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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 15/12/2019 in tutte le aree

  1. Tre sessioni fotografiche consecutive. Stessa modella. Corredo esclusivamente Nikon Z. Protagonisti : - Silvia from Latvia - Nikon Z6 con battery pack Nikon MB-N10 e due Nikon EN-EL15b - Nikon Z7 con Small Rig - 4xLexar XQD 2933x da 128 GB l'una - Nikon 24-70/2.8 S giunto per l'occasione - Nikon 24-70/4 S - Nikon 85/1.8 S - Nikon 105/1.4E "The Legend" su Nikon FTZ - Sigma 35mm f/1.2 Art su Techart TZE-01 - luci led Godox con o senza soft-box 26.941 scatti dei quali, i pochissimi, da buttare, dovuti alle incertezze di autofocus indotte dall'adattatore cinese per obiettivi attacco Sony su Nikon. Uno sfizio che ho voluto provare perchè ... con l'attacco Z noi possiamo montare tutto, grazie al tiraggio più corto che ci sia. Ma 26.941 scatti, 821 gigabyte di file RAW Una quantità esagerata di materiale fotografico. Indotto dalle qualità del soggetto, certo, ma soprattutto dalla facilità di impiego delle mie Z. In nessun istante, nemmeno il più impegnativo (e sono state oltre 10 ore di lavoro, oltre agli spostamenti, i viaggi etc.), ho desiderato una qualsiasi delle reflex che ho posseduto nella mia vita (tante, troppe, tutte Nikon) al posto di una di queste Z. In qualche momento ho invece desiderato le tanto agognate Nikon Z di fascia professionale. Più potenti e prestanti, più comode, più efficienti di queste. Pensando con sgomento ai tagli di hard disk che dovrò comprare, quando arriveranno e le potrò utilizzare come piace a me. Silvia, in luce disponibile in ambiente in una giornata di cielo coperto, in interni. Nikon Z7, Nikon 105/1.4E ad f/1.4, 1/250'', ISO 320, manuale, messa a fuoco automatica con eye-AF. L'otturatore Elettronico Silvia è bellissima. E' molto espressiva, duttile, si presta a recitare per me. Ma la quantità di foto "perfette" o quasi che ho potuto ottenere in questa circostanza, è oltre il triplo del mio precedente record con la modella della mia vita, 3 anni fa. Una vera donna, matura, colta, intelligente e sensibile (Silvia si farà ma è ancora molto giovane). Quella volta avevo D5 e D810, quella volta. E i fuori fuoco, i mossi, si sono sprecati. Ma soprattutto è mancata un pò di quella intimità ... quella mancanza di barriere tra noi, a causa del click-clack forsennato delle mie reflex. Oggi con le Z io cerco di scattare sempre in otturatore elettronico, dopo un piccolo test di adattamento delle modelle. E quindi le incoraggio ad essere naturali a posare il meno possibile in modo statico ma cercando invece di muoversi liberamente nella scena, stando in luce. Sono io che seguo loro e non loro che seguono me. Io inquadro soltanto, scattando per lo più a raffica 5 scatti al secondo, controllo a mirino ogni parametro sapendo che la foto risultante sarà al 99% identica a quanto sto vedendo. Per il resto, sorrido, faccio battute, le faccio ridere o stare serie. Allungo una mano per indirizzarle. Mi sposto per prenderle meglio. Le modelle non sanno quanto sto scattando, non sono distratte da quel rumore incessante. Non si sentono tese in attesa del prossimo click. E' come se fossero sul set di un film, ma senza l'obbligo di aspettare la battuta o il ciak. Lo stabilizzatore integrato Quando ci si prende l'abitudine si da per scontato. Io normalmente scatto con tempi di sicurezza. Ma aver ogni obiettivo stabilizzato è una pacchia. Perchè questo consente anche di scendere al di sotto dei tempi normali ed usare il mosso creativo di ciò che si muove, lasciando il resto ragionevolmente fermo. Una parte della grandissima nitidezza delle foto con le Z secondo me deriva dal fantastico stabilizzatore integrato. Nikon Z7 a 35mm, f/1.2. Avremo un 35mm f/1.2 come questo da Nikon ? Speriamo ! Gli obiettivi Nikkor Z Ogni Nikkor Z è una straordinaria sorpresa. Anche se ne abbiano sinora relativamente pochi, ogni nuovo obiettivo per Z si dimostra superiore in tutto ai precedenti per Nikon Z. Nitidezza esagerata, difetti ottici ben corretti o comunque corretti via software automaticamente. Coerenza di prestazioni tra loro e comunque - benchè sinora siano per lo più di primo equipaggiamento, f/4 ed f/1.8 - già con una rampa di scalabilità di prestazioni evidente. Ne è prova l'eccezionale Nikkor 24-70/2.8 S che ho dovuto comperare ad ogni costo, sebbene io in passato non abbia mai apprezzato granchè i 24-70 in generale. Mentre oggi ne ho addirittura due, che scelgo a seconda delle circostanze. Nikon Z6 con Nikkor 85/1.8 S ad f/1.8, ISO 125. Questo 85mm si permette di essere delicato quando ci vuole, come in questa occasione, forte e deciso, quando è necessario. La duttilità di impiego e la totale relazione con i corpi macchina per cui sono stati progettati, consente risultati sempre superiori alle attese, le cui potenzialità devono essere apprese per potersene servire al meglio. Perchè alla prova dei fatti, permettono di osare cose che per convenzione abbiamo sempre evitato, attenendoci alle regole. Oggi invece si può andare oltre, mettendo la creatività al primo posto. Nikon Z6 e 24-70/4 S a 35mm, f/4, ISO 640 Ma l'altra sorpresa è constatare ogni volta quanto i migliori (i migliori, non tutti !) Nikkor F rendano al meglio con le Nikon Z. Nikon Z7 con 105mm f/1.4 E. Il 105/1.4E è la conferma di questo assunto. Non solo sono scomparse del tutto le aberrazioni cromatiche assiali che ne affliggono la resa