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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 09/05/2019 in tutte le aree

  1. Se una lunghezza focale mancava alla lunga serie dei fissi wide superluminosi Art di Sigma, quella era certamente il 28mm f/1,4 . Focale tradizionalmente destinata ai fotografi che hanno in odio le distorsioni prospettiche indotte dai superwide da 100° e più di angolo di campo, il 28mm è stato, all'inizio dell'era digitale, uno degli obiettivi più bistrattati dal formato APS-C che lo tramutava più di ogni altro in una focale nè carne nè pesce, ma dal momento del ritorno al formato pieno è ridiventato oggetto di desiderio per molti: ed ecco che gli amici di distributore nazionale per Sigma, ci hanno messo a disposizione l'ultimo nato dei wide Art per ricavarne le nostre impressioni sul campo. Solita estetica Art, austera ed elegante uno schema inaudito, da ben 17 lenti in 11 gruppi lente frontale da 77mm di diametro filtri e paraluce a petalo, (però dotato di una fascia gommata a dir poco catalizzatrice di ogni tipo di pulviscolo esistente...) equipaggiato del più bel pulsante di sblocco mai ammirato su paraluce prima di adesso, bellissima la lente frontale, dietro la quale appare il diaframma a 9 lamelle, ormai elettromagnetico anche per Nikon F, le baionette disponibili sono quelle per Nikon, Sigma, Canon, Sony e per il nuovo consorzio L-mount 865 grammi di peso e dimensioni da 83x108mm, luminosissimo con la sua apertura massima f/1,4 dotato unicamente del selettore di attivazione/disattivazione del motore HSM per l'AF davvero bello nella sua semplicità distanza minima di messa a fuoco a 28cm dal piano focale, ghiera di maf manuale enorme e fluidissima, costruito con la consueta attenzione che Sigma dedica a questa fortunata serie di ottiche, Art è stato in quest'ultimo mese, oggetto privilegiato di prova sulle mie due Nikon, la D850 (per la quale è costruito) e la Z6 per il tramite dell'adattatore FTZ. Se volessi cominciare da dove finisce questo Sigma Art dovrei farlo proprio dalla sua caratteristica più determinante rispetto la moltitudine di 28mm apparsi in tutte le epoche sul mercato, confusi tra fissi e zoom, spesso solamente vie di mezzo tra un superwide ed un normale, focali di ripiego per quando indietreggiare non fosse possibile e distorcere neppure: accomunati da prestazioni di luminosità che al meglio dello stato dell'arte potevano sfiorare f/2 (che è già un bel dire, rispetto la pdc consetita da questo angolo di campo di 74°) Ebbene, qui, allo stato di questo... ART, parliamo invece di f/1,4 ossia il doppio di luminosità di un f/2 e il quadruplo di un usuale f/2,8 con una profondità di campo ed uno sfuocato che rendono il senso del prezzo a cui questo Art 28/1,4 è stato piazzato sul nostro mercato (attorno a 1310 euro) una gamma di sfumature che tra la qualità del vetro ed il bokeh vengono sicuramente a costituire motivo dell'acquisto, prima ancora che ogni altra ragione ragion per cui si potrebbe ritenere range utile di acquisto di questo Art la fascia tra TA ed f/4, come spiegano queste coppie di immagini, e nulla di più ma nel mezzo della scelta di acquisto di un obiettivo da quasi 900 grammi come questo Sigma (invece che di un 28mm f/2 da 3 etti) , pesano molti altri fattori altrettanto importanti: innanzitutto quella di disporre di efficace strumento documentativo, anche se a focale fissa, che passi indifferentemente di inquadratura, da quella del totale al particolare, avvicinandosi... a piedi, beninteso...continuando a stringere, mantenendo comunque occhio alla visione generale fino ad arrivare al concetto ultimo, con un obiettivo soltanto appresso ! Oppure esattamente al contrario ... in un esercizio descrittivo inverso. 