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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 04/12/2019 in tutte le aree

  1. Mi permetto di ricordare che per almeno i primi due o tre anni gli utenti Sony sono campati usando pochissime lenti native, strapagate oltretutto, ed un gran numero di lenti Canon e di altri marchi con adattatore. Ricordo benissimo i tanti possessori di ottiche Voightalder, Contax e chi più ne metta prendere la A7 prima versione per portarle su un sensore digitale tutti felici. Qui abbiamo la possibilità di fare lo stesso, ma con lenti moderne e prestazioni, senza comprare doppi corpi macchina che costano 1500/2000 euro quando va bene. Io non credo che qualcuno assennato voglia spendere 200/300 euro di adattatore per montarci il Son_Y 85 f1.8, è una possibilità che serve ad allargare le scelte del Nikonista approdato su Z rendendo accessibili oggi lenti non disponibili nemmeno per la baionetta F. Valerio magari ci monterebbe solo un 16-35 f2.8 perché è l'unica lente che gli interessa, io forse solo un Sigma ultraluminoso come questo 35 f1.2. Certo che se cerco un 800mm per fotografare aquile in Nord Dakota magari lo prendo insieme ad una A9 e mi godo anche l'AF fulmineo nativo. Ripeto, questa è una possibilità, non è la scelta definitiva, altrimenti dovremmo chiedere che le fotocamere abbiano tutte lo stesso attacco e diventino intercambiabili come i Lego. Poi che Nikon dovrebbe rilasciare un bell'aggiornamento del sistema AF per mettere le Z6 e Z7 un pò più alla pari con la concorrenza è innegabile.
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  2. Un giorno d’autunno in questa affascinante cittadina di 180 k abitanti. Pur sotto una cappa di nuvole grige e conseguente luce pessima riesce comunque ad esprimere una atmosfera particolare: mi pare di entrare in un altro mondo. Una visita fugace alla città che meriterebbe, invece, qualche giorno di attenzione. Ma si fa il possibile con quello che si ha. # 1 veduta dal fiume Salzach, entrando nella città vecchia # 2 e dall’alto della rocca Mönchsberg # 3 # 4 per le vie della parte vecchia # 5 # 6 passando per la celebre Getreidegasse # 7 per arrivare al mercatino, unica nota di colore, dove si può trovare perfino il radicchio rosso tardivo di Treviso (re spadone per quelli della Marca); # 8 si arriva poi alla piazza dove sorge il Duom, su progetto di Santino Solari in stile barocco (la prima a nord delle Alpi). In precedenza sorgeva una cattedrale fin dal 767, distrutta da un incendio nel 1167; fu ricostruita per volere dell’arcivescovo Konrad III von Wittelsbach ma nel 1598 venne danneggiata dalle fiamme. L’allora arcivescovo Wolf approffitò dell’incendio per raderla al suolo e fu il cugino Markus Sittikus von Hohenems che le diede l’attuale aspetto; # 9 l’interno # 10 # 11 # 12 ampi spazi ma anche luoghi meditativi # 13 # 14 l’immancabile omaggio a Mozart # 15 in piazza # 16 giornata uggiosa anche per gli animali... # 17 il piccolo cimitero adiacente il Duomo # 18 spostandosi verso la fortezza di Hohensalzburg costruita nel lontano 1077 dall’arciverscovo Gebhard con funzioni difensive militari, modificata tra l’alto dall’arcivescovo Leonhard von Keutschach, oggi è adibito a museo ; # 18 Interni # 19 # 20 dove in una sala è rappresentato un assalto in battaglia con le armi dell’epoca. # 21 la visita volge al termine e un timido raggio di luce regala un verde fino a quel momento nascosto. Certmente la luce è stata la grande assente, ma a volte bisogna fare con quello che c’è...
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  3. Il soggetto e forse anche la foto in se possono essere abbastanza "comuni" , ma quello che ha tirato fuori qui la D5 , ha mio avviso ha del commovente Ore 06.20 , sarebbe a dire 25 minuti prima del sorgere del sole , i dati di scatto possono lasciare capire ho voluto vedere dove arrivavo col tempo , se pur in appoggio , mi sono meravigliato di me stesso Water Thick-Knee o Occhione Vermicolato Nikon 500mm f/4 1/50 ISO 3200
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  4. Diciamo che avere a disposizione i vetri Sigma DN mi entusiasma e se l'affaire Techart prendesse piede non potrebbe che essere pepe al chiulo per Nikon. E che in vista di altri corpi Z DX sopratutto, per i futuri proprietari, si aprono numerose strade già da me sperimentate in casa Samyang oltre che Sigma. Del tutto assenti in casa Nikon o Sony...sopratutto ai rispettivi prezzi. In buona sostanza, l acquirente Z50, oltre al doppio kit, invece dell FTZ potrebbe già pensare di acquistare Techart e poi i fissi 14/16/35/45 mm che mancano e, temo, mancheranno a lungo in casa nostra. Sicuramente è utente senza velleità di eyeAF o di raffiche voluminose
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  5. Se hai scaricato raw fuji o sony su quella porta usb poi non si possono più fare passare nef: prima devi ripulire...