con la D850 (qui corrette automaticamente) ma la libertà di messa a fuoco a tutto schermo lo hanno reso uno strumento 100 volte più duttile. Qui mi sono mosso per lasciare Silvia completamente a destra avendo intanto tutto lo sfuocato sull'altro lato. Ebbene l'occhio più prossimo è a fuoco, nonostante la pupilla sia solo parzialmente visibile. Siamo ben lontani dal campo inquadrabile con una reflex, pur a costo di un continuo movimento del joistick per la messa a punto della MAF. L'EYE-AF automatico Sebbene sia ancora di prima generazione e (molto perfettibile) a pena di fare un pò più di scatti del solito, si ottengono già grandi risultati. Con il vantaggio di essere del tutto svincolati dall'inseguire il soggetto mentre si muove, lasciando sia ad esso che a noi la piena libertà operativa e compositiva. Nikon Z6 con Nikkor 24-70/2.8 S a 35mm, Fuori nevica, dentro c'è caldo. Nonostante i nostri occhi siano naturalmente attirati dal primo piano, l'EYE-AF ha correttamente tenuto illuminato l'occhio più prossimo, nonostante in questo scatto sia semi-chiuso e il viso rivolto altrove. A mano questo scatto sarebbe stato completamente differente. Ma soprattutto difficilmente avrei potuto fare le altre centinaia di scatti, tutti corretti, prima e dopo questo. Nikon Z6 e Nikkor 24-70/2.8 S a 24mm, ISO 1250 lo stesso in quest'altro scatto, ravvicinatissimo, dentro la mia auto di servizio (non certo una Rolls Royce di 6 metri), con il viso a pochi decimetri dalla lente anteriore del mio Nikkor ma sempre l'occhio inseguito e mantenuto a fuoco dalla macchina, nonostante la fronte della modella di 180cm sfiori l'imperiale e sia là dove nessuna reflex saprebbe seguirla ... La previsualizzazione a mirino (di esposizione, staratura, picture control applicato ed ogni parametro di scatto) Nikon Z7 con Nikkor 105/1.4E con un filo di luce, AF sull'occhio nonostante io sia distratto dal ... cioccolato ! La capacità di simulazione dello scatto come sarà già durante la ripresa, ci permette una libertà totale di composizione anche della luce. Potremo fare la foto perfettamente esposta se lo vogliamo. Oppure potremo sovra o sottoesporre creativamente a seconda del nostro estro, della situazione, della luce, del soggetto. Nikon Z6 e Nikkor Z 24-70/2.8S a 70mm, f2/.8, ISO 1250 Con un filo di luce, proveniente dalla finestra distante nel tardo pomeriggio di dicembre e nonostante la luce gialla dell'abat-jour, insufficiente a caratterizzare altro che là. La possibilità di vedere in tempo reale l'istogramma per poter vedere l'eventuale intervento in correzione, al di là di ogni singola modalità esposimetrica impostata per me è impagabile. Il mirino è già tanto fedele che un terzo di stop fa la differenza. E le foto vengono esattamente come le stiamo vedendo. Con in più anche il vantaggio che si vedranno esattamente così anche in corso di sviluppo nel nostro ambiente software usuale, secondo le regolazioni da noi impostate in ripresa. E' un cambio di marcia epocale. Da cui poi non si può più tornare indietro. Conclusioni (per ora) Ho puntualizzato solo alcune delle più interessanti potenzialità delle nostre Z. Che sono una realtà già consolidata, non promesse campate per aria. Se può essere un dato di fatto - che non voglio passi per asseverante - in un anno con la Z7 e in meno di sei mesi con la Z6 ho accumlato qualcosa come 210.000 scatti. Nello stesso periodo, con le mie reflex, nemmeno 20.000. Con il risultato che ho venduto per inutilizzo la pur fantastica D850. Ed ho tenuto la D5 solo perchè una reflex ci vuole. Ma che sarà relegata là solo dove una Nikon Z non può fare la differenza o dove mi servono le specificità della D5. Capirete quanto poco mi appassioni l'imminenza della D6 mentre sia attratto assolutamente dalle prossime Nikon Z finalmente professionali. Non che queste non sia già adeguate. Le loro capacità soverchiano quelle di molti fotografi e voi che le usate ogni giorno potete aggiungere nei commenti tutte quelle peculiarità che ve le fanno amare più delle vostre reflex (l'assenza di vibrazioni, i sensori allo stato dell'arte, la chiarezza del mirino anche al buio, la fedeltà del display posteriore, il video, il peso e il volume contenuto, etc. etc. etc.). Ma certo una volta che se ne sono assaggiate le possibilità si vorrebbe che queste fossero estese e potenziate. Sono sicuro che Nikon già sta lavorando alla prossima .... D3/D5 mirrorless. Nell'attesa io penso che consumerò gli otturatori delle mie Z6 e Z7 provando con curiosità ogni obiettivo Z che uscirà ed imparando ad usarle meglio per essere ancora più pronto per le svolte future. Ma voi tutte queste cose le sapete, perchè già vi godete la vostra Nikon Z. Oppure c'è ancora qualche cavernicolo la fuori che ci sta riflettendo sopra ? Real-man use only reflex ? Certo : Io Tarzan, tu Jane. Intanto un sorriso della meravigliosa Silvia e l'album in cui sto caricando alcune centinaia di immagini riprese in questa occasione con le mie Z
    10 punti
