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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 19/11/2020 in tutte le aree

  1. Con la zona arancione mi rimangono i dintorni del paesello, questa volta con D3X e 70-200 FL (sempre stratosferico) Credevo peggio!
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  2. Viviamo tempi duri, e la vita di tutti non tornerà MAI quella di prima. A me fanno una tristezza infinita i ragazzi, che dovrebbero imparare la vita in società con i coetanei, cosa che una volta persa non torna più. Mia figlia ha 15 anni appena fatti, io alla sua età ero un matto incontrollabile, ma esploravo i confini del mio mondo! Noi ormai siamo come siamo.... loro devono....diventare! E comunque, a primavera pranzo Nikonland? Lo fissiamo già in maggio? Come una scommessa sul futuro, ed alla peggio sarà una bicchierata tra quattro gatti.... ma buoni!
    3 punti
  3. Appena comparso sul sito Nikon EU come dire : arriva la cavalleria (i tromboni in secondo piano e, in mezzo, l'85/1.2). Il 200-600 si annuncia una sventola mica da ridere : è due dita più corto del 400/2.8
    2 punti
  4. Foto scattate ieri dalla finestra di casa agli alberi del vicino. Luce brutta a causa della nebbia che quest'anno in pianura non ci lascia Passero comune? D7200, AF-S Nikkor 200-500 vf5,6, 1/800, a 480 mm,f6,3 ,ISO 2000 Cinciallegra 1/250, f 6,3 A 480 mm ,ISO 2000 Luì piccolo a 500 mm, 1/1250,f 6,3 ISO 1000
    2 punti
  5. Già, quest'estate la mia famiglia ha preso due mazzate tremende, francamente non mi sono ancora ripreso e non so quanto mi ci vorrà. Non vedo i miei genitori ormai da mesi e non so quando potrò farlo, 99% non a Natale - io sono nella zona più rossa d'Italia e loro fortunatamente no. Ma sarà il primo Natale nei 52 anni in cui sono al mondo e, dentro di me, sento che sarà l'ultimo. Spero che sia solo pessimismo e che tutto migliorerà, fa veramente male aver proibito o proibirsi quello che più si vorrebbe. Difficile ragionare di fotografia se pensi a queste cose....
    2 punti
  6. (Le foto sono state effettuate con Z 7, 24-70/4 S e 70-200/2,8 S – i dati di scatto sono riportati accanto alle foto tra parentesi) Domenica 11 Ottobre 2020, dopo un lungo periodo di stop causa “covid 29”, sono riprese le corse dei treni storici in occasioni di manifestazioni ed eventi speciali. Questi convogli ferroviari formati da carrozze degli anni trenta, le famose cento porte, sono tirati da una locomotiva a vapore che parte da Siena e raggiunge le località della Val d’Orcia e delle Crete Senesi dove sono in programma feste, sagre, ecc. (1/320 - f. 5 – Iso 110 – focale 70) La locomotiva in questione era una 640.003 del 1907 costruita a Berlino dalla Schwartzkopff con un tender a tre assi che porta 6 Tonn. di carbone e 3mc. d’acqua. Questa motrice a vapore surriscaldato, con motore a due cilindri interni, caldaia in pressione a 12 bar, sviluppa una potenza di 800 CV e raggiunge la velocità di 100 km/h. La distribuzione del vapore ai cilindri è del tipo a stantuffo con leveraggio di comando sistema Walschaerts. La macchina sviluppa uno sforzo di trazione massimo di 10.000 kg. ed allo spunto, in condizioni normali di aderenza, pari a 6.290 kg; in marcia a 75 km/h. La massa complessiva in assetto di servizio della locomotiva è di 54,5 tonn., il tender ha una massa di 35,3 tonn. La locomotiva è fornita di freno ad aria compressa automatico e moderabile e di riscaldamento a vapore delle carrozze trainate. Locomotiva è assegnata al Deposito Rotabili Storici di Pistoia. (1/250 - f. 6,3 – Iso 80 – focale 24) La locomotiva 640.003 in manovra nella stazione di Monte Antico (1/250 - f. 6.3 – Iso 100 – focale 29,5) Convoglio in arrivo alla stazione di Monte Antico (1/250 - f. 6.3 – Iso 100 – focale 28) Locomotiva in manovra