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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 18/06/2020 in Risposte

  1. 65 milioni di anni fa uno Pterodattilo sorvola un giovane Triceratops, uno degli ultimi Dinosauri, che si aggira lungo il letto ghiaioso di un fiume asciutto. E' pomeriggio inoltrato e il sole traspare in un varco grigiastro tra le nubi di cenere provocate dall'impatto dell'asteroide nel Golfo del Messico. Tra non molto gli effetti dell'asteroide si sommeranno a quelli delle megaeruzioni segnando la fine di un'era. I piccoli pelosi mammiferi la scamperanno, trovando spazio libero potranno evolversi in tante forme differenti fino ad arrivare a quelli che parlano di fotografia. Nikon Z6, 24-70mm f4 S a 62mm, f8, 1/15s, 640 ISO, luce laterale dalla finestra, stacking di 35 scatti con Helicon Focus, metodo C (il B dava un sacco di artefatti con tutta questa texture). La ghiaia è la sabbia della lettiera del Gatto.
    7 punti
  2. 3 Bene, una mia cara amica, un pomeriggio dei primi giorni di ottobre 2019, all'aperto luce naturale. D750 e 85 1.8 ad 1.8. Ho scelto questa foto per i suoi occhi e per il sorriso/non sorriso.....
    2 punti
  3. 2 Ho deciso di partecipare ai contest solo con foto nuove, senza rimestare nell'archivio alla ricerca di immagini scattate chissà quando. Questa foto nasce durante il primo model sharing dopo la fine del lockdown, sede il laghetto dell'eur in una giornata molto calda e luminosa ( ed affollata di passanti ). Scattato con il 70-200 a 100 mm ( poi croppato perché ho preferito togliere elementi dalla scena e aria sopra la testa di Federica ) cercando di sfocare lo sfondo il più possibile. Avevo in testa un risultato finale in B/N ma poi ho preferito sfruttare le cromie del laghetto e del vestito, mi sembra un insieme più piacevole. E' una posa classica, qualcuno direbbe banale, ma si sposa bene con il clima di ritorno alla normalità della giornata ed era molto più nelle corde della modella rispetto ad altre situazioni che abbiamo costruito.
    2 punti
  4. Eccomi qua, in ritradissimo, ma non avrei potuto fare altrimenti, impossibile scrivere i miei commenti in tempo, e ora che sono in ferie mi ritrovo senza alcuna connessione internet nelle vicinanze di casa, anzi non riesco neppure a fare una semplice telefonata quando sono a casa (la bellissima Cala Pira). Oggi abbiamo cambiato zona ed eccomi qua. Intanto faccio i dovuti complimenti hai pochi partecipanti. Ringrazio anche tutti quelli che hanno votato la mia foto, sono contento che sia piaciuta. La mia preferenza va all’immagine numero 4 di Mauro: mi piace l’interpretazione artistica, ho un debole per gli oggetti ripresi, soprattutto l’orologio, e quando sono ritratti da una luce così affascinante che li rende così affascinanti... insomma questa foto mi piace proprio tanto! Scusate se non faccio altri commenti ma scrivere con la tastierina del telefono in spiaggia sotto il sol leone delle 2 della sardegna... non ce la faccio proprio :-)))))
    2 punti
  5. 1 Arya, 26 maggio 2019. Sono tre ritratti ripresi a brevissima distanza, stessa luce, stesso posto, stesso tutto. Nikon Z6 e Nikon 105/1.4E ad f/1.4. Luce naturale dalla finestra sulla destra, nessuna aggiunta, il pomeriggio era assolato ma non caldissimo. Lei muta di pensiero e di espressione con un battito di ciglia, un momento è dolcissima (a sinistra), un momento è assorta (in mezzo), un momento è infastidita dalla presenza degli altri (a destra) e vorrebbe incenerirti. E' una donna molto difficile da prendere e una ripresa sola non basta a rappresentarla : per questo ne ho sovrimpresse tre. Sono tre sfaccettature ma fanno una fotografia sola di una donna "dolcemente complicata". Posava solo per me, eravamo in due soli nella stanza.