  2. Questo è il quarto articolo che racconta la mia esperienza con la Z6. Fatto questo ne mancherà solo uno – quello sulla fotografia di ritratto – per chiudere il mio cerchio e poter sintetizzare le conclusioni. Sono metodico e refrattario ai facili entusiasmi, mi dovete sopportare. Ma andiamo con ordine e torniamo alla East Coast. Quello che racconto qui è una vacanza con la famiglia, il genere più fotografato, credo. Lo affronto con particolare attenzione a pesi ed ingombri, perché per una banale distrazione ci troviamo a scoprire il giorno prima della partenza di poter partire con il solo bagaglio a mano, che fortunatamente significa un piccolo trolley ciascuno ed un “personal item”, ma di peso ed ingombro limitati. Quindi niente valigioni da stiva, per intenderci. Cosa che per me, che vorrei fotografare ogni giorno, è subito un problema ma anche l’opportunità di consolidare l’idea di “partire leggeri”. Quindi: Z6 24-70/4Z 50/1.8Z 14-24/2.8AFS 70-200/4AFS FTZ 2 batterie 4 XQD da 64GB Carica batteria Treppiedino gitzo in carbonio per le notturne non affrontabili a mano libera (G1027Mk2, ripescato in cantina dall’epoca in cui fotografavo paesaggi in montagne lontanissime con la velvia 50 e leggevo i consigli di Galen Rowell) Il tutto in un microscopico zainetto nike da palestra, compatibile con la suddetta definizione di “personal item”, nel quale inserisco l'imbottitura estraibile di una borsa fotografica. Il treppiedino è così piccolo da poter stare dentro lo zaino, una caratteristica molto molto utile girando per la città affollata. L'ho fatto per necessità, ma alla fine è stata una scelta assolutamente vincente: avere sulle spalle una cosa che non sembra minimamente attrezzatura fotografica è un plus non secondario girando la notte in certi posti. Premetto che, in nessun momento esclusi i trasferimenti, avevo mai tutte e 4 le lenti con me, ma ne sceglievo alcune, mediamente da 1 a 3, a seconda di dove andavo e di cosa pensavo avrei fotografato. Il resto in cassaforte in hotel. Dovessi dire cosa è stato più utile direi…. Tutto, forse un gradino sotto il 70-200, ma il resto è risultato veramente irrinunciabile. In particolare a New York una focale minima di 14 mm è assolutamente consigliabile. Il tour, “autocostruito” come la maggior parte delle mie vacanze, ha subito subito un duro colpo. Il volo British Airways, la compagnia che ho inopinatamente scelto evitando le low-cost, riesce a partire in ritardo di oltre un’ora da Linate e a farcene aspettare altre 2, in aereo, a Heathrow per problemi di apertura del portello. Ovviamente coincidenza per New York saltata e, a causa del periodo di punta, è il 10 agosto, il viaggio può essere ripreso solo nel pomeriggio del giorno successivo, volando su un diverso aeroporto di destinazione, con tutti gli altri disagi accessori. Ma sono in vacanza, non incline a farmi rovinare il viaggio da malumori o inconvenienti vari. Ma il primo consiglio che do è: evitate British Airways! Pessimi nello stupido inconveniente e insopportabili nella gestione (ore in fila, in piedi, in aeroporto ad esempio). Ma questo ci fa pensare di riorganizzare sui due piedi il nostro tour, che proprio nella prima destinazione, New York, ci sembrava già compresso in quanto prima di scendere verso sud volevamo passare da Newport e vedere Boston, cosa divenuta del tutto infattibile con il giorno e mezzo perso per questo ritardo. Fortunatamente, avevo fatto prenotazioni stornabili fino al giorno precedente ed in poche ore, dal primo albergo di New York, ed usando solo il telefono e l’app di Booking ho rifatto tutto. Il percorso è diventato: New york, 7 giorni Baltimora, 1 giorno Giro della penisola del Delaware, 2 giorni Viginia Beach e Norfolk, 1 giorno Washington, 3 giorni Economicamente una fucilata, basti pensare che le 3 notti in più in hotel a New York ci sono costate quasi 3 volte di più delle prenotazioni fatte a casa, a Dicembre. Ma funziona così, non c’è niente da fare, se fai all’ultimo paghi un sacco. Il risultato è stato nel complesso ben bilanciato sia nel consentirci di vedere diversi aspetti di questa nazione così varia, alternando l’idea degli Stati Uniti e degli statunitensi che ti fai a New York con quella – molto diversa – che avrai nel Delaware o in Virginia e quella - ancora diversa - che avrai girando per Washington. New York è unica, lo dicono tutti. Era la mia prima volta in città e, sinceramente, non credevo che ci sarei mai andato, pensando che negli states ci sono destinazioni di ben altro interesse per uno come me. Ma a posteriori sono molto contento di esserci andato. Unica! Lo so, questa la fanno tutti. Ma io ero li proprio per quello, e con milioni di visitatori ogni anno non è poi facile fare qualcosa di diverso. Quindi, ecco la skyline di Manhattan! Z6 e 24-70/4Z @28mm, 10" f11 ISO100 - panorama da 2 scatti, fatti da treppiede, incollati con Lightroom - Il consiglio, per queste foto, è arrivare prima del buio. Per evitare il cielo nero. Z6 e 24-70/4Z @28mm, 10" f11 ISO100 Z6 e 50/1.8Z 1/20 f1.8 ISO1400 - mano libera Z6 e 50/1.8Z, 1/200 f1.8 ISO800 - Scatto rubato con la macchina appoggiata alle ginocchia, AF automatico con riconoscimento del viso. Ground zero. Che dire, credo che abbiano fatto bene a costruire questo monumento ed il museo. Molto commuovente la parte più interna, ma li è vietato fotografare (credo giustamente). Z6 e 14-24/2.8AFS @21mm, 1/25 f16 ISO100 Z6 e 14-24/2.8AFS @14mm, 1/20 f2.8 ISO1800 Z6 e 50/1.8Z 1/1250 f1.8 ISO100 - Ogni giorno, per i compleanni, mettono una rosa bianca a fianco al nome. Z6 su 14-24/2.8AFS @24mm 1/40 f5.6 ISO 100 Z6 su 24-70/4Z @30mm 1/60 f8 ISO100 Z6 su 24-70/4Z @30mm 1/500 f9 ISO1100 Z6 su 24-70/4Z @67mm 1/125 f5.6 ISO110 Z6 su 14-24/2.8AFS @14mm 1/20 f7,1 ISO450 Z6 su 50/1.8Z 1/250 f3.5 ISO100 Z6 su 24-70/4Z @24mm 1/50 f8 ISO800 Z6 su 50/1.8Z 1/15 f4 ISO100 Z6 su 24-70/4Z @70mm 1/250 f4 ISO200 Z6 