per andare in testa al treno (1/250 - f. 6.3 – Iso 72 – focale 24) Il Tender in primo piano (1/250 - f. 6.3 – Iso 72 – focale 24) Fase di caricamento dell’acqua nel tender e conseguente bagno per i curiosi vicini all’erogatore (1/250 - f. 6.3 – Iso 90 – focale 70) Particolare della fase del riempimento di acqua (1/320 - f. 5 – Iso 100 – focale 200) Partenza dalla stazione di Monte Antico (1/320 - f. 5 – Iso 110 – focale 80) Treno ormai lanciato verso la stazione di arrivo di Torrenieri Inoltre, nei giorni di festa, da Siena fanno muovere pure le automotrici a gasolio di diversi anni fa, dato il minor afflusso di viaggiatori, in modo da tenere bene in vita anche questi mezzi di trasporto. Infatti dopo la partenza del treno storico dalla stazione di Monte Antico è arrivata una motrice 663.1012, perfettamente revisionata. Il rotabile in questione è dotato di due motori diesel sovralimentati, tipo 8217.32 "a sogliola", a sei cilindri, tarati a 170 kW e disposti sotto il pavimento che trasmettono il moto uno per ciascun carrello. La trasmissione è di tipo classico con frizione,cambio meccanico a cinque marce e ponte riduttore, che consente una velocità massima di 120 Km/h. (1/320 - f. 5 – Iso 140 – focale 72) Automotrice in arrivo alla Stazione di Monte Antico (1/320 - f. 5 – Iso 72 – focale 200) Il vecchio 663 ed il nuovo Jazz (1/400 - f. 5 - Iso 64 - focale 200) Lasciata la stazione ed il borgo di Monte Antico, prima di giungere alla stazione di arrivo del treno Storico di Torrenieri, ho potuto riammirare alcuni scorci noti della Val d’Orcia. (1/200 - f. 9 - Iso 110 - focale 200) il Belvedere nei pressi di San Quirico D’Orcia (1/250 - f. 7.1 - Iso 125 - focale 70) Casale nei pressi di San Quirico D’Orcia famoso per aver prestato la propria immagine in diversi film di successo (1/200 - f. 5,6 - Iso 110 - focale 200) La plurifotografata pieve di Vitaleta sita a metà strada fra San Quirico d’Orcia e Pienza Giunto alla stazione di Torrenieri ho ritrovato il treno oramai vuoto, perché i passeggeri erano già saliti sugli autobus per raggiungere ad Abbadia San Salvatore e solo nel tardo pomeriggio avrebbero ripreso il convoglio per tornare a Siena. (1/30 - f. 10 – Iso 64 – focale 70) (1/250 - f. 5,6 – Iso 110 – focale 96) Nella stazione di Torrenieri hanno nuovamente rifornito di acqua il tender, stavolta con un sistema più semplice e meno dispersivo, una lunga gomma per irrigazione. (1/250 - f. 5,6 – Iso 110 – focale 105) In stazione su un binario morto c’era un mezzo leggero, oramai in disuso, utilizzato a suo tempo per la manutenzione della linea. Sulla strada per Trequanda incontriamo un agriturismo (Baccoleno) oramai famoso per le numerose pubblicità a cui ha prestato i suoi sinuosi filari di cipressi. (1/250 - f. 5.6 - Iso 90 - focale 70) (1/250 - f. 5.6 - Iso 90 - focale 125) (1/200 - f. 9 - Iso 64 - focale 200) una veduta del Castello di Gallico (1/250 - f. 2,8 - Iso 64 - focale 70) Presso la stazione dismessa di Trequanda ho scovato questo vecchio casottino del casellante con un bel camino al suo interno. (1/250 - f. 2,8 - Iso 220 - focale 70) Particolare del camino (1/250 - f. 5,6 – Iso 160 – focale 70) Una rimessa attrezzi ancora ben conservata. (1/250 - f. 5 - Iso 220 - focale 70) Il binario triste e solitario (1/250 - f. 2,8 – Iso 180 – focale 70) Infine, ho salutato il treno ad Asciano, sulla strada del rientro verso la stazione di Siena, dove mi sono imbattuto in un altro mezzo, in disuso, per la manutenzione della linea. (1/250 - f. 2,8 – Iso 125 – focale 200) Il convoglio in galleria e la locomotiva con un faro solo. (1/250 - f. 2,8 – Iso 140 – focale 200) (1/250 - f. 2,8 – Iso 180 – focale 70) La prossima corsa è prevista l’8 novembre in occasione della Sagra del Tartufo a San Giovanni d’Asso, “covid” permettendo.
