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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 24/02/2020 in tutte le aree

  1. In una luminosa mattina invernale due cigni attirano la mia attenzione. Nuotano pigramente in un acquitrino temporaneo, creato dalle piogge copiose dei giorni precedenti. Mi avvicino dall’unica direzione possibile, con il sole contro. La luce è molto interessante, abbondante e luminosa, con il sole ancora non troppo alto, siamo alla fine di Dicembre. Comincio a maturare idee, sensazioni sul come fotografare i cigni. Inizio tentando un controluce per far risaltare la silhouette dei colli, ma non sono soddisfatto. Tento, in seconda battuta, di sfruttare i riflessi superficiali per esaltare lo sfondo con bokeh puntiformi, ma anche questi scatti, seppur più interessanti non sono completamente soddisfacenti. Cerco allora di valorizzare l’enorme quantità di luce brillante e di avvicinarla al candore delle piume dei cigni. L’esposimetro della macchina fotografica, nonostante i miei sforzi, non riesce a fornire la combinazione giusta di scatto per ottenere ciò che sto cominciando a visualizzare in mente. Decido allora di passare in modalità manuale, e dopo qualche iniziale tentativo per tarare l’esposizione riesco ad ottenere ciò che avevo visto prima di scattare. Un’inondazione di luce che, tono su tono, esalta il candore del piumaggio e le linee sinuose e delicate del cigno.
    5 punti
  2. Oggi ho provato un'ottica interessante per portabilità e versatilità, il Sigma 17/70 2,8-4,0 su SD1 (ormai rassegnato dal fatto che il FF Foveon non nascerà ancora) Lo avevo sottovalutato. Certo non è un fisso ART, ma mi ha comunque dato delle soddisfazioni. Oggi in montagna avevo solo quello, con la SD1 solo una batteria, tanto ero convinto che avrei scattato pochissimo e poi ...cancellato. Non c'è neve e i colori sono smorti. Però c'è ovunque l'erba ormai secca e adagiata a terra con una trama interessante. A spezzare quella monotonia ruscelli che tagliano i prati come ferite inferte. I giallo Foveon ha fatto il resto.
    2 punti
  3. Oggi era in programma solo un breve giro. Così sono passato da Pescarenico, dopo tanto tempo. Naturalmente non ero interessato al paesello manzoniano quanto come sempre... agli animali. Lì un breve tratto di fiume incassato fra le colline collega il Lago di Lecco al Lago di Garlate, la corrente è forte e il vento di più così si ha sempre una percezione di frescura (anzi, all'arrivo c'erano poco più di tre gradi!). Il lungofiume è piuttosto affollato di ogni genere di umanità (famigliole, persone con cani, joggers, bikers , sfaccendati, fotografi ...). ma se si arriva presto e ci si infila tra le barche tirate in secca, usandole un po' come riparo, si possono fare incontri interessanti. Un banalissimo gabbiano, ma mi sembrava elegante. Qualcosa di meglio? Fistione Turco Bello lui e bei riflessi . Le anatre hanno pattugliato la zona poi si sono spostate sulla riva opposta fuori tiro anche con i moltiplicatori. Così mi sono dedicato ad altri soggetti. Un diverbio tra un airone Cenerino ed un Cigno Delle composizioni di aironi e muro sull'Isola Viscontea, striato dalle variazioni di livello del lago. La vera star del giorno però sarebbe stato il maschio di Smergo Maggiore ma. accidenti, l'ho preso male (avevo cambiato corpo, ossia ho preso la D500 per avvicinare, ma nella fretta ho colpevolmente dimenticato di regolare qualcosa...). Peccato. Pazienza, Magari ci torno un'altra volta.
    1 punto
  4. Basta comprare oggetti affidabili e provarli a lungo prima di viaggi importanti come quelli che riuscite a programmare. E se fossero accessori fondamentali per la riuscita delle mie foto, io me ne porterei due differenti appresso. Lamentarsi dopo è inutile
    1 punto
  5. Vorrei vedere gi amici di Lenstip, mentre sono su un gommone in Antartide, con guanti e piumino termico, cambiare obiettivo per ... non compromettere leggermente le prestazioni di uno dei migliori zoom esistenti sul mercato. Credo sia pacifico che ogni obiettivo perda prestazioni se utilizzato con un teleconverter. La questione è che quando serve, che sia integrato nell'obiettivo da un vantaggio oggettivo in più, rispetto ad aggiungerlo esternamente, cambiare obiettivo (e doversi portare anche quell'obiettivo in più) o non riuscire a fare quelle foto. Ma se valutiamo le cose solamente in laboratorio, allora dovremmo dedicarci alla ricerca, non alla fotografia.
    1 punto
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