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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 01/06/2020 in tutte le aree

  1. 2 perchè la 1 l'ho messa nella sezione "al vostro giudizio". Gattara ai tempi del virus. (per i curiosi lo scheletro d'ombrello veniva agitato per allontanare i piccioni che altrimenti ruberebbero il cibo ai gatti). PS: Il fatto che l'abbia messa qui anzichè nell'altra sezione non significa che non voglio critiche, anzi, ogni osservazione positiva o negativa è sempre ben accolta.
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  2. Si, finalmente ! Primo perché era tanto che non inserivo un mio Blog e secondo perché è stata la prima uscita fotografica dopo lock down. Uscita nella natura, lungo le rive dell'Adda, posto che molti qui conoscono bene raggiungibile in poco temp da Milano. Che dire mi sono sentito benissimo ed ho trovato una bella varietà di soggetti con sorpresa finale molto bella, almeno per me. ' Ecco la sorpresa mamma cigno a spasso con i piccoli in una insolita formazione mamma cigno pesca e i piccoli attendono Sono soddisfatto per la luce trovata e per le foto che mi è stato permesso portare a casa. A voi i commenti se vi va'
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  3. Segue da [luoghi] Il mio Giappone 2019 parte 12 (1 di 2) Aoba Castle È stato il castello voluto da Date Masamune, costruito nel 1600 sul monte Aoba, una piccola collina alta 100 metri, in posizione dominante rispetto alla città di Sendai. Venne parzialmente smantellato nel 1870 dopo l’acquisizione da parte del governo Meiji e l’area ceduta all’esercito imperiale. Nel 1882 un incendio distrusse molto di quel che restava del castello. Nel 1931 la Porta Omotemon e la torre Wakiyagura sono state catalogate come tesori nazionali. Durante il bombardamento del 10 luglio del 1945 queste strutture con quello che rimaneva del castello sono andate distrutte e, durante l’occupazione da parte dell’esercito degli Stati Uniti, l’area venne posta sotto il controllo militare americano e tutte le edificazioni risalenti al periodo Edo furono rase al suolo. Ciò che vediamo oggi è il risultato di una ricostruzione successiva a fini turistici. Miyagi Ken Gokoku Jinja Si tratta di un santuario shintoista che sorge nei pressi delle rovine del castello Aoba. Santuari denominati ‘gokoku’ (Guardia della Nazione) se ne trovano in ogni prefettura del paese e risalgono al 19° secolo, si tratta di luoghi dove consacrare le anime dei soldati defunti durante le guerre civili scoppiate nel periodo della restaurazione Meiji. Questo specifico santuario venne fondato nel 1904 sulle rovine del castello appartenuto al clan Date. Nel luglio del 1945 venne distrutto da un incendio causato dal raid aereo sulla città. Nel 1958 uno degli edifici annessi al santuario di Ise venne smantellato e riedificato nel luogo dove sorgeva il precedente santuario Gokoku. Essendo situato su una collina a un’altezza di 144 metri è il miglior luogo panoramico della città. Hanyū Yuzuru Nei pressi del “Sendai International Center”, vicino all’ingresso del Kokusai Center troviamo il monumento ai due pattinatori più importanti e conosciuti della città di Sendai: Arakawa Shizuka, medaglia d’oro alle olimpiadi di Torino 2006, e Hanyu Yuzuru, atleta che ha vinto praticamente tutto in carriera, l’ultimo successo in ordine di tempo, che gli ha consentito di ottenere l’unico titolo che ancora gli mancava, è il Campionato dei 4 Continenti (Seoul, Corea del Sud, febbraio 2020). Le due lastre di vetro a lui dedicate rappresentano le due medaglie olimpiche vinte nel 2014 a Soci, rappresentato col costume di ‘Parisienne Walkways’, e nel 2018 a Pyeongchang, col costume di ‘Seimei’, i programmi corto e libero delle rispettive stagioni. Yuzuru è stato il primo atleta a vincere, back to back, 2 medaglie olimpiche d’oro nel singolo maschile dopo Dick Button, che centrò i suoi successi nelle due edizioni del 1948 e del 1952. E così si conclude questo ideale viaggio in giappone, qui trovate gli altri articoli del mio blog. Vi lascio con in breve filmato montato da me. (si ringrazia Davide Bitti di Vivi Giappone per il contributo al video). Grazie per aver letto i miei articoli o, come dicono da quelle parti, ありがとうございました! おしまい -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- le informazioni contenute in questo articolo sono