuni carri ancora efficienti vennero presi per la valutazione dall'IDF che però trovò il T-34 superato e il JS-3M troppo delicato per le sue esigenze. A differenza del T-54/T-55 che invece venne inglobato nelle file delle proprie brigate corazzate, una volta occidentalizzato. Sinceramente non sono abbastanza esperto di cose sovietiche da sapere che differenze ci siano tra gli esemplari forniti all'Egitto e questo modello, prodotto nel 1944 dalla fabbrica 183 e sinceramente non me ne curo, dato che non sarà il dettaglio a caratterizzare il mio. Che dovrà solo rappresentare la preda del mio predator M51 che sto verniciando in queste ore ... la scatola del Carro Medio Sovietico prodotto dalla ZVEDZA che orgogliosamente stampa la bandiera russa in copertina ! tutti i pezzi sono contenuti in una successiva scatola in cartone ondulato che racchiude delle belle stampate in plastica verde (ovviamente il mio avrà qualche sfumatura di giallo sabbia annegato nella ruggine) i cingoli sono a maglie e per il mio era una condizione necessaria ... ci son anche dei trasparenti : troppa grazia ! le decal non mi rappresentano niente ... le istruzioni sono in cirillico con traduzione in inglese. Sono succinte ma per la chiarezza vedrò durante il montaggio. A prima vista sembra un bel modello. Considerando il prezzo "cinese", più interessante di altre soluzioni, anche più costose (il MiniArt che se non ho capito male è una ditta Ucraina, costa il doppio, il Tamiya invece è un vecchio modello e per di più un 76mm). Insomma, comincia l'avventura con l'odiato T-34 cui posso solo mostrare una bella croce di ferro per tenerlo a distanza, sperando che Sharon e Dayan non sia troppo lontani dietro le mie spalle
    2 punti
  2. Domenica non volevo alzarmi, pioveva, era buio. Che mi alzo a fare? Il telefono mi avverte di una notifica. Un collega appena uscito dalla quarantena mi manda un filmato in cui descrive la sua giornata in Appennino: poca gente che scia, nevicata abbondante, alberi già coperti. Dice: e tu che fai? Io mi vesto, prendo lo zaino con le Sigma e parto. Era già tardi ma come si può resistere? Almeno pesto la neve fresca, faccio qualche scatto. Sono già contento così!
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