Vai al contenuto

Classifica

Contenuto Popolare

Mostra il contenuto con la massima reputazione di 21/01/2021 in Blog Entries

  1. In queste giornate cupe ci si raduna attorno al fuoco a raccontarsi storie del brivido... come quelle di H. P. Lovecraft. Sono un amante della letteratura del fantastico (che è diverso dal fantasy) e Lovecraft è uno dei miei autori preferiti. So che non siamo in un circolo letterario, ma mi auguro che una chiacchierata ci stia lo stesso... e poi si parla comunque di fotografia. I racconti di Lovecraft infatti sono molto imaginifici ed hanno ispirato illustrazioni, fumetti, cinema e,naturalmente, anche la fotografia. Internet è pieno di risorse su Lovecraft per chi volesse saperne di più, qui bastano poche righe. Howard Phillips Lovecraft (1890-1937) è considerato il fondatore dell'horror moderno. Stephen King, nel suo libro "Danse Macabre", racconta che la lettura di Lovecraft è stata la scintilla ha acceso la sua vena di scrittore del brivido, quand'era ancora un ragazzino . Nato a fine Ottocento a Providence (USA) in una famiglia mediamente benestante, Lovecraft ebbe un'infanzia tragica, i genitori impazzirono uno dopo l'altro che lui era ancora bambino, furono rinchiusi in manicomio dove vi morirono pochi anni dopo. Successivamente un rovescio finanziario dei parenti a cui era stato affidato lo ridusse in povertà e ci rimase per tutta la vita. Di immensa cultura letteraria e scientifica, benchè autodidatta (non reggeva la tensione dello stare a scuola), l'unico lavoro che riuscì a fare fu quello di revisore di testi altrui (anche come ghost-writer)per quattro soldi. Quando poteva, scriveva i suoi racconti. Morì di cancro intestinale nel 1937 a poco più di quarant'anni. I suoi scritti, erano per lo più racconti dell'orrore o fiabeschi (onirici, sempre un po' cupi), furono pubblicati soprattutto su riviste del fantastico di non grandissima levatura (soprattutto Weird Tales) e poi in raccolte. Sembravano destinati all'oblio (tranne che per pochi affezionati) invece negli anni Sessanta fu ampiamente rivalutato e da allora la sua fama non fa che aumentare nel mondo. L'ultimo frutto è la serie TV Amazon "Lovecraft Country", che sta riscuotendo grande successo dappertutto. Intendiamoci, anche un affezionato come me deve riconoscere che le qualità letterarie di Lovecraft ... erano quelle che erano, a parte alcune "perle" molti suoi lavori sono quantomai mediocri. E allora perchè tanto successo postumo? Un motivo è che Lovecraft ha spostato il fulcro dell'orrore, del fantastico, dall'individuale all'universale, dall'esterno all'inconscio. Prima c'era il mostro (fantasma, vampiro, lupo mannaro, presenza malvagia), con lui la minaccia arriva a volte da pulsioni "dentro" di noi, altre volte il terrore viene da altre dimensioni, dallo spazio, da altri universi paralleli dove esseri alieni in modo inimmaginabile, che milioni di anni fa avevano dominato la Terra, aspettano di poter tornare a dominare, attraverso varchi aperti dai loro adoratori, umani e non umani o, altre volte, da incauti scienziati che si spingono a cercare ...troppo oltre. In alcuni racconti meglio riusciti, arriva a creare dei geniali legami tra stregoneria medievale e le prime scoperte della fisica moderna (Einstein era poco più vecchio di lui) della geometria non euclidea, creando scenari allucinanti. Una pagina fan-made del Necronomicon, libro oscuro che contiene conoscenze proibite. Inventato da Lovecraft, il Necronomicon ebbe così successo che tantissimi finirono per credere che esistesse davvero. Qualcuno continua a crederci e ci sono persino in vendita delle edizioni di questo libro ... inesistente . Lovecraft fu il primo a scrivere di queste cose, dopo, innumerevoli altri scrittori lo hanno imitato, in genere con risultati poco convincenti, come sempre accade quando si copia la forma ma manca l'originalità. Che Lovecraft sia ormai una icona consolidata nell'immaginario collettivo lo prova il fatto che