su 24-70/4Z @52mm 1/250 f8 ISO800 Z6 su 24-70/4Z @54mm 1/60 f4 ISO100 Z6 su 50/1.8Z 1/200 f1.8 ISO800 - Impossibile apprezzare la rapidità con la quale fare una fotografia come questa: nessun movimento del sensore autofocus: solo alza, inquadra e scatta. Meno di un secondo. Personaggio interessante, siamo alla fine ed il tempo è finito.... che ci farà con il biglietto? Ma time square è un circo. Z6 su 50/1.8 1/640 f1.8 ISO800 Z6 su 24-70/4Z @58mm 1/500 f4 ISO200 - Central Park Il giorno di ferragosto - da noi è calcio sui prati, qui è baseball. Solo 2 tentativi per fare uno scatto con dentro l'inquadratura anche la pallina. Ritardo di scatto decisamente gestibile. Z6 su 70-200/4AFS @200mm 1/1250 f5.6 ISO100 - Per fotografare "la signora" prendete semplicemente il ferry per il New Jersey - costa poco e la vista è bellissima. Z6 su 24-70/4Z @52mm 1/320 f5.6 ISO800 - a NY lo street food è di tutti i tipi e con gusti da tutto il mondo. Imperdibile. Z6 su 24-70/4Z @55mm 1/25 f8 ISO100 - Abbiamo scelto Top of the rock per la nostra vista dall'alto. 2 consigli: prenotate per tempo e portate il treppiede - ma molto piccolo: Quelli grandi sono vietati. Z6 su 24-70/4Z @32.5mm 2" f8 ISO100 - La quantità di luci è pazzesca! Z6 su 14-24/2.8AFS @14mm 1/50 f4 ISO400 - Ognuno si sposa dove preferisce.... Z6 su 50/1.8Z 1/200 f1.8 ISO720 Z6 su 50/1.8Z 1/200 f1.8 ISO180 - 180 ISO per fotografare di notte!!! Z6 su 14-24/2.8AFS @21mm 1/125 f2.8 ISO400 - Avevo detto circo, giusto? Questi pagano per farsi fotografare con queste ragazze. Z6 su 14-24/2.8AFS @14mm 1/250 f2.8 ISO800 Z6 su 14-24/2.8AFS @14mm 1/125 f2.8 ISO400 Z6 su 14-24/2.8AFS @17mm 1/60 f2.8 ISO1600 Z6 su 24-70/4Z @24mm 1/10 f4 ISO400 - Il luna park di Coney Island è assolutamente da vedere. E da giocare. Il giro sull'ottovolante, in legno, è stata un' emozione pazzesca. Z6 su 24-70/4Z @60mm 1/200 f4 ISO3600 Z6 su 50/1.8Z 1/200 f1.8 ISO640 Z6 su 14-24/2.8AFS @18mm 0.4" f13 ISO100 Z6 su 24-70/4Z @28mm 8" f16 ISO50 (ISO50 per allungare il tempo) ù Z6 su 24-70/4Z @37mm 1/200 f4 ISO200 - Io non sono un militarista, ma una visita al cimitero di Arlington la consiglio, così come, se passate di la' una visita alla base navale Norfolk. Dice molto sul paese che state visitando, quello vero, non NY City (che è vera, ci mancherebbe, ma non rappresentativa dell'interezza del paese). Z6 su 70-200/4AFS @200mm 1/160 f4 ISO200 Z6 su 24-70/4Z @41mm 1/160 f4 ISO100 Z6 su 24-70/4Z @50mm 1/100 f4 ISO500 Z6 su 24-70/4Z @70mm 1/30 f9 ISO1800 Z6 su 24-70/4Z @42mm 15" f16 ISO100 Z6 su 70-200/4AFS @165mm 15" f16 ISO100 Z6 su 24-70/4Z @70mm 1/30 f4 ISO400 Z6 su 24-70/4Z @70mm 1/40 f4 ISO400 Z6 su 14-24/2.8AFS @14mm 1/10 f4 ISO100 Z6 su 24-70/4Z @70mm 1/320 f4 ISO100 Quindi, com’è andata la Z6? Benissimo. Anche più di benissimo. Secondo me è la macchina ideale per fare queste cose. Niente di meno. In una vacanza generalista, spesa andando a zonzo giorno e notte, si gode a 360° delle sue positive caratteristiche e non mi sono mai sentito frenato in nulla. Anzi supporto in tutto, scatti a qualsiasi ISO ti possa nella pratica servire, senza penalizzazioni. Lo stabilizzatore è straordinariamente efficiente. La coppia delle due cose è unica. Il margine di ottimizzazione, come sempre, c’è. Ma va cercato nella sostituzione delle vecchie lenti con ottiche Z, più leggere e finora contemporaneamente più performanti. Di fatto qui il 14-30/4Z avrebbe potuto prendere il posto del 14-24/2.8AFS perché lo scatto a f2.8 con gli ISO più alti è stato a ISO1800. Quindi mezzo kg risparmiabile, anche grazie all' amplissimo range operativo della Z6 che rende lo stop in più di luce non determinante. Ma cosa penso di quella lente, a 360°, l’ho scritto tempo fa e quindi non è nella mia borsa. Ma se questo fosse il mio genere fotografico la prenderei. Il 70-200/4AFS? Utile, il tele per me serve sempre. Qui meno che al mio solito, ma quello che ho fatto con lui non avrei potuto farlo senza. Anche qui il margine di miglioramento va cercato in una lente nativa Z più leggera, che ancora non esiste. Il treppiede? Utile solo se sai che vorrai fare lunghe esposizioni e da portare se e solo se si ha modo di lasciarlo in stanza altrimenti. Ne basta uno alto 1mt, E nemmeno particolarmente stabile considerato che non lo poserete mai su terreni instabili e considerato anche che non deve assorbire le vibrazioni dello specchio. Ma meno del 10% delle immagini che ho selezionato per voi sono fatte da treppiede…. E comunque nessuna di queste avrebbe potuto essere fatta a mano libera con gli stessi risultati. I pro: Tutte le caratteristiche vincenti delle mirrorless (leggerezza, mirino elettronico, silenziosità ed assenza di vibrazioni) e della Z6 in particolare, il sensore innanzi tutto che consente di fotografare con tutti gli ISO che ragionevolmente possono servire in vacanza e lo stabilizzatore super efficiente. La messa a fuoco automatica sul viso, lo schermo basculante e lo scatto silenzioso abilitano incredibili possibilità di scatti di street rubati fingendo di non fotografare. Grandi prestazioni delle lenti native Z. Grande durata della batteria, mai arrivato in fondo ad una carica in un giorno. Quindi con solo 2 batterie si va assolutamente sul sicuro. I contro: Corredo Z ancora incompleto, ma lato grandangolare, per questo tipo di fotografia il 14-30/4 Z può egregiamente ricoprire questo ruolo. Insomma, nessun reale contro. Massimo per Nikonland 15/12/2019
