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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 11/02/2020 in tutte le aree

  1. La prolifica Meike ha in listino una coppia di tubi di prolunga per Nikon Z, dal prezzo veramente allettante (intorno ai 39 euro) dotati di contatti in grado di trasmettere tutte le informazioni fra fotocamera ed obiettivo. Possono funzionare anche con gli obiettivi Nikon F, interponendo i tubi fra il corpo macchina e l’adattatore FTZ, ma logica vorrebbe che si usassero prevalentemente con gli obiettivi S a cui sono dedicati. Una prima presentazione del prodotto la trovate QUI . Ne riassumo brevissimamente le caratteristiche: Sono venduti in coppia, le lunghezze sono 11mm e 18mm, Le baionette sono in metallo, il corpo è in plastica dura. Sono leggeri (pesano in tutto 78 grammi), ma essendo piuttosto corti, la sensazione è di adeguata solidità. L’autofocus, con gli obiettivi S da me provati, è sufficientemente veloce. Si possono usare da soli o in coppia, per raggiungere un ingrandimento maggiore. Come funzionano i tubi di prolunga l’ho già descritto in diversi articoli su Nikonland, vi rimando a quelli. Ricordo solo che i tubi di prolunga, aumentando il tiraggio, riducono la distanza minima di messa a fuoco di un obiettivo, permettendo di avvicinarsi di più al soggetto ottenendo così un rapporto di riproduzione maggiore. Si possono usare sia per fare vera macro con obiettivi di focali moderate, che nella caccia fotografica per ridurre leggermente la distanza minima di messa a fuoco dei teleobiettivi nel caso di soggetti che risulterebbero troppo piccoli anche se vicini (ad esempio, i piccoli passeriformi). I tubi di prolunga riducono la luminosità dell’obiettivo in proporzione alla loro lunghezza, ma nel caso dei piccoli Meike, la cosa è irrilevante. Per finire il rapporto di riproduzione ottenibile con i tubi di prolunga dipende dalla lunghezza degli stessi e dalla focale dell’obiettivo: a parità di lunghezza del tubo, maggiore è la lunghezza focale, minore sarà l’ingrandimento ottenibile. Ultima cosa: con i tubi di prolunga si perde la possibilità di mettere a fuoco alle lunghe distanze. Li ho provati sul 50mm f1.8 S e sull’85mm f1.8 S, sia da soli che accoppiati. (sul 24-70mm f4 il tubo da 11mm funziona al di sopra della focale da 35mm, al di sotto si va a toccare con la lente frontale, ma sono incline a pensare che sia anche un problema legato alla costruzione dello zoom, è una cosa da approfondire). Data la stagione non propizia per insetti e simili, mi sono limitato a soggetti floreali, che comunque hanno il pregio di non scappare e permettono di ripetere gli scatti in tutta comodità. Ho usato un flash Godox V860 con un diffusore ed un pannello riflettente a lui contrapposto. Se non ho sbagliato i conti ecco i risultati 50mm f1.8 S Il 50mm da solo ha una distanza minima di messa a fuoco di 40cm con un rapporto di riproduzione di 1:6.7 Con il tubo di prolunga Meike da 11mm Si ha una distanza massima di lavoro (ossia distanza dalla lente frontale) di circa 25cm per un rapporto di riproduzione di circa 1: 4,5 Si ha una distanza minima di lavoro di circa 13cm per un rapporto di riproduzione di circa 1: 2,5 Con il tubo di prolunga Meike da 18mm. Si ha una distanza massima di lavoro di circa 17cm per un rapporto di riproduzione di circa 1: 3 ( qualcosina di più, ma preferisco arrotondare). Si ha una distanza minima di lavoro di circa 10cm per un rapporto di riproduzione di circa 1: 2. Con entrambi i tubi di prolunga (11+18=29mm) Si ha una distanza massima di lavoro di circa 11cm per un rapporto di riproduzione di circa 1: 1.7 Si ha una distanza minima di lavoro di circa 8cm per un rapporto di riproduzione di circa 1: 1 85mm f1.8 S Da solo ha una distanza minima di messa a fuoco di 80 cm per un rapporto di riproduzione di 1:8 (qualcosina meno, 1:8.3) Con il tubo di prolunga Meike da 11mm Si ha una distanza massima di lavoro di circa 71cm per un rapporto di riproduzione di circa 1: 7 Si ha una distanza minima di lavoro di circa 36cm per un rapporto di riproduzione di circa 1: 3.6 Con il tubo di prolunga Meike da 18mm Si ha una distanza massima di lavoro di circa 46 cm per un rapporto di riproduzione di circa 1: 4 Si ha una distanza minima di lavoro di circa 31cm per un rapporto di riproduzione di circa 1: 3 Con entrambi i tubi di prolunga (11+18=29mm) Si ha una distanza massima di lavoro di circa 30 cm per un rapporto di riproduzione di circa 1: 2.7 Si ha una distanza minima di lavoro di circa 22cm per un rapporto di riproduzione di circa 1: 2 Come ho scritto, ogni funzione della fotocamera è mantenuta; ad esempio questa foto è stata ottenuta con l' 85mm ed il tubo da 18mm, mediante una sequenza di 12 scatti “con cambio di messa fuoco”, per poi ottenere uno stacking con Photoshop. Conclusioni? I tubi Meike mantengono le promesse, sta ad ognuno di noi valutare se possono o meno servire, ma a mio parere, dato il prezzo modestissimo, sono senz’altro un ottimo acquisto per fare della macro statica con obiettivi “normali”. Combinati assieme possono essere usati anche nella wildlife con i lunghi tele (su treppiede!), come ho spiegato prima; la leggerezza costruttiva in questo caso non rappresenta un handicap in quanto i tele si fissano al treppiede con il loro collare. Silvio Renesto per Nikonland.
