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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 10/04/2019 in tutte le aree

  1. Siamo sempre entusiasti acquirenti di tutto ciò che possa migliorare il nostro divertimento nell'utilizzo delle attrezzature Nikon in nostro possesso. Ecco perchè, pur possedendo già da qualche anno il mio eclettico zoom Nikon AF-S 200-500mm f/5,6E dotato di staffa di montaggio al cavalletto di serie, in occasione dell'acquisto della mia prima gimbal, per una migliore gestione di questo tele nella fotografia sportiva, munita di una staffa a standard Arca, avevo pensato di eliminare la piastrina di adattamento, necessaria sotto la staffa originale dello zoom (non Arca), acquistando la staffa e collare oggetto di questo articolo, nell'intento di migliorare la scorrevolezza dell'insieme e la sua rigidità torsionale. Il principale difetto di questo zoom Nikon (ed anche del 300/4 AF-S) consiste proprio nell'assurda realizzazione del supporto al collare di montaggio della staffa di adattamento al treppiede: consiste di quattro piolini ottonati attorno ai quali, grazie ad altrettanto gole sul collare che ne consentono il montaggio, scorre il collare stesso: una soluzione economica e soggetta a sicura usura per sfregamento delle parti a contatto come ben si nota dalla lucidatura dei miei piolini, per quando si renda necessaria un'inquadratura verticale con conseguente rilascio della vite di bloccaggio del collare e riposizionamento del corpo macchina. Trovata quindi questa staffa dedicata, iShoot, su Amazon ed eBay a prezzi umani e del tutto simili (tra i 40 ed i 55 euro), ho preferito acquistarla sul primo sito, per gli indubbi vantaggi in tema di eventuale reso... Detto fatto, appena arrivata stamane la staffa, ho provveduto a sostituirla a quella originale, che mi ha assistito durante questi tre anni di possesso dello zoomone. Si presenta ben solida e ben costruita, con una sola differenza di base rispetto alla staffa originale (oltre al piedino a standard Arca) ossia quell'articolazione in testa, come a consentirne anche uno sgancio ed apertura totale, tipiche di collari con diverso sistema di scorrimanto, qui però del tutto inutile... Presente anche una doppia filettatura di aggancio diretto a treppiedi privi di sistemi di sgancio rapido. Vite di sblocco del collare ben dimensionata e zigrinata, fornita anche di un mollone interno (assente sulla vite della staffa Nikon) per rendere più elastico l'avvitamento e svitamento. Complessivamente una bella realizzazione per materiali e forme. Ma... al momento di sbloccare la vite di serraggio del collare, per portare in verticale la fotocamera... ecco il problema che non ti aspetti...!!! Nei termini di un disassamento sostanzioso a vite allentata, che porta a portare fuori centro il collare in misura variabile davvero eccessiva e certamente usurante per i piedini ottonati dell'obiettivo sia per le gole del collare che infatti, dopo poche prove del...misfatto, ecco come si presentano rovinate tanto le gole e le guide di scorrimento sui piolini, quanto la fascia interna di attrito ... Questo, a confronto, l'interno della staffa originale Nikon, con sulle guide ben più di trentamila scatti in poco più di tre anni di vita e questa la D850+MB con staffa originale nelle medesime condizioni (vite allentata) sia in orizzontale sia in posizione verticale del corpo... che come ci si aspetta, non manifesta alcuna flessione sulle gole del collare. A mio parere il problema consiste nella eccessiva tolleranza delle gole della staffa non originale, in termini di mezzo mm di differenza, che consente quel lasco terribile che in molte condizioni di utilizzo di un teleobiettivo è semplicemente inaccettabile... e che ne consentirebbe esclusivamente un utilizzo a vite completamente bloccata, perchè appena in rilascio, si otterrebbe questo effetto: Acquisto sbagliato, ma per fortuna avevo comprato su Amazon e ho immediatamente chiesto il reso ed ottenuto anche il rimborso. Giusto per evitare lo stesso errore ad altri. Max Aquila photo (C) per Nikonland 2019
    2 punti
  2. io invece leggo tanta paura di non farcela insieme a nipponiche dosi di ansia da prestazione. Questa cosa che per sopravvivere debba produrre oggetti unici nell'intervista l'ha ribadita tre volte: figuriamoci in azienda che tormentone per maestranze ed operai. Di Yamaki mi colpisce il senso della responsabilità e dell'onore, tipico della sua gente, insieme a una certa consapevolezza di superiorità che gli fa affermare rispetto Sony che ...noi (Sigma) siamo anche fotografi ... e quindi sappiamo cosa dover ottenere...
    1 punto
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