    6 punti
  3. La noce non l'ho appesa io, semplicemente passavo di lì.
    3 punti
  4. Lo scorso anno ho fatto un colpo di testa: mi son comprato la barca. Ma andiam con ordine. In antichità per fotografare sott'acqua con il fisheye era mandatorio scafandrare una reflex. Le tradizioni si sono mantenute e ancora oggi è così anzi, oggi è pure peggio perchè non ci sono alternative: per fotografar sott'acqua si deve ricorrere agli scafandri in cui alloggiare reflex/mirrorless di corrente produzione. Detto ciò, a giugno del 2018 ho individuato la bella occasione di un fisheye 15/2.8 Sigma AF per Nikon. Il venditore lo cedeva perchè non compatibile con la sua Nikon D5 (scafandrata Nauticam per la cronaca). Nei fatti pare che questa serie di Sigma AF non si accoppi correttamente con la leva diaframmi della Nikon D5, informazione poco significativa per me che uso D800, ma tant'è. L'obiettivo è il seguente Lo cercavo da anni, da prima del digitale, ma non mi decidevo mai e c'è un perchè. In effetti dalla metà anni '90 non sono mai stato sprovvisto di fisheye. Ora nella mia borsa ci sono più occhi di pesce che nella Tonnara di Camogli, la cosa è figlia della storia (la mia storia). Il primo fu lo storico Nikon 16/2.8 Ais che usai su Nikon F801 in scafandro Aquatica 80n con Dome da 8". Successivamente con l'arrivo della fotografia digitale mi portai in casa il Nikon 10.5/2.8 AF G per formato DX che sott'acqua è una bomba grazie alla sua ridotta minima distanza di fuoco e alla straordinaria PDC. Ma è un DX e finchè ho fotografato in acqua con la sola Nikon D300 non c'è stato da fare alcun ragionamento, ma poi quando ho iniziato ad immergere la Nikon D800, beh la tentazione di fotografare in full frame con un fisheye è stata forte. Ho quindi adattato il vecchio Nikon 16/2.8 Ais all'esigenza. Purtroppo l'uso acquatico si è rivelato più complicato e limitante di quanto immaginassi. La messa a fuoco manuale non è certamente un vantaggio (no l'iperfocale dietro al Dome non funziona come stando all'asciutto: lo sfocato si vede), inoltre non è possibile comandare i diaframmi quindi ero costretto a fissare un bel f/11 prima di chiudere i ganci dello scafandro e tenermeli per tutta l'immersione. Il vecchio Nikon non va affatto male come si può vedere dallo scatto che segue, un forte controsole ripreso in apnea a pochi metri di profondità, ma non poter governare messa a fuoco in automatico e diaframmi è davvero "urticante" Così sono arrivato al Sigma 15/2.8. Bene, avevo tutto: fotocamera obiettivo flash. Mancava giusto il Mare? Niet! Nel 2018 i fiumi delle mie parti sono stati riccamente riforniti d'acqua anche in piena estate grazie all'accumulo, santo accumulo, di neve invernale sulle cime Alpine. Ciò ha fatto sì che ad Agosto la Lama Grande di S.Nazzaro Sesia fosse degnamente trasparente. L'ideale per provare il 15 sigma. Sia mai che riesca a posizionare correttamente i due flash Sea&Sea YS250, ce n'è sempre uno che spara troppo dentro l'inquadratura (ben si nota qui a destra). A mia discolpa devo dire che non è facile regolarli e tenerli in posizione facendo snorkeling in mezzo a rami galleggianti o semi-sommersi di fatto i flash devon stare più indietro possibile e puntare un poco in fuori. In Agosto fa caldo, fuori dall'acqua. Il fiume sarà si e no 18 gradi ma lo spavaldo rimbambito che scrive ha pensato bene di indossare, sotto la stagna in trilaminato, solo il completo maglia e mutanda maniche lunghe termiche della Mico e lasciare a riposo la superpippo in pile nello zaino. Una discreta boiata. Ad inseguire tinche e carpe il tempo vola ed il freddo entra nelle ossa. L'idea iniziale era quella di fare qualche scatto con il fisheye, perfetto per condizioni d'acqua non proprio cristallina, per poi tentare delle macro ai pescioni che curiosi mi nuotavano attorno. Per questa ragione mi sono dotato di natante utile e necessario come stazione d'appoggio dove riporre il secondo scafandro macro pronto all'uso: mi son fatto la Barca Idea brillante, funzionamento con esito positivo, peccato per la leggerezza nel "dressing code" che mi ha condotto ad uscita anticipata dopo solo 45 minuti di ammollo. Un freddo della miseria e, fuori all'asciutto, 32°C con umidità prossima al 100%. Ci son voluti 20 minuti per smettere di barbellare, venti minuti spesi a guardare il mio bel natante rosso, lì a galleggiare allegro e pronto per un altro giro di danze. Lui era pronto, io un po' meno. Tre giorni dopo, misteriosamente, avevo 38 e mezzo di febbre. Non vedo correlazione. --------------------------------------------------- Autunno 2019. La pioggia è caduta copiosa e la Lama Grande di San Nazzaro è esondata per diversi giorni. Questa è una bella notizia per la prossima stagione primaverile, speriamo poi che in montagna cada tanta tanta bella neve e ne riparliamo a giugno 2020.