esiste l'aggettivo "lovecraftiano", come esiste "machiavellico" o "pirandelliano" (senza naturalmente voler fare paragoni di merito). L'altro motivo è che nei racconti meglio riusciti la capacità di evocare visioni ed atmosfere, ancor più che la trama, affascina gli amanti del genere e non solo loro. Infine, alcune sue creature (in particolare una, "Il Grande Cthulhu") sono diventate più che famose, leggendarie, così conosciute universalmente da essere usate anche per dei meme. Statuetta ispirata al racconto "Il richiamo di Cthulhu" uno dei migliori. Una riproduzione abbastanza fedele del feticcio descritto nel racconto, in vendita su Amazon. Agenda e Mousepad della "Miskatonic University", Ateneo inesistente, inventato da Lovecraft, dove alcuni scienziati tentano di opporsi al male cosmico ed altri incautamente lo risvegliano. Me li hanno regalati i mei figli per Natale qualche anno fa. Confesso che ho anche un diploma di dottorato (finto) di quella Università, in "Biologia Esoterica" . T-shirt e giochi da tavolo e PC ispirati all'universo Lovecraftiano Peluche e Alfabeto per bambini ispirato alle creature di Lovecraft : A per Azatoth, C per Cthulhu e così via ... Meme per le elezioni presidenziali USA: "perchè scegliere il male minore?" Quando hai il male cosmico a disposizione? Statue Lovecraftiane a Puerto Vallarta in Messico. Va da sè che ci sono stati innumerevoli tentativi di tradurre in immagini le sue visioni. Impresa ahimè quantomai difficile e raramente riuscita. I film ispirati ai racconti di Lovecraft sono risultati essere per lo più scarsi, quando non delle vere porcherie - con una sola bellissima eccezione. A parte le manipolazioni delle trame, il problema è che al cinema si deve far vedere il mostro e quando lo si vede, beh, la magia quasi svanisce, la concretezza delude o disgusta. Il "mostro" per Lovecraft è più efficace quando evocato, suggerito, non quando è descritto nei dettagli, pena la banalizzazione. Buone atmosfere "alla Lovecraft" si incontrano invece in film non ispirati ai suoi racconti. In Psycho (quello di Hitchcock) ci sono momenti sinistramente lovecraftiani (il romanzo e la sceneggiatura sono di Robert Bloch, a cui Lovecraft "insegnò a scrivere"). Il film Alien (il primo, quello del 1979) è molto "lovecraftiano". La scena in cui l'equipaggio scopre il relitto della nave aliena, è puro Lovecraft. Il relitto alieno in un backstage. Anche il "crostaceo" Facehugger e la creatura "adulta" o Xenomorfo (opera di un più che mai delirante H. Giger) starebbero benissimo in un racconto di Lovecraft (anche se lui detestava la fantascienza in genere). In Alien I, per quasi tutto il film la creatura saggiamente si intravede appena, mai rivelata del tutto se non nelle ultime scene dove appare intera e... puntualmente perde qualcosa. Per finire nella serie di fesserie cimeatografiche "Prometheus" i vari viscidumi tentacolari devono molto alle creature lovecraftiane. "Dentro" allo Xenomorfo del 1979 c'era Bolaji Badejo, uno studente nigeriano alto più di due metri. Una giovane e bella Sigourney Weaver (ed un gatto rosso) in Alien. Tanto per rifarci gli occhi. Lovecraft adorava i gatti Lo stesso vale per i fumetti e le illustrazioni in genere, dove si sprecano immagini vagamente barocche di mostri tentacolari e altre deformità. L'errore, come al cinema, è che si punta al dettaglio, finendo fuori traccia, per così dire. Avventura di Dampyr (fumetto italiano) ispirato al racconto "Il Modello di Pickman") Hellboy incontra Cthulhu. Gustoso fumetto francese in cui Il capitano Achab incontra Cthulhu (sotto altro nome) e lo uccide con l'aiuto ... della creatura di Frankenstein. Eccellente disegno, bella storia, ma più avventura che Lovecraft. La migliore riduzione a fumetti di storie lovecraftiane che conosco è quella dell'argentino Alberto Breccia, il quale saggiamente ha reso i mostri in modo volutamente confuso, mantenendo la potenza evocativa. Una tavola di Breccia ispirata a "L'Orrore