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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 14/12/2019 in tutte le aree

  1. La noce non l'ho appesa io, semplicemente passavo di lì.
    2 punti
  2. Lo scorso anno ho fatto un colpo di testa: mi son comprato la barca. Ma andiam con ordine. In antichità per fotografare sott'acqua con il fisheye era mandatorio scafandrare una reflex. Le tradizioni si sono mantenute e ancora oggi è così anzi, oggi è pure peggio perchè non ci sono alternative: per fotografar sott'acqua si deve ricorrere agli scafandri in cui alloggiare reflex/mirrorless di corrente produzione. Detto ciò, a giugno del 2018 ho individuato la bella occasione di un fisheye 15/2.8 Sigma AF per Nikon. Il venditore lo cedeva perchè non compatibile con la sua Nikon D5 (scafandrata Nauticam per la cronaca). Nei fatti pare che questa serie di Sigma AF non si accoppi correttamente con la leva diaframmi della Nikon D5, informazione poco significativa per me che uso D800, ma tant'è. L'obiettivo è il seguente Lo cercavo da anni, da prima del digitale, ma non mi decidevo mai e c'è un perchè. In effetti dalla metà anni '90 non sono mai stato sprovvisto di fisheye. Ora nella mia borsa ci sono più occhi di pesce che nella Tonnara di Camogli, la cosa è figlia della storia (la mia storia). Il primo fu lo storico Nikon 16/2.8 Ais che usai su Nikon F801 in scafandro Aquatica 80n con Dome da 8". Successivamente con l'arrivo della fotografia digitale mi portai in casa il Nikon 10.5/2.8 AF G per formato DX che sott'acqua è una bomba grazie alla sua ridotta minima distanza di fuoco e alla straordinaria PDC. Ma è un DX e finchè ho fotografato in acqua con la sola Nikon D300 non c'è stato da fare alcun ragionamento, ma poi quando ho iniziato ad immergere la Nikon D800, beh la tentazione di fotografare in full frame con un fisheye è stata forte. Ho quindi adattato il vecchio Nikon 16/2.8 Ais all'esigenza. Purtroppo l'uso acquatico si è rivelato più complicato e limitante di quanto immaginassi. La messa a fuoco manuale non è certamente un vantaggio (no l'iperfocale dietro al Dome non funziona come stando all'asciutto: lo sfocato si vede), inoltre non è possibile comandare i diaframmi quindi ero costretto a fissare un bel f/11 prima di chiudere i ganci dello scafandro e tenermeli per tutta l'immersione. Il vecchio Nikon non va affatto male come si può vedere dallo scatto che segue, un forte controsole ripreso in apnea a pochi metri di profondità, ma non poter governare messa a fuoco in automatico e diaframmi è davvero "urticante" Così sono arrivato al Sigma 15/2.8. Bene, avevo tutto: fotocamera obiettivo flash. Mancava giusto il Mare? Niet! Nel 2018 i fiumi delle mie parti sono stati riccamente riforniti d'acqua anche in piena estate grazie all'accumulo, santo accumulo, di neve invernale sulle cime Alpine. Ciò ha fatto sì che ad Agosto la Lama Grande di S.Nazzaro Sesia fosse degnamente trasparente. L'ideale per provare il 15 sigma. Sia mai che riesca a posizionare correttamente i due flash Sea&Sea YS250, ce n'è sempre uno che spara troppo dentro l'inquadratura (ben si nota qui a destra). A mia discolpa devo dire che non è facile regolarli e tenerli in posizione facendo snorkeling in mezzo a rami galleggianti o semi-sommersi di fatto i flash devon stare più indietro possibile e puntare un poco in fuori. In Agosto fa caldo, fuori dall'acqua. Il fiume sarà si e no 18 gradi ma lo spavaldo rimbambito che scrive ha pensato bene di indossare, sotto la stagna in trilaminato, solo il completo maglia e mutanda maniche lunghe termiche della Mico e lasciare a riposo la superpippo in pile nello zaino. Una discreta boiata. Ad inseguire tinche e carpe il tempo vola ed il freddo entra nelle ossa. L'idea iniziale era quella di fare qualche scatto con il fisheye, perfetto per condizioni d'acqua non proprio cristallina, per poi tentare delle macro ai pescioni che curiosi mi nuotavano attorno. Per questa ragione mi sono dotato di natante utile e necessario come stazione d'appoggio dove riporre il secondo scafandro macro pronto all'uso: mi son fatto la Barca Idea brillante, funzionamento con esito positivo, peccato per la leggerezza nel "dressing code" che mi ha condotto ad uscita anticipata dopo solo 45 minuti di ammollo. Un freddo della miseria e, fuori all'asciutto, 32°C con umidità prossima al 100%. Ci son voluti 20 minuti per smettere di barbellare, venti minuti spesi a guardare il mio bel natante rosso, lì a galleggiare allegro e pronto per un altro giro di danze. Lui era pronto, io un po' meno. Tre giorni dopo, misteriosamente, avevo 38 e mezzo di febbre. Non vedo correlazione. --------------------------------------------------- Autunno 2019. La pioggia è caduta copiosa e la Lama Grande di San Nazzaro è esondata per diversi giorni. Questa è una bella notizia per la prossima stagione primaverile, speriamo poi che in montagna cada tanta tanta bella neve e ne riparliamo a giugno 2020.
