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Non ci sono più i periodici di una volta


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  • Nikonlander Veterano
2 minuti fa, Valerio Brustia dice:

Enrico, le date non le ho messe, ma son quelle che indichi tu. Cioè non è storia di ieri e nemmeno di ieri l'altro, è storia vecchia. Ma attento: una testata come NGM negli ultimi 10 anni ha subito una bella contrazione, il dato è strettamente legato alla fruizione da Internet, tanto che l'attuale edizione ha una presentazione più "focus" style cioè da ipertesto cartaceo. Un errore mica da ridere perchè ne decreterà la naturale fine

Ma in modo silente ci avevano gia cambiato le abitudini da un pezzo. Silente.... questo è il termine inquietante. Meglio non sapere e ancora meglio non vedere certe immagini. Potremo farci un'idea... giusta?

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  • Nikonlander Veterano
53 minuti fa, Valerio Brustia dice:

Però una cosa la so: io a vent'anni sapevo più "cose" di un ventenne di oggi. Questo mi inquieta non poco 

Senz'altro il mio è ancora più OT dei fumetti, però è assolutamente, tragicamente, completamente vero.

 

 

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  • Amministratori
4 minuti fa, Silvio Renesto dice:

Senz'altro il mio è ancora più OT dei fumetti, però è assolutamente, tragicamente, completamente vero.

 

 

Sicuramente a causa della scomparsa dei periodici. Non è vero ?

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  • Nikonlander Veterano

No, non credo, o  certo non solo per quello. Infatti ho scritto  che è OT,  è solo una reazione emotiva,  dovuta alle mie esperienze quotidiane o quasi. 

Scusate, non dovevo, ma per uno che crede nell'insegnamento il dolore è grande e ogni tanto scappa un lamento. 

Se volete mi cancello.

 

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  • Amministratori
8 minuti fa, Silvio Renesto dice:

[...]

Se volete mi cancello.

 

Ma no, io credo che questa sia una conversazione del tutto nostalgica. Per questo ho citato la mia storia con i fumetti settimanali (e in quanto tali, periodici).

Andremmo O/T se ti chiedessi cosa pensavano i tuoi professori quando avevi 20 anni.
Io potrei risponderti, dividendo il pensiero di quelli sotto ai 35 anni e di quelli sopra ai 55 anni (parlo dei professori) perchè me lo ricordo perfettamente.

:)

E' così dai tempi di Platone e di Socrate.

;)

 

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  • Nikonlander Veterano

Eppure anche oggi la gente sa riconoscere una bella foto. E allora, che siano in qualche modo prigionieri di questo standard?
Mi viene in mente mia figlia, quando era poco più che una bambina e la miglior musica che ascoltava era La Macarena: un giorno mentre ascoltavo Herbie Hancock si avvicinò e mi disse "Che bella questa musica, chi è". Ecco, se alla gente dai la giusta qualità la sa riconoscere. E allora il trapasso tecnologico non significa poi tanto: cambia il supporto? La piattaforma? E quindi? Io sono molto più propenso a credere che non ci vogliano più dare quel prodotto. Sotto nessuna forma.

  • Sono d'accordo 1
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  • Nikonlander Veterano
5 minuti fa, Rudolf dice:

Io potrei risponderti, dividendo il pensiero di quelli sotto ai 35 anni e di quelli sopra ai 55 anni (parlo dei professori) perchè me lo ricordo perfettamente.

E' così dai tempi di Platone e di Socrate.

 I professori giovani per mia esperienza sono più impietosi . Vale anche per me, quando lo ero (giovane). Non so se corrisponde alla tua esperienza.

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  • Nikonlander Veterano
1 ora fa, Rudolf dice:

Ma pensa piuttosto a quando a noi, al Liceo, ci spaccavano i marroni con le riviste di letteratura cui collaboravano i vari Vittorini, Pavese, Calvino ... e tutta quella generazione di letterati ed intellettuali benevisi dalla nomenclatura.
Erano già entrate alla morgue ben prima di quando ce ne parlavano i nostri insegnanti, ma loro, che non le avevano mai viste, ce le figuravano come se fossero cose di attualità.
Erano quadrimestrali e semestrali perchè pure negli anni '60 facevano fatica ad avere una periodicità più ravvicinata.
All'epoca le collezionava solo Giovanni Spadolini e certe biblioteche "colte".

Te lo ricordi Spadolini ?

Vaffangara:rotfl: era la battuta di uno dei personaggi creati da Renzo Arbore e Boncompagni, quando si nominava il nome del ministro Spadolini. Oh tempora oh mores ...o lamponi😊

Modificato da bergat
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  • Nikonlander Veterano

E' cambiata la fruizione dell'informazione. Con internet è più immediata, più aggiornata e (quasi sempre) più economica se non addirittura gratuita.

Una volta se non sfogliavi Epoca non potevi capire quale scoperta avevano fatto gli astronauti vedendo la Terra dallo spazio, o meglio, non riuscivi a comprendere il loro stupore quando la descrivevano di uno straordinario colore azzurro, né la tv in bianco e nero poteva venirti in aiuto.

Oggi anche i fatti raccontati per immagini delle terre più lontane e dimenticate del mondo possono essere fruiti semplicemente utilizzando un tablet, e con tempi brevissimi rispetto ai loro accadimenti.

