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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 27/03/2020 in tutte le aree

  1. Dopo la pioggia rimangono le nuvole basse sulla città. Ci sarebbe voluta una panoramica, ma ho un fastidioso palazzo di fronte
    4 punti
  2. Meglio fare una precisazione. NON è affatto necessario avere una slitta micrometrica. NON è affatto necessario impiegare la modalità di scatto con cambio di messa a fuoco della fotocamera (specie se uno non ce l'ha). Questa foto è stata fatta con lo zoom del kit (è il 24-70/4 a 43mm ma potrebbe anche essere il 16-50 a 30mm). Mettendo - OVVIAMENTE - la fotocamera su treppiedi, curando inquadratura e illuminazione. QUINDI, focheggiando in automatico con il dito sul display posteriore, ho fatto una serie di scatti inquadrando tutte (TUTTE) le scritte degli sponsor e in generale tutte le scritte di entrambe le auto. DIaframma f/8, 1/3'' in scatto silenzioso ad otturatore elettronico. LE 30 (relativamente poche per me) immagini conseguenti sono poi state montate con Helicon Focus e poi salvate in DNG e in JPG. Il risultato sarebbe ancora ampiamente perfettibile perchè ho omesso di fare degli scatti del piano oltre le auto e quindi sono venuti degli aloni fuori fuoco sopra al bordo delle auto. Ma si tratta di una foto alla portata di tutti, da fare sul tavolo della cucina, senza particolari attrezzature da acquistare (purchè uno abbia un treppiedi decente, anche di quelli del Mediaworld). Insomma, impiegate almeno 4 o 5 neuroni in più di quelli attivi in media in questa Quarantena
    4 punti
  3. In questo periodo non è il caso di andare in giro per i campi in cerca di soggetti per la macro, ma può essere che qualche soggetto venga spontaneamente a trovarci (vale per i fortunati che non stanno in un appartamento come me), sul terrazzo, in giardino, e allora perchè no? Su Nikonland ho scritto molti articoli sulla macrofotografia in particolare agli insetti, alcuni erano più sulle tecnichedi ripresa e sul mio modo di fare macrofotografia, ho anche descritto dei metodi economici alternativi e sui vantaggi dell'avere i soggetti vicini a casa, diversamente quasi tutto il resto della fotografia naturalistica. Poi, devo riconoscerlo, su suggerimento di Max Aquila che ringrazio per questo, ho cercato di spiegare i miei motivi, i perchè, cosa che ho ripreso anche qui. E allora perchè scrivere ancora di macrofotografia? Con molta umiltà vorrei dare qualche piccolo consiglio ai meno esperti sulla composizione e sulla scelta dello sfondo per ottenere foto che non siano solo documentative ma che abbiano una certa bellezza, per quanto consentito dai soggetti che, lo capisco, possono non piacere a tutti. Per come fare, tecniche ed attrezzatura vi rimando agli articoli citati, qui discuto solo della composizione. John Shaw scriveva che le fotografie agli insetti hanno qualcosa in comune col ritratto, io aggiungo che hanno qualcosa in comune anche con le foto ai fiori spontanei. Quindi ci sono dei canoni da rispettare per evitare foto banali o palesemente brutte. Prima di cominciare, l'ho già scritto, ma lo ripeto: per me la foto agli insetti (come a tutti gli altri animali) intende far risaltare la bellezza o la stranezza dei soggetti ma senza stravolgerne l'essenza e soprattutto senza danneggiarli: Quelle "creazioni" artistiche che comportano la realizzazione di situazioni artificiose che in natura non si vedranno mai, composte al fine di fare graziose vignette o raccontare storielle assolutamente inverosimili, non sono fotografia naturalistica, sarebbe come una foto ad un lupo accarezzato da una bambina con un cappuccio rosso ed un cestino, la foto sarà bella quanto si vuole, ma naturalistica non direi proprio. Se poi i soggetti ne hanno a soffrire è anche peggio. E' il mio punto di vista, che può essere condiviso o meno. Vediamo adesso alcune semplici regole seguite da una foto esemplificativa. La più ovvia, il soggetto, o la parte di soggetto che ci interessa, dovrebbe essere a fuoco, nitido, a meno che non si cerchino