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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 08/09/2019 in Articolo Commenti

  1. Nell'utilizzo dei teleobiettivi capita che le scelte di fotografi molto diversi, con esigenze diverse, in qualche modo si incrocino. La nitidezza e la luminosità, la perfezione che contraddistinguono il lavoro di un fotografo naturalista che deve documentare un animale libero, la bellezza della sua livrea, la meravigliosa ambientazione, richiedono una qualità estremamente elevata dei vetri attaccati alla baionetta. Sta tutto nella natura di quel genere. Ma per un fotografo sportivo non è mai così (o quasi mai). A me serve congelare quel momento, la qualità... forse; la luce... posso lavorare anche sotto di due stop, poi mi arrangio; la distanza... cazzo, questo è un problema. Le foto dei più grandi fotografi sportivi sono tutt'altro che perfette, magnifiche sicuramente ma perfette quasi mai. La foto di Clay che stende Foreman tecnicamente fa cagare, ma è bella da levare il fiato, attimo e composizione da manuale. La vedi una volta e te la ricordi per tutta la vita. Quindi Fabio, direi scelte sulle lenti più o meno simili, aspettative e risultati totalmente diversi
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