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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 21/09/2020 in tutte le aree

  1. Foto di una rosa del mio giardino, le gocce che vedete non è rugiada ma dopo l'irrigazione. D 7200, Nikkor 16-85 f3,5- 5,6 ISO 100, a 58 mm, f8, 1/125,ho utilizzato il flash on camera perché il cielo era velato e l'sb 900 mi sembrava eccessivo. Un pò di ritaglio a sx per eliminare il cancello.
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  2. La disinformazione a livello naturalistico è diffusissima e purtroppo passa inosservata ai più, la natura, gli animali sono spesso considerati, se va bene, qualcosa di simpatico,di curioso vogliono tutti vedere gli animali "pucciosi" insomma cose un po' alla Waltl Disney, per bambini fondamentalmente. Se nell'articolo è raffigurato un Caracal e non un gatto selvatico probabilmente per la redazione non è importante, basta che sia bello e che attiri l'attenzione, tanto i più non se ne accorgono, anzi l'immagine dei un caracal potrebbe portare più visualizzazioni rispetto ad un gatto, perché più particolare e attraente. Se invece si parla di natura da proteggere e da tutelare, diventa una seccatura, di un limite allo sviluppo, del tipo: va bene tutelare la montagna, ma voglio salire fino al rifugio in macchina su una bella strada asfaltata, voglio la pista sci con la neve artificiale anche se non nevica, tanto per fare un esempio. In altri casi forse è ancora peggio, come la campagna mediatica contro lupi e orsi, ignobilmente usata anche a livello politico, con notizie spesso inventate o distorte per far apparire i predatori come nemici da eliminare. Marco Colombo è un ragazzo estremamente in gamba, bravissimo divulgatore scientifico e grandissimo fotografo, più volte vincitore di categoria al BBC wildlife photographer of the year e in altri concorsi internazionali e nazionali, tra l'altro mi pare sia nikonista.
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  3. Una PRIMA: tre Nikon Z in borsa (Z5, Z6 e Z50) insieme a due obiettivi Z (14-30 e 24-200) due obiettivi F (70-300 AFP e 500/4 G) ed un universale, il fisheye rettilineare TTartisan 11/2,8 Per fotografare sup, kite, windsurf e wingfoil sulla spiaggia di Lascari (Cefalù) in questo finire di Settembre 2020
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  4. E mi ripeto: il COVID viene da un un malvagio laboratorio di ricerca sovvenzionato dai poteri occulti del Bildeberg e dalle forze del Male del capitalismo nero che tramano contro la povera gente indifesa per renderla schiava e supina alle voglie di una minoranza agiata. Non viene di sicuro da un mercato del pesce dove con "pesce" si indicano creature che vanno dall'Anaconda alle talpe dorate in salamoia. Di certo no, quelle son leccornie come i datteri di mare e le ostriche di scoglio. Il Colera è una iattura divina.
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  5. Beh, vale per i mammiferi. Recentemente ho visto un documentario sulle formiche, molto interessante. Dopo la visione ho concluso che se degli extraterrestri dovessero venire sulla terra e cercassero la specie % più numerosa, non ci cagherebbero di striscio e si rivolgerebbero, via feromoni, direttamente alle PADRONE DI CASA indiscusse dal tempo dei dinosauri Sto trattando benissimo quelle che attraversano il mio balcone
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  6. Eh si Andrea. Fondamentalmente ciò che è non appartiene alla sfera "vita dell'uomo" (bisogni, voglie, necessità) è secondario e, se non è utile in qualche modo, assolutamente trascurabile. Fa incazzare perchè non siamo più nel 1975 quando qualcuno pubblicava la parola "MALLARDO" ad indicare il GERMANO REALE. Non più tardi del mese scorso, NG CHANNEL, ed italiana documentario nord america, mi mostra un bellissimo Ghiottone e lo illustra come "VOLVERINA". Povero mentecatto di un traduttore, laureto in lingue sciolte (nel barbera, magari, beato lui) ma ipoconoscente di CULTURA GENERALE, perchè OGGI si tratta di questo. Quindi ... risulta naif saper distinguere una tortora da un piccione? Non so cosa fanno gli altri, ma io bonariamente prendo per il culo i colleghi che nel 2020, dopo 50 anni di programmazione RAI, ancora mi chiedono "che uccelli sono quelli col collo lungo che stanno nelle risaie". Li prendo per il culo a manetta, come si prende in giro uno che non sa (a Milano) cos'è San Siro. C'è una radice antica e profonda in questo modo di vivere, che va indietro nei secoli e secoli, per noi occidentali si innesta in alcuni fondamenti religiosi. Ora, non c'è necessariamente da essere mangiapreti o agnostici per pensare che il creato non è propriamente a nostra totale disposizione. Fotografare ! Fotografare ! Guardare cosa si è fotografato e chiedere, confrontarsi, imparare e capire quale forza peso sta esercitando il nostro deretano di piombo su questa terra!