di Dunwich". I mostri di Lovecraft vanno rappresentati così (secondo me). Sorte migliore, almeno nei fumetti, è toccata ai suoi racconti di sogno, dove i mostri non ci sono. E la fotografia? Quando Lovecraft scriveva, negli anni '20, la fotografia era ormai abbastanza diffusa e la incontriamo come elemento portante in alcuni suoi racconti, soprattutto nel "modello di Pickman" dove un pittore usa delle foto come ispirazione per lo sfondo per i suoi ritratti, preatica abbastanza comune, solo che i ritratti sono di creature mostruose da lui inventate (salvo scoprire che le creature erano presenti nelle foto!). Ci sono dei fotografi che si sono dichiaratamente ispirati a Lovecraft. Uno di loro è Markus Aspegren, che ha voluto mischiare Lovecraft, ecologia e modelle/i nel suo portfolio "Plastic Waters". Le foto vorrebbero richiamare l'attenzione sull'inquinamento e la distruzione degli ecosistemi marini. Mah... non saprei, è vero che molti incubi di Lovecraft hanno origine dal mare, ma qui le "creature" rappresentate sono assai poco lovecraftiane, anzi alcune sono piuttosto sexy, più che da incubo. Un altro è Jim Kazanjian. Crea architetture immaginarie combiando decine di ritagli di immagini diverse ricavate da archivi. Con la sua fotografia vuole (vorrebbe?) suggestionare l'osservatore e portarlo ad addentrarsi nell'immaginario. La sua ultima serie di foto si ispira appunto ai classici horror di Lovecraft e simili. Si dice affascinato dagli archetipi narrativi usati da questi autori i quali trasformano luoghi comuni in qualcosa di sinistro ed inquietante. Dove il normale incrocia lo strano ed il familiare l'estraneo. Qualcuna delle sue immagini è forse evocativa, ma non saprei quanto lovecraftiana.. C'è anche uno studio fotografico che si chiama Lovecraft e offre servizi matrimoniali anche così: Considerazione finale. A partire dagli anni 90 narrativa e, soprattutto, cinema dell'orrore hanno purtroppo subito un'ulteriore evoluzione, molto negativa, estremizzandosi verso il ributtante anzichè verso la creazione di un atmosfera. Si cerca ormai di attirare un pubblico annoiato tramite sensazioni forti ai visceri, infilando scene di macelleria una dietro l'altra e trascurando il cervello (a parte rare eccezioni). Lovecraft lì non c'è più. Silvio Renesto Tutte le immagini (C) degli aventi diritto riprodotte qui a solo scopo divulgativo .
    3 punti
  2. Scopro con sorpresa che qualcuno anche in Università ha le idee un po' confuse sull'Evoluzione. Ovvero non è del tutto convinto che ci sia un' evoluzione dei viventi. E pensare che non siamo nemmeno in Kansas. Forse il problema è che ancora oggi per la maggior parte delle persone la "cultura" è orientata del tutto o quasi in direzione umanistica o tecnologica (o tutte e due)? A volte si pensa anche alla medicina applicata, ma la componente naturalistica ahimè, è Cenerentola, qualche senso di colpa che spinge un po' più persone a interessarsi di ecologia, viste le contingenze a cui stiamo andando incontro. Intendiamoci, fra le persone con un minimo di cultura tanti sanno (o pensano di sapere) cosa sia l'Evoluzione, ma a parte i professionisti (Genetisti e Paleontologi soprattutto), alcuni naturalisti e appassionati, ho l'impressione che il resto, anche quelle che "credono" (mi si passi il termine che contraddirò tra poco) nell'Evoluzione, non abbia idee molto chiare . Eppure capirne di più farebbe bene. Non sto certo a fare una lezione sulla concezione moderna dell'Evoluzione, nè su come funziona. Le risorse per approfondire non mancano e non è questo il luogo. E' solo una riflessione mia su perchè si dovrebbe sapere qualcosa sull'evoluzione. Sapere ad esempio che l'Evoluzione non è più una "Teoria". E' una Legge. Che differenza c'è in scienza tra Teoria e Legge? La Legge, come quella di Gravità, enuncia un fatto, su cui si possono fare esperimenti per verificarla. Oggi è possibile fare esperimenti evoluzionistici, lo fanno in Genetica. Il legame