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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 08/07/2020 in tutte le aree

  1. Un alba in lunga esposizione ero sceso presto per un altro tipo di scatto, che però non mi ha per nulla soddisfatto e appagato, allora attraversando le vie ed i palazzi ancora silenziosi sono arrivato al mare, che conservava ancora tenui colori pastello in termini tecnici: T 325s - F 5.6 - ISO 64 - 45mm
    5 punti
  2. Il gusto fondante per la Fotografia che accomuna molti fotografi, è quello dell'esplorazione. La fotocamera è un attrezzo formidabile per alimentare la curiosità, è un cavallo che sa portare in luoghi che altrimenti non si avrebbe alcun stimolo a visitare, ad esplorare. Così è che questa volta a fare il piccolo esploratore son tornato in vecchi luoghi che, da giovane neo-patentato, avevo già "indagato", ma senza troppa convinzione. Trent'anni dopo le ruote della mia auto si sono inerpicate su per le vigne di Ghemme (NO), lungo uno stradino dissestato, hanno superato la A26 (che comunque 30 anni fa non c'era), per fermarsi ai bordi di un bosco misto come qui da me non ce ne sono più, quasi più. Fuji Xpro-2 Ob. Fuji XF 35/2, mano libera. Nikon D800E Ob. Nikon AFs 17-35/2.8, Gitzo GT3541Ls, Arca Swiss B1. Nikon D800E Ob. Nikon AFs 17-35/2.8, Gitzo GT3541Ls, Arca Swiss B1. Nikon D800E Ob. Nikon AFs 17-35/2.8, Gitzo GT3541Ls, Arca Swiss B1. Nikon D800E Ob. Nikon AFs 17-35/2.8, Gitzo GT3541Ls, Arca Swiss B1. Nikon D800E Ob. Nikon AFs 17-35/2.8, Gitzo GT5541Ls, Photo Clam PC74-BNS. Nikon D5 Ob. Nikon AFs 300/4 E, Gitzo GT3541Ls, Arca Swiss B1. Nikon D500 Ob. Nikon AFs 300/4 E, Gitzo GT3541Ls, mano libera. Nikon D5 Ob. Nikon AFs 300/4 E, Gitzo GT3541Ls, Arca Swiss B1. Nikon D800E Ob. Nikon AFs 17-35/2.8, Gitzo GT5541Ls, Photo Clam PC74-BNS Nikon D5 Ob. Nikon AFs 600/4 VR, Gitzo GT3541Ls, Arca Swiss B1. Nikon D800E Ob. Nikon AFs 17-35/2.8, Gitzo GT5541Ls, Photo Clam PC74-BNS. Nikon D800E Ob. Nikon AFs 17-35/2.8, Gitzo GT5541Ls, Photo Clam PC74-BNS. Nikon D800E Ob. Nikon AFs 17-35/2.8,Gitzo GT5541Ls, Photo Clam PC74-BNS. Nikon D5 Ob. Nikon AFs 300/4, Gitzo GT3541Ls, Arca Swiss B1. Nikon D800E Ob. Nikon AFs 17-35/2.8, Gitzo GT5541Ls, Photo Clam PC74-BNS, Autan, tanto Autan. Fuji Xpro-2 Ob. Fuji XF 16/2.8, mano libera. Due gite, niente di più, verso sera alla fine di maggio e poi a giugno, per scoprire un piccolo Serengheti fatto da una radura erbosa, circondata da boschi di quercia rossa, betulle, acacie enormi e castagni. Boschi di picchi, sentiti tutti e tre: rosso verde e nero, ma visto uno solo di sguincio. Felci, eriche e qualche rovo e molti sentieri di caprioli che escono solo la sera quando l'incontro con l'uomo è meno probabile. per la cronaca questo luogo, scampato miracolosamente ad ogni tipo di "evoluzione antropica" è il Parco delle Baragge, più precisamente è quel luogo noto localmente come Piano Rosa. Di rosa non c'è niente salvo una montagna enorme che nelle ore del mattino chiude l'orizzonte a nord ovest. Questa è terra povera, argillosa, e ciò mi spiega perchè non è stata trasformata in coltivi. C'è un pastore che razzola il suo enorme gregge, ho visto i segni ma non l'ho incontrato, sarà per la prossima volta. Fotografare i boschi è bellissimo, non smetterei mai.
