Vai al contenuto

Non ci sono più i periodici di una volta


Messaggi raccomandati

  • Nikonlander Veterano

Sposto qui questa discussione, stimolata da una riflessione di Valerio:

...di Bresson ce ne sono più di quanti si creda. Lui è stato tra i primi, si è trovato nel posto giusto al momento giusto, ha giocato bene le sue carte (ne aveva di ogni genere) ed ha segnato un passaggio importante della storia della comunicazione. Gli devono molto tutti i fotografi in ogni campo già solo per il fatto che riuscì a far nascere la Categoria (questa sì) del fotogiornalista, non è un dettaglio. Ma ripeto, oggi in giro ce ne sono tanti di occhi buoni ed attenti (Majoli, Pellegrin per dirne due al volo), quello che non c'è più è il contenitore per i loro lavori: non ci sono più i periodici. E qui si apre un discorso che mi sa interessa solo a me :( quindi non vado oltre.  

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano

e voi cosa ne pensate?

Perché se è vero che i periodici sono meno e sono presumibilmente meno letti, è altrettanto vero che mai come ora un fotografo ha la possibilità di condividere il suo lavoro con il mondo intero.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Amministratori

Se non ci sono più gli acquirenti di periodici di una volta (in senso sia quantitativo che qualitativo), discende che non ci siano più i periodici di una volta.
Ovviamente non è un discorso che riguarda esclusivamente la fotografia, anzi, in campo fotografico mi sorprende che sopravvivano ancora così tante testate (internazionali e nazionali).

Troppo semplice ?

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano

A me è chiarissimo. I lettori si sono evidentemente spostati verso altre piattaforme (internet, social).
Ammetto invece candidamente che ignoro totalmente quel mondo di periodici al quale si riferisce Valerio con nostalgia.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano

Il mondo della stampa si sta spostando sul web, quello che riesce a tenere il passo intendo.
I periodici di una volta ( Epoca, NG, L'espresso ed altri ) hanno cambiato faccia e target, perché anche il lettore è cambiato.
I lunghi reportage risultato di mesi di lavoro ( ricordiamoci le prime pubblicazioni di Salgado o i libri di Terzani, per restare su nomi arcinoti ) sono quasi del tutto scomparsi a favore di operazioni più snelle ed economiche.
E' un peccato ma questo passa oggi il convento, e questo credo sia la fonte di nostalgia di Valerio.

  • Sono d'accordo 1
Link al commento
Condividi su altri siti

  • Amministratori

La nostalgia si cura comprando gli arretrati.

Io mi sto ricomprando l'intera collezione di fumetti Marvel della Silver Age.
Ogni martedì sveglio il mio vecchio edicolante dal suo sonnellino pomeridiano per comprarlo.
E lui sorride alla mia puntualità.

Ne tiene una copia sola, la mia. Ed io per premiarlo, gliela pago 7 euro anzichè 6.99 ;)
L'editore ha scritto che la serie continuerà finchè terranno le vendite. Potrebbero essere 100 numeri, oppure 500. Si vedrà ad un certo punto.

Ma come pretendere che continuino a vivere testate storiche se noi per primi non le compriamo più ?

 

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Amministratori
30 minuti fa, Rudolf dice:

La nostaglia si cura comprando gli arretrati.

Io mi sto ricomprando l'intera collezione di fumetti Marvel della Silver Age.
Ogni martedì sveglio il mio vecchio edicolante dal suo sonnellino pomeridiano per comprarlo.
E lui sorride alla mia puntualità.

Ne tiene una copia sola, la mia. Ed io per premiarlo, gliela pago 7 euro anzichè 6.99 ;)
L'editore ha scritto che la serie continuerà finchè terranno le vendite. Potrebbero essere 100 numeri, oppure 500. Si vedrà ad un certo punto.

Ma come pretendere che continuino a vivere testate storiche se noi per primi non le compriamo più ?

