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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 16/03/2018 in tutte le aree

  1. Nella zona di Milano vi era e parlo al passato, purtroppo un altro piccolo museo, piccolo per la ragione che di vetture numericamente non ne aveva poi molte.. ma solo numericamente, perché la trentina di veicoli lì esposti, a parere dell'editore ed anche direttore della rivista " Quattroruote " Gianni mazzocchi 1907-1984, che tutti noi, chi più e chi meno abbiamo sfogliato innumerevoli volte, erano vetture da lui raccolte e se era il caso riportate allo stato originale, vetture che avevano posto delle pietre miliari nella storia dell'automobile. Io ho avuto la fortuna di poterlo vedere almeno un paio di volte, durante l'estate una volta al mese si effettuavano dei piccoli raduni, e vi era pure un mercatino di pezzi di ricambio, tutto questo ormai non esiste più.. come non esiste più tanto per stare in tema, la splendida rivista sempre della Domus che era " Volare ".. ma torniamo alle " nostre " automobiline.. tra l'altro ho anche una copia del catalogo della mostra... inizierò allora con la vista delle vetture da me fotografate all'epoca, non sono tutte e, con il maledetto senno del poi.. mi mangerei le mani.. ma ormai è fatta... Avevo provato diversi anni dopo, a dire il vero ma la solerte risposta all'ingresso era: stiamo ristrutturando per mettere tutto in sicurezza... e il tempo passava, poi un bel giorno, messi alle strette mi dissero che era chiuso a tempo indeterminato, ora.. la collezione di auto, Moto, biciclette e calessi.. è in gran parte venduta e dispersa.. e sono anche in cassa integrazione.. pure.. Per questa sera penso basti.. intanto che vi lustrate gl'occhietti belli... arriverà l'indomani e, aggiungerò altre cosucce... se a lor signori non spiace.. per ora, buona notte.. non ho resistito... ho messo anche il catalogo... Tuttoo...
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  2. Ogni anno, il 21 aprile, Roma festeggia la data della sua fondazione. La data è accompagnata da eventi speciali a tema. L'anno scorso le manifestazioni principali si sono tenute tra il 20 ed il 23 aprile, in particolare nell'area del Circo massimo e dei vicini Fori Imperiali. L'area del Circo Massimo è stata sede di una rievocazione storica in costume resa possibile grazie al lavoro, volontario, delle locali associazioni di ricostruzione storica. Il periodo rievocato è stato, ovviamente, quello che va dalla fondazione del primo insediamento a tutta la vita dell'Impero Romano che abbiamo tutti studiato sui libri di scuola. Gli organizzatori hanno concesso alle locali associazioni e scuole di fotografia di inviare fotografi, che sarebbero stati certificati, per la copertura mediatica dell'evento. In questo modo ho potuto reperire un pass che mi ha consentito di entrare anche nelle aree interdette al pubblico. Peccato che fossimo davvero in molti ad avere lo stesso pass, dubito che gli organizzatori saranno di manica così larga nel 2018. Visto anche il comportamento non sempre esemplare di alcuni di noi durante alcune fasi delle rievocazioni. E' stato interessante incontrare così tanti appassionati, provenienti dai 5 continenti ( compresa una piccola legione Maori... ) accomunati dalla passione per la storia e per l'antica Roma. Alcuni costumi ed armature mostravano un livello di fattura davvero notevole ( come anche il costo sostenuto da chi le indossava ). Nella spianata del Circo Massimo era possibile incontrare vari rappresentanti della società romana sia civile che religiosa o militare. Durante la giornata si sono svolti i festeggiamenti dei riti pagani del periodo romano, riti propiziatori e di omaggio alle varie divinità, parliamo del periodo precedente aell'avvento del cristianesimo. Successivamente si è svolto un rapido spiegamento dei gruppi per il saluto delle autorità cittadine e la preparazione alla sfilata che si sarebbe svolta sui Fori Imperiali, con passaggio di fronte alla statua di Adriano. La sfilata sui fori imperiali è stata aperta dalla Dea Roma, impersonata da una giovane ragazza Romana. I vari gruppi sono passati lungo i fori per arrivare alla statua dove l'Imperatore Adriano avrebbe salutato ed omaggiato i figuranti e la città con la lettura di una formula in latino. Si, è una pelle di lupo vera. ( Sono pochissime, per ovvi motivi, e soggette a controlli serrati, costosissime, pochi gruppi riescono ad averne come parte del loro equipaggiamento ). Al termine della sfilata l'attenzione è tornata al Circo Massimo dove si sono svolte alcune rievocazioni di fatti storici e di combattimenti tra gladiatori. Intervallate da danze storiche ( sopratutto etrusche e romane ). Spero che le foto non siano troppe e grazie a chi ha voluto leggermi.
