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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 18/01/2021 in tutte le aree

  1. Alcuni anni fa, di questi tempi sembra quasi un'altra vita. Sto ripescando nel catalogo alcune foto, e le postproduco con gli attuali strumenti - C1! - cercando di rendere quello che non mi era riuscito prima, cioè la luce degli ultimi momenti del giorno. D5 su 500/4G AFS VR 1/30 f4 ISO 3200 Questa immagine ha un significato speciale, in relazione alla complessità per farla. Per la capacità di stare mimetizzati - non è un crop - ed è evidente che mi ha visto, ma solo perché l'ho fotografato ed ha sentito il rumore dell'otturatore della D5. Altrimenti non mi sarebbe mai venuto così vicino. Come è più semplice ora con la Z6!!!! Analoga difficoltà per evitare il micromosso: 1/30 a 500mm in scatto singolo! Insieme, scelta del tempo per avere lui fermo ed azione estremamente delicata sul pulsante di scatto. A dire che, per avere un tempo di sicurezza, diciamo 1/250, avrei dovuto scattare a 25.000 ISO - con ben altro risultato in termini di pulizia del file nel fine dettaglio di pelo e corna. Speriamo che finisca presto questo ennesimo lock down!!!!
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  2. cribbio... l'avevo scritto...!!! sta a vedere che abbiamo trovato modo di scrivere negli exif il valore di diaframma in uso nelle foto scattate con obiettivi senza CPU...!!! Mi sta arrivando l'adattatore per i Nikon F: vero target della futura prova !
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  3. Eccolo là che ricasca con un altro aggeggio luminoso! Da buon feticista questa volta vi mostro un oggetto dedicato al video, ma anche alla fotografia. Cosa ha di particolare? sta in tasca meglio di uno smartphone e se lo si possiede è obbligatorio averlo sempre dietro. Si tratta di un pannellino in alluminio che sta in una mano. Ma che alla massima potenza è molto luminoso, 600 lm dichiarati che tiene con la massima carica (2.8 Ah) per un'ora circa Ha un comodo display oled con indicati in colori diversi, la durata stimata, la carica, la potenza in uso e la temperatura impostabile da 3000k a 6500k. Non è certo uno strumento da studio, ma è ottimo per dare il tocco personale in qualunque situazione sconveniente. Se si possiedono più unità, anche di misure diverse, può diventare un comodo sistema portatile per piccoli set improvvisati. Qui ad esempio dall'alto d'effetto, arriva la luce della spada di luce (che spesso resta a casa per le dimensioni non proprio tascabili) e di fronte questo piccoletto al 20% della sua potenza. Essendo piccolo ci si può permettere di avvicinarlo parecchi sfruttando di più la sua luminosità. Prevedo di giocare un po' allo Still Life, tra un po' ...così vediamo le potenzialità questi oggettini economici ma indispensabili "alla bisogna" ...