 

Certo anche il tuo edicolante che deve sperare in 5 euro di mancia solo se la tua costanza e quella dell'editore durino per 500 settimane ancora... 🤣

Che vita dura  !

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Amministratori
2 minuti fa, Max Aquila dice:

Certo anche il tuo edicolante che deve sperare in 5 euro di mancia solo se la tua costanza euro per 500 settimane ancora... Dura la vita !

Somma questa aspettativa con il fatto che ci salutiamo ogni mattino mentre io vado in ufficio e lui consegna i quotidiani, anche quando io non compro nulla da lui, ed avrai due persone felici :marameo:

 

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano

500 settimane diviso 52 = 9 anni e 3 mesi scarsi...
Arriverete alla pensione prima che finisca la collana. xD

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Amministratori
11 minuti fa, Sakurambo dice:

500 settimane diviso 52 = 9 anni e 3 mesi scarsi...
Arriverete alla pensione prima che finisca la collana. xD

Se non la cancella prima l'editore a causa del fatto che sono rimasto solo io a comprare i numeri in edicola:lehoprese:

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano

Digressione Marvel a parte, faccio mia la curiosità di Happygiraffe,  quali sono le testate che Valerio rimpiange? Quelle che menziona Sakurambo? Altre?

Sto leggendo "Territorio comanche", breve romanzo di Arturo Perez Reverte sui reporter dalle zone di guerra (lui lo era, almeno così sta scritto). Il tema principale è un altro, però questo discorso compare spesso;  in un capitolo uno dei personaggi dice più o meno  quanto avete scritto:  un tempo non importava se ci mettevi due mesi a fare il servizio, quando era pronto, se era buono eri sicuro di uscire in prima pagina. Ora, se non c'è per la sera, non vale più,  già due giorni dopo è tutto dimenticato e non lo vuole nessuno.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano
20 minuti fa, Rudolf dice:

Se non la cancella prima l'editore a causa del fatto che sono rimasto solo io a comprare i numeri in edicola:lehoprese:

L'editore è RCS? leggevo che sono abbinati sia alla Gazzetta che al Corriere....

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano
1 minuto fa, Alberto73 dice:

L'editore è RCS? leggevo che sono abbinati sia alla Gazzetta che al Corriere....

Sì, ma  ...  non stiamo divagando un pochino?

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano
6 minuti fa, Silvio Renesto dice:

...in un capitolo uno dei personaggi dice più o meno  quanto avete scritto:  un tempo non importava se ci mettevi due mesi a fare il servizio, quando era pronto, se era buono eri sicuro di uscire in prima pagina. Ora, se non c'è per la sera, non vale più,  già due giorni dopo è tutto dimenticato e non lo vuole nessuno.

Se si parla di cronaca è così per via della velocità dei mezzi di comunicazione e divulgazione. Se parliamo di natura ed approfondimento culturale/politico/ecc... non dovrebbe essere ma è quasi lo stesso. O meglio io credo che la maggioranza dei lettori non abbia più voglia di dedicare troppo tempo ad un singolo argomento, per quanto ben trattato.

Ma aspettiamo una risposta di Valerio a questo punto.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Amministratori
11 minuti fa, Silvio Renesto dice:

Sì, ma  ...  non stiamo divagando un pochino?

Si ... e no.

Il dramma di Valerio è che ha nostalgia di quando aveva 20 anni.
Ma non si può pretendere che uno lavori fino a 120 anni e per buona parte in perdita perchè Valerio si senta rassicurato quando passa davanti al chiosco dell'edicola.
Ammesso poi che compri ciò per cui crede di provare nostalgia.

Il punto che hai sottolineato tu è interessante ma riguarda esclusivamente la cronaca. Il reportage continua ad avere tempi diversi. Per non parlare della natura, la montagna, la caccia e la pesca o la storia medievale.
Ma che sia online attraverso le immagini di un drone o della videocamera di un elicottero da combattimento o che avvenga con i tempi dei settimanali o dei mensili, come era ai tempi dei grandi corrispondenti di guerra di anni '50 e anni '60 (cioé quando uscivano i fumetti Marvel !) pensi che cambino le cose se non c'è un pubblico interessato a comprare.