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  7. Un altro tentativo... l'idea era di ambientare le coppie di silhouette + ombra, estremamente flessuose quelle di lei, in netto contrasto con quelle accrocchiate di lui inseriti nel contesto della piazza con il Duomo come sfondo. Sparatemi pure, che voglio imparare.
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  8. Io accetto volentieri la proposta, far lavorare un po' di più i meccanismi sarebbe apprezzato molto anche dalla stampante immagino. Perchè no?
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  9. Quello che io dico sempre quando parlo nelle conferenze al pubblico e agli studenti delle scuole è che devono capire che proteggere la natura non è un'astrazione, velleità di sognatori un po' staccati dal reale. Proteggere questa diversità è proteggere noi stessi. Il 90% mi risponde "Sai che non ci avevo pensato?". La vita non si ferma certo con noi. Gli scarafaggi hanno visto arrivare i Dinosauri, li hanno salutati e sicuramente saluteranno anche noi.
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  10. A proposito di pesi, il mio collega zoologo faunista, alla sua prima lezione fa vedere questo: Per chi ne ha bisogno traduco: è il rapporto percentuale in peso fra animali selvatici (Wild) rimasti (left on Earth) e riguarda i Mammiferi terrestri, esseri umani (Humans) e bestiame (Farmed animals/Livestock) + pets. I MAMMIFERI SELVATICI (elefanti compresi) ARRIVANO SOLO AL 4% del peso totale (uomo compreso) sulla Terra. Non lo sa quasi nessuno e non gliene frega quasi a nessuno.
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  11. Ho controllato... è dal 21 settembre 2019 che non scrivo un blog felino... per cui non prendetevela . Il mio progetto sui gatti del Castello Sforzesco può dirsi concluso (è uscito anche il libro, da un po' ormai), però sono tornato ancora un paio di volte al Castello per vedere come se la passava la colonia felina dopo il Lockdown. Avevo provato ad andarci anche ad Agosto, ma l'intera area era pressochè impraticabile per via delle manifestazioni cultural-canore che si tengono d'estate nella piazza d'armi, proprio nell'angolo dove c'è la colonia felina. Ho trovato i gatti smagriti e in generale piuttosto male in arnese, come se avessero avuto tempi molto duri. Ho aspettato Rosy, la storica Gattara che da 40 anni li cura, per farmi raccontare. Il Lockdown che tanto bene ha fatto a tanti animali, coi gatti ha avuto un effetto negativo: con solo una persona autorizzata ad entrare non era possibile difendere il cibo dei gatti dalle razzie dei piccioni, più affamati che mai. I gatti mangiano molte volte, poco per volta, a differenza dei cani che fanno un "pasto completo", quindi se non si può andare più volte a nutrirli nel corso della giornata, occorre lasciare delle scorte, che però andrebbero difese, se no i piccioni "spazzolano" tutto in pochi minuti. Per finire, quest'anno quattro gatti sono stati uccisi dalle auto degli addetti alle impalcature teatrali lì nei vialetti, fra l'indifferenza generale. Adesso, anche per la colonia felina sembra esserci la ripartenza, speriamo. Un finale un po' amaro, in fondo. ma tant'è. E io? Ho intenzione di partire con un altro progetto del genere, in un'altra location, spero suggestiva, per scaramanzia non dico nulla di più. Poi voglio migliorarmi nello street (finchè le libellule "dormono"). Foto scattate con Nikon Z6 e 70-300mm f4.5-5.6 P.
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  12. Promette di essere qualcosa di eccelso e ben oltre ciò che abbiamo usato fino ad oggi in questo range di focali (zoom) e, francamente, concordo con Massimo in tutto. Se serve questa lente per le sue caratteristiche ottiche, la si compra e la si usa. Se servono i filtri a lastra attenderemo il NISI/Lee di turno che proporrà certamente un holder. Se serve il filtro a vite c'è. Il costo è sempre un parametro da valutare ma, con una lente high end a volte bisogna pensare che il costo non è tutto. Le dimensioni, il peso, le tre ghiere, il pulsante Fn, il display, sono tutti elementi positivi che andranno a completare probabilmente una lente stratosferica che per inciso io non comprerei (perchè non ne ho bisogno prima che per il prezzo)...ma che sono contentissimo Nikon abbia creato.
