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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 04/07/2020 in tutte le aree

  1. ...aguzza l'ingegno. Se qualcuno di voi legge La Repubblica online forse lo sa già. Se no qui: https://www.repubblica.it/scienze/2020/07/02/news/e_italiana_la_piu_antica_pinna_dorsale_in_un_rettile-260764690/ C'è un reportage sulla mia ultima fatica scientifica (e come vedete ci sono foto fatte da me -sull'articolo scientifico ce ne sono di più- del tipo che faccio di solito, niente di poetico). Ego a parte, ne scrivo per fare un piccolo resoconto di una realizzazione abbastanza nuova per me, che magari molti di voi avrebbero fatto incredibilmente meglio, ma io ho dovuto mediare fra fretta terribile e qualità accettabile. Vabbè, abbiamo scoperto un Ittiosauro con residui di pelle che testimonia che queste bestie avevano uan pinna dorsale senza scheletro come i delfini, 50 milioni di anni prima di quanto si pensava. Nel frattempo in un museo stavano realizzando un modello 3D in scala proprio di questa specie di Ittiosauro, ed io ero il consulente scientifico. Ho seguito le varie fasi della realizzazione, dalla mesh ai vari rendering fino alla stampa 3d e la colorazione.- Qui fresco di stampa Il risultato finale eccolo: Il modello è opera della ditta Trilobite.it e le foto sono di Giampaolo di Silvestro, non lo scrivo per fare pubblicità ma perchè sono i credit dovuti. Verrà esposto al Museo dei Fossili di Besano e forse una copia anche Milano. Veniamo al dunque: In concomitanza con l'articolo scientifico avevamo pianificato una Press Release con tanto di comunicato ANSA ecc. Volevamo mostrare il modellino accanto allo scheletro, ma siccome al Museo di Milano non è ancora concesso fare assembramenti, si è pensato di metterne una foto a corredo del comunicato stampa, ma ... il modellino in foto sembrava troppo "giocattoloso" , meglio ambientarlo. Intanto che ci ragioniamo ci arriva la notizia che l'articolo (quello scientifico) sarebbe stato pubblicato di lì a brevissimo. Allora "il prof.- che -sa -qualcosa- di- fotografia" si è messo a trovare una soluzione, rapida, pur sapendo di grafica poco più di quanto sa di sanscrito. Allora vai con Photoshop, Prendo uno sfondo "free use", Inserisco una foto che riprende di tre quarti il modellino e la scontorno, Sovrappongo un fondo acquoso con un leggero gradiente, Sfumo leggermente la coda, Aggiungo dei riflessi sul dorso, Aumento la visibilità del catchlight nell'occhio Risultato: Foto del modellino di Giampaolo di Silvestro, grafica mia. Si poteva fare meglio? Senz'altro. Se non fosse stato dall'oggi al domani (per dire) mi sarei esercitato sui riflessi, ad esempio. Avrei anche messo delle bollicine. Pazienza, è piaciuto lo stesso. Il task era ambientare il modello che verrà esposto, altrimenti (avendo il tempo, che non c'era) sarei partito a disegnarlo da zero. Dimenticavo: l' animale vero era lungo 1m se vi interessa.
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  2. Una street-performance estemporanea: posto giusto con l'attrezzo giusto !
