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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 05/08/2019 in tutte le aree

  1. Farfalla non molto comune dalle mie parti Apatura iris D500 300 PF ED+ TC 1,4 F. 5,6, 1/800 sec., ISO 100, mano libera
    2 punti
  2. Foto scattata in risaia fuori casa, mi era simpatica la composizione in cui erano.
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  3. I naturalisti ortodossi storceranno il naso perchè si tratta di fotografie di uccelli liberi fatte da un capanno, Me ne dispiace ma io non ho altre opportunità, mentre ho creduto utile mostrare a chi possa essere interessato a questo genere di fotografia da praticare con le Nikon Z quali possano essere le potenzialità o gli svantaggi nell'uso pratico. Abitassi in Canada, nelle zone più selvagge e fossi più incline alle sofferenze e alle fatiche fisiche, offrirei prove differenti. Ma qui lo scopo non è far vedere se il fotografo valga ma quanto vale il materiale ! *** Grazie all'interessamento dell'amico Silvio Renesto e all'organizzazione di una associazione fotonaturalistica, ho potuto passare qualche ora in un capanno del vercellese, con la promessa concreta di poter fare qualche foto alle poiane. Attirate da qualche incentivo nutriente loro non si sono fatte attendere molto. Hanno anche offerto un breve spettacolo supplementare non programmato - una lotta mimata, quasi del tutto incruenta - per la gioia dei fotografi. Io sono abituato ad ingaggiare i miei soggetti, pagando il giusto compenso, e quindi per me è normale. Comprendo il fastidio di chi invece sia abituato ad andare all'avventura. Lo farei anche io, probabilmente, se fossi sul posto, avessi tutto il mio tempo a mia disposizione e non dovessi rispedire a Moncalieri la Nikon Z6 prestatami dal distributore italiano. Per tutti gli altri ecco le mie considerazioni al riguardo di questa "gita". Non troppo freddo, sui -3 °C, giornata secca e serena. Verso mezzo giorno la temperatura è salita addirittura a +17 °C, anomalia di questo inverno caratterizzato dal Fohn, il vento del nord che crea queste condizioni. Il capanno è comodissimo, organizzato per due. E' in legno, c'è un vetro ampio che permette di osservare la scena, attrezzata di svariati posatoio ben dimensionati per il genere di volatili che capita da queste parti. Noi vediamo bene, loro sanno che ci siamo ma non si sentono minacciati. Arrivano le poiane. 2, 3, 4 esemplari diversi. Si annunciano con il loro particolare richiamo. Dopo un sopralluogo, impongono le gerarchie e il territorio. I dominanti mangiano, gli altri attendono il turno sui rami degli alberi. Ho portato la Nikon D5, il 500/5.6E PF, il 300/4E PF, la Nikon Z6 e la Nikon Z7 con due Nikon FTZ. Una Lowepro Nova 200 AW è più che sufficiente. Dopo pochi scatti con la D5 capisco che è ... overkill. Come se la Guardia di Finanza fermasse le auto alla rotonda con un carro armato da battaglia. Potevo anche fare a meno di portarla. La ripongo e mi dedico alle Nikon Z. Il 500mm è addirittura troppo lungo e finisco per scattare per lo più con il 300/4. Che ha anche il vantaggio di darmi uno stop in più di luce. La posizione è buona ma purtroppo il sole invernale molto basso fatica a farsi strada e buona parte della scena è in ombra. Per avere tempi rapidi con questi diaframmi (ideale sarebbe stato un 400/2.8 ma avremmo perso tutta la portatilità dei sistemi. Invece questo è stato uno shooting treppiede-free ) si sale anche a sensibilità che avrei evitato. La Nikon Z6 non fatica ad andare anche a 7-8000 ISO ma si perde la buona parte del dettaglio del piumaggio. Ed è un peccato. La Z7 sfavilla quando gli uccelli posano al sole. Ma se la cava anche nelle altre situazioni. Raffica in H per entrambe, manuale 1/1000'', diaframma aperto. WB su Auto(preserva toni caldi), spot o semispot_preserva_alte_luci, Picture Control su Standard. ADL auto sulla Z6, niente