Vai al contenuto

Etica fotografia naturalistica (ex foto ai nidi ma non solo)


Messaggi raccomandati

  • Nikonlander
Inviato (modificato)

Corretto.

Non mi sembra di aver visto comportamenti simili su questo forum, o mi sono perso qualcosa? Mi riferisco a comportamenti come quelli descritti sopra (comprare animali, habitat innaturali, mettere animali in frigo, ecc.)

 

I corsi li intendo soprattutto per gli operatori del settore quelli offrono il servizio per cui il 90% dei fotografi riescono a fare le foto di natura. Se non ci fossero la moda passerebbe in fretta, fidati.

Modificato da Vento
Link al commento
Condividi su altri siti

  • Amministratori
6 minuti fa, Vento dice:

[...] gli operatori del settore quelli offrono il servizio per cui il 90% dei fotografi riescono a fare le foto di natura. Se non ci fossero la moda passerebbe in fretta, fidati.

Ne sono convinto e se mi permetti di essere un pò snob, credo che siano responsabili in larga parte di un fenomeno che è per forza di cosa (essendo "quasi" di massa) nocivo.
Speriamo che la moda passi.

  • Sono d'accordo 2
Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano
Inviato (modificato)
6 ore fa, Mauro Maratta dice:

Conversazione interessante che vi invito a proseguire a prescindere.

Ma una domanda mi sorge spontanea (!), vista la partecipazione : siete tutti orientati agli estremi in questo genere fotografico ?
Cioè, senza raggiungere questi limiti di etica non vi sentite appagati come fotografi ?

Chi si contenta di fotografare una creatura nel suo ambito naturale senza interventi border-line potrebbe sentirsi per questo un fotografo limitato ?

Mi piacerebbe inoltre, ma senza andare O/T, si può derivare una nuova discussione, sapere le vostre motivazioni sul perchè fotografate certe cose e in quali circostanze, rispetto ad altre.
Ma non vorrei aggiungere troppa carne al fuoco (letteralmente) :marameo:

 

No Mauro, assolutamente no!
La Fotografia non ha un solo aspetto, una sola applicazione e non ci sono applicazioni di serie A ed altre di serie B, ci sono tante applicazioni.

Però non possiamo nasconderci il fatto che il successo della fotografia è stato quello di saper riprodurre, congelandolo nell'istante, il Reale per quel che è  (ed un minuto dopo abbiamo anche capito come utilizzare lo strumento per trasformare il momento in "quel che vorremmo che fosse"). Si può magistralmente utilizzare la fotografia alla strega un'estensione "speciale" della pittura, ma non vale il contrario (con buona pace dei foto-impressionisti dell'ottocento e dei primi del novecento). La Fotografia ha liberato la Pittura, è un fatto noto da generazioni.

Ma non divaghiamo, qui parliamo di fotografia della natura, io sottolineo solo che come "osservatori" ci si può divertire molto ed essere utili, utili a chi? A noi stessi perchè vivere in un bel mondo è meglio che in un paese di merda (Catalano docet) e chi si accorge per primo delle storture se non chi spende tempo a guardarsi in giro? (quanto vale la Fotografia in questo!)

Ragionando da Testimone e non da Regista, il problema del rispetto nemmeno si pone mentre permane il solo rischio del danno causato da comportamento incosciente ed involontario ma che si contiene abbastanza facilmente attraverso la comunicazione, la conoscenza (appunto).

Purtroppo l'Ego vuole la Bella Foto ed allora alcuni per lo scopo non vedono nulla di sbagliato nell'abbandonare il ruolo di osservatore per diventare regista, attore, comparsa, burattinaio, ammaestratore e quant'altro per il solo scopo  della FOTO.

Massimo, l'amico che alleva serpenti non centra nulla  e se li fotografasse mentre ingollano lo sfortunato roditore sarebbe ancora fuori tema perchè quella non è fotografia della natura, ma è al più fotografia di documentazione in ambiente controllato e lo sai  molto bene. Così come lo sono le straordinarie immagini di ragni salticidi che zompano sulla mosca oppure i fotostacking di improbabili insetti immobili. Il valore del documento rimane, ma una volta che è stato documentato, ripetere l'esperienza serve solo a dimostrare che "son capace anche io".