    2 punti
  5. Z6 su 500/4E - 1/25 f4 ISO100 - a mano libera. Metto questo scatto tra i moltissimi che avrei potuto scegliere proprio per illustrare i punti di forza della Z6, è un esempio di quello che non avrei potuto fare con la D5: Allora, intanto i dati di scatto: non sono sbagliati. E' proprio 1/25 a 500mm a mano libera. E non è un esemplare unico. Poi, non sta guardando verso di me.... e non è il primo scatto che gli facevo. Non mi ha visto e non mi ha sentito. Poi sono in controluce nella nebbia fitta.... esposizione perfetta senza togliere l'occhio dal mirino. Poi, la situazione era molto a basso contrasto: l'esatto caso in cui cercando di ridarne un po' esce fuori un rumore pazzesco.... che qui non c'è. Merito degli ISO base e del sensore. AFS pinpoint perfetto, pur nel nebbione. Ma anche di quello che mi fa incaxxare: Ho usato AFS pinpoint perchè AFC in ogni sua possibile combinazione non lo metteva a fuoco manco a morire, preferendo tutto escluso lui. In condizioni normali - con una giusta gestione dei comandi intendo e un AFC adeguato - se si fosse poi messo a camminare, come ha fatto, avrei solo dovuto girare con il pollice la rotella dei tempi, per abbreviarli e fermarne il movimento. Con l'attuale firmware/comandi della Z6, invece, oltre a quello avrei dovuto cambiare l'AF da AFS a AFC ed il modo.... cosa abbastanza complicata, anche con i guanti sottili, sia per la dimensione dei tasti sia per effetto della impossibilità di programmare adeguatamente i comandi. E pure inutile considerando che se l'AFC non lo prendeva da fermo figurarsi in movimento (precisazione: non perché AFC non sia in grado di tenere un soggetto in movimento ma perché i sensori in AFC sono troppo grandi e preferiscono gli sfondi chiari ai soggetti scuri) Ed allora che ho fatto? decine e decine di scatti in breve raffica con AFS.... una roba da matti! MA HO FATTO!
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  6. complimenti Mauro per questo notevole e ulteriore feedback su queste 2 splendide Z, domani nel mio zaino si creerà un vuoto per la dipartita della D5, alcuni mesi si generò un'altro vuoto con la D850 subito rimpiazzata da una superba Z7, nei prossimi giorni arriverà una Z6 a sostituire l'ammiraglia di casa nikon. non avrei mai immaginato di privarmi di una coppia di reflex di questo livello e sostituirle con 2 mirrorless appena nate, ero e ancora sono consapevole di cosa ho perso, ma ciò che ho trovato non mi fa rimpiagere nulla della mia scelta. grazie per aver affermato ulteriormente la bontà della azione illecita compiuta.
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  8. Ti ringrazio. Ma anticipo che non sarà banale farlo ! Anzi, sento il peso di un simile incarico (e dire che mi consideravo in vacanza fino a primavera ... ).
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  9. Premetto che, pur non avendo minimamente raggiunto i tuoi volumi: * in 7 mesi ho fatto oltre 28.000 foto con la Z6; * nello stesso periodo ne ho fatti solo 3.300 con la D5 * la D810 e D500 le ho vendute prima di comprare la Z (senza nostalgia, avrei, forse, fatto qualche altro scatto con la D500 ad avifauna) Quindi mi ritrovo perfettamente sul punto in cui dici che una volta entrata in borsa la Z, il resto assume il ruolo di tool specialistico, e che solo le reflex generazione 5 (e forse la D4/D4S) riescono a rientrare in questa definizione se confrontate con le Z. Stessa cosa per quanto concerne la - fantomatica? - D6 (al punto che inizio a pensare che l'abbiamo cancellata). Relativamente alla crescita esponenziale dei volumi delle foto fatte, per me questo è stato vero solo fotografando modelle. Ma è stato assolutamente così, nel senso che il riconoscimento automatico di occhio e viso abbatte i tempi di composizione e rende molto fluida la sessione. Inoltre, le ottime caratteristiche dei sensori, supportano nella fotografia in luce disponibile, che a me piace sempre un sacco. Anche se, devo dirlo, il successo nella fotografia agli ungulati che consente la Z6 in silenzioso è una cosa che sorprende. Così come il risultato della combinazione tra stabilizzatore ed assenza di vibrazioni date dallo specchio nell'uso con i teleobiettivi, in particolare a mano libera. Cosa questa in grado di aprire letteralmente un mondo per la mia fotografia. E di fatto, anche io, uso prevalentemente lo scatto silenzioso (ma attenzione se la luce arriva da sorgenti di luce artificiali...). Quindi, per me i vantaggi principali sono: * Scatto silenzioso * Stabilizzazione ed assenza di vibrazioni dello specchio * Riconoscimento di viso ed occhio nella fotografia di ritratto.... ma anche fotografando la famiglia durante le vacanze! * Sensore sui livelli di quello della D5 (parlo della Z6) * AF perfetto, nei casi in cui prende, anche con le ottiche molto luminose e quindi con PDC sfidante Poi, considero molto utili: * Mirino che rende fedelmente la scena * Mirino che materializza la visione in Bianco Nero (la separo dal punto precedente perché un conto è vedere come cade la luce e l'esposizione un altro il BN) * Mirino che consente di vedere bene la livella e l'istogramma (nei casi in cui si debba essere più precisi rispetto all'anteprima a mirino) * AFS pinpoint perfetto Ma c'è anche la lista di quello che non va, che qui sintetizzo in 5 punti principali: * AFC grezzo e da perfezionare (per favore, non diciamoci che sul mercato non c'è di meglio e neppure che queste Z sono giocattoli in attesa delle professionali; e non sottolineo il punto perché voglio cambiare ma perché è possibile fare di più: non diamo scuse a chi non le merita) * Ergonomia inadeguata in termini di dimensioni del corpo e dei comandi (è l'unica tra le nikon che ho