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  3. Ancora un giro di reflex per dire di averle usate proprio tutte, le Nikon più belle mai costruite e per dare seguito alla "fine della ricreazione" che dal 25 luglio scorso, il Centenario, ci ha visti impegnati nel rilanciare Nikonland per Nikon e per i nikonisti, indipendentemente da tutto il resto che ci attornia, insidia o che ci fa sorridere, beffardi. Matrioska Boxes by NewOldCamera non c'è che dire, i ragazzi di Watanabe sanno come si protegga una fotocamera così tanto attesa... finalmente affiorano i colori giallo/oro che da più di trent'anni sono la scenografia delle mie foto La mia terza reflex della serie 8xx, dopo D800 e D810, ritengo sia il punto di arrivo del sistema ma non di certo il suo capolinea, quanto invece il trampolino che, come dalla Nikon SP si transitò in Nikon F, costituirà portale di passaggio alla futura generazione mirrorless, della quale questa D850 annunzia molte premesse. ed ecco anche il primo scatto, per assaporare con gli altri sensi il piacere di questo rito Se faccio il conto di quanti soldi in lire costa questa Nikon D850 e traduco in settemilioni l'operazione, (cosa che non dirà nulla ad un ventenne e ben poco ad un trentenne) impallidisco al pensiero di quanto costò a mio padre, quando me la regalò nel 1987, la mia prima Nikon, una F301: oggi sarebbero ...trecentoun euro, perlappunto ! Il mondo è cambiato e ne desideriamo sempre la fetta migliore: non ci faremo mai indietro !
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  4. Ed è con grandissimo piacere che oggi accolgo nel salotto delle nostre chiacchierate, il nonno, lo zio... insomma, un vecchio fedele amico di Nikonland : Roby C! Raccontaci qualcosa di te E' presto detto, mi chiamo Roberto Casetta sono lombardo, abito ora in un piccolo paese e sono nato il secolo scorso, nel 1946, annata a quanto si dice uscita così così. Ho iniziato a lavorare a 15 anni e dopo diverse variazioni sul tema, nei primi mesi del 1976 entrai in un grosso gruppo. Ora sono in pensione da qualche anno; rispetto a molto tempo fa utilizzo forse meno la macchina fotografica, vuoi per il tempo ( metereologico ) che la voglia. Quando e come ti è nata la passione per la fotografia Non mi è possibile rispondere a questa domanda con assoluta certezza, il quando è perso nella nebbia del tempo, assieme al come.. Vi è comunque da dire che sin da ragazzino ho avuto una spiccata curiosità ed interesse alla materia, curiosità che a volte mi spingeva a mettermi nei guai.. come la volta che " presi in "prestito d'uso " l'ottica del proiettore cine 35 mm del collegio.. me la cavai con una solenne lavata di capo, ma tre mesi dopo avevo 13 anni... ma andiamo oltre. Diversi anni e fotocamere dopo, ma non facciamola troppo lunga, la regia mi chiede brevità, acquistai una Nikon F usatissima con tre ottiche, iniziai anche a stampare, prima in bagno e poi in cantina. Autoritratto Erano gli anni della Metro Import a Milano, in viale Tunisia al 40, l'ingranditore era una copia del Leitz focomat ma l'ottica chissà perchè era un EL-Nikkor, già acquistavo pellicola in metraggio e, tutto quanto pubblicava il Cesco Ciapanna.. era in casa.. ma onestamente di cose belle, ne uscirono poche.. mancava la base ed essendo solo, non avevo con chi confrontarmi, ma gli anni erano quelli Qual'è il tuo genere preferito oggi ? I generi da me preferiti attualmente sarebbero due, il primo la documentazione dell'archeologia industriale, e il secondo la macrofotografia. Seguiti con fasi alterne, ma con un peso maggiore per la prima voce: riuscire a vedere e documentare determinate strutture mi carica. Non è una branca della fotografia seguita da molti ma tant'è. La seconda è una reminiscenza giovanile, volevo fare caccia fotografica ma, le finanze e altri impegni assunti non lo permettevano, ed