Ma in Italia abbiamo anche un altro "problema", forse ancora più importante rispetto al tema di questo thread: da noi non si legge più. O meglio, non si comprano i giornali, non si acquistano né si leggono libri (a parte quelli necessari per studiare a scuola o all'università), e, come è stato detto, non si comprano più neanche i fumetti. Ovviamente questa affermazione è in rapporto a ciò che avviene in altri paesi europei simili per sviluppo, cultura, condizioni economiche, ecc.

E si è persa questa abitudine a favore di social network, siti web e qualche settimanale scandalistico.

Non voglio dire che la "colpa" sia dei nuovi mezzi di comunicazione, anzi, credo che essa risieda in una mancanza di educazione - in senso lato - all'uso del libro come strumento di conoscenza e aggiornamento, oltre che per passatampo. Educazione sulla quale la scuola in primis dovrebbe investire, insegnando il valore dei libri e la loro perfetta possibilità di integrazione con gli altri strumenti elettronici oggi imprenscindibili.

Ma a scuola sembra che non si insegni più neanche a scrivere, stante i numerosi errori di ortografia che - mi dicono - si leggono sui temi a scuola così come sui siti web dove molti si esprimono con modalità imbarazzanti, fino ad arrivare alla loro tesi universitaria - chi ci arriva - che molti studenti faticano a scrivere per la disabitudine a farlo (aspetto che già quando mi laureavo io - più di 25 anni fa - i professori denunciavano).

Ma, chissà, magari più avanti ci sarà un "riflusso", e la carta stampata tornerà di moda come i vinili, gli accessori di abbigliamento vintage e i baffi all'insù dei nostri bisnonni... :sayonara:

  • Sono d'accordo 1
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  • Nikonlander Veterano
56 minuti fa, Rudolf dice:

Sicuramente a causa della scomparsa dei periodici. Non è vero ?

No, ma qui stiamo parlando di un MODO d'usare la fotografia che va scomparendo. Io lo so, tu lo sai, molti qui stanno dicendo che se ne sono accorti, ma tanti ma proprio tanti no. Manco per la capa, però si riempiono la bocca di parole come reportage e citano a mazza battente i soliti nomi Platone e Socrate della fotografia

Modificato da Valerio Brustia
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  • Amministratori
4 ore fa, effe dice:

A sentirvi, sembra che tutto sia accaduto ieri, improvvisamente sono arrivati i telefonini, improvvisamente youtube, improvvisamente il web e tutto il mondo ha cambiato le sue abitudini. Badate che non è così che sono andate le cose. 

...

Insomma, i lettori SONO STATI ABITUATI a fare a meno dell'informazione visiva. Poi, ma solo poi, sono arrivati gli smartphone, il web e youtube. ...

Persino i quotidiani oggi pubblicano foto a costo zero, la maggior parte eseguite col cellulare. Mondezza? 

In mezzo ci sono stati vent'anni di network televisivi e la gente attaccata a ventosa come delle patelle sullo schermo

4 ore fa, Rudolf dice:

Ma pensa piuttosto a quando a noi, al Liceo, ci spaccavano i marroni con le riviste di letteratura cui collaboravano i vari Vittorini, Pavese, Calvino ... e tutta quella generazione di letterati ed intellettuali benevisi dalla nomenclatura.
...
Erano quadrimestrali e semestrali perchè pure negli anni '60 facevano fatica ad avere una periodicità più ravvicinata.
 

 Perché cose sensate non si possono scrivere ogni giorno della vita. 

Nikonland docet 😁

Di Spadolini, Presidente del Consiglio nel 1982, pochi si ricorderanno come sia stato salvato da un annunziata crisi di governo dalla vittoria nei Mondiali di quell' anno, che consentì uno Spadolini bis.

Anche Calvino e Saba hanno scritto di calcio 🤔

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  • Nikonlander Veterano

Hoi, non mi fraintendete (me lo ha fatto notare Paolo Vento), qui stiamo ragionando in modo costruttivo e tutti gli interventi sono stati decisamente in tema, stiamo ragionando insieme.
Quando parlo di chi usa a sproposito la parola Reportage non mi riferisco certo a quanto abbiamo scritto qui che è assolutamente in Tema. Mi scuso con Max (è lui che l'ha citato) se per caso avesse inteso qualche critica alle sue affermazioni precedenti: NO NO, quanto ha scritto Max io lo condivido eccome, non è di certo lui ad usare il termine in modo inappropriato.

Chiedo venia

Modificato da Valerio Brustia
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  • Amministratori
13 minuti fa, Valerio Brustia dice:

Hoi, non mi fraintendete (me lo ha fatto notare Paolo Vento), qui stiamo ragionando in modo costruttivo e tutti gli interventi sono stati decisamente in tema, stiamo ragionando insieme.
Quando parlo di chi usa a sproposito la parola Reportage non mi riferisco certo a quanto abbiamo scritto qui che è assolutamente in Tema. Mi scuso con Max (è lui che l'ha citato) se per caso avesse inteso qualche critica alle sue affermazioni precedenti: NO NO, quanto ha scritto Max io lo condivido eccome, non è di certo lui ad usare il termine in modo inappropriato.

Chiedo venia

Valerio...questa è la discussione sulla fine dei periodici che lavoravano di reportage.😃

L'altra su streetfood e reportage continua qui

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  • Nikonlander Veterano

Sì d'accordo ma mi premeva chiarire.

Lo streetfood (quello che se magna) l'è una roba seria

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  • Nikonlander Veterano
17 ore fa, Max Aquila dice:

In mezzo ci sono stati vent'anni di network televisivi e la gente attaccata a ventosa come delle patelle sullo schermo

👍 👍 👍

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