tratte da: museo della birra https://www.japanhoppers.com/it/hokkaido/sapporo/kanko/1774/ https://www.marcotogni.it/sapporo-beer-museum/ https://www.italiajapan.net/museo-birra-sapporo/ https://www.japan.travel/it/spot/1922/ https://www.matteoingiappone.it/hokkaido/sapporo/sapporo-beer-museum/ https://www.sapporobeer.jp/english/brewery/s_museum/ https://www.giornaledellabirra.it/luoghi-di-birra/museo-della-birra-di-sapporo/ https://onegaishimasu.it/guide-ed-itinerari-giappone/sapporo-beer-factory-il-museo-della-birra-di-sapporo/ Ogami-jinja Shrine https://hachinohe-kanko.com/english/kanko_data/ogamijinja https://visithachinohe.com/en/places/ogamijinja/ Hachinohe Sansha Taisai https://en.wikipedia.org/wiki/Hachinohe_Sansha_Taisai https://www.en-aomori.com/culture-041.html https://hachinohe-kanko.com/english/10stories/hachinohe-sannshataisai https://travel.gaijinpot.com/hachinohe-sansha-taisai-festival/ https://ohmatsuri.com/en/articles/aomori-hachinohe-sansha-taisai-festival https://www.ohayo.it/gallerie-fotografiche/eventi/matsuri-hachinohe-sansha-taisai/ https://visithachinohe.com/en/stories/hachinohe-sannshataisai/ Utou Jinja http://utojinja.sakura.ne.jp/ https://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g298241-d3396233-Reviews-Utou_Jinja-Aomori_Aomori_Prefecture_Tohoku.html https://en.japantravel.com/aomori/utou-jinja/6958 senshu koen akita https://www.tohokukanko.jp/en/attractions/detail_1495.html Kubota Castle https://en.wikipedia.org/wiki/Kubota_Castle Aoba Castle https://en.wikipedia.org/wiki/Aoba_Castle https://www.japan-guide.com/e/e5152.html miyagi ken gokoku jinja https://gokokujinja.org/ https://nippon-kichi.jp/article_list.do;jsessionid=1B54FFFBFA5F982E7E65A7DBF66B62FB?p=4354&ml_lang=en https://www.tripadvisor.it/ShowUserReviews-g298249-d1386299-r484215308-Gokoku_Shrine-Sendai_Miyagi_Prefecture_Tohoku.html https://nippon-kichi.jp/article_list.do;jsessionid=1B54FFFBFA5F982E7E65A7DBF66B62FB?p=4354&ml_lang=en
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  4. La Fiera Antiquaria di Arezzo è la prima e la più grande manifestazione del genere in Italia. Fu ideata nel 1968 da Ivan Bruschi, appassionato e competente collezionista d’arte aretino, per riqualificare – oggi si direbbe così – la parte alta (e la più antica) della città dopo un periodo di abbandono e di emarginazione a seguito della seconda guerra mondiale durante la quale molti palazzi erano stati rasi al suolo dai bombardamenti. L’obiettivo di Bruschi era anche quello di dare nuova vita a Piazza Vasari (per gli aretini Piazza Grande) che agli inizi degli anni Sessanta era stata abbandonata anche dal suo storico mercato ortofrutticolo che indegnamente occupava questi spazi rinascimentali. Col tempo la manifestazione è diventata sempre più grande ed importante grazie alla frequentazione via via crescente degli appassionati, portando in città sempre più espositori di pezzi di antiquariato (ma anche di modernariato) che con i loro banchi e stand ogni week-end arrivano ad occupare buona parte del centro storico della città. La Fiera si tiene per due giorni ogni prima domenica del mese a partire dal sabato precedente, e per molti fotografi è anche un’ottima occasione o semplicemente un pretesto per scattare qualche istantanea alla varia umanità che popola la manifestazione e agli oggetti di ogni tempo e provenienza che gli espositori mettono in mostra. E fra questi fotografi ci sono ovviamente anch’io. Dico la verità: dopo tanti anni di frequentazione e di tanti appassionati che con le loro foto hanno raccontato questa fiera, trovo sempre più difficile portare a casa qualcosa di nuovo o perlomeno di non già visto, e quindi quando vado è più che altro per fare una passeggiata. Tuttavia ogni tanto mi sembra di notare qualcosa di meno banale e provo a fare qualche scatto. Quella che segue è una selezione di questi tentativi, in bianco e nero, che aldilà delle mie note preferenze personali trovo particolarmente indicato per rappresentare questa manifestazione. Fra i soggetti che catturano la mia attenzione ci sono i mobili e le varie tipologie di oggetti … 1. 2. 3. 4. 5. … ma amo anche ritrarre gli espositori tra la loro merce … 6. 7. 8. 9. … e pure la gente che frequenta la fiera. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. Grazie a chi è arrivato fino a qui e soprattutto a chi vorrà lasciare un commento.