allora scelsi la caccia fotografica dei "poveri" la macrofoto appunto, anche se in fondo la curiosità forse la puoi soddisfare meglio così. Quando hai iniziato? Quando ho iniziato a far cosa? disastri & pasticci, molto giovane.. poi ho preso la laurea.. in Pasticci, ma mi pare che questa sia l'estensione della seconda domanda. Nikon perchè? un caso o una scelta? Questa mi piace. e vediamo che la regia sia clemente, Perche Nikon? ma per colpa di Miranda perbacco, e Miranda non era una giovane e bella fanciulla magari rossa.. di M.M. (Miranda Martino, attrice e cantante NdR) memoria... no cari, Miranda era una fotocamera, un vero sistema fotografico, per alcuni versi meglio della F, però aveva una carenza, e non da poco.. la qualità della sua costruzione meccanica, che strizzava l'occhio al minor costo, peccato perche tra le note positive si possono citare: tiraggio cortissimo, potevi montare tutto.. bocchettone largo a baionetta esterno ed a vite interno, esposimetro direttamente sullo specchio (la parte sensibile) mirini a iosa.. Un giorno ho fatto un rotolo di diapositive ad un fiore, stessi tempi e diaframmi, utilizzato il cavalletto ma.. 32 dia differenti; pensa tu che penso io, mi costruisco uno strumento per la rilevazione della velocità dell'otturatore, questo strumento funziona ancora ed è nel mio box, morale.. le letture erano completamente fuori norme iso. Vendetti tutto al volo, avevo dal 25 al 250 e due corpi.. con il ricavato mi trovai (memore della volta precedente) una Nikon FM e tre ottiche, 50.85.200 + MD 12. Avevo trovato anche una Olympus OM ma preferii la FM, il resto per me è storia.. Come ti trovi? cosa ti manca? Ovvio che ormai il tempo della FM, è sepolto da un secolo.. ora siamo nel bene e nel male in epoca digitale, per motivi strettamente personali utilizzo due sistemi, il Nikon 1 e il DX, con quello che ho, ponderando un pochino le cose, riesco a tirar fuori il ragno dal buco, ovvio che si potrebbe fare molto meglio a ben guardare, ma in primis.. mi devo accontentare, poi non sempre è possibile fare tutto quello che si vuole; cosa mi manca, per il sistema 1, un sistema flsh degno di questo nome e uno zoom transtandard decente.. potrei aggiungere anche 20 anni meno e 200.000,00 € in banca, che andrei direttamente a spenderli a Tokio.. ma questi sono sogni irrealizzabili.. Oltre alla fotografia hai altri interessi o passioni? Passioni ed interessi me ne sono rimasti due.. una volta avevo la musica, non certamente a livello di altri NL più scafati e blasonati di me ma, con il tempo a causa di diversi fattori si è spenta. Sono rimasti i libri, poi ancora i libri e a volte ancora quelli, con il contorno di archeologia industriale e contadina, miscelata dalla storia.. mettiamo pure alcuni aspetti della tecnica e animali, associato a qualche film. Fotografi i soggetti o gli oggetti di queste tue passioni? Si, buona parte degli scatti che produco sono incentrati sull'archeologia industrial/contadina, altri sono fotografie ricordo casalinghe, non conteggio più le ormai rare volte che produco fotografie su richiesta specifica commissionata. Qual'è la foto, o il portfolio, il progetto fotografico da te realizzato a cui sei più affezionato? Beh.. rispondere a questa domanda non è certamente facile.. potrei dire progetto come prima cosa, quello di poter portare a conoscenza del lavoro dei nostri non lontanissimi antenati della regione ove abito inerente alla ruota idraulica nelle sue svariate forme d'impiego, malgrado alcune limitazioni, ma purtroppo non è cosa facile. l'altra invece inerente alle foto è una semplice goccia.. quando feci lo scatto mi dissero che era uno schifo.. tre giorni dopo cambiarono idea, era mi pare il 1994, viene ancora utilizzata oggi su diverse pubblicazioni. E il prossimo progetto? Riuscire a finire la prima parte della nona domanda.