    4 punti
  3. L' unica cosa che abbiano in comune questi tre zoom Nikon è probabilmente la filettatura filtri da 67mm... Obiettivi appartenenti a diverse epoche Nikon, lo si capisce bene dalle sigle accessorie al progetto ottico: il 2012 per l' AF-S 70-200/4 G il 2016 per l' AF-P 70-300/4,5-5,6 E e 2020, per il nuovissimo Z 24-200/4-6,3 che scandalizza da subito per la bassa luminosità di tutta apertura nel range tra gli 80 ed i 200mm tanto quanto per il 70-300 aveva disturbato il 4,5 di TA a 70 ad 85mm, che poi andava diminuendo progressivamente. Cosa li riunisce allora, insieme ad un adattatore FTZ (da Fmount a Zmount) sulla mia Nikon Z6? Certamente la richiesta costante di consigli su cosa utilizzare sulle nostre Z, che stanno per compiere due anni di età commerciale (progettuale certo di più) senza essere state dotate fin qui neppure in via previsionale di un telezoom di media luminosità... se non un f/4 fisso, come l' AF-S a baionetta F ancora in listino dopo otto anni dalla presentazione (per gli ottimi risultati conseguiti) almeno un "normale" telezoom a luminosità variabile. In questi giorni presentato il 24-200/4-6,3 oggetto di un primo test sulle pagine di questo sito obiettivo sorprendente (leggete il test) e dal prezzo di presentazione attorno ai mille euro, che lo mette al centro di una forbice tra i 1600 euro del parifocale f/4 ed i meno di 700 del quasi raro (difficile da trovare in giro nei negozi) AFP dal range esteso fino alla focale dei 300mm. Ovviamente fuori da questo ambito gli zoom f/2,8 parifocale, dei quali esistono eminenti esemplari per ambedue le baionette Nikon: di tutt'altro impegno economico e fotografico. Tre obiettivi differenti per schemi ottici, prezzo e destinazione d'uso quindi, ma che mi hanno fatto venire in mente un confronto, in attesa che Nikon si decida a completare questa fascia del suo listino anche per gli utenti mirrorless. Confronto che vorrei condurre in più puntate, in funzione del tipo di utilizzo, destinando alla prima la fotografia di Sport. Approfittando dei miei amici surfisti ho quindi utilizzato alternativamente su Z6 i tre zoom scattando in questo caso in JPG Fine*, raffica da 12 ftg/s, AF-C e varie modalità di sensore AF, ISO Auto in modo M, settato su tempi veloci, prevalentemente tra t/2000 e t/5000 Matrix oppure Spot* per la salvaguardia delle alte luci. Di seguito vi metto a blocchi le migliori (o più indicative immagini) realizzate con i rispettivi obiettivi, lasciando al termine la mia valutazione personale, relativa alle riprese di specie e consapevole che anche ingrandendo le immagini a monitor, da 2400punti sul lato lungo, non potrete ottenere definitiva comprensione dei contenuti, se non rifacendovi anche alle mie considerazioni finali. Vorrei anche mettere una valutazione, genere per genere, con le classiche stelline (da 1 a 5), da sommare poi alla fine delle puntate per ottenerne un dato ...statistico. Cominciamo dunque in ordine cronologico (di presentazione commerciale), col Nikon AF-S 70-200mm f/4 G ED VR il modus operandi che ho adottato anche con gli altri due obiettivi è stato di riprendere il soggetto a differenti distanze e prevalentemente a TA, salvo alcuni scatti con un terzo di stop in meno. La caratterizzazione di questo obiettivo rispetto ai due più moderni è di appartenere alla generazione precedente degli zoom Nikon, sia per le caratteristiche elettromeccaniche (motore SWM, ghiera di messa a fuoco molto larga e posta davanti a quella di zoomata, nanocristalli della...sua generazione) e certamente di livello superiore per progettazione agli altri due (finestrella delle distanze, internal focusing, slide di blocco della distanza di fuoco, regolazione