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  5. Ile De Camargue , così la chiamano i Francesi , un territorio stretto tra i due bracci del Rodano , 800 kmq completamente pianeggianti con un dislivello di 5 m tra il punto più alto e quello più basso , nonostante questo la biodiversita di questo unico ecosistema è estremamente varia ed allo stesso tempo fragile , in quanto si sono create zone distinte e diverse fra loro , ed un minimo cambiamento della salinità nelle acque potrebbe distruggere specie vegetali e di conseguenza allontanare specie animali Insomma , un posto da salvaguardare Saintes Maries de la Mer il miglior posto per soggiornare e godersi la Camargue Nikon D4 + 24mm -1.4 Cavalli e Tori sono un simbolo per questi luoghi Nikon D4 + 300mm 2.8 + TC 1.4 Nikon D4 + 300mm 2.8 + TC 1.4 Tramonto sull'Etang de Monro questo stagno è il più vicino al mare , costeggia tutta la D85 , in direzione Nord-est , verso il ben più grande di Vaccares Nikon D4 + 24mm 1.4 Il vero protagonista della Camargue è lui , il Fenicottero , nei periodi estivi sono decine di migliaia , in quelli invernali in numero ridotto , ma sempre presenti vi è , sia una osservatorio Ornitologico , nella zona di Salin de Giraud , che un Parco , a Pont de Gau , poco fuori della cittadina di S.M. de Mer , quest'ultimo visitabile e molto carino Nikon D4 + 300mm 2.8 Nikon D4 + 300mm 2.8 Nikon D4 + 300mm 2.8 La parte sicuramente più interessante a livello avi-faunistico , rimane quella nell'interno , seguendo le strade D37 e poi scendendo nuovamente a Sud con la D36b praticamente si circoscrive tutto l'Etang de Vaccares scendendo poi all' Etang du Fangassier , qui si possono fare begli incontri in un ambiente decisamente ancora poco antropizzato Lungo la strada che porta all'Etage du Fangassier Occhiocotto D4 + 300mm 2.8 Piro Piro culbianco D4 + 300mm 2.8 Poiana D4 + 300mm 2.8 + TC 1.4 Etange du Fangassier qui è ancora possibile proseguire per la spiaggia di Beauduc , lungo una striscia di terra che taglia un paesaggio bellissimo Nikon D4 + 24mm 1.4 sulla strada del ritorno facendo il giro dalle saline di Giraud Nikon D4 + 24mm 1.4 un ultimo tramonto Nikon D4 + 24mm 1.4
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  6. Come ho scritto nell'anteprima tutta la materia della tenuta del buffer scattando in NEF per quanto riguarda la Nikon D6 mi pare un argomento del tutto trascurabile. I fotografi che hanno bisogno di scaricare centinaia di immagini consecutivamente sono al 999% fotografi sportivi. E il 98% dei fotografi sportivi scatta in jpg già cucinato "perfettamente" dalla D6. Il jpg di questa macchina è altamente personalizzabile e 200 scatti consecutivi che possono diventare migliaia alzando ogni tanto il dito sono più che sufficienti per seguire qualunque azione reale. Nella realtà é proprio raro che ci sia un'azione anche nello sport che possa durare per 200 scatti consecutivi avendo il soggetto inquadrato (sono 200/14 secondi = 14.28 secondi). Detto questo, per puro divertimento ho fatto un ennesimo test che sinceramente non dimostra nulla, visto che nelle prove preliminari avevo situazioni diverse, al ribasso. Evidentemente i fattori che influenzano questa materia sono tanti. Primo fra tutti l'autofocus. Se non c'è il fuoco la mia macchina non scatta (priorità alla messa a