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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 12/01/2020 in tutte le aree

  1. Siccome a Novara hanno tagliato la Pianta dei Gufi , ci siamo dati da fare per cercarne un'altra. L'abbiamo trovata, girando per paesini tra il Lodigiano ed il Cremonese, seguendo vaghi indizi. Al primo paese della nostra lista ci è andata male, anche lì spariti dall'anno scorso. Al secondo tentativo... uno, ma meglio uno che nessuno. La foto non è eccelsa dal punto di vista estetico per due motivi: il primo perchè il gufo dormiva sodo e quindi ha gli occhi chiusi , il secondo è che il 300 f4 Pf quando ci sono sfondi intricati diventa "nervoso" e di conseguenza rende nervoso chi fotografa (come si vede nell'inquadratura verticale). Per avere il soggetto a fuoco ho seguito la tecnica già seguita ad es. da Massimo Vignoli:, Af-S e area di messa a fuoco piccola (pinpoint), questo ha permesso di bypassare il problema dell'intrico di rami davanti e dietro che avrebbe sicuramente portato a fuori fuoco con altri sistemi. Una prima prova, diciamo così, tornerò in orario più vicino al risveglio (del gufo ) sperando che sia ancora lì e ad occhi aperti . I paesani mi hanno detto sono anni che che due-tre gufi passano lì l'inverno. Speriamo. Nikon Z6, FTZ, 300mm f4 Pf e TC 14EIII Nikon Z6, FTZ, 300mm f4 Pf e TC 17EII (prestato) Nikon Z6, FTZ, 300mm f4 Pf e TC 17EII (prestato).
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  2. Insomma, sei un collezionista. Non è che in casa hai anche una Ferrari 275 GTB Spyder Nart del 1964 ?
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  3. Recentemente Isotecnic, produttore degli scafandri Isotta, ha realizzato lo scafandro per Nikon Z. Ho richiesto qualche immagine per mostrarla qui su Nikonland e Isotecnic gentilmente ha risposto. Quindi ecco qui la "rossa" Z, tutta italiana, costruita in riva al lago di Garda. Diciamo subito che lo scafandro nasce come Isotta Z7, ma è assolutamente compatibile con la Z6 perchè le due ML di Nikon sono esternamente identiche (UNA BELLA NOTIZIA) Gli scafandri Isotta sono caratterizzati, oltre al colore rosso dell'anodizzazione dei due gusci di alluminio che costituiscono la cassa, anche dalla soluzione di accoppiamento di chiusura dello scafandro stesso costituito da due perni, in basso, e da una grossa manopola posta in cima alla struttura. Un metodo veloce e sicuro la cui tenuta è garantita da doppi Oring chiamati a lavorare "di taglio" e non per diretta compressione, come per tutti gli altri scafandri in commercio. A parole è difficile da spiegare voglio solo segnalare l'originale differenza di scelta costruttiva. La fotocamera si alloggia su una piastra a sgancio rapido da avvitare alla base. Isotta sfrutta il foro del piolo anti scivolo presente nella base delle Nikon Z, scelta intelligente che evita slittamenti e posizionamenti imprecisi della fotocamera, rammento che bastano poche frazioni di mm per rendere inutilizzabile qualche comando a leva. A tal proposito Isotta offre tutte le possibilità di comando immaginabili, parliamo di decine di leveraggi che consentono di accedere a tutti i comandi, pulsanti e ghiere, della Nikon Z. In acqua fa freddo (per definizione) i leveraggi e pulsanti esterni sono ben dimensionati e quindi ben governabili anche con guanti spessi; di mio ho qualche dubbio sui 5 pulsanti cursore, che mi paiono un po' troppo vicini, probabilmente mi dovrei ricredere, ma così ad intuito mi vedo impacciato con i ditoni coperti di neoprene 5mm ad annaspare tra un bottone e l'altro. Sul frontale dello scafandro, in alto, sono ben visibili i connettori per il comando in fibra ottica dei flash, quindi Isotta propone un convertitore elettro ottico da accoppiare alla Nikon; però Isotta non dimentica gli affezionati alla connessione Nikonos in rame ed ecco che a destra e sinistra lo scafandro è predisposto per accogliere quei connettori, che però non sono forniti di serie. Lo scafandro offre un magnificatore del mirino utilissimo per vederci qualcosa con una maschera