delle modalità VR) tanto quanto non invidiabile per materiali costruttivi, specialmente rispetto allo zoom Z. Dopo poche sequenze di scatto ho infatti inserito il blocco del range AF tra 3m ed infinito, per evitare le continue interferenze della mano sinistra con la ghiera di maf, purtroppo sempre operativa, le cui dita non possono avere altro appoggio che sul paraluce dello zoom, mentre in caso di necessità di variazione di zoomata costringe a retrocedere di molto la sinistra, facendo sbilanciare del tutto il baricentro del sistema, abituati come siamo adesso ad impostazioni del tutto opposte. D'altro canto questo obiettivo non sembra esser stato progettato per lo sport, quanto invece per altri generi, prima di tutto il ritratto, giusta la sua neutralità cromatica, almeno rispetto gli altri due zoom qui paragonati. Soddisfacente la reattività del motore SWM, nonostante l'esemplare in prestito sembri essere stato usato intensamente e, sopratutto, considerato il necessario tramite dell'adattatore FTZ che, pur consentendo il corretto funzionamento di ogni parametro, certamente non può migliorare le prestazioni dinamiche di un obiettivo che vi si colleghi. Per dover individuare dei difetti, oltre a qualche sfarfallamento dell'AF, presto domato col selettore di distanza di AF, noto una certa distorsione a cuscinetto alla focale massima, piuttosto evidente sull'orizzonte. Nikon AF-P 70-300mm f/4,5-5,6 E VR ED Una delle caratteristiche di questo zoom, uno dei primi Nikon ad essere dotati di motori stepless al posto di quelli SWM, meno critici nel tempo e più semplici ed economici in caso di sostituzione, oltre che dotato di diaframma elettronico, non più meccanico, è certamente l'elevata saturazione cromatica conferita dall'antiriflesso e dalla natura delle lenti del suo schema. Certamente economico nel prezzo (per essere un Nikon) e in funzione di ciò anche quasi imbattibile rispetto al range di focali ed alle prestazione dai concorrenti universali a baionetta F questo 70-300 ha anche il pregio di non perdere di nitidezza alla massima focale, come spesso accade su altri progetti ottici simili. E siccome quando si fotografa a mare i mm non bastano mai, la maggior parte di queste foto che avete visto, sono state appunto scattate a 300mm: il valore aggiunto di questo zoom è infatti relativo al range più esteso verso tele: possibilmente diventerà l'argomentazione preferita di chi lo dovesse scegliere. E considerando la lentezza di Nikon a ridisegnarlo per le ML Z, nonostante la maggiore lunghezza a tutta estensione del trio di zoom (specie aggiungendo l' FTZ) risulta anche essere ergonomicamente il più comodo da brandeggiare e regolare, considerando la struttura termoplastica a diamante della imponente ghiera di zoomata e alletta moltissimo chiunque si ponga il problema di munirsi di un buono zoom di costo non eccessivo: insomma ...in attesa di una analoga risposta in Z-mount. Nonostante quindi la struttura economica dei materiali costruttivi, non gli mancano neppure gli slider di regolazione del VR e delle tre modalità di utilizzo della ghiera di messa a fuoco, finalmente retrocessa a quella di zoomata. Ottimo zoom per gli sport d'azione. Nikon Z 24-200mm f/4-6,3 VR Pietra dello scandalo per uno zoom da mille euro dotata fin dagli 80mm e fino ai 200 di una TA di soli f/6,3... Appena uscito ed appena provato, questo superzoom dovrebbe fare categoria a sè e non poter stare a confronto con i due precedenti zoom, nati per un range di focale tra di loro differente, ma sicuramente orientato a determinati usi. Questo primo telezoom per Z FX (abbiamo già provato il 50-250 DX uscito in kit con la Z50) è però appunto l'unica opportunità di