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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 20/01/2021 in tutte le aree

  1. Ecco alcune foto di Milano sotto la neve, 27 Dicembre........Erano alcuni anni che non nevicava in maniera consistente, e se va avanti così, ne passeranno altri......Rimpiango l'85.......
    7 punti
  2. Obiezione, Vostro Onore : perchè su Nikonland non sono ancora stati pubblicati i test di Nikon Z6 II, Z7 II e Nikkor Z 50/1.2 S ma solo delle anteprime ? Perchè pur a distanza di mesi dal momento in cui le abbiamo ricevute, riteniamo che - a causa delle restrizioni imposte dalle leggi in materia Covid - non abbiamo ancora una esperienza adeguata a poterle valutare effettivamente, al di là delle caratteristiche che tutti potete leggere nel pieghevole. Provare a fondo una fotocamera complessa come una Z6 II richiede di portarla al limite. E chi scrive ancora non l'ha potuto fare, essendo costretto in casa, senza poter uscire se non con una autocertificazione che attesti il perchè ha necessità di uscire di casa. Ma la Z6 II non è una macchina da still-life, almeno, non per vocazione. Infine, con temperature medie di 2° C e minime di -5 °C, non è che sia proprio la stagione che invoglia a fotografare all'aperto. Insomma, NOI siamo gente seria. Gli altri sono più o meno pagati per pubblicare articoli e devono liberarsi di cose che non hanno comprato per poter dedicarsi ad altre cose per cui siano pagati. Noi no. Le abbiamo comprate, pagate, per tenerle ed usarle a lungo. E non facciamo quello che facciamo su queste pagine per guadagnarci uno stipendio. Quando sarà tempo, scriveremo la nostra opinione seria e circostanziata sulle nuove macchine. ___________________________ Max y Mauro
    5 punti
  3. In aggiunta, per me che a causa del clima e delle differenti restrizioni la Z6ii sono riuscito ad utilizzarla in maniera consona, dedicandomi con la 7ii allo still life, vorrei aggiungere opportunità di scatto a quelle già abbastanza sfidanti che ho gestito. Soggetti, più che situazioni. Non ci limitiamo a fotografare foglie autunnali sul marciapiede come sfondo o depositi di materiali abbandonati come usano fare siti molto considerati sul web Ma le nostre considerazioni nel frattempo non vi sono mancate e neppure le gallerie fotografiche specifiche: basterebbe già visitarle per rendersi conto. Nikonland is different...
    3 punti
  4. Si appunto. Giusto per dire di non averne ancora parlato... Siamo proprio diversi dal resto del web. Chi voglia sapere come funzionino le Nikon, deve venire a leggere qui
    2 punti
  5. Non di questo inverno però ... condizioni metereologiche e location differenti Giornata grigia sullo Scrivia: Giornata nevosa in Val Roseg. Mi piacevano l'atmosfera delicata nella prima e la presenza del secondo fringuello sfuocato sullo sfondo nella seconda.
    2 punti
  6. Veramente! possibile che si dia ascolto ad "influencer" che, è evidente, non hanno la minima idea di quel che fanno e dicono? BTW non ho esperienza diretta di altre ML ma il mirino delle Z come qualità della visualizzazione è molto buono e, di sicuro, a provare a cercarne i difetti non metterei la risoluzione nella lista ma piuttosto ragionerei di tempo di refresh e di qualità in luminosità molto bassa!
    2 punti
  7. Eccolo là che ricasca con un altro aggeggio luminoso! Da buon feticista questa volta vi mostro un oggetto dedicato al video, ma anche alla fotografia. Cosa ha di particolare? sta in tasca meglio di uno smartphone e se lo si possiede è obbligatorio averlo sempre dietro. Si tratta di un pannellino in alluminio che sta in una mano. Ma che alla massima potenza è molto luminoso, 600 lm dichiarati che tiene con la massima carica (2.8 Ah) per un'ora circa Ha un comodo display oled con indicati in colori diversi, la durata stimata, la carica, la potenza in uso e la temperatura impostabile da 3000k a 6500k. Non è certo uno strumento da studio, ma è ottimo per dare il tocco personale in qualunque situazione sconveniente. Se si possiedono più unità, anche di misure diverse, può diventare un comodo sistema portatile per piccoli set improvvisati. Qui ad esempio dall'alto d'effetto, arriva la luce della spada di luce (che spesso resta a casa per le dimensioni non proprio tascabili) e di fronte questo piccoletto al 20% della sua potenza. Essendo piccolo ci si può permettere di avvicinarlo parecchi sfruttando di più la sua luminosità. Prevedo di giocare un po' allo Still Life, tra un po' ...così vediamo le potenzialità questi oggettini economici ma indispensabili "alla bisogna" ...