sulla Z7. Ovviamente otturatore elettronico. Non mi passa nemmeno per l'idea di fare scatti in volo, sarebbe troppo complicato per la distanza e per le focali. Peraltro sappiamo che le due Z non eccellono per velocità AF in continuo. Quindi sarà una sessione di ritratto. Con la messa a fuoco con il puntino sull'occhio. In AF-C, naturalmente. Dopo 5 o 600 scatti, Silvio candidamente mi chiede, "ma perchè inquadri ma non scatti ?" Lo comprendo, se non sei abituato non ci badi. Ma gli uccelli sentono il click-clack di specchio e otturatore della sua D500 e qualche volta si allontanano. Io invece scatto in continuo senza fare alcun rumore. Parlo anche naturalmente a voce bassa. E' la situazione ideale per me. Metto a fuoco dove voglio anche a bordo frame Nessuno mi sente Le macchine mi seguono docilmente Nessun problema di autonomia, temperatura, inceppamenti. La proporzione delle foto scattate è a vantaggio della Z6 perchè fa più scatti al secondo e perchè più spesso uso lei quando scatto agli uccelli in ombra. Ma nessuna delle foto della Z7 è disprezzabile. Almeno secondo il mio giudizio. Tanto che ve le mostro senza indicazioni (ma se volete sapere con che macchina sono state scattate, vi basta passare il cursore del mouse sopra le foto e leggere il nome del file ...), vi avviso che ce n'è qualcuna fatta con la D5, per mostrare che le foto sono tutte omogenee qualitativamente, perfettamente "sovrapponibili". sequenza "mimata" con passaggio da dominante e sottomesso dei due esemplari che è durata svariati minuti, apparentemente senza danni (niente piume e niente graffi) ghiandaie e gazze tra i rapaci. I piccoli passeriformi si sono tenuti alla larga, tranne un simpatico pettirosso, troppo piccolo anche per il 500mm ombra e luce, lame di sole nell'ombra. Facile da dominare giudicando l'esposizione ad occhio nel mirino elettronico e regolando esposizione e sottoesposizione fidandosi dell'istogramma in tempo reale sovrimpresso a mirino mi sento un'aquila Conclusioni Bella esperienza e materiale pienamente promosso in queste circostanze. Benchè io sia (molto) critico nei confronti delle Nikon Z in termini di velocità di autofocus in continuo quando i soggetti si muovono velocemente, in questa situazione siamo praticamente come a teatro o in studio con le modelle. Il risultato viene facilmente. Si fanno tanto foto "perfette" con l'occhietto nitido, centrato perfettamente ovunque esso sia nel frame, grazie alla possibilità di portare il joistick dove si vuole molto rapidamente. In scatto silenzioso (otturatore elettronico), per il ridotto movimento, non c'è alcun fenomeno di rolling shutter e nessuno ti sente, nemmeno se fai raffiche infinite. Passare da foto a video è un attimo. E i video vengono anche meglio delle foto. Le prestazioni sono eccellenti, con entrambe le macchine, sia nel dettaglio che nella dinamica che nei colori. Con ampia possibilità di sviluppo e post-elaborazione. Il corredo, specie con i tele Nikon PF, è compatto e leggero. Il treppiedi non é affatto indispensabile (per tempi lenti mi sa che non avrei avuto tutta quella nitidezza per il movimento dei soggetti, non per la necessità di stabilizzare le ottiche). Unico appunto, al freddo, con i guanti di lana (non indumenti specializzati per il genere wildlife, quelli comuni per l'inverno) i comandi non sono agevolissimi da trovare e per molte regolazioni si devono liberare le dita. Nel complesso un gran divertimento e belle foto, a mio giudizio. Sistema Z approvato anche nel ritratto naturale
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  4. Fiore di Ibisco Z 7 - 50/1.8 S - 1/100 - f.10 - iso 160
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  5. Il Tamron 70-200 f2.8 G2 lo uso io su Z6 con FTZ. Basta avere la basetta usb di Tamron ed aggiornare il firmware della lente e diventa perfettamente compatibile. Per il 24-70 G1 non ho esperienze dirette.