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  4. Prima uscita con il mio nuovo superzoom per la Z6, il Nikkor Z 24-200mm f4/6.3 Vr. Non avevo pretese di realizzare grandi foto dal punto di vista artistico, mi interessava vedere com'era la sua resa e come mi sarei trovato con questo tuttofare di cui si è parlato molto bene. Il mio non è un test "numerico", sono delle prime impressioni ed una valutazione soggettiva, rapportata all'uso che intendo farne. Per i test più approfonditi, foto dell'obiettivo ecc., vi rimando agli articoli di Mauro Maratta e di Max Aquila. L'obiettivo. Sorprendentemente leggero! Pesa meno del 24-70 f4 S. Naturale perchè baionetta (di alluminio) a parte, il resto è di plastica. Buona plastica però, solida, "casca" molto bene in mano, ben bilanciato, non ci sono giochi, la zoomata è molto fluida senza essere lasca, l'Af è silenzioso e anche piuttosto veloce con la Z6 aggiornata all'ultimo firmware. Si estende zoomando ma non in modo eccessivo. Certamente non è un obiettivo da maltrattare troppo, ma come ergonomia per un obiettivo da viaggio e reportage leggero, mi piace. Ghiera di messa a fuoco by wire è molto sottile. Da usare solo se non se ne può fare a meno. Nessun tasto, selettore od altro sul barilotto. Non ne ho sentito comunque il bisogno. Il mirino della Z6, perlomeno come da me impostato, mi è sembrato leggermente scuro a 200mm a F6.3, ma niente di preoccupante. La sua resa. Nota: Quanto scrivo è riferito ai 24 megapixel della Z6, non possiedo la Z7, quindi non posso esprimermi in merito all'uso con quel sensore. Quando lessi gli articoli di Max e Mauro su questo zoom, rimasi colpito dalle loro valutazioni molto positive. Non avevo motivo di dubitarne, perchè so che sono rigorosi nei loro test, ma mi pareva così strano entusiasmarsi per un 24-200... . Provandolo mi sono entusiasmato anch'io! Davvero molto buono per essere un superzoom, tanto da (scusate il giro di parole) ... non sembrare nemmeno un superzoom! Con "buono" intendo nitidezza più che soddisfacente, bei colori, assenza di aberrazioni e pochissima distorsione (entrambe corrette probabilmente via software, ma il risultato c'è comunque). In condizioni di abbondanza di luce, come nella mia prova in esterni, specialmente tra f8 e f11, conferma la sua validità come ottica da viaggio sia per foto di "paesaggio" che per scorci e particolari, dove mantiene una ottima nitidezza. Grandangolo tele Crop 100% della foto sopra. Questi sotto NON sono crop ma foto di dettagli a diverse focali. Attività fisica in singolo a distanza, come da regole: il mio compare si esibisce nella forma di bastone del Taijiquan, la Z6 e il 24-200 lo seguono: In un paio di foto il bastone è leggermente curvo perchè avendo scattato a raffica con l'otturatore elettronico si ha un po' di rolling shutter. In interni non troppo luminosi chiaramente occorre usare il flash o alzare gli ISO secondo necessità, ma con la Z6 non è un grosso problema. L' unico che non può protestare... Un quasi macro? sì e no, vediamo perchè. NON ho comprato il 24-200 per usarlo come macro sul campo. Però ho voluto divertirmi a esplorare le sue capacità nella fotografia ravvicinata. Test "floreale". Due luci, una di fianco a destra di chi guarda, più potente ed una più debole frontale. Il 24-200 ha una messa a fuoco minima che varia con la focale (dati Nikon Canada): 50 cm a 24mm 54 cm a 35mm 55 cm a 50mm 58 cm a 70mm 65 cm at 105mm 68 cm at 135mm 70 cm at 200mm 70 cm alla focale 200mm è un valore inferiore (di 1cm) a quello del 200mm micro-nikkor f4 Ai. Questo farebbe pensare ad un vero macro, in quanto il 200mm micro-nikkor Ai a quella distanza raggiunge un rapporto di riproduzione di 1:2 (0.5x). Non è così e coerentemente nelle specifiche di questo zoom mi pare non ci sia scritto macro da nessuna parte. A 70 cm di distanza di messa a fuoco ed alla focale di 200mm il 24-200 raggiunge un rapporto di riproduzione leggermente inferiore ad 1:3 (0,28) comunque sufficiente per fotografia ravvicinata, soprattutto still life. Non ha l'incisione di un macro moderno (sarebbe strano se l'avesse e sarebbe altrettanto irrealistico aspettarselo), tuttavia la resa è più che dignitosa. Il rapporto di riproduzione è piuttosto basso perchè, come praticamente tutti gli obiettivi recenti ed in particolar modo i superzoom, il 24-200 accorcia sensibilmente la sua focale alle brevi distanze. In pratica alla distanza di messa a fuoco di 70 cm a 200mm di focale nominale, la