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  8. In queste giornate cupe ci si raduna attorno al fuoco a raccontarsi storie del brivido... come quelle di H. P. Lovecraft. Sono un amante della letteratura del fantastico (che è diverso dal fantasy) e Lovecraft è uno dei miei autori preferiti. So che non siamo in un circolo letterario, ma mi auguro che una chiacchierata ci stia lo stesso... e poi si parla comunque di fotografia. I racconti di Lovecraft infatti sono molto imaginifici ed hanno ispirato illustrazioni, fumetti, cinema e,naturalmente, anche la fotografia. Internet è pieno di risorse su Lovecraft per chi volesse saperne di più, qui bastano poche righe. Howard Phillips Lovecraft (1890-1937) è considerato il fondatore dell'horror moderno. Stephen King, nel suo libro "Danse Macabre", racconta che la lettura di Lovecraft è stata la scintilla ha acceso la sua vena di scrittore del brivido, quand'era ancora un ragazzino . Nato a fine Ottocento a Providence (USA) in una famiglia mediamente benestante, Lovecraft ebbe un'infanzia tragica, i genitori impazzirono uno dopo l'altro che lui era ancora bambino, furono rinchiusi in manicomio dove vi morirono pochi anni dopo. Successivamente un rovescio finanziario dei parenti a cui era stato affidato lo ridusse in povertà e ci rimase per tutta la vita. Di immensa cultura letteraria e scientifica, benchè autodidatta (non reggeva la tensione dello stare a scuola), l'unico lavoro che riuscì a fare fu quello di revisore di testi altrui (anche come ghost-writer)per quattro soldi. Quando poteva, scriveva i suoi racconti. Morì di cancro intestinale nel 1937 a poco più di quarant'anni. I suoi scritti, erano per lo più racconti dell'orrore o fiabeschi (onirici, sempre un po' cupi), furono pubblicati soprattutto su riviste del fantastico di non grandissima levatura (soprattutto Weird Tales) e poi in raccolte. Sembravano destinati all'oblio (tranne che per pochi affezionati) invece negli anni Sessanta fu ampiamente rivalutato e da allora la sua fama non fa che aumentare nel mondo. L'ultimo frutto è la serie TV Amazon "Lovecraft Country", che sta riscuotendo grande successo dappertutto. Intendiamoci, anche un affezionato come me deve riconoscere che le qualità letterarie di Lovecraft ... erano quelle che erano, a parte alcune "perle" molti suoi lavori sono quantomai mediocri. E allora perchè tanto successo postumo? Un motivo è che Lovecraft ha spostato il fulcro dell'orrore, del fantastico, dall'individuale all'universale, dall'esterno all'inconscio. Prima c'era il mostro (fantasma, vampiro, lupo mannaro, presenza malvagia), con lui la minaccia arriva a volte da pulsioni "dentro" di noi, altre volte il terrore viene da altre dimensioni, dallo spazio, da altri universi paralleli dove esseri alieni in modo inimmaginabile, che milioni di anni fa avevano dominato la Terra, aspettano di poter tornare a dominare, attraverso varchi aperti dai loro adoratori, umani e non umani o, altre volte, da incauti scienziati che si spingono a cercare ...troppo oltre. In alcuni racconti meglio riusciti, arriva a creare dei geniali legami tra stregoneria medievale e le prime scoperte della fisica moderna (Einstein era poco più vecchio di lui) della geometria non euclidea, creando scenari allucinanti. Una pagina fan-made del Necronomicon, libro oscuro che contiene conoscenze proibite. Inventato da Lovecraft, il Necronomicon ebbe così successo che tantissimi finirono per credere che esistesse davvero. Qualcuno continua a crederci e ci sono persino in vendita delle edizioni di questo libro ... inesistente . Lovecraft fu il primo a scrivere di queste cose, dopo, innumerevoli altri scrittori lo hanno imitato, in genere con risultati poco convincenti, come sempre accade quando si copia la forma ma manca