L’inverno sa regalare panorami tersi e colori inattesi. Ma cosa succede nel regno delle nebbie? Avendolo a disposizione nelle vicinanze, con un po’ di fortuna ho voluto immergermi per un giorno in una atmosfera “dell’altro mondo” dove i contorni sfumano, le cose ti appaiono solo quando ti avvicini e il silenzio regna sovrano. Gli animali che popolano questo ambiente sono quelli che grosso modo trovi anche un altre stagioni: mi sono sfrecciati ad un paio di metri due velocissimi martini; a settembre c’erano i gruccioni. Avvistati falchi di palude e trovate tracce di gufi (resti di cibo). Si sentivano cince e usignoli. Naturalmente di tutto questo nelle foto non c’è traccia per le improponibili condizioni della luce. E infatti ero lì per altri motivi.
All’arrivo la luce è più o meno questa:
# 1
Che ancora regge per alcune foto da vicino:
# 2
#3
la luce cambia e al momento di prendere la barca diventa così:
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e man mano che si avanza si distinguono solo i pali e non più l'argine
# 5
ogni tanto un segno di vita
# 6
ma per distinguere le cose bisogna avvicinarsi
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si arriva ad una spiaggia
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# 8 bis
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dove il mare ha lasciato la sua protesta: vi restituisco quel che mi avete dato: resti di una piena ma anche tanti rifiuti
# 10
poco lontano incuranti abitanti del luogo volano.
# 11
Una giornata a contatto con una natura impervia (c’erano 8 gradi ma sembravano -10). Devo dire che le foto rendono abbastanza fedelmente ciò che ho visto. In qualche momento solo obiettivi con apertura massima a 2.8 permetteveno alla D850 di mettere a fuoco. Al ritorno il traffico, le luci serali e la convulsione cittadina mi hanno strappato dalla quiete, tanto da ritenermi quasi un reduce. Sensazione che avrete sicuramente provato anche voi quando si torna a casa dopo un giorno passato fuori dal mondo.
# 12