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  6. A giugno 2019 la lista di obiettivi compatibili con Nikon Z secondo Tamron : Nikon Z Lens with Nikon mount together with Nikon FTZ mount adapter SP 15-30 mm F/2.8 Di VC USD G2 (model A041) from SN 004219/firmware 2.0 SP 24-70 mm F/2.8 Di VC USD G2 (model A032) from SN 040912/firmware 2.0 SP 70-200 mm F/2.8 Di VC USD G2 (model A025) from SN 059178/firmware 2.0 SP 150-600 mm F/5-6.3 Di VC USD G2 (model A022) from SN 035591/firmware 2.0 17-35 mm f/2.8-4 Di OSD (model A037) from SN 006446/firmware 2.0 18-400 mm F/3.5-6.3 Di II VC HLD (model B028) from SN 052673/firmware 2.0 35-150mm F/2.8-4 Di VC OSD (Model A043) e : 100-400mm F/4.5-6.3 Di VC USD (Model A035) for Nikon: COMING SOON SP 35mm F/1.8 Di VC USD (Model F012) for Nikon: COMING SOON 70-210mm F/4 Di VC USD (Model A034) for Nikon: COMING SOON Non ci sono obiettivi G1 in questa lista e c'è anche una discreta indicazione in termini di numero seriale da cui partirebbe la compatibilità. Parole di Tamron.
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  7. Se la metti sotto pressione lo fa anche con ottiche zeta, sono problemini che verranno risolti in parte via software, man mano.
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  8. Ballerina bianca D500 4/300 PF ED + TC 1,4 F. 5,6 1/640 sec. ISO 200, mano libera
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  9. Oppure vendere il 24-70 G, vendere l'f4S e anche l'FTZ per poter prendere il nuovo S2,8 con un conguaglio non esagerato. Sempre se l'F2,8 ti serve, sempre se vuoi svuotare il corredo (e quindi via l'FTZ). Se ho capito bene il nuovo S2,8 è un altro pianeta rispetto al vecchio G e, visto che il vecchio G è già ingombrante e pesante, non avresti anche un FTZ a prendere spazio ed aggiungere peso. Nel caso non volessi fare il conguaglio, allora boh, quasi quasi terrei l'F4 e venderei cmq FTZ e G2,8, ma sono mie supposizioni, ci sarà dic erto chi saprà consigliarti meglio avendoli provati
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  10. Ragazzi, non c'è niente da fare. Web, social, file a monitor..... la foto è di carta!
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  11. Esiste una regola per scattare che dipende dalla focale. Anzi sono più regole... la più conservativa è quella del 300 ossia il tempo di scatto è 300/focale. A 20mm 300/20=15 secondi. A 15mm 300/15=20 secondi. Per avere tracce con 15 secondi devi aver usato un 35mm almeno. Io sabato notte ho scattato a 25 secondi senza traccia (21mm)
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  12. No, no... era solo una domanda, io ho sempre e solo fatto scatti singoli. Credo che chi lo fa usa una foto per il primo piano e una serie per il cielo e poi assembla il tutto. Ho visto foto fatte anche con focali diverse: il risultato è ottimo, la realisticità ovviamente va a farsi benedire.
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  13. Una delle più belle e rare orchidee spontanee delle mie parti. Ophrys apifera var. chlorantha Ovviamente, riprodotta con i miei obsoleti mezzi: D500 + 300/4 PF ED + TC 1.4 F. 5,6 1/640 sec. ISO 250, mano libera, senza flash.