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  3. Questo 2020 ce lo porteremo nel cuore come ci invita a fare una in particolare, tra i miliardi delle vignette ricevute nel periodo del lockdown, via social media: quella che riprende il tema del film "Back to the future" Adesso quindi la voglia di riprendere parte del tempo perduto in isolamento, ci porta a voler pensare positivo, a divertirci e ad andare in giro come anche la stagione estiva suggerisce. Dello zoomone per Nikon Z, il 24-200mm f/4-6,3 avevamo dato notizia in anteprima, proprio il giorno del lockdown... e così eravamo rimasti al suo riguardo però adesso che finalmente sta per varcare la soglia dei negozi, per essere considerato all'interno di un corredo Z abbiamo pensato di chiederne un esemplare a per poterne valutarne le potenzialità espressive, alla luce del fatto che Nikon nella sua lunga storia di fabbricante di ottiche, ben raramente si è impegnata nella progettazione di ottiche all-in-one come questa, che non fossero di primo equipaggiamento e con tutte le caratteristiche economiche delle ottiche di questo genere. Ma abbiamo anche detto, negli ultimi due anni, che Nikon dall'ora Z ha messo in campo i suoi migliori progettisti, per realizzare ottiche che tutto possono sembrare tranne che scelte di compromesso economico. La sfida apportata da questo zoom, che resta f/4 a TA solo a 24mm, per essere già un f/5,6 ai 50mm e divenire un f/6,3 già dagli 80mm (quindi un 80-200mm f/6,3), sfida prima di tutto al pregiudizio di fotografi come siamo, abituati a pretendere aperture costanti e luminose, ma consapevoli anche di trovare il vino buono nelle botti piccole... è proprio quella già di volersi mettere alla prova utilizzando strumenti potenzialmente non di nostro interesse, ma curiosi di scoprire quale sia stato il ragionamento fondante alla base della progettazione di obiettivi come questo ed anche il microzoom in dotazione alla Nikon Z50, quel 16-50 che anch'esso parte da f/3,5 per arrivare a TA a f/6,3 alla focale ultima del range del quale abbiamo parlato e postato foto in questi ultimi sei mesi non è quindi casuale che nel periodo di visione di questo zoom, cominci a parlarne proprio in abbinamento alla Nikon Z50... Considerandolo appunto come un all-in-one, per quelle persone che desiderino limitare al minimo gli ingombri del proprio bagaglio fotografico, in viaggio, nelle escursioni da weekend, in tutte quelle occasioni nelle quali non vogliano o non possano portare con sè un corredo articolato, questo 24-200, anche su una fotocamera APS-C come la Z50 (il cui 16-50 retrattile ha ingombro zero), costituisce un elemento importante di scelta per moltissimi appassionati. Non ingombrante: sporge 12 cm dalla baionetta, alla minima focale, 19 alla massima, (più paraluce) non pesante (570g), dal diametro filtri umano da 67mm, questo zoom dispone sul barilotto, oltre che delle due ghiere di zoomata e messa a fuoco (programmabile via menù fotocamera per poter pilotare in alternativa, diaframmi, compensazione exp, ISO), anche di uno slider di blocco dell'estensione del barilotto soluzione gradita ai più, rispetto al blocco alla fine della ghiera di zoomata (presente in alcuni altri zoom Z) Questa è la prima foto scattata non appena montato su fotocamera: fin da subito mi sono accorto della sua principale qualità, in ogni occasione, cioè della giusta quantità di contrasto con cui fa risaltare i soggetti dallo sfondo, pur non potendo contare su aperture di diaframma tali da ottenere fisicamente questa caratteristica... Quindi, cominciamo bene ! Qualità che non viene inficiata dalla trasmissione UV alle lunghe distanze e neppure dalla focale di utilizzo, nel vastissimo range del quale questo zoom è dotato Inoltre, come visibile sulla flangia frontale, questo zoom è dotato di VR attraverso un motore elettrico Voice Coil, silenziosissimo ed alla prova dei fatti, ben efficiente, se su di una mirrorless coma la Z50, priva di stabilizzazione del sensore, si riesca ad ottenere risultati utili a mano libera (come questo zoom è stato progettato per essere usato) anche a tempi di 1/8", prima di ...trovare il mosso, come in questa sequenza, scattata a 165mm di focale e fino ad 1/20" a 200mm di focale, sempre eminentemente a mano libera Ma allora, vorrà forse dire che Nikon ha intenzione di produrre delle mirrorless a pieno