sulla faccia, evidentemente Isotta è certa che il suo utente tipo preferisce inquadrare in modo "classico" e non in stile smarphone. Personalmente apprezzo tantissimo la coppia di piedini robusti ben visibili nella parte inferiore dello scafandro. In barca, sul molo, sulle rocce, da qualche parte lo scafandro dobbiamo posarlo, per questo Isotta ha dotato il suo prodotto con due bei pattini di plastica (credo) per ridurre le abrasioni della parte inferiore della cassa. Il bottone ISO è posto proprio accanto alla leva di scatto quindi è raggiungibile con l'indice della mano destra , ciò significa che per intervenire sugli ISO si opera come fuori dall'acqua con indice e pollice Bellissime le maniglie, anche loro in alluminio anodizzato, forate ed idrodinamiche già predisposte del giunto a T per alloggiare i bracci porta flash. Interessante, molto interessante un terzo foro predisposto da Isotta probabilmente per la vacuum pump, un dispositivo di controllo pre-immersione utile a garantire la tenuta dello scafandro. Personalmente lo immagino molto più utile per il telecomando della fotocamera scafandrata, funzione banale se vogliamo, ma che i costruttori sottovalutano od offrono a costi irrazionali. Quest'ultima immagine mostra lo scafandro in assetto di immersione, con un oblò macro a chiudere l'ampio bocchettone della cassa frontale. Bellissimo, compatto. Peccato che ad oggi non esiste un solo obiettivo che possa essere alloggiato nell'assetto mostrato in foto, nè tanto meno un macro. Il 60 micro AFs, il più corto dei macro FX, richiede i 3.8 cm dell'estensore FTZ: lì dentro non ci sta. Non che non si possa portare sott'acqua la Isotta Z con il 60 o il 105 micro, no, ma serve il corretto set di estensori che renderanno l'insieme molto meno compatto di quanto non appaia in questa immagine. Il sistema Isotta dispone di un completo set di oblò piani ed emisferici, di estensori e tutto quello che serve per alloggiare quasi tutti gli obiettivi Nikon F, ma qui parliamo di Z, gli oblò di Isotta saranno sicuramente adeguati alle ottiche che verranno, quando arriveranno. Di fatto questa Z rossa segnala che Isotecnic non vuol perdere il treno, anzi, vuole essere tra i primi a trovar posto nel nuovo corso e lo fa con un biglietto da visita di grande rispetto perchè questa rossa è uno scafandro fatto per durare cioè servire il subacqueo in decine e decine di immersioni. ------------------------------ Le Ottiche del sistema Nikonos V Il vecchio sistema Nikonos disponeva di un obiettivo ormai mitologico il 15/2.8 UW. Si trattava di un obiettivo supergrandangolare lineare utilizzabile solo in acqua quindi progettato per il mezzo liquido. Quell'obiettivo offriva qualità ottica inarrivabile per qualunque grandangolo rettilineare alloggiato in scafandro (pur usando il miglior cristallo ottico $$ non c'è trippa per gatti, ai bordi si soffre) ed una minima distanza di messa a fuoco cortissima che consente di riempire l'inquadratura con piccoli soggetti del benthos. Va detto che quel tipo di riprese (molto coinvolgenti) erano possibili perchè una piccola fotocamera si può infilare tra anfratti e rocce avvicinando così il soggetto quanto basta, cosa irrealizzabile con strumenti come quello che reggo in mano nella foto seguente. Ora, una qualsiasi mirorrless ha tiraggio che teoricamente consente l'accoppiata con il vecchio Nikonos 15 UW, la cosa non è passata inosservata ed infatti Nauticam, costruttore iperattivo di HK, ha costruito questo coso qui Che si accoppia all'obiettivo e si monta sullo scafandro della Sony A7 I risultati sono spettacolari, quindi il desiderio è un tarlo in testa a tutti i fotosub. Per ora non esiste nulla verso Nikon Z, paradosso, io ho interpellato Isotecnic a riguardo e mi ha detto che ci sono dei problemi di spazio/ingombro non facilmente risolvibili. Interessante evoluzione delle cose, corsi e ricorsi, oggetti che non valevano più nulla oggi tornano ad avere appeal quindi a crescere in valore. Sul mercato dell'usato un buon 15mm Nikonos ora vale sui 450-500 euro, ma con tendenza a salire.