l'originalità. Che Lovecraft sia ormai una icona consolidata nell'immaginario collettivo lo prova il fatto che esiste l'aggettivo "lovecraftiano", come esiste "machiavellico" o "pirandelliano" (senza naturalmente voler fare paragoni di merito). L'altro motivo è che nei racconti meglio riusciti la capacità di evocare visioni ed atmosfere, ancor più che la trama, affascina gli amanti del genere e non solo loro. Infine, alcune sue creature (in particolare una, "Il Grande Cthulhu") sono diventate più che famose, leggendarie, così conosciute universalmente da essere usate anche per dei meme. Statuetta ispirata al racconto "Il richiamo di Cthulhu" uno dei migliori. Una riproduzione abbastanza fedele del feticcio descritto nel racconto, in vendita su Amazon. Agenda e Mousepad della "Miskatonic University", Ateneo inesistente, inventato da Lovecraft, dove alcuni scienziati tentano di opporsi al male cosmico ed altri incautamente lo risvegliano. Me li hanno regalati i mei figli per Natale qualche anno fa. Confesso che ho anche un diploma di dottorato (finto) di quella Università, in "Biologia Esoterica" . T-shirt e giochi da tavolo e PC ispirati all'universo Lovecraftiano Peluche e Alfabeto per bambini ispirato alle creature di Lovecraft : A per Azatoth, C per Cthulhu e così via ... Meme per le elezioni presidenziali USA: "perchè scegliere il male minore?" Quando hai il male cosmico a disposizione? Statue Lovecraftiane a Puerto Vallarta in Messico. Va da sè che ci sono stati innumerevoli tentativi di tradurre in immagini le sue visioni. Impresa ahimè quantomai difficile e raramente riuscita. I film ispirati ai racconti di Lovecraft sono risultati essere per lo più scarsi, quando non delle vere porcherie - con una sola bellissima eccezione. A parte le manipolazioni delle trame, il problema è che al cinema si deve far vedere il mostro e quando lo si vede, beh, la magia quasi svanisce, la concretezza delude o disgusta. Il "mostro" per Lovecraft è più efficace quando evocato, suggerito, non quando è descritto nei dettagli, pena la banalizzazione. Buone atmosfere "alla Lovecraft" si incontrano invece in film non ispirati ai suoi racconti. In Psycho (quello di Hitchcock) ci sono momenti sinistramente lovecraftiani (il romanzo e la sceneggiatura sono di Robert Bloch, a cui Lovecraft "insegnò a scrivere"). Il film Alien (il primo, quello del 1979) è molto "lovecraftiano". La scena in cui l'equipaggio scopre il relitto della nave aliena, è puro Lovecraft. Il relitto alieno in un backstage. Anche il "crostaceo" Facehugger e la creatura "adulta" o Xenomorfo (opera di un più che mai delirante H. Giger) starebbero benissimo in un racconto di Lovecraft (anche se lui detestava la fantascienza in genere). In Alien I, per quasi tutto il film la creatura saggiamente si intravede appena, mai rivelata del tutto se non nelle ultime scene dove appare intera e... puntualmente perde qualcosa. Per finire nella serie di fesserie cimeatografiche "Prometheus" i vari viscidumi tentacolari devono molto alle creature lovecraftiane. "Dentro" allo Xenomorfo del 1979 c'era Bolaji Badejo, uno studente nigeriano alto più di due metri. Una giovane e bella Sigourney Weaver (ed un gatto rosso) in Alien. Tanto per rifarci gli occhi. Lovecraft adorava i gatti Lo stesso vale per i fumetti e le illustrazioni in genere, dove si sprecano immagini vagamente barocche di mostri tentacolari e altre deformità. L'errore, come al cinema, è che si punta al dettaglio, finendo fuori traccia, per così dire. Avventura di Dampyr (fumetto italiano) ispirato al racconto "Il Modello di Pickman") Hellboy incontra Cthulhu. Gustoso fumetto francese in cui Il capitano Achab incontra Cthulhu (sotto altro nome) e lo uccide con l'aiuto ... della creatura di Frankenstein. Eccellente disegno, bella