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  6. Sto invadendo un campo che non mi è congeniale, me ne rendo conto. Ma qualsiasi cosa si muova ultimamente sta attirando la mia attenzione. Giusto per prendere dimestichezza col 200-500. In questo caso dei "piccoli" di fenicottero (riconoscibili dal piumaggio bianco e grigio), troppo giovani per affrontare la migrazione verso la Camargue, ancora resistono nelle nostre saline e nelle zone umide
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  7. Ciao a tutti, iniziamo il confronto tra i due flash di fascia alta di casa Godox da montare su torretta. Due parole prima di spararli contro al muro e vedere come cambia la luce con i modificatori che hanno in comune. I flash a torre o speedlight sono utili. ti consentono di portare luce ove manca, oppure solamente migliorare la luce già esistente, il tutto senza creare allestimenti laddove non ci sia il tempo o lo spazio per farlo, solitamente quando sono sul campo per lavoro ho due speedlight che, se ho la fortuna di avere un'assistente (non sempre è libera) posso usare abbinati per migliorare di tanto la luce anche dove luce c'è. Si capisce che il mio modo di usarli è, per gusto personale, il meno invasivo possibile, ovvero, migliorare e non modificare la luce presente, in modo da creare l'effetto wow da parte dell'osservatore. Ne consegue che, difficilmente li uso a piena potenza così come difficilmente li sparerò direttamente in faccia dei malcapitati soggetti; odio l'effetto "pettinato" davanti e tutto nero dietro, l'ho sempre mal tollerato anche quando non c'era molta alternativa a causa dell'impossibilità di salire con gli iso. Ora che sapete come uso sti aggeggi vi mostro in cosa constano questi due oggetti ed i vari modificatori disponibili per l'uso disinvolto. Più avanti vi spiegherò perché ho scelto il testa tonda come secondo speedlight (o meglio arrivato secondo ma è il principale). Buttiamo tutto su un tavolo: Per l'860 non esiste un cupolino ufficiale, cosa che mi è un po' mancata venendo dagli SB800 il cui cupolino (in English dome) non solo era di serie ma impostava la parabola in posizione grandangolare per fargli prendere la luce al meglio e devo ammettere che funzionava a meraviglia, non fosse altro che negli anni, hai luogo ad usare stilo di qualità, su tre scatti a fila il terzo era sempre più scuro del primo, motivo per cui ho dovuto cambiare. Quindi per l'860 ho comprato uno dei tanti dome che si trovano su Amazon. E questo si trova a sx a fianco del flash. A dx del V1 invece abbiamo il kit AK-R1 disponibile anche per AD200 con testa tonda, costa circa 60€ e contiene un po' di cosette utili: Un diffusore (analogo a quello incorporato che si sfila dal 860) Un porta gelatine con 6 gelatine di correzione Una paletta di rimbalzo (corrispondente, ma più grande, a quella che esce dal 860 tirando fuori il diffusore) Uno snoot di gomma Un cupolino (dome) rotondo Un honeycomb (nido d'ape) utilizzabile in combinazione con altri accessori (tipo lo snoot) Ed un riflettore a 4 alette per modellare il fascio di luce La custodia dove tutto è incastrato in maniera millimetrica. A cosa serve tutta sta roba? A controllare al meglio la luce utilizzando anche il flash in remoto o su stativo esterno, il tutto in una pochette che sta comodamente in borsa. Ora veniamo al confronto con i modificatori che hanno in comune. La parete è grigia, grigio medio per la precisione, è la parete del mio studio, la distanza delle teste è di 40cm (misurati col telemetro laser) i flash impostati ad 1/64 della potenza 100 iso 1/125 f4 I due flash nudi Qui si evince subito che la morbidezza della parabola (a 28mm minima) del V1 a sx è inevitabilmente migliore ciò comporta nel caso di necessità di colpetto frontale, di avere una uniformità molto più bilanciata. (ottima per il ritratto) Il V1 resta nudo l'860 monta il cupolino La luce diventa molto uniforme anche sul testa rettangolare ma perde potenza (e si scalda pure un po') in ogni caso quel dome è un must se si punta in faccia Montiamo il dome anche sul V1 Resta un pelo più luminoso e (per il momento che è nuovo) la temperatura non cambia Tiriamo giù il diffusore (grandangolare) incorporato del 860 e montiamo quello del V1 Come va di moda dire adesso "bene ma non benissimo" anche qui i riflessi interni della parabola del 860 creano brutti riflessi (ovviamente a distante operative utili si appiana un po' tutto) Ora alziamo l'aletta di rimbalzo e montiamo quella del V1 Sul V1 è in abbinamento con il diffusore grandangolare, in teoria dovrebbe arrivare più luce da riflettere. Ora vediamo la natura dell'illuminazione e l'effetto sulle ombre utilizzando i due flash con relativo modificatore; V1 vs 860 lisci Con cupolino (dome) Cupolino più diffusore Solo diffusore grandangolare Aletta di rimbalzo con parabola a 60° Per curiosità aggiungo la griglia col V1 per mostrare come cambia la natura della luce (o meglio delle ombre) sul soggetto. Le immagini sono volutamente prese in TTL per vedere come la macchina gestisce l'esposizione, ho scelto la Z7 perché è la macchina fino ad ora che mi pare più bilanciata nella misurazione TTL (anche se ho dovuto rifare alcune foto perché il fuoco partiva via o non cadeva nel punto giusto nonostante il cavalletto)
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