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  4. Giretto domenicale alla Fagiana: è sempre un bel posto dove fare due passi con la macchina a tracolla, soprattuto al mattino presto. Peccato per la torma di ciclisti assatanati - non ho nulla contro di loro, il parco è di tutti, ma secondo me in un parco non si dovrebbe tirare come se si fosse in gara. Comunque, tra poche settimane i nostri orari si separeranno nuovamente e tornerà tutto a posto, a dire che io uscirò dal parco prima del loro ingresso! Fuori dal parco, comunque, infuriava il cannoneggiamento dei cacciatori.... Passeggiando ho visto parecchi pettirossi e alcuni caprioli, che ovviamente ho provato a fotografare anche se, ovviamente, andando a spasso e con quel disturbo non è facile! Tutte con Z6 e 500/4E FL. Nell'attesa che l'AF venga adeguatamente migliorato, sto sempre più orientandomi verso l'uso, in questi casi, della AFS con Pinpoint, che è l'unica modalità che riesce in qualche modo a districarsi su sfondi ricchi di trama o più chiari del soggetto. Di queste, solo la prima è in AFC ad area dinamica - per ottenerne una a fuoco ne ho scattate una ventina, tutte le altre irresistibilmente attratte da felci e foglie o dal campo chiaro e bianco di brina sullo sfondo. Per rendere più rapido il passaggio da una modalità all'altra ho fatto così: * Associato il tasto Fn2 al cambio di AF, in modo da poterlo premere con l'anulare o il mignolo * Tolti dal range di aree AF selezionabili le modalità di area diverse da automatica, punto singolo, area dinamica e pinpoint Al di la delle prestazioni della Z6 in tema di AF, questo è un esempio di come la lentezza dello sviluppo del FW delle Z sia fastidiosa. Sulla D5 io uso sempre e solo AFC, con due modalità: se focheggio con l'indice si attiva l'AF a nove punti (che uso nella maggior parte delle immagini), ma ho programmato il tasto AF-ON, che aziono con il pollice, per focheggiare con i gruppi. Com'è che sulla Z6, tutta SW per definizione, non si possono associare a tasto di scatto e AF-ON modalità AF differenti?
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  5. Frutti di stagione.... Z6 su 500/4FL - AFS in Pinpoint. 1/500 a f4
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  6. Ho seguito il suggerimento di Massimo e ho preso il TNF Borealis. A breve prenderò l'interno tenba che mi ha consigliato. Intanto ho visto che il mio treppiede Manfrotto entra dentro il Borealis. Vedrò con il tenba (e quando tornerà la Z6, speriamo) come mi trovo. Non escludo di prendere comunque il Lowepro visto che il Borealis si può usare anche per usi non fotografici. Grazie a tutti per il contributo alla discussione
    2 punti
  7. Riprendo il titolo di Massimo Vignoli per condividere la mia prima uscita naturalistica dopo lunghissimo tempo, per motivi che sarebbe noioso spiegare qui. Voglia di fotografare avifauna in capanno e voglia di provare come se la cava la Z6 in questo contesto. E così prendiamo su e via. Nikon Z6, 300mm f4 PF e TC14 EIII, su treppiedi, D500 e 70-300 al collo come back-up in caso di sorprese, non da parte della Z6, quanto dell'uccellino che ti mancava da sempre ed appare in un angolo assurdo dove non arriveresti (o non arriveresti mai in tempo) con la fotocamera su treppiede. La sistemazione non era male, soggetti tanti, ma a Gennaio il sole basso ha fatto sì che per buona parte del tempo a disposizione il capanno proiettasse la propria ombra su buona parte dei posatoi mentre lo sfondo era luminosissimo. Così le foto migliori sono state le ultime quando il sole era un po' più alto (o comunque aveva orientato diversamente le ombre). Oppure sui rami dove però veniva il solito "uccellino da manuale di ornitologia". Effetti della Z6: per la prima volta in vita mia, credo, ho scattato più di mille foto in una sola sessione, con la D500 ho fatto 85 