Personalmente mi spingo oltre non trovando nulla di affascinante, se non il significato documentativo, nelle immagini di fototrappole.

Dai non scherziamo:
quando vedete una bella foto di un animale nel suo ambiente, una foto che vi piace come ad esempio gli splendidi ritratti dei buoi muschiati del nostro Massimo in quel dell'inverno norvegese, non venitemi a dire che non avreste voluto anche voi essere dietro alla fotocamera e vivere quegli istanti incredibili. Ecco, se dietro a quella bella immagine, che racconta un momento straordinario, non ci "posso" essere (potenzialmente) perché è impossibile (foto con i droni?) allora a me non interessa, non è la mia vita è un'idea, affascinante e bella quanto si vuole , ma non è quello a cui ho assistito e che posso trasmettere con un click  ad un mio simile per dirgli "guarda cosa  puoi vedere con i TUOI occhi". 

Fotonaturalisti provate a ragionar in quest'ottica e mi sa che vi ritrovate.

 

Modificato da Valerio Brustia
Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano
3 ore fa, Massimo Vignoli dice:

Perché fotografo gli animali?

Perché mi piacciono, voglio vederli e farli vedere. Perché noi umani con il nostro comportamento dissennato stiamo distruggendo il pianeta e credo che far vedere la bellezza di quello che potrebbe in poco tempo non essere più sia uno dei modi per orientare i comportamenti, nel mio piccolo ovviamente.
Mostrando la bellezza hai modo di parlare del rispetto, poi della tutela e della conservazione e via dicendo.

E poi perché mi piace fotografare, in generale. E quindi è per me molto normale voler fotografare questi soggetti, 

 

Ecco, anch'io,  così. Su scala ben più piccola di quel che fa Massimo per motivi di (in)abilità, ma è il combinarsi di due grandi passioni, quella per la natura e per la fotografia.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano
27 minuti fa, Valerio Brustia dice:

Massimo, l'amico che alleva serpenti non centra nulla  e se li fotografasse mentre ingollano lo sfortunato roditore sarebbe ancora fuori tema perchè quella non è fotografia della natura, ma è al più fotografia di documentazione in ambiente controllato e lo sai  molto bene.

Non mi sono spiegato. Ne ho parlato in relazione non agli aspetti fotografici - lui li alleva e non li fotografa i serpenti - quanto per dire che ci sono diversi punti di vista nell'alimentare con "il vivo" gli animali, non per forza legati alla fotografia. Ovviamente, per loro, è eticamente ammissibile impiegare questo metodo al fine fotografico - attirare un'aquila con un piccione - mentre per altri punti di vista non è ammissibile nemmeno l'uso di semi.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano
21 minuti fa, Massimo Vignoli dice:

Non mi sono spiegato. Ne ho parlato in relazione non agli aspetti fotografici - lui li alleva e non li fotografa i serpenti - quanto per dire che ci sono diversi punti di vista nell'alimentare con "il vivo" gli animali, non per forza legati alla fotografia. Ovviamente, per loro, è eticamente ammissibile impiegare questo metodo al fine fotografico - attirare un'aquila con un piccione - mentre per altri punti di vista non è ammissibile nemmeno l'uso di semi.

Ma io non faccio discussioni sul piano etico, io ragiono in modo funzionale inteso in termini fotografici. Se ho uno scopo primario per il quale ho ad esempio un impegno di divulgazione pianificata, cioè ho uno scopo che va oltre il mio piacere e il mio compiacimento fotografico, allora non trovo nulla di abietto nel ricorrere nella martirizzazione di una bestiola. La cagnetta Laika  è morta in orbita, è dispiaciuto a tutti, ma Yuri Gagarin ha potuto volteggiare nello spazio grazie a quell'esperimento e così gli uomini che lo hanno seguito ed oggi abbiamo satelliti meteo e di comunicazioni che ci hanno cambiato (talvolta salvato) la vita. Fortunatamente non sono un medico e nemmeno un fotografo che lavora per un centro di ricerca quindi posso esimermi dal far morire un altro animale per fare una foto. Manco spacco i ricci di mare per attirare le donzelle, lo ha sempre fatto la guida credendo di farmi un piacere .. imbarazzo. Però  ai picchi il panettone in inverno una o due volte glielo porto, so che loro lo apprezzano anche se io non sono mai riuscito a vederli quando si ingozzano. Non credo di aver fatto impazzire la glicemia ad alcun rosso maggiore

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander

Non credo che con qualche corso si possa insegnare il comportamento da tenere nelle varie situazioni.  Al massimo si potrà insegnare un poco di educazione comportamentale nella frequentazione di ambienti naturali.  E lo dovrebbero frequentare TUTTI, non solo i fotografi, perché noi stiamo giustamente parlando del nostro ambito, ma i comportamenti da vandali ignoranti sono quasi generalizzati.  