posseduto con la quale non riesco a fotografare con i guanti.... gli stessi guanti che uso/ho usato sulle reflex nikon) * Mancanza di lenti fondamentali e pessimo design dell'FTZ (e aggiungerei pure strategia non chiara...) * Mancanza di una qualsiasi protezione del sensore al cambio ottiche (Ok, io fotografo spesso in condizioni climatiche un po' speciali ed ho anche il pallino di utilizzare le machine a lenti intercambiabili come tali e non buttandoci sopra uno zoom 20-200) * Assenza di propensione a sviluppare il SW per cogliere i vantaggi che questo potrebbe dare (la lista delle cose non fatte e sicuramente fattibili è lunga, l'ho già scritta più volte e non solo io; lo metto nella lista di quello che non va perché è stata una specifica e finora non mantenuta promessa) Insomma bilancio positivo, sono contento di avere la Z6 e se fossi uscito oggi a fotografare avrei preso su lei invece della D5. Ma non mi riconosco appieno nel tuo così grande entusiasmo. E' questione di punto di vista: * Se confrontiamo queste Z - e le lenti uscite - con i corpi DSRL precedenti - e le corrispondenti lenti F, escludendo alcuni specifici difetti di ergonomia ed alcuni ambiti d'uso specialistici delle reflex generazione 5: La penso come te: non c'è partita, meglio Z. * Se confrontiamo queste Z con le possibilità inespresse, di funzionalità che una ML Nikon dovrebbe avere a cavallo tra il 2019 ed il 2020 (dove Nikon è il produttore di macchine fotografiche, di tutte le mie macchine fotografiche, non di fotocopiatrici o elettronica di consumo come chi la supera in share di mercato).... beh i miei entusiasmi si raffreddano, anche parecchio, perché almeno metà dei problemi che riscontro sono stupidi e facilmente risolvibili e il resto quasi tutto prevedibile ed evitabile lavorando un po' meglio in fase di design, con i tester dei prototipi o semplicemente ascoltando gli utilizzatori dei propri prodotti. E non sono ondivago o in osservazione di prati verdi all'orizzonte! ma se qualcuno lo fa, vuol dire che è possibile, ed allora vorrei che anche Nikon lo facesse!
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  10. Mondo Mirrorless, sembra quasi un'imprecazione come Mondo cane, Modo boia chi più ne ha ne metta. Fatto sta che, ormai lo abbiamo capito tutti, questo tipo di tecnologia offre dei vantaggi notevoli. Primo tra tutti, per me, l'assenza di specchio che tanto mi fa dannare dietro al 600mm. C'è un aspetto che avevo sottovalutato e la scorsa estate mi si è palesato in tutta la sua pertinenza. Martedì 4 giugno 2019 ero in ferie e non mi ricordo nemmeno perchè. Altamente probabile sia stato impegnato in faccende famigliari, di fatto mi son trovato libero nel tardo pomeriggio e ne ho approfittato. Ho caricato l'automobile di tutte le cazzate necessarie e mi son recato sul mio solito fiume, nella solita ansa che frequento da decadi. Da diversi anni non pratico l'appostamento Supino, pigrizia, ma 'sta volta mi son detto "dai, proviamo". Scelto il punto, sul greto del fiume, ho mimetizzato per bene la posizione e mi sono infilato sotto le reti mimetiche intorno alle 18.00. Due teleobiettivi in posizione. A sinistra il 600 con la D500 in canna, mentre a destra dove il fiume prosegue, il 200-400 in accoppiata alla solida D3. Una discreta differenza di ingrandimento tra i due assetti, la D500 per riprese lontane, la D3 sul campo più corto. Gli appostamenti supini sono roba da fachiro, c'è sempre un sasso piantato in una costola o peggio a grattare una rotula, ma è un punto d'osservazione spettacolare che regala (quando succede) momenti elettrizzanti. Non è stato il caso di questa volta, comunque intorno alle 19.00 una garzetta ha deciso di fare pit-stop davanti alla mia posizione. Come niente fosse, e come speravo, l'airone ha iniziato la caccia di pesciolini proprio lì davanti a me. Il 600 sulla D500 è un archibugio fenomenale, son 900mm equivalenti con campo di messa a fuoco a tutto fotogramma. Seguo l'airone con il 600 mm e finchè sta ad una distanza di circa 45 m (le due immagini qui sopra) va tutto bene, è perfetto per l'inquadratura e riesco a stargli dietro muovendo la fotocamera. Faccio noto, per chi non avesse mai provato, che con una lunghezza focale di 900mm equiv. il campo inquadrato è così misero che basta uno zic per perdere il target. E purtroppo il pennuto ha deciso di cambiare i suoi piani e di avvicinarsi alla mia postazione con dei rapidi zig zag. Ma io ero preparato, avevo accanto un bel secondo tele (zoom per di più) che mi consentiva di riconquistare la vista del soggetto, e così ho abbandonato la D500 per passare alla D3, mano alla ghiera zoom, allarga allarga, eccolo, stringi, stringi. Nell'inquadratura il pennuto era tornato ad essere grande come prima, come nelle riprese iniziali. Con decisione ho scattato. Il "CLaaAaack", secco ed asciutto della D3 viaggia veloce sull'acqua, il pollastro bianco si è spaventato ed è volato via (incazzato) - fine - Non ci avevo badato, ma avere nel mirino l'airone della stessa dimensione delle riprese iniziali, ma ora con solo 340 mm di focale significava averlo a meno della metà della distanza. A 15 metri quello mi ha sentito, o meglio ha sentito lo schiocco della D3 vanificando tutta la preparazione pregressa. E' da questa estate che mi domando, ma se avessi avuto una Zn, con il suo scatto elettronico silenzioso, come sarebbe andata avanti? Avrei ottenuto quello scatto maledetto della garzetta che lancia fuori dall'acqua il pesciolino per poi afferrarlo ed inghiottirlo al volo? Forse no perchè ci vuole un AF che non vaga per i campi, o forse si? Non lo so è volata via. E io son rimasto lì come un babba, con la stessa identica espressione di questo capriolo qui.