fotografare ANCHE con angoli di campo ridotti come i 12,4° dei 200mm, e siccome il soggetto non protagonista di questo test sono appunto le due (per ora) Z FX, si pone in competizione con gli altri due pur essendo palesemente un ALL IN ONE ossia un obiettivo che potrebbe tappare per sempre una Nikon Z FX ed essere utilizzato per tutti gli scopi del fotografo in questione, allargando il suo campo di azione fino agli 84° alla sua focale minima. Un obiettivo amatoriale quindi? Ni...basti leggere il sopracitato test dello stesso 24-200 su Z50 (cui ne seguiranno altri) e, francamente dare un occhiata anche alle foto qui sopra allegate. Dalle quali traspare nessun timore reverenziale rispetto los otros companeros, anzi, come sono impaziente di dirvi, senza ritegno alcuno: IL PIU' NATURALE DA ESSERE USATO FRA I TRE CON LA MIA Z6 Infatti delle circa 5mila foto scattate in questa sessione, numericamente sono maggiori quelle scattate con gli altri due, con i quali volevo misurare eventuali incongruenze di AF o reattività esposimetrica. Mentre il migliaio scattate con questo 24-200 mi hanno lasciato la sensazione di non voler più aver a che fare con gli FTZ (ne ho due) e gli obiettivi F da adattare: veloce, silenzioso, indistorto, compatto, dotato di una ghiera di zoomata sensibile e costante, costruito in materiali nobili pur se assemblato in Thailandia. Insomma, Nikon Z needs obiettivi Z ! Senza dubbio alcuno, anche paragonando un all/in/one con due altri zoom, uno nobile di nascita e l'altro popolare... Alla fine di questo round voglio rimarcare come nello sport, specie riprendendo soggetti lontani, la sensazione di tridimensionalità sia conferita tanto dalla luminosità relativa dell'ottica, quanto e decisamente in misura maggiore, dalla maggiore focale disponibile: quantomeno percettivamente. Ecco come nel mio giudizio finale, a parte la caratterizzazione ergonomica del 70-300, questo superi complessivamente il 70-200/4, più luminoso, IF, più nobile, più costoso ...ma meno adatto a questo compito degli altri due. Nikon Z 24-200mm f/4-6,3 VR Nikon AF-P 70-300mm f/4,5-5,6 E VR ED Nikon AF-S 70-200mm f/4 G ED VR Max Aquila photo (C) per Zetaland 2020 to be continued...
    3 punti
  4. Non è mica detto, se mantengono il sistema attuale ad inserimento, basta prevedere due guide esterne nel grip e due o tre fori per fermo nel fondello della camera. L'attuale coso che io ho incollato con la Loctite alla mia Z6 porta comodamente due batterie EN-EL15x, quindi non vedo problemi. Ed assicuro che il sistema è più comodo di quello della D850/D500 che implica di fatto dover smontare tutte le volte il coso per ricaricare la batteria interna (tanto che io avevo risolto di toglierla per non pensarci più). Invece, per alloggiare due processori e due pettini per due schede di memoria (quasi certamente differenti tra loro) devono aver riprogettato del tutto la scheda madre. Due processori, nuovo controller, maggiore memoria e maggiore potenza in gioco, specie se c'è il video 4K60p, significa maggior calore, quindi revisione dei dissipatori ed eventuali protezioni in più. Auspicabilmente un'altro upgrade potrebbe essere il mirino da 5.76 megadot che farebbe il paio con una maggiore velocità di estrazione del flusso video dal sensore. Minore lag, minore blackout, maggiore fedeltà di visione. Che per chi sta dicendo - a me del video non me ne frega un'H - vi ricordo che una mirrorless estrae SEMPRE in tempo reale il video dal sensore per offrirvi la visione del mondo (a mirino o a display) anche se non premete mai, nella vita, mai, il tasto REC. I miglioramenti possibili ed auspicabili nelle Z6s e Z7s anche se vi dite soddisfatti, sono tantissimi. Specie se si