    2 punti
  2. Curioso come certi luoghi fortemente antropizzati nascondano ancora degli angolini riparati dove si trovano specie interessanti. Foto senza capanno.
    2 punti
  3. No è che speravo che Vincenzo avesse qualche idea, domani posto qualcosa
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  4. Assolutamente si. Avrai però bisogno di un lettore dedicato per le CFExpress, perchè il tuo lettore XQD non le vedrà e viceversa. Solo le fotocamere sono retrocompatibili, i lettori no. PS : chi ha le Nikon Z ed ha aggiornato al firmware 2.2, già ha la macchina compatibile con le CFExpress (Sony) ma continua tranquillamente ad utilizzare le sue XQD come se nulla fosse mutato.
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  5. Bene, finalmente un po' di ordine in piu'. Ma la cosa piu' importante secondo me e' la promessa .....by the end of 2021. Dobbiamo ammettere che per Nikon e' una bella sfida con se stessa: insieme con il 70-200/2,8, ci sono 12 obiettivi da sfornare entro i prossimi due anni. Vuol dire una media di 6 obiettivi all'anno, oppure 1 obiettivo ogni due mesi e senza considerare l' uscita a sorpresa di qualche obiettivo della serie F. Per quanto riguarda le loro dimensioni, se notate bene l'immagine, gli obiettivi risultano un po' schiacciati, cioe' non vengono rappresentati con la loro lunghezza giusta, non riesco a capire il perche'. Secondo me il 200-600 sara' piu' grande del 200-500 serie F. Un' ultima considerazione, non ci sono tele lunghi fissi. Il messaggio e' chiaro: lo status symbol degli obiettivi pro lunghi e luminosi sara' per la next generation fra tre anni, cioe' quando si dovra' sostituire la D6.
    1 punto
  6. Solo per dire che la mia Z6 è finalmente tornata a casa. Tutto come da preventivo (salvo che si sono azzerate le impostazioni personalizzate ed ho impiegato una giornata a rimetterle).
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  7. Ho avuto l'opportunità di acquistare in questi giorni a Genova, il mio supertele 500/4 da un utente ebay con il quale ci siamo poi svincolati da quella piattaforma, per concludere una trattativa diretta. E ho avuto la bellissima sorpresa di trovare una persona non solo gentilissima, ma anche da sempre nikonista, salvo qualche digressione attuale in campo Sony (ma guarirà presto...😄) Andrea Izzotti, avvocato in Genova e fotografo a tempo...pieno. La sorpresa maggiore è stata poi, quella di aver scoperto di rilevare il mio obiettivo da un fotografo naturalista pluripremiato (vincitore del National Geographic Italia 2011, See of the Sea International 2016, Overall del Photo Contest Asferico 2019, tra gli altri numerosissimi piazzamenti su blasonate riviste e concorsi fotografici internazionali) e a parte questo, grandemente conoscente delle tematiche naturalistiche ed ambientali, connesse a questa tipologia di esplorazione del mondo intorno a noi. https://www.andreaizzotti.it/ Questo il suo sito, dove si alternano immagini ambientate in mare, sopra e sotto, a quelle fuori dall'acqua, dei paesi che nella sua ricerca fotografica, hanno lasciato segno in lui e lo lasciano nelle persone che abbiano l'opportunità di vedere le sue foto. Collaboratore attivo al Santuario dei Cetacei di Genova, per il quale ha realizzato molte riprese delle specie che vi si possono incontrare nelle visite a questo scopo organizzate, davanti Genova... senza dovere affrontare viaggi costosi per paradisi naturalistici simili, ma lontani. https://www.whalewatchgenova.it/ Autore inoltre, ed è forse la cosa più sorprendente, di in libro sulla fotografia, che non ha bisogno di utilizzare fotografie, oltre quella di copertina, libro che si può trovare anche su Amazon come anche il catalogo di una delle sue mostre che coinvolgono scenari naturalistici sparsi nel mondo e che i conoscitori dell'ambito in oggetto certamente apprezzeranno Fortemente attratto, nelle sue riprese sopra e sott'acqua, dei fisheye, oggi utilizza il moderno Nikon Zoom 8-15-3.5/4.5E Ma sbirciando nelle vetrine del suo studio, ho visto una bella quantità di corpi macchina ed obiettivi Nikon, (tra i quali anche alcuni dei più recenti, come il 300mm PF) che mi danno la misura del fatto di come un fotografo che si debba recare in ambienti climaticamente ostili , non abbia dubbi a rivolgersi a Nikon come compagno di avventure. Si certo, qualcuno lo ha dirottato su Sony a9, per motivi di compattezza e pesi ridotti: ma l'appassionata descrizione delle foto che campeggiavano alle pareti del suo studio, realizzate con il teleobiettivo che mi stava per consegnare, mi ha fatto comprendere di dover essere fiero di questo passaggio di testimone. Grazie Andrea... ! Max Aquila per Nikonland 2020 photo courtesy by andreaizzotti.it
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  8. Fotina fatta durante la prima uscita dell'anno: Cinciarella.
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  9. Poiana brianzola, dopo tanti mesi di forzata astinenza riesco a rimettermi a fare fotografia naturalistica.
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