apposta effetti artistici o pittorici particolari. Scattare all'altezza del soggetto. Se lo si riprende dall'alto, lo si schiaccia contro il terreno con un effetto poco gradevole. Ci possono essere eccezioni, ad esempio quando lo sfondo è omogeneo come la sabbia. Stesso soggetto, resa molto diversa. Cercare di avere uno sfondo non troppo invadente. Questo con gli insetti e i piccoli animali in genere può essere molto difficile, ma è forse quello che più fa la differenza fra una foto valida ed una puramente documentativa. La prima è per me inaccettabile, la seconda può andare, la terza mi soddisfa. Ci sono gli amanti dello sfondo perfettamente omogeneo, ma non è necessario, a volte un po' di mosso ci sta bene, l'importante è che non prevalga sul soggetto o che il soggetto non ci si perda. In questo una focale lunga (tele macro, oppure zoom più lente addizionale) può essere molto utile. Il posatoio non deve prevalere sul soggetto e non deve disturbare, per gli stessi motivi. Direi che qui il coleottero più che altro da' fastidio, anzichè essere il soggetto. Qui l'apice scortecciato del rametto è troppo chiaro, disturba. Qui il posatoio non disturba. Legata a questo concetto è la raccomandazione di fare attenzione con il flash, che se necessario va usato, tuttavia bisogna fare attenzione alla presenza nello sfondo di soggetti riflettenti come certi sottili steli d'erba che in luce naturale sembrano non risaltare, ma illuminati dal flash diventano dei fasci luminosi che disturbano tantissimo. Purtroppo anche senza flash possono sfuggire degli elementi di sfondo che disturbano. Quella riga trasversale dietro l'ala da' fastidio, no? Sfondo mosso ma gradevole. Se il soggetto è l'insetto intero, cercare di averlo tutto a fuoco, se possibile (perché sta fermo) con un uso accorto del focus stacking, se no cercando di posizionarsi col piano sensore perfettamente parallelo al soggetto e chiudendo il diaframma quanto più possibile senza che la diffrazione produca troppi danni. Qui ero a f20, con il 200mm Micro Nikkor AfD, ma con la D700 ci poteva stare, con sensori più densi... meglio lo stacking. La rugiada è naturale. Se il soggetto è un particolare, avere tutto l'insetto a fuoco richiede per forza il focus stacking, ma può essere anche interessante concentrare l'attenzione sul particolare, sfuocando il resto. In fondo con un po' di applicazione non è difficile ottenere buone foto di insetti... Silvio Renesto per Nikonland.
    3 punti
  4. Mi piace spargere semi nei vasi sul balcone, noccioli ma anche legumi o spezie. I semi di lino lo scorso anno hanno fatto campanule azzurre, l'avocado è una bella piantina alta un metro il mango invece germoglia ma non sopravvive, boh. Questi sono due mandarini con le lenticchie
    3 punti
  5. Liam Wong, fotografo per caso Si chiama Liam Wong e non è un fotografo, almeno, non di professione. In realtà è uno degli Art Director della UbiSoft, nota software house di videogames. Solo casualmente, in occasione di un viaggio a Tokyo per la presentazione di un videogioco, si è ritrovato “da turista” a creare un vero e proprio diario di viaggio per immagini sulla sua pagina Instagram riscuotendo dapprima un grande successo tra gli amici e in seguito un successo più ampio (a mio parere meritato) dopo la visione della suddetta pagina da parte di Adobe e della Saatchi Gallery che hanno esercitato parecchie pressioni per convincere il povero Wong che poteva avere un fulgido futuro da fotografo. E questo lo ha spinto comunque ad approfondire l'argomento, migliorando le tecniche di street notturna con una post produzione attenta servendosi del pixel peeping, tecnica che permette di non trascurare alcun particolare della scena. In realtà le sue immagini sono perfette sul piano compositivo, assolutamente scevre da difetti, distrazioni, particolari sfuggenti. E questo _ per sua stessa ammissione _ grazie all'esperienza da art director che ogni giorno deve visionare decine di layout ambientati realizzati più o meno distrattamente dai creativi della UbiSoft. “Penso che