Perchè si tratta pur sempre di domanda e offerta, a prescindere dal settore o dal contenuto.

Io i fumetti che compravo da ragazzino (e che conservo già in varie edizioni) li sto ricomprando per sentirmi giovane almeno un giorno alla settimana (mica li rileggo, li sfoglio).
Ed effettivamente RCS ogni settimana mi ricorda che la cura continuerà finchè ci saranno pazienti interessati a curarsi ;) con quei 6.99 euro la settimana :)

Io ho già avuto modo di raccontare della mia sorpresa quella settimana in cui sono andato alla mia solita edicola (un chiosco) ed ho trovato al suo posto un bel cestone della spazzatura comunale in bronzo, no ?

Ed ho già anticipato più volte che il mio lavoro di editor su Nikonland cesserà tra 3 o 4 anni, quando potrò finalmente dedicarmi a tempo pieno al mio tempo libero :marameo:

 

 

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano

E' un tema ampio e articolato che centra con la comunicazione, meno con la nostalgia. I periodici settimanali che davano il ritmo degli avvenimenti hanno pagato dazio prima alla televisione  e poi ad internet , colpo di grazia che ha travolto anche mensili che sembravano tener duro.

Dico questo per chiarire che non è che abbiamo perduto due o tre riviste più o meno interessanti, ma abbiamo abbandonato un MODO di comunicare che, a mio parere, aveva il suo perchè. E' il "modo" della lettura di un libro,  Certamente la fine di quel mercato (cioè del bacino di acquirenti)  non può che portare (domanda e offerta) all'obsolescenza di quel supporto, quello editoriale cartaceo, la cui ragione non è tanto nella forma dell'oggetto ma nel Modo di fruizione: SEQUENZIALE, da destra a sinistra e dall'alto in basso. Sono norme, regole, che ci siamo dati per decodificare la comunicazione, ma okkio che in quella normalizzazione abbiamo calato la cultura dell'umanità dal tempo dei caratteri cuneiformi.

Lo so va lontano questo ragionamento ed io mi fermo qui osservando solo che stiamo perdendo un modo con cui comunicare, un modo che usaVa la fotografia, che guidava il lettore in un percorso, non per ingannarlo (!)  ma per dare un senso ad un contenuto sul quale si poteva o meno essere in accordo, ma questo centra poco. Oggi è tutto liquido, il prima ed il dopo si perdono nel bailamme dell'ipertesto da clikkare con il mouse o da sditazzare sullo smarphone. La fotografia vive benissimo in questo nuovo ambiente, ma non è più la Fotografia usata da De Biasi, Koudelka, Seimur, Natchway, Mc Cullin ecc ecc. E' altro, ed a mio parere è un peccato perdere una modalità di comunicazione. 

Modificato da Valerio Brustia
Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano

A sentirvi, sembra che tutto sia accaduto ieri, improvvisamente sono arrivati i telefonini, improvvisamente youtube, improvvisamente il web e tutto il mondo ha cambiato le sue abitudini. Badate che non è così che sono andate le cose. Life, il più autorevole, cessò le pubblicazioni settimanali nel 1972 e solo saltuariamente, senza date fisse, fu possibile _ ma solo per puro caso _ trovarlo in edicola come "speciale". 1972, quando su una parola come web qualcuno ci avrebbe messo il ketchup e l'unico cellulare conosciuto era quello della Celere. Epoca chiuse nel 1997,  L'Europeo nel 1995. Per non parlare di Storia Illustrata che chiuse le pubblicazioni nel 2000.