fuoco, anche in AF-C) e quindi non si può avere la raffica di 14 scatti consecutivi. Ma se vogliamo giocare ci siamo e quindi eccoci qua, secondo la moda del video. Sono due situazioni alla buona sul mio banco di lavoro, riprese con la Z7 e il 24-70/4 con un microfono Rode "marmotten" regalatomi da Max. A voi le vostre considerazioni al riguardo. Per me siamo nel puro campo della non ripetitibilità in campo reale. E quindi quanto di meno scientifico ci sia. Per i curiosi, la D6 è impostata in NEF, 14 bit, raffica a 14 fps, AF-C ma senza obiettivo (con il tappo !), 1/2000'', ISO 100. Il resto tutto su automatico. xqd3.mp4 cfe.mp4
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  7. Usti, la prima risposta dopo oltre 2 anni!!! La cosa importante à la regolazione del rumore, su iso alti, che produce risultati di rilievo rispetto a Lightroom. E poi, per chi piacciono, una serie di automatismi che consentono buoni risultati. Ma a me non piacciono. Ma nel mio caso non ha resistito alla prova del tempo: ci avrò postprodotto 20 file. Il motivo è che l'interfaccia utente la trovo veramente pessima e mi annoiava parecchio nel fare le regolazioni.Da li il doppio passaggio: facevo la conversione dal NEF per sfruttare il motore di DxO senza ottimizzare il file e completando il lavoro in LR. Transitando dal DNG e non dal JPG perché il JPG è a 8 bit. Il consiglio, alla fine, è di lasciare perdere. Ora, sono quasi sicuro di riuscire a fare molto meglio con Capture One ed i suoi livelli, mediante regolazioni selettive. Per cui se vuoi cambiare ti consiglio di orientarti su quello. E se aspetti un po' di tempo conto di scriverne.
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  8. Z7 e 24-70/4 ad f/13, luce naturale, Helicon Focus + Helicon Remote
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  9. Erano un bel po' di anni che non passavo da Rialto, con i turisti è sempre stata una zona impraticabile, ieri invece.... Nikon Z6 con 24-70/4 a 32mm
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  10. Finalmente sono riuscito ad acquistare un Nikon AF-S 500 f/4 ...usato e ben tenuto! Ieri mattina, ho provato a fare le prime foto, con l'accoppiata D850. Ne sono molto soddisfatto! Impegnativo, ma consapevole!
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  11. D750 24-120 F4 a f/11 1/160 dal Duomo di Ancona 30.05.2020
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  12. Sistema dell'anno secondo me : Nikon Z7, Nikon 24-70/4 S, Helicon Remote + Helicon Focus. 11 scatti, ISO 125, f/8, 1/13'', luce della finestra, taglio quadrato all'origine. Ovviamente otturatore elettronico.
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  13. D500 + tc14Eiii + 500/4 AF-S G ED VR
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  14. Ci stavo provando da qualche settimana, ma col 200-500 a mano libera non è facile, troppo piccole e veloci. Ma un'ora fa, circa, sono riuscito a fotografare la mia prima rondine (anche se non sembra lo è) mentre era in cerca dell'ultimo pasto della giornata Non sarà una foto splendida, ma credo che avrò tempo per prendergli le misure a questi volatili simpatici ma sfuggenti
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  15. In realtà due foto Geneviéve e la piccola Didi
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