formato senza sensore stabilizzato? In una fascia che si collocherà al di sotto dell'attuale Z6 ? I prodromi, in quest'obiettivo ci sono tutti. Oltre al fatto che il suo VR sulle FX di gamma alta, si sommerà al sensore stabilizzato, per superare anche gli attuali traguardi. Perchè la Z50 dietro al Nikon Z 24-200? Perchè la Z50 è la funny camera di Nikon: spigliata, divertente, multitasking, rivolta a chi ieri usasse uno smartphone ed oggi voglia fare un salto enorme di qualità, in ambito fotografico, video ed anche creativo, con i suoi effetti speciali direttamente sulla ghiera di controllo funzioni, che nell'estate 2020 mi fanno del tutto dimenticare le analoghe funzioni in monocromatico, quelle che da anni utilizziamo senza vergogna, spacciando poi le foto ottenute come introspezioni personali in biancoenero, postprodotte ed ulteriormente appesantite da software e manipolazioni che non hanno nulla di differente da queste, all'opposto...colorate, giovanili, divertenti... Ovviamente senza tralasciare nulla di ciò che naturalmente siamo in grado di inquadrare, comporre ed esporre, come da libretta ! nelle abituali condizioni nelle quali si trovi un soggetto che, riducendo ai minimi termini il peso delle sue attrezzature, porti con sè questo Nikkor 24-200mm senza flettere nella resa neppure quando il soggetto fortemente distante, occupi solo una piccola parte dell'inquadratura tanto quando a più breve distanza, sempre inciso e ben contrastato e saturo... ome le attuali tendenze cromatiche impongono ai costruttori di lenti, grazie all'ottima correzione antiriflesso ed all'efficace paraluce a petalo dedicato non per questo meno attento sui piccoli dettagli, rispetto allo sfuocato (piuttosto nervoso) degli sfondi, come presumibile per un obiettivo che non può certo essere la panacea a tutti i mali... ... ma che rappresenta la cura a molti di essi. il Mare è di certo il suo luogo di elezione deserto o affollato che sia... in ogni caso questo obiettivo diventa risolutivo, grazie alle qualità indubbie dei sensori Z cui si accompagna non solamente nelle mie mani, ma potenzialmente in quelle di ognuno di questi soggetti che a loro insaputa ho immortalato in questi giorni in spiaggia. Ma non è solo in spiaggia ed al mare che questo Nikkor 24-200 si dimostra essere un outsider... come immaginerete l'ho voluto mettere alla prova alle distanze ravvicinate, giusta la sua escursione focale e distanza minima di maf di mezzo metro, che ho spesso provveduto ad accorciare in questi giorni, con una lente addizionale Marumi achromat da 3 diottrie, per saggiarne le potenzialità ulteriori in questo ambito, spesso praticato da chi spazi nel tempo libero da un soggetto ad un altro...e si ponga il problema della resa alle brevi distanze ed ecco qualche fiore sfruttando con Auto Iso anche le sensibilità più elevate del sensore della Z50, per utilizzare i diaframmi anche i più chiusi di questo zoom (che arriva fino a f/36 a 200mm) f/22 f/25 f/11 f/4,8 f/8 f/16 f/5 f/22 Chiaro di cosa stiamo parlando? Mille euro di listino, magari tra un pò anche scontato (presentato a marzo, ma sta vedendo la luce solo oggi), ma a mio vedere multitasking su ogni apparecchio in listino oggi e domani: d'altro canto questa deve essere la politica commerciale delle Case che intendando continuare a radicarsi nel mercato attuale. E questo superzoom 8,3X figura bene su una mirrorless DX come su di una FX, come in breve dimostrerò... Anzi, sulla mia Z6 non avrebbe nemmeno bisogno di ulteriori obiettivi di supporto... ALL IN ONE e nemmeno accorgersene !!! Pregi: compattezza, leggerezza, costruzione contrasto, nitidezza, saturazione da zoom di classe superiore autofocus preciso, in relazione ai sensori utilizzati totalitario: basta lui Difetti: prezzo di esordio forse da limare piacerebbe un diaframma di luminosità in più a 50mm Max Aquila photo (C) per Zetaland 2020 to be continued...
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  4. Ho in programma proprio la prova a confronto con due zoom F-mount: il 70-300 AF-P ed il 70-200/4
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  5. Lilium Bianco o Giglio di San Luigi (L. 1753 : Lilium Candidum) Per me, indubbiamente tra le creature più belle del creato (14 scatti via Helicon, luce naturale, Nikon 24-70/4 S su Z7)
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