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  3. Mondo Mirrorless, sembra quasi un'imprecazione come Mondo cane, Modo boia chi più ne ha ne metta. Fatto sta che, ormai lo abbiamo capito tutti, questo tipo di tecnologia offre dei vantaggi notevoli. Primo tra tutti, per me, l'assenza di specchio che tanto mi fa dannare dietro al 600mm. C'è un aspetto che avevo sottovalutato e la scorsa estate mi si è palesato in tutta la sua pertinenza. Martedì 4 giugno 2019 ero in ferie e non mi ricordo nemmeno perchè. Altamente probabile sia stato impegnato in faccende famigliari, di fatto mi son trovato libero nel tardo pomeriggio e ne ho approfittato. Ho caricato l'automobile di tutte le cazzate necessarie e mi son recato sul mio solito fiume, nella solita ansa che frequento da decadi. Da diversi anni non pratico l'appostamento Supino, pigrizia, ma 'sta volta mi son detto "dai, proviamo". Scelto il punto, sul greto del fiume, ho mimetizzato per bene la posizione e mi sono infilato sotto le reti mimetiche intorno alle 18.00. Due teleobiettivi in posizione. A sinistra il 600 con la D500 in canna, mentre a destra dove il fiume prosegue, il 200-400 in accoppiata alla solida D3. Una discreta differenza di ingrandimento tra i due assetti, la D500 per riprese lontane, la D3 sul campo più corto. Gli appostamenti supini sono roba da fachiro, c'è sempre un sasso piantato in una costola o peggio a grattare una rotula, ma è un punto d'osservazione spettacolare che regala (quando succede) momenti elettrizzanti. Non è stato il caso di questa volta, comunque intorno alle 19.00 una garzetta ha deciso di fare pit-stop davanti alla mia posizione. Come niente fosse, e come speravo, l'airone ha iniziato la caccia di pesciolini proprio lì davanti a me. Il 600 sulla D500 è un archibugio fenomenale, son 900mm equivalenti con campo di messa a fuoco a tutto fotogramma. Seguo l'airone con il 600 mm e finchè sta ad una distanza di circa 45 m (le due immagini qui sopra) va tutto bene, è perfetto per l'inquadratura e riesco a stargli dietro muovendo la fotocamera. Faccio noto, per chi non avesse mai provato, che con una lunghezza focale di 900mm equiv. il campo inquadrato è così misero che basta uno zic per perdere il target. E purtroppo il pennuto ha deciso di cambiare i suoi piani e di avvicinarsi alla mia postazione con dei rapidi zig zag. Ma io ero preparato, avevo accanto un bel secondo tele (zoom per di più) che mi consentiva di riconquistare la vista del soggetto, e così ho abbandonato la D500 per passare alla D3, mano alla ghiera zoom, allarga allarga, eccolo, stringi, stringi. Nell'inquadratura il pennuto era tornato ad essere grande come prima, come nelle riprese iniziali. Con decisione ho scattato. Il "CLaaAaack", secco ed asciutto della D3 viaggia veloce sull'acqua, il pollastro bianco si è spaventato ed è volato via (incazzato) - fine - Non ci avevo badato, ma avere nel mirino l'airone della stessa dimensione delle riprese iniziali, ma ora con solo 340 mm di focale significava averlo a meno della metà della distanza. A 15 metri quello mi ha sentito, o meglio ha sentito lo schiocco della D3 vanificando tutta la preparazione pregressa. E' da questa estate che mi domando, ma se avessi avuto una Zn, con il suo scatto elettronico silenzioso, come sarebbe andata avanti? Avrei ottenuto quello scatto maledetto della garzetta che lancia fuori dall'acqua il pesciolino per poi afferrarlo ed inghiottirlo al volo? Forse no perchè ci vuole un AF che non vaga per i campi, o forse si? Non lo so è volata via. E io son rimasto lì come un babba, con la stessa identica espressione di questo capriolo qui.