Il  discorso del limite oltre il quale si fa danno credo sia molto complicato da insegnare. Nel nostro mondo antropizzato, gli animali e soprattutto gli uccelli hanno delle reazioni completamente diverse, dal luogo dove si trovano.  I passeri che vengono a raccogliere le briciole sui tavoli dei bar in aperta campagna fuggono alla nostra vista a 100 metri di distanza. Il merlo, per dirne uno, che viene a nidificare a un metro dalla casa per difendersi dai nuovi predatori,  valuta minore il rischio della vicinanza dell'uomo e dei gatti, che il pericolo che incombe in aperta campagna.

Una cosa che mi sento di raccomandare, è di non avvicinarsi mai mentre gli uccelli, soprattutto i passeriformi,  stanno covando perché se viene percepito il pericolo possono facilmente abbandonare il nido anche con le uova dentro.  Un'altra cosa che recentemente tutti fanno, appunto perché gli uccelli si avvicinano alle case,  è la foto col cellulare a 20 cm dai nidiacei sentendosi in tal modo reporter di NG.  E talvolta qualcuno vorrebbe aiutare i genitori con l'integrazione di cibo dato a mano.  Operazione dannosissima, oltre dal punto di vista dietetico, perché gli uccelli non si sentono minacciati anche se noi passiamo a un metro dal nido per le nostre normali attività, ma possono abbandonare i nidiacei se li dovessimo prendere in mano i primi giorni di vita.

 

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano
Inviato (modificato)

Alberto, permettimi di dirti che si fanno corsi per qualunque cosa, corsi per imparare a stare seduti su una sedia e corsi per maneggiare le forbici; il trasferimento di conoscenza attraverso un corso sarebbe tutt'altro che inutile in questo tipo di applicazione, di certo lo sarebbe di più di una serata a descrivere le differenze tra una Canon xxxxD e una Nikon Dxxxx. Ma mentre dei secondi se ne fanno a frotte dei primi poco nulla: e che siamo nati tutti imparati? O peggio, dobbiamo formarci tutti con l'autodidattica e i metodi delle iterazioni successive? Così è accaduto per quasi tutti e di norma a discapito dei nostri soggetti. Il buon senso è impossibile insegnarlo, ma è possibile indurlo con un minimo di ragionamento. Ma siam sempre lì, se poi il perno rimane sempre e solo la foto migliore che vince i concorsi cosa vuoi che ti dica: avanti Savoia allo sfinimento.

Le foto ai nidi ed agli uccelli in cova non sono mai raccolte senza stress, ma mi ripeto ancora e ancora: e dopo che l'hai fatta, caro bimbominkia, cosa hai aggiunto alla cultura umana e al tuo bagaglio di conoscenza?? Un cappero secco!

Dai Alberto, la verità è che di ste robe se ne parla sempre troppo poco e quando lo si fa  si finisce a compilare la lista delle regole della massima delicatezza come se noi umani fossimo degli alieni in un mondo che spetta di diritto alle altre creature, quando poi nella realtà in cui viviamo basta una variante al piano regolatore per asfaltare una montagna senza che nessuno dica "embeh?"

No cribbio. Te la dico tonda tonda: io sogno un pianeta senza parchi naturali a tutela crescente, senza zone protette a presenza umana zero, cioè sogno un mondo in cui queste cose non servono più perchè i caprioli possono spostarsi dall'Appennino alle Alpi su vie garantite, non protette semplicemente dedicate e con loro anche i nostri bei lupi senza che ne gli uni che gli altri abbiano ad inventarsi stratagemmi impossibili per scavallare la A21. Un mondo dove è NORMALE sottrarre all'agricoltura 200 metri di territorio a destra ed a sinistra della riva dei grandi fiumi e non 2 metri come accade oggi, dove quando si taglia un albero di stazza si deve essere coscienti che non è un componente d'arredo, dove gli aironi cenerini non hanno paura di volarti sulla verticale. 