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  11. Pensa...il suo è l'unico 17-35 con motore SWM che non fischia: lo ha educato per bene!
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  12. Mancano delle prove a step più lunghi. Però riassumendo un soggetto di dimensioni tali da andare verso 1:1 si riesce a prendere tutto con lo step 2 e ne avanza. Una buona tattica potrebbe essere quella di scattare in modo ridondante (ad esempio step 2 100 scatti copre circa 2.5 cm di MAF, con 200 scatti ne dovrebbe coprire circa 5cm) e poi prendere gli scatti in numero tale da soddisfare le esigenze finali. 20 già mi sembra un numero sovrabbondante per il montaggio finale. Dai miei risultati posso dire che bisogna curare bene l'esposizione, un mezzo stop in più male non ci stava. In modalità landscape le cose sono diverse dato che da un lato le foto oltre una certa distanza non servono dall'altro bisogna testare gli step più lunghi. Mi riprometto di farlo alla prima occasione. Ovvia osservazione: la ridondanza va bene se si scatta in JPG, in NEF un poche di serie da 100 e la scheda da 64GB è bella che piena.
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  13. Il primo scatto è il centesimo della serie a step 2. La parte alta è palesemente fuori fuoco. Analizzando gli scatti la parte alta è a fuoco approssimativamente al settantesimo scatto (foto 2).Quindi sempre empiricamente significa che alle stesse condizioni, 60mm, distanza minima di MAF o quasi, lo step di maf che la Z6 fa con step pari a 2 è di circa 0,28mm oppure 280 micron. Il rapporto di riproduzione è di 45mm dimensione dell'orologio / 36mm frame del sensore, quindi 1:1,25. Terza immagine file elaborazione di 16 immagini.
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  14. Allora... dato che non c'ho un razzo da fare e in TV non danno niente ho montato il 60 micro e fatto delle prove. Il soggetto è il mio orologio, girato perché così stava fermo. La profondità dal bordo inferiore al punto più in alto fotografabile circa 2cm (l'orologio è inclinato per poter applicare il f.s.). f/11 ISO 100 AF-S e illuminazione con una abat-jour della Ikea alogena. Ho messo l'ottica alla minima distanza di MAF e avvicinato macchina su treppiedi fino a che era quasi a fuoco il bordo inferiore, poi messo a fuoco il bordo con l'autofocus. Non siamo a 1:1 ma quasi. Ho impostato 100 scatti con step 1 come prima prova per vedere quale range avrebbe coperto. Per ovvi motivi JPG on camera e fissato la prima esposizione. Questi sono il primo ed il centesimo scatto. La sensazione è che non copra l'intero frame quindi step 1 alla minima distanza di MAF per un 60mm significa uno spostamento di MAF tra 0,15 e 0,2mm o se preferite 150-200 micron. Poi li ho montati con Affinity Photo che ho preferito a PS perché sul focus stacking secondo me opera meglio. Al primo tentativo li ho presi tutti 100 ma il MacBook Air ha iniziato a ventilare in modo inquietante per cui ho lasciato perdere... ho deciso quindi di montarne 10 per cominciare. In questo modo avrei dovuto avere 1 scatto ogni 1.5-2mm. Sul mio MacBook c'ha messo più o meno 3 minuti e il risultato è la terza foto. A me già non sembra malaccio ma la parte alta non è a fuoco. Poi ho testato sempre 100 scatti ma con step 2... i risultati al prossimo messaggio 😁 (p.s. l'orologio è sporco da far schifo ma non avevo voglia di ripetere).
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  15. Ma no è che di roba che sta DAVANTI a rompere i c...ni me ne intendo
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  16. Perchè io amo Nikon e mi piace condividere le cose di Nikon su Nikonland. è un obiettivo che mi ha realmente impressionato quando lo scorso aprile l'ho provato in anteprima. Usato operativamente si fa valere e, sinceramente, non fa troppo rimpiangere i fissi attuali del suo range (ma non ho ancora visto il 24/1.8S). E dire che io ho sempre detestato i 24-70. Mentre adesso ne ho addirittura 2. Potere della zzzzzZZZZ
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  17. Black Rhino si muoveva nel fitto del bush , è stato difficile trovare un momento in cui l'AF non si impallasse con qualche rametto tra me e lui questo è il meglio che sono riuscito a fare , ma sono già contento , era la prima volta che lo vedevo fotografabile , crop da 500mm Nikon 500mm f/4 1/640 ISO 3200
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  18. Con la Z6 purtroppo mi fermo a 2 sec.
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