vuole che tengano il mercato per altri due anni e non partano invece ad handycap con scontistica e cash-back come sono invece adesso Z6 e Z7. Ricordo due questioni : la Nikon Z7 ha venduto pochissimo. Il lancio di una Z9 da 61 megapixel adesso, pur eccezionale, non avrebbe possibilità di maggior successo, specie a 5000 pizze l'una, mentre a Nikon necessita maledettamente subito vendere, vendere, vendere. Meglio una Z7s con lavori di reingegnerizzazioni contenuti e spostamento della produzione dal Giappone alla Thailandia come praticamente tutto in questo momento, escluso il 120-300/2.8 e la D6. Le economie di scala tra Z5, Z6s e Z7s portano vantaggi industriali ed economici che per i contabili di Nikon sono fondamentali, più che per il marketing. Canon domani farà un lancio congiunto degno di Cape Canaveral anni '60 che replica il lancio di Nikon di due anni fa di Z6 e Z7. Ai nikonisti di Canon non importa un fico secco ma è evidente che se Canon offre due macchine di punta, io da Nikon mi aspetto lo stesso, almeno sul piano prestazionale. Altrimenti, aspetto e non scucio uno zecchino.
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  5. Una combinazione di fattori. È basata sul fatto che tra 70 e 300 va otticamente più o meno come l’80-400, che sulla Z6 in AF è il meglio tra le lenti F e sulla D5 farà scintille, e che con il 20S e la Z6 compone un kit da montagna come quello che sognavo agli inizi della mia fotografia quando speravo di fare paesaggi come Galen Rowell. E che oggi aggiungendo la D5 ed il 500PF mi consente di andare a fotografare lontanissimo (a piedi) senza troppi compromessi di qualità alternando immagini ambientate e composizioni chiuse senza problemi. E perché non continui ad usare l’80-400? Perché pesa il doppio, e l’80-400 da solo pesa come il 70-300 sulla Z6. A dire che la prima prova sarà D5 su 500PF su uno spallaccio e Z6 su 70-300 sull’altro. Ma per andare proprio lontano un corpo solo e via!!! E tutto questo a 540€ 😂😂😂😂 E c’è chi dice che si stava meglio nel passato.... ma quando? Io voglio il presente ed il futuro!!!
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  6. Io penso che tu abbia fatto un ottima scelta. Avrai speso un'inezia per avere uno zoom che potrai rivendere allo stesso prezzo quando non ti servirà più.
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  7. Bosco ( molto ) verticale , ore 13,30 24-200 @175mm f 13 1/30" iso 100 su Z6 mano libera, profilo vivid impostato in post con view nx
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  8. Apro questo blog per mostrare la mia esperienza d'uso con i flash in TTL a confronto tra Reflex e Mirrorless. Come ben sapete da un pezzo lamento che le Z in TTL con il sistema wireless di godox (ma la marca non c'entra) sono più lente delle reflex, cosa che pare divergere con l'esperienza d'uso di Max con il quale abbiamo inquinato diverse volte topic. Nella mia esperienza d'uso con i flash ho notato fin da subito una minore reattività allo scatto montando il flash impostato in TTL, la cosa peggiora quando i flash si allontanano dal trigger e gli spazi si allargano. L'anno scorso nel fare un calendario ad un certo punto ho spento i flash ed ho usato luce ambiente perché altrimenti non se ne usciva, perché quando pigio il pulsante e questa non scatta a me sembra di essere tornato ai tempi della D50. Ho voluto riprendere un piccolo test effettuato in studio con tre flash, e già qui si percepisce l'indole più riflessiva delle mirrorless rispetto alle reflex, che se di contro hanno una minore precisione sulla misurazione della luce, a loro vantaggio hanno la prerogativa di essere sempre pronte allo scatto. Qui allego le foto fatte con un 