Cosa c'entra tutto questo con la fotografia? Lo sai da te. A noi come persone che hanno qualche annetto di avventure sulle spalle spetta il compito di far capire che 'ste benedette foto che raccogliamo sono magari anche belle, ma fondamentalmente devono tendere a descrivere l'unicità della nostra personale esperienza, la testimonianza non della nostra abilità nel disporre luci o la nostra caparbietà nel sopportare caldo e freddo ma della spettacolare naturale meraviglia contenuta anche nel più merdoso boschetto sotto casa. E praticar questa ginnastica fa bene a noi ed anche allo scancagnato boschetto. Ed anche a chi verrà dopo. 

Modificato da Valerio Brustia
  • Sono d'accordo 1
Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander

Stiamo parlando di etica non di utopia.

Noi stiamo qui valutando, giustamente e doverosamente, di come muoverci in punta di piedi per non disturbare la natura, ma nessuno dice della distruzione che sta tuttora facendo l'avanzamento dell'agricoltura intensiva.  Non se ne parla perché crea reddito, crea posti di lavoro e allora, come negli anni '70 la selvaggia espansione edilizia creava distruzione della natura, oggi l'agricoltura intensiva, anche quella biologica, dalle mie parti sta devastando tutto, divorando tutti i luoghi ancora intatti, sia in collina che in montagna.  E nessuno si permetti di criticare tutto questo.  

Ti racconto un fatto.  La scorsa settimana ho avvistato un nido di picchio rosso maggiore fatto in un foro nel tronco di un olivo. L'olivo era in una fila di olivi in fondo ad un vigneto.  Accertato che i nidiacei avessero almeno una decina di giorni, di notte ho piazzato il mio capannino di tela fra i filari del vigneto a una quindicina di metri dall'olivo. Mimetismo perfetto.   Al mattino con la luce buona, ho controllato da distante col binocolo i tempi che intercorrevano tra una imbeccata e un'altra.  I 5-10 minuti che impiegavano per fare il pieno, mi hanno dato il tempo di entrare dal lato opposto del capanno.  Ho aspettato  che ritornino prima di piazzare il teleobiettivo e al successivo giro ho messo fuori dal capanno la lente frontale del tele.  Si erano già abituati al capanno e anche della lente non avevano fatto caso, continuando nella loro attività di ingozzamento.   Ho fotografato e nemmeno gli scatti dello specchio risultavano avvertiti.

Dopo un paio di ore  è arrivato il contadino con il trattore e l'atomizzatore per fare il trattamento di boro e verderame agli olivi prima della fioritura. E' passato ad un metro dagli olivi irrorando a non so quante atmosfere di pressione.   Ho avuto dei momenti di sgomento. Per fortuna il foro del nido era posto con un'angolazione tale che il prodotto spruzzato non è entrato direttamente ma solo di striscio. Se avesse fatto il trattamento in senso inverso  sarebbe stata una tragedia per i piccoli.   A quel punto ho alzato il capanno, l'ho portato fuori dal vigneto dal lato opposto, ho smontato tutto e non avevo il coraggio di guardare con il binocolo.   Il giorno dopo sono tornato a vedere da lontano e, apparentemente, l'operato del contadino non aveva prodotto danni. 

Non li vedrai i caprioli a spostarsi dall'Appennino alle Alpi su vie garantite.  Non li vedrai, te lo assicuro io. 

 

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano

Non ci sono più balestrucci, a casa di mia mamma bombardavano il balcone con le loro deiezioni, un disastro, ma noi abbozzavamo ... sono veramente carini. Beh, non ci sono più: ti risulta che qualcuno se ne stia lamentando? Forse il  lamento non è nemmeno l'esternazione corretta, ma a me fa una certa impressione, come dire l'ennesima conferma che qualcosa sta cambiando rapidamente sotto i nostri occhi. Ocio che i cambiamenti di questo genere NON SONO note a margine, sono dei sintomi di un male più grave.

