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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 23/11/2019 in tutte le aree

  1. Pochi giorni fa, mi è arrivato un messaggio nella mia posta elettronica, arrivava dai Flli. Cozzi di Legnano, con un punto vendita da bel SESSANT'anni Alfa Romeo, mi si diceva che il giorno 22, cioè ieri vi era una presentazione di alcuni lavori dell'Arch. Lopresto, il più valente collezionista di auto storiche della nostra penisola; non nascondo che primo.. non conoscevo la persona in questione, ma la cosa mi intrigava dato che tra le " Sue " chicche vi era una SZ Giulietta Alfa Romeo coda tronca, prototipo in un unico esemplare.. Malgrado che il sottoscritto non ami da qualche tempo viaggiare con il buio e, il sovra-mercato con la pioggia, dato che l'appuntamento era per le 20,30 non ho potuto che registrarmi ed andare, la registrazione per il motivo che i posti sono limitati. Chi mi segue forse si ricorderà che la Flli. Cozzi ha un gran bel Museo Privato di Alfa Romeo, con pezzi anche notevoli; ed avevo già fatto un piccolo reportage sullo stesso, quindi non mi dilungo sulle vetture esposte, ma su una.. ALFA ROMEO GIULIETTA SZ CODA TRONCA ANNO 1961PROTOTIPO IN UN UNICO ESEMPLARE "Alla fine del 1960 Elio Zagato inizia lo studio di un'evoluzione della carrozzeria della Giulietta SZ, che risulta poco competitiva contro le nuove Lotus Elite. Sfruttando l'aerodinamica il designer Ercole Spada sviluppa la nuova carrozzeria a coda tronca, che guadagna 20 km/h di velocità massima, raggiungendo i 220. Il prototipo, nato a coda tonda e modificato per i test, viene poi venduto ad Albino Buticchi, che la usa in alcune gare. Portata negli Stati Uniti viene abbandonata in un garage e arriva fino ad oggi in buono stato di conservazione. Il lavoro di restauro conservativo eseguito solo su metà vettura permette di apprezzare il recupero dell'auto senza riverniciatura e senza ricostruzioni. " Ma vediamo alcuni scatti: L' architetto Corrado Lopresto Una parete con immagini di personaggi famosi che hanno acquistato Alfa Romeo dalla Flli. Cozzi Alla reception oltre al caffè ed altre bevande, con un tocco di classe non potevano mancare degl'ottimi biscotti, osservare la forma prego.. L'atrio di registrazione La presentazione ufficiale fatta dell'inizio della piccola grande manifestazione, al microfono la PR figlia del sig. Cozzi ( in centro ) ed alla sua Sx l'architetto Lopresto Il sotterraneo con il Museo La mitica SZ il muso della vettura La fiancata con il logo Zagato L'architetto illustra il suo lavoro, o almeno in parte.. Gli spettatori intervenuti, mentre sto fuggendo.. si mi vergogno un pochino, sono fuggito.. ma alle 22,45... la strada verso casa non è poca di notte con la pioggia, mi è spiaciuto lo confesso.. Una vista di 3/4 della vettura La cintura di sicurezza dell'epoca.. Uno scatto di quando correva Ed infine ad una mostra automobilistica, da notare che la vettura al fianco è anche lei una Alfa Romeo, più esattamente una 6C 1750 GS carrozzeria aprile del 1931, anche quest'ultima provate ad indovinare chi sia il proprietario? Tra l'altro il Nostro Bilbo visto che alla famosissima mostra sul lago di Como, lui è di casa.. penso che le vetture dell'architetto le abbia già viste.. Ho ascoltato ed ho visto una sequenza d'immagini sulla titanica opera di lavoro su queste vetture, non credevo vi fosse un lavoro a posteriori così raffinato.. Se poi interessa..