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  13. Leo, cito te ma rispondo, con la mia opinione, anche a Max e Marco (che hanno discusso per troppi post per rendermi possibile citare il punto giusto). La storia “del prima” è 16-35 se volevi i filtri “comodi”, e con quella comodità prendevi una lente più maneggevole ma otticamente decisamente molto più scarsa del 14-24, che ancora oggi è un grandangolo otticamente straordinario. Per questo nel tempo molti produttori terzi hanno inventato portafiltri appiccicabili davanti al 14-24, ma tutti condividono due problemi: la meccanica dell’aggancio “raffazzonato e artigianale” ed il fatto che quei filtri sul campo sono un casino: 15x10cm: Fanno vela se c’è vento, sono del tutto fuori dal paraluce se piove e via dicendo. Inoltre così grandi sono sia fragili sia costosi, la loro custodia ti prende uno spazio enorme nello zaino.... insomma un casino. Ora, su Z, abbiamo il 14-30, piace a chi piace - a me no, che ripropone, anche se su una scala oggettivamente diversa e molto migliore, il compromesso del 16-35. Oppure questo 14-24 che da quello che sappiamo, non vedo l’ora di provarlo, pare in grado di portare molto su l’assicella, ripristinando il gap tra la soluzione “professionale” e quella di compromesso. Per me, Nikon a rendere il 14-24 filtrabile ha fatto la cosa giusta. Idem creando un attacco a vite. Sul diametro 112 - standard o non standard che sia, non mi esprimo ora: per farlo voglio vedere come funziona la soluzione. Perché se quello è il diametro giusto per evitare la vignettatura... beh, allora è quello corrispondente al presupposto di cercare la miglior soluzione, non in funzione del prezzo ma del risultato, perché i compromessi sono il motivo per cui esiste il 14-30. E quindi, se anche capisco la frustrazione di chi ha un bel set di filtri ed avrebbe voluto riusarli, penso che con le Z stiamo voltando pagina su tutto, occorre dimenticare quello che avevamo e focalizzarci su quello che abbiamo ed avremo. Ed io, vista la qualità delle altre lenti Z, penso che questo sia semplicemente IL passaggio al nuovo e migliore che aspettavamo. Ma sicuramente 600€ per un polarizzatore sono troppi, al punto che sono sicuro che i produttori terzi faranno subito qualcosa (il polarizzatore circolare NISI per l’attacco S5 secondo me è più o meno quel diametro). E sull’utilità del polarizzatore ho già scritto. Non serve per tutte le foto, ma quando serve.... semplicemente quella foto senza non la puoi fare. Quasi uguale per l’ND (potresti fare n scatti ed incollarli.... moooolto scomodo). Ed è per quello che per un decennio circa ho usato il 16-35 invece del 14-24, ed è quello il motivo per il quale con il primo ho miglia di foto e con il secondo decine.
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  14. 4 settembre 2020. Lo ricordo bene perchè faceva un caldo boia attraversando il Campidano. Per questo scatto ho fermato l'auto in mezzo alla strada, una statale deserta... Nikon D7100, Tamron 17-50 a f.16, 1/800, Iso 320, EV -0,7 E tanta sete.
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  15. Ieri abbiamo fatto un giro a Como nonostante il tempo incerto, e per evitare il caos che comunque regna in ogni dove siamo andati su a Brunate dove c'è uno scorcio su Como niente male. Panoramica verticale di nove scatti a mano libera e taglio di parte di cielo D 7200, Nikkor 16-85 f 3,5-5,6 vr, a 16 mm , 1/400, f 7,1 , ISO 100. PP con Lightroom e unite con Image Composite Editor
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  16. Seguo l'incalzante invito.. non riuscendo a trovare l'invito per le foto di luglio.., benché OT, la inserisco sapendo che è suscettibile a essere bannata. comunque "fa tanto" Settembre, no? Crepuscolare quanto (a me) basta.. Golfo di Vasto (Abruzzo) - spiaggia Punta Penna obiettivo 24/70 (32) f 6.3 1/800 iso 100
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  17. ripresa da dentro .... Project Cars (si, il videogioco)
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  18. Milano zona Duomo. Non sono abituato a vedere così poca gente in centro, però questo permette inquadrature molto più pulite quando vedi qualcosa che ti colpisce come questo frate bianco con mascherina bianca. In postproduzione ho sottoesposto il negozio che con i suoi manichini creava confusione.