grazie al lavoro che svolgo per me sia relativamente facile riconoscere immediatamente una composizione pulita” Ho scoperto le sue foto per caso ieri sera e per caso ho trovato il suo libro (che ho già provveduto a prenotare, visto che è esaurito dopo appena tre mesi dall'uscita) TO:KY:00, strana scelta grafica per un titolo che porta tutti a chiamarlo Tokyo Midnight giacchè le immagini sono tutte notturni della metropoli giapponese. Ed è proprio la notte che Tokyo dà il meglio di sé e forse Wong non lo immaginava (nonostante il cognome è scozzese di nascita e vive in Canada). Le immagini, assolutamente improvvisate, da turista, sono incredibili. Taglio cinematografico, ambientazioni da Blade Runner, nello stile rivoluzionario e inconfondibile di Jordan Cronenweth che fu il geniale direttore della fotografia della pellicola cult di Ridley Scott. La pioggia sottile, i colori violenti dei neon che si deformano fondendosi col nero dell'asfalto bagnato in un riflesso continuo e le persone si tramutano in forme nere brulicanti sotto ombrelli luminosi che rimandano all'occhio luminescenze di un gamut improbabile. Il tutto fuso da una post produzione che rasenta la perfezione. Cosa dire. Non so se è il momento di reclusione forzata a farmi apprezzare questo lavoro, ma è certo che questo fotografo non-fotografo mi ha colpito parecchio. Ve lo propongo con qualche riserva perchè so che avete il palato fine. In queste foto Wong sfrutta la pioggia come elemento di narrazione e con un filo di garbo racconta una delle città più caotiche e più affollate del mondo. E comunque in questo periodo di magra avrete poco da lamentarvi Pezzo consigliato ovviamente: Temptation della bravissima Hiromi Le immagini a corredo di questo articolo e i diritti a loro connessi sono di proprietà di Liam Wong
    3 punti
  6. Non lo avevo neanche mai visto. Ho trovato un filmato in 4K realizzato con questo attrezzo. Direi perfetto. Immagino che i led frontali non servano per illuminare, forse per regolare la messa a fuoco, ma non per illuminare. Ho visto che le luci nel filmato erano più ragionate, non dirette. Interessante per simili lavori e non mi sembra neanche troppo costoso, considerato l'uso specifico che ne farebbe un videomaker. E aggiungo ora: parlando con mio figlio (anche lui videomaker) mi ha detto che lo conosce e che lo usano in molti.
    2 punti
  7. E allo scadere della luce, una sorpresa. Una perturbazione da Ovest, per domani la vedo bruttina...
    2 punti
  8. Photoshop mi sta un pò stretto nel focus stacking. Anni fa avevo provato Helicon Focus ma l'avevo trovato un pò macchinoso. Ho voluto dare un'occhiata a come era evoluto adesso con la versione 7.6. L'ho trovato notevole. Per provarlo ho fatto due tentativi. Il primo è con il Sigma 135/1.8 con tubi Meike su Nikon Z7 in focus stacking automatico Nikon. 50 scatti, passi 1, intervallo di 1''. La luce è un led Godox da 200 W con un tessuto bianco sopra per smorzare l'intensità (luce diretta, senza softbox o diffusore). come mi capita spesso, l'inizio è sbagliato (fuori fuoco) ma non mi andava di rifare la sequenza, tanto era un test. Il secondo tentativo è sempre con il Sigma 135/1.8 ma con la lente Marumi DHG330 e la slitta micrometrica Manfrotto. Qui ho voluto esagerare ed ho fatto ... soltanto 211 scatti. ho caricato in entrambi i casi un jpg in formato originale. L'obiettivo era sempre diaframmato ad f/11, ISO 160.
    1 punto
  9. Ciao per pura curiosità avete notizie e valutazioni su Venus Laowa 25mm f/2.8 2.5-5x Ultra Macro ATTACCO Z ... Mio figlio appassionato di filmati mi ha fatto notare su YouTube alcune riprese e foto macro fatti con : Venus Laowa 24mm f/14 2x Macro ( 1800€) obiettivo curioso e unico attacco F avete qualche notizia diretta
    1 punto
  10. Dal film-doc “Quarantena Junior” Frederick: Che periodo schifoso! Igor: Potrebbe esser peggio. Frederick: E come?! Igor: Potrebbe nevicare!
    1 punto
  11. D850 + Sigma 150-600 Sport...a una distanza proibitiva!...
    1 punto
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