focale effettiva è circa 122mm. Un trucco per trasformarlo in un (quasi) vero macro senza perdere nemmeno troppa qualità c'è comunque: basta aggiungerci una lente addizionale a due elementi. Nella foto sotto ho montato un doppietto Olympus paragonabile alla Marumi 330 DHG. Messa a fuoco ad infinito e focale 200mm. Con la messa a fuoco ad infinito si ha una distanza di lavoro di 33 cm ed una qualità molto elevata. Senza lente addizionale: Con lente addizionale da 3 diottrie: crop 100% Se non ci si vuole avvicinare troppo c'è anche un altro trucco: montare un tubo di prolunga SENZA MODIFICARE LA DISTANZA DI MESSA A FUOCO. Come ho già spiegato in altri articoli, montando il tubo, l'obiettivo metterà a fuoco come se il soggetto fosse più lontano, quindi la focale effettiva risulterà meno ridotta. Mica male come risultato (lo stesso discorso vale anche per la lente addizionale, all'ingrandimento dovuto alla lente si somma il fatto che con l'obiettivo ad infinito la focale effettiva è vicina a quella nominale, da tenere presente però che la lente addizionale accorcia le focali, il tubo no). Si potrebbe anche ingrandire di più avvicinandosi, ma già così è un bel risultato. Ripeto quanto scritto sopra: non ho preso il 24-200 per usarlo come macro, ma se durante una gita "leggera" con solo la Z6 e questo zoom mi trovassi davanti un soggetto interessante da fotografare da vicino, non esiterei a montarci sopra una lente (magari da 2 diottrie anzichè 3, così da avere 50cm di distanza di lavoro) che sta ovunque e non ingombra. Conclusione: Soddisfatto dell'acquisto? Sì, almeno da questo prime prove, direi più che soddisfatto. Fa quel che deve e lo fa bene. E' chiaro che bisogna essere realistici, non ci si deve aspettare che faccia quel che fa un 70-200 f2.8 da 2700 euro, però sicuramente non delude, anzi non esito ad unirmi al positivo giudizio di chi ne ha scritto in precedenza. Silvio Renesto
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  5. Più piccole di Imperatori e Dragoni, ma altrettanto stupende. Ecco le libellule Smeraldo. In inglese vengono dette semplicemente Emerald (Smeraldo), in Italia si preferisce usare il femminile, "la Smeralda". Di solito, le libellule che ci vediamo volare intorno sono per lo più rosse o azzurre (i maschi) o di colori ocracei (le femmine). Le Smeralde invece sono di uno splendido verde metallico che riflette la luce del sole come le pietre preziose da cui prendono il nome. Si possono incontrare lungo i corsi d'acqua con un po' di corrente, di cui ne percorrono velocissime le rive in un continuo avanti indietro. Non passano inosservate, ma coglierle non è facile, ci si apposta e si spera che si posino per un breve riposo (cosa che fanno raramente) oppure che si fermino un attimo a mezz'aria per lasciarci scaricare una raffica di scatti appassionati. In Italia settentrionale le più diffuse sono la Smeralda metallica (Somatochlora metallica), la Smeralda maculata (Somatochlora maculata) e la Smeralda di fiume (Oxygastra curtisii) che è fra le specie che hanno un posto speciale nel mio cuore di macrofotografo. La Smeralda metallica è ... tutta verde metallico. Vederla in volo è bello, ma le dimensioni non troppo grandi e la velocità di volo elevata impediscono di ammirarla come si deve. Fotografarla e poi rivederla con calma ingrandita, è un'emozione vera ed in fondo dev'essere soprattutto per questo che fotografo le libellule, per poter godere di quanto sono belle. La Smeralda maculata ha l'addome (non chiamatelo mai coda! Gli insetti non hanno coda) orlato di macchie gialle tonde. Molto bella anche lei, ma la "metallica" a me piace di più. L'Oxygastra curtisii viene chiamata Smeralda di fiume, ma non è come le altre (fa anche parte di una famiglia differente), è molto più scura, un po' meno "metallica", ma altrettanto bella per il profilo soprattuto del maschio, che ha un addome sottile con un leggero rigonfiamento a clava all'estremità e per la serie di macchie arancione sempre sull'addome (gli inglesi la chiamano infatti "Orange spotted emerald"). In Italia è una specie a rischio, per cui rara. Fu una delle prime libellule che fotografai, ormai decenni fa, quasi per caso sul Ticino, allora specie per me sconosciuta. Poi la cercai a lungo senza rivederla fino a due-tre anni fa quando con mia sorpresa ne scoprii una piccola popolazione sull'Adda, in un sito che frequentavo da anni senza averla mai vista. Nell'estate del 2020 ne ho incontrato degli esemplari in un secondo sito, sempre sull'Adda, cosa che mi ha fatto molto contento perchè vuol dire che la specie si sta forse riprendendo e poi perchè ... zac, eccola fermata in volo ! Sulle prime pensavo ad una Somatochlora, poi quando l'ho riconosciuta, quasi non riuscivo a crederci. Una fotografia "speciale" per me. Alla prossima, sempre il vostro amichevole Uomo Ragno, err... no, volevo dire: Fotografo di libellule