All'inizio di aprile con l'amico Ivaldo abbiam montato, notte tempo, un bel capanno per seguire la nidificazione di una coppia di picchi neri. Lo abbiamo messo a quasi trenta metri dalla cavità e ci siamo andati tre (dico 3) volte (2 volte Ivaldo 1 io). Siamo stati troppo lesti e fiduciosi che quel "buco " potesse esser quello buono invece no, il picchio nero è furbissimo: un mazzo sfrenato per niente.  Ma vuoi mettere poter essere in qualche modo testimoni del ritorno del Nero in pianura?

Alberto, noi dovremmo parlare di queste cose qui. Dovremmo parlare di più di piccoli grandi aneddoti come il tuo perchè son fermamente convinto che sia qui il senso delle nostre azioni.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano

Mi ripeto, che bellissima discussione si sta spaziando tra innumerevoli argomenti ma tutti legati al rispetto della natura, ognuno  con la sua sensibilità....e non solo anche con il suo passato che influisce non poco, dove sei nato chi hai conosciuto ecc.

Io non concepisco di tenere animali in gabbia siano serpenti, uccelli , pesci, quindi di conseguenza non vado negli Zoo al circo negli acquari ecc. quest'anno però al ritorno dalle vacanze passando per Genova ci dovrò portare nostra figlia che continua a venire con noi ma sta incominciando a stufarsi (12 anni) del nostro modo di fare le vacanze. Dico questo perché fare uno strappo alle mie regole non mi farà sentire peggiore, magari mi convincerà ancora di più che preferisco vedere uno squalo alla televisione che in gabbia. Foto ai nidi, grazie massimo per il nome andrò a godermi le foto, l'anno scorso in Scozia, ma non è la prima volta, siamo stati a visitare alcune riserve con scogliere straripanti di Uccelli marini, con i nidi al limite della scogliera a letteralmente a pochi cm da dove si può arrivare. Oppure e lo consiglio a chi potrà, fatevi un giro nell'isola di Handa una riserva disabitata,  famosa oltre che per le scogliere ricoperte di uccelli anche per la nidificazione di Labbi e Stercorari Maggiori, che nidificano a pochi metri dalla passerella in cui bisogna passare, obbligatoriamente per non sciupare il terreno, percorso di 7-8 Km mi sembra, ero vicino ai nidi con Pulli ma gli animali non se ne preoccupavano proprio. Questo non può essere paragonato alle Foto ai nidi con cui abbiamo cominciato. I pesci per i Falchi pescatori, hai ragione è la stessa cosa (per me) non ci avevo mai pensato fino a quando l'anno scorso sempre in Scozia non ho visto per caso uno di questi laghetti recintati con dei capanni confortevolissimi rasoterra all'interno di un parco cittadino. Vidi saltare dei pesci, grossi, ma erano come i piccioni di cui parlavo per le Aquile del Bonelli senza grosse possibilità di scampo prima o poi sarebbe toccato a loro, come i topolini allevati per darli ai serpenti. Penso che non ci devono essere differenze tra una specie l'altra, ci sono specie più a rischio di altre per vari motivi ma tutte hanno la stessa dignità  e meritano lo stesso rispetto. Anche da me quest'anno ci sono pochissimi Balestrucci Pochi Rondoni e Pochissime Rondini, magari è un caso e da altre parti ce ne sono di più, ma qualche cosa sta cambiando è sicuro e anche molto velocemente, Averle Piccole forse due e solo una Capirossa, un declino inesorabile da anni.

Penso che è un dovere per chi cerca e può vivere la natura raccontare con le parole con le foto e quant'altro quello che stiamo perdendo, quello che chi verrà dopo non potrà godere.....

Io cerco e sicuramente non ci riesco come vorrei, prima di tutto perché è difficile poi per pigrizia, dicevo cerco di vivere tutti i giorni in una certa maniera, so di fare qualcosa per la Natura poco o tanto non lo so, ma penso che per poco che si faccia è sempre meglio che niente ed è da apprezzare chiunque si ponga in questo modo. Io sono vegetariano per scelta etica ormai da tanti anni ma perché non dovrei apprezzare chi non mangia carne o pesce anche solo qualche volta a settimana, consapevole di quello che l'allevamento in termini di inquinamento fa sul nostro pianeta, poco è meglio di niente e si può sempre migliorare, vedi rifiuti, vedi andare a piedi o in bicicletta quando si può ecc. ecc.

"Tutto fa Brodo"  si dice. 