storia, ma più avventura che Lovecraft. La migliore riduzione a fumetti di storie lovecraftiane che conosco è quella dell'argentino Alberto Breccia, il quale saggiamente ha reso i mostri in modo volutamente confuso, mantenendo la potenza evocativa. Una tavola di Breccia ispirata a "L'Orrore di Dunwich". I mostri di Lovecraft vanno rappresentati così (secondo me). Sorte migliore, almeno nei fumetti, è toccata ai suoi racconti di sogno, dove i mostri non ci sono. E la fotografia? Quando Lovecraft scriveva, negli anni '20, la fotografia era ormai abbastanza diffusa e la incontriamo come elemento portante in alcuni suoi racconti, soprattutto nel "modello di Pickman" dove un pittore usa delle foto come ispirazione per lo sfondo per i suoi ritratti, preatica abbastanza comune, solo che i ritratti sono di creature mostruose da lui inventate (salvo scoprire che le creature erano presenti nelle foto!). Ci sono dei fotografi che si sono dichiaratamente ispirati a Lovecraft. Uno di loro è Markus Aspegren, che ha voluto mischiare Lovecraft, ecologia e modelle/i nel suo portfolio "Plastic Waters". Le foto vorrebbero richiamare l'attenzione sull'inquinamento e la distruzione degli ecosistemi marini. Mah... non saprei, è vero che molti incubi di Lovecraft hanno origine dal mare, ma qui le "creature" rappresentate sono assai poco lovecraftiane, anzi alcune sono piuttosto sexy, più che da incubo. Un altro è Jim Kazanjian. Crea architetture immaginarie combiando decine di ritagli di immagini diverse ricavate da archivi. Con la sua fotografia vuole (vorrebbe?) suggestionare l'osservatore e portarlo ad addentrarsi nell'immaginario. La sua ultima serie di foto si ispira appunto ai classici horror di Lovecraft e simili. Si dice affascinato dagli archetipi narrativi usati da questi autori i quali trasformano luoghi comuni in qualcosa di sinistro ed inquietante. Dove il normale incrocia lo strano ed il familiare l'estraneo. Qualcuna delle sue immagini è forse evocativa, ma non saprei quanto lovecraftiana.. C'è anche uno studio fotografico che si chiama Lovecraft e offre servizi matrimoniali anche così: Considerazione finale. A partire dagli anni 90 narrativa e, soprattutto, cinema dell'orrore hanno purtroppo subito un'ulteriore evoluzione, molto negativa, estremizzandosi verso il ributtante anzichè verso la creazione di un atmosfera. Si cerca ormai di attirare un pubblico annoiato tramite sensazioni forti ai visceri, infilando scene di macelleria una dietro l'altra e trascurando il cervello (a parte rare eccezioni). Lovecraft lì non c'è più. Silvio Renesto Tutte le immagini (C) degli aventi diritto riprodotte qui a solo scopo divulgativo .
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  9. Alcuni anni fa, di questi tempi sembra quasi un'altra vita. Sto ripescando nel catalogo alcune foto, e le postproduco con gli attuali strumenti - C1! - cercando di rendere quello che non mi era riuscito prima, cioè la luce degli ultimi momenti del giorno. D5 su 500/4G AFS VR 1/30 f4 ISO 3200 Questa immagine ha un significato speciale, in relazione alla complessità per farla. Per la capacità di stare mimetizzati - non è un crop - ed è evidente che mi ha visto, ma solo perché l'ho fotografato ed ha sentito il rumore dell'otturatore della D5. Altrimenti non mi sarebbe mai venuto così vicino. Come è più semplice ora con la Z6!!!! Analoga difficoltà per evitare il micromosso: 1/30 a 500mm in scatto singolo! Insieme, scelta del tempo per avere lui fermo ed azione estremamente delicata sul pulsante di scatto. A dire che, per avere un tempo di sicurezza, diciamo 1/250, avrei dovuto scattare a 25.000 ISO - con ben altro risultato in termini di pulizia del file nel fine dettaglio di pelo e corna. Speriamo che finisca presto questo ennesimo lock down!!!!