Non è la gente che ha cambiato abitudini, la vediamo in modo sbagliato. Sono gli editori che hanno iniziato a risparmiare tanti bei soldini facendo bilanci fantastici grazie ai tagli e ai contributi pubblici della legge sull'editoria (in Italia). Mantenere i servizi fotografici, spesso in mano a signori professionisti, aveva costi elevati ma sostenibili perchè alla gente quelle riviste piacevano e si vendevano; i servizi speciali delle agenzie (Gamma, Reuters, AP, ANSA) richiedevano esborsi in denaro considerevoli (la francese Gamma che non aveva spalle troppo larghe ma che garantiva una qualità eccelsa fu quella che pagò all'istante il cambio di atteggiamento da parte degli editori).

Insomma, i lettori SONO STATI ABITUATI a fare a meno dell'informazione visiva. Poi, ma solo poi, sono arrivati gli smartphone, il web e youtube. Ma quando il popolo vive per decenni con la sete, il primo che gli allunga un bicchiere d'acqua sporca è un semidio. La nostra cultura e il nostro modo di informarci spesso sono indotti e ancora più spesso non possiamo farci niente, non possiamo scegliere, come in questo caso.

Persino i quotidiani oggi pubblicano foto a costo zero, la maggior parte eseguite col cellulare. Mondezza? La gente ama la mondezza perchè c'è solo quella. Noi no, abbiamo conosciuto altro. Per fortuna.

Modificato da effe
  • Sono d'accordo 1
Link al commento
Condividi su altri siti

  • Amministratori

 

14 minuti fa, Valerio Brustia dice:

[..]. La fotografia vive benissimo in questo nuovo ambiente, ma non è più la Fotografia usata da De Biasi, Koudelka, Seimur, Natchway, Mc Cullin ecc ecc. E' altro, ed a mio parere è un peccato perdere una modalità di comunicazione. 

O la necessità di accettare che si diventa vecchi e che le cose passano.

Un gelato oggi costa 2 euro e 50. Quando dici tu, c'era quello della macchinetta soft Carpigiani che veniva 100 lire al cono. :supermarameo:

Perdonami se sdrammatizzo. Ma i personaggi di cui parli non ci sono più. E noi stiamo per entrare in lista di attesa.

La comunicazione è cambiata dai tempi in cui i nostri antenati pestavano i mazzuoli su tronchi cavi o pelli di bestie essiccate al sole.
Mica vorrai sostenere tutto il peso dell'acqua del Mediterraneo che esce dalle Colonne d'Ercole.
Lui stesso ad un certo punto si è fatto da parte ed ha ceduto ad Atlante ;)

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano

Non sto mica cercando un capro espiatorio, le cose vanno così, magari tra tre secoli non servirà più "scrivere" perchè il parlato e i il video avrà soppiantato ogni altra forma di comunicazione. Però un po' mi spaventa, sarà che sono lento e una roba devo vederla scritta per cacciarmela in testa; magari i miei nipoti saranno più skillati di me e la loro crescita personale potrà fare a meno della lettura. Magari. Non so, io non so fare previsioni. 

Però una cosa la so: io a vent'anni sapevo più "cose" di un ventenne di oggi. Questo mi inquieta non poco 

  • Sono d'accordo 2
Link al commento
Condividi su altri siti

  • Amministratori

Ma pensa piuttosto a quando a noi, al Liceo, ci spaccavano i marroni con le riviste di letteratura cui collaboravano i vari Vittorini, Pavese, Calvino ... e tutta quella generazione di letterati ed intellettuali benevisi dalla nomenclatura.
Erano già entrate alla morgue ben prima di quando ce ne parlavano i nostri insegnanti, ma loro, che non le avevano mai viste, ce le figuravano come se fossero cose di attualità.
Erano quadrimestrali e semestrali perchè pure negli anni '60 facevano fatica ad avere una periodicità più ravvicinata.
All'epoca le collezionava solo Giovanni Spadolini e certe biblioteche "colte".

Te lo ricordi Spadolini ?