50 1.8 (quello Z è 7 km più avanti) con i tre flash in TTL su tre gruppi A B C di cui il B contro il muro è impostato a -2EV) Z7 D850 E qui allego il video del momento in cui scatto. Con la D850 (la prima) il dito è sempre pronto al punto che talvolta non tutti i flash sono completamente carichi Con la Z7 invece ci vuole tempo, mi sembra naturale perché il sistema TTL è più complesso (e per questo anche più preciso) Perché ho postato questo? Per onor di cronaca, sperando di essere utile a qualcuno. Ho la sensazione che io e Max abbiamo pretese diverse dalle macchine e di fatto lui non percepisce alcun rallentamento, potrebbe anche essere che la Z6 debba fare meno calcoli ed effettivamente il gap si accorci, ma secondo la mia esperienza quando usciamo da uno spazio così ristretto, la cosa peggiora sensibilmente, in relazione al luogo ed alle distanze in gioco. (nel calendario ero in un un'officina con interferenze elettromagnetiche) Niente di drammatico per carità, disabilitando l'anti flickering ho raggiunto un compromesso accettabile sulla velocità come si evince dal filmato la macchina funziona... però attenzione a chi ha le stesse pretese operative di una reflex, perché al momento, con i processori utilizzati dalle Zeta ( ma non solo le Nikon soffrono di sta cosa) i tempi operativi sono questi.
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  9. Concordo, conoscendo i tre obiettivi e le due piattaforme. Il Nikon 70-200/4 è vecchiotto ed è più inclinato agli usi più nobili, con le reflex. Proprio su una Z via FTZ non ce lo vedo. Nei pochi giorni in cui ho usato il 24-200mm ho dovuto ammettere ancora una volta, invece, quanto gli obiettivi Nikkor Z stiano sovvertendo completamente le nostre consolidate gerarchie. Questo all-in-one può essere utilizzato tranquillamente quando un 70-200/2.8 è proprio come sparare alle farfalle con un obice da campagna. Mentre il 70-300 AF-P è una via di mezzo ma chiaramente già sfrutta tecnologie pensate in vista delle Z. Se uno ce l'ha già, lo può usare con profitto. Ma dovendo comprare oggi il nuovo ed avendo bisogno delle focali oltre i 70mm, io andrei sul 24-200, sia per Z50 che per Z6/Z7. Ci vorrebbe solo uno sconticino sul prezzo di lancio ...
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  10. Mauro hai ragione anche tu, ovviamente il mercato chiede passi in avanti e la clientela va accontentata se si vuole vendere. Nemmeno io sostituirei la Z6 con qualcosa che cambia di un 5% scarso l'esperienza d'uso. Volevo solo far notare quanto le Z non siano il bidone che si seguita a scrivere in giro per il web.
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  11. 1 punto
  12. Stavolta non parlo di macro, dove è meglio usare i macro, e non parlo di close-up statica dove possono entrare in gico lenti addizionali ed altri gadget, ma close up dinamica, con soggetti in movimento, dove si deve lavorare per forza a mano libera. Fresca di ieri (e senza crop): Anax imperator in volo. Mai così vicina. Nikon D500, 300mm f4+ Tc14 EIII, f.9, 1/1250s, 1800 ISO. La foto del giorno, per me. Se vado a vedere le mie foto di DIF (Dragonfly in Flight) scattate in decenni, l'attrezzatura è sempre quella: Un corpo Dx (qualche volta la D800... ritagliando un po') e in periodi diversi, il 300 f4 Sigma APO MACRO (da solo), il 300AFS anche col TC 14 E, il 400 Sigma APO MACRO (da solo). Ora sono messo così: L'ultimo mio acquisto fotografico è la maglietta Perchè per ora non ho trovato alternative più efficaci ad una focale intorno a 400mm che permette di scendere fino a due metri, meglio se meno (1,2m il 300 SIGMA, 1,4m i due 300 Nikon, 1,6m il 400 SIGMA).
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