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  7. Carro pronto per la ... consegna. Per i passaggi costruttivi rimando a quest'altro blog : con il work in progress. E' un carro della Divisione Ariete degli anni '80, sostanzialmente a fine carriera. Di li a poco il Leopard verrà ridotto di rango, alcuni pezzi verranno aggiornati con una torretta del modello 1A5 di provenienza tedesca ma solo in attesa che il carro Ariete entri in produzione. Nella realtà il ruolo effettivo del Leopard verrà preso dalla autoblinda a 4 assi Centauro, perchè l'intero concetto del Leopard verrà assorbito da quel mezzo, veloce, rapido, d'agguato, con funzioni di cacciacarri, rispetto all'Ariete che è un vero MBT di taglia superiore (della classe del Leopard 2). Il Leopard 1 è l'ideale Panther II progettato a fine guerra e non andato in produzione (carro di fascia da 50 tonnellate, con torretta sfuggente, armato di cannone da 88mm L100 o da 105mm L48). Come il Panther era nato per controbattere la minaccia dei T34 russi da cui trasse origine la forma dello scafo e la concezione di mobilità, il Leopard 1 in piena guerra fredda doveva sostituire i Patton per controbattere i T54/T55. Rispetto a tutti i carri contemporanei, il Leopard 1 era più rapido, leggero e sfuggente di sagoma. Mentre come potenza di fuoco se la vedeva con il Centurion (che aveva lo stesso identico pezzo), che però era più pesante e più ingombrante. Di esportazione esclusivamente europea per limiti costituzionali della Germania Federale, venne adottato da svariate nazioni Nato che lo tennero per poi sostituirlo con il Leopard 2, progetto congiunto con gli USA di inizio anni '70. Il Leopard 2 però è un carro - ancora in servizio nelle versioni più avanzata 2A6M e 2A7/2A7+) - da battaglia concepito per sostenere l'urto e fare proiezione di forza sul campo nemico. Logica opposta a quella del Leopard che invece doveva operare per Punti di Arresto Temporanei, in collaborazione con la fanteria corazzata, i cacciacarri (Marder armati di missili controcarri Milan) e gli elicotteri da combattimento. Ma sostanzialmente operando in ritirata per ritardare l'avanzata russa attraverso il Fulda Gap in attesa del ridispiegamento del VII corpo americano e delle forze di spedizione britanniche e canadesi (o della decisione di usare "la bomba", lasciata a Bonn e a Bruxelles). Sopra al campo di battaglia, Phantom II e F111. Ma andiamo al nostro carro, adottato in massa dall'Esercito Italiano per sostituire i vetusti M47 Patton, dichiarati obsoleti dagli americani già nel 1957 e di cui Oto Melara proponeva negli anni '60 un kit di aggiornamento con cannone da 105mm, scartato perchè la piattaforma era ingestibile. In dotazione ai reparti di fanteria corazzata e di cavalleria ha costituito il punto massimo delle forze corazzate italiane, la cui tradizione prima non era mai stata certo motivo d'orgoglio, almeno sul piano dei mezzi militari. Ma già nel 1942 c'era stato un abboccamento con Krauss per avere un minimo quantitativo di Panther, alcuni dei quali effettivamente arrivati prima della capitolazione. Quindi con il Leopard di Krauss-Maffei/Rheinmetall si chiudeva un cerchio che ha permesso ad Oto Melara di impadronirsi di tecnologia e di know che hanno poi portato alla progettazione dell'Ariete, del B1 Centauro e del B2. Con la poco brillante parentesi del OF40. Oto Melara ha costruito su licenza 720 dei circa 1500 complessivamente acquistato dall'EI. Il modello qui presentato è un vecchio Tamiya, vecchio quasi come il carro originale, lo stampo è del 1969 ed era in origine pensato per essere motorizzato come giocattolo per bambini. Rimasto in produzione fino ad oggi, nonostante ci sia un più recente Leopard 1A4 di ben superiore qualità. E' anche uno dei pochi Leopard 1 disponibili, in quanto quello Italeri è oggi solo una versione per giocare a World of Tanks mentre il Revell è un pò diverso da questo che è quello che somiglia di più al nostro mezzo. C'era - ricordo - anche un Heller, ma se ne sono perse le tracce. Per definire questo modello ho modificato le griglie di scarico laterali che nel modello sono rialzate sul cofano ed hanno anche la grigliatura verticale, mentre ho poi aggiunto la copertura in "tela" dello scudo del cannone. Per il resto è realizzato come da scatola con l'aggiunta di decal speciali di Ferreamole.it. La coloritura è di base in verde oliva/grigio su primer nero, con sfumature di rosso-scafo(marrone rossastro). Pitture, velatura, sporco e fango sono tutti prodotti Vallejo, acrilici da aerografo, a base d'acqua. Le foto che seguono sono tutte in luce naturale, alcune in stacking, altre in singolo scatto. Tutte con Nikon Z6 II e Nikkor 24-70/2.8 S ad f/.8, 46mm, 1/25'' su testa e treppiedi video Benro. Magari seguiranno altre foto in studio con il flash per un risultato più formale ma intanto ci tenevo a presentare il modello finito che ha richiesto circa 7 giorni di effettivo lavoro più 3 di fermo per attendere le decal. Un risultato interessante nel complesso, al netto della scarsa qualità e fedeltà del modello di base.