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  2. Vabbè.. dai sonno non ne ho, novità sulla miniZeta per ora non ve ne sono.. fuori piove e che fare? buttiamo giù qualche cosa su Alfa Romeo poco o pochissimo note.. Data costruzione 1931 N° telaio 10814331 N° motore 10814331 Carrozziere Zagato / Aprile Designer Mario Revelli di Beaumont Nata con una carrozzeria spider di Zagato, quest'auto è una 6C 1750 Gran Sport con compressore, la versione più sportiva della sei cilindri milanese e viene venduta nuova a Genova nel 1931. Negli anni '30 l'auto viene usata in alcune gare passando di mano più volte. Nel 1938 viene acquistata da Giuseppe Aprile, carrozziere di Savona, che pochi mesi dopo la rivende a Brunello Feltri con una carrozzeria interamente nuova, disegnata dal più famoso designer di quei tempi: Mario Revelli di Beaumont. Rimasta sempre in Liguria l'auto sopravvive fino ai nostri giorni, pur con alcune modifiche e viene riportata all'originale splendore con un accuratissimo restauro. Queste sono le scarne parole che fanno seguito a questa spettacolare automobile, spettacolare anche se si pensa all'anno di produzione e la tecnologia del momento.. vero è la le tecniche anche se non raffinate come ora per la lavorazione delle leghe leggere era in gran parte nota, ma forse è meglio lasciar parlare le immagini.. iniziamo con la vettura completamente restaurata Dimenticavo, ieri sera ha spiegato e fatto vedere che se è il caso, partono dalle matasse di lana, tinte a dovere per poi produrre attraverso un telaio il materiale per poter rifare i tappetini interni, ora è logico che restauri di questo tipo, al di là del costo.. durano svariati anni. Non parliamo poi della documentazione, recentemente si è aggiudicato ad un'asta l'archivio globale di un noto carrozziere Torinese.. il tutto per aver la possibilità senza ombra di dubbio di aver in mano disegni e note originali; il costo? meglio non saperlo... Tecnigrafi di questo genere personalmente non ne ho mai visti, almeno così lunghi.. ma una volta erano abbastanza comuni rifacimenti di lattoneria il motore ridotto ai minimi termini per la verifica.. due dime per poter fare i passaggi ruota in maniera esatta, ma.. a mano.. ed infine il veicolo in corsa Ringrazio pubblicamente l'architetto Corrado Lopresto per avermi accordato il piacere di utilizzare le sue immagini.
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  3. Se ti fai terra bruciata intorno...e poi non costruisci da te gli obiettivi...
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  4. Titolo quasi eretico, ma per me la D5 sa fare tutto. O almeno non protesta troppo quando mancando gli animali la si usa per fare paesaggi. Questa serie viene da una splendida escursione in Valsavaranche, la traversata tra Rifugio Chabod e Rifugio Vittorio Emanuele, che ho fatto lo scorso 12/10/2019. Un po' lunga, in zone selvagge e meravigliose, ed in quella stagione proprio poco frequentate. Ho incontrato pochi animali, un solo umano oltre me. Una persona anziana, francese. Poche parole tra noi che non condividevamo nessuna lingua. Ma il nostro sorriso era più eloquente di qualsiasi parola. Prospettive tele con l'80-400AFS, grandangolari con 16-35AFS.
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  5. Parlo, ovviamente, dell'autunno/inverno in Valle d'Aosta. Che quest'anno, al 16 novembre, fa registrare in Valsavara oltre un metro di neve fresca. Tanta così non si vedeva da anni e mi ha colto impreparato. Così non sono riuscito a salire in quota e mi sono "accontentato" di un giretto in valle. Per domani il bollettino valanghe lascia proprio poche speranze - è previsto rischio 4. Cioè "stattene a casa". Per cui ho un po' di tempo per regolare e caricare qui le foto fatte lo scorso sabato. Il paesaggio era superlativo! Impreziosito da un bellissimo Gipeto. Peccato che quando mi è passato sulla testa, al primo passaggio sulle termiche, cercando di salire, avevo su il 16-35: Le foto ravvicinate le farò un'altra volta, ma conservo il ricordo. E so che c'è chi mi capisce. Tutte con D5, 80-400AFS o 16-35AFS.
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  6. Per ciò che riguarda invece il BG in generale credo che sia comunque funzionale e ben progettato. Ma sono anche convinto che sia un recupero in extremis perchè ho la sensazione che sulle due Z di antipasto il BG non fosse per niente previsto
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  7. Quindi più che i tecnici sono i consulenti legali di Sigma che decideranno quando farle uscire...
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  8. Meccanicamente sono gli stessi identici obiettivi (per Sonny, per PANDAsonic/Sigma/Leyla L, per Canon, per Nikon). Il fatto è che Sigma per L e per FE possiede la licenza con tutti i protocolli. Mentre quei cazzoni di Canon e Nikon, invece, hanno gli avvocati alla porta ...
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  9. Le considerazioni di Massimo qui sintetizzate e ben espresse nel suo articolo sono piu' utili di 100 altre guide che trovi in rete, di smanettoni piu' o meno abili, almeno lui ( Doc M. Vignoli ) lo conosci e ne valuti i consigli. Io ti posso prestare posso venire con te e portarmi il 20 art e il 14-30 cosi' possiamo fare tutte le prove... Scherzi a parte, l'idea del noleggio puo' avere due strade : compri e rivendi quando ti sei stufato ( e la differenza sara' anche meno di quanto dice Massimo, su una lente "sicura" come il 14-24 ) oppure "noleggi" da Amazon e rendi a fine viaggio... Sulla scarsa diffusione del 14 1,8 ( e anche del 12-24 che piu' wide non ce n'e' ) dovremo farci una ragione.
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  10. Sì, in scatola di montaggio. Però dovrebbero poi cambiare il brand da Nikon in Nikea... PS Scusate l'ignobile battuta.
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