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  6. Nikon Z6 + 85 f1.8 S Luci flash
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  7. Dovresti PRIMA guardare sul sito Sigma e verificare tra le NEWS se ci siano annunci relativi ai tuoi obiettivi con problemi di compatibilità con Nikon. Quindi verificare che ci siano degli aggiornamenti firmware di Sigma, ed eventualmente installarli. Poi procedere con quelli Nikon. Da quello che ricordo la cosa ha riguardato esclusivamente obiettivi recentissimi. Di certo non il vetusto 35/1.4.
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  8. In prossimità delle feste quest’anno in centro città sono apparse queste luci accompagnate in piazza dei Signori anche da una colonna sonora. Qui ci accontrentiamo delle immagini.. Palazzo Moroni Piaza "dei Frutti" piazza dei Signori con la loggia della Gran Guardia Piazza "delle Erbe"
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  9. Segnalo che adesso è disponibile la versione beta 4.05 di Helicon Remote (a questa pagina). Come promessomi dall'assistenza adesso vengono viste sia la Z6 II che la Z7 II. Chi fosse interessato ad aggiungere la Z5 farà bene a segnalare in assistenza il problema, sono sicuro che lo accontenteranno come hanno fatto con me. Io oramai sono dipendente da Helicon Remote + Helicon Focus e rinnoverò la licenza a vita Due scatti con Z7 II e 24-200mm Z al mio nuovo Omar Bradley M3A1. Macchina semplicemente appoggiata sul tavolo.
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  10. Solo in fabbrica (Nikon Thailandia) sanno quando una data matricola è stata spedita alla rete di vendita ma credo che nel database di Nikon ci siano queste informazioni e che le filiali possano determinarlo. La Nikon D750 è stata in produzione tra la metà del 2014 e la metà del 2019. Nikonrumors segnala quando una macchina è "Discontinued", cioé non più ordinabile, non più disponibile, non quando esce di produzione. La D750 è ancora correntemente ordinabile e disponibile in magazzino. Ma la linea di produzione della D750 è occupata dalla D780 fin dall'autunno 2019 (e probabilmente anche la stessa D780 è uscita di produzione). In caso di acquisto del nuovo di questa macchina, il consiglio che possiamo dare è di verificare prima che il suo numero di matricola non sia oggetto di richiamo. La D750 ne ha avuti diversi, sebbene non per difetti importanti ma comunque che hanno necessitato un richiamo in assistenza per interventi hardware. Poco male, perchè comunque viene sistemata in garanzia ma ciò comporta la spedizione della macchina e un tempo di attesa. Difficile che in giro ci siano ancora "fondi di magazzino" così vecchi (le matricole interessate ai richiami mi pare che risalgono al 2016-2017) però potrebbe anche essere. Se la macchina è Nital e viene comprata in un negozio "importante" di una grande città, io penso che sarà di ultima serie. Probabilmente oggi 18 gennaio 2021 sarebbe il caso di acquistare direttamente presso il Nikonstore.it con buona sicurezza di fare l'acquisto giusto. Sinceramente io, nel 2021, magari terrei una fidata D750 comprata nel 2014-2015, ma non ne comprerei una nuova ma ognuno ha le sue esigenze. In caso di usato, da acquistare solo ad un prezzo eccezionale ed offerta con una garanzia a prova di bomba da uno di cui ci si possa fidare. Buon divertimento
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  11. Ciao Ennio, penso che hai bordi ci possa stare un minimo di perdita, tenendo conto che è una focale molto deformata di base e che si parla di un F4 che viene corretto molto via software... Potrebbe anche essere che qualcosa nella scena che non faccia calcolare nel modo migliore la correzione da apportare, non mi stupirei se dovesse succedere, di tanto in tanto. Tra le variabili inoltre considera anche se scatti in silenzioso, con quali tempi, se hai una mano ferma e in che percentuale hai notato il problema: in questo il consiglio del treppiede è ottima, perché risolve anche questi problemi, rari, ma che per esperienza ti dico succedono.