foto, questo secondo me dice qualcosa. Forse è ovvio, la D500 ha un af più pronto, la Z6 è più in difficoltà con i rametti sullo sfondo che gli piacciono tanto. Per ovviare quando necessario usavo il manual override del 300mm per arrivare al rametto, dopo di che tutto Ok. Con sfondi meno confusi tutto Ok. La Z6 è sensibilmente avvantaggiata come resa , non come Af, nelle condizioni difficili, ad esempio ombra piena. Le foto a 12800 ISO mostrano un po' la corda (rumore) perchè comunque in ombra piena la situazione è difficile. Ma appena si scende un po' con gli la qualità è notevole, si vede il guadagno rispetto all'APS-C. Con la D500 non sono salito oltre i 5000 ISO. Vi risparmio le foto più "ornitologiche", metto solo quelle che, a mio giudizio almeno, provano ad essere originali. Verdone (buio pesto). Sua Maestà il Frosone, in luce: In ombra: Scricciolo, sempre simpatico Tutte scattate con la Z6. Questo Picchio Rosso invece l'ho ripreso con la D500: E questo è tutto, gente (That's all folks!). PS: Prima o poi proverò la Z6 nel BIF (Birds in Flight), cosa accadrà?
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  8. Forse un contest un po' particolare ma spero che sia apprezzato per la diversità dei precedenti, ora vi illustro. Noi scattiamo foto nel rapporto fra lati di 2:3 mentre i film sono sempre stati 4:3 o 16:9 o più recentemente 21:9, ci sono anche tanti altri formati ma questi sono i più comuni. Il contest vi chiede di condividere foto realizzate o post-prodotte (ritagliate) nel formate cinematografico, preferibilmente 16:9 e 21:9. Vi posto alcuni esempi tutti in 21:9, alcuni di questi in 16:9 ma con le bande nere. Qualsiasi scena, qualsiasi luogo, qualsiasi soggetto, l'importante è che dalla fotografia da voi condivisa si abbia la sensazione di un fermo immagine o di un inquadratura che contestualizzi una scena che avverrà (vedi foto luogo abbandonato che sembra un western)
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  9. Ops arrivo tardi, chiudendosi il 12 avrei pensato a mezzanotte! ciao!
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  10. Luci della strada all'alba Nikon Z7 e Nikkor Z 58/0.95mm
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  11. Quindi il punto è l' incompletezza del sistema. Siamo in diversi a pensarlo incompleto .Tant'è che, poco più sopra, lo critico insieme all'approccio autarchico di Nikon a costruirlo che porterà a tempi troppo lunghi. E pure Dario sente la mancanza di alcune ottiche. Per non parlare dei corpi..... la D5 resta indispensabile per me, c'è poco da fare. Ci faccio sempre meno, e questo è un fatto, ma quel poco non è fattibile con le Z di oggi. Ma questo non da alla D780 il senso che una reflex oggi dovrebbe avere. Perché quella... è "una macchinetta" e non ha capacità adeguate ai bisogni - se reali - di chi non trova nelle Z una adeguata soddisfazione.
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  12. A 2499 non credo sarà facile... ma le cose cambiano in fretta e un prezzo reale sotto i 2000 Nital, 1600 import non è impossibile. A quel prezzo si vende. Poi a sentire te sembra che tutti i nikonisti del mondo abbiano una Z. I numeri delle vendite invece sembrano dire il contrario, la gran parte non l'ha presa una Z. Quindi forse avere a catalogo una o più reflex aggiornate pro o semipro non è un'idea così balzana.
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  13. Caro, mettiti la tutina da venditore di mercato e piazzala qua in giro ad euro 2.499, sconto fiera. E poi torna da me quando ti hanno coperto di pece e piume che ti aiuto a ripulirti
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  14. x conoscenza ....ne ho presa una rossa !!.. https://www.amazon.it/gp/product/B07VD5FYXP/ref=ppx_yo_dt_b_asin_title_o04_s00?ie=UTF8&psc=1 ciao
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