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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 01/04/2019 in Blog Entries

  1. Verso nuove direzioni Ho passato ormai qualche anno a praticare macrofotografia prevalentemente di lepidotteri e, fino a poco tempo fa, le mie foto erano classici scatti macro con soggetti molto ingranditi, per esaltarne ogni dettaglio, e sfondi gradevolmente sfumati ma senza molta varietà di toni oltre al classico verde/giallo/marroncino (forse farò un'altra galleria di immagini macro contenente appunto quel tipo di foto perchè, se è vero che cerco di trovare nuove soluzioni, non sminuisco comunque il valore delle belle fotografie fatte in passato). Tornando a questo contenuto ed ai giorni nostri, devo dire che, ultimamente, ho scelto di provare ad intraprendere una via meno didattica e più "emozionale". Mi sto allontanando dai soggetti, cerco di porre più cura negli sfondi, scelgo i posatoi con maggior cognizione, ho iniziato ad usare il flash separato dal corpo macchina (prima non usavo mai il flash) e metto in pratica qualche altro piccolo accorgimento in fase di ripresa per ottenere immagini più gradevoli. Non è un percorso semplice perchè, oltre alle difficoltà della macrofotografia in se (e sono molte), c'è bisogno di vedere l'animale calato in un quadro nel quale certamente ne è il soggetto principale ma dipendente da tutto il resto. Non chiamo questo tipo di fotografia "naturalistica", lo scopo non è quello di documentare qualcosa riprendendolo nel suo ambiente naturale senza alterazioni, lo scopo è quello di rendere omaggio alla natura creando con tre soli elementi (soggetto, posatoio, sfondo) un "quadro" emozionante che esalti alcune delle qualità tipiche del mondo naturale come l'armonia di forme, colori, volumi, per far rilassare l'osservatore di fronte alla stupefacente semplicità che ci circonda quotidianamente. Per raggiungere questo scopo è indispensabile porre molta attenzione nella ricerca di uno sfondo adeguato al tipo di soggetto e posatoio scelti e spostare, con tutta la delicatezza che è richiesta nell'interazione con esserini così piccoli e fragili, i soggetti sul "set" che avremo preparato loro (mai usando le dita e prestando particolare attenzione al non toccare le loro delicate ali), avendo la massima cura anche nel ricollocarli nel loro ambiente naturale una volta terminata la sessione di scatto. Generalmente dedico dai trenta minuti a più di un'ora di tempo ad ogni scatto, considerando il tempo necessario per le ricerche di cui parlavo prima. So che molte persone non sono d'accordo con questo modo di praticare macrofotografia, spesso leggo commenti poco entusiasti e denigratori che paragonano questi scatti a foto di modelle su un set precostruito. In realtà è proprio così, sono scatti elaborati a soggetti inseriti su un set precostruito, non vedo come ciò possa minimamente sminuire lo scatto o il lavoro che c'è dietro ad esso. L'importante è non pretendere di essere un foto naturalista ma solo un semplice fotografo che sfrutta quello che la natura e la tecnologica gli offre per tradurre in immagine quello che lui vede sul campo (un po' come nel genere minimalista al quale mi sono avvicinato). L'unica cosa che è imprescindibile e che ribadisco fortemente è che si può praticare questo tipo di foto solo e soltanto se si è in grado di manipolare con tutta la cura necessaria i soggetti, prima, durante e dopo lo scatto. Nessuna immagine vale la vita di una sola di queste creature. Spero di migliorare e proseguire nell'evoluzione delle mie immagini, verso una direzione che mi emozioni. P.S. Sono le stesse immagini che ho nella Galleria che avevo creato per studiare le funzionalità di questa nuova piattaforma, credo sia più consono averle nel mio spazio personale per cui aggiungerò quì eventuali altre fotografie. _______ Andrea _____________________________________________________ Purple Dream Spiral Leaves The Lady in Red On The Top Yellow Button Strips The Climbing Of The Caterpillar The Lady In White Aurora
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