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  14. Ma sia molto tardi che si va a dormire… (Cit. F.Guccini) Una delle cose che amo di più, quando ne ho la possibilità, è uscire a fare foto in città la notte, o quanto meno a partire dall'ora blu. Inserirò quà una serie di questo tipo di foto, senza nessuna pretesa o velleità artistica, soltanto alcuni scorci delle nostre stupende città nel momento in cui preferisco riprenderle. _______ Andrea ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Firenze (Ponte Vecchio) Firenze (Palazzo delle Signoria) Firenze (Piazza della Repubblica) Firenze (Arnolfo di Cambio & Brunelleschi osservano il Duomo) Firenze (Panoramica da Piazzale Michelangelo) Mantova (Panoramica) Mantova (Portici) Mantova (Portici) Venezia (San Giorgio) Venezia (Fondamenta) Venezia (Fondamenta) Venezia (Fondamenta) Venezia (Calle) Roma (S.Pietro sul Tevere) Roma (San Pietro) Roma (S.Pietro & Luna) Roma (Castel S.Angelo) Siena (Piazza del Campo) Siena (Torre del Mangia) Siena (Piazza Salimbeni) Cremona (Duomo) Sirmione (Rocca Scaligera) Sirmione Monteriggioni (Luna piena) Montepulciano (Piazza Grande) Bagno Vignoni Castellina in Chianti Lago Maggiore (Isola dei pescatori) Sestri Levante (Baia del Silenzio) Prosegue nei commenti...
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  15. Quando si dice c.... Didima più vespa D500 4/300 PF ED F. 5,6 1/500 sec. ISO 320
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  16. Podalirio D500 Nikon 4/300 PF ED+ 1,4 1/500 sec., F.4, Auto ISO 500
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  17. Fiore di cactus (era anche un film...), D500 e 105 micro AfS G Vr 1/500s, f11, controluce naturale.
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  18. Fringuello alpino. D500 + 500 PFE 1/1600 sec. F. 5,6 Auto ISO 100
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  19. Ma no Silvio! È una fotocamera potente!! Questa scorsa estate Con il 300/2.8 AF-I con il 600/4 Afs Vr Con il piccolo 300/4 pf Tutte ad agosto prima di ferragosto e tutte dove sai, in un raggio di 800m. poi il nulla niente: macchine nelle borse in autoscarica delle batterie.zzo.
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  20. Sono di un paio di mesi fa, io non vedo all'orizzonte qualcosa che la possa sostituire. E perché mai dovrei sostituirla?
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  21. E questo geriatra palermitano si diverte a reinterpretare il frutto della tradizione popolare talora caricaturizzando con molta ironia Nikon D500 e Micro DX 40mm f/2,8 con Godox Ad200 (lampada nuda) dall'alto e due Ving860 ai lati, pilotati da X1Pro
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  22. Involontariamente ispirato a "Pictures at an Exhibition" degli ELP.
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  23. In attesa delle sofisticatissime ML e del 500 PFE io mi accontento della mia D500 e del plasticoso 200-500 . Cantante rock.
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  24. Vincent per fare compagnia ad Emma Nikon D500, 50mm f1.8 G
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  25. Mantova (Pescherie) Ravenna (P.zza del popolo) _______ Andrea
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  26. Ero indeciso se postare questi scatti perchè fino ad ora avevo selezionato solo luoghi in Italia ma, in fondo, sono comunque foto in tema con il titolo del contenuto perciò ecco le ultime foto notturne. L'imponente porta Kaminarimon da accesso al Tempio Sensoji, nel quartiere di Asakusa a Tokyo, dedicato alla Dea della misericordia Kannon. E' il luogo di culto più antico della città, nonchè il più visitato da giapponesi e turisti di tutto il mondo. La notte, quando la folla che si accalca nei dintorni è defluita per le vie della metropoli come acqua nel vicino fiume Sumida, si può finalmente godere dello spettacolo che offre il Tempio a chi ha saputo attendere pazientemente il suo momento di intimità con la storia. L'imponente Hozomon (la Porta della Casa del Tesoro) e la Pagoda a cinque piani segnano l'ingresso al padiglione dove è custodita la statua della Dea Kannon al Tempio Sensoji. Raso al suolo dai bombardamenti americani durante la WWII, il millenario Tempio fu ricostruito e divenne uno dei simboli della pace e rinascita del Giappone. La notte diventa magico. L'ora blu fa da fondale perfetto per ammirare i 634 metri della Sky Tree nel loro scintillante splendore. P.S. La base della torre sembra asimmetrica perchè E' asimmetrica _______ Andrea
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  27. La Luna fa capolino dietro alla Basilica di S.Pietro.
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  28. Siena (Piazza Salimbeni) Adoro il gioco di luci ed ombre che hanno sapientemente creato con quest'illuminazione.
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