  • Mi piace ! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano

E' OT ma già che ci sono, mi dicono gli ornitologi che le primavere ricche di acquazzoni sono micidiali per le averle perchè il nido è quasi impermeabile e si riempie d'acqua.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano

OT

Io questa non l'avevo mai sentita dire o letta...il punto è che proprio non ritornano dai luoghi di svernamento, c'è uno studio, recente, Francese dove si denuncia un calo delle popolazioni di uccelli negli ultimi anni, mi pare del 40%, sono numeri enormi ma fosse anche il 20%.....In effetti a pelle anche a me sembra che si vede molta meno "roba" in giro negli ultimi anni, anche delle specie più comuni.

La colpa la danno ai diserbanti che rendono sterile tutto, quindi la catena alimentare vegetali-insetti-uccelli-granivori- carnivori-ne subisce le conseguenze come è ovvio e qui si ritorna al punto che qualcuno ha giustamente ricordato nei post precedenti l'approccio umano verso la natura deve essere cambiato. La terra è una, le risorse sono "finite" non infinite, bisogna trovare secondo me altri stili id vita che permettano a tutti di vivere decentemente e per tutti parlo dai Caprioli di Valerio che si possano spostare in tutta tranquillità come dei rospi che attraversano le strade, perché ogni animale perso, pezzettino di bosco tagliato senza un criterio, produzioni di alimenti intensivi dove poi molta della roba prodotta e impacchettata finisce in discarica influiscono sul tutto.

La Crescita è il fine ultimo dell'economia mondiale....crescere sempre ma per andare dove, prima o poi la Terra "finirà", crescere per stare meglio ed avere e sostituire le cose in continuazione, ma scusatemi poi davvero mi taccio ma se su 7-8 miliardi di persone che so 500 milioni vivono benissimo, un'altro miliardo non c'è male ed il resto soffre la fame e ambisce anche lui al consumo degli altri ma può essere considerata una cosa giusta? una società giusta?se questo sarà ancora il tipo di approccio verso la Terra non andremo troppo lontani......

Mi sono fatto prendere la mano o passato i confini del topic  chiedo scusa....Ma è per tutto questo che ogni cosa ha la sua fondamentale importanza e  anche una bella foto al nido può influire sul tutto.....come detto un pò da tutti c'è molto di peggio 

ma a questo punto" tutto fa brodo" 😐

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano

Eh no Gianni, purtroppo quello che dici è dannatamente VERO:  è in questo  "brodo" che giriamo con le nostre macchinette e i nostri obiettivi. Cambiare sarà utopico, ma essere coscienti di questo disastro non lo è affatto. E in questa direzione c'è tanto da fare.

Mi spiego con un esempio. Nell'azienda dove lavoro il numero di laureati è molto molto elevato( %). Tolto il mio unico collega birdwatcher nessuno, ma nessuno d'altro, sa riconoscere le principali 4 specie di aironi della pianura padana. Ora, si dirà, cosa cambierebbe al global warming se tutti gli italiani avessero conoscenze un po' più dettagliate delle specie di ardeidi coinquiline? Nulla, probabilmente, ma io non ne sono troppo convinto. Quando ti si aprono gli occhi è difficile poi distogliere lo sguardo.

 

 

  • Sono d'accordo 1
Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano
Inviato (modificato)

Ci sono però iniziative concrete che vanno nella direzione del miglioramento del nostro territorio, riporto uno stralcio dal mio blog di un post di marzo 2017 relativo ad una bella conferenza/studio organizzata da BW Novara a febbraio dello stesso anno, per conoscenza:

 

image.thumb.jpeg.0dcf3e9d84e5c33d1c44a17d31233b5e.jpeg

Ma io sono rimasto affascinato dal lavoro descritto da Massimo Soldarini "Vive solo chi si muove". Da molti anni osservo come gli "altri" abitanti di questo mondo cercano di adattarsi alle modifiche del territorio apportate dalla mia specie.

Le azioni dell'uomo sono tipicamente di urbanizzazione cioè di occupazione del suolo. Poi, quando si esagera, finisce che un po' di persone si incazzano ed allora, con i suoi tempi, l'autorità capisce e istituisce il Parco, l'area a protezione speciale, il rifugio faunistico, come a lavarsi la coscienza credendo d'aver realizzato una sorta di arca di Noè dove "gli altri" possono trovar rifugio (meglio dire habitat). Eh no, non basta mica:  ma secondo voi un pettirosso che attraversa mezza europa può accontentarsi di un quarto di ettaro di salici su miglia quadrate di cemento e asfalto? Forse sì, se riesce a trovarlo.

