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La rossa Isotta


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  • Nikonlander

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ISOTTA LA STORIA

Testo e foto tratte dal sito Isotenic

Nel 1967 Egidio Isotta apre, a soli 18 anni, lo studio fotografico Foto Isotta a Lazise, sulle sponde del Lago di Garda. Dopo anni dedicati con passione alla fotografia professionale e servizi integrati (fotografici, video e pubblicità) sulla terraferma, nel 1977 inizia le prime immersioni con l'inseparabile macchina fotografica. All'inizio degli anni '80, grazie alla conoscenza acquisita nella vendita di attrezzature fotografiche e video subacquee da tutto il mondo, intuisce che il mercato è pronto per offrire nuove soluzioni ai fotografi che necessitano di un prodotto per l'illuminazione che sott'acqua sia leggero e maneggevole.

Nel 1980 Egidio Isotta progetta e realizza il primo flash subacqueo con prestazioni elevate e dimensioni ridotte: l'Isomat 33, alto meno di 15 cm e dal diametro di soli 80 mm, dal caratteristico corpo in alluminio anodizzato rosso e copertura fino a 94 gradi. Tre le posizioni: CHARGE, per la ricarica delle batterie, 5, 6 - 8, funzionando in manuale. Il colore rosso, tutto italiano, sarà  da quel giorno l'emblema aziendale. La qualità e le prestazioni dell'Isomat 33 gli permettono di acquisire in poco tempo il maggior mercato italiano e di fondare con la moglie Lilia, l'azienda Isotecnic, con cui commercializza il flash a partire dal 1982. Il flash diventa presto uno dei più utilizzati e noti tra i fotografi professionisti. Isotecnic, sulla scia del successo, amplia la gamma dei flash e dei fari per uso subacqueo con impugnatura a pistola, gli Isolux, con prestazioni, potenze e dimensioni diverse (20, 50, 100, 250 Watt). L'inizio degli anni '90 vede il lancio del primo flash automatico, il 33 TTL, seguito dal 50 TTL nel 1996.

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L’evoluzione arriva durante gli anni ’90, quando Isotecnic crea la prima innovativa custodia per videocamera con lente grandangolare per uso subacqueo, che permetteva di zoommare dal grandangolo al teleobiettivo fino alla macro con la stessa lente: la custodia era collaudata per la profondità di 70 metri, comandata grazie a pulsanti esterni e dotata dello speciale sistema di luci Astice con diverse potenze (200, 300, 500 Watt), costituito da due fari sostenuti da bracci mobili alimentati da una batteria, venne presentata in anteprima nel 1990 in Australia e Usa. 

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Successivamente, l’azienda studia una linea interamente costruita in Italia di questi prodotti. Perfeziona così le prime custodie per fotocamere analogiche e digitali e in seguito per reflex con il marchio Isotta. Il design italiano, il caratteristico colore rosso e le caratteristiche ergonomiche e funzionali ne decretano il successo: minimo ingombro, apertura con una sola mano, doppi O-Ring su ogni parte e fedele riproduzione dei comandi della fotocamera dall’esterno conquistano i più grandi nomi della fotografia subacquea italiana ed europea.isotta_storia_00.thumb.jpg.dcd5c49ebd771e2eb35ca53a2de5848f.jpg

Oggi la tradizione continua con Elisa Isotta, che dal 2006 guida l'azienda insieme al marito Andrea, e prosegue con gli stessi principi d'innovazione sostenuti dal padre: negli anni ha ampliato l'offerta di prodotti professionali investendo nelle nuove tecnologie, mantenendo però l'attenzione per l'originalità del marchio, la cura dei particolari e l'uso esclusivo di materie prime di pregio. L'affidabilità  e la qualità dei prodotti della linea Isotta, caratterizzati dal tipico colore rosso, scelto come marchio di fabbrica fin dal 1980 da Isotecnic, è conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo. Oggi avere una custodia Isotta è un'emozione da trasformare in scatti di qualità in ogni occasione sott'acqua, ovunque la passione possa portare.10347416_913385032021290_5673513578871988883_n.jpg.9f221fe0c35821f245dcfd1f812dae95.jpg