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  12. Aggiungo alcune pose in piedi.
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  13. Nel merito non so risponderti. Ma, poiché queste macchine sono tipicamente prodotte per lotti più o meno grandi e poi semplicemente tenute a magazzino, probabilmente la data di produzione non ha nulla a che vedere con quella di vendita. Che forse puoi rintracciare tramite la data di registrazione della garanzia Nital (sempre che tale sia).
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  14. Si Ennio, se ipotizzi che la lente abbia problemi per me ti conviene fare qualche scatto di prova ad un soggetto piano ed ortogonale - il classico muro di mattoni o il palazzo di fronte o....
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  15. Si, anche a me sembra un po' strana come resa ma in questa foto ci sono troppe variabili. Una è non spere se tra te ed i palazzi ci fosse qualcosa nell'aria.
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  16. prima di inviare NEF io consiglierei per fare test ad un superwide, per giunta zoom, di usare un treppiede per favorire un allineamento ortogonale rispetto al soggetto: in quanto al cabinato su cui è stato messo a fuoco...lo sto ancora cercando. Intendo dire che non è che l'alternativa ad un muro di mattoni possa essere considerata una foto scattata a questa distanza dal soggetto, con una considerevole sotto esposizione della parte in basso e corrispondente sovraesposizione della parte alta del cielo. (ecco quale risulta essere il centro della foto) Meglio sarebbe una foto in un ambiente più protetto dagli UV e realizzata con gli accorgimenti prima detti. Per esempio un soggetto seduto al centro del fotogramma e un'illuminazione omogenea all'interno dell'intera inquadratura. Come detto più volte su Nikonland, le focali ultragrandangolari sono facili da comprare, ma non altrettanto da far rendere al meglio.
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  17. Presa la Z7 II con FTZ 14-30 S e 70-300 AFP. E' la mia prima ML, ho dato indietro D750 24-120 F4 e 18-35 AFS. Non ho mai avuto corpi pro, né a pellicola, né in digitale, quindi ogni volta che ho cambiato corpo è stato sempre un salto in avanti. D80-D750-Z7 II E questa volta il salto è come minino doppio, tecnologia e classe, per le mie esigenze veramente pro! Ho scattato pochissimo in questo periodo, ma sono veramente soddisfatto per la scelta, tutte le novità che le ML hanno portato, sono propedeutiche allo scopo e non fine a se stesse. AF, possibilità di comporre come si vuole, eye AF, stabilizzazione, qualità del sensore, sono tutte migliorie oggettive per chi viene da una D750. E' ovvio che non essendo io un pro, la Z7 II è PRO per me e davvero come dice Max la differenza può solo farla la creatività del fotografo. E' davvero piacevole che appena la accendi e scorri il menù, ti senti a casa...il menù è quello, con le novità del caso. Nota dolente è la mancanza del manuale completo, consultabile solo via web su sito Nikon/Nital, a me piace stamparlo e leggerlo con calma...pazienza! Già detto praticamente da tutti la necessità di una basetta o battery grip per una presa più comoda, ma fortunatamente le soluzioni ora ci sono. Per il momento ho solo una lente nativa Z, il 14-30 e sinceramente sono impressionato dalla qualità costruttiva e soprattutto dalla qualità ottica. Sto alla finestra per il 24-70 o per il 24-105 di cui purtroppo ancora non si sa la data, ma senza dubbio la Z7 e le Z meritano le lenti native.
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