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  10. Più piccole di Imperatori e Dragoni, ma altrettanto stupende. Ecco le libellule Smeraldo. In inglese vengono dette semplicemente Emerald (Smeraldo), in Italia si preferisce usare il femminile, "la Smeralda". Di solito, le libellule che ci vediamo volare intorno sono per lo più rosse o azzurre (i maschi) o di colori ocracei (le femmine). Le Smeralde invece sono di uno splendido verde metallico che riflette la luce del sole come le pietre preziose da cui prendono il nome. Si possono incontrare lungo i corsi d'acqua con un po' di corrente, di cui ne percorrono velocissime le rive in un continuo avanti indietro. Non passano inosservate, ma coglierle non è facile, ci si apposta e si spera che si posino per un breve riposo (cosa che fanno raramente) oppure che si fermino un attimo a mezz'aria per lasciarci scaricare una raffica di scatti appassionati. In Italia settentrionale le più diffuse sono la Smeralda metallica (Somatochlora metallica), la Smeralda maculata (Somatochlora maculata) e la Smeralda di fiume (Oxygastra curtisii) che è fra le specie che hanno un posto speciale nel mio cuore di macrofotografo. La Smeralda metallica è ... tutta verde metallico. Vederla in volo è bello, ma le dimensioni non troppo grandi e la velocità di volo elevata impediscono di ammirarla come si deve. Fotografarla e poi rivederla con calma ingrandita, è un'emozione vera ed in fondo dev'essere soprattutto per questo che fotografo le libellule, per poter godere di quanto sono belle. La Smeralda maculata ha l'addome (non chiamatelo mai coda! Gli insetti non hanno coda) orlato di macchie gialle tonde. Molto bella anche lei, ma la "metallica" a me piace di più. L'Oxygastra curtisii viene chiamata Smeralda di fiume, ma non è come le altre (fa anche parte di una famiglia differente), è molto più scura, un po' meno "metallica", ma altrettanto bella per il profilo soprattuto del maschio, che ha un addome sottile con un leggero rigonfiamento a clava all'estremità e per la serie di macchie arancione sempre sull'addome (gli inglesi la chiamano infatti "Orange spotted emerald"). In Italia è una specie a rischio, per cui rara. Fu una delle prime libellule che fotografai, ormai decenni fa, quasi per caso sul Ticino, allora specie per me sconosciuta. Poi la cercai a lungo senza rivederla fino a due-tre anni fa quando con mia sorpresa ne scoprii una piccola popolazione sull'Adda, in un sito che frequentavo da anni senza averla mai vista. Nell'estate del 2020 ne ho incontrato degli esemplari in un secondo sito, sempre sull'Adda, cosa che mi ha fatto molto contento perchè vuol dire che la specie si sta forse riprendendo e poi perchè ... zac, eccola fermata in volo ! Sulle prime pensavo ad una Somatochlora, poi quando l'ho riconosciuta, quasi non riuscivo a crederci. Una fotografia "speciale" per me. Alla prossima, sempre il vostro amichevole Uomo Ragno, err... no, volevo dire: Fotografo di libellule
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  11. Bella foto e spiegazione, non posso che concordare, l'ho sperimentato il mese scorso, subito prima del dpcm Natale sono riuscito a fare due uscite nel mio capanno per le poiane, erano estremamente sospettose, ma ho fatto tanti scatti che che con la reflex in buona parte non sarei riuscito a fare.
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  12. Bellissima foto Massimo, complimenti per tutto, particolarmente intrigante la cromia fredda!
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  13. Nikon Z6 + 85 f1.8 S Luci flash
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  14. A Francoforte, scatto d'archivio con la tascabile nikon V1!!!
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  15. Ma quando arriveranno corpi equivalenti o migliori della Canon EOS R5 sarà dura giustificare il mantenimento di D5-D850-D810 e compagnia cantante ... Sempre per chi ha senso critico oppure cerca di meglio. Di certo le mirrorless - tutte - non sono più da "un colpo solo". Chiamano di sparare a ripetizione, come le carabine Winchester e le Browing M2 di certo la foto di questo cervo è come piace a me che sia fatta : lui/lei che mi guarda in faccia, a viso aperto, niente sotterfugi.
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  16. Bella la foto, ma come dico sempre immedisimandomi nel fotografo, la soddisfazione più grande è - secondo me - essere lì, essere riuscito ad ottenere un faccia a faccia con questo splendido animale, essere riuscito a sentire quasi il suo respiro, a guardarlo negli occhi e, alla fine, a immortalarlo in una bella immagine. Le ore passate a fotografare soddisfano almeno quanto i buoni scatti che si riescono a portare a casa...
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  17. Questa tua frase riassume due anni e mezzo di prove ed articoli sul sistema Z. E i tre anni precedenti, passati a provare mirrorless di altri marchi, mentre tu andavi a cervi con la D5. La foto, bellissima, me la ricordavo e, in topic con l'odierna revisione sw, complimenti per la nuova veste che le rende ancora più merito. Non ho modo di fotografare in questo tuo ambito, ma come ho sempre scritto fin qui, da quando uso mirrorless, prima affiancate alle reflex e adesso esclusivamente, Wilderness è il primo ambito che ho immaginato potesse essere premiato dalla sostituzione delle reflex da parte delle mirrorless. Che andranno sempre a migliorare, consentendo molto più che a De Niro...con il suo "un colpo solo" ! Soddisfazioni...
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