    2 punti
  6. Alle Cascate della Sega, in compagnia anche di Pedrito, Forti contrasti hanno messo a dura prova il sensore della D3X, che si è dimostrato ancora arzillo. E' vero che è stato aiutato dal giovane 70-200 2,8 FL, ma col cavolo che la vendo! Lunga esposizione, 30 sec.a f.13,0 con filtro ND 11 stop. Per evitare la bruciatura delle alte luci ho sottoesposto in fase di ripresa e in post le ho poi schiarite insieme ai riflessi in primo piano.
    2 punti
  7. si: io le vedo tutte di colore differente, l'una dall'altra e francamente nessuna coerente rispetto al bianco
    1 punto
  8. Ciao Marco, Mauro ti ha gia'esaurientemente risposto Io mi trovo nella tua stessa condizione ed ho sempre "ammesso" di aver utilizzato su fx il 28-300 per quelle occasioni ( tipo viaggi con famiglia nei tempi in cui si potevano fare o uscite leggere ) per cui ho gia' ordinato il 24-200 che, prima o poi, arrivera' ( forse entro fine mese ) in modo da avere quel giusto compromesso che vai cercando anche tu, e presumo molti altri. Il 28-300 e il 20 afd mi risolvevano un po' tutto, ora avro' l'accoppiata 14-30 / 24-200 ; il 70-300 af-P l'ho avuto ma non e' scattata la scintilla, mentre il 70-200 f4 non l'ho mai provato ( e, ammetto, mai desiderato ...a quel punto meglio l'afP ), altri in giro non se ne vede.
    1 punto
  9. Molto molto interessante: 150€ sul mio nuovo 20/1.8S.... se già avevo deciso di prenderlo ora non posso proprio resistere!
    1 punto
  10. Ci sono i fatti e ci sono le interpretazioni dei fatti. Senza stare a ripetere tutta la faccenda, le critiche si rivolgono all'intensità del fenomeno che secondo alcuni potrebbe essere stata sovrastimata. Questi invocano spiegazioni alternative (soprattutto le megaeruzioni in India/Pakistan) Versione più lunga: alla fine del Cretacico c'è stato un impatto di un asteroide di almeno 10km di diametro. Questo ha lasciato tracce (il famoso iridio, quarzo da compressione ecc.) che indicano effetti a larga scala che -interpretazione- potrebbero aver scatenato una serie di fenomeni (paragonabili ad una megaeruzione) che avrebbero profondamente e molto rapidamente alterato il clima provocando una crisi biologica globale (ricordiamoci che non si sono estinti solo i dinosauri, è stata un'estinzione di massa). Critiche: La portata delle conseguenze potrebbe non essere stata globale. Spiegazioni alternative (serie): più o meno in contemporanea, ci fu una fase di tensione della crosta terrestre in quella che sarà la zona dell'India/Pakistan, dove si sono aperte delle fessure che hanno dato luogo a delle eruzioni "areali" (senza cono vulcanico, lungo fratture) che hanno emesso milioni di tonnellate di lava e gas, provocando effetti come quelli dell'asteroide, ma su scala molto, molto più ampia. Le tracce ci sono: abbiamo più serie di colate laviche di migliaia di chilometri quadrati di estensione e di centinaia di metri di spessore in tutto quello che oggi è il Deccan. Il motore potrebbe essere stato un fenomeno all'interno del nucleo terrestre, che si ripete (ahimè) ciclicamente, forse alcuni sostengono lo sciame sismico dell'impatto dell'asteroide ha attraversato la Terra ed è arrivato al lato opposto (in India) dove ha reso la crosta ancora più fragile accentuando la portata delle Megaeruzioni. Infine c'è chi ritiene sia stato solo un mutamento climatico che ha decimato una fauna già in crisi, ma sono pochi. Io ci faccio due ore abbondanti di lezione su questo e passo ai miei studenti gli articoli scientifici originali, perchè se ne possa discutere.
    1 punto
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