28mm ovvero protagonista in prospettiva: e la distorsione? Niente muri, ma un dato visivo arido ci fa comprendere di trovarci di fronte ad una delle migliori realizzazioni in questo ambito, pannellone 50x75 con cerchi da 12cm di diametro, a 80cm di distanza, a riempire l'inquadratura, dimostra un barilotto moderato e coerente a TA, non gestito ancora dal sw di sviluppo, come ormai su mirrorless siamo abituati a godere in automatico sulle Nikon Z, che ci procurano l'illusione (ben accetta) della perfezione prospettica, compensando in fase di sviluppo. Anche la vignettatura appare gestibilissima seppure ad f/1,4 come già semplicemente chiudendo di uno stop, qui sotto, ad f/2 ed anche a questi diaframmi estremi la leggibilità dei particolari della scena, anche di quelli lontani dal piano di messa a fuoco, resta graduale, intellegibile, pur sempre piacevole, suggestiva il bokeh come vi appare? A me variabile verso il bello, più si apra il diaframma chiaro che diaframmando compaia anche il resto del mondo... come è giusto che sia con ogni grandangolare che si rispetti, nato anche per raccontare scene ampie e circostanziate, utilizzando diaframmi medi ed oltre cromaticamente sempre seducendo, anche senza soggetti particolarmente definiti. Luminosità elevata: questa è la dote del Sigma Art 28/1,4 che non può passare in secondo piano alle precedenti caratteristiche. Quando serve elevare gli ISO con ogni obiettivo spesso si rischia di superare la soglia entro la quale il sensore della fotocamera possa gestire con efficienza e senza artefatti cromatici la luce disponibile. Il limite della Nikon Z6 con la quale ho scattato nella Grotta della Santuzza (Santa Rosalia, Santuario) è molto più in alto dei 2500 ISO around, ai quali queste foto sono state scattate, ma grazie alla disponibilità dell'obiettivo sono riuscito a scattare non solamente a TA, bensì con diaframmi anche medi, che mi hanno concesso una pdc elevate, rigorosamente a mano libera Così come ad una mostra di fotografia di Franco Zecchin, dove dalla difficoltà di bilanciamento cromatico delle luci utilizzate nell'allestimento si trae profitto dal fatto che le foto in mostra fossero in bianco e nero... utilizzando sensibilità qui davvero spinte e il diaframma di apertura massima Il senso dell'angolo di campo, mediowide, di un 28mm consiste principalmente nel consentire visione complessiva, senza eccessivo stiramento prospettico, ma inclinando e ingenerando distorsione prospettica, deve continuare a manifestare descrittività, come sua specifica dote, nella fotografia di architetture la Luce farà il resto, interpretandola e gestendo l'inquadratura girando attorno al soggetto E in controluce come si comporta questo Sigma Art ? Qua il sole è nascosto dalla Cicas... Se questa è l'inquadratura in luce questa è in controluce da tre quarti e questa... Di rado si è visto un obiettivo così luminoso (e ricco di lenti) ma al contempo così corretto e contenuto anche nelle peggiori condizioni di inquadratura, nitido, nonostante emissioni UV di questo livello e facile da correggere anche in presenza di contrasti elevati tanto quanto capace di reggere anche bassi livelli di contrasto In fondo direi che a questo Art 28/1,4 sembra proprio che non manchi neppure il segno di Zorro... Questo Sigma 28/1,4 è insieme al recente Nikon di pari focale e luminosità uno dei grandangolari più difficili forse da imporre sul mercato nella logica attuale, che vede privilegiati negli acquisti obiettivi estremi come gli stessi zoom superwide presenti sul catalogo Art e celebrati da tonnellate di parole versate e scritte e wide fissi della stessa luminosità ma dalle focali più ambite come quelle dei 14 e 20mm D'altro canto un 28mm è un obiettivo fortemente desiderato da quei fotografi che non possano farne a meno per le abitudini stratificate nel corso della loro attività fotografica: io non sono tra questi e ho su Nikonland più volte esternato come questa focale mi lasci normalmente piuttosto freddo. Cio nonostante ho voluto assolutamente mettermi alla prova e abituarmi a pensare in quest'ultimo mese (ecco perchè dall'anteprima all'articolo è passato più tempo del solito) in termini di questo angolo di campo. Facile sarebbe mettere in fila i pregi indiscutibili di questa lente: a cominciare dalla nitidezza sempre evidente già da tutta apertura, continuando per la omogeneità di esposizione nonostante questa luminosità e la bassa distorsione, semplicissima da correggere in postproduzione. Oltre alla bassa tendenza a flares e ghosts nelle peggiori inquadrature in controluce diretto. Meccanicamente impeccabile, come tutta la gamma Art ed altrettanto ineccepibile il silenziosissimo ed efficiente motore AF HSM. Pesante ma maneggevole, dotato di paraluce che, finalmente, non si sblocca mai da solo. (peccato attiri la polvere...