Cominciai ad usare i prodotti Isotta, come tanti del resto, tanti anni fa con i flash costruiti da buon Egidio, insieme alle Nikonos  erano una accoppiata vincente, ancora uso il 33 Ttl  e 50 Ttl  accoppiati con un Subtronic  fanno sempre il loro dovere, luce calda, omogenea  con un angolo di campo di 94 gradi circa, ottimo per l’ambiente. Isotenic, azienda tutta italiana, fondata da Egidio Isotta  ora passata alla figlia Elisa e al marito Andrea sono diventati uno dei marchi più risonanti  di custodie subacquee.  La rossa non ha nulla da invidiare alle custodie più blasonate, personalmente ho usato le Subal  e Seacam  e debbo dire che questa differenza non esiste, le Isotta sono costruite con materiali all’avanguardia, , robusta, ha tutto ciò che serve, ogni custodia è sottoposta a tutti i test, ergonomiche, accesso a tutti i comandi della macchina reflex o compatta che sia, affidabilità e competitiva e la certezza di avere alle spalle un’assistenza sempre pronta e preparata, cosa chiedere di più se si aggiunge anche un costo adeguato e competitivo  rispetto alle  custodie straniere. Insomma, bellissime custodie, rosse, dal cuore forte. 

Giò

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TROFEO ISOTTA 2017 USTICA 

 

 

Modificato da Giovan
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  • Amministratori

Bella.

Questa è una di quelle storie di aziende nata dalla passione personale che ci piacciono tanto.

Continuala, pubblicando quando vorrai una disamina del catalogo di Isotta, corredato dai tuoi consigli da tester ed utilizzatore....: che differenza tra i due?

Il tester prova tutto quanto, l'user ....poi sceglie per sè!

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  • Nikonlander Veterano

Giovanni ha raccontato buona parte, in sostanza ci ha descritto il biglietto da visita di un'azienda italiana che , con il know how acquisito ed in evoluzione, sta penetrando il mercato internazionale (dal 2017 Isotta è distribuita negli USA con un agreement che passa da Backskatter rivenditore californiano di rilevanza continentale ed arriva a B&H)

Io però sono appassionato di dettagli, quei dettagli che sembrano cose da tecnici ma che invece fanno la differenza; e nella storia di Isotta (nuovo corso) di questi fattori ce ne sono diversi.

Isotta negli anni '80-'90, come indica Giovanni, si impone a livello italiano con i suoi bei flash. Semplici, un po' rozzi, ma robusti, hanno un discreto successo anche perché tra dazi doganali e costi di distribuzione i Sea&Sea YS-300 (poi YS-350) erano costosissimi, non da meno dei teutonici Subtronic. Rammento anche lo scafandro Isotta per il flash  Nikon Sb24 che 25 anni fa era una valida alternativa, articolo che vendette non poco al suo tempo.

Su quell'esperienza di costruzioni semplici arrivarono le prime custodie video Isotta, ma niente niente per la fotografia reflex. Il perché è presto detto: c'era la Nikonos, a cui gli italiani si sono affezionati tantissimo, e soprattutto per scafandrare una videocamera è sufficiente un bel cilindro da rendere stagno agli estremi e su cui progettare i collegamenti di comando. Non che sia semplice, no affatto, ma lo è sicuramente meno che realizzare gusci di alluminio anticorodal in stampi in getto in sabbia. Quella era infatti la tecnologia costruttiva degli scafandri foto fino alla prima metà degli anni '90. 

Da quella data in poi arrivano le macchine CNC cioè fresatrici a controllo numerico. Si apre una nuova era delle costruzioni meccaniche che impatta pesantemente nella fotosub. Niente più fonderia, ma programmazione CAD-3D e lavorazioni a partire da sbozzi pieni di leghe di alluminio il che comporta notevoli vantaggi, che magari approfondiremo in seguito. Ma ancora Isotta non fa nessuna mossa verso la fotografia, va avanti con le sue bombarde rosse 33 e 50 e propone cilindri carminio anodizzato per videocamere più o meno professionali. 

Ci pensa un giovane tecnico del sud Italia, Massimo Sanfelice ad accettare la sfida. Vincitore di molte competizioni fotosub, Sanfelice decide di costruirsi da se' lo scafandro, sa come fare, è il suo mestiere! Nasce la società Underwave e il modello di punta è per diversi anni la Igloo per Nikon F90 (che segue la Igloo  F801 e precede la Igloo F100).

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Sanfelice però fa una cosa che gli altri costruttori del mondo non hanno ancora mai fatto: ottimizza il disegno così che non sia progettualmente troppo doloroso adattare lo scafandro ad un nuovo modello di reflex. E non solo, Sanfelice osa ed inventa una chiusura scafandro rivoluzionaria detta "a libro": un pomolo di sgancio con movimento a rotazione  sul cockpit dello scafandro libera l'apertura della plancia posteriore che è incernierata all'anteriore sul bordo inferiore. Come aprire un libro. Ci sono poi altri dettagli su cui sorvolo che fanno delle custodie Underwave degli oggetti molto innovativi.

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Purtroppo Underwave va in crisi nei primi anni del 2000. Fanno a tempo a nascere le prime scafandrature per nikon digitale quando underwave sparisce (non ne conosco le ragioni).