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  5. Mi pare che siate un pò partiti per la tangente alla ricerca di asintoti che si intersecano all'infinito. Non credete che dalle vostre parole, chi non ha mai sentito parlare di Frans Lanting possa pensare che si tratti in realtà di un tour operator un pò furbacchione ? Io con 18.500 dollari mi comprerei una bella macchina sportiva, usata ma ancora in gamba. Altro che avventure nell'emisfero australe ! Detto questo, per cortesia, vi invito a tornare a parlare del Lansing fotografo, se vi pare, prendendo spunto dall'ottimo articolo di Silvio. ____________________________________ L'Admin Maximo
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  6. ma mi confermate che a 10mila ISO in luce ambiente casalinga del cavolo, tra incandescenza e led, questo sensore si comporta sempre così ? (Sigma Art 24-105/4 @75mm f/4 t/80 ISO 10.000 + Marumi DHG M3) NEF aperto in Capture NX-D, nessuna correzione del rumore oltre quella on-camera (moderata)
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  7. Roberto, sei una bella persona. Che bella storia e quanta passione per la conoscenza. Bella l'idea dell'archeologia industriale, ha un suo fascino e non è un genere di ripiego, tutt'altro. Io e te abbiamo alcune cose in comune: abbiamo iniziato a lavorare da ragazzi; siamo entrambi pensionati e.... abbiamo una libreria da 10 metri quadri. Completamente stipata. Non mollare, continua così che si invecchia più lentamente
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  8. scusate il protagonismo... solo per oggi...
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  9. Roby, ottimo reportage e ( con il senno di poi per chi come me non ci e' mai stato ) anche lungimiranza ; ottimo reperto anche il catalogo. Una "piccola" collezione andata all'asta per problemi di messa in sicurezza degli spazi, manutenzione ( ogni auto veniva utilizzata all'esterno per brevi tratti per garantirne il corretto funzionamento e conservazione, con impegno di personale qualificato, pezzi, manodopera, messa a punto ), contrazione del mercato, tanto per elencare le motivazioni piu' banali quanto di attualita'. Grazie ancora !
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  10. Questo è esattamente ciò che li squalificherebbe come fotografi, come naturalisti, come persone...
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  11. Infatti sono proprio d accordo con Valerio. A parte i costi vivi del viaggio in se che vorrei capire a quanto possano poi ammontare...non penso oltre i 7/8000 $ ...magari sbaglio, vorrei proprio capire cosa i tre guru possano promettere e cosa i partecipanti credano di poter ricevere in cambio. Se workshop debba essere invece di gravarlo di costi aggiuntivi per raggiungere posti remoti, sarebbe più redditizio svolgerlo in luoghi non meno interessanti ma più facili. Se basti il fatto del viaggio in compagnia dei tre... beh... vuol dire che hanno ragione loro e hanno capito tutto. Magari così per una volta nella vita sarà ben pagato un fotografo per ciò che è stato...per ciò che ha fatto
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  12. Impossibili da eliminare senza poter gestire l'illuminazione, grazie per il passaggio. Ciao.