😋) Il fatto è che alla fine dei conti, possedere questo obiettivo è un privilegio irrinunciabile per chi ami questa focale: in casa Nikon ha un concorrente fortissimo nell'analogo wide... ed è una bella competizione, che non può basarsi unicamente sulla differenza di prezzo di mille euro a suo vantaggio: sono due obiettivi diversi per prestazioni, entrambi all'apice delle rispettive potenzialità. Ho riscontrato la stessa differenza interpretativa tra i 105/1,4 delle due Case. E' una bella lotta ed è bello che si possa tenere: ci fa sentire in forma !!! 😍 Grazie ancora a che ci ha dato opportunità di utilizzarlo. Max Aquila photo (C) per Nikonland 2019
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  2. Nel giro di un anno circa, giorno più, giorno meno e a quanto ne sappiamo oggi, potremmo vedere questo genere di rapporto tra obiettivi Nikkor Z e Nikkor F lanciati e commercializzati. Sostanzialmente : - Nikon 24-70/4 S, 50/1.8S, 35/1.8 S l'anno scorso - Nikon 14-30/4 S e 28-70/2.8 S questa primavera - Nikon 85/1.8 S maggio-giugno - Nikon 70-200/2.8 S settembre-ottobre - Nikon 58/0.95 Noct, in una data imprecisata prima della fine dell'anno quindi 8 in totale, salvo sorprese speciali (che io mi aspetto sicuramente) nello stesso periodo, lato reflex, quindi Nikon F, sostanzialmente : - Nikon 500/5.6E PF, annunciato in estate, consegnato con il contagocce a partire dal novembre 2018 nulla ci autorizza a pensare che i rapporti cambieranno nei prossimi anni, anzi, con la concorrenza agguerrita lato mirrorless, è più facile che ci sia un ulteriore raffreddamento di nuove ottiche reflex per accelerare sulle nuove ottiche Z. E voi che ne pensate al riguardo ? Ma soprattutto, come siete orientati nei potenziali acquisti, sia lato Z che lato Nikon F.
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  3. Nikon ha rilasciato un nuovo firmware per la D850: C:Ver.1.10 Queste sono le modifiche rispetto alle versioni precedenti: • La fotocamera è ora in grado di collegarsi tramite Wi-Fi a dispositivi che eseguono SnapBridge. Per ulteriori informazioni, vedere "Addendum al Manuale d'uso", in cui è descritta questa funzione. Prima di utilizzare questa funzione, aggiornare alla seguente versione dell'app: - SnapBridge versione 2.5.4 o successiva • È stato risolto il seguente problema: - La fotocamera a volte aveva problemi nel mettere a fuoco i soggetti nei punti AF ai bordi dell'inquadratura.
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  4. Podalirio D500 Nikon 4/300 PF ED+ 1,4 1/500 sec., F.4, Auto ISO 500
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  5. Certo, inizia ad avere una dimensione importante con relativa stabilità ed ergonomia in mano, anche la quantità di tasti e scorciatoie inizia ad essere paragonabile alle macchine di fascia superiore. È una ottima macchina e un ottimo acquisto, ti darà soddisfazioni!
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  6. Habemus D7500 Upgrade fatto. Questo weekend inizierò già a scattare con mio papà e la metterò un po' alla prova. La prima impressione è decisamente positiva. Rispetto alla D3500 il livello è tutto un altro anche a primo impatto. Molto più "solida" e professionale.
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  7. Alba e un levante piuttosto... affilato
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  8. shift + tilt: indistorto... ancora stitching Jumbo-panoramico di tre scatti a formare un file da 75milioni... (poi compresso) (aprire)
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