La regione Lombardia con LIPU, appoggiandosi al fondo europeo LIFE e con la sponsorizzazione della fondazione Cariplo (fan qualcosa ste banche, evidentemente ogni tanto si sbagliano) hanno realizzato lo studio LIFE TIB Trans Insubria Bionet il cui scopo è stato quello di tracciare le connessioni tra aree verdi della regione Lombardia (provincia di Varese) per individuare i punti di criticità nel collegamento tra Appennino e Alpi, provare a risolverli e tenere conto di questa realtà nello sviluppo urbanistico.

Quest'ultimo punto è quello dirimente perché nessuno mai prima di ora ha introdotto questi concetti nella pianificazione urbanistica, attività a totale appannaggio di architetti del paesaggio con specializzazione "urbanistica" su cui etologi, ecologi, erpetologi ecc non hanno mai potuto segnalare alcunché 

. Ma la notizia vera è che uno studio analogo, i cui risultati saranno pubblicati a breve, è stato svolto sulla provincia di Novara. A tal proposito Soldarini ha voluto osservare come in quest'ultimo lavoro hanno potuto accedere, oltre alla conoscenza dei molti osservatori "esperti" (birdwatcher e fotonaturalisti) anche agli archivi dell'ARPA Piemonte i cui dati sono stati importantissimi per individuare zone insospettabilmente molto interessanti. Sì perché tanti animaletti resistono, talvolta prosperano, in luoghi in cui non si getterebbe uno sguardo nemmeno se obbligati.>

image.thumb.jpeg.3409106e211c368a7d069bddae4b0f7b.jpeg

I tassi usano questo passaggio ignobile per attraversare da nord a sud e viceversa la SS11 Padana Superiore  senza lasciarci le penne. Ma lo fanno solo se lo trovano

image.thumb.jpeg.dd80d9b721bc0f7f712f7efcf355cfcd.jpeg

strada SS11 padana superiore, a 3km dal buco di cui sopra.

Io ho imparato tutto questo guardandomi in giro con le mie Nikon. 

Lunedi sera terro una serata sulla fotonatura ad un gruppetto di studenZi di un corso base di fotografia. Non sanno cosa li aspetta....altro che tempi e diaframmi!!

Tranquilli, son rodato, alla fine si divertono pure.

 

Modificato da Valerio Brustia
  • Sono d'accordo 1
Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano

La provincia di Novara mi sembra sia sempre stata piuttosto sensibile, o sbaglio?

OT L'immagine di un roadkill è tra le cose più tristi che si possano vedere in campo naturalistico. E anche quando le vedi dal vero :(

 

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano

Silvio, comincio ad avere una triste collezione di Roadkill tutti raccolti tra Novara e Trecate.

Ma si la provincia di Novara fa qualcosina, quello studio però parte dai vicini varesotti. Diciamo che un po' di sensibilità nelle istituzioni c'è, ma siamo un territorio piccolo e disgraziato.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Nikonlander Veterano

Come non condividere tutto quello che hai avete detto, ben. mia moglie va, è andata (anche li dipende dalla sensibilità dei maestri-professori) ad insegnare qualcosa nelle classi sulla natura, io l'ho fatto per un pò 30 anni fa, ma appunto tutto dipende da chi hai davanti sia che siano amministratori professori maestri... ma tutto serve, anche pochino ma qualcosa rimane e la conoscenza si espande. Quando ero giovane io nessuno faceva queste cose o almeno a livello di paese, poi vennero fuori le riviste come mezzo di sensibilizzazione di massa e qualcosa cominciò a cambiare.....

Bella e triste la foto del Tasso....

Link al commento
Condividi su altri siti

Partecipa alla conversazione

Puoi pubblicare ora e registrarti più tardi. Se hai un account, accedi ora per pubblicarlo con il tuo account.

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Sono consentiti solo 75 emoticon max.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Pulisci editor

×   Non puoi incollare le immagini direttamente. Carica o inserisci immagini dall'URL.

×
×
  • Crea Nuovo...