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Fotografare i dettagli per raccontare una storia


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  • Nikonlander Veterano

Da un po' di tempo, stimolato da un film, sto pensando molto a questo tema. Cioè come fare, fotografando i dettagli, a raccontare una storia. E' un po' come unire i puntini per ricostruire il disegno, e mi intriga da morire perché mi sembra sintetizzare il concetto di visione fotografica. La capacità, cioè, di vedere ed astrarre un concetto con una sintesi che lo rappresenta.
Questo interesse è catalizzato anche dal fatto che, nei paesaggi e nella mia fotografia, sono troppo sistematicamente attratto dalle così dette "gran viste". Paesaggi, cioè, fotografati ad ampio angolo di campo che, per riuscire, tipicamente hanno bisogno di grandi soggetti e grande luce, spesso entrambi insieme. Cosa non così semplice da avere. Ma a riuscire a vedere in quel modo, si aprirebbe  un mondo!

Sto faticando, in rete, a trovare materiale per approfondire e trovare spunti per fare pratica. Al punto che sto pensando, tra le diverse novità che voglio inserire quest'anno nella mia fotografia, ad organizzarmi uscite col 300 fisso (che non ho 😏) in modo da obbligarmi a guardare così.Tra i pochi contenuti che ho trovato, condivido questo shooting details tell visual story.

Che ne pensate? lo avete mai fatto?  

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  • Amministratori

Guarda il lavoro pluridecennale in Polaroid di Maurizio Galimberti.

Ricostruisce coi dettagli una scena che è  poi sempre il ritratto del soggetto a cui si sta dedicando.

In presa diretta...attraverso centinaia di scatti...

In realtà trent'anni fa operava così anche un dentista di Piacenza con la passione della fotografia: Raffaele Pancini.

Che mi piaceva più di Galimberti. 

Poi smise

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  • Nikonlander Veterano
Inviato (modificato)

Sarò sintetico:

Il lavoro del "cantastorie" visivo è per forza di cose elemento di studio del ritrattista di matrimonio, dove si fanno sì ritratti ma si colgono anche i gesti, nella fattispecie gesti che contestualizzano la situazione, momenti di intimità (senza esagerare) rubata, le mani, due sguardi che si intrecciano, un abbraccio, piccoli gesti ma di grande impatto emotivo.

il mio pensiero è che la fotografia vera, ovvero il linguaggio di comunicazione fotografico, lo potrà essere solamente se in una serie ci sono anche questi gesti, allora diventa una storia, una personalissima storia che racconta quello e quel solo momento.

Devo avere immagini da qualche parte (di matrimoni intendo) provo a cercarle... perché nei miei album il dettaglio è l'elemento che io "vendo come" di contorno per non spaventare i clienti, ma ritengo sia il vero protagonista di tutto il servizio.

È dai dettagli che si capisce una storia.

 

Chiedo venia, per il logo che mi ha aggiunto il sito, ma era il modo più rapido per trovare qualche esempio senza dover tirar fuori degli harddisk, sono foto un po' vecchie ma sempre attuali

t40_ds3-3720_2_24434.jpg

t40_dsc-0146_2_24434.jpg

t40_dsc-0668-copy_2_24434.jpg

Modificato da Dario Fava
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  • Nikonlander Veterano

Grazie!

22 ore fa, Dario Fava dice:

È dai dettagli che si capisce una storia.

proprio esempi così!

23 ore fa, DarioC dice:

Dal punto di vista tecnico l'unico elemento che fa la differenza stilistica è la focale, che caratterizza il lavoro e rende riconoscibile l'autore. Io questi lavori li faccio quasi esclusivamente col 35mm. Ovviamente richiede di lavorare molto vicino al soggetto.

io invece pensavo di dover usare focali ben più lunghe. Ho provato a dare un'occhiata - veloce - su Facebook per l'evento che hai citato ma non ho visto cose come intendo io: puoi caricare qualche esempio qui?

 

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  • Nikonlander Veterano
Inviato (modificato)
2 ore fa, Massimo Vignoli dice:

io invece pensavo di dover usare focali ben più lunghe

In linea di massima è così, se si usa un grandangolo è per stare dentro alla scena oppure per contestualizzare il soggetto, ma bisogna sapere cosa stai facendo, perché rischi di raccontare una cosa confusa, grosso modo io utilizzo dal 50 al 200mm per quel tipo di foto, con una buona percentuale di utilizzo del 105.

La prerogativa di questo tipo di foto sta nell'ordine (pulizia), nessun elemento deve essere di disturbo, ed ogni cosa che si introduce ha uno scopo, capire al volo qual è il soggetto ed il messaggio che trasmette.

Modificato da Dario Fava
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  • Nikonlander Veterano
Inviato (modificato)

Anche io sono piu' della "linea" Dario/Massimo, cioe' focali piu' lunghe per isolare un dettaglio alla volta, insieme ad altri poi diventera' una storia.

Le foto postate da DarioC, in questo modo di pensare, mi sembra contengano troppi dettagli, ch epuo' essere la sua volonta' ma , ripeto, diversa da come la intendo o l'avevo capita io ( che poi un fil rouge ci sia e' evidente, mica lavoro sprecato...).

Con focali corte a TA, forse.

 

 

35ta.jpg

Modificato da bimatic
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  • Nikonlander Veterano

Proprio così: le foto delle moto raccontano, ma non nel modo che intendo io. Quelle di Dario Fava invece si.

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  • Nikonlander Veterano

Dario, allora ( e te lo chiedo anche da motard attuale e vintage dagli anni 30 in poi ) "escici" le foto, link o sito che sia... :) 

 

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  • Nikonlander Veterano
Il ‎25‎/‎05‎/‎2018 at 09:50, DarioC dice:

...

Le foto scattate a The Reunion domenica, per come le ho organizzate, vanno "lette" in sequenza: moto > bikers > racers. Sono tante, appena possibile creo un album. Nel mentre allego alcune dei momenti di gara.

 

 

...mi sa che mi conviene aspettare quello, non trovo nulla

 

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