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  13. Obiettivo ricevuto in visione dal distributore ufficiale italiano che è stato restituito a fine test. Attenzione in questo articolo sono presenti molte immagini di nudo. Chi se ne sentisse offeso è pregato di terminare la lettura. Interpreti principali : Nikon 28/1.4E, Nikon D5, obiettivo prevalentemente ad F1.4 PRIMO ATTO “Non è mai notte quando vedo il tuo volto; perciò ora a me non sembra che sia notte, né che il bosco sia spopolato e solitario, perché per me tu sei il mondo intero; chi potrà dunque dire che io sono sola se il mondo è qui a guardarmi?” Fine primo atto : Applausi Intervallo il nuovo 28/1.4E non è grandissimo, sta bene in mano se lo si monta su una Nikon professionale. Ma è certamente più importante di un 50/1.8G componenti consueti. Il passo filtri è da 77mm. Il paraluce è di pregevole fattura e molto efficace. la parte anteriore è ben protetta da guarnizioni iscrizioni in rilievo dorate per il bellissimo Nikon 28/1.4E l'unico comando - peraltro inutile perchè l'autofocus è molto efficiente - è l'innesto del motore interno di tipo AF-S attraversato dalla luce contattiera di ultima generazione made in Japan giusto per cambiare Ometto i consueti grafici, dati di costruzione, etc. etc., perchè questo è uno strumento per artisti, non per ingegneri ! Secondo atto una via di Como, la mattina di ferragosto, tutta apertura, messa a fuoco sull'angolo del muro, sfuocato degno di un teleobiettivo. Ovviamente a tutta apertura nella stessa situazione, un soggetto al centro del fotogramma reso con la massima nitidezza. Ovviamente a tutta apertura .... che poi si allontana mosso, tra tanta nitidezza. Ovviamente a tutta apertura .... interno di una vetrina, attraverso il vetro, reso come se queste creature potesse realmente mettersi a parlare e dirmi che cosa popola i loro sogni. Ovviamente a tutta apertura .... ripresa con la correzione della distorsione. che francamente al naturale è quasi impercettibile. Io non me ne sono curato. il Duomo di Como sfuocato. In primo piano un gioco d'acqua.Ovviamente a tutta apertura .... la mano di Valerio sul suo Nikon 200-400/4. Ovviamente a tutta apertura .... nello sfuocato ci sono Paolo e Roberto. Del tutto disciolti. Ovviamente a tutta apertura .... Valerio a fuoco, nitidissimo. Paolo no. Ovviamente a tutta apertura .... sole nel fotogramma. Esposizione a punto centrale preserva le alte luci. Program. Sole pieno di agosto. Ma sembra la mezza notte nel bosco dei sogni di Shakespeare ... l'unico modo per metterlo in difficoltà. Ma francamente siamo oltre il limite dell'insensato. Echissene ! di notte (sul serio). I punti di luce sono i lampioni della strada. In primo piano un coppo francese. Ovviamente a tutta apertura .... 800 ISO il lato del Duomo di Como. Ovviamente a tutta apertura .... La fronte del Duomo di Como. Ovviamente a tutta apertura .... la piazza laterale. Correzione esemplare. ancora il lato del Duomo. Linee verticali a piombo. Colori netti. Leggibilità assoluta. Ovviamente a tutta apertura .... Ovviamente a tutta apertura .... "Siamo fatti della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita." Ovviamente a tutta apertura .... in studio in controluce ma colpo di flash da 600 W/s Flash con ombrello da 185 cm. Controluce del sole. Scena completamente onirica. Ovviamente a tutta apertura .... Ovviamente a tutta apertura .... eppure tutti i dettagli perfettamente nitidi (tanto da aver dovuto rimuovere le imperfezioni della pelle della modella ...) Fine secondo atto : Applausi Le ultime parole Nikon D5, Nikon 28mm F1.4E ad F1.4, luce disponibile Nikon D5, Nikon 105mm F1.4E ad F1.4, luce disponibile Considero il Nikon 105mm F1.4E già una leggenda (in vita). Questo Nikon 28mm F1.4E destinato a percorrere la stessa strada, quasi fosse un teleobiettivo da ritratto costretto entro una focale di un terzo. Non c'è molto altro da aggiungere. Forse una sola cosa, il prezzo - non certo popolare - ne farà un oggetto per pochi. Meglio così, questo è un obiettivo molto particolare destinato a palati sopraffini che non deve involgarirsi a nessun costo, nemmeno di chi ne ha tanti da poterli sprecare. E' un obiettivo da usare prevalentemente tutto aperto e quando l'occasione lo richiede, come se fosse uno champagne invecchiato cinquanta anni. Per tutte le altre circostanze meno impegnative, i paesaggi e le cartoline, ci sono altre soluzioni, meno costose, più abbordabili. Più semplici sotto tutti gli aspetti. Perchè questo obiettivo entra di prepotenza nel novero dei migliori disponibili per il corredo ideale per la nostra Nikon. Insieme a pochi altri selezionati esempi di raffinata ingegneria ottica messa al più umile servizio dei nostri sogni. E scordatevi quel pachiderma tedesco a fuoco manuale dal nome esotico che ricorda un gufo triste. Triste perchè non se ne venderà più uno con questo capolavoro sul mercato. Grazie Nikon ! Ringraziamo ancora il distributore ufficiale Nikon in Italia : senza la sua cortesia non avremmo mai potuto testare questo autentico capolavoro.
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