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E perché vi tedio tanto con queste Igloo Underwave che non sono più in produzione d oltre 15 anni? Perché qui arriva Isotta.

Inizialmente Isotta con la fresatrice CNC si limita a ridare vita alle Igloo F100 realizzando una modifica particolarissima (quasi un taglia e cuci) : innesta una plancia nuova sul retro della Igloo F100 consetendo di montare al posto della F100 la nuova D700.

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Da qui il passo è stato quasi breve. Evidentemente ci deve essere stato qualche accordo nella cessione dei disegni Underwave perché le scocche di tutte le Rosse Isotta sono strettamente imparentate con le vecchie igloo, a partire dalla chiusura a libro.

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Il nuovo sistema Isotta inizialmente non disponeva di tutti gli oblò che la concorrenza poteva vantare, ma tempo al tempo e nel 2016 Isotta deve aver trovato un buon fornitore anche per la parte ottica ed ecco il primo 230mm emisferico in cristallo ottico destinato ad un prodotto italiano. Forte di un sistema oggi veramente completo Isotta ha potuto fare il passo oltre oceano andando a rifornire il mercato più importante del modo, quello americano.

Ad Isotta in verità oggi manca ancora un articolo per essere esattamente allo stesso livello d'offerta di Nauticam, Seacam, Subal e Aquatica: uno scafandro per una PRO come la nostra D5. Non ha senso? Si può essere, ma il mercato queste cose le guarda. Certamente per farlo dovrà andare oltre ai disegni di Sanfelice (di cui già oggi vi è rimasta solo qualche traccia) perchè lì dentro una D5 proprio non ci entra :)

 

Modificato da Valerio Brustia
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  • Nikonlander

 Valerio Sicuramente sei più  bravo di me per quanto riguarda i dettagli,  ho omesso volutamente perché quel passaggio non è menzionato tra le pagine di Isotta e comunque riguardava solamente fare resuscitare  le  custodie Igloo Underwave, non era una loro produzione, un lavoro prettamente tecnico e manuale per ridare vita alle Igloo, che penso ancora fanno.... Comunque concordo con te sui  dettagli scritti ...  

Modificato da Giovan
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  • Nikonlander Veterano

Giovanni a parer mio queste informazioni, che non hanno valore commerciale, assumono grande validità nel racconto per chi, alla fin fine, si limita a decidere dove spendere i suoi risparmi. 

Queste vicende le abbiamo seguite in diretta del resto sono avvenute alla luce del giorno, ma trovo che, nella fattispecie di Isotta, sia ulteriormente importante conoscerle perché  è bene si sappia che esiste un costruttore in grado di adattare oblò di terze parti, di eseguire modifiche su richiesta, di ascoltare le richieste degli utilizzatori  come fa un sarto con i suoi clienti.

E' merce rara al giorno d'oggi e spero che continui cosi.

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  • Amministratori
7 ore fa, Valerio Brustia dice:

[...]

E' merce rara al giorno d'oggi e spero che continui cosi.

Anche noi. Perchè questo potrebbe diventare il minisito di riferimento per il settore, in Italia.
Se lo terrete così vivo.

  • Sono d'accordo 1
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  • Amministratori
7 ore fa, Valerio Brustia dice:

Giovanni a parer mio queste informazioni, che non hanno valore commerciale, assumono grande validità nel racconto per chi, alla fin fine, si limita a decidere dove spendere i suoi risparmi. 

Queste vicende le abbiamo seguite in diretta del resto sono avvenute alla luce del giorno, ma trovo che, nella fattispecie di Isotta, sia ulteriormente importante conoscerle perché  è bene si sappia che esiste un costruttore in grado di adattare oblò di terze parti, di eseguire modifiche su richiesta, di ascoltare le richieste degli utilizzatori  come fa un sarto con i suoi clienti.

E' merce rara al giorno d'oggi e spero che continui cosi.

Verissimo. In un mercato che stabilisce lui che apparecchi debba comprare io, sottodotando o sovradotando gli altri, è  davvero merce rara trovare artigiani competenti e disponibili come avete descritto.

In più adesso  abbiamo sul sito Giovanni che per Isotta é  tester...

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  • Nikonlander Veterano

Nuotavo, poi adesso come adesso in acqua non entro ma, mi sono, letto tutto.. ma tutto tutto, e sono convinto che salute permettendo, leggerò ancora tanto di fotosub.

bravissimi tutti quanti..

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  • Nikonlander Veterano

Non sono un praticante della foto sub ma mi unisco ai complimenti a Giovanni e Valerio per l'articolo e le informazioni che ci hanno fornito.

Sicuramente una bella storia aziendale.

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