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano
9 minuti fa, effe dice:

A sentirvi, sembra che tutto sia accaduto ieri, improvvisamente sono arrivati i telefonini, improvvisamente youtube, improvvisamente il web e tutto il mondo ha cambiato le sue abitudini. Badate che non è così che sono andate le cose. Life, il più autorevole, cessò le pubblicazioni settimanali nel 1972 e solo saltuariamente, senza date fisse, fu possibile _ ma solo per puro caso _ trovarlo in edicola come "speciale". 1972, quando su una parola come web qualcuno ci avrebbe messo il ketchup e l'unico cellulare conosciuto era quello della Celere. Epoca chiuse nel 1997,  L'Europeo nel 1995. Per non parlare di Storia Illustrata che chiuse le pubblicazioni nel 2000.

Non è la gente che ha cambiato abitudini, la vediamo in modo sbagliato. Sono gli editori che hanno iniziato a risparmiare tanti bei soldini facendo bilanci fantastici grazie ai tagli e ai contributi pubblici della legge sull'editoria (in Italia). Mantenere i servizi fotografici, spesso in mano a signori professionisti, aveva costi elevati ma sostenibili perchè alla gente quelle riviste piacevano e si vendevano; i servizi speciali delle agenzie (Gamma, Reuters, AP, ANSA) richiedevano esborsi in denaro considerevoli (la francese Gamma che non aveva spalle troppo larghe ma che garantiva una qualità eccelsa fu quella che pagò all'istante il cambio di atteggiamento da parte degli editori).

Insomma, i lettori SONO STATI ABITUATI a fare a meno dell'informazione visiva. Poi, ma solo poi, sono arrivati gli smartphone, il web e youtube. Ma quando il popolo vive per decenni con la sete, il primo che gli allunga un bicchiere d'acqua sporca è un semidio. La nostra cultura e il nostro modo di informarci spesso sono indotti e ancora più spesso non possiamo farci niente, non possiamo scegliere, come in questo caso.

Persino i quotidiani oggi pubblicano foto a costo zero, la maggior parte eseguite col cellulare. Mondezza? La gente ama la mondezza perchè c'è solo quella. Noi no, abbiamo conosciuto altro. Per fortuna.

Enrico, le date non le ho messe, ma son quelle che indichi tu. Cioè non è storia di ieri e nemmeno di ieri l'altro, è storia vecchia. Ma attento: una testata come NGM negli ultimi 10 anni ha subito una bella contrazione, il dato è strettamente legato alla fruizione da Internet, tanto che l'attuale edizione ha una presentazione più "focus" style cioè da ipertesto cartaceo. Un errore mica da ridere perchè ne decreterà la naturale fine

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano
2 minuti fa, Rudolf dice:

Ma pensa piuttosto a quando a noi, al Liceo, ci spaccavano i marroni con le riviste di letteratura cui collaboravano i vari Vittorini, Pavese, Calvino ... e tutta quella generazione di letterati ed intellettuali benevisi dalla nomenclatura.
Erano già entrate alla morgue ben prima di quando ce ne parlavano i nostri insegnanti, ma loro, che non le avevano mai viste, ce le figuravano come se fossero cose di attualità.
Erano quadrimestrali e semestrali perchè pure negli anni '60 facevano fatica ad avere una periodicità più ravvicinata.
All'epoca le collezionava solo Giovanni Spadolini e certe biblioteche "colte".

Te lo ricordi Spadolini ?

Hai voglia! Specie nei disegni di Forattini

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano

Comunque averne di Italo Calvino ....

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano

Forattini... oggi abbiamo Spinoza e Jenus a svolgere lo stesso lavoro sui social.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano

Ah scusate, oggi ho Baricco

Link al commento
Condividi su altri siti

Partecipa alla conversazione

Puoi pubblicare ora e registrarti più tardi. Se hai un account, accedi ora per pubblicarlo con il tuo account.

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Sono consentiti solo 75 emoticon max.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Pulisci editor

×   Non puoi incollare le immagini direttamente. Carica o inserisci immagini dall'URL.

×
×
  • Crea Nuovo...