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  4. Il primo scatto è il centesimo della serie a step 2. La parte alta è palesemente fuori fuoco. Analizzando gli scatti la parte alta è a fuoco approssimativamente al settantesimo scatto (foto 2).Quindi sempre empiricamente significa che alle stesse condizioni, 60mm, distanza minima di MAF o quasi, lo step di maf che la Z6 fa con step pari a 2 è di circa 0,28mm oppure 280 micron. Il rapporto di riproduzione è di 45mm dimensione dell'orologio / 36mm frame del sensore, quindi 1:1,25. Terza immagine file elaborazione di 16 immagini.
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  5. Trovato kit super per Z 50, quindi body, 16-50 e 50-250; extra FTZ non si sa mai... quindi a fare i conti, saremmo a 101.
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  6. Un paio di giorni fa mi è arrivato il Nikkor Z 50 f1,8 S comprato da CalumetPhoto.de a 348,99€ con sconto cassa di 200€ e spedizione compresi. Con mia sorpresa scopro che la garanzia, in Germania, è di 5 anni 5! Non 4 come Nital 😲 Beh. che dire. Quando comprerò la prossima ottica guarderò in Germania. Prezzi migliori e garanzia di 5 anni.
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  7. Non voglio fare quello che spinge gli altri a spendere soldi in giro... capisco bene il discorso sulla parte economica. Ma oggi un kit Z6 + FTZ + XQD 32gb non dovrebbe costare finito più di 1700/1800 euro con la garanzia Nital. Considerando che a Valerio non servono altre lenti oltre quelle che già ha oggi l'ingresso non mondo Z potrebbe essere molto meno traumatico di quanto sembra. Anche se credo che il vero problema/scorno di Valerio sia la mancanza di tempo da dedicare alla natura ed alla fotografia, forse è questo che frena di più.
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  8. Perchè io amo Nikon e mi piace condividere le cose di Nikon su Nikonland. è un obiettivo che mi ha realmente impressionato quando lo scorso aprile l'ho provato in anteprima. Usato operativamente si fa valere e, sinceramente, non fa troppo rimpiangere i fissi attuali del suo range (ma non ho ancora visto il 24/1.8S). E dire che io ho sempre detestato i 24-70. Mentre adesso ne ho addirittura 2. Potere della zzzzzZZZZ
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  9. Nel bianconero, si può rendere brutto anche lo sfuocato del 200 f2 dipende dallo sviluppo, dal colore del filtro, dal contrasto, ovviamente anche dallo sfondo. Qui non è che puoi dire al rhino di spostarsi perché di là ho una luce migliore o uno sfondo più acconcio. Se a qualcuno disturba, si può sempre migliorare con lo sviluppo selettivo del bw. Personalmente non l’avevo notato, perché il soggetto attira molto l’attenzione e copre una grande porzione di fotogramma. Ci fosse stata una persona probabilmente mi sarei accorto... a suggellare il fattore soggettivo di cui parla Mauro. 😜
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  10. Black Rhino si muoveva nel fitto del bush , è stato difficile trovare un momento in cui l'AF non si impallasse con qualche rametto tra me e lui questo è il meglio che sono riuscito a fare , ma sono già contento , era la prima volta che lo vedevo fotografabile , crop da 500mm Nikon 500mm f/4 1/640 ISO 3200
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