Mutazione-Selezione-Evoluzione è assodato. Quindi non c'è più bisogno di "credere" nell'Evoluzione di quanto ce ne sia per la legge di gravità. La "teoria" cerca di spiegare come funziona l'evoluzione, non se esista o meno. Sapere dell''Evoluzione rende umili. La sintesi moderna del meccanismo evoultivo ci fa capire che i "grandi" passi dell'evoluzione sono innescati da fenomeni climatici e geologici, più che a competizione, che gioca su scala molto più piccola. Fenomeni sui quali non mi risulta si abbia ancora controllo. Almeno finchè non si riesce a fermare il movimento delle placche terrestri o i movimenti del Nucleo Terrestre. Abbiamo un certo potere sulla superficie della crosta terrestre e sui viventi, senza dubbio (e lo usiamo male), ma i grandi fenomeni sono ancora più forti di noi. Cranio di Tigre dai Denti a Sciabola. Questi magnifici predatori si sono estinti circa 12.000 anni fa insieme a tanti altri animali, in quella che viene chiamata la Scomparsa della Megafauna, un fenomeno che ha interessato quasi tutto il mondo. Modello in resina ad alta fedeltà, di (c) Bone Clones Inc. . Sapere dell' Evoluzione rende uguali. Siamo tutti legati da un'origine comune, più o meno vicina, ma non c'è nessuna "creatura a parte", sottostiamo alle stesse leggi , non ci sono superiorità assolute, solo contingenti e sempre transitorie. Tra noi e il nostro cugino più prossimo, Lo Scimpanzè, c'è solo una manciata di mutazioni. Abbiamo fatto sesso con l'uomo (e le donne) di Neandertal, soprattutto noi Euroasiatici, e ce ne portiamo dentro dei pezzettini di DNA. Un Uomo di Neandertal osserva la sua selce appena scheggiata, modello fotografato al Museo di Storia Naturale di Vienna, sfondo eliminato in postproduzione. Sapere dell'Evoluzione rende saggi. Sapere che la storia dei viventi è una storia di relazioni reciproche, instabili, in evoluzione appunto, ci fa capire che siamo una parte di una comunità vivente che ha avuto un'origine e può avere una fine, e che è la salute della comunità intera che garantisce la salute nostra. Lucy (o sua sorella) e suo "marito" camminano sulla sabbia vulcanica ardente di Laetoli in Tanzania, lasciano quelle impronte che milioni di anni dopo dimostreranno che questi nostri antichissimi antenati avevano una postura eretta come la nostra. Modelli fotografati al Museo di Storia Naturale di Vienna, l'ambientazione è veramente la piana di Laetoli, aggiunta in postproduzione. Sapere dell' Evoluzione ci rende responsabili. Nell'Ottocento si pensava che l'evoluzione fosse solo o soprattutto una lotta per la supremazia di una specie sul'altra e tanti economisti e politici se ne sono innamorati. Oggi sappiamo che non è così. La selezione opera in un modo un po' diverso: la sopravvivenza su larga scala non sta nella competizione sempre più spinta, ma nel mantenere l'equilibrio fra le parti che coevolvono. Siccome siamo diventati una specie intelligente e "progredita", possiamo interferire un po' di più su questi equilibri rispetto ad altre specie, ma un maggiore potere, come per l'Uomo Ragno, comporta maggiori responsabilità. Sapere come lavora l'Evoluzione su larga scala, ci fa capire che pasticciare a caso con il benessere della biosfera anche se può sembrare utile, redditizio, e magari lo è, a breve termine, alla lunga potrebbe diventare assai poco divertente. Sapere dell'Evoluzione ci conferma se mai servisse che non ci sono vincitori e vinti assoluti, ma solo relativi. In natura non ci sono intenzioni, promesse, premi o punizioni, presenti o futuri, ma solo fenomeni, azioni e le loro conseguenze, a cui occorre fare attenzione, qui ed ora, e su cui agire consapevolmente, qui ed ora. Se si vuole eh, se no va bene lo stesso, basta saperlo. Tanto prima o poi verosimilmente ci si estinguerà, come l'Austrovenator qui sopra, ma almeno lui non ne ebbe colpa. Fotografato alla mostra dei Dinosauri Argentini, sfondo oscurato in postproduzione. E allora: Viva la Evoluciòn!
    1 punto
×
×
  • Crea Nuovo...