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  9. Intendo dire che la sfera di qualità la puoi usare per tutti gli scopi. Dal tele pesante al paesaggio, passando per tutto il resto. Se la frizioni e non la blocchi puoi fare aggiustamenti micrometrici alla composizione senza usare i comandi separati a cui una cremagliera ti obbliga. E bloccare (o non bloccare se usi uno scatto remoto) prima di scattare, senza che questo alteri il posizionamento della camera. Quindi, perché comprare una testa a cremagliera?
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  10. 16 anni? Sei di coccio allora! Con questa comunque non sbagli!!!
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  11. Torneranno i figli delle stelle sui tuoi sedili in pelleLe penne stilo in mano e le vacanze in trenoForse anche Pertini per un poker con John Wayne
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  12. Io lo darei per finito. E con l'occasione è passato a trovarlo il cugino di Wiesbaden : Nikon Z6 II con Nikkor Z 24-70/2.8 S ad f/16, Godox V1 in iTTL. (luccicano perchè entrambi hanno appena fatto la doccia)
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  13. Fatta una mattina, settembre del 2019, dalla strada verso la zona dove nasceva il sole..... Z7+70-200FL 1/3200 f8 iso 400 Passavo ed ho visto questo effetto del sole che cresceva dietro ai Cipressi. Uno scatto solo, mi sembra. Questa che posto è la PP che ho tirato fuori usando Silver Efex Pro2 in PS. Critiche consigli ed apprezzamenti sempre necessari ed utili
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  14. Ieri ho avuto un incontro molto fortunato quanto inatteso. 1 Quasi sulla cima del monte Amiata, una Volpe, bordo strada non è schizzata via al mio passaggio. Mi era già successo al Parco della Maremma, una mezza dozzina, negli anni scorsi e anche in Abruzzo quest’anno ne ho trovate due, Volpi, abiuate a ricevere da mangiare dalle persone, chee rimangono bordo strada attendendo il passaggio delle Automobili. Ma sulla “mia”montagna, il monte Amiata mai successo. Piccola parentesi oltre che vietato (almeno nei parchi) è sconsigliabile dare da mangiare agli animali selvatici, per la loro incolumità e per evitare incidenti alle persone, ma questo è un’altro discorso. Mi sono fermato ed ho fatto marcia indietro e Lei ancora li. Traffico nello zaino convinto che “tanto ora quando ho tirato fuori tutto fugge via. 2 quasi a riposarsi, 3 faccio ancora qualche scatto, Z6+70-300P, poi penso “deve stare male, per forza” ma il pelo è bellissimo e folto, come si addice ad un’animale in salute che si appresta ad affrontare l’inverno (ancora non ha fatto e non fa freddo, anche se un paio di nevicatelle le ha già fatte). 4 Comunque per vedere la reazione, apro lo sportello ed un mezzo scatto lo fa…. 5 ma poi si risiede 6 7 addirittura si sdraia ancora 8 9 Da qui Z6+70-200FL Gli parlo “ma che fai sei Tonta? è pericoloso te ne devi andare….” Apro ancora lo sportello faccio ancora finta di scendere si alza fa un mezzo giro 10 annusa un sasso 11 Si stira 12 Uno sbadiglio 13 14 15 Un pò di allungamenti 16 Ancora giù 17 Magari un sonnellino...."perché no...Mi si chiudono gli occhi" 18 potrebbe non essere un buon segno, penso io, ma il fatto che abbia sbadigliato e si sia stirata lo ritengo un segnale di buona salute. Comincio a muovermi ed a fare rumore, la devo far andare via, non deve ritenere il bordo strada un posto tranquillo, 19 Alla fine mi decido scendo e gli vado incontro...senza neanche troppa fretta decide di scendere la scarpata e rientrare nel bosco, si ferma e mi guarda, chissà magari pensa "che cavolo vuole questo qui". 20 Gli vado ancora dietro gridando. Lei si allontana ancora 21 Mi lancia un'ultimo sguardo.... 22 Poi sparisce tra i sassi e non la vedo più... Mi sono allontanato con la macchina per una decina di minuti, poi sono tornato a vedere se fosse ritornata sulla strada....Non per niente è una VOLPE. NO non c'era Meglio così e BUONA FORTUNA. PS: foto come uscite dalla macchina, solo convertite in jpg con View NX e ridimensionate con PS. Solo tre, quelle dello sbadiglio, ritagliate lato dx perché inavvertitamente avevo ripreso anche un pò di specchietto della macchina....
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  15. Oggi per foto così ci arresterebbero
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  16. metto anche io una foto del gruppo in quel Bergamo nel 2008 in un workshop organizzato da Tiziano Manzoni. nella foto c'è Daniele Andreoli alias Danighost, MM, Rossano Rinaldi, Giuseppe Circhetta e io con la maglia arancione insieme a mio figlio e altri non mi ricordo i nomi
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