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  19. per i miei personali gusti è impeccabile, grana, bianco, nero e sottoesposizione vetrine compresi.. anche così intendo la realtà del bianco e nero.. che altro non è che un sogno "Quando si fotografano persone a colori, si fotografano i loro vestiti. Ma quando si fotografano persone in bianco e nero, si fotografano le loro anime!"(cit. Ted Grant)
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  20. Tornando i TOPIC perchè è importante saper distinguere: in prima battuta sembra che nulla cambia se non si è in grado di distinguere un mammuth da un elefante, perchè di lavoro scrivo software o sbrigo pratiche assicurative, che me ne cala di sapere che bestia è quella o quest'altra , sono già circondato da un sacco di bestie in ufficio, in tram e quelle bestie le riconosco bene, tutte: basta ed avanza, no? E' un argomentazione perchè funzionale al ruolo in cui ci si definisce, magari limitato, non so, di certo è macroscopicamente vero che non cambia una stilla alla nostra vita "standard" ad avere o meno coscienza delle altre forme di vita che ci circondano. Ecco, ma chi ha definito questo "standard"? Cioè, con che criterio e con quale argomentazione è accettabile non avere Conoscenza? Mah, ho un amico marxista che su questo tema sicuramente sparerebbe mitragliate di argomentazioni. Personalmente non le condivido, le trovo "troppo comode", di fatto l'uomo per sua natura agisce, normalmente, per il suo bene e nel fare questo cerca di faticare il meno possibile: "ma cosa ti sbatti a studiare, a mio cuggino danno 2 milioni per guidare il muletto" (non invento, testimonio). Allora, basta rompere i coglioni con tutti questi distinguo: un gatto o un caracollo ma sì non cambia niente! Di quelle cose lì si occuperà chi se ne intende, di prati, di boschi, la forestale, l'ARPA, io ho da seguire l'INTER per la miseria che questo è l'anno buono. <domenica cosa fai?> <vado a pescare> <e dove vai?> <in Val Sesia> < a trote?> <si> <finite, non ce nè> <ma come finite, ma non le seminano?> <quest'anno no, il covid> <ah, ma scusa, non si riproducono?> <Le nostrane non ci sono più, praticamente estinte : ti ricordi quelle grosse, quelle americane che "quelli che se ne intendono" avevano messo anni fa? Mi hanno spiegato che quelle non si riproducono e hanno fatto fuori le nostrane> <e allora adesso?> <allora vai al laghetto. Sì, non è come i torrenti della Val Sesia, ma almeno prendi dei pesci... e poi c'è l'INTER sul maxi schermo> Va beh, CONOSCERE la differenza tra una Iridea o una Fario non mi consente di salvare la Fario della Val Sessera (estinta) pero' mi permette di non farmi prendere per il culo da quelli che, stranamente per loro interesse, "se ne intendono" e ci dicono di guardare dall'altra parte che tanto "tu non te ne intendi". Assì non me ne intendo, certo, comunque SO che tu stai facendo una porcata, perchè SO che A è diverso da B e A qui non ci può stare, non è casa sua. E' più difficile fare una maialata davanti a gente che la riconosce come tale. E quindi, cosa cambia? Beh, il COVID non arriva da marte.
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  21. Dal 15 settembre al 22 novembre 2020 al museo MAXXI di Roma «Fotografare è una necessità e non un lavoro. Rendere eterno un “incontro” tra due anime, mi incanta e mi fa sentire parte di un tutto». Il maestro fotografo si svela nella sua più intima autenticità e consacra il “ritratto” opera artistica d’eccellenza. Al pari della cultura umanistica, Gastel restituisce valore all'uomo e dignità al soggetto autonomo e, attraverso i suoi 200 ritratti in mostra, documenta una parte importante del suo lavoro d’artista in oltre quarantanni di attività. Modelle, attrici, artisti, operatori del settore, vip, cantanti, musicisti, politici, giornalisti, designer, cuochi fanno parte del caleidoscopio di fotografie esposte senza un ordine preciso, o un’appartenenza ad un determinato settore o categoria. Come lo stesso Gastel afferma: «The people I like racconta il mio mondo, le persone che mi hanno trasmesso qualcosa, insegnato, toccato l’anima». Il biglietto costa 15,00 euro ( ridotto 12,00 ) il museo è facilmente raggiungibile con i mezzi. Un'amico presente all'anteprima mi ha detto che merita, anche solo per vedere le foto stampate invece che a monitor formato social. Io andrò appena possibile e ne parlerò qui su Nikonland.
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  22. Val Amola un anno dopo. Il Rifugio Segantini, a circa 2400 mt. è diventato un santuario per molti fotografi di montagna. Il granito, la grande quantità di acqua e la variabilità